"Il Leone d'Inverno". Già visto a teatro (con Andrea Giordana nella parte di Henry II), ora in dvd...semplicemente bellissimo!
mai finito di vederlo e non perchè non mi piacesse..ma per il semplice fatto che il dvd è sparito...continuo a dire che in casa mia ci sono buchi neri..."Il Leone d'Inverno". Già visto a teatro (con Andrea Giordana nella parte di Henry II), ora in dvd...semplicemente bellissimo!
ieri
The hole...la prima cosa che mi aspettavo da questo film era una pessima interpretazione da parte degli attori...sono rimasta invece piacevolmente sorpresa..specialmente dalla Knightley!
L'aspetto più interessante della storia è sicuramente l'ossessione amorosa per il resto davvero niente di che...per certi versi anche privo di credibilità...specialmente la morte di mike alquanto inverosimile (sinceramente ho riso come una folle).Per non parlare del finale che mi ha lasciata con l'amaro in bocca.
Harry Potter e l'ordine della fenice.
Sono un po di parte, perché ho appena finito di leggere l'ordine della fenice (per la terza volta).
Secondo me: buonissima la trasposizione dal libro, l'ordine della fenice é un gran bel tomo e tralasciare qualche intreccio é necessario per rendere il film capibile. Di film in film migliorano le scelte del casting, eccezzionali la Umbridge e Luna Lovegood (sono un grande fan di Luna ->versione libro, e devo dire che l'hanno impersonificata proprio bene).
Il cast come al solito comprende un sacco di grandi attori, e poco importa se Daniel Radcliffe ha il carisma di un toaster, e Emma Watson sembra la bella della scuola, invece che la secchiona, viene compensato tutto dagli sguardi di disprezzo che riesce a lanciare Alan Rickman (Piton). ">
Inoltre, effetti speciali che si sprecano, qualche scena comica, che non basta mai (in questo film, praticamente la funzione primaria di Rupert Grint, ma anche Kreacher non é stato affatto male) e il gioco é fatto.
Film veramente piacevole, il migliore della serie.
Voto 4/5
nella mente del serial killer.....ma perchè devono fare film così insulsi?che ho fatto di male?per carità non mi aspettavo un capolavoro ma qualcosa di decente almeno!
sto film NON lo dovete vedere!non fa ridere fa SOLO piangere!non è quel tipo di film che dici "è così brutto che è a un passo dal sublime!"..è illogico,privo di credibilità..semplicemente brutto e ASSURDO!
e poi che diavolo centrava la storia di croatoa?????ci mancava solo piero angela!
The Libertine, con Johnny Depp...
Non so bene perchè l'ho visto.... e dovrei rimetterlo su dato che non l'ho seguito molto... devo dire che mi ha lasciata perplessa, il suo significato
mi ha fatto lo stesso effetto..The Libertine, con Johnny Depp...
Non so bene perchè l'ho visto.... e dovrei rimetterlo su dato che non l'ho seguito molto... devo dire che mi ha lasciata perplessa, il suo significato
full metal jacket....è sempre piacevole rivedere sto film..soprattutto per il primo quarto d'ora che mi fa morir dal ridere!
"sei proprio tu john wayne?e io chi sarei?"
la Fiera delle Vanità, di Mira Nair, dall'opera di Tuckeray. Posso solo dire che è bellissimo...salvo il blooper clamoroso di un highlander vagamente asiatico e con gli occhialini tondi di tartaruga nel 1814!
"White Oleander"...
La Dama si è persa l'inizio e qualche pezzo qua e là, ma non le è sembrato male... dovrebbe meritar la pena di essere rivisto, questa volta per intero... finora merita un 3/5, che sale a3,5/5 solo nper la presenza di un tizio che le ha ricordato moltissimo una persona del suo passato... però il giudizio resta in sospeso finchè non l'avra visto per intero...
Broken Trail - Un viaggio pericoloso, di Walter Hill, on Robert Duvall, Thomas Haden Church, Gwendoline Yeo. Prodotto per la televisione americana, da noi uscito solo in dvd da recuperare assolutamente. Broken Trail riporta il western alle sue origini più pure, fatte di splendidi paesaggi e un'epica malinconica e disillusa. A metà tra "Il mucchio selvaggio" e le opere più grandiose di Ford, è una storia densa e dai sapori forti, atipica nel suo essere sia avventura che veicolo antirazzista. Un gruppo di ragazze cinesi destinate alla prostituzione viene salvata da un manipolo di uomini intenti a trasportare una mandria di cavalli da una parte all'altra del paese... Se la prima parte può apparire un pò lenta, fin troppo verbosa, volgare a tratti, da metà in poi si snoda una storia coinvolgente, che raggiunge grandi momenti di pathos degni dei capisaldi del genere. La regia di Hill è potente, capace di trasmettere il senso di cos'era il vero west, quello più nudo e crudo. E con un interprete di prim'ordine come Duvall, attorniato da buoni comprimari, non si può non centrare il bersaglio. Per tutti i fan dei western, assolutamente indispensabile, sperando in una rinascita, sempre più apparentemente incombente del genere. Travolgente. Voto 4.5 / 5 " />" />" />
Maschere e pugnali, di Fritz Lang, con Gary Cooper, Lilli Palmer, Robert Alda. Teso e avvincente, questo thriller spionaggistico di Lang è più che godibile, pur non raggiungendo la qualità di altri suoi prodotti. Una storia ambientata nella seconda guerra mondiale, un protagonista un pò improbabile e una love story stucchevole vengono risollevati da una tensione sempre costante, che permea la quasi totalità del film. Cooper se la cava come sempre, anche se il ruolo forse non era molto adatto alla sua figura. Un Lang minore, ma da non sottovalutare. Di facile visione. Voto 3 / 5 " />" />" />
L'ultimo imperatore, di Bernardo Bertolucci, con Peter O'Toole, John Lone, Joan Chen, Ryuichi Sakamoto, Dennis Dun, Lisa Lu, Constantine Gregory, Wu Jun. Grandioso affresco storico sulla figura dell'ultimo imperatore della Cina, dall'infanzia al declino e infine alla morte. La storia di un uomo chiuso sempre in una gabbia, sia questa la rigidità di corte o la durezza di una prigione. Kolossal in costume nella prima parte, si trasforma in un dramma interiore sulla decadenza del potere. Costumi, scenografie, musiche, interpretazioni di grande livello, che hanno conferito al film di Bertolucci ben 9 premi Oscar. Uno più meritato dell'altro. Sontuoso. Voto 5 / 5 " />" />" />
Borsalino, di Jacques Deray, con Jean-Paul Belmondo, Alain Delon, Françoise Christophe, Corinne Marchand, Catherine Rouvel, Laura Adani, Arnoldo Foà. Gangster movie dalla forte componente comica, il film di Deray si fa apprezzare soprattutto per l'irresistibile coppia di protagonisti, Belmondo e Delon che divertono e si divertono per quasi due ore. La seconda parte, un pò piu cupa, riporta l'atmosfera ai classici di spionaggio made in Hollywood, con un finale un pò improvvisato ma di sicuro effetto. Spensierato. Voto 3.5 / 5 " />" />" />
"Fantomas contro Scotland Yard"...
Vecchissimo film che la Dama guardava quando aveva all'incirca 6 anni... e che nonostante tutto il tempo trascorso e tutte le volte che l'ha rivisto, la fa sempre ridere!
Una frase su tutte: "Nella mia camera??? Oh, che orrore!!!"
4,5/5 tutti meritati!
Il grande Lebowsky, film di Joel Coen, con Steve Buscemi, Jeff Bridges, John Turturro, John Goodman, Julianne Moore, David Huddleston, Sam Elliott, Philip Seymour Hoffman, Tara Reid, Peter Stormare, Ben Gazzara. Un piccolo grande cult dell'era recente, uno spaccato cinico, ironico e macchiettistico dell'America nei primi anni'90. E anche una storia complicata, scervellotica, ma dannatamente d'effetto, circoncentrica nel suo variare da triller a commedia, passando per parabola grottesca. Reduci del Vietnam, ladri sgangherati, ricconi cinici, e su tutti lui, Drugo, un personaggio unico cui Jeff Bridges dona una verve degna di oscar. A tratti un pò eccessivo forse, ma l'impatto della pellicola passa sopra come un tir in piena corsa. Un cast superlativo, fatto di attori cari ai Coen quali Turturro, Buscemi, Stormare e Goodman, senza dimenticare il grande Elliott (qui in un cameo fondamentale), non fa che completare una delle opere più ricordate degli ultimi anni, uno dei pochi veri classici della nuova generazione. Brulicante. Voto 4 / 5 " />" />" />
La lettera, di Manoel de Oliveira, con Françoise Fabian, Leonor Silveira, Chiara Mastroianni, Antoine Chappey, Pedro Abrunhosa. De Oliveira non è un regista facile : o lo si ama, o lo si odia. Lento talvolta all'eccesso, sobrio, critico verso la borghesia ma sempre attraverso velate parafrasi, pare essere una versione soft, edulcorata, forse più culturale di quel Luis Bunuel, suo caro amico. La noia può incombere facilmente alla visione dei suoi film, e questo La lettera non fa eccezione. Ma il grande merito del regista è proprio quello di appassionare con i suoi silenzi, i suoi sguardi, interpretazioni misurate, apparentemente scevre da emozioni di sorta. E' come la storia della tartaruga e della lepre : chi va piano va sano e lontano e talvolta arriva anche per primo. E il maestro portoghese difficilmente arriva secondo. Maschera. Voto 4 / 5 " />" />" />