voi avreste preferito (in qualunque autore) una traduzione meno musicale, ma piú letterale, soprattutto dove il significato viene cambiato non di poco?
Dipende se il significato è importante nel contesto della vicenda o no. Nel dubbio, secondo me non sarebbe una cattiva idea riportare la poesia in lingua originale con la traduzione nelle note.
Ci sto. Fai tu la presidentessa?
Lo fondo immediatamente! E' già nella mia firma!
non so quanto la riforma abbia cambiato la prepazazione linguistica data alla facoltà di Ingegneria
In effetti, non so neppure se è previsto un esame di italiano per Ingenieria....ad ogni modo, credo proprio di no....
Però se ci pensi gli Inglesi non dicono già: "Io andare al mare", "Io mangiare pranzo"? L'Inglese è forse una delle lingue più "semplificate" nel corso del tempo tra quelle occidentali. E qual'è la + diffusa nel mondo?
Questo perché, sempre nell'inglese moderno, la desinenza per la coniugazione dei verbi è andata via via scomparendo.....tuttavia permane qualche rimasuglio alla 3° pers. singolare del presente.... Pensa che in origine era una lignua (l'anglosassone, da cui deriva l'inglese) flessa!!
E comunque la lingua più diffusa al mondo, nel senso di quella più usata, dovrebbe essere lo spagnolo! Anch'io ci sono rimasta male quando me l'hanno detto...
Ma perché "scorretta, non sbagliata"?
Scorretta da un punto di vista grammaticale, ma non sbagliata perché è diventata una "consuetudine" per molti italiani sostuire il congiuntivo con un imperfetto od un presente......
Il dubbio mi veniva anche da poemi di Tolkien: stivali gialli che diventano grossi (o simili), un trono che diventa una torre, ecc... voi avreste preferito (in qualunque autore) una traduzione meno musicale, ma piú letterale, soprattutto dove il significato viene cambiato non di poco?
Credo che, in ogni caso, non si potrà mai ottenere un risultato ottimale dalla traduzione di poemi o poesie....è implicito che qualcosa si perda, sia nella forma che nei contenuti. Se fossi costretta a scegliere però, credo preferirei un contenuto che sia il più possibile vicino all'originale, a discapito magari di una perdita di musicalità e di metrica.....Comunque dipende moltissimo dal testo del poema/poesia......
Kisses
Nel dubbio, secondo me non sarebbe una cattiva idea riportare la poesia in lingua originale con la traduzione nelle note
Penso che rischierebbe di spezzare la narrazione, soprattuto se il lettore non sa la lingua di partenza... da parte mia penso che le note alla traduzione possano essere una buona soluzione in molti casi, il problema è però rendere nelle note la metrica (che comunque non so quanto si possa apprezzare, se non si conosce la lingua)...
In effetti, non so neppure se è previsto un esame di italiano per Ingenieria....ad ogni modo, credo proprio di no
Al piú ho visto un corso di tecniche di scrittura, ma, tralasciando come viene gestito a volte, non so quante basi linguistiche possa dare... che io sappia è previsto unicamente per gli stranieri.
Scorretta da un punto di vista grammaticale, ma non sbagliata perché è diventata una "consuetudine" per molti italiani sostuire il congiuntivo con un imperfetto od un presente
Qui c'è l'annosa questione se la consuetudine renda giusta (o almeno non sbagliata) una forma che diper sé è grammaticalmente e linguisticamente errata
Qui c'è l'annosa questione se la consuetudine renda giusta (o almeno non sbagliata) una forma che diper sé è grammaticalmente e linguisticamente errata
Secondo me, non si tratta tanto di stabilire se sia giusto o sbagliato, quanto piuttosto di accettare (o meno) simili utilizzi della lingua.....Anche in diritto esistono le famigerate consuetudini che, ovviamente, non sono leggi, ma sono accettate in quanto esistenti (o qualcosa del genere....qualche esperto di diritto mi corregga, per favore ).
Kisses
Aderisco al comitato anch'io in difesa della bella e buona lingua, contro le banalizzazioni ma anche contro conservazionismi ottusi e irragionevoli
Riguardo alle poesie: a parte il fatto che sono contrario alle poesie scritte nella lingua dell'autore e non in quella del mondo, credo che sia assurdo tradurre una poesia, in ogni caso! la metrica, i suoni, i contenuti risultano totalmente sbalzati... L'unica cosa ragionevole è riportare la poesia nella lingua originale e, in nota o tra parentesi o in qualche altro modo, una traduzione dei contenuti. Perché la metrica e le sonorità sono intraducibili.
Mi unisco al comitato gente... Come requisito vi basti che mi sciolgo leggendo l'Italiano della traduzione del Signore degli Anelli
Altro problema dell'Italiano? I dìaletti che resistono pervicacemente, poverini, non sanno di essere destinati comunque alla sconfitta...
Sul KingSlayer scusatemi se insisto, ma si diventa vecchi a pronunciare : Ster-mi-na-to-re di re.
Mi immagino Brienne che si rivolge a Jaime pronunciando l'appellativo rapidamente come se fosse qualcosa che gli insozzi la lingua.
Meglio - per me- Ammazza-re.
Altro problema dell'Italiano? I dìaletti che resistono pervicacemente, poverini, non sanno di essere destinati comunque alla sconfitta
Non so quanto "problema", fanno comunque parte del patrimonio culturale italiano; ma direi che sarà meglio parlarne da un'altra parte
Sul KingSlayer scusatemi se insisto, ma si diventa vecchi a pronunciare : Ster-mi-na-to-re di re
Non mi pare si diventi cosí vecchi, e penso che si debba cercare di mantenere anche le sfumature di significato del nome originale
Mi immagino Brienne che si rivolge a Jaime pronunciando l'appellativo rapidamente come se fosse qualcosa che gli insozzi la lingua.Meglio - per me- Ammazza-re
A questo punto preferirei "Uccisore di Re", mi suona meglio...
Altro problema dell'Italiano? I dìaletti che resistono pervicacemente, poverini, non sanno di essere destinati comunque alla sconfitta...
Semmai il problema è il contrario.....ovvero è necessario preservare i dialetti regionali, potrei darti 1000 ragioni (linguistiche) che sottolineino l'importanza di tali varianti linguistiche, ma non è questa la sede adatta, come giustamente ha detto Mornon...
Mi immagino Brienne che si rivolge a Jaime pronunciando l'appellativo rapidamente come se fosse qualcosa che gli insozzi la lingua.
In teoria dovresti pensare alla resa in lingua originale, non credo che Martin, o qualsiasi altro autore in fase di stesura, si preoccupi di come un determinato termine possa essere tradotto in altre lingue....pensa alla resa di "kingslayer" in tedesco od in russo.... . Non l'ho ancora fatto, ma andrò a controllare come si dice in entrambe le lingue.....
Kisses
Semmai il problema è il contrario.....ovvero è necessario preservare i dialetti regionali, potrei darti 1000 ragioni (linguistiche) che sottolineino l'importanza di tali varianti linguistiche, ma non è questa la sede adatta, come giustamente ha detto Mornon...
Solito ritornello che sento dire da anni... Quello che i dialettomaniaci non capiscono, e temo non capiranno mai, è che sono proprio coloro che ne fanno un uso massiccio non faranno nulla per preservarlo. Sarà una battaglia lunga, ma i dialetti spariranno ,e rimarranno nei libri ove saranno una mero gioco per studiosi (me li immagino a scervellarsi su dove cade un accento o se è opportuna una crasi )
Sul Kingslayer io pensavo proprio alla resa inglese - secondo me molto rapida, senza contare che gli anglosassoni tendono sempre all'abbreviazione.
Quello che i dialettomaniaci non capiscono, e temo non capiranno mai, è che sono proprio coloro che ne fanno un uso massiccio non faranno nulla per preservarlo. Sarà una battaglia lunga, ma i dialetti spariranno
Mi pare che nessuno abbia detto il contrario, però questo non nega l'importanza linguistico-culturale dei dialetti, né implica che siano un male per l'Italiano; inoltre, conosco vari "dialettomaniaci" (cosa che mi pare avere una connotazione negativa che non condivido), che pur continuando a parlare anche in dialetto sono consci di star combattendo una battaglia persa
Sul Kingslayer io pensavo proprio alla resa inglese - secondo me molto rapida, senza contare che gli anglosassoni tendono sempre all'abbreviazione
Comunque, personalmente "sterminatore" non mi pare poi cosí eccessivamente lungo Di "Uccisore di Re" cosa ne pensi?
Semmai il problema è il contrario.....ovvero è necessario preservare i dialetti regionali, potrei darti 1000 ragioni (linguistiche) che sottolineino l'importanza di tali varianti linguistiche, ma non è questa la sede adatta, come giustamente ha detto Mornon...
Solito ritornello che sento dire da anni... Quello che i dialettomaniaci non capiscono, e temo non capiranno mai, è che sono proprio coloro che ne fanno un uso massiccio non faranno nulla per preservarlo. Sarà una battaglia lunga, ma i dialetti spariranno ,e rimarranno nei libri ove saranno una mero gioco per studiosi (me li immagino a scervellarsi su dove cade un accento o se è opportuna una crasi)
^_^ ^_^
Quaicoss contra al dialett? So mia da dove ti sè ti ma chi dai mè part sa n' parla püsee che asee... e quand in tüta l'Italia sa parlarà domà un taglianasc da television, tütt piatt e istess (ültim pasagg prima che l'ingles u diventi la vosa lingua nazionala -.-), chi in Tisin ti sentiré mò al teatro dialetal ala TSI... (bom gh'è da dii che u fa pena neh XDDD). Anzi, l'ann pasad l'è vegnüd föra un vocabolari da dialett ticines da 6 libroni (oviament a l'ho ciapad ^^) che l'è tütt a parte che un requiem.
Pöö dismentighem mia la müsica dialetal... a disi domà tri nom: De Sfroos, Vad Vuc, Vomitiors. Finché i gh'è chi lì sa sentirà parlaa e cantaa in dal noss belisim dialett!!
Traduzione: lunga vita al dialetto...
(e agiüngi anca che a som sempre al fondadoo dal Comitat par un Forum in Dialett XDDD)
Io sto al terzo anno di un liceo linguistico, e la mia professoressa in inglese non sa parlare nè la lingua che dovrebbe insegnarci (pronuncia da spazzatura..time che diventa "toime", me storpiato in "mei", because e before che diventano "bocos" e "bofor"..allucinante) nè l'italiano..una volta ha detto queste testuali parole: "o, ti giustifico, ma poi non dire che non HAI voluto venire..". Con professori del genere è già tanto se recepisco quello che mi vogliono dire.
Per quanto riguarda i traduttori, io faccio parte della corrente che tende a crocifiggerli: voglio dire, se una parola nella lingua originale (x esempio spear) significa una cosa, xkè nella traduzione tu, o disgraziato traduttore, la devi tramutare in una cosa differente?? ( spear che diventa spada.. )
Infine, le poesie e i canti nn vanno assolutamente tradotti: la musicalità, l'armonia e l'equilibrio tra i termini (tralasciamo la metrica..preferisco di gran lunga usare i versi liberi) sono fattori determinanti all'interno di una composizione che si rispetti. Ora, dato che una parola inglese (x esempio, chessò, witch) è molto spesso completamente differente dalla corrispondente parola italiana (in questo caso strega), è consequenziale che, essendo i termini differenti, traducendo una poesia dall'inglese all'italiano, quei fattori sopraelencati vengono distorti, se non storpiati, e la traduzione italiana non trasmetterà più quelle forti sensazioni che dà l'opera in lingua madre.
volta ha detto queste testuali parole: "o, ti giustifico, ma poi non dire che non HAI voluto venire.."
Un errore c'è in "o", che almeno per come ho capito la frase dovrebbe essere "oh"; però "volere" è retto da "avere", perché "hai" in evidenza?
le poesie e i canti nn vanno assolutamente tradotti: la musicalità, l'armonia e l'equilibrio tra i termini (tralasciamo la metrica..preferisco di gran lunga usare i versi liberi) sono fattori determinanti all'interno di una composizione che si rispetti. Ora, dato che una parola inglese (x esempio, chessò, witch) è molto spesso completamente differente dalla corrispondente parola italiana (in questo caso strega), è consequenziale che, essendo i termini differenti, traducendo una poesia dall'inglese all'italiano, quei fattori sopraelencati vengono distorti, se non storpiati, e la traduzione italiana non trasmetterà più quelle forti sensazioni che dà l'opera in lingua madre
E se il lettore non capisce la lingua originale? Faresti note senza tradurre, una traduzione (per dare un'idea, per quanto parziale a causa della traduzione, anche a chi non capisca l'originale) con nelle note l'originale, l'originale con nelle note le traduzione, o cosa?
Il dubbio mi veniva anche da poemi di Tolkien: stivali gialli che diventano grossi (o simili), un trono che diventa una torre, ecc... voi avreste preferito (in qualunque autore) una traduzione meno musicale, ma piú letterale, soprattutto dove il significato viene cambiato non di poco?
Credo che, in ogni caso, non si potrà mai ottenere un risultato ottimale dalla traduzione di poemi o poesie....è implicito che qualcosa si perda, sia nella forma che nei contenuti
Un istante...perdere qualcosa di forma e contenuti è possibile ed ammissibile (ovvio che una poesia in rima e metrica inglese, tradotta sembrerà bruttissima), ma modificarla brutalmente o buttar via interi pezzi no. Come è accaduto con Tolkien.
Volete un esempio? La versione del Signore degli Anelli in mio possesso, regalatami quando avevo quindici anni (per intenderci, quella con la copertina con i tre cipressi versi da una parte e le montagne rossastre sul retro): la poesia dei Rohirrim (Where's the horse, where's the Rider...-Dov'è il cavallo e dove il cavaliere...) è monca dei due versi finali (ora non ho il libro in inglese qui per segnarli). Immaginatevi la mia sopresa quando lo scoprii, due anni dopo, quando mi feci portare in regalo da un'amica dall'Inghilterra una copia del libro edito dalla Harper Collins....!
Ma potrei citare autori e poesie a iosa...solo uno: Edgar Allan Poe. In una sua poesia la frase "nell'ora in cui si muore" viene tradotta invece come "ora morente"!!!
Un istante...perdere qualcosa di forma e contenuti è possibile ed ammissibile (ovvio che una poesia in rima e metrica inglese, tradotta sembrerà bruttissima), ma modificarla brutalmente o buttar via interi pezzi no. Come è accaduto con Tolkien.
Eureka!! il PC è tornato a funzionare..... :smack: scusate, ma è un mese che va a singhiozzo..... :smack:
Anyway...
Come al solito mi sono dimenticata di specificare una cosa che davo per scontata, ovvero; "in una traduzione corretta , di poemi o poesie, è implicito che si perda qualcosa sia nella forma sia nei contenuti"...molto meglio, ora
Per quanto concerne il caso di Edgar Allan Poe, posso capire il tuo disappunto, ma per quanto non letteralmente esatta, la traduzione mi sembra mantenere il significato generale di morte; però ammetto che bisognerebbe avere davanti il testo per poter giudicare più correttamente.....dovrei avere da qualche parte una raccolta di poesie di Poe, se mi dici qual'è vado a darci un'occhiatina ...questa cosa mi ha incuriosito....
i dialettomaniaci
Non mi definirei una "dialettocosa..." come hai detto tu, dato che, pur capendo perfettamente la variante regionale, e locale nel caso specifico del luogo in cui vivo, non sono assolutamente in grado di parlarlo correttamente secondo le varie cadenze e pronunce....Il mio intervento era totalmente a sfondo Linguistico, non dialettologico, sono due approcci un po' diversi; perché, come certo saprai, la Dialettologia è una scienza linguistica che si occupa in modo particolare dello studio dei dialetti, mentre, molto più in generale, la Linguistica è una scienza che si occupa dello studio del linguaggio (definizione, a titolo informativo)
Kisses