Anch'io sono della convinzione che l'opera Brooks sopravvivrà nel tempo!
Non sono in grado di poter fare un paragone con il Signore degli Anelli, in quanto anche se ho comprato il libro, non sono mai riuscito a leggerlo. E se il fatto di aver letto Brooks senza conoscere ancora Tolkien, me lo ha fatto amare così tanto, sono contento che così sia stato. Brooks mi ha fatto entrare nelle Quattro Terre facendomi vivere le vicende degli Eredi prima e di tutti gli altri poi, in prima persona e io mi sono lasciato prendere totalmente senza avere alcun pregiudizio dettato dall'ombra del plagio. Ripeto, a me piace Brooks non solo per quello che dice, ma anche per come lo dice (Tati, non avrei saputo esprimermi meglio di come hai fatto tu!). Tolkien è unanimemente considerato il padre del Fantasy e la sua opera, la sua fatica hanno meriti che di certo noi amanti di Brooks non vogliamo mettere in discussione.
Ti confesso però, cara Visna, che sarebbe stato molto difficile che il ragazzino che ha letto la regina degli Elfi di Shannara 14 anni fa si lasciasse coinvolgere dalla scrittura di Tolkien. Un amore continuato incessantemente e tuttavia non privo di un minimo di obiettività quando necessario. Ovviamente la mia esperienza non vuole e non può essere quella di tutti, ma mi piace raccontarla a te affinché ti sia più chiaro perché per me Terry Brooks è l'autore del cuore e da sempre il mio preferito.
Viserion ">
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Su Brooks temo che vi sbagliate e non perchè non sia piacevole da leggere, ma quando il genere fantasy scomparirà... e credetemi accadrà, Brooks sarà dimenticato. Qui bisogna fare un pò di storia... io adoro la fantasy, non sarei qui altrimenti e credo sia figlia di una pulsione naturale dello spirito umano, la ricerca dell'onirico, come ho già detto, dl soprannaturale, di un mondo in cui tutto è possibile o quasi, quello dei grandi ideali. Ma essendo un genere letterario e di nicchia per giunta è destinato a esaurirsi nel suo contenuto. Noi appassionati forse non ne vedremo il declino, ma ogni genere letterario è figlio del suo tempo e la fantasy, come noi la intendiamo, nasce nel nostro tempo, quello della scienza e della tecnologia, che forse è avanzato, ma noi sappiamo non sempre il più civile e la fantasy è la nostra risposta, il nostro riposo e la nostra salvezza. Il poema epico lo è stato nell'XIII secolo a.C. con Omero, e nel '500 con Ariosto prima e Tasso poi, credete che qualcuno pensava che sarebbe tramontato? Eppure oggi chi scrive poemi epici...sono in pochi a leggerli. E io cito i nomi dei grandissimi, gli unici rimasti a testimoniare un tempo, ancora fruibili proprio perchè hanno saputo cogliere l'uomo universale sopra la forma particolare, così è stato per certi romanzi di appendice dell'ottocento europeo, e anche il romanzo epistolare non è più quello di Goethe, e non era certo l'unico a scriverne, ma gli altri autori sono illeggibili perchè avulsi dal loro contesto, lontani dalla loro storia... la fantasy tocca l'universale con Tolkien e forse lui sopravviverà alla morte del genere, ma era un filologo, uno studioso della letteratura, quel suo stile così poco moderno, qualcuno l'ha definito ampolloso, è uno stile letterario e alto e per quanto complesso non appartiene solo al nostro tempo, ma a tutti i tempi... trascende l'istante, lui era un professionista della letteratura, veniva da un mondo in cui si respiravano gli antichi, Brooks è un avvocato in primis, con tanta fantasia e un pò di mestiere, ma .... ci sarebbe un'altra cosa da dire... ma non la sopportereste temo... " />
Credo che Visna abbia ragione.
Sono d' accordo con la sua analisi e apprezzo la sua provocazione.
Nonostante La Spada sia il primo romanzo fantasy che ho letto e al quale sono profondamente legato, non posso ignorare le gravi lacune che a mio avviso Terry Brooks è andato via via accumulando nei successivi libri del ciclo:
- Ambientazione ridotta (eccezione la trilogia della Jerle Shannara): Tutto si svolge in un fazzoletto di terra.
- Poca fantasia nel caratterizzare i personaggi (Menion Leah = Rone Leah = Morgan Leah ad esempio)
- Eccessiva ripetitività nella descrizione delle turbe psichiche dei personaggi: nel narrare ritorna troppo spesso sui suoi passi e dà l' impressione che tutto sia combinato per allungare il romanzo.
- I luoghi non hanno una loro storia, le razze a parte la differenza somatica, hanno tutte lo stesso (o quasi) stile di vita
Dopo aver letto Martin, l' ho trovato pure in un certo senso "infantile" o piuttosto "ingenuo".
Mance, oltre la Barriera
Indubbiamente le vostre argomentazioni sono pure valide, però non si può distruggere un sogno. Non posso dimenticare i momenti trascorsi a leggere la Spada di Shannara, i sentimenti contrastanti che scatenavano quella lettura. Brooks La Spada di Shannara, la mia prima lettura Fantasy nel lontano 1981.... Lettura presa e riposta più volte a causa del terremoto! Questo libro rappresentava il "mio sogno" per questo affermo... non si può distruggere il sogno di una bambina!
Tolkien.... onori, lodi, meriti e ammirazione per uno studioso che ha tratto, dopo anni di ricerca, un così grande capolavoro. Resterà nella storia è vero... però Brooks resterà nei miei sogni!
Un abbraccio
Tiz " />
la saga di shannara è molto bella, ho letto i primi 7, la storia di John Ross invece mi ha entusiasmato di meno, la trama è bella , ma c'è poca suspence
Premetto che ho in casa TUTTI i libri esistenti su Shannara, oltre all'enciclopedia "IL fantastico Mondo di Shannara" uscita a natale.
Mi trovo d'accordo con Visna, se autori fantasy resteranno nei secoli, resterà Tolkien e forse, ma dico forse qualcun altro. Non penso che tra questi ci sia Terry Brooks. Di Brooks ho anche letto i primi 3 volumi di Landover, e mi piacciono tutti i libri che ho letto.
La provocazione che Visna (penso) ha tralasciato la faccio io.
Mai sentito parlare di cloni?
Facciamo un pargone stupido? Il signore degli anelli vs La spada di Shannara?
Non che abbiano niente in comune, tranne un paio di situazioni ANALOGHE (badate, non dito uguali né simili, ma ANALOGHE) che sarebbero (non in ordine cronologico): un mago che arriva in un paesello con una leggenda in bocca e si porta via il protagonista, seguito da un fratello (o era il giardiniere?) più goffo ma coraggioso, perché ci sono dei tizi neri malintenzionati che lo cercano. Ad un certo punto del libro, Allanon fronteggia uno di questi tizi, per salvare il gruppo, su un ponte, e precipita insieme al tizio per poi tornare verso la fine del libro come Allanon il Bianco (oops no, era un'altro che tornava bianco sorry). L'affiatato party è costretto ad un certo punto del libro a dividersi: bene, alcuni vanno, se non ricordo male ad una città, dove però il re li fa imprigionare perchè il malvagio Grima Vermilinguo ne ha plagiato la mente... Oh, la mia memoria, scusate, era un malvagio mago al servizio di Sar-ehm.. del signore degli inganni. Ad un altro certo punto del libro si prospetta una scelta difficile: passare per la strada più lunga, o sotto le miniere di Kazad-Dhum.. ooops no, volevo dire sotto una tomba antichissima e piena di mostri antichi... eerg.. ma dopo di che Shea si separa dal gruppo, trova due nuovi compagni e si danno all'inseguimento di un Goblin, in possesso della spada, che guardacaso è uno sfigatello che nessuno aveva considerato ed ha il vizio di parlare con se stesso, e li conduce attraverso le terre del cattivone .. il che mi ricorda un certo Smeagol....
Non intendo dire che i libri siano fotocopie, ma di situazioni fantasy ce ne sono talmente tante, e Brooks avrà letto Tolkien, quindi... non poteva pensarci un attimo?
Perché poi se a uno il libro sa di già visto....
Ok. Tolkien si eleva al di sopra del genere fantasy ed è uno di quei autori che rimarrà col tempo.
Forse Brooks no. Ma se fra 100 anni il fantasy ci sarà ancora. Allora anche Brooks ci sarà.
La Spada di Shannara è il peggior libro di Terry Brooks. Niente a che vedere con Le Pietre , La canzone o il ciclo dell'eredità. Devo ammettere che però l'ultima trilogia di Shannara mi è piaciuta davvero poco.
Tolkien sarà pure l'inventore della fantasy e un grande scrittore ( ho letto molte volte il signore degli anelli ) , ma per quanto mi riguarda come profondità dei personaggi e convolgimento emotivo rasentiamo lo zero.
Bye
Jaq
...Ops... qualcuno mi conosce troppo bene... la prossima volta che avrò una crisi di identità saprò a chi rivolgermi, cmq era esattamente quello che volevo dire e sottoscrivo. " />La provocazione che Visna (penso) ha tralasciato la faccio io.
Per Albione e Tati: Brooks non si discute sia come rappresentante del genere, sia affettivamente, la fantasy classica respira e si nutre delle sue opere, non sono per me di valore assoluto, ma come già detto ho letto tutti i suoi romanzi e leggerò i prossimi qualcosa significherà no? E se la fantasy si perderà nell'oblio beh la nostra progenie sarà un pò più triste, come i seriosi accademici dell'ottocento " />
Per Jaq: a me Tolkien ha coinvolto e molto, non riuscivo a chiudere il libro...
Non ti preoccupare Visna!!! Tutto ok! " />
L'importante è ritardare più possibile l'oblio dove si dovrebbe perdere la fantasy... non posso vivere senza la mia dose giornaliera di lettura fantastica!!!!
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Anche per me è lo stesso!!! " />
Un amico mi prestò un libro 13 anni fa.
Ero poco piu' che adolescente, non spevo neanche che potesse esistere questo genere.
Ho letto La Spada di Shannara come una rivelazione.
In seguito ho goduto delle Pietre e della Canzone.
Poi, con il tempo, ho capito che la fantasy già esisteva e che i temi tratti in questi libri sono dei classici.
Comunque restana un must.
Dai miei 16 anni ad oggi ho letto centinaia di libri.
Francamente, rispetto opinioni e idee altrui: Martin è tutta una altra cosa!
Mi sembra quantomeno esagerato definire Sda privo di spessore psicologico per quanto riguarda i personaggi e tantomeno negarne il coinvolgimento emotivo....La Spada di Shannara è il peggior libro di Terry Brooks. Niente a che vedere con Le Pietre , La canzone o il ciclo dell'eredità. Devo ammettere che però l'ultima trilogia di Shannara mi è piaciuta davvero poco.
Tolkien sarà pure l'inventore della fantasy e un grande scrittore ( ho letto molte volte il signore degli anelli ) , ma per quanto mi riguarda come profondità dei personaggi e convolgimento emotivo rasentiamo lo zero.
Bye
Jaq
Sono d'accordissimo con Visna!
Premesso che:ma per quanto mi riguarda come profondità dei personaggi e convolgimento emotivo rasentiamo lo zero.
- prima di leggere fantasy moderna ho letto tanta fantasy antica (poemi epici, saghe popolari);
- ho letto il Signore degli Anelli molte volte,
- considero Tolkien il padre della attuale Fantasy ,
Secondo me Jaq ha ragione i personaggi di Tolkin non hanno un grande spessore.
Per quanto riguarda il coinvolgimento emotivo: ovviamente anch'io parteggiavo per il bene e per questo restavo inchiodata al libro, ma non ho mai sentito trasporto per i personaggi, tranne Faramir, tutti gli altri mi hanno lasciata piuttosto indifferente.
ciao
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Ps: di Brooks preferisco decisamente il ciclo di Landover