Ehm......sto fibrillando!
Ok tuto quanto detto su Brooks (che ho letto tutto, e che ha preso la mia verginità, appena prima di Lo Hobbit), di bene e di male.
Ok anche che è mooolto sotto a Tolkien e a Martin (ebbene sì, e i motivi li avete detti bene tutti, specie Visna)
MA PER FAVORE........... non toccatemi il SdA! Quel libro non ha difetti!
Se mi lascia la donna, se mi fanno la multa, se non riesco ad andare avanti all'università, se voglio uccidere un familiare...... prendo il SdA in mano, leggo dovunque e mi tranquillizzo....... perchè la profondità dei personaggi è incredibile! Non che non lo sia in Martin e in Brooks! In Martin c'è la profondissima umanità dei personaggi, il vedere da ogni pdv le situazioni e l'interesse di una morale che ha canoni diversissimi a seconda del pdv stesso. In Brooks i personaggi hanno una drammaticità, una forza violenta, e l'autore ci porta dentro i processi evolutivi e decisionali più intimi dei protagonisti. Queste sono diverse caratterizzazioni, ma profonde.....eppure Tolien ha la SUA caratterizzazione, se vogliamo più sottile, meno lampante e drammatica, magari anche meno umana..... però fortissima e presente! Essa proviene dall'evoluzine di ogni personaggio e soprattutto dalle sue azioni: è molto, troppo facile, usare come Brooks un narratore ultra-onniscente, che ci conta per filo e per segno le emozioni più interne di OGNI diverso personaggio.... il drammatismo ne guadagna, ma è un "imbroglio" letterario! Già in Martin è tutto molto diverso, la soluzione dei pdv è complessa e stupenda.... non ci saranno pagine e pagine di riflessioni di personaggi diversi nello stesso capitolo! E Tolkien? E' vero, quasi mai ci sono estese riflessioni, si limita a "il suo cuore era pesante" o cose simili......eppure i personaggi compiono un percorso strabiliante... rivelano la loro natura poco per volta attraverso le azioni..... fedeltà, coraggio, debolezze.... tutto l'essere di un personaggio si rivela nelle sue azioni, nel suo lottare per la stessa vita! E' questo l'unico modo per non rovinare l'epos di un narratore esterno (quindi non protagonista), e allo stesso tempo di conservare la caratterizzazione come parte fondamentale di un'epopea. Ditemi che leggendo il SdA secondo questa chiave non vi lascia a bocca aperta l'evoluzione di
SPOILER Il SdA
Boromir: orgoglioso-fedele-dubbioso-traditore-pentito-morto da eroe: un uomo volitivo e fedele al suo popolo anche a costo del suo stesso onore, tutt'altro che una comparsa!
Gandalf: dubbioso- impotente - grigio - morto - rinato per finire la sua missione - scintillante - speranza degli uomini - gioviale e compagnone alla fine. Un personaggio che commuove per cento motivi diversi!
Frodo, Sam, Faramir, Merry, Pipino, Eomer, Eowyn, Aragorn (chi più di lui), Gollum, Bilbo, Galadriel, Legolas, Gimli........ sono personaggi che si evolvono in modo sorprendente, ognuno in direzioni al principio imprevedibili, ognuno in modo da rivelare aspetti diversi della vita umana e dell'umana natura.........
al loro incontro Legolas e Gimli sono Elfo e Nano, divisi da migliaia e migliaia di anni (dall'uccisione di Elu Thingol). alla fine delle Appendici, Legolas porta Gimli con sè verso Aman..... simbolo di due intere razze che si sono rappacificate......
Ho finito, mi sono, tanto per cambiare, infervorato, però spesso si compie questo errore parlando di Tolkien, e volevo dare la mia chiave di lettura.
Tornando a Brooks...... che dire....... la Spada era immaturo e a tratti un vero plagio, però, letto prima del SdA, resta stupendo! Le Pietre è commovente e bello, dei tre il migliore senza alcun dubbio. La Canzone a tratti bello, ma dei tre il peggiore (le Mortombre non sono convincenti!). L'eredità ha dei picchi descrittivi incredibili (i rifugi dei fuorilegge sono incredibilmente belli), e dei picchi drammatici nella Regina e nel Druido molto toccanti, ma il finale è deludente. Il Primo Re è un gioiellino, specialmente i personaggi (Jerle, Preia, Tay, Bremen, Allanon giovanetto, Kinson, Mareth, Risca...). Diverso il discorso per il viaggio: la Trilogia è stupenda, ma quant'è commerciale! 300 pp in italiano sono troppo poche per un libro, non c'era ragione per dividerlo in due, figurarsi in tre! Però mi è piaciuta troppo l'idea delle navi volanti e della Strega di Ilse. Il Druido Supremo non è giudicabile..... troppo poche 300 pg.
Aspetto commenti su Tolkien!
se io mi dovessi scaldare per fare arringhe pro-Brooks come ti scaldi tu con le arringhe pro-Tolkien (e molti sanno quanto mi prudono le dita quando ci sarebbe da fare un'arringa - ad esempio vado su tutte le furie quando sento dire che un autore è "sotto" ad un altro, xké di solito sono solo molto diversi, ma cercherò di non scaldarmi), qua dentro le discussioni sarebbero tutte flamewars.Ok anche che è mooolto sotto a Tolkien e a Martin (ebbene sì, e i motivi li avete detti bene tutti, specie Visna)
MA PER FAVORE........... non toccatemi il SdA! Quel libro non ha difetti!
personalmente ho apprezzato LOTR tanto quanto l'Eredità di Shannara (ho argomentato più volte che non mi piace la caratterizzazione dei personaggi di Tolkien così come reputo Brooks un creatore di ambientazioni da strapazzo, ma queste rimangono opinioni personali e non mi impediscono di apprezzare i libri) e non ho voglia di passare il mio tempo a leggere flamewars.
qualcuno ha mai sentito parlare di quella cosa che sono le "opinioni degli altri"? non sempre sono uguali alle nostre, ma ci si può convivere.
Non voglio entrare nella disputa di chi sia meglio di chi: non mi interessa.è molto, troppo facile, usare come Brooks un narratore ultra-onniscente, che ci conta per filo e per segno le emozioni più interne di OGNI diverso personaggio.... il drammatismo ne guadagna, ma è un "imbroglio" letterario! Già in Martin è tutto molto diverso, la soluzione dei pdv è complessa e stupenda...
Ma quanto dici è, secondo me, sbagliato in termini pratici.
Il punti di vista utilizzato da Martin (terza persona limitata) è molto più facile da gestire di quello di Brooks (terza persona onniscente; ultra non ha senso, perché quel "onni" chiarisce tutto), nei limiti della singola scena. Naturalmente, non sto dicendo che sia facile, ma "più facile di"; se narrare bene fosse facile, saremmo tutti scrittori.
Poi, imbrogli letterari, per quanto tra virgolette, non esistono: esistono diverse tecniche di narrazione. E se sono tecniche tuttora vive e utilizzate, dopo secoli di scrittura, significa che sono tutte valide. Ci sono lettori che apprezzano di più una e lettori che apprezzano di più l'altra.
La verità è che sono entrambi maestri in quello che fanno: Martin ha estremizzato la terza persona limitata, facendone il fulcro tecnico della sua recente saga, inutile dire quanto bene lo fa; Brooks ha sempre utilizzato la terza persona onniscente, padroneggiandola in ogni suo aspetto, altrettanto inutile dire quanto bene lo fa.
Entrambe le tecniche hanno punti a favore e punti a sfavore (vedendola dal punto di vista del lettore), ma se lo scrittore è abile il lettore vive i personaggi e fa sue la loro caratterizzazione: da quanto hai detto dei personaggi di Martin e di Brooks, significa che entrambi sanno scrivere bene.
E non ci volevo io per capirlo.
Il Signore degli Anelli è un capolavoro (io lo considero tale), ma conosco persone a cui non è piaciuto e persone che non sono riuscite a superare la pagina 200.
Il mondo è bello perché è vario, si dice: ma se non si accetta la sua varietà, non se ne vede la bellezza.
Ma infatti, lungi da me dire che Brooks o Martin non sappiano caratterizzare i personaggi......è il loro punto forte, specialmente di Brooks. Il fatto che sottolineo è che non sopporto di sentir dire che il Signore degli Anelli non ha profondità nei personaggi, e penso di aver spiegato perchè. Tutto quello che ho detto era per spiegare quanto sia meno LAMPANTE e più sottile la caratterizzazione nel SdA.
Detto questo, Walker, se fosse per le tecniche narrative, non saprei chi scegliere, ma quando dico che Brooks è "sotto" lo dico appunto perchè non mi piace il suo "mondo", che considero una delle cose più importanti nel fantasy (infatti i libri più belli per me sono quelli in cui B si sbizzarrisce a creare nuovi ambienti). Inoltre il fatto che la Spada sia a volte quasi un plagio è vero, e a volte non lo sopporto. Eppure Brooks, Martin e Tolkien sono gli unici autori Fantasy che leggo. Evidentemente se parlo di "sotto" è sempre a livelli altissimi.
Scusate la mia "flamewar" ma in realtà vlevo solo tirare fuori un aspetto di Tolkien che era stato taciuto e male interpretato. Non mi sembra di non aver rispettato qualcuno!
ok scusa la durezza Davos, avevo l'impressione netta dei soliti confronti monodimensionali (e questo è meglio e quello è peggio e quell'altro è commerciale) - sai com'è, sia per i libri sia per la musica, ne sento tanti e non sempre riesco a trattenermi dal diventare Hulk. ;-)
Io ho letto il SdA a 14, 15 anni. L’estate successiva mi hanno prestato la prima trilogia di Shannara, un amico che come me aveva letto prima il SdA. Nonostante La Spada fosse molto simile al SdA la trilogia mi è piaciuta, perché i successivi due libri erano originali. Qualche anno dopo ho letto la seconda trilogia di Shannara e devo dire che ho fatto fatica a finirla (La regina degli Elfi è rimasto sul comodino per più di un anno interrotto a metà). Non ho intenzione di iniziare la terza trilogia.
Tuttavia, conosco molte persone che non riescono a leggere il SdA, e che apprezzano La spada
Ritengo però che si tratti di gusti e scelte personali. Il fatto che un autore sia apprezzato da tante persone o da poche dipende dal fatto che egli si avvicini o meno al loro comune sentire.
Non credo in autori migliori o peggiori, credo in autori che raggiungono più o meno lettori. Come ha giustamente scritto in precedenza Visna il genere fantasy è sempre un genere letterario di nicchia, che forse non sopravviverà in futuro, quindi il raggiungere tanti o pochi lettori rimane comunque sempre un concetto relativo.
Per me Tolkien resterà sempre il maestro, l’insuperabile pietra miliare del genere, ma essendo il mondo bello perché vario non cercherò di convincere nessuno.
Quindi sono d’accordo con quanto scritto da Walker (tra l’altro condivido la sua insofferenza al concetto di commercialità).
Appassionati, a me !
Cosa ne pensate? Ho letto tutti i libri, tranne l'ultimo.
Il migliore per me resta "Le pietre magiche".
La trilogia de "Il viaggio della..." è stata una mezza delusione.
Sapevate che è stata definita la saga fantasy coi nomi più brutti?
I primi non mi dispiacciono, ma Il Viaggio della Jerle Shannara non mi detto granché Anche per quello non ho ancora letto i seguenti.
Come spunti per qualche avventura per D&dnon sono troppo male asd... ma non sono dei "capolavori" comunque
Si anche io ho letto quasi tutto il malloppone di Shannara, ma devo dire che non mi ha mai colpito più di quel tanto... anche a mio parere Le Pietre Magiche è il migliore.
Di certo però non lo definisco un buon fantasy, anche se ci sono quasi affezionato!
A me la prima Trilogia e il Ciclo degli Eredi sono piaciuti molti.
Il Primo Re è carino, e spiega molte cose.
Comunque nel complesso l'opera mi pare buona
Terry Brooks è l'esempio lampante di uno scrittore che dopo aver scritto grandissimi libri (le pietre magiche in primis) si è svenduto agli editori, rovinando un ottimo mondo fantasy solo per soldi.
Le trame degli ultimi episodi di Shannara sono ridicole ed anche lo stile semplice ma efficace di Brooks non riesce assolutamente a salvare i volumi.
vergogna
Ho letto tutti e 14 i libri del ciclo.......il ciclo che mi è piaciuto di più è sicuramente quello degli Eredi....come libro singolo voto anche io per le Pietre Magiche.....il viaggio mi è piaciuto già meno ma comunque l'ho apprezzato abbastanza....l'ultimo ciclo invece, quello del Druido Supremo, mi ha veramente deluso: un susseguirsi di situazioni già viste e riviste e tra l'altro trattatte in modo peggiore che nei precedenti libri.
Piccolo appunto: la Spada di Shannara non mi sarebbe dispiaciuto se non fosse una copia paro paro del signore degli anelli.
Per l'introspezione interiore dei personaggi Brooks rimane un maestro.
Il vero viaggio è la maturazione che il protagonista compie alla fine dell'avventura.
Molto bello il suo stile, scevro da volgarità.
La Spada ricorda il Signore degli Anelli, ma è più un omaggio che una scopiazzatura.
Io resto affezionato all'opera perchè mi ha accompagnato durante la scoperta del Fantasy - e in quegli anni non c'era molto.
Terry Brooks è l'esempio lampante di uno scrittore che dopo aver scritto grandissimi libri (le pietre magiche in primis) si è svenduto agli editori, rovinando un ottimo mondo fantasy solo per soldi
Seaworth, mi piacerebbe approfondissi questo punto.
La Spada ricorda il Signore degli Anelli, ma è più un omaggio che una scopiazzatura.
Ha affermato Brooks stesso questa cosa e lo pensi tu ?
No perchè la distinzione tra omaggio e scopiazzatura può essere molto sottile....
Contiamo inoltre che i rimandi si fermano solo alla trama, Brooks non è certo riuscito a imitare la grandiosità e l'epicità di Tolkien