Mean Girls di Mark Waters con Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Lacey Chabert, Amanda Seyfried
Cady è una ragazza di 16 anni che ha trascorso l'intera esistenza in Africa, dove non ha mai frequentato una scuola, ricevendo invece un'istruzione domestica. Ora i suoi genitori decidono di tornare a Chicago e la ragazza troverà subito problemi di adattamento, soprattutto al liceo, un'esperienza per lei del tutto nuova. Qui farà la conoscenza di due giovani, Janis e Damian, che la spingeranno ad infiltrarsi nel gruppo delle "Barbie" (tre ragazze molto famose del liceo che trascorrono l'esistenza in caccia di uomini e frivolezze varie) con il compito di carpirne i segreti e usarli poi per danneggiarle. Brillante commedia scolastica, solo apparentemente frivola, ma che invece appare più come una satira sul mondo giovanile contemporaneo e sull'America in generale. Infatti la sceneggiatura del film è di Tina Fey (recentemente divenuta famosa come attrice durante le Presidenziali americane per l'interpretazione di Sarah Palin) che si è ispirata sul libro "Queen Bees & Wannabees" di Rosalind Wisenman, che ha avuto molto successo negli States e che viene presentato con un sottotitolo curioso:"Come aiutare vostra figlia a sopravvivere ai cliché, al gossip, al suo ragazzo e a tutte le le problematiche dell'adolescenza". In effetti l'ingresso di Cady nel mondo civilizzato è una vera e propria lotta per sopravvivere e spesso la ragazza si trova a cogliere analogie tra il modo di comportarsi dei suoi coetanei e quello delle belve feroci africane. Lei stessa, inizialmente innocente, impara l'arte della dissimulazione, impara a recitare una parte ma soprattutto a covare rabbia e a programmare vendetta. Il mix tra l'elemento comico/divertente e quello di denuncia riesce alla perfezione e porta il film al giusto successo. VOTO: 3,5/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
The Millionaire (2008)
(Titiolo originale Slumdog Millionaire)
Regia di Danny Boyle e Loveleen Tandan. Con Dev Patel, Freida Pinto, Anil Kapoor.
Jamal (Dev Patel), un ragazzo cresciuto nei peggiori slum di Mumbai, partecipa alla versione indiana della trasmissione “chi vuol essere milionario” e a sorpresa riesce a rispondere correttamente a tutte le domande e a guadagnarsi l’accesso alla domanda finale per l’indomani.
Purtroppo davanti allo studio televisivo viene arrestato dalla polizia. L’accusa: furto aggravato ai danni dello stato. Durante il durissimo interrogatorio che segue, lo spettatore viene a conoscenza di tutti gli episodi della vita di Jamal che gli hanno permesso di rispondere correttamente a tutte le domande.
Jamal ce la mette tutta per convincere i poliziotti. Dalla sua presenza alla domanda finale, dipende infatti molto piu dei 20 milioni di rupie, che potrebbe vincere.
Otto oscar vinti tra i quali quello come miglior film (probabilmente anche a causa della sua impronta critica/sociale e per la sua realistica crudezza e durezza) ma imho non regge il confronto con i suoi due predecessori “The Departed” e “Non è un paese per vecchi”, e ancora di meno quello con “Il cavaliere oscuro”.
Slumdog Millionaire attira subito l’attenzione dello spettatore per via degli immediati e continui flashback, che raccontano le vicende di tre ragazzi cresciuti negli slum dell’immensa Mumbai e i cambiamenti avvenuti nei quartieri piu poveri della cittá negli ultimi venti anni.
Ammetto di non avere visto molti film diretti da Danny Boyle, ed è un peccato, perché riesce a lasciare un tocco personale nella pellicola, caratteristica non troppo diffusa nei registi Hollywoodiani. Ad esempio, ho trovato divertente il richiamo (involontario?) a “Trainspotting” nella scena del piccolo Jamal che si butta a capofitto nella cloaca.
Nota positiva a margine, ho trovato sorprendente, come la fotografia sia riuscita ad adattarsi così bene all’impatto visivo minimalista degli slums, e sia riuscita a rendere interessanti le inquadrature di cittá e paesaggi alquanto squallidi.
Voto 3,5/5
Anch'io l'ho visto e condivido il giudizio (però il terzo episodio non l'ho visto...), interessante, carico d'azione e adrenalina. Promosso! " />Fast And Furious - Solo Parti Originali
Regia di Justin Linn, con Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster.
Richiamati a Los Angeles in seguito a un atto criminale, l'ex detenuto in fuga Dom Toretto e l'agente Brian O'Conner riaccendono un'antica faida che li ha visti protagonisti. Costretti ad affrontare lo stesso nemico, Dom e Brian dovranno arrendersi a una nuova, improbabile alleanza per poterlo sconfiggere. E dopo aver assalito convogli e strisciato in lunghi tunnel senza luce, i due uomini troveranno il modo migliore per vendicarsi: spingere l'acceleratore della propria auto al di là di ogni limite.
So che forse questa serie di film fa storgere il naso a molta gente, però a me piace davvero tantissimo!
Dopo la delusione del terzo episodio, che senza la coppia Diesel/Walker aveva perso parte del fascino, il quarto film è carico di adrenalina ed esplosioni xD
Molto, molto bello.
Voto: 3/5
Voto: 4/5
La mummia: la tomba dell’imperatore dragone (2008)
Titolo originale The mummy: tomb of the dragon emperor
Regia di Rob Cohen. Con Brendan Fraser, Jet Li, John Hannah, Michelle Yeoh.
Il giovane archeologo Alex O’Connel (ad insaputa dei genitori) scopre la tomba di un imperatore cinese, con tanto di esercito di terracotta. I suoi genitori Rick (Brendan Fraser) ed Evelyn invece, anche loro noti archeologi, vengono mandati in Cina in missione diplomatica.
Ovviamente le strade dei vari membri della famiglia O’Connel si incrociano e ovviamente l’incontro avviene durante la resurrezione della mummia da parte di un generale ribelle cinese.
La famiglia, gia abbastanza ferrata per quanto riguarda maledizioni e mummie, decide di affrontare la minaccia e ricacciare l’imperatore cinese nell’aldilá.
Gli O’Connels vengono aiutati dall’impavido, ma non troppo zio/fratello/cognato Jonathan (John Hannah), che guarda caso, anche lui si trova in Cina, nonché da Zi Juan (Michelle Yeoh) e da sua filgia Li, due maghe e guardiane del riposo eterno dell’imperatore.
Film abbastanza scontato, sia come trama che come dialoghi, e ché è costantemente accompagnato da una sensazione di gia visto.
Brendan Fraser nei panni di Rick O’Connel, nei quali si è sempre trovato a suo agio, e si vede, ma purtroppo pesa tantissimo l’assenza e la lieve comicitá di Rachel Weisz nei panni di Evelyn (“che cosa ci fa un posto come questo, in una ragazza come me”).
A proposito di battute, in questo film ce ne sono fin troppe. Spesso veramente inutili e quasi imbarazzanti, falliscono nell’intento di estorgere qualche patetica risata al telespettatore.
Viene a mancare purtroppo il giusto mix tra avventura e commedia, che aveva fatto brillare di luce propria i due episodi precedenti de la mummia.
Altra nota negativa, gli effetti speciali, che sono veramente miseri, e sfigurano anche se comparati a quelli di film molto più vecchi (se ci pensate, il SDA venne girato ormai dieci anni fa).
Insomma, il film avrebbe dovuto essere simpatico e avventuroso e interessante, solo che queste tre caratteristiche continuano ad ostacolarsi a vicenda. Incespicante.
Voto 2,5/5
Per Un Pugno Di Dollari di Sergio Leone, con Clint Eastwood, Gian Maria Volontè, Marianne Koch.
Un pistolero solitario arriva in una cittadina al confine fra il Messico e gli Stati Uniti, con lo scopo di arricchirsi esasperando la rivalità fra le due famiglie che da sempre lottano per controllare il contrabbando di armi e alcol sul territorio. Uno dei Rojo, che si è accorto del piano, cattura lo straniero e lo tortura mentre la sua famiglia stermina i rivali Bugster. Lo straniero riesce a fuggire e grazie alla sua abilità con la pistola distrugge anche la famiglia vincente.
Trasmesso ieri sera per l'anniversario della morte di Sergio Leone, ne ho approfittato per guardarlo. Davvero un bellissimo film, accompagnato da musiche altrettanto fantastiche (Ennio Morricone). Western di questo calibro non ne fanno più ormai, a parer mio.
E poi, un grande Clint Eastwood.
Voto: 5/5
Generazione 1000 euro di Massimo Venier con Alessandro Tiberi, Valentina Lodovini, Carolina Crescentini, Francesco Mandelli
Storia di un gruppo di trentenni di Milano alle prese con il precariato lavorativo. C'è Alberto che lavora nel marketing (pur essendo laureato in matematica), Beatrice insegnante supplente e c'è Francesco che proietta film in un cinema d'essay. Tutti e tre convivono nella stessa casa e sono alle prese con i problemi relativi al pagamento dell'affitto. C'è poi una quarta persona, Angelica, che è invece l'unica pienamente realizzata da un punto di vista lavorativo, e che è dirigente nell'azienda di marketing dove lavora Alberto. Tra di loro si innesta anche una trama amorosa. La riuscita del film non è completa. Buona l'idea generale che coglie una realtà molto discussa dei nostri giorni, ma la realizzazione è modesta. Troppi luoghi comuni, situazioni scontate e banali, personaggi tagliati con l'accetta e stereotipati, senza troppo spessore. Interessante l'ambientazione milanese che però fallisce nell'identificazione concreta della città, la cui identità non emerge con chiarezza (che sia una scelta voluta?). Anche il messaggio finale appare ambiguo. VOTO: 2/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Death Race (2008)
Regia di Paul W. S. Anderson. Con Jason Statham, Joan Allen, Tyrese Gibson.
Jensen (Jason Statham) viene incarcerato per il presunto omicidio di sua moglie. Warder Hennessy (Joan Allen), la direttrice del carcere gli offre la possibilitá di essere liberato. Jensen, deve vincere la death race (corsa della morte), uno spettacolo televisivo del quale, guarda caso, detiene i diritti. In questa gara, che si svolge in tre round, i partecipanti si affrontano guidando delle autovetture armate, con le quali cercano di eliminarsi l’un l’altro.
Durante la gara (che si svolge in tre round) Jensen scopre di essere stato incastrato da parte di Hennessey, la morte di sua moglie è stata organizzata da lei, per poter costringere Jensen a correre.
Jensen si allea con il suo ultimo concorrente rimasto, il noto Machine Gun Joe Mason (Tyrese Gibson). I due decidono di fuggire e di vendicare la morte della moglie di Jensen.
Remake dell’omonimo film del 1973, Death Race promette molto e mantiene poco. Tutta la storia che riguarda l’assassinio della morte si poteva tranquillamente lasciare via, visto che non arricchisce il film in nessun modo.
Le macchine da corsa prendono spunto dai leggendari veicoli da combattimento dei film di Mad Max, purtroppo vengono presentate malissimo. Gli errori logici non si contano nemmeno, e la corsa stessa sembra la presentazione di un videogioco di seconda scelta.
Insalvabile
Voto 1/5
Watchmen (2009), di Zack Snyder con, Billy Crudup, Patrick Wilson, Jackie Earle Haley, Malin Akerman.
In un 1985 alternativo, dove i supereroi sono da tempo parte integrante del tessuto sociale e la tensione tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica è altissima, un vecchio ma determinato vigilante mascherato, Rorschach, cerca di scoprire chi ha ucciso uno dei suoi primi colleghi. Nel farlo svela un complotto teso a screditare ed uccidere tutti i supereroi passati e presenti. Riunita la sua vecchia squadra – formata da un gruppo di vecchi supereroi a riposo, di cui solo uno è in possesso di veri poteri speciali – Rorschach scoprirà un'inquietante cospirazione su larga scala legata al passato suo e dei suoi amici e che potrebbe portare a catastrofiche conseguenze per il futuro.
Non mi aspettavo che fosse così brutto. Anche qui, non ho letto il fumetto, e forse è anche per quello che ci ho capito poco e niente, però lo trovo davvero un film fatto male. L'inizio è incasinato e mi sono quasi addormentata. Andando avanti prende una sorta di senso logico, ma rimane comunque un brutto film, per me.
Voto: 1/5