Il 21/12/2021 at 09:51, Lyra Stark ha scritto:

E siamo arrivati al punto in cui persino il Presidente della Repubblica avverte che si sta dando troppo spazio ai No Vax, tutto per soddisfare l'ego narcisistico di alcuni pseudo giornalisti  e intanto però così si creano danni.

Io soprattutto non capisco il senso di intervistare questi personaggi, dandogli spazio mediatico, e poi giustamente azzittirli quando espongono le loro idee più o meno deliranti. Qualche click in più giustifica un simile atteggiamento?

Credo sia per soddisfare l'ego degli intervistatori che si ergono a Maieuti della situazione spesso però con risultati disastrosi di confusione e caos.

7 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

 

Io soprattutto non capisco il senso di intervistare questi personaggi, dandogli spazio mediatico, e poi giustamente azzittirli quando espongono le loro idee più o meno deliranti. Qualche click in più giustifica un simile atteggiamento?

I click sono alla base della pubblicità che sostiene i media. Più click, più intrattenimento, più audience, più investimenti pubblicitari.

Non fraintendermi: non lo giustifico, né apprezzo. Anzi. Si tratta di un sistema ormai deviato che (spero) finirà presto per affossare un certo tipo di media e per premiare chi, invece, sta portando avanti una linea di giornalismo completamente diversa.

Diciamo che la pandemia sta scoperchiando il vaso di Pandora e segnando una linea di demarcazione. La cosa positiva è che conosco tante persone giovani che, negli ultimi due anni, hanno fatto "decluttering" delle proprie fonti d'informazione e oggi hanno ristretto la loro selezione ha una rosa di testate.

Credo che il commento del collega peró si riferisce soprattutto ai talk, dove appunto va di moda convocare i no vax, non è tanto un fenomeno da testata giornalistica, ma di rete. E non lo ridurrei al semplice si fa per farsi pubblicità. La questione è ben altra, di fa per avere visibilità personale ed ergersi ad arbiter della situazione, che è appunto tutta altra storia.

Possiamo chiamarli click, contatti auditel, esposizione al mezzo… la sostanza è la stessa.

Non si tratta di voler fare o volersi fare pubblicità, ma di creare e offrire un contenuto che catturi più attenzione possibile. Forse quindi è anche peggio.

Di solito le polemiche sul web, le notizie strillate in prima pagina, il dibattito rissa in TV è così via possono avere spesso più seguito ed eco del contenuto divulgativo o di informazione. E questo vale a prescindere dal mezzo: web, carta stampa, tv, affissioni ecc. Con le dovute eccezioni. Non è giusto generalizzare.

Gli investimenti in pubblicità di cui questi mezzi vivono aumentano in funzione dell’audience del canale o del programma, dei contatti del sito, dei click. Più audience, più soldi.

Ecco perché la redazione di una testata o di un talk tv magari punta ad avere un dibattito con po’ di pepe, inserendo personaggi sui generis, piuttosto che offrire una pacata ed equilibrata discussione tra esperti. La prima quasi certamente cattura più attenzione. Infatti siamo qui a parlarne seppur in toni critici.

Tutto questo per rispondere alla domanda di @Euron Gioiagrigia: “qualche click in più giustifica tutto questo?”. Per il programma tv, la testata online ecc.: sì perché i click sono soldi. 

12 ore fa, Lyra Stark ha scritto:

Credo che il commento del collega peró si riferisce soprattutto ai talk, dove appunto va di moda convocare i no vax, non è tanto un fenomeno da testata giornalistica, ma di rete. E non lo ridurrei al semplice si fa per farsi pubblicità. La questione è ben altra, di fa per avere visibilità personale ed ergersi ad arbiter della situazione, che è appunto tutta altra storia.

Esatto, soprattutto quelli di La7, da questo punto di vista i peggiori. Convocano tizi no vax o no pass, li fanno parlare e poi quando partono con le solite sparate i presentatori li insultano e azzittiscono mostrandosi sdegnati come se sentissero certe frasi per la prima volta. Boh, certo che la televisione è diventata proprio strana.

Per di più, i video con questi soggetti vengono poi caricati su YT dove hanno migliaia di visualizzazioni e innumerevoli commenti di persone no vax e no pass che danno ragione al tizio insultato. Questa non è neanche informazione, è un meccanismo tossico.

14 ore fa, Maya ha scritto:

Diciamo che la pandemia sta scoperchiando il vaso di Pandora e segnando una linea di demarcazione. La cosa positiva è che conosco tante persone giovani che, negli ultimi due anni, hanno fatto "decluttering" delle proprie fonti d'informazione e oggi hanno ristretto la loro selezione ha una rosa di testate.

Vero, come si denota dagli articoli che ogni tanto linko nel forum io ormai leggo quasi solo Il Post che trovo essere il giornale in assoluto più obiettivo e informato, e ogni tanto compro la rivista di Internazionale cartacea.

Pillola Pfizer approvata negli USA.

Israele parte con la quarta dose (per operatori sanitari e over60).

In Italia variante Omicron al 28%. Due settimane fa la davano allo 0,2%.

1 ora fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

soprattutto quelli di La7, da questo punto di vista i peggiori.

Concordo. Anche in quel caso peró i vari Formigli, Giletti etc non lo fanno tanto per pubblicità ma per una questione di ego secondo me. E si vede da come conducono i programmi: vogliono avere sempre loro l'ultima parola persino su scienziati ed esperti. Addirittura si pongono loro a risolutori dei problemi. Questo modo di fare non ha niente a che vedere con la pubblicità.

Pure la Gruber è scaduta moltissimo nel tempo per non parlare di Myrta Merlino che all'inizio della pandemia aveva fatto un bell'intervento sul prendersi le proprie responsabilità come giornalisti, salvo poi ora fare tutt'altro.

2 minuti fa, Metamorfo ha scritto:

In Italia variante Omicron al 28%. Due settimane fa la davano allo 0,2%.

Come si diceva, alla faccia del pensiamo positivo, anche se positivo è una parola un po' infelice in questo periodo 

Figliuolo: le prime pillole antivirali già arrivate
«La struttura commissariale ha acquisito un quantitativo di farmaci antivirali orali del tipo Molnupiravir e Paxlovid, pari rispettivamente a 50mila cicli di trattamento e 200mila cicli di trattamento. Le prime dosi dei Molnupiravir (Merck), circa 12mila trattamenti, sono arrivate ieri, in anticipo sui tempi previsti. Mentre le prime consegne di Paxlovid (Pfizer) sono attese per febbraio-marzo 2022».

39 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:

Come si diceva, alla faccia del pensiamo positivo, anche se positivo è una parola un po' infelice in questo periodo 

A guardare i dati della Danimarca (e UK), dove la Omicron è diventata dominante, qui c'è da aspettarsi oltre 100mila positivi al giorno dopo le feste

Ma i vaccini attuali funzionano anche con la variante Omicron nel prevenire almeno la malattia grave? Ho trovato scritto da più parti che funzionano meno bene, ma non ho capito se contro il semplice contagio/malattia lieve o anche contro la malattia grave. Perché se comunque una vaccinazione completa con richiamo riuscisse a prevenire ricoveri in terapia intensiva e decessi, i casi potrebbero comunque aumentare ma non ci sarebbe il sovraccarico del SSN.

È anche vero che pure in presenza di una variante più contagiosa e meno letale, più persone si ammalano e più malati vanno in ospedale e muoiono, per una semplice questione di numeri.

11 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

 

È anche vero che pure in presenza di una variante più contagiosa e meno letale, più persone si ammalano e più malati vanno in ospedale e muoiono, per una semplice questione di numeri.

Non ci sono ancora dati certi, ma dovrebbero funzionare meglio contro la malattia grave che contro l'infezione. Sembra anche molto più alta la possibilità di reinfezione per chi lo ha già avuto. Almeno, pare sia leggermente meno aggressiva.

Però, come dici, riguardo alle ospedalizzazioni c'è sempre la questione dei numeri: vaccinazioni e malattia meno grave potrebbero non essere sufficienti in caso di salita vertiginosa dei positivi.

L'essenziale è ancora la prevenzione coi comportamenti virtuosi: mascherine sempre, igienizzante, distanze. E si, fare qualche rinuncia. Non è che se salto qualche cenone muoio. Mi rendo conto però dai discorsi che sento in giro di essere in minoranza a pensarla così.

Eh ma devo fare la cena aziendale 

Eh ma devo fare le vacanze fuori casa

Eh ma devo andare a mangiare la pizza per il compleanno della cugina di mio moroso...

Quel devo non riesco a comprenderlo.

7 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:

Eh ma devo fare le vacanze fuori casa

Questa poi è la cosa che comprendo di meno. Già è abbastanza rischioso muoversi dentro l'Italia, e molti vanno persino in posti lontani come le Maldive, notizia che leggevo qualche giorno fa.

In generale in una situazione del genere si dovrebbe riuscire a conciliare socialità e consumismo, dai quali dipendono un bel pezzo della nostra economia, e la salute pubblica, ma il margine di manovra è davvero molto corto e le norme generali possono cambiare da un momento all'altro perché il governo giustamente naviga a vista. Poi ci sarebbe il senso di responsabilità individuale, ma a quello è meglio non appellarsi.