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Servizio Civile obbligatorio
V di Vainamoinen
creato il 18 marzo 2006

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Ser Arthur Dayne
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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 01 aprile 2006 21:34

guardate che qualunque legge è una limitazione della libertà dell'individuo, per il solo fatto che impone un qualcosa a tutti i cittadini di quello stato, inoltre i casi in cui lo stato interviene a limitare la libertà individuale per il bene comune ci sono già e non credo che nessuno possa criticarne l'utilità, ad esempio l'arresto dei criminali o il ricovero coatto dei malati pericolosi.

 

lo stato ti può obbligare a fare un prelievo in certe occasioni, non è una cosa strana, una donazione di sangue non è una cosa così tanto diversa


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 01 aprile 2006 21:39
guardate che qualunque legge è una limitazione della libertà dell'individuo, per il solo fatto che impone un qualcosa a tutti i cittadini di quello stato, inoltre i casi in cui lo stato interviene a limitare la libertà individuale per il bene comune ci sono già e non credo che nessuno possa criticarne l'utilità, ad esempio l'arresto dei criminali o il ricovero coatto dei malati pericolosi

 

Ma in quante situazioni lo stato può disporre come vuole (perché di fatto in quell'occasione ne disporrebbe come ha deciso) del corpo di un cittadino che inoltre non ha fatto nulla? Ovvio, ogni legge è una limitazione della libertà, ma una cosa è la limitazione della libertà in generale, un'altra è imporre cosa fare di sé stessi.

Criminali e malati pericolosi, onestamente sono due esempi che non so quanto c'entrino: i criminali sono andati contro la legge, hanno fatto qualcosa che ha portato alla loro detenzione; i criminali pericolosi (intendi quelli mentali?), come dice la parola stessa, sono pericolosi...

 

 

lo stato ti può obbligare a fare un prelievo in certe occasioni, non è una cosa strana, una donazione di sangue non è una cosa così tanto diversa

 

Non so se ci sia questa possibilità, ma, anche fosse, andare da una volta "in certe occasioni" a un prelievo obbligato in generale mi pare ben diverso. Una donazione mi pare comunque diversa, se esce dal "in certe occasioni", in quanto, all'eccesso (ipotizzando i tempi odierni), vorrebbe dire un prelievo ogni tre mesi. E già parlare di "donazione" non è che avrebbe senso...


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Mornon
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Inviato il 01 aprile 2006 23:06

Un dubbio:

 

Ecco, però riguardo al volontariato c'è da dire una cosa, ovvero che in certi casi se fosse reso obbligatorio sarebbe molto meglio

 

In questo fai rientrare anche il progetto dei sei mesi/un anno di "volontariato obbligatorio" (contraddizione in termini)?


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Yaenrhys
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Yaenrhys
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Inviato il 02 aprile 2006 14:12
Certamente il cittadino non è di proprietà dello Stato, ma nel momento in cui si instaura una società civile, penso si debba pensare non solo alla propria limitata cerchia di interessi.

Se, per migliorare il benessere in generale (ed anche il proprio), è necessario sostenere un sacrificio estremamente limitato, non vedo perchè non farlo. In quest'ottica riterrei auspicabile l'intervento pubblico qualora questa situazione non riuscisse a verificarsi

 

In pratica, almeno in quella situazione il cittadino diventerebbe proprietà dello stato, visto che sarebbe lo stato a decidere come disporre del corpo stesso del cittadino. Tu non vedi perché non farlo, altri magari sí; e mentre l'intervento pubblico in generale è una cosa, l'intervento diretto sul corpo del cittadino mi pare ben diverso.

Tra parentesi: è raro, ma c'è la possibilità che nella donazione vengano contratte malattie; se io dico "Non voglio perché ho paura di quello" non è immotivato; ci dev'essere il diritto dello stato di ignorare questo?

Più che proprietà direi intervento per sanare un'inefficienza immotivata. Se non ci sono effetti negativi per il cittadino, perchè lasciarlo perseverare in un comportamento egoistico ed antisociale?

Certo, siamo tutti d'accordo che la libertà sia importante, ma quando viene usata in modo miope e dannoso, perchè non intervenire?

 

Giusto, la donazione presenta un rischio estremamente limitato, che riguarda la trasmissione di malattie.

Ma non è un alibi per evitarla, al contrario un incentivo a mettere le mani a questi aspetti ancora da sistemare. Per inciso, si tratta di rispettare le più elementari norme di igiene.

 

Appunto: ho sentito innumerevoli persone dire che non donano il sangue perchè "hanno paura dell'ago...". Ok, ma se si pensa che la gente lascia la pelle sulle strade, e che potrebbe capitare anche a loro...

 

A parte che comunque non è un intervento sul corpo, non ti impone di privarti di qualcosa del tuo corpo (il sangue si ricrea, ma di fatto ti imporrebbe di privarti di qualcosa del tuo corpo), considerando che senza imposte non ci sarebbero treni, autobus, ospedali, ecc. (o ci sarebbero, ma privati e con costi magari piú alti; considerate che anche la rete elettrica è statale, a ora in parte), in pratica non ci sarebbe lo stato (o, se ci sarebbe, uno stato che non so quanto potrebbe fare), non so quanto siano piú penlizzanti. Tra avere tutte quelle cose e non pagare le imposte, resto dubbio che il piú penalizzante sia il primo.

Il prelievo del sangue può essere un disporre di una parte del corpo del cittadino x il bene della collettività ma, e qui mi ripeto, se non crea danno, perchè no??

Le imposte invece, oltre ai grandi benefici generali che comportano, implicano una certa fetta di perdite per tutti. Relativamente, quindi, presentano una componente di danno che il prelievo di sangue non ha.

 

Per contro, si potrebbe dire che proporzionalmente è potenzialmente piú penalizzante il prelievo di sangue: se dono e non ne ho mai bisogno, do solo; se dono cento e mi serve uno, siamo in rapporto uno a cento.

Beh, il prelievo comporta anche diversi vantaggi. Permette in primis di controllare il proprio stato di salute, attraverso l'analisi.

Inoltre implica una rigenerazione del sangue, che certo non fa male al fisico.

Infine, se si ragionasse attraverso l'ottica del "potrei non averne mai bisogno", non penso che la società potrebbe avere un gran futuro.

 

In questo fai rientrare anche il progetto dei sei mesi/un anno di "volontariato obbligatorio" (contraddizione in termini)?

No, son dubbioso. Ci sono fondate paure che si trasformi in un inutile perdita di tempo. Se poi contiamo che abbiamo i laureati con la più alta età media d'Europa...


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dumbledore
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dumbledore
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Inviato il 02 aprile 2006 14:42

be non mi sembra che non fare il volontariato sia antisociale. Perchè se mi obbligano io posso anche andare, fare apposta a fare il deficiente e così faccio più danno che altro.


S
Ser Arthur Dayne
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Ser Arthur Dayne
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Inviato il 02 aprile 2006 17:27

 

Ma in quante situazioni lo stato può disporre come vuole (perché di fatto in quell'occasione ne disporrebbe come ha deciso) del corpo di un cittadino che inoltre non ha fatto nulla? Ovvio, ogni legge è una limitazione della libertà, ma una cosa è la limitazione della libertà in generale, un'altra è imporre cosa fare di sé stessi.

Criminali e malati pericolosi, onestamente sono due esempi che non so quanto c'entrino: i criminali sono andati contro la legge, hanno fatto qualcosa che ha portato alla loro detenzione; i criminali pericolosi (intendi quelli mentali?), come dice la parola stessa, sono pericolosi...

 

 

Si d'acordo, io volevo sottolineare solo il fatto che comunque lo stato può in certi casi-limite, disporre a piacimento del corpo di un cittadino; così come non si può paragonare uno che non ha fatto nulla a un criminale, allo stesso modo non si uò paragonare la detenzione in carcere con un prelievo di sangue.

 

Magari più che renderlo obbligatorio si dovrebbe cercare di renderlo conveniente dando agevolazioni a chi dona il proprio sangue per il bene altrui, stesso discorso per il servizio civile, invece che renderlo obbligatorio si potrebbe fare in modo che facendo il servizio civile si abbia poi accesso agevolato a un posto di lavoro o cose simili


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Mornon
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Inviato il 03 aprile 2006 0:13
Più che proprietà direi intervento per sanare un'inefficienza immotivata. Se non ci sono effetti negativi per il cittadino, perchè lasciarlo perseverare in un comportamento egoistico ed antisociale?

Certo, siamo tutti d'accordo che la libertà sia importante, ma quando viene usata in modo miope e dannoso, perchè non intervenire?

 

Perché il diritto di disporre del corpo di una persona è solamente di quella persona? Certo, è un intervento per sanare un'inefficenza, ma continua a sembrarmi un intervento che, in quell'occasione, pone lo stato a proprietario del cittadino. Le due cose non si escludono.

 

 

la donazione presenta un rischio estremamente limitato, che riguarda la trasmissione di malattie.

Ma non è un alibi per evitarla, al contrario un incentivo a mettere le mani a questi aspetti ancora da sistemare. Per inciso, si tratta di rispettare le più elementari norme di igiene

 

Elementari norme che però non potranno mai garantire assolutamente che non si contrarranno malattie; a questo punto perché non potrebbe essere motivo per evitarla? Se il rischio, per quanto piccolo, c'è (e c'è), perché non sarebbe un motivo valido?

 

 

Il prelievo del sangue può essere un disporre di una parte del corpo del cittadino x il bene della collettività ma, e qui mi ripeto, se non crea danno, perchè no?

 

Perché lo stato non è proprietario del corpo del cittadino, ergo non può disporne come vuole. Sono d'accordissimo con la necessità di maggiori donazioni, sono d'accordissimo che si dovrebbe fare qualcosa in merito, ma se questo "qualcosa" è l'obbligo della "donazione"... allora non è che mi piaccia poi molto.

Le imposte, a parte il discorso sul corpo (cosa che per quanto detto sopra non mi pare poco) non so quanto facciano questa fetta di perdita: prima di parlarne bisognerebbe anche vedere quanto spenderebbero i cittadini a pagarsi da sé tutto quello che lo stato gli fornisce gratuitamente o a prezzi minimi.

Le analisi che fanno col prelievo si potrebbero fare altrimenti, e il discorso sul "potrei non averne mai bisogno" non toglie che a differenza delle tasse, dove in un modo o nell'altro qualcosa mi torna, col sangue non è detto; come detto non è che sia contrario alla donazione, anzi, semplicemente il parallelo con le tasse non mi sembra adeguato.

 

 

lo stato può in certi casi-limite, disporre a piacimento del corpo di un cittadino; così come non si può paragonare uno che non ha fatto nulla a un criminale, allo stesso modo non si uò paragonare la detenzione in carcere con un prelievo di sangue

 

In quali casi limite? Perché la detenzione non è disporre a piacimento del corpo: toglie la libertà, ma non può scegliere cosa fare del corpo, prelievi piuttosto che altro. Non dico che sia paragonabile, ma bisogna anche vedere sotto quali aspetti non lo è: sarà meno pesante, però verrebbe anche imposta a persone che nulla hanno fatto, se non esercitare il loro diritto all'interno delle leggi di decidere come disporre del proprio corpo.

 

 

Magari più che renderlo obbligatorio si dovrebbe cercare di renderlo conveniente dando agevolazioni a chi dona il proprio sangue per il bene altrui, stesso discorso per il servizio civile, invece che renderlo obbligatorio si potrebbe fare in modo che facendo il servizio civile si abbia poi accesso agevolato a un posto di lavoro o cose simili

 

Questo sí; tra parentesi, se si pubblicizzasse maggiormente il giorno di permesso garantito quando si dona il sangue forse si avrebbero piú donatori. Sarà poco, ma qualcuno per quel giorno si farebbe avanti. Convenienza, certo, ma il ricevente non penso si lamenterà.


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 03 aprile 2006 0:47

Condivido in pieno tutti i ragionamenti del tipo "meglio incentivare il cittadino ad un comportamento con ricadute positive per la collettività piuttosto che obbligarlo", sia riguardo al servizio civile che alle donazioni di organi o di sangue (O.T.: non mi risulta che attualmente esista il rischio, sia pure limitato, di contrarre malattie infettive attraverso la donazione di sangue ... esistono casi documentati ?).

 

Anch'io sono perplessa dal paragone fra il prelievo di sangue e quello fiscale, su cui condivido questo ragionamento (rielaborato nella citazione, nella speranza di non alterarne il senso:

lo stato non è proprietario del corpo del cittadino, ergo non può disporne come vuole. Sono d'accordissimo con la necessità di maggiori donazioni, sono d'accordissimo che si dovrebbe fare qualcosa in merito, ma se questo "qualcosa" è l'obbligo della "donazione"... allora non è che mi piaccia poi molto.

 

Le imposte ... : prima di parlarme bisognerebbe anche vedere quanto spenderebbero i cittadini a pagarsi da sé tutto quello che lo stato gli fornisce gratuitamente o a prezzi minimi.

... a differenza delle tasse, dove in un modo o nell'altro qualcosa mi torna, col sangue non è detto

 

Insomma, preferisco decisamente che lo Stato prelevi una parte del mio reddito destinandolo ad incentivare la donazione di sangue (con il pagamento delle analisi di laboratorio e la retribuzione del giorno di permesso al donatore) piuttosto che mi obblighi a sottopormi ad un prelievo di sangue.


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 03 aprile 2006 18:28
rielaborato nella citazione, nella speranza di non alterarne il senso

 

Tranquilla, il senso all'incirca è quello :ehmmm:

 

 

non mi risulta che attualmente esista il rischio, sia pure limitato, di contrarre malattie infettive attraverso la donazione di sangue ... esistono casi documentati ?

 

Mi pare di sí, dovrei cercare; però l'assenza di rischio comporterebbe la perfezione nelle pratiche necessarie alla donazione (sterilizzazione, sigillatura, ecc.), e la scienza non dà la perfezione :lol:


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