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un uomo venuto da molto lontano
M di Morgil
creato il 06 aprile 2005

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Damien Amfar
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Damien Amfar
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Inviato il 09 aprile 2005 13:41
anche riferendosi alla morale laica, quella religiosa è parimenti reale...

 

A dire la verità nessuna delle due morali è reale, entrambe sono concetti e in quanto tali non sensibili :stralol:

 

lo stato come "oggetto" non ha una morale, proprio in quanto "oggetto"

 

E' questo che si intende con stato laico. Uno stato laico è uno stato che nella sua costituzione non include il rispetto di una specifica religione, ad esempio, o di un qualche sistema morale, religioso in particolare, ben definito (cosa differente è riconoscere alcuni diritti fondamentali come quello alla vita).

Poi è ovvio che le persone che lo stato lo fanno si comportino secondo la loro morale, ma questa non è mai subordinata ad una decisa a priori dallo "stato".

 

 

Può essere, ma questo non significa necessariamente che la legge sia stata fatta in funzione della ricerca di qualcosa di trascendentale, no?

 

Ho detto indirettamente apposta. Il fatto è che ogni concetto cattolico (ma vale per qualsiasi concetto morale) sottoposto ad un indagine approfondita si riduce ad un atto di fede (in Cristo, nelle Sacre Scritture e quant'altro).

 

Piú che essere nulla, e non abbracciare una religione particolare, cosa che porterebbe lo stato stesso a essere identificato in essa.

 

ho riletto la frase 6 volte, ma continua a sembrarmi insensata :wub: spiegamela, mi sento un po' lento ;)

 

Ma se lo stato non abbraccia nessuna religione, allora i due poteri sono divisi, in teoria

 

In pratica :wub:

 

Se una persona non è prete, ecc., ma lavora attivamente all'interno della chiesa?

 

Perchè il diacono cos'è?! :wub:

Un frate è un ecclesiale.

 

 

 

 

Ciauz :wub:


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 09 aprile 2005 14:51
A dire la verità nessuna delle due morali è reale, entrambe sono concetti e in quanto tali non sensibili

 

Sí, mi riferivo al discorso generico :wub:

 

 

Uno stato laico è uno stato che nella sua costituzione non include il rispetto di una specifica religione, ad esempio, o di un qualche sistema morale, religioso in particolare, ben definito

 

Quello che intendevo io parlando del non abbracciare nessuna religione a livello di stato, del rimanere neutrale rispetto ai vari culti :stralol:

 

 

Poi è ovvio che le persone che lo stato lo fanno si comportino secondo la loro morale, ma  questa non è mai subordinata ad una decisa a priori dallo "stato"

 

Perché lo stato, di per sé, non decide nulla, essendo un'istituzione e non una cosa senziente :wub:

L'unica morale che può essere attribuita allo stato, forse, è la Costituzione, ma, essendo questa derivante dalla morale di chi l'ha scritta ed essendo anch'essa modificabile, non saprei...

 

 

Il fatto è che ogni concetto cattolico (ma vale per qualsiasi concetto morale) sottoposto ad un indagine approfondita si riduce ad un atto di fede

 

Vero, ma quali seguire è soggettività nostra :wub:

 

 

ho riletto la frase 6 volte, ma continua a sembrarmi insensata

 

Mea culpa, accento mancante: "Piú che essere nulla, è non abbracciare una religione particolare, cosa [l'eventuale abbracciarne una] che porterebbe lo stato stesso a essere identificato in essa" ;)

 

 

In pratica

 

In pratica lo stesso, vedi sopra: mi sa che almeno su questo punto stiamo dicendo la stessa cosa, alla fin fine :wub:

 

 

Perchè il diacono cos'è?

 

Comunque una persona che ha ricevuto un "grado" ecclesiastico, io parlo di una non ordinata, ma che lavora attivamente (facendo però solo lavori manuali e profani). Persona cui ci si riferisce come "frate laico", laddove il solo "frate" indica l'ecclesiastico.


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MezzoUomo
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Inviato il 09 aprile 2005 16:04

Ciao a tutti!

 

Mercoledì, giovedì e venerdì sono stato a Roma per lavoro. Venerdì mattina io e il titolare dello studio abbiamo deciso di fregarcene del lavoro ed andare a S.Pietro in vespa.

 

Roma, come sempre, ci ha messo del suo: vuota e silenziosa come mai negli ultimi 50 anni, un'atmosfera cupa e quasi irreale.

 

Siamo arrivati fino in fondo a Via della Conciliazione, al limitare del colonnato, un cielo grigio ed una luce livida, un vento freddo a spazzare la piazza, un raggio di sole, l'unico, a far capolino nel preciso istante in cui la bara rientrava nella basilica.

 

Incredibile l'efficacia della macchina organizzativa: acqua, coperte, servizi igienici per tutti, flussi composti e ben guidati, la calca eccellentemente gestita, la disponibilità di Protezione Civile (simpaticissimi gli Alpini) e delle forze dell'ordine, praticamente tutte quelle esistenti in Italia: dico solo che a garantire la sicurezza in stazione Termini c'erano i mezzi del Corpo Forestale.....

 

Gente, ovviamente, tantissima, anche se, secondo me, molto meno di quanto detto in TV (IMHO, tra Piazza S.Pietro, Via della Conciliazione e zone limitrofe c'erano al massimo 600.000 persone).

 

Lo spettacolo, per me che sono ateo, è stato strano (specie, i cori, gli applausi, le invocazioni da stadio) e forse al limite del fanatismo, certo è evidente come questo Papa abbia lasciato un segno dei cuori di moltissimi.

 

Ed è questo, per me, è il suo grande merito: il non aver nascosto nulla di sè, conscio che così avrebbe potuto conquistare l'affetto della gente, e salvare la Chiesa.

 

Per che questo è quello che Giovanni Paolo II ha fatto, ha salvato e ridato forza e speranza ad un'istituzione che in molti, alla fine degli anni '70, davano per spacciata.

 

Di conseguenza capisco come per tutti i cattolici egli sia un mito, e come, per aver comunque ridato la fede ad un mondo che la stava perdendo, egli sia comunque stimato enormemente anche da uomini di diverse religioni.

 

Quello che non capisco è come mai riceva (almeno a parole....) tanto apprezzamento dal mondo laico, e da chi, come me, pensava che la fede e la religione fossero qualcosa che, oramai, avesse fatto inesorabilmente il proprio tempo.


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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Iskall Ytterligare
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Inviato il 09 aprile 2005 16:10

Io la vedo invece come un'ondata di emotività contagiosa, si sa che il comportamento delle masse non è lo stesso del singolo... certe emozioni sono contagiose se avvengono in una massa già turbata, come il panico, l'isteria, l'esaltazione...

Molti anti-nazisti in pieno regime dicevano di sentirsi ipnotizzati e di avere inneggiato come tutta la folla perchè avvinti dall'entusiasmo collettivo. Idem i fenomeni di allucinazione collettiva, che restano gli esempi più gravi.

A me tutto questo cordoglio sa tanto di dramma collettivo (e anche di scenata all'italiana, cosa di cui andiamo famosi...).


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Ninaeve
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Inviato il 09 aprile 2005 16:21

mah, non so se scenata o emozione collettiva...

di sicuro grandi fenomeni come quedto possiedono un'effervescenza sociale tale da attarre un grande numero di individui...

sia per i cattolici che per glialtri, il defuno papa è stata una figura importante: come leader spirituale, come capo di stato, come sovrano...Non è possibile negare il fatto che abbia influenzato in misura sensibile l'opinione pubblica e anche le azioni di alcuni stati negli anni del suo pontificato.

questo fermento di fronte alla sua morte,. non so provo a spiegarmelo con la teoria dei riti sociali: ci sono alcuni eventi, ad esempio la messa, ma anche la commemorazione di alcuni eroi nazionali, che assumono la valenza di riti collettivi, sono momenti in cui i valori fonadanti di un certo gruppo sociale vengono ribaditi con forza e le persone vengono nuovamente risocializzati ad essi.

Anche io credevo che la religione fosse un fenomeno in declibo, e così il concetto di patria, ma vedete un po' cosa succede.


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xaytar
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Inviato il 09 aprile 2005 18:43

penso che la verità stia nel mezzo...indubbiamente l'impatto mediatico e l'emozione collettiva hanno ampliato l'evento, ma non bisogna nemmeno sminuirlo. Sia tra i fedeli che tra i laici, milioni di persone hanno pianto la morte del Papa, quasi ai livelli dell'11 settembre. E lo hanno fatto perchè ci credevano e perchè sono stati in qualche modo colpiti da questo papa, non solamente per la "scenata all'italiana".

 

Quello che non capisco è come mai riceva (almeno a parole....) tanto apprezzamento dal mondo laico, e da chi, come me, pensava che la fede e la religione fossero qualcosa che, oramai, avesse fatto inesorabilmente il proprio tempo.

 

Il cattolicesimo quasi sicuramente si, la fede e la religione decisamente no ;)


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Inviato il 09 aprile 2005 18:47 Autore

non sono d'accordo che il cristianesimo abbia fatto il suo tempo nel modo + assoluto,che deva rimodernarsi ok sono il primo a dirlo ma che ha fatto il suo tempo assolutamente no!! ;)


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Inviato il 09 aprile 2005 19:32
Quello che non capisco è come mai riceva (almeno a parole....) tanto apprezzamento dal mondo laico, e da chi, come me, pensava che la fede e la religione fossero qualcosa che, oramai, avesse fatto inesorabilmente il proprio tempo

 

Forse per come continuava ad andare avanti nonostante tutti i problemi di salute, imperterrito, per la sua volontà, le reazioni alle debolezze, il modo in cui ha vissuto gli ideali che ha sempre professato, il fatto che con le sue azioni ha aiutato molte persone, ha instaurato un dialogo tra le religioni, il suo carisma, ecc.

Il suo comportamento, le sue azioni, non sono state una cosa il cui impatto è stato limitato alla religione.

 

 

la vedo invece come un'ondata di emotività contagiosa, si sa che il comportamento delle masse non è lo stesso del singolo

 

Di certo c'è anche questo, ma personalmente conosco molti laici (agnostici o atei) che stimavano questo Papa da prima della sua morte, senza emotività generalizzata.


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Yaenrhys
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Inviato il 09 aprile 2005 20:13
A me tutto questo cordoglio sa tanto di dramma collettivo (e anche di scenata all'italiana, cosa di cui andiamo famosi...).

A parte che in coda c'erano probabilmente tanti stranieri quanti italiani, se non di più, personalmente non condivido affatto la tua definizione della reazione che hanno avuto svariati milioni di persone come "emotività contagiosa".

 

Se io sono stato commosso dalla morte del Papa non è successo perchè sono stato in qlc modo spinto a farlo dalla massa che aveva una reazione simile, ma perchè sono stato consapevolmente colpito dalla sua figura, importante per tutte le ragioni fin qui elencate; a maggior ragione in quanto cattolico. Nessuna influenza esterna.


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Inviato il 09 aprile 2005 21:57
Se io sono stato commosso dalla morte del Papa non è successo perchè sono stato in qlc modo spinto a farlo dalla massa che aveva una reazione simile, ma perchè sono stato consapevolmente colpito dalla sua figura, importante per tutte le ragioni fin qui elencate; a maggior ragione in quanto cattolico. Nessuna influenza esterna

 

Però non mi stupirei se delle persone - tanto o poche è un altro discorso - fossero ricadute in quel "meccanismo": del resto, se c'è chi lo ha definito (ed non è nemmeno stata la peggiore) "Inutile succhiasoldi vaticano", come se null'altro avesse fatto...


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Inviato il 10 aprile 2005 18:56
Però non mi stupirei se delle persone - tanto o poche è un altro discorso - fossero ricadute in quel "meccanismo"

Questo può sempre accadere, ma quello che volevo dire è che la citata "isteria collettiva" non è stata collettiva.

 

 

del resto, se c'è chi lo ha definito (ed non è nemmeno stata la peggiore) "Inutile succhiasoldi vaticano", come se null'altro avesse fatto...

Purtroppo la madre degli idioti è sempre incinta...


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