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Fahrenheit 11/9
S di Scuotivento
creato il 28 agosto 2004

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Inviato il 09 settembre 2004 19:10
Quindi a che pro vedere il film?

 

Bè, x non è tutto pieno di inesattezze e ad ogni ascolti un'latra campana.....e pur sbagliata ti pò dare spunti x altre riflessioni.

 

 

Il tono retorico della domanda non l'avevo colto.....scusami.....


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Scuotivento
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Inviato il 13 settembre 2004 12:58 Autore

fra l'altro,siccome siam costretti a scolarci le bugie dell'altra parte,tanto vale vedersi anche le mezze verità di questa parte,e le immagini dell'irak e dell'asilo in california ( ^_^:( )non si possono falsare...


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Inviato il 13 settembre 2004 14:23
fra l'altro,siccome siam costretti a scolarci le bugie dell'altra parte,tanto vale vedersi anche le mezze verità di questa parte

 

Giusto anche questo.....non ci avevo pensato......davvero buona osservazione!!


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Damien Amfar
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Inviato il 13 settembre 2004 14:42

Vabbè, non è che sia un ragionamento che fili poi tanto, sostituire qualcosa di sbagliato con qualcos'altro di sbagliato mi sembra un po' sciocco :(

 

Mi ripeto, bisogna riportare il film a quel che deve essere, depurandolo dalla volontà politica anche dell'autore, percependo le idee positive che cerca di comunicare.

Distruggere una persona, colpevole di qualsiasi atrocità possibile o ipocrisia pensabile, non è un'idea positiva, nè risolve alcun problema per il futuro.

Sensibilizzare le persone sul tema della guerra, mostrandola come soluzione possibile, per quanto ultimissima, anche nei suoi risvolti negativi (mai abbastanza presi in considerazione dagli americani, che cominciano ora forse a pensarci. Riferiamoci anche al contesto di riferimento americano che vede armi e guerra in maniera diversa dalla nostra), credo sia il merito vero del film.

Insieme allo smascheramento del comportamento saudita e all'amnistia diplomatica accordata a questo paese (su cui forse il film di Moore doveva concentrare maggiori sforzi) dall'occidente.

Il resto del complottismo lo lascio a chi lo ama, non fa per me :dart:

Anche perchè si arriva ad argomentare: "Bush quando ha vinto era appoggiato dal caporedattore della Fox, suo cugino" :ninja: ma non vi sembra un po' assurdo? A meno che non si pensi che la gente, vedendo i risultati della previsione, abbia cambiato le proprie preferenze ^_^ non ha nessun valore 'st'informazione.

Ma a questo punto bisognerebbe non far più elezioni in florida, perchè i cittadini sarebbero incapaci di intendere e di volere :)

Al contrario è molto più interessante vedere che nessun senatore (neanche quelli democratici? questa cosa non l'ho capita :ninja: ) abbia appoggiato le mozioni popolari.

Cos'eran d'accordo anche i democratici per far vincere Bush? come funziona il mondo scusate? Aiuta il tuo nemico se ha bisogno? :ninja:

Di questo Moore avrebbe dovuto parlare di più, risparmiandosi la facile ironia su Bush e la sua persona. Non c'è bisogno di calcare la mano, andando in giro e parlando è già abbastanza ridicolo da solo.

 

 

 

 

Ciauz :lol:


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Inviato il 13 settembre 2004 17:33

Non l'ho ancora visto... forse questo week-end..

 

 

Pero avevo una domanda... Il titolo riprende fahrenheit 451 di Bradbury... deduco che la morale del film sia la medesima del libro... mi sbaglio?^

 

 

... apro una discussione sul libro...


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Damien Amfar
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Inviato il 13 settembre 2004 18:08

Credo di sì, anche se non ho ancora letto il libro (di cui esiste anche una versione cinematografica) e non conosco quindi benissimo tutto il messaggio che c'è dietro. Di certo si vuol puntare il dito, anche col titolo, verso una certa campagna "disinformativa" (e da lì credo si ricolleghi a Fahreneit 451) che dovrebbe essere stata attuata dal governo Bush.

 

 

 

Ciauz ^_^


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Inviato il 13 settembre 2004 23:28

Sono completamente d'accordococn quanto detto da theon a pagina due e da Scotivento e Damien in tutto il 3d. Personalmente nn condivido affatto l'intepretazione di Moore delle azioni di Bush avvisato dell'attentato alle torri gemelle. Nn credo ci fosse un modo giusto di comportarsi in quella situazione, dipende dalle sinsibilità ed opinioni personali.


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Oberon
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Inviato il 14 settembre 2004 10:23
Credo di sì, anche se non ho ancora letto il libro (di cui esiste anche una versione cinematografica) e non conosco quindi benissimo tutto il messaggio che c'è dietro. Di certo si vuol puntare il dito, anche col titolo, verso una certa campagna "disinformativa" (e da lì credo si ricolleghi a Fahreneit 451) che dovrebbe essere stata attuata dal governo Bush.

 

 

 

Ciauz ^_^

... sicuramente la campagna di disinformazione a a che vedere con il libro... una realta dove i libri sono proibiti!!!!

 

 

 

... Non ho seguito tutta la discussione, lo faro dopo aver guardato il film.

Ma senza andare troppo lontano per cercare fatti strani... qualcuno di voi conosce Diego Cugia o Jack? guardavate Alcatraz... Beh mi sembra di aver letto in uno dei sui libri che c'era una compagnia petrolifera chiamata Arbusto Oil (... bush in inglese) appartenente alla famiglia del tanto amato presidente e del terrorista barbuto, e mi pare di ricordare che e stata sciolta dopo che uno dei membri, non appartenente ad una delle due famiglie, e morto per un incidente aereo....


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Harren
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Inviato il 16 settembre 2004 15:31
Bah....

Dubito proprio che lo andrò a vedere...

Anzi, ne sono davvero certo...

concordo pienamente......piuttosto mi guardo tutte le puntate di Beutiful, Cento Vetrine e Vivere....... :)^_^^_^^_^

 

per me quello non può nemmeno essere chiamato film..... >_>


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Scuotivento
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Inviato il 16 settembre 2004 16:05 Autore

eeeedaiiiii su...

fate uno sforzino,poi lo smentite punto su punto >_>


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Inviato il 16 settembre 2004 16:44
eeeedaiiiii su...

fate uno sforzino,poi lo smentite punto su punto :)

Ma infatti... il bello è proprio quello >_>

 

Ciao ^_^


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Damien Amfar
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Inviato il 16 settembre 2004 17:06

Io insisto nel dire che le cose bisogna provarle prima di poterle giudicare, anche se poi è disponibile un testo di demolizione come quello di Kopel (interessantissimo Theon :) ) che ne confuta molte delle "contro-informazioni".

 

Credo sia l'atteggiamento migliore, anche perchè Fahreneit 9/11 contiene un gran numero si spunti da cui partire per farsi un'idea propria. Per questo è ovviamente un film e non un documentario. E' stato fatto passare per documentario, per cercare di aumentare il valore, per gli spettatori, delle false verità contenute nel film (praticamente ad ogni passaggio) laddove quest'ultimo è, in realtà, un'espressione delle opinioni di Moore.

L'ottica è completamente diversa, un documentario può interessare o meno, ma è VERO. Questo è un film, bello o brutto, portatore di idee in cui ci identifichiamo o meno, ma UN FILM.

 

Con questo chiudo XD

 

 

 

Ciauz >_>


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GIL GALAD
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Inviato il 16 settembre 2004 19:04

Per restare in tema ecco un po' di possibili oscuri retroscena, anche perché è sempre meglio non bersi tutto ciò che si vede ma capire cosa c'è dietro le cose anche se si tratta di immani tragedie...

 

 

11 settembre: l'inattendibilità della versione ufficiale e la tesi del complotto interno USA.

 

- L'INATTENDIBILITA' DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI

- CUI PRODEST? LA TESI COMPLOTTISTICA

- IL QUADRO ECONOMICO-POLITICO

- IL PIANO

 

 

10 settembre 2001, in una scuola di Dallas un bambino della quinta elementare ad una sua insegnante:

 

"Domani comincerà la terza guerra mondiale; comincerà negli Stati Uniti, e gli Stati Uniti perderanno" (Houston Chronicle, 19-09-2001).

L'INATTENDIBILITA' DELLA VERSIONE UFFICIALE DEI FATTI

La versione ufficiale data dal Governo USA circa i terribili attentati , diffusa e amplificata dai media, presenta una serie impressionante di punti oscuri e di incongruenze, che riguardano le due questioni fondamentali: il come, ed il perchè dell' 11 settrembre. Cerchiamo, allora, innanzitutto di analizzare punto per punto tale versione valutandone la plausibilità, e poi di ricostruire l'intera vicenda in un quadro il più possibilmente coerente.

 

I PREALLARMI

 

Secondo la versione ufficiale l'attentato terroristico con aerei dirottati, usati come bombe contro edifici in territorio Usa, ha colto impreparati i servizi di sicurezza (pagati circa 30 miliardi di dollari all'anno), che non potevano prevedere una cosa del genere, così assolutamente nuova. E' falso: a Genova in preparazione del G8 l'ipotesi di attentati terroristici di quel tipo era stata attentamente considerata dai servizi di sicurezza, italiani e statunitensi; e proprio per quel motivo fu chiuso lo spazio aereo cittadino e furono installati missili anti-aerei presso l'aereoporto di Genova. Addirittura sin dai tempi della guerra fredda questo tipo di attacco terroristico era all'attenzione dei servizi di sicurezza Usa; ce ne parla ampiamente ad esempio un numero di novembre '94 di Time Magazine, domestic edition.

In realtà i servizi di sicurezza Usa sono stati ripetutamente informati da diverse fonti circa l'imminenza di un attentato terroristico con dirottamento aereo avente per obiettivo edifici di interesse nazionale . Ci sono state varie sagnalazioni nel corso dell'anno a più riprese a tal riguardo da parte dei servizi segreti di Israele, Germania, Egitto e Russia. Secondo il Frankfurter Allgemeine Zeitung, quotidiano di Francoforte, del 14 settembre 2001 l'Intelligence tedesca, il BND, allertò la Cia ed Israele che "terroristi medio-orientali stavano pianificando di dirottare aerei commerciali per usarli come bombe per attaccare importanti simboli dell'America e di Israele".Il presidente russo Putin ordinò ai suoi servizi segreti di allertare gli Usa nel modo più forte e convincente possibile circa la realtà e imminenza di tale pericolo, secondo quanto riportato in una intervista rilasciata da Vladimir Putin il 15 settembre alla MS-NBC.

In agosto un istruttore di volo del Minnesota aveva avvertito l' FBI circa il suo sospetto che uno dei suoi allievi, Zacaria Moussaoui, preparasse un attentato utilizzando un aereo civile Boeing 747 pieno di carburante.

Nei giorni precedenti l'attentato migliaia di put stock options sono state acquistate su United Airlines e American Airlines, i cui aerei sono stati dirottati l' 11/09. Trattasi di operazione speculativa di chi scommette su di un forte ribasso delle quotazioni in borsa delle società in questione. Un' operazione del 600% oltre il normale. E i servizi CIA e FBI monitorano costantemente queste operazioni sospette di insider trading circa imminenti attentati aerei, con il sw Promis. I 2.5 milioni di dollari dell'operazione non risultano più incassati.

 

LA COLPEVOLE IMMOBILITA' DELLE FORZE DI SICUREZZA AEREA

 

La versione ufficiale sostiene che le forze aeree si sono rese conto del pericolo quando ormai era troppo tardi: è falso. Secondo le procedure di intercettazione in vigore, nel momento in cui le torri di controllo (FAA) rilevano un aereo fuori rotta senza possibilità di comunicazione, vengono allertate le forze aeree militari NORAD (NORth american Aerospace Defense command) affinchè queste raggiungano l'aereo in questione, verifichino il motivo del cambiamento di rotta (malfunzionamento, meteo, malore, dirottamento, ecc..) e infine intervengano per ripristinare la rotta se possibile, il tutto secondo codici ( di operazioni di volo) e procedure ben precise.

Quando il 25 ottobre 1999 un velivolo privato Learjet, che trasportava tra gli altri il famoso giocatore di golf Payne Stewart, perse il contatto con le torri di controllo, immediatamente scattarono le procedure di intercettazione, e nel giro di 19 minuti due jet militari F-16 si trovarono a ridosso del Learjet.

Invece l'11 settembre, nonostante la presenza di squadriglie di F-16 pronti al decollo in varie basi aeree a 10 - 20 minuti di volo dagli aerei dirottati, come la base di Andrew a pochi chilometri dal Pentagono, bisogna aspettare 75 minuti, ormai troppo tardi, prima che la National Command Authority decida di far intervenire i jet F-16 della Air Force per l'intercettazione degli aereo dirottato verso il Pentagono. La suddetta procedura di intercettazione è stata tenuta bloccata per almeno 75 minuti, e solo un ordine dall'alto può bloccarla. Per i primi due dirottamenti neanche è stata tentata . Fino al momento dell'intercettazione le autorità militari non potevano sapere se si trattava di dirottamento terroristico o altro. Non è vero che non hanno potuto intervenire in tempo: sembrerebbe, piuttosto, che non lo abbiano voluto.

Incredibili le dichiarazioni rilasciate a tal riguardo dal generale Myers e dal vice-presidente Cheney. Il primo nel corso della sua testimonianza di fronte al Senato il 13 settembre è stato capace di affermare: "Quando divenne chiaro di che minaccia si trattasse, facemmo decollare aerei da combattimento, aerei radar AWACS e aerei cisterna per farli orbitare pronti in caso di altri dirottamenti segnalati dai sistemi FAA (le torri di controllo)", e ciò avvenne dopo che fu colpito il Pentagono. Primo: già al momento del secondo aereo contro il WTC divenne chiarissimo che si trattava di un attacco terroristico alla nazione, e non certo oltre mezz'ora più tardi con l'attacco al Pentagono. Secondo: le procedure di intercettazione dovevano scattare immediatamente, più di un'ora prima, al momento del primo dirottamento, senza la necessità di alcuna ulteriore autorizzazione da parte dei superiori, militari o governativi. Cheney, invece, in una intervista televisiva del 16 settembre con la NBC TV si è addirittura spinto oltre, nel dire che era necessaria una autorizzazione del Presidente per attivare l'intercettazione del volo 77, quello del Pentagono.

Per far luce sulle operazioni di dirottamento aereo e sulla loro tempistica normalmente si parte sempre dall'analisi delle scatole nere, da una verifica delle registrazioni dei voli effettuate dalle torri di controllo con le comunicazioni con i piloti, e da una verifica delle comunicazioni tra torri di controllo e forze aeree militari (NORAD). Invece, del contenuto delle scatole nere , in particolare di quelle degli ultimi due aerei dirottati (Pentagono e Pennsylvania) Fbi, Cia, autorità di governo, ma anche rappresentanti del congresso ed il sistema dei media si sono tutti ben guardati dal farne mai menzione: silenzio di Stato. Altrettando dicasi delle registrazioni FAA. Per quanto riguarda poi il problema di chiarire come e soprattutto quando è stato attivato il Norad dalle torri di controllo, così ha risposto il Generale Capo delle Forze Armate USA R.Myers nel corso della sua testimonianza del 13 settembre in Senato :"Sir, I don't know the answer to that question". Non lo so. Il Generale capo delle Forze Armate; già comandante del Norad fino a febbraio 2000, vuole far credere di ignorare quando le forze militari sono state informate, e attivate, del più grande attentato aereo della storia in corso: la prima ovvia, banale, informazione fondamentale da accertare per ricostruire le fasi degli attentati, e per capire il perchè del fallimento delle forze di sicurezza aerea nazionale. Cosa ha detto l'interlocutore, il senatore Levin in tutta risposta a tale grave affronto all'intelligenza dei senatori e di tutto il popolo americano ? : "Thank you".

 

 

I PRESUNTI ATTENTATORI

 

Già neanche 15 minuti dopo che il secondo aereo aveva colpito il WTC veniva indicato il nome di Bin Laden quale colpevole mandante degli attentati.

Un tempo davvero record per la risoluzione delle indagini: mai nella storia delle investigazioni su questioni di terrorismo internazionale c'è stata una soluzione del caso nell'ordine di minuti, doppiamente incredibile se unita all'ammissione ufficiale delle autorità investigative Usa secondo cui fino al momento degli attentati si sarebbero fatte trovare completamente all'oscuro ed ignare di tutta la trama pluriennale del complotto.

E quale organizzazione avrebbe effettuato quella che secondo tutti gli esperti di servizi di sicurezza del mondo e secondo tutti i più esperti piloti interpellati è stata un'operazione di terrorismo aereo straordinaria , che per organizzazione, precisione nei tempi e nel raggiungimento degli obiettivi deve aver richiesto una preparazione complessa portata avanti per più anni, da molte persone sul territorio Usa?

L'FBI, senza l'evidenza di alcuna prova ha individuato questa organizzazione così perfetta in Al-Qaeda, con centro di pianificazione degli attentati in Afghanistan (e ancora a maggio 2002 l'Fbi ha ammesso di non avwere alcuna prova tangibile sul coinvolgimento di Al-Qaeda negli attentati); una rete di guerriglieri, soprattutto sauditi ed egiziani, inizialmente assoldati da Osama Bin Laden tra i reduci della guerra ai russi in Afghanistan, i quali lautamente pagati ed in nome della jihad islamica sono stati impiegati negli ultimi anni , in combutta con la Cia, a sostegno dei ribelli ceceni, dei Talebani, in Kossovo. A sentire i continui allarmanti comunicati dell'FBI Al-Qaeda avrebbe una capillarità su scala mondiale, con migliaia di terroristi che pianificano micidiali attentati di ogni tipo.

Ma se guardiamo ai fatti, questa multinazionale del terrore si è dimostrata in realtà sino ad oggi ben poca cosa, nonostante i proclami di guerra santa ai crociati d'occidente ed ad Israele. Leggendo la "Cronologia degli atti terroristici significativi, 1961-2001" del Dipartimento di Stato Usa, troviamo che nei 27 episodi principali di terrorismo nel mondo degli ultimi tre anni, solo in uno è citata Al-Qaeda, in Yemen, e solo come sospetto. Non solo; ogni loro trama (acquisizione di nuove armi biologiche , atomiche, ecc) o progetto terroristico sistematicamente verrebbe smascherato, grazie a dovizie di documenti, agende, video e tracce varie sempre incautamente e maldestramente lasciate sparse qua e la. In Afghanistan mai un contrattacco, sempre in fuga. Come terroristi sono un vero disastro, fino ad ora del tutto inconcludenti.

Così come non quadra il fatto che sia mancato del tutto un elemento essenziale dell'atto terroristico : la rivendicazione. Bin Laden, il presunto orchestratore degli attentati, paladino della Guerra Santa, sarebbe stato logico aspettarsi che come minimo dopo l'eccezionale successo dell' 11/09 avrebbe urlato a tutto il mondo islamico di ribellarsi all'impero Usa colpevole di tante vittime innocenti in tutto il mondo, di cacciare il demone americano dalle proprie terre, di vendicare il popolo palestinese, ecc ecc . E' impensabile che dopo l'immenso sforzo organizzativo, finanziario e umano di un attentato del genere, abbia potuto lasciare che fosse Bush a spiegare a modo suo a tutto il mondo il perchè degli attentati (e cioè perchè gli arabi sono invidiosi del popolo americano perchè libero, giusto, ricco), oscurandone i veri motivi .

Al contrario Osama Bin Laden, l'additato colpevole, si è subito premurato di precisare che non fosse opera sua; memore evidentemente di quando, nel '95, in seguito all'attentato contro Hosni Mubarak ad Addis Abeba, Osama, immediatamente indicato da Clinton come mandante, non smentì; dopo ci fu la rivendicazione da parte del gruppo terroristico egiziano Gama al-Islamija, cosicchè Osama fece la figura del millantatore, cosa assai grave nel mondo arabo-yemenita, da non permettersi di ripetere.

48 ore dopo gli attentati l'FBI ha presentato la lista di 19 attentatori . Dopo 10 giorni è emerso il fatto che 7 di questi in realtà sono vivi. Inoltre è stata notata una differenza quanto a nomi e numero di passeggeri sui voli dirottati, tra le liste presentate dalle compagnie aeree all'indomani degli attentati e le liste fornite dall'FBI; I vertici dell'FBI non sono mai stati chiamati in causa dal governo per spiegare queste contraddizioni. L'FBI ha dichiarato di aver rinvenuto il passaporto di uno degli attentatori nella zona delle torri. Miracolosamente intatto, fuoriuscito dalla tasca del titolare e scampato all'esplosione dell'aereo, per poi atterrare sulle macerie. Assurdo.

E chi sarebbe il pilota suicida dell'aereo schiantato contro il Pentagono, che avrebbe effettuato una operazione di volo (virata e volo radente) giudicata unanimamente come opera di un più che navigato pilota di jet ? E' stato identificato in Hani Hanjour, che però la scorsa estate risulta esser stato valutato dal suo istruttore di volo, Marcel Bernard, come incapace a guidare da solo anche un piccolo velivolo.

Secondo l'FBI questa organizzazione terroristica che avrebbe pianificato e condotto l'attentato dell' 11/09 in modo riconosciuto così perfetto avrebbe però lasciato tracce dietro di se "come una mandria di elefanti in fuga" (come ha detto l'ex-ministro tedesco Von Buelow): avrebbero effettuato pagamenti con credit cards con il loro proprio nome; avrebbero indicato il loro vero nome ai loro istruttori di volo ; avrebbero abbandonato presso l'aereoporto auto prese in affitto con dentro manuali di volo in arabo, per un' ultima ripassatina, e con lettere d'addio compromettenti contenute dentro valigie non caricate sull'aereo: avrebbero cioè fatto di tutto per farsi smascherare e far saltare il piano: peggio di sbadati dilettanti. Non quadra.

Siamo sicuri che l'FBI stia seguendo la pista giusta? Qui c'è puzza di depistaggio.

 

CUI PRODEST? LA TESI COMPLOTTISTICA

 

Se la versione ufficiale è quindi da ritenersi palesemente insostenibile, se non falsa ed in odore di evidente depistaggio, al contrario col passare del tempo sta acquisendo sempre più fondamento e verosimiglianza, per quanto sia inquietante, la cosiddetta "tesi complottistica". Secondo tale tesi, il piano degli attentati dell' 11 settembre sarebbe stato ordito da parte dei massimi poteri economici e militari Usa, cioè i plutocrati i cui interessi sono rappresentati dal governo Bush, quale colossale quanto disperato tentativo per salvare un sistema di potere in crisi che iniziava già da qualche tempo a scricchiolare: un sistema economico che starebbe per implodere e una supremazia militare, in crisi d'identità dopo la caduta del muro di Berlino, da riaffermare a livello mondiale contro un nuovo Impero del Male.

Un complotto interno, come l'Operazione Northwoods del '62, allorchè alti ufficiali militari Usa pianificarono atti terroristici contro civili americani, per incolpare i cubani e giustificare la guerra .

Un lasciare uccidere propri connazionali, come a Pearl Harbor, allorchè il grande Roosevelt vietò di avvertire la base dell'imminente attacco giapponese, che così riuscì in pieno (e facendo 2600 morti, come nelle Torri Gemelle).

Questa tesi prende le mosse da un'esame degli interessi in gioco. Ora, la domanda "a chi giova?" , la classica questione forense che si pone di fronte ad un crimine, nella fattispecie gli attentati dell'11/09 attribuiti a terroristi di base in Afghanistan, punta chiaramente nella direzione dell'amministrazione Bush e dei poteri economici e militari che rappresenta. Questa squadra di governo risulta composta da persone provenienti dalle file dei grandi petrolieri e dei magnati dell'industria bellica: Cheney, Ashcroft, Rumsfeld, Rice. Bush viene da una famiglia di petrolieri e i suoi interessi personali sono tutti legati al petrolio. Il vicepresidente Richard Cheney è presidente e azionista della Halliburton Oil Supply Company, uno dei giganti del petrolio in America, e come tale ha percepito, nel 2000, 36,1 milioni di dollari per una serie di affari petroliferi con l’Iran. La consigliera Condoleezza Rice è stata la dirigente della Chevron (compagnia petrolifera con interessi soprattutto in Medio Oriente) per quasi 10 anni, sino alla campagna elettorale. L’attuale ministro del commercio Donald Evans e il ministro dell’energia, Stanley Abraham, sono Uomini della Brown & Root, altra compagnia petrolifera. Nel 1998, Dick Cheney disse ai rappresentanti dell'industria petrolifera: "Non so pensare a un momento in cui una regione sia emersa altrettanto improvvisamente per diventare così significativa strategicamente come il Caspio". .

All'indomani delle elezioni vinte da Bush vari commentatori politici dichiararono: con questo governo non possiamo che andare incontro ad una "guerra per il petrolio". Il governo Bush in grave crisi di consenso aveva un enorme, disperato interesse a poter condurre una guerra per il controllo dell' Afghanistan per molteplici motivi, ciascuno dei quali da solo quasi sufficiente a giustificarla.

Un motivo economico: il controllo economico, con relativo business, del petrolio e del gas della zona del Mar Caspio; ed in più, a braccetto, il business delle commesse belliche per milioni-miliardi di dollari.

Un motivo geo-politico: il controllo strategico dell' Eurasia.

Un motivo di politica macroeconomica: una economia di guerra per fronteggiare la recessione economica.

Esaminiamo allora i suindicati motivi che starebbero alla base del "complotto", e poi come questo piano sia stato impostato.

 

IL QUADRO ECONOMICO-POLITICO

IL PETROLIO DEL MAR CASPIO

 

Per dare solo un'idea della proporzione della posta in gioco, basta ricordare che la stima delle riserve del Caspio è di circa 263mila miliardi di piedi cubici di gas naturale e di 60 miliardi di barili di petrolio, pari al 65% delle riserve mondiali. Un tesoro immenso che ha solo un handicap: la distanza dai mercati.

A partire dal '94 la società petrolifera Unocal Corp. elaborò un progetto per lo sfruttamento di quelle risorse, che il vice-presidente John Maresca presentò ad un comitato del Congresso Usa nel '98 : " Noi dell'Unocal - afferma Maresca - riteniamo che il fattore centrale nella progettazione di questi oleodotti dovrebbe essere la posizione dei futuri mercati energetici che verosimilmente assorbiranno questa nuova produzione".L'India e, sopratutto, la Cina. "La costruzione dell'oleodotto attraverso l'Afghanistan, unico itinerario possibile, che abbiamo proposto non potrà cominciare finchè non si sarà insediato un governo riconosciuto che goda della fiducia dei governi, dei finanziatori e della nostra compagnia".

In più c'era anche un progetto per un gasdotto che, attraversando Afghanistan e Pakistan, si sarebbe dovuto allacciare alla rete di distribuzione del gas in India. (E' a tal riguardo che il governo Bush promise in estate 2001qualcosa alla Enron ?).

Quando nel '96 i Talebani presero Kabul, subito i loro capi volarono in Texas dall'allora governatore Bush, dove incontrarono i dirigenti della Unocal per parlare di oleodotti. Le trattative però si interruppero nel luglio 2001 nel corso di un incontro allargato alla fine del quale l'ambasciatore americano Thomas Simons avrebbe detto, secondo l'ex ministro degli esteri del Pakistan Niaf Naik lì tra i presenti, : "o accettate la nostra offerta di un tappeto d'oro, o sarete sepolti da un tappeto di bombe".

Ora il presidente nominato per il governo provvisorio afghano indovina chi è? Hamid Karzai, ex consulente dell'Unocal.

E l'inviato speciale Usa in Afghanistan? E' Zalmay Khalilzad, stesso curriculum.

IL CONTROLLO STRATEGICO DELLE RISORSE IN EURASIA

Un controllo di tutte le principali risorse petrolifere nel mondo costituirebbe per gli Stati Uniti un'arma di pressione e di ritorsione nei confronti delle principali potenze quali Europa, Giappone, Cina, al fine di imporre e mantenere le gerarchie, e la propria supremazia, nel nuovo ordine mondiale. Per un tale controllo mancano però all'appello le risorse del Mar Caspio e il petrolio irakeno.

Dalla "Guida per la Pianificazione della Difesa per gli anni 1994-1999" Usa :"Dobbiamo operare per impedire che qualsiasi potenza ostile domini una regione le cui risorse (petrolio, gas) sarebbero sufficienti, se controllate strettamente, a generare una potenza globale. Queste regioni comprendono il territorio dell' ex Unione Sovietica e l'Asia sud-occidentale " . Si tratta quindi di controllare non solo le ex-repubbliche sovietiche, Uzbekistan, Tagikistan, Kazakistan, ecc., ma anche l'Afghanistan, unico corridoio possibile per gli oleodotti e gasdotti verso sud, escluse ovviamente per ragioni politiche le vie a nord (Russia) e sud-ovest (Iran), e per ragioni economiche la via ad est (Cina) perchè troppo lunga e quindi costosa.

Per destabilizzare la regione, indebolire e frantumare Russia ed ex-repubbliche sovietiche, gli Usa ingaggiarono i mujhaeddin e poi i Talebani, secondo un piano elaborato dall'allora capo della Sicurezza Nazionale statunitense Zbigniew Brzezinski: "la trappola afghana", in chiave anti-sovietica. Con l'appoggio dell' Intelligence militare pakistana ISI e, ovviamente, la CIA, sono stati spesi cumulativamente circa 6 miliardi di dollari per addestramento ed armamenti; nel 2001 ancora altri 124 milioni di dollari.

Poi i Talebani iniziarono a non essere più affidabili.

 

LA CRISI ECONOMICA E L'ECONOMIA DI GUERRA

 

L'economia Usa è entrata già da tempo in una profonda crisi; c'è chi sostiene sull'orlo di una grave recessione come quella del 1929: disoccupazione, fallimenti societari, investimenti fermi, raffica di diminuzioni dei tassi di sconto a vuoto. In più un debito di 18.000 miliardi di dollari (il doppio del pil).

La ricchezza generata dalla new-economy degli anni '90 è una gigantesca bolla finanziaria, un enorme castello di carte, il quale si regge su di un pericoloso scollamento tra la crescita dell'economia reale e la crescita finanziaria. Questa crisi nasce dal fatto che il sistema economico capitalistico americano non è più capace di riprodursi.

Ora, lo stato di guerra ha permesso un colossale programma mirante a rivitalizzare l'economia Usa, con grosse iniezioni di denaro pubblico, finanziamenti, contratti e sgravi fiscali alle imprese: 48 miliardi di dollari in più per il budget della Difesa, 18 miliardi di dollari in più al Servizi di Sicurezza (CIA, FBI, ecc.).

Ma una guerra ai Talebani, ai fini del controllo delle risorse del Mar Caspio, non era sufficiente a giustificare di fronte all'opinione pubblica americana quel colossale piano di rilancio economico-bellico; ci voleva uno stato di guerra di lungo periodo, allargato contro più nemici in tutto il mondo: l'asse del Male.

D'altra parte, il combustibile che ha sempre alimentato l'economia Usa è il flusso di capitali che vi vengono investiti dal resto del mondo, e questo flusso è sostenuto dal ruolo di potenza globale, garantito dalla supremazia militare. Caduto il muro di Berlino, bisognava riaffermare questa supremazia in modo forte, "inventandosi" un nuovo nemico, un nuovo Impero del Male.

 

IL PIANO

 

Il piano degli attentati, secondo l'ipotesi "complottistica" sarebbe quindi partito dai piani alti del potere economico e militare con l'intento di scatenare la guerra in Afghanistan e poi per estensione in vari altri paesi, e per poter instaurare uno stato di polizia sia internamente che a livello mondiale: in definitiva, fondamentalmente, un nuovo ordine mondiale, globalizzante.

Fu deciso di colpire al cuore il popolo americano, nei suoi edifici-simbolo del proprio senso d'identità nazionale (le Torri Gemelle) e della sicurezza ( il Pentagono), con duplice effetto: primo, con l'attribuzione degli attentati a Osama Bin Laden e Al-Qaeda la guerra in Afghanistan contro i terroristi risultava così più che sacrosanta e giustificata ; secondo, veniva provocato un trauma emotivo generale terribile. Le masse sotto shock sono facilmente manipolabili, poichè un forte impatto emotivo, come sapevano bene Hitler e Goebbels, in grado di far scattare i meccanismi mentali che regolano l'istinto, la rabbia, l'aggressività, la vendicatività, rende cieca l'opinione pubblica di fronte ad ogni discorso razionale; e la paura rende più succubi nei confronti delle autorità (il governo, i servizi di sicurezza, le forze armate), alle quali ci si affida totalmente.

 

IL DIROTTAMENTO: GUIDATO DA REMOTO ?

 

Il piano degli attentati è stato presumibilmente perpetrato intanto da elementi legati agli ambienti dei servizi di sicurezza , dell' Intelligence nazionale e militare, e perlomeno da quei settori dell'aeronautica militare che hanno il potere/autorità di bloccare dall'alto le procedure Norad di intercettazione aerea.

Si presentano due possibilità circa le modalità di esecuzione dei quattro dirottamenti aerei.

Secondo una prima ipotesi il dirottamento sarebbe stato realizzato da piloti-terroristi suicida (arabi ? ex piloti irakeni ?), che avrebbero ricevuto ampio supporto dalla Cia e da altre agenzie di sicurezza e di Intelligence di stato Usa, quanto ad addestramento, logistica, conoscenze, ecc., ed una adeguata copertura con tanto di piano di depistaggio. Il complotto interno, cioè, si sarebbe innestato su trame terroristiche internazionali esterne.

La seconda ipotesi è quella secondo cui il dirottamento sia avvenuto senza (!) la presenza di piloti suicida.

Fin dagli anni '70 partì negli Usa un progetto, il DARPA, col fine di rendere possibile un controllo da remoto degli aerei civili per bloccare eventuali dirottamenti da parte di terroristi. Il sistema, noto anche come "Home Run", consente di conseguire un assoluto controllo remoto del sistema computerizzato di bordo, e di guidare da remoto inibendo i comandi della cabina di pilotaggio. Si tratta di collaudata tecnologia militare. Tra l'altro il trasponder, che con la sua frequenza serve per l'identificazione dell'aereo e per la comunicazione con la torre di controllo, viene "catturato" da remoto e inibito a bordo. Questo fatto spiega esattamente i vari problemi incontrati dalle torri di controllo nel seguire e comunicare con i 4 aerei dirottati. L'abbattimento dell'aereo in Pennsylvania si spiegherebbe col fatto che i piloti sarebbero riusciti a riguadagnare il controllo del mezzo: testimoni da eliminare perchè avrebbero poi smascherato l'uso di Home Run.

Un'ulteriore ipotesi è quella secondo la quale vi sarebbero sì stati dirottatori a bordo, ma le fasi finali dei dirottamenti avrebbero visto l'impiego di sistemi di guida remota: una ipotesi che comprenderebbe insieme le due precedenti.

In fondo, comunque, non cambia la sostanza nelle varie ipotesi suindicate, e cioè che gli attentati sono stati voluti dai poteri usa ; se non li avessero voluti li avrebbero bloccati sul nascere senza alcun problema.

LA PROPAGANDA

" Semplificando i pensieri delle masse e riducendoli a costrutti primitivi, la propaganda è capace di presentare il complesso processo della vita politica ed economica nei termini più semplici... Abbiamo scelto dei contenuti, e li abbiamo conficcati nel cervello del piccolo uomo della strada...E' assoluto diritto dello Stato supervisionare la formazione dell' opinione pubblica....Se dici una bugia abbastanza grossa e continui a ripeterla la gente finirà per crederci. Diviene quindi vitalmente importante per lo Stato usare tutti i propri poteri per reprimeri il dissenso, perchè la verità diventa il più grande nemico dello Stato." Dr Paul Joseph Goebbels, ministro della Propaganda di Hitler.

"E' naturale che la gente comune non voglia la guerra. Ma il popolo può sempre essere allineato sulle direttive di chi comanda. E' facile.Tutto quello che devi fare è dire loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti di essere anti-patriottici e di volere esporre il paese al pericolo. Funziona in qualsiasi paese". Parole di Hermann Goering, gerarca nazista.

 

La politica statunitense passa interamente attraverso la televisione e in seconda battuta i giornali.

Tutti i mezzi di comunicazione sono stati controllati, dall' 11 settembre in poi, secondo i principi e le regole di una vera e propria propaganda di guerra:

- identificazione di una Giusta Causa - slogan : la "guerra al terrorismo";

- demonizzazione del Nemico: Bin Laden e Al-Qaeda; ma anche Iraq-Iran-Nord Corea "l'asse del Male";

- spettacolarizzazione della guerra, da presentare come un pulito video-game;

- non far vedere mai gli effetti delle proprie azioni di guerra sulle popolazioni civili "nemiche", sempre da minimizzare (gli effetti collaterali);

- accusare di collaborazionismo con il nemico chi obietta qualcosa : chi non è con noi, è un amico dei terroristi;

- attuare una politica del terrore con continui allarmi circa imminenti attentati: la strategia della paura.

Un episodio emblematico di censura poco tempo dopo gli attentati: Bill Maher, animatore di un talk show sulla rete Abc , "Politically Incorrect", è stato messo al bando per aver sostenuto che non è "codardo" chi si butta con un aereo contro un grattacielo ma chi sgancia un missile Cruise da duemila metri. […] Con riferimento ai bombardamenti su militari e civili in afghanistan. Come primo risultato, gli sponsor hanno ritirato i contratti pubblicitari e i ripetitori locali hanno oscurato la trasmissione. Ari Fleischer, portavoce di Bush, commentando il caso, ha avvisato "tutti gli americani: attenti a quello che dite e a quello che fate, non è il momento per sortite del genere".

 

IL RUOLO DI OSAMA BIN LADEN

 

Faceva parte del piano l'opera di demonizzazione del nemico impersonato in Osama Bin Laden, come pure il silenzio sulla storia di quest'uomo che, al contrario, è un "amico", a tutti gli effetti una vera e propria "creazione" della Cia, elemento chiave funzionale alla strategia militare Usa in Asia sud-occidentale. Il suo ruolo è stato quello di catalizzatore degli elementi estremisti del fondamentalismo islamico, per poi impiegare tali forze nelle guerre (pro-Usa) in Afghanistan, Cecenia e Kossovo in nome della jihad, e con i soldi, armi e addestramento forniti dalla Cia e dall'Isi pakistana, lontano dai paesi d'origine (soprattutto Egitto, Kuwait e Arabia Saudita) dal regime filo-statunitense.

Non è del tutto chiaro quale sia, invece, il tornaconto di Osama. Suo intento è evidentemente quello di ergersi a paladino indiscusso della Jihad islamica in tutto il mondo arabo, e la politica della tensione giocherebbe in questo senso a suo favore. Eppure, nonostante tutti gli sforzi dell'apparato militare Usa in Asia medio-orientale tesi a provocare in tutti i modi i popoli arabi e ad alzare al massimo la tensione, non c'è stata ancora alcuna reazione significativa da parte degli integralisti estremisti.

 

ATTACCO AI DIRITTI FONDAMENTALI

 

La guerra al terrorismo si è tradotta internamente agli Usa in un violento attacco ai diritti costituzionali. L'US Patriot Act emanato all'indomani degli attentati prevede la detenzione indefinita dei non cittadini, la facoltà del governo di condurre perquisizioni segrete, la concessione al Segretario di Stato e al Ministro di Giustizia il potere di definire determinati gruppi quali organizzazioni terroristiche, il potere alle agenzie di sicurezza di indagini finanziarie, senza essere posti sotto inchiesta, e di sorveglianza e controllo delle comunicazioni telefoniche e via internet.

Inoltre è passato un decreto firmato da Bush che consente di processare i presunti terroristi in tribunali militari, con l'obbligo della presenza di agenti fbi durante i colloqui tra condannati per terrorismo e legali.

Fondamentalmente c'è una violazione del principio di separazione tra potere esecutivo e potere giudiziario: uno stato di polizia.

A livello sopranazionale, si va verso una militarizzazione dei rapporti tra gli stati nazionali, con una negazione dello "stato di diritto internazionale" attraverso una successiva delegittimazione delle istituzioni che lo rappresentano: l'ONU, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Corte internazionale, ecc.

Washington ha rifiutato di considerare qualsiasi soluzione diplomatica, secondo quanto previsto dal diritto e dagli accordi intrernazionali , e comunque di assoggettare ogni azione militare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Da un punto di vista giuridico questa "guerra al terrorismo" è illegale ; è una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite; paradossalmente condotta dall'unico paese ad oggi condannato dalla Corte di Giustizia Internazionale per terrorismo( la guerra in Nicaragua, 50000 morti), gli Stati Uniti!

 

IL CROLLO DELLE TORRI

 

E' discutibile la versione ufficiale secondo la quale sarebbe stato il combustibile degli aerei che bruciando avrebbe indebolito le travi di acciaio fino alla fusione ed al cedimento strutturale. Il combustibile, data la sua volatilità, è bruciato in gran parte al momento dell'esplosione dell'aereo, all'esterno, e per un breve periodo di tempo, dell'ordine di poche decine di minuti. Dentro gli edifici, poi, c'era comunque troppo fumo e troppo poco ossigeno per alimentare la combustione degli arredi e di quant'altro fino alla temperatura di fusione dell'acciaio (1538°),per non parlare dei potenti sistemi antincendio in azione. Se l'acciaio si fosse veramente fuso, le colonne verticali si sarebbero piegate , distorte , a cominciare dal lato della torre colpito, ma non spezzate.Se veramente è stato il cedimento del solaio di un piano a provocare con un effetto domino il cedimento successivo di tutti i piani sottostanti, ancora non risulta affatto spiegato il fatto che la struttura centrale di pilastri verticali si sia sbriciolata anzichè rimanere in piedi. Altro fatto strano è l'immensa quantità di polvere e la totale disintegrazione di oltre 400000 metri cubi di cemento. Un esito mai verificatosi in alcuna operazione di demolizione di edifici di quel tipo. Ancora più misterioso poi rimane l'incendio e successivo crollo totale dell'edificio WTC 7, confinante con le torri, anch'esso inspiegabilmente disintegrato pur non avendo subito nessuno contatto nè con gli aerei nè con parti delle torri in caduta.

A fronte di tutti questi misteri e di tutti i suindicati problemi interpretativi sulla dinamica dei fatti e sul come e perchè del crolli e della montagna di polvere, sarebbe stato ovvio aspettarsi da parte del Governo Usa l'avvio di una investigazione tecnico-ingegneristica, per l'occasione di carattere straordinario, come normalmente avviene in seguito di eventi catastrofici di natura complessa; sia per far luce su ruoli e responsabilità delle varie parti coinvolte ( costruttori, servizi di sicurezza del wtc, vigili del fuoco, ecc. ) , sia per trarne indicazione utili agli ingegneri edili al fine di migliorare la sicurezza dei grattacieli quanto all'esposizione agli incendi e quanto al rischio attentati. Il governo Bush ha cercato di risolvere sbrigativamente tutta la questione puntando il dito sulla grave imperizia dei costruttori del wtc, il gotha degli ingegneri edili Usa di allora, e provvedendo alla totale e rapidissima rimozione di tutte le macerie, senza consentire alcun esame , ad esempio dei frammenti di acciaio, per capire se e come sia avvenuta la presunta fusione delle travi, ed infine implorando i rappresentanti del Congresso di lasciar stare con le investigazioni, che comportano perdita di tempo e spreco di risorse.

Tornando alla tesi del complotto interno Usa, si ritiene che per i complottatori fosse necessario il crollo totale delle torri simbolo degli States per ottenere un massimo devastante effetto psicologico, crollo che il solo impatto degli aerei dirottati e susseguente incendio non potevano garantire a priori.

Una possibile spiegazione sul crollo delle torri gemelle è che questo non sia avvenuto solo per effetto dell'impatto degli aerei e per la fusione delle travi di acciaio provocata dall'incendio, ma sono implose per effetto soprattutto di cariche esplosive, esattamente come accade nelle demolizioni controllate. A tal proposito risultano lapidarie le parole di Van Romero, uno dei massimi esperti in materia, vice-presidente del New Mexico Tech Institute, già direttore del "Energetic Materials Research and Testing Center" che studia gli effetti delle esplosioni su edifici, parole pronunciate poche ore dopo gli attentati :" La mia opinione è che dopo l'impatto degli aerei con le torri ci sono state alcune cariche esplosive piazzate all'interno degli edifici che hanno provocato il collasso delle torri". Questa ipotesi è avvalorata dai dati sismografici (vedi ad esempio quelli della Columbia University). Sono state infatti registrate due scosse di magnitudine 2.1 e 2.3 al momento esatto dell'inizio dei crolli delle due torri, prima che i primi blocchi e frantumi impattassero a terra ; inoltre ed in ogni caso dal crollo delle Twin Towers ci si sarebbe dovuti aspettare un rilievo sismografico di magnitudine di gran lunga inferiore.

 

COPERTURE E DEPISTAGGI

 

Bush e il suo vice Cheney ripetutamente hanno richiesto ai membri del Congresso di non indagare in merito agli attentati del 11/09. I servizi di sicurezza nonostante la dimostrata grave incapacità a proteggere lo spazio aereo nazionale, non hanno subito alcun provvedimento disciplinare, anzi , si sono visti quasi raddoppiare il budget e gli stipendi.

A dispetto di quanto si vuole far credere, fino ad oggi è stata attuata una operazione di copertura di Al-Qaeda e Osama Bin Laden, e dei loro collegamenti con la Cia e con l'enturage dei Bush.

L'FBI rigettò richieste di approfondimento delle indagini su Moussaoui , il presunto 20° dirottatore, presentate da agenti di Minneapolis, dopo la sua cattura ad agosto, nonostante già segnalato dai servizi di sicurezza francesi quale persona collegata ad Al Qaeda.

John O'Neill, vice-direttore FBI fino al luglio 2001, si dimise in segno di protesta a causa degli insabbiamenti e dei bastoni tra le ruote da parte del Dipartimento di Stato Usa alle sue indagini sulla pista Saudita dei finanziamenti della rete di Al Qaeda.

Omissione dalla lista nera delle banche sospette di finanziamenti ad Al Qaeda di due banche kuwaitiane, connesse con la società Harken Energy, implicata in scandali di insider trading ed altro, in cui operò Bush.

Da parte dei media non è mai stato evidenziato il fatto notevole che la famiglia Bin Laden e la famiglia Bush siano rimaste a lungo strette in affari; basti pensare al colossale business delle commesse militari della società Carlyle Group, di cui sono state per anni azionisti di maggioranza.

Osama Bin Laden ricevette una visita da un ufficiale della Cia mentre era ospite dell'ospedale americano di Dubai, lo scorso luglio. Vari testimoni tra il personale ospedaliero.

In Marzo 1996, il Generale Maggiore Elfatih Erwa, allora Ministro della Difesa Sudanese, offrì di estradare Bin Laden in Arabia Saudita o negli Stati Uniti. Il controspionaggio Sudanese avrebbe volentieri tenuto d’occhio Bin Laden per conto degli Stati Uniti. Se ciò non fosse stato sufficiente, il governo era pronto a metterlo sotto custodia ed a consegnarlo, ma i funzionari americani rifiutarono l’offerta d’estradizione, nonostante su Osama pendesse un mandato di cattura internazionale.

Presunte chiamate dai cellulari dei passeggeri dirottati, riportate dall' FBI e diffuse dai media, in realtà non risultano dai tabulati delle società telefoniche.

Gli ingegneri specialisti dei vigili del fuoco Usa hanno denuciato il fatto che nella storia delle investigazioni sulle cause degli incendi e dei crolli degli edifici mai così rapidamente sono state rimosse le macerie ed ogni altra evidenza utile per le indagini ancora in corso ( Fire Engeneering Magazine).

Caso antrace: alla fine si è scoperto che proveniva dai laboratori delle forze armate. Le lettere all'antrace furono inviate a giornalisti ed a senatori democratici: per allineare i primi, e per "convincere" i secondi dell'opportunità di una approvazione celere della legge antiterrorismo "US Patriot Act", come poi è stato.

 

UN COMMENTO CONCLUSIVO

 

Ci troviamo di fronte ad un momento di crisi storica, e di potenziale catarsi, del sistema economico-militare statunitense ed occidentale in generale, che ha dominato il mondo dal dopoguerra ad oggi. E' in crisi il suo sistema economico incapace di sostenere un livello di consumie un conseguente livello di debiti che è stratosferico, al di sopra delle proprie possibilità. Gli Stati Uniti e, in cascata, gli altri paesi occidentali, si sono ripiegati in uno sfrenato consumismo edonistico, per sostenere il quale hanno dovuto instaurare una egemonia militare mondiale per garantirsi il controllo di tutte le necessarie risorse naturali e finanziarie.

Se Bush si guarda allo specchio vede il volto di Osama Bin Laden: il terrorismo è endogeno e funzionale ad un capitalismo senza senso, senza un "dove" andare; e i fondamentalismi ed integralismi di origine religiosa ne sono lo specchio, il contraltare, l' "ombra".


Gil Galad - Stella di radianza





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Oberon
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Oberon
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Inviato il 16 settembre 2004 19:12

Parlando dell' 11 settembre, mi e stato consigliato un libro... da fonte attendibile, ma non l'ho ancora letto: L'incredibile menzogna, nessun aereo e caduto sul pentagono di Thierry Meyssan... Qualcuno l'ha letto?

 

A quanto pare riporta fatti documentati lasciando al lettore le conclusioni...


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Scuotivento
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Inviato il 16 settembre 2004 19:35 Autore

non prenderlo,è spazzatura,oppure prendilo col relativo contro-libro (mi pare si chiami "il complotto")


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