13 hours fa, JonSnow; dice:Per me nell'atto in sé, in ciò che Robert configura, vi è del mero quanto banale scherno. Anche perché tale pragmatismo poi non riesce a ripeterlo in alcun ambito. Si dà da sempre letture frivole o idealizzate su qualunque cosa e in qualunque contesto, arrivando o a estraniarsi da ciò che richiede uno sforzo intellettuale e filosofico, oppure ad autocommiserarsi. Non riesce ad essere realmente pratico come vorrebbe, né tantomeno risolutivo. Nell'occasione vediamo come già all'epoca egli fosse incapace di relazionarsi al dolore altrui, o solo di considerare un intreccio empatico tra il suo Sé e quello di qualcun altro
13 hours fa, JonSnow; dice:Del resto la maggior parte delle persone non ama sentirsi dire ciò che è giusto, né tantomeno che le si faccia notare di essere in errore. La coscienza è un elemento pericoloso per l'uomo, soprattutto quando si risveglia, pertanto viene talvolta respinta da chi proprio non vuol vedere. E Ned rappresentava tutto ciò, quella stessa voce della ragione che andava in un certo senso ignorata e soffocata, per quanto familiare e autorevole allo stesso tempo. Trovo che il comportamento di Ned, nell'occasione, sia a tratti irreprensibile perché racchiude in sé il vero significato dell'amicizia e il tipo di atteggiamento che un vero amico dovrebbe avere
13 hours fa, JonSnow; dice:E' vero, ogni amico ha il dovere di sottrarre l'altra parte dall'autodistruggersi e da un cammino negativo, diversamente non sarebbe un vero amico ma solo un essere compiacente e disinteressato. Ma al tempo stesso la parte che si autodistrugge deve mostrare buona volontà e abnegazione per sottrarsi alla via sbagliata, e deve accogliere la mano che gli è stata tesa, mano che le viene tesa proprio in nome dell'amicizia. Diversamente non c'è mai un'uscita, ma solo ulteriore decadenza.
Ecco come sempre hai espresso concetti chiarissimi e estremamente condivisibili ,credo che davvero Robert ,a parte un senso di umana pietas che si può nutrire verso chi butta via la sua vita schiavo anche del vizio , non sia uomo di qualità meno che mai meritevole di essere re .Inoltre egli sapeva perfettamente che essere un buon re,eticamente giusto e compassionevole, non era nelle sue corde eppure ne gode i grandi vantaggi lasciando agli altri la fatica e il peso di governare,aveva altro da fare lui ,giusto?
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
probabilmente il favore piu grande che ned potesse fare a robert sarebbe stato quello di sedersi sul trono quando ne ha avuto la possibilita...
sarebbe stato un robert diverso forse, sempre pronto a ributtarsi in qualche mischia o guerra, ma con qualche eccesso in meno? meno responsabilita, un matrimonio sicuramente meno problematico davanti, e contemporaneamente ned sarebbe riuscito a non farsi influenzare dagli eventi, rimanendo attaccato ai suoi valori morali?
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Tutte giustissime le vostre critiche a Robert come uomo eppure io, per motivi che ho già espresso, non riesco a considerarlo un qualcosa di più oltre a un mero personaggio di carta pure di natura caricaturale. Per questo motivo i seppur suoi molti e gravi difetti non mi smuovono particolari antipatie, proprio perché lo "sento" come una figurina priva di spessore. Ma questo non perché non ne abbia come essere umano, ma proprio perché non gliene viene mai dato. Mi suscita invece un certo fascino proprio perché appare nella sua dicotomia passato presente inafferrabile e incompiuto, con l'eterno quesito su chi fosse (stato) realmente. Il problema è che a furia di rompermici la testa i pezzi che abbiamo a disposizione finiscono per prendere forme bizzarre e aberranti facendo saltare tutto il puzzle.
Quanto al discorso sull'idealizzazione, naturalmente concordo con le belle riflessioni di@JonSnow; inerenti l'amicizia nonchè il rapporto con Ned, ma appunto mi chiedevo se lui non avesse idealizzato Robert fin da ragazzo dato che l'opinione che egli ha di lui è sempre positiva e ce ne vuole prima che ammetta che c'è stato un peggioramento. Eppure, come molti hanno ben evidenziato, comportamenti di Robert da biasimare si riscontrano per tutta la sua vita, possibile dunque che Ned e Jon Arryn fossero dei tali ciechi?
Nel caso di Ned avevo anche pensato che il senso di colpa verso l'amico per avergli nascosto la verità lo avesse indotto ad addolcire un po' troppo la sua percezione, eppure mi sembra di rilevare un affetto vero che va molto aldilà di questo. Insomma pare che Robert fosse un ricettacolo di brutte abitudini e comportamenti biasimevoli, ciononostante si è guadagnato la stima e l'affetto di Ned. Non è un po' strano?
Peraltro tornando a Lyanna probabile che lei non volesse Robert adducendo come pretesto anche la sua infedeltà, poi però se ne scappa con uno sposato che tiene pure già 2 figli (e sorvoliamo sul fatto rischio di scatenare una guerra etc). Come la si giri, ogni volta c'è un pezzo che non va al suo posto ^^"
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Faccio un po’ l’avvocato del diavolo. (Giusto perché siete bravissimi ed è bello discutere)
È vero che Robert ha subito un peggioramento con l’avanzare dell’età, ma non penso che sia stato un uomo pessimo sotto ogni punto di vista (banalmente, perché Martin è più bravo di così: non ha costruito macchiette, ma personaggi più o meno grigi degli altri).
Sappiamo che da giovane fu in grado di conquistarsi l’affetto di Ned e di Jon Arryn, non proprio amanti delle vuote spacconerie. Ebbe sì dei figli bastardi da varie donne, ma sappiamo che amò la prima, Mya, e che andò a trovarla anche molto dopo aver perso interesse per la madre. Stessa cosa per Edric, che riempì di regali. Presumo che la lontananza dai propri bastardi dipendesse soprattutto da Cersei (lei stessa ci dice: “Catelyn Tully era un coniglio, altrimenti avrebbe soffocato quel Jon Snow nella culla”, o Ned: “Nessuno di loro si è mai visto a corte! Ha pensato la donna Lannister a evitare che questo accadesse. Stai mettendoti al suo stesso livello, Catelyn? Stesso esercizio di crudeltà?”) e non da una mancanza d’interesse/affetto.
Ha un suo senso dell’onore, tanto è vero che decide di risparmiare Sir Barristan, riconoscendone il valore. Se questa non è una qualità positiva, non so cosa siaSPOILER GOT S7
(Dany, per esempio, in questo forum si è presa parecchi insulti per non aver risparmiato i Tarly, che di fatto stavano combattendo per la regina cui avevano giurato fedeltà.
La situazione mi sembra la stessa, e Robert ha fatto la scelta giusta).
È vero che come re è stato più che mediocre. Lo dice lui stesso, più di una volta. Eppure ha fatto scelte sensate: da giovanissimo si è preso Jon Arryn come Primo Cavaliere, ha perdonato i suoi nemici (non i Targaryen, chiaramente, ma come è stato detto, Tywin avrebbe fatto lo stesso), ha saputo dimostrare generosità ai fratelli (entrambi nel Concilio ristretto, e per quanto riguarda Stannis, che pure si lamentava di ingratitudine, ha avuto la Roccia del drago, da sempre simbolo di prestigio e scranno dell’erede al trono). Dopo la morte di Jon, va dall’unica persona di cui sente di potersi fidare: Ned. Ho visto che la scelta di unire Sansa e Joffrey in matrimonio è stata considerata egoismo; da quel che ne so io, se offri a una bambina di diventare la prossima regina, stai solo onorando il padre. Di fatto, è in quel momento che Ned riceve la sua ricompensa per essere stato al fianco di Robert durante la Ribellione. E quando, nonostante quello che è successo a Bran, Ned decide comunque di partire, non è perché il re punta i piedi: a farlo decidere è la lettera di Lysa.
Sulla questione di Lady, ha risposto bene ***Silk***: in un’epoca similmedievale, ci sta che una bestia sia solo una bestia. Le considerazioni che facciamo noi sono quelle del 2019. (E comunque, pur non dovendo, si scusa).
Aggiungo anche che chiunque l’abbia conosciuto non è mai severo nei suoi riguardi. Ned, pur accorgendosi dei danni che indubbiamente ha fatto come re, quando Robert dice: “Il reame sa quale indegno sovrano sono stato. Indegno quanto Aerys”, risponde: “No! Non come Aerys! Neanche lontanamente indegno come Aerys”. E anche Noye, che lo paragona all’acciaio (distinguendolo quindi per valore dai fratelli) e a una spada che arrugginisce se non usata, ne ha un ricordo tutto sommato buono.
Il problema è che Robert non era nato per essere re; avrebbe avuto una vita più felice come lord di Capo Tempesta, con una donna scelta da lui. Sono la prima a dire che Robert con Cersei è stato pessimo, e anche se non giustifico il gesto dello schiaffo, bisogna dire che una donna con più tatto sarebbe riuscita a gestirlo meglio. Lei se l’è presa perché lui da ubriaco l’ha chiamata Lyanna? Neanche si conoscono. Non è stato elegante, per carità, ma anche lei in quel letto sognava Rhaegar.
La chiudo qui: infelicità, alcolismo e continue adulazioni lo hanno sicuramente rovinato, ma come avrebbero rovinato chiunque. Penso che nella vita reale sia molto più vero un Robert che un Ned Stark, sinceramente.
«When you heard him play his high harp with the silver strings and sing of twilights and tears
and the death of kings, you could not but feel that he was singing of himself and those he loved.»
— A STORM OF SWORDS
Aggiungo anche, sulla questione dei figli, una piccola precisazione che mi è venuta in mente dopo: anche io mi sono spesso domandata perché fosse stato così poco presente coi figli, ma sull'affetto quasi inesistente riservato a Joffrey, aggiungo che anche io, se mio figlio squarciasse il ventre di una gatta per portarmi i gattini insanguinati, avrei difficoltà a rapportarmici. Noi oggi abbiamo gli psicologi, loro che avevano? Esorcisti?
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22 hours fa, JonSnow; dice:Secondo me con questo tipo di lettura associ il gesto di Robert ad una nobiltà che a mio parere non gli è mai propria.
Nel gesto in sé io percepisco solo l'estensione di ciò che egli è sempre stato, ossia pura derisione, dove la stessa derisione dell'altro diviene per lui un'attività ludica.
Sulla derisione siamo d’accordo. Per il discorso di contestualizzazione allo spirito, filosofia e ambiente del tempo, concentrandomi solo sul personaggio in analisi, ho proposto un’ipotesi alternativa - che non vuole avere più o meno ragione di altre, trattandosi di una storia e di un personaggio non POV - che vada oltre la derisione e la configuri come un atto con cui sopraffare un’ipotetica controparte con la stessa violenza con cui potrebbe sopraffare lo stesso in un combattimento (vero o di allenamento). Atto che nell’ottica di una famiglia medievale ha la funzione inconsciamente positiva di dare un insegnamento per la sopravvivenza della famiglia stessa. L’ipotesi è basata sull’uso del riso, dell’ironia e del sarcasmo, o almeno l’idea che ci viene data in ambito militare nella lettura.
Poi può darsi che il livello più o meno conscio o inconscio con cui questo meccanismo possa essere applicato non lo abbia esplicitato sufficientemente.
Se prendiamo ad esempio il modo in cui lo vediamo deridere Jamie, può sembrare una pura attività ludica fine a se stessa. Cito Jamie, proprio per non avere vita facile, trattandosi di uno dei miei personaggi preferiti. Invece, se analizziamo il vissuto di Robert, ci rendiamo conto che è l’unico modo che ha per esprimere la sua frustrazione e la sua impossibilità all’azione nel tentativo di ristabilire la gerarchia e la sua supremazia su un uomo che la moglie gli preferisce e che emana un’immagine di regalità molto più fulgida di lui (vedasi come appaiono le due figure agli occhi di Jon Snow in AGOT). Ora, mi si dirà che se una situazione non piace una scelta di uscirne c’è sempre e tendo a concordare con questa visione delle cose, ma le situazioni di solito tendono ad essere più complesse.
È evidente che la Ribellione non nasca dalla volontà di Robert di essere re, ma dalle macchinazioni di alcune casate volte alla sostituzione di Aerys. Non è un caso che Ned e Robert fossero educati al castello di Jon Arryn, significa che Arryn, Stark e Baratheon avessero una sorta di accordo. Questo si estendeva ai Tully: la prima figlia promessa all’erede Stark, la seconda figlia proposta all’erede Lannister dopo che Aerys era riuscito a inimicarsi anche Tywin. Seconda figlia che si lega a Jon Arryn, perché nonostante le macchinazioni varie, Cersei, Jamie, Lysa e Petyr ci hanno messo del loro. Quindi più che un desiderio di Robert azzarderei a dire che Robert è stato una pedina nelle mani dei senior Arryn, Stark, Tully. In particolare, di Jon Arryn che ha dato inizio alla Ribellione rifiutandosi di consegnare ad Aerys le teste di Eddard e Robert.
Ned ripete spesso che dei ribelli Robert era il migliore, quando dice questo si riferisce alla persona col miglior claim che poteva coniugare la Ribellione alla tradizione precedente: aveva partecipato alla Ribellione in prima persona dando luogo anche a racconti di battaglie leggendarie, ma, allo stesso tempo, era anche il parente più prossimo del re precedente, fatti salvo i due giovani figli sfuggiti al massacro.
Inoltre, l’unico modo per soddisfare le esigenze di Tywin, resosi protagonista della presa di King’s Landing, tolto Jamie, portava a scegliere tra Robert e Hoster/Edmure.
Quindi, una volta messo sul trono, Robert ha continuato a seguire i consigli paterni di Jon Arryn, in questa è consistita la sua responsabilità, da un certo punto di vista quella di annullarsi di fronte al regno. Certo avrebbe potuto non arrivare ubriaco marcio alla prima notte con Cersei, avrebbe potuto non chiamarla Lyanna, avrebbe potuto cercare di non esacerbare l’orgoglio della regina. Ma dopo averla chiamata Lyanna di fronte al pubblico di nobili della prima notte di nozze, ci sarebbe stato un modo altrettanto plateale per farsi perdonare da un personaggio rancoroso come Cersei? Chi lo sa.
Avrebbe potuto scegliersi un’altra regina e dare inizio a una nuova guerra: l’alleanza coi Lannister rende il trono sicuro e il regno in pace finché i Lannister sono sulla barca. Non si tratta tanto di attaccamento al trono quanto di responsabilità verso Westeros: avrebbe potuto ripudiare Cersei, tentare di restare sul trono e dare inizio a una nuova guerra, eppure non lo ha fatto. Certo, avrebbe anche potuto rendersi più attivo nella partecipazione al governo del regno, ma anche su questo punto sappiamo che se ne disinteressa 16 anni dopo la Ribellione, quando abbia iniziato a disinteressarsene non ci è noto.
L’unico pensiero che abbia mai avuto su una rinuncia responsabile al trono è stato quello di non abdicare di fronte all’idea di lasciare il trono a Joffrey. Eppure, ben sapendo che cosa sia, lo ha comunque promesso alla figlia di Eddard e nominato suo erede sul letto di morte.
Riguardo alla successione e alla sua vita credo che abbia avuto modo di effettuare delle scelte che ha ritenuto responsabili, poi non entro nel merito di quanto queste si siano rivelate giuste o sbagliate.
Da questo suo ruolo gerarchico ancora più apicale, unito alla frustrazione del trovarsi senza via di uscita, o quasi, in una vita privata fallimentare, e dall’impossibilità di darsi prova fisicamente poiché il suo ruolo lo rende intoccabile, nascono tutte quelle necessità di sfogo imputatigli come difetti: le prostitute, l’alcol, la derisione e la dissociazione dalla realtà che lo porta a vivere nel passato. La responsabilità del regno e del non dare inizio a una guerra non gli permette di abdicare sensatamente senza creare malcontento, anteponendo la pace per sua scelta, o scelta di Jon Arryn, rinuncia a una vita privata soddisfacente. In assenza di questa, credo possa rivelarsi molto umano cercare di riempire questo grande vuoto con dei surrogati: donne surrogato su cui sfogarsi carnalmente, Lyanna idealizzata su cui proiettare tutto ciò che gli manca, l’alcol per annebbiare i sensi, il cibo per riempire il corpo laddove altro non riempie la sua anima, la derisione verso quei fratelli di sangue o per contratto con cui non ha sviluppato un rapporto come con Ned, ma solo utilitaristico, e infine questa insieme alla fissazione su Rhaegar per poter sfogare diversamente il proprio istinto fisico e mentale all’azione del guerriero, ma anche per sopraffare e ristabilire l’effettiva gerarchia nella sua ottica tradizionalista (e per tornare al paragrafo iniziale in questa ottica di inserisce il rapporto e l’episodio che citavo prima con Jamie).
@Figlia dell' estate: avendo accennato la questione delle alleanze pre Ribellione, credo che Steffon Baratheon non abbia avuto un gran ruolo, ma bisognerebbe capire quando Robert è stato inviato da Jon Arryn (per usanza direi prima della morte del padre) e quando e chi ha concordato la promessa tra Robert e Lyanna.
22 hours fa, JonSnow; dice:Si dà da sempre letture frivole o idealizzate su qualunque cosa e in qualunque contesto, arrivando o a estraniarsi da ciò che richiede uno sforzo intellettuale e filosofico, oppure ad autocommiserarsi. Non riesce ad essere realmente pratico come vorrebbe, né tantomeno risolutivo. Nell'occasione vediamo come già all'epoca egli fosse incapace di relazionarsi al dolore altrui, o solo di considerare un intreccio empatico tra il suo Sé e quello di qualcun altro. Ogni suo gesto relazionale e propulsivo - a parte Ned e in minor parte Jon Arryn - nasce e muore nella superficialità. E si badi, non si tratta di una personalità megalomane, o votata al culto di sé, pertanto tale comportamento non è ascrivibile a questo. Più che di un vero e proprio interesse interno, si tratta, nella fattispecie, di enorme e incontrovertibile disinteresse verso le personalità esterne. Non è in grado di provare su di sé la sofferenza degli altri, come di formularne almeno una lettura dettagliata. Non ci prova nemmeno, perché non ne sente lo stimolo e non ne ha l'inclinazione. E anche quando, per un attimo, tenta di rendersi partecipe di tale processo non lo fa mai in modo autentico, ma sempre fallimentare e lineare in tale istanza di fallimento.
Sulle letture frivole e idealizzate concordo parzialmente e la sua capacità di empatia concordo parzialmente. È un’impressione piuttosto evidente, però se tu ammetti la mia lettura di cui sopra, anche se la trovi troppo nobile per il personaggio in questione, trovano una spiegazione le letture frivole e idealizzate che non si può negare non ci siano, e, allo stesso tempo, trova anche una spiegazione la lucida analisi sul primogenito di Cersei. Così come trova anche una spiegazione il fatto che si renda conto di ciò che ha sanzionato per Lady, di ciò che le armate Lannister hanno fatto ai piccoli Targaryen e di che cosa significhi davvero la commissione dell’uccisione di Danaerys al di là del l’eliminazione di un rivale per il trono e dell’idealizzazione della sua proiezione dello sterminio di ogni Targaryen (cosa che per altro è anche lui nei fatti se non nel nome).
Poi ovviamente, nonostante arrivi a un’analisi, il dover salvare le apparenze per non minare i fragili equilibri su cui si regge la pace tra i regni, che corrisponde anche alla pace nella regal coppia, fa sì che l’analisi non si traduca mai in un’azione incisiva, specie dopo la perdita di quello che per tutta la vita è stato il suo ago della bilancia: Jon Arryn.
Non voglio convincerti a concordare con me, dammi solo per un attimo il beneficio del dubbio per la curiosità di vedere la cosa da un punto di vista che accettando la stessa analisi, prova a interpretare i fatti con qualche sfumatura vagamente diversa. Difatti non sto dicendo che non abbia un comportamento superficiale ma che questo sia dettato da una certa profondità, come ad esempio avviene anche in Theon, entrambi condividono l’essere prigionieri a diverso titolo di una gabbia dorata. Per quanto sbrilluccichi, è pur sempre una gabbia. Impossibilitato ad uscirne, si crea dunque la realtà alternativa di cui sopra. Per parafrasare il modo in cui hai aperto la discussione con un mio personale differente take, parliamo: della vita di un uomo che si è auto condotto verso delle scelte molto errate, con consapevolezza, cercando di perseguire una responsabilità e obnubilando la consapevolezza tra l’effimero e l’irreale.
Domanda provocatoria un po’ per tutti, forse più da ingegnere che da filosofo: come mai non vedete in questo personaggio una profondità che muove il suo apparente comportamento superficiale?
22 hours fa, JonSnow; dice:Su tutto il resto tendo più o meno ad essere concorde. Per quanto, comunque, la mia opinione generale del personaggio in questione permanga quella dell'epoca della Rilettura, come ben ricordi.
Come sottolineavo anche in precedenza, questo taglio non rinnega le precedenti analisi che abbiamo condiviso. Nasce dalla stessa base, anche la mia opinione è la stessa e tenderebbe a suscitare le stesse reazioni severe di un tempo, ma, per una volta, ho voluto astrarmi da questa visione anche nella speranza di dare a tutti qualche spunto in più che non si limitasse a una ripetizione del già detto da chi mi ha preceduto.
Riprendendo anche il tema dell’amicizia tra Robert e Ned, sulla base del fatto che l’affetto la simpatia e lo sfociare di queste sensazioni in amicizia più o meno profonda si basa sul ritrovare nell’altro una serie di predisposizioni comuni, attività comuni, piacere nel condividere la compagnia dell’altro, sentire comune, condivisione ed empatia, mi viene difficile pensare che l’Eddard di un tempo avesse avuto con Robert un totale abbaglio. Ma è vero, come gli ricorda nella contemporaneità del racconto Cat: conoscevi l’uomo, il re per te è un estraneo. Questo mi porta a credere nell’ipotesi di una decadenza successiva alla ribellione di Balon, che ha fortemente accentuato delle caratteristiche latenti in precedenza.
Insomma l’interrogativo che si pone @Lyra Stark ha ben luogo di essere in merito a questo rapporto. E anche la contestualizzazione del rapporto tra il giovane Robert e Ned e Jon Arryn che ci fornisce @Angorian ci dà ulteriore modo di riflettere sulle sfumature di questo personaggio.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
6 minutes fa, Angorian dice:Noi oggi abbiamo gli psicologi, loro che avevano? Esorcisti?
Gli schiaffoni.
Che in effetti in quell'occasione Robert ha usato...almeno lì ci ha provato, per mezzo secondo, a fare il padre.
Ok: se giochiamo al divertente - per me - gioco di trovare scusanti, direi che anche il testavuota egocentrico e presuntuoso Robert qualche sospetto che la moglie potesse NON adorarlo e che i biondissimi figli non fossero suoi magari l'aveva, e magari ha scelto di chiudere un occhio (misericordia, viltà, apatia da depressione clinica? Di tutto un po'?)
Ma ha comunque fatto tanti, troppi danni in tutti i ruoli in cui era, e che non sia migliorato con gli anni e l'esercizio (?) del potere è un'aggravante.
E no, per me non è abbastanza piatto e macchiettistico per non darmi almeno un po' di fastidio.
/mod ON
Già che ci siamo, ricordo a tutti che i confronti con il Robert televisivo - e qualunque altra cosa rappresentata nella serie TV - sono utili e graditi, ma in questa sezione vanno coperti sotto spoiler. Occhio.
@***Silk***: In realtà il matrimonio tra Jon Arryn e Lysa è avvenuto in un secondo momento, ed è stato voluto da Lord Tully, lo dice la stessa Lysa in ASOS:
"Erano le spade di mio padre che Jon voleva, non me"
(in pratica Lord Hoster ha preteso che entrambe le figlie fossero sposate per appoggiare i ribelli).
Non sono sicura che Lord Arryn stesse complottando con Rickard, Hoster e Tywin, perché mi ha sempre dato l'impressione di essere una persona "ingenua" (una persona con due dita di cervello avrebbe sospettato di Lysa e Petyr, e avrebbe preso qualche precauzione dopo aver scoperto la verità sui gemelli Lannister). È vero che ha iniziato la Ribellione, ma l'ho fatto per opporsi alle minacce di Aerys. Non so quando Robert si sia trasferito a Nido dell'Aquila, ma ricordo di aver letto che è stato dopo la morte di Steffon.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Di fatto Aerys aveva chiesto la testa di Eddard dopo la morte di Rickard e Brandon non è che Jon Arryn avesse molta scelta. O lo consegnava o era guerra.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
16 hours fa, ***Silk*** dice:Domanda provocatoria un po’ per tutti, forse più da ingegnere che da filosofo: come mai non vedete in questo personaggio una profondità che muove il suo apparente comportamento superficiale?
Ma infatti secondo me tutto ciò che lui è diventato, quell'immaturo e menefreghista ubriacone, è la corazza che si è costruito per sopravvivere a suo modo a una situazione che non sapeva gestire (Il regno, del quale dopo l'ebbrezza della conquista non sapeva più che farsene e le vipere che aveva in famiglia) ma sotto si nasconde un Robert che poteva essere diverso. Forse sotto a tutta questa spavalderia nascondeva comunque una certa consapevolezza (nominare Ned mano del re e percepire che era in arrivo una nuova guerra non è da stupidi ne da ingenui, è solo da str***i) ma si guardava bene dal rendere esplicita la sua profondità e la sua immaturità emotiva lo ha reso incapace di gestire diversamente la situazione.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
16 hours fa, ***Silk*** dice:Domanda provocatoria un po’ per tutti, forse più da ingegnere che da filosofo: come mai non vedete in questo personaggio una profondità che muove il suo apparente comportamento superficiale?
Infatti concordo, non si vede una profondità però da tanti piccoli dettagli ci viene fatto intuire che, perlomeno in parte, ci sia (stata), forse più in passato che nel presente, ma comunque i germi c'erano. E che sono spariti così nel nulla?
Personalmente ho ragionato molto sulla questione e ne ho concluso l’ovvio: è un difetto autoriale, il personaggio è scritto male. E di riflesso crea un effetto a cascata di incomprensibilità sulle scelte di molti altri personaggi che interagiscono con lui.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il 11/12/2019 at 13:30, Lyra Stark dice:Eppure, come molti hanno ben evidenziato, comportamenti di Robert da biasimare si riscontrano per tutta la sua vita, possibile dunque che Ned e Jon Arryn fossero dei tali ciechi?
Come dicevo in precedenza, non dubito che Ned fosse in larga parte influenzato da quella stessa amicizia che sentiva nei confronti di Robert. Per quanto egli fosse uomo più retto e lineare, era altresì umano e pertanto connaturato nella debolezza di tutto ciò che è altrettanto umano. Egli ha vissuto i suoi anni più spensierati con Robert, condividendo con lui pubertà e avventure, esperienze e, almeno per ciò che concerne l'ex Lord di Grande Inverno, accrescimento personale. Oltretutto una personalità più chiusa e complessa come la sua si è sentita di certo attratta, disarmata e coinvolta dall'interazione con un identità più travolgente, ridanciana e disinibita , anche se questo processo non è del tutto scontato. Non fatico a dubitare che tendesse ad avere letture molto più positive di una prospettiva neutrale, letteralmente traghettato verso di esse dal carisma naturale e dalla capacità di aggregazione di quella stessa personalità cosi scostante e disordinata, ma abile nell'affabulare anche inconsapevolmente, per quanto non incline ad un relazionarsi in modo serio e più approfondito all'interiorità del prossimo. Ned ha dunque visto lampi di positività e prosperità in Robert, e si è avvicinato a lui ed alla sua persona in virtù di essi, sino ad estremizzarli e a difenderli in un ricordo a tratti idealizzato nel momento in cui tale persona finiva col disattendere le sue aspettative o comportarsi in modo diametralmente opposto a tutto ciò in cui egli moralmente credeva. Un meccanismo di difesa elaborato, naturale quanto necessario.
Oltretutto credo che nemmeno l'amicizia in sé sia un fattore così scontato e prevedibile. Alle volte soggetti decisamente opposti in personalità e morale possono finire inspiegabilmente con l'essere legati l'uno all'altro. Così come elementi più onorevoli con elementi poco edificanti. Non esistono pertanto veri e propri parametri in cui un legame può nascere ed avvenire, per quanto una visione del mondo e delle circostanze che sia simile e corroborata dalla condivisione possa favorire la nascita dell'amicizia in sé.
Il 11/12/2019 at 13:30, Lyra Stark dice:Peraltro tornando a Lyanna probabile che lei non volesse Robert adducendo come pretesto anche la sua infedeltà, poi però se ne scappa con uno sposato che tiene pure già 2 figli (e sorvoliamo sul fatto rischio di scatenare una guerra etc). Come la si giri, ogni volta c'è un pezzo che non va al suo posto ^^"
Io direi che Lyanna, più che l'infedeltà in sé, contestasse lo stile di vita di Robert. L'infedeltà era dunque solo una conseguenza della lussuria e del gozzoviglio, nonché dell'estrema superficialità con cui il primogenito Baratheon si approcciava ad ogni cosa. Per Lyanna non era questione di evento in sé, ma di perseveranza nella tendenza all'edonismo. Rhaegar è stato sì soggetto infedele, ma in un singolo caso e mai lussurioso per quanto ne sappiamo. Lo stesso Ned afferma che lo stile di vita dell'Ultimo Drago fosse totalmente opposto a quello di Robert, e che a differenza di questi non fosse tipo da bordelli.
Per il resto la stessa Lyanna, così come Rhaegar, è colpevole e responsabile di molte cose e vicissitudini, non diversamente da quanto possa esserlo Robert. Anche se in ASOIAF sono tutti colpevoli di qualcosa, e vi sono certamente elementi ben peggiori di Robert. Tra chi pianifica imboscate, chi si augura le morti degli altri e le loro peggiori sofferenze e quant'altro.
21 hours fa, Angorian dice:Ebbe sì dei figli bastardi da varie donne, ma sappiamo che amò la prima, Mya, e che andò a trovarla anche molto dopo aver perso interesse per la madre. Stessa cosa per Edric, che riempì di regali.
Ma non si è mai reso realmente parte attiva nella vita di quegli stessi figli, né tantomeno ha esercitato qualsivoglia responsabilità, anche minima, verso di loro. Gli stessi sono stati trattati come egli ha sempre trattato tutto il resto: in modo ludico. Uno svago passeggero, una parvenza di presenza tramite il materialismo, come ben ricordi nel caso di Edric, per il resto fuga da ogni sorta di complesso educativo o di serietà. Si può dire che fossero bastardi e che in questo caso è Ned a rappresentare un'eccezione comportamentale nei confronti di Jon Snow, ma anche questa attenuante decade nel momento in cui ci si rende conto che con i tre figli legittimi sia stato ancor peggio di quanto non sia stato con loro. In più già il fatto che egli mettesse al mondo bastardi in sequela, senza porsi il minimo problema etico o sentire su di sé il peso e la responsabilità di una vita che andrà a generare, è indice di che tipo d'uomo fosse, lussurioso e frivolo, totalmente distante dall'aver assimilato anche solo uno dei dettami morali di Jon Arryn e di Ned Stark.
21 hours fa, Angorian dice:È vero che come re è stato più che mediocre. Lo dice lui stesso, più di una volta. Eppure ha fatto scelte sensate: da giovanissimo si è preso Jon Arryn come Primo Cavaliere, ha perdonato i suoi nemici (non i Targaryen, chiaramente, ma come è stato detto, Tywin avrebbe fatto lo stesso), ha saputo dimostrare generosità ai fratelli (entrambi nel Concilio ristretto, e per quanto riguarda Stannis, che pure si lamentava di ingratitudine, ha avuto la Roccia del drago, da sempre simbolo di prestigio e scranno dell’erede al trono). Dopo la morte di Jon, va dall’unica persona di cui sente di potersi fidare: Ned.
Mi concedo di leggerla in modo più cinico: in sostanza si è circondato di persone che risolvessero problemi per lui, problemi che egli non ha mai sentito l'impulso di affrontare, né tantomeno ne ha mai avuto la volontà. Questo è il motivo per cui si affida ad Arryn, in grado di assurgere al quantitativo di responsabilità che egli non voleva assumersi. Questo è anche il motivo per cui dona Dragonstone a Stannis, avere un uomo militarmente esperto, rigido e inflessibile che potesse occuparsi della sua difesa e delle questioni militari in tempi bellici, per quanto Robert fosse comunque un grande combattente. E questo è anche il motivo per cui sceglie Ned, conscio di poter replicare quanto fatto in precedenza con Jon Arryn.
Quindi emerge il quadro di una psiche che è lontana dall'interiorità degli altri e dall'intrecciarsi al Sé degli altri mediante processi empatici, ma al tempo stesso contenitore di un Io profondamente dipendente - nel pratico - dalle personalità esterne.
21 hours fa, Angorian dice:Aggiungo anche che chiunque l’abbia conosciuto non è mai severo nei suoi riguardi.
Qualcuno che non lo veneri e che lo veda in modo più obiettivo, o comunque per ciò che egli mostra, c'è: Jaime Lannister.
Per il resto come dicevamo nei post precedenti, ciò è dovuto anche al tipo di personalità di Robert. Caratteri profondamente positivi, o comunque dediti a suscitare ilarità e aggregazione, tendono ad avere molti più lasciapassare di quanto si pensi e ad ottenere spesso grande indulgenza, per quanto non la si meriti. In sostanza il giudizio deriva spesso da come si è percepiti nel contesto sociale e dal tipo di proiezione che gli altri arrivano a fare di una stessa figura.
21 hours fa, Angorian dice:Ha un suo senso dell’onore, tanto è vero che decide di risparmiare Sir Barristan, riconoscendone il valore.
Ecco, questo sì. Dò atto che sia una delle poche azioni dallo spirito nobile che egli compie nel corso della sua vita, pertanto per quanto io sia il più tranciante verso tale personaggio devo, per obiettività, riconoscere la portata del gesto, che in effetti lascia sospettare almeno una parvenza di umanità e decenza, per quanto latenti e continuamente contraddette e calpestate dal loro stesso fautore. Non mi sorprende però che ciò si configuri proprio nell'ambiente più congeniale a Robert, dove emerge il meglio di sé stesso: il campo di battaglia.
21 hours fa, ***Silk*** dice:Sulla derisione siamo d’accordo. Per il discorso di contestualizzazione allo spirito, filosofia e ambiente del tempo, concentrandomi solo sul personaggio in analisi, ho proposto un’ipotesi alternativa [...]
Ho capito perfettamente quanto intendessi. Ma continuo a vedere in tale gesto una portata più superficiale e meno profonda. Anche perché il modo in cui si approccia a Stannis e lo deride è profondamente sterile e autoconclusivo. Non si tratta di introdurlo alla legge del più forte, alla sopravvivenza sociale o ai meccanismi cinici della società stessa, anche perché tali interazioni non hanno seguito, si limitano per l'appunto allo scherno e non vi è vero intento di istruire il proprio fratello, per quanto in modo discutibile (cosa che nell'occasione, come dicevo, fa invece loro zio). E' l'estensione dell'atteggiamento che ha sempre avuto in ambito familiare, ove i fratelli stessi costituivano delle presenze con cui intrattenersi per brevi tratti, senza mai approfondire realmente le loro nature. E' abile nel rivendicare la sua posizione di primogenito e la visione che essi dovrebbero avere di lui in virtù di ciò, come anche i suoi diritti e l'ordine naturale delle cose, ma al tempo stesso è totalmente manchevole e disastroso nell'adempiere alla funzione di fratello maggiore in quanto perno, soggetto dedito alla tutela dei propri consanguinei o al profondere esempi a cui potessero guardare. E' quindi fallimentare e nefasto come riferimento, né mai si è posto il problema e l'onere di esserlo. In più, per sua stessa ammissione, non ha mai provato il minimo sentimento verso di loro, e di conseguenza nemmeno un interesse più basico. Stannis era dunque tutto ciò da cui distanziarsi, in quanto ogni sua espressione era un richiamo alla responsabilità. Renly era solo l'ennesimo volto compiacente e un qualcuno con cui condividere le proprie peripezie. Si ritorna, quindi, ad un interesse che è vivo solo nel ludico.
21 hours fa, ***Silk*** dice:Ora, mi si dirà che se una situazione non piace una scelta di uscirne c’è sempre e tendo a concordare con questa visione delle cose, ma le situazioni di solito tendono ad essere più complesse.
Se si può accettare la derisione come meccanismo di difesa in taluni casi, non riesco a concedergli la stessa apertura che gli concedi tu. Perché, appunto, le situazioni tendono alle volte ad essere complesse ed intricate, sino a distruggere e a opprimere la personalità e la natura di un uomo. Il problema è che non vi è nessun vero tentativo di reazione. Tutto brucia sull'altare della passività e dell'autocommiserazione. Egli non tenta neanche di districarsi da qualsivoglia evento o situazione, e qui sta uno dei suoi più grandi peccati.
21 hours fa, ***Silk*** dice:Quindi, una volta messo sul trono, Robert ha continuato a seguire i consigli paterni di Jon Arryn, in questa è consistita la sua responsabilità, da un certo punto di vista quella di annullarsi di fronte al regno. Certo avrebbe potuto non arrivare ubriaco marcio alla prima notte con Cersei, [...]
Più che seguire i suoi consigli si è totalmente estraniato da qualsivoglia questione più ardua, scaricando ogni sorta di onere e responsabilità su figure esterne. Dapprima quindi Jon Arryn, e successivamente Ned Stark. Il non essere adatto a regnare giustifica solo in parte una simile distanza dagli ambiti governativi, ma in generale conferma solo ciò che egli ha sempre fatto, ossia fughe repentine che definirei, con sarcasmo noir, oltre modo acrobatiche. Come giustamente dici, avrebbe potuto evitare di arrivare ubriaco marcio alla prima notte con Cersei. Avrebbe potuto... se fosse stato una persona che tenesse un minimo alla dignità e avesse rispetto della dignità degli altri, nell'occasione della donna con cui stava siglando la propria unione. Ma egli non ha mai questa prerogativa, pertanto anche nella vicenda che citi tu è dominato, ancora, da quella ridondante e mantrica lussuria che non lo ha abbandonato mai.
21 hours fa, ***Silk*** dice:L’unico pensiero che abbia mai avuto su una rinuncia responsabile al trono è stato quello di non abdicare di fronte all’idea di lasciare il trono a Joffrey. Eppure, ben sapendo che cosa sia, lo ha comunque promesso alla figlia di Eddard e nominato suo erede sul letto di morte.
Punto gravissimo e su cui concordo ampiamente.
Un altra prova di quell'incapacità di empatizzare realmente col prossimo e con le sue profondità, o comunque di avere a cuore un minimo la natura degli altri. Egli è conscio delle mostruosità che albergano e che predominano la personalità del primogenito, ciononostante non si fa problemi a dargli in pasto la figlia del proprio migliore amico, nonché ad affidarsi a quello stesso Joffrey - da lui ritenuto moralmente e mentalmente deforme - quale suo successore, successore appunto instabile e distruttivo. Se dapprima si poteva ritenere che egli si limitasse a fuggire dal concetto di responsabilità, nell'occasione configura invece il concetto di irresponsabilità, portandolo a compimento con solerzia, aggiungerei.
21 hours fa, ***Silk*** dice:[...] Difatti non sto dicendo che non abbia un comportamento superficiale ma che questo sia dettato da una certa profondità, come ad esempio avviene anche in Theon, entrambi condividono l’essere prigionieri a diverso titolo di una gabbia dorata. Per quanto sbrilluccichi, è pur sempre una gabbia.[...]
C'è però una differenza. Theon in quella stessa gabbia qualcosa la assimila. Non è passivo, e pur arrivando all'autocommiserazione, riesce quantomeno a direzionarsi su un cammino evolutivo. L'ultimo figlio maschio di Balon Greyjoy commetterà gli errori peggiori, tenderà anch'egli all'autodistruzione e a gesta misere, ciononostante ne avrà coscienza e responsabilità, sino ad arrivare al recupero, per quanto parziale e ancora insano, di una forma di morale già precedentemente assorbita dagli stessi uomini che ha tradito. E' dunque attivo, e in modo controverso cerca la luce, per quanto al momento sia al centro di un processo dissociativo. Robert no, Robert è pura passività. Non si colpevolizza mai sul serio, non compie mai un'autocritica obiettiva che non finisca con il morire su una radura sterminata da romanticismo. E' profondamente decadente e non ha alcun moto di reazione. Si limita infatti a identificare in fantasmi i maggiori responsabili di tutto ciò che gli è accaduto e della sua stessa decadenza. Talvolta Rhaegar, talvolta l'amore per Lyanna, talvolta Aerys. Ognuno di quei fantasmi ha un volto che non è mai il suo, e in virtù di essi perennemente si trascina e in parte si assolve.
Qualunque siano le prospettive che egli crea o quelle in cui si imbatte, non può fare a meno di idealizzare e distorcere qualunque cosa, delimitando una distanza dalla realtà così ampia da alienarlo in un guscio di perdizione. E' un soggetto al quale possiamo concedere ogni sorta di attenuante, ma che è in vero tra i principali responsabili del suo destino. L'inchiostro col quale è scritta la sua storia sgorga principalmente dalla sua stessa penna. Egli è fuggito, ha errato e ha fatto tutto ciò con consapevolezza. Impossibile, quindi, esularlo dalle profonde responsabilità che ha e verso le quali è venuto meno. Si è reso fallimentare su ogni fronte, sino all'ingiustificabile.
Un uomo così incapace di tendere all'auto riflessione, ad un'indagine critica del proprio Io, non può che essere distruttivo per sé stesso e per gli altri. Così come un soggetto che non ha vero rispetto di sé non può di conseguenza averne per chi gli sta intorno.
Tutti motivi per i quali mi è difficile non rimanere fedele e coerente all'opinione che già avevo di lui. Per quanto non rinneghi di certo il fascino, la portata e la fondatezza di letture più comprensive e meno ciniche della mia.
Ps. Sono completamente concorde su Robert quale burattino inconsapevole e preda degli eventi della Ribellione. E' una lettura che ho sempre avuto su di lui in relazione a questo.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
26 minutes fa, JonSnow; dice:Non fatico a dubitare che tendesse ad avere letture molto più positive di una prospettiva neutrale, letteralmente traghettato verso di esse dal carisma naturale e dalla capacità di aggregazione di quella stessa personalità cosi scostante e disordinata, ma abile nell'affabulare anche inconsapevolmente, per quanto non incline ad un relazionarsi in modo serio e più approfondito all'interiorità del prossimo. Ned ha dunque visto lampi di positività e prosperità in Robert, e si è avvicinato a lui ed alla sua persona in virtù di essi, sino ad estremizzarli e a difenderli in un ricordo a tratti idealizzato nel momento in cui tale persona finiva col disattendere le sue aspettative o comportarsi in modo diametralmente opposto a tutto ciò in cui egli moralmente credeva. Un meccanismo di difesa elaborato, naturale quanto necessario.
Ricordiamoci che ai tempi della ribellione e dell'amicizia di Ned e Robert, erano entrambi adolescenti. Sangue caldo e testa vuota. Il Robert adolescente era, a detta dei testimoni, un adone dal carisma innegabile e un combattente provetto.
Dopo che ha preso il trono, Ned e Robert quanto si saranno frequentati? Quando Robert gli offre il posto di primo cavaliere sono anni che non si vedono e non avevano certo Skype ne Whatsapp per tenersi in contatto.
Il Robert che Ned conosceva non c'è più e se ne accorge molto preso. Ma anche Ned è cambiato. La baldanza e i fuochi dell'adolescenza si sono placati per maturare in una personalità riflessiva di un uomo che ai tempi aveva ben poco da perdere (e poi gli adolescenti credono di essere immortali) mentre ora ha una famiglia.
Sicuramente Ned era guidato dall'affetto e dal ricordo di ciò che Robert era o poteva essere in potenza e la delusione di vedere la trasformazione dell'amico non poteva essere pienamente espressa, dopotutto lui era il re. Già a Ned era concesso di dire cose che ai più avrebbe costato la testa... e infatti poi gli è costata. Anche se non per ordine diretto di Robert, il suo comportamento è costato a entrambi la vita.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Collega Snow, solo 2 puntualizzazioni in velocità: quanto all'opinione che Jaime Lanniastere può avere su qualcuno, prenderei quest'ultima con le pinze altro che obiettività, data la fonte da cui proviene. Jaime non è meno infantile o meglio meno adolescenziale in certi approcci di Robert stesso.
Quanto a un confronto Robert/Theon quest'ultimo appare uscirne vincitore da un punto di vista letterario per forza se non altro perché sappiamo cosa pensa, tuttavia non è che si sia edificato poi così tanto rispetto alla vera m.....a che ha combinato. E comunque dovremmo leggere il seguito per poterlo dire con certezza.
Volendo essere precisi uno dei problemi del personaggio di Robert invece è che appare spessore figurina perché non è PoV e gli è dedicato poco spazio, rispetto già per esempio a un Robb Stark che almeno tira a campare per qualche pagina in più. Un altro, come appunto sostenevo, è che è scritto per essere piatto e negativo, quindi mi pare quasi superfluo o comunque esercizio inutile chiamare in causa chissà quali analisi e meccanismi psicologici.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Theon ha ancora molto da fare per assurgere a totale consapevolezza e dare un senso alle sue azioni future, tuttavia la differenza con Robert sta appunto nella coscienza di essere parte responsabile, se non totale, della propria decadenza. Per contro in Robert vediamo solo la sua continua, imperante e allarmante ricerca di demoni e fantasmi passati. Pertanto nella sua disposizione di situazioni ed eventi, il colpevole è talvolta Rhaegar, talvolta un amore fallito o idealizzato, talvolta un Re completamente folle, talvolta Cersei, ma mai lui. Non riesce a eleggersi come parte attiva e responsabile di quanto gli accade, o se lo fa, lo fa solo in modo parziale. Egli ascrive il più delle volte ciò che è diventato e ciò che ne è stato di lui ad una collezione di volti colpevoli, volti in cui non figura il proprio. Come dicevo, nella pedissequa ricerca di colpevoli esterni e nella totale assenza di vera auto critica e di volontà di assumersi una responsabilità anche minima delle proprie azioni e della propria decadenza, non vedo nulla di positivo o utile. E' anzi troppo comodo accusare solamente gli altri, il fato, l'esistenza e chiunque pur di rimanere passivamente nella propria posizione di afflizione e darle un senso. Bisognerebbe, invece, fare i conti con la propria coscienza e attivarsi.
Per il resto, Jaime se non altro è una voce fuori dal coro venerante. E quelle voci andrebbero sempre prese in considerazione, per completezza. Certamente la lettura che Jaime dà di Robert è quella di ''patetico ubriacone'', che per quanto cinica e a tratti veritiera, non è meno essenziale e superficiale di tante altre.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.