Sono essenzialmente d'accordo con voi. Lo stile di vita è sempre stato insito in lui, presente come una macchia impossibile da rimuovere. Ne consegue che gli eventi lo abbiano solo reso più evidente e peggiore di quanto già non fosse. Ma nel ritratto primordiale permangono i tratti di un uomo profondamente superficiale e slegato da qualunque contesto serio. Moralmente passivo, disinteressato alla costruzione o alla gestione di alcunché, che si tratti di rapporti umani o di un regno.
Possiamo quindi affermare che Robert sia un certo senso funzionale solo come distruttore, ma totalmente disfunzionale come costruttore.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Ragionando in base ai dati di fatto sulla personalità di Robert Baratheon direi che possiamo distinguere i pro e i contro
Pro
Grande guerriero:ammazza colpendo Rhaegar con un colpo potentissimo al torace in cui ha fatto esplodere tutto il suo odio ,la sua violenza e potenza infatti sfonda il torace del suo avversario pur protetto da corazza.Peraltro non ricordiamo altre sue imprese memorabili in guerra
Mostra una certa capacità di mediazione ad esempio mostrando clemenza per alcuni personaggi schierati con i Targaryen ma credo che sia stato ben consigliato
A suo modo è un generoso purché la generosità non cozzi con le sue “necessità”
Fine dei pro
Contro
E’ un combattente che sa fare solo quello , ergo non poteva né doveva diventare re.
Di fondo è un essere meschino e profondamente egoista , tutto gli era dovuto, e lo dimostra con il suo comportamento nei riguardi di Stannis e di Ned.
Nel primo caso sbeffeggia sempre il fratello ( la sua coscienza ?Forse dato che cerca sempre di schiacciarlo) ma soprattutto non gli fa giustizia per quanto fatto per lui dimostrando arroganza, noncuranza e disprezzo per chi ,per giunta suo fratello, tanto si era speso per lui. Un re deve gratificare chi lo ha servito bene e fedelmente altrimenti crea scontento e rimostranze .E si mostra anche vigliacco perchè probabilmente aveva intuito , pur non essendo granchè intelligente,che il fratello Stannis aveva grandi doti di comandante ,per giunta amato dalle sue truppe di cui condivideva i disagi, e che magari poteva essere un pericolo per lui , un personaggio di riferimento per eventuali rivoltosi scontenti del suo modo di essere re. Molto meglio dare visibilità,sempre non troppa però, al piumino di cipria Renly che certamente non aveva statura e capacità di leadership per fargli ombra , né era un grande combattente
E si mostra meschino , approfittante ed estremamente egocentrico nei confronti di Ned uomo dotato di grande statura morale e persona estremamente leale ( che quindi mai gli avrebbe conteso il regno di Westeros) che lo aveva aiutato a conquistare il trono di spade
senza nulla pretendere e che certamente non era uomo che poteva sguazzare negli intrighi di KL .Ma ovviamente Robert era il re che doveva godere di tutti i vantaggi della sua posizione ma non degli oneri ad essa collegati…
Robert si sentiva in diritto di fare la bella vita , per giunta dissoluta,ma chiedo : è un re degno colui che pensa solo a soddisfare i suoi bassi istinti e la sua gola gonfiandosi di cibo e vino ?
Ovviamente ci può essere qualcuno che vede in questo atteggiamento una reazione psicologica del suo io al fatto che era infelice perché il suo unico ,grande amore Lyanna ( figurarsi..) lo aveva mollato per il principe Targaryen che aveva ben altre qualità.
Ma se Robert frigna adducendo a se stesso queste scuse noi sappiamo che non era uomo da coltivare queste fole sentimentali.
No perché se avesse sposato il presunto grande ed unico amore della sua vita ,dopo poco ,visto che voleva sempre dare libero sfogo alla sua lussuria l’avrebbe tradita e trattata esattamente come Cersei, con lo svantaggio per lui che Lyanna non era certo il tipo da subire i suoi tradimenti senza potersi lamentare fattivamente .
Ricordo che Robert considera le donne solo come oggetto,da usare e gettare.E mai ha avuto rispetto per esse ,moglie compresa,che era quella che era , ma che lui ha sempre disprezzato usando anche le mani quando ella lo contraddice.
E qui si mostra violento ma anche vendicativo a ben vedere perché ha astio per i Lannister che probabilmente avevano il torto di essere o sembrare molto più ricchi di lui,li temeva ovvio ma negava a se stesso,come sempre e solo per opportunismo, di nutrire per loro questi sentimenti.
Meglio ridere a crepapelle raccontando i fasti notturni e mangiare a volontà senza neanche rendersi conto di quanto il suo atteggiamento finto cameratesco irritasse per esempio Ned, uomo molto riservato ( ma ripeto era davvero poco intelligente ed affatto sensibile).
Insomma è un primogenito cui tutto era dovuto, che probabilmente ha avuto una pessima educazione ,pessima e servile che lo ha reso una persona fortemente immatura che crede che una donna lo debba amare solo perché lui l’ha scelta perfettamente conscio che essa nella sua famiglia avrà solo il ruolo che lui ha scelto di darle, una persona incapace di ascoltare i bisogni degli altri compresi quelli dei figli che abbandona a se stessi o peggio alle cure di Cersei,la perfetta madre di Joffrey visto che non gli pone limiti e lo alleva nella menzogna e nel culto di se stesso .
E si badi bene,invecchiando non matura anzi peggiora pretendendo di avere tutto e tutti senza mai pensare che per avere bisogna dare,dare amore,dare rispetto,dare considerazione e ascolto a tutti coloro che gli sono vicini ,per parentela o perché suoi “amici fedeli”.
Ed è ingiusto con Jaime che era costretto a fare da guardia reale quando egli si spupazzava le sue prostitute che ovviamente erano più facili da usare…Era ingiusto e anche qui meschino perché se aveva rancore per il fratello gemello di Cersei non doveva umiliarlo in tal modo:casomai doveva aver avuto il coraggio di inviarlo tra i Guardiani della Notte.
Ma Jaime aveva un padre importante ,Tywin e figurarsi se Robert Baratheon ,il possente guerriero ( quello che sotto la corazza e senza il martello era niente o quasi) avrebbe avuto il coraggio di fare una tale mossa ,non avendo un cervello capace di pensare e programmare al meglio se non per badare solo a se stesso.
Egli, il re , è un presunto uomo d’onore che va in tilt alla notizia del matrimonio della piccola Daenerys e che conferma come tenga al potere ma solo per gratificare se stesso.Si dirà che nella storia abbiamo molti esempi di re che hanno ucciso per mantenere il potere ,ma allora chiamiamo anche Robert per quello che era ,senza difenderlo perché poverino l’amore gli aveva offuscato il cervello ( quel poco che aveva ovvio).
Ancora Robert favorisce la corruzione ad Approdo del Re perché si rifiuta di sanzionare il mafioso Slynt come giustamente gli consigliava Stannis, preferendo ascoltare Ditocorto ma solo per opportunismo ( Ditocorto gli dava i soldi che lui utilizzava per pagare i panem et circenses da offire al popolino per silenziarlo, invece di migliorane le condizioni terribili in cui esso versava) ma ancora per mostrare chiaramente a Stannis che egli non teneva affatto conto dei suoi,peraltro giusti,consigli.
E poi Robert sarebbe una vittima ?
Un re che si comporta così che razza di re è ?E che razza di uomo è?
In conclusione Robert è un personaggio negativo perché inadeguato al ruolo e molto meschino ed egocentrico.
Per sovrappeso è uno che sa solo chiagnere e f@@@@@e (espressione vernacolare napoletana ,italiano :”piangi e f@@@i,usata ,di solito ,per sottolineare e stigmatizzare un tipico atteggiamento umano ,opportunista ed ipocrita .E aggiungo io buonista ma solo verso se stesso e giustificazionista ( se non si giustifica ad esempio un Joker a maggior ragione non si giustificano gli aspetti meschini e deleteri di Robert Baratheon per giunta scusandolo perché,poverino era un romantico che piangeva e si struggeva -si fa per dire - per l’unico vero amore della sua vita ).
Cosa potrebbe costruire Robert con queste premesse ?Neanche una famiglia vera :a ben vedere nessuno lo amava ,anzi in troppi lo disprezzavano o lo usavano per fare i propri interessi .Che brutta fine per un uomo senza vero onore che si rendeva ridicolo
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Mi complimento con te per l'accuratezza e la precisione di quest'analisi avvolta altrettanto nei tratti di una vera ed efferata accusatio verso la figura di Robert.
Hai racchiuso nel testo, con precisione millimetrica, tutti i comportamenti fallaci e discutibili del sovrano Baratheon, mettendo in luce i pittoreschi slanci che la sua personalità era portata a fare, nonché le inevitabili e ingiustificabili mancanze morali che più di ogni altra cosa lo hanno tratteggiato.
Emblematico il passaggio su Robert e l'amore. Come giustamente dici, un tale sentimento richiede di essere bilanciato in una forma di costante dare-avere, alimentando anche un senso di sacrificio per la preservazione dell'altro che è di fatti inevitabile. Eppure egli è manchevole di ciò, basa ogni relazione su assetti superficiali o idealizzati, ed è disposto solo ad afferrare, vedendo nell'altro tanto un elemento in grado di soddisfare esigenze edoniste o ludiche, oppure un mero ostacolo da oltrepassare. La mancanza di un'identità sensibile non gli permette nemmeno di immaginarle o considerarle, le esigenze dell'altro.
Altrettanta ragione la hai nel constatare come il suo disinteresse favorisse di fatto la corruzione, obnubilando anche la sua capacità di giudizio in merito. Il come egli si distanzi dal sanzionare Slynt è perfettamente lineare e congruo all'episodio su come si estranei dal prendere decisioni su Lady. E' un uomo totalmente incapace di assurgere ad una dimensione di responsabilità, e di esercitarla. Crede alle parole di Littlefinger perché in quel momento egli soddisfa il suo ozio e il suo disinteresse. Per questo è umanamente mediocre, ed è preda di una natura di fatti profondamente immatura.
L'episodio sull'umiliazione che egli fa di Jaime è invece un qualcosa a cui non avevo pensato inizialmente. Osservazione molto arguta la tua, che denota quell'aura di infantilismo che appunto permea Robert e si rende suo inseparabile sottofondo. Si limita quindi a vittorie astratte e sterili, configurandosi come non in grado di esercitare un potere decisionale sano e coerente.
Diciamo che dopo questa tua analisi sono ancora più convinto che emerga il quadro di un soggetto decadente e fallimentare da ogni punto di vista. Certamente il fallimento è parte dell'umanità, come lo è il ripetersi degli stessi peccati. Ma egli va oltre e non di poco.
Come dicevamo, c'è poco su cui Robert potesse edificare, date le premesse. In un certo senso lo salva solo il non sentirsi o ritenersi migliori di altri, o migliore di Ned. Questo, almeno umanamente, gli lascia qualche attenuante.
E infine c'è da chiedersi, anche con i Lannister, quanto egli è veramente responsabile? Davvero solo Cersei è il demone da costituire ed accusare? Davvero ella ha altrettanto maggiori colpe in ciò che Joffrey è divenuto? Io non credo.
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2 hours fa, JonSnow; dice:E infine c'è da chiedersi, anche con i Lannister, quanto egli è veramente responsabile? Davvero solo Cersei è il demone da costituire ed accusare? Davvero ella ha altrettanto maggiori colpe in ciò che Joffrey è divenuto? Io non credo.
Robert ignorava Joffrey, sostanzialmente, e non gli dava alcun insegnamento. Questo ha lasciato campo libero a Cersei. In questo senso, le responsabilità sono 50 e 50.
Robert ha fallito sia come padre che come educatore. Non é stato capace di dare affetto, né di impartire disciplina. É pura indifferenza. In ció mi ricorda molto SPOILER FIRE&BLOOD:
Vyseris I. Anch'egli é stato un padre distante e mediocre, in particolare con Aemond. Prima lo ha provocato "Il ragazzo puó cavalcare un drago, se ne ha il coraggio." e poi non ho fatto una piega davanti alla sua mutilazione.
Nel caso di Joffrey é difficile stabilire quanto siano responsabili i genitori visto che Tommen e Myrcella partivano dalla stessa situazione familiare e sono cresciuti decentemente. É probabile che Joffrey, in quanto primogenito, sia stato maggiormente viziato, non solo da Cersei ma anche da tutta la corte (é l'erede, accontentiamolo). É innegabile peró che egli tenti spesso di emulare il peggio di Robert, specie nel rapporto con le donne. Non mi sono chiari, invece, i sentimenti di Joffrey verso il padre: da un lato viene detto che "bramava un'amorevole carezza da quella sottospecie di ubriacone" (cit. Jaime), dall'altro appare indifferente alla sua morte (in un capitolo di ACOK Tyrion gli fa le condoglianze e lui gli risponde: "Per cosa?").
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Tendenzialmente negli aspetti educativi e disciplinari un profondo disinteresse può ottenere risultati addirittura peggiori, se non ancor più altisonanti in negativo, di un interesse che si configura come completamente errato e manchevole di fondamentali sani. In una mente come quella di Joffrey poi, altrettanto attanagliata dalle istanze dell'età puberale, questo può risultare talmente dannoso da sfociare nell'irreparabile. Significativa è appunto, come dice figlia dell'Estate, la tendenza all'emulazione che il primogenito ha nei confronti dei tratti peggiori del padre, tanto da dilagare in comportamenti controversi, macchiettistici e tendenzialmente crudeli. Qui però tendo a vedere ancor più maggior responsabilità in Robert, soprattutto per l'inconsapevolezza dell'essere un riferimento totalmente insano e fallimentare. L'ignavia di lasciar tutto ciò a Cersei, e altrettanto l'ipocrisia di contestarla a posteriori. Egli avrebbe potuto benissimo rendersi parte attiva e adibirsi alla funzione di padre, eppure rifugge a ciò come è sfuggito precedentemente a qualunque atto anche minimamente responsabile.
Mi sorprende, poi, che un Jon Arryn non avesse almeno continuato a provare a farlo ragionare almeno su questi ambiti più delicati.
Singolare altrettanto il rapporto con Stannis in particolare: egli rappresentava tutto ciò da cui Robert, per l'appunto, rifuggiva. Pertanto tendeva a deriderlo e a non dargli minimamente ascolto.
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Sono d'accordissimo sulla base del rapporto Robert-Stannis dato che Robert odiava tutto quello che Stannis rappresentava :dovere ,giustizia,inflessibilità verso i malfattori etc
Vorrei aggiungere un altro particolare circa l'essere Robert Baratheon che ancora lo configura per l'essere moralmente meschino che era anche se esso conferma il gretto egoismo che lo contraddistingueva.
Egli diceva di avere un grande amico in Ned e forse ci credeva pure ma nell'aver deciso che l'innocente Lady,metalupa della sua futura nuora Sansa , doveva essere abbattuta solo per non avere rogne con quell'altra meschina intollerante di Cersei ( che aveva cresciuto un figlio lasciato in sua unica balia con le sue stesse caratteristiche) doveva pagare per una colpa non sua mostra pure una grande vigliaccheria nonchè totale noncuranza per il dolore di Sansa ( una donna che come tale per lui non aveva neanche diritto ad avere sentimenti) e per quello di Ned costretto a compiere una grande ingiustizia contro un membro della famiglia Stark ( gli animali domestici sono membri di una famiglia a tutti gli effetti checchè).
Insomma a conti fatti Robert come re era un debole ipocrita meschino vigliacco personaggio
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Vero, infatti è incredibile quanto contraddittorio egli possa essere. E' come se la sua natura fosse stracolma di un enorme senso di doppiezza, lasciandone scindere una proiezione temeraria nel momento in cui è armato e pronto alla carica del nemico, e un'altra proiezione del tutto debole, spaventata e vigliacca dinanzi ad ogni singolo rapporto umano o evento che richieda partecipazione emotiva e responsabile.
Io credo che per determinare ancor più i processi strutturali della personalità di Robert sia necessario prendere in considerazione in modo ancor più approfondito l'approccio che egli ha avuto con Stannis e Renly. In particolare, egli fa la seguente affermazione:
«I never loved my brothers. A sad thing for a man to admit, but It's true.»
Per quanto sia un'esternazione infelice, gli si deve riconoscere che almeno su questo punto egli abbia avuto consapevolezza ed onestà. Anche se, ovviamente, la mancanza d'amore per il sangue del suo sangue non può essere una giustificazione al configurarsi di una mancanza ancor più grave: rispetto e tatto. Sono due elementi di cui egli è sempre stato manchevole tanto verso Stannis quanto Renly.
Verso Renly non ha il minimo senso della misura o della decenza. Non è nemmeno in grado di coglierne la personalità a tratti debole, né di capire quanto egli potesse essere per lui una figura di riferimento. Pertanto diviene per il fratello minore una sorta di esempio malsano, situazione incoraggiata incautamente dallo stesso Robert che tratta Renly da pari. Questo determina in un carattere fragile - a sua volta poco incline al formarsi - un processo di venerazione ed emulazione. Renly assorbe infatti parte delle caratteristiche meno edificanti del primogenito, e raramente è in grado di metterne in discussione gli atteggiamenti o di valutarne obiettivamente la figura.
Con Stannis invece c'è un'inesorabile incapacità al rispetto in sé, in tutte le sue accezioni. Come si diceva, Stannis rappresentava per lui tutto ciò che egli non è mai stato, ciò che non era in grado di essere e ciò da cui rifuggiva. Per coloro che vivono nel caos e nella sregolatezza, l'approcciarsi ad una dimensione costituita da ordine e linearità diviene il palesarsi di una prospettiva impossibile, ritenuta per certi versi sconcia, banalmente assurda. Non c'è da sorprendersi, dunque, che un uomo come Robert cercasse di prendere le distanze da una personalità come quella del fratello di mezzo.
Da osservare l'evento della violazione del talamo nuziale, dove il primogenito raggiunge l'apice dell'irrispettosità e dell'indecenza.
Ma proprio grazie al rapporto con Stannis possiamo intravedere un'ennesima ombra del fu Re Baratheon: la tendenza alla derisione e l'assenza di empatia dinanzi alle fragilità altrui.
Emblematico è in questo senso l'episodio dell'astore ferito, ove un soggetto chiuso, a tratti rigido e apparentemente impassibile come Stannis viene inondato di quella stessa empatia e travolto dalla debolezza della creatura innanzi a sé, sino a desiderarne - e a lavorarne per - la guarigione. Per contro Robert non è minimamente toccato dalla questione, e si approccia ad essa in modo superficiale e denigratorio. Non vede nulla di positivo o di profondo nel gesto del fratello, ma solo l'ennesima occasione per deriderlo e farsi beffe di lui.
Perciò si può dire che Robert, in generale, non sia toccato da alcun tipo di sofferenza o sentimento negativo che non lo riguardi, rendendo impossibile per lui profondere autentica vicinanza umana.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
2 hours fa, JonSnow; dice:Emblematico è in questo senso l'episodio dell'astore ferito, ove un soggetto chiuso, a tratti rigido e apparentemente impassibile come Stannis viene inondato di quella stessa empatia e travolto dalla debolezza della creatura innanzi a sé, sino a desiderarne - e a lavorarne per - la guarigione. Per contro Robert non è minimamente toccato dalla questione, e si approccia ad essa in modo superficiale e denigratorio. Non vede nulla di positivo o di profondo nel gesto del fratello, ma solo l'ennesima occasione per deriderlo e farsi beffe di lui.
Questo è un episodio che dimostra la natura tipicamente da bulla di Robert, ma l'avevo sempre visto dal punto di vista di Stannis, visto che è un episodio che ne lascia trapelare la sensibilità di fondo. Diciamo che nell'episodio avevo dato per scontato il comportamento superficiale di Robert.
Robert la furia e la fuga, l’uomo che rifugge le responsabilità, il mediocre.
Questa è una lettura che all’epoca della rilettura di AGOT ho fatto anche io, trovandomi spesso d’accordo con quanto espresso dai contributori dell’epoca, soprattutto @JonSnow;. Adesso che però ci troviamo in un contesto di analisi totalmente dedicata a questo personaggio, mi fa anche piacere raccogliere la lettura più comprensiva data da @porcelain.ivory.steel e @Angorian per provare a vedere questo carattere anche da un punto di vista diverso. O almeno per non rischiare di cadere nel parallelismo manzoniano che spesso porta a vedere in maniera accentuatamente negativa la cosiddetta mediocrità di Robert, soprattutto se paragonata a personaggi che esprimono maggiore levatura, anche in senso prettamente negativo, come Tywin, il quale però la assume soltanto come immagine che rimanda e non come essenza.
Come molti personaggi della sua generazione è un personaggio distrutto dagli eventi della Ribellione. Lo abbiamo constatato con Jaime prima di lui in un altro topic, ma lo abbiamo letto anche nelle pagine dei POV di Eddard, che a lui è accomunato da quello che, a prima vista, è un grosso spartiacque della sua vita: Lyanna. Non si può parlare di Robert senza parlare di Lyanna. Come ci ricorda Eddard mentre lo accompagna a rendere omaggio alla sorella nelle cripte:
Lyanna had only been sixteen, a child woman of surpassing loveliness. Ned had loved her with all his heart. Robert had loved her even more. She was to have been his bride.
È lo stesso Eddard ad affermare che Robert l’avesse amata ben più di lui. E forse c’è un interrogativo che dovremmo porci sulla fuga di Lyanna: quanti la conoscevano davvero come fuga e non come rapimento?
Robert era a conoscenza della verità? Questo credo sia un punto fondamentale in cui inquadrare la sua reazione per comprendere anche la visione della donna che questo uomo ha: si rifugia nella storiella del rapimento non riconoscendo a Lyanna una sua propria possibilità di agire, oppure ignora la verità e questa tragica bugia, volta a proteggere il frutto dell'amore tra R e L, non ha che posto le basi all’idealizzazione di Lyanna?
E a Lyanna si lega indissolubilmente il rivale, Rhaegar, a cui deve la privazione della donna promessa, ma non solo. Non dimentichiamoci che Rhaegar, o meglio la ricerca di una promessa sposa degna del principe ereditario, è anche stato il motivo per cui i genitori di Robert si sono recati a Essos e hanno trovato la morte durante il viaggio del ritorno. Rhaegar che con la sua fuga d’amore risulta anche essere il capro espiatorio dello sterminio degli Stark, casata, famiglia, a cui Robert era evidentemente legato da un certo affetto, nato con grande probabilità a Nido dell’Aquila sotto l’egida di Jon Arryn.
Sembra quindi esserci un Bobby B. prima e dopo la Ribellione, prima e dopo Lyanna. Ma ne siamo proprio sicuri?
La sua discesa quasi si identifica col suo declino fisico: ci viene presentato come un grasso ubriacone, mentre è Jamie a rimandare l’immagine che ci si attenderebbe da un re. Eppure questo declino fisico non inizia fin da subito: l’ultima volta che Eddard lo vede è in occasione della Ribellione di Balon, 9 anni prima dell’inizio delle vicende di ASOIAF e quindi 7-5 anni dopo la Ribellione. E, all’epoca, Re Robert era ancora ricordato come un Thor, come ha detto qualcuno, un guerriero semidivino per la sua fisicità e la sua capacità di usarla, unita alla sua caratteristica arma: il martello. Ma Robert ha sempre avuto un’immagine di forza fisica alla quale non sempre è corrisposta un’eguale forza d’animo. È un uomo d’azione, che vive la vita istante per istante, che s’innamora innumerevoli volte nell’arco di una giornata, perché resta alla superficie dell’appagamento dei suoi bisogni: combattere, festeggiare, scopare. Al coraggio bellico, piano piano che si distanzia dai campi di battaglia, subentra una certa codardia, o incapacità di soddisfare e compiacere tutte le richieste di chi gli muove intorno. Sicuramente una totale inattitudine di affrontare le persone che ritiene non avere accontentato.
Forse, la questione Lyanna e Rhaegar assume quasi la connotazione di una scusa, di un capro espiatorio che Robert si dà per non essere riuscito a raggiungere i propri obiettivi, per una mancanza di appagamento. Non è riuscito a costruire con Cersei un rapporto e una famiglia appagante, rifugiandosi in un passato che non è mai stato e incolpando i Targaryen, nella fattispecie Rhaegar per il decesso di Lyanna. Rhaegar che diventa allo stesso tempo un rifugio di sogno in cui sfogare il suo essere un uomo d’azione più che d’ingegno, un uomo incapace e non interessato all’incarnare un sovrano politico da tempo di pace, una volta conquistato il trono e sedata l’ultima rivolta. Quello che è certo è che solo il corpo fisico di Robert sembra vivere nel presente, la sua mente, il suo animo è totalmente ancorata al passato. C’è un’evidente distonia in lui, come del resto vi è anche in Eddard. A un livello filosofico affoga il suo fallimento personale e “professionale” in Lyanna e Rhaegar. A un livello più basilare, nel presente, ha comunque bisogno di sfogare i suoi istinti all’azione con le poche frivolezze che gli sono concesse - i bordelli, i tornei, le feste, il bere. Bere con cui, probabilmente si allevia il peso di una vita che non sa o non può affrontare diversamente. Tutto quel cibo e tutto quel vino e quella birra a cui spesso lo vediamo dedito sembrano quasi dover riempire un vuoto incolmabile.
C’è chi ha affermato che non si comprende come mai Robert non si sia sentito appagato dall’unione con quella che al termine della Ribellione era considerata la donna più bella dei sette regni. Sicuramente, nel contesto medievale, l’aspetto fisico è una qualità di primaria importanza, specie per una donna, spesso considerata come mero oggetto decorativo, avente lo scopo di sfornare il maggior numero di eredi possibile, speranzosamente maschi. Al di là di questo però, vediamo che le consorti possono avere anche altri ruoli utili quali l’essere confidente e consigliera del proprio compagno e saper intrattenere e affascinare i sudditi, contribuendo alle buone relazioni tra casati. Lo vediamo con Cat, con le Tyrell, ad esempio. Se pensiamo a Cersei in questa luce e, soprattutto, al rancore che ella porta a Robert dalla prima notte di nozze a causa dell’indimenticata Lyanna e, dall’orgoglio con cui sfoggia questo rancore, si capisce che Robert non potesse trovare appagamento in questa relazione. Come del resto non ve lo trova la stessa Cersei, che ritorna tra le braccia del per lei più gestibile Jamie.
Questa non vuole essere un’apologia di Bobby. Si è macchiato di diverse nefandezze. Eppure, è curioso che l’uccisione di Rhaenys ed Aegon, compiuta nel suo nome, venga imputata maggiormente a Robert che a Tywin. Non dimentichiamoci che l’uccisione è stata opera degli scagnozzi di Tywin su sua richiesta, parte integrante del suo modus operandi: se temi una dinastia fanne tabula rasa. E soprattutto non dimentichiamoci che Tywin questo atto lo compie ben sapendo che avrebbe messo Cersei sul trono e quindi per essere certo della posizione della propria casata. Del resto, King’s Landing era in suo possesso. Certo, Robert, in quanto re e in quanto legge, avrebbe potuto punire Tywin, o almeno coloro i quali operativamente si erano macchiati di tale crimine. Ma, a parte Ned, non abbiamo notizia di altri che lo abbiano consigliato diversamente, neanche Jon Arryn. C’è chi ha avanzato l’ipotesi che Stannis avrebbe fatto giustizia, se si fosse trovato al posto del fratello. Con quanto adori Stannis, non avrei queste grandi certezze, ci ha dimostrato più di una volta che anche la durezza con cui egli applica la legge, assume una certa flessibilità laddove vi sia opportunità.
Quello che ritengo l’atto più riprovevole di Robert, per quanto, forse guidato da buone intenzioni, è stata la proposta/imposizione del fidanzamento tra Joffrey e Sansa all’amico di una vita. Robert ammette di sapere che cosa fosse Joffrey e che questa consapevolezza fosse ciò che gli ha impedito di abdicare quando lo avrebbe ritenuto opportuno. Ciononostante, gli ha dato in pasto la figlia di Eddard.
Let me tell you a secret, Ned. More than once, I have dreamed of giving up the crown. Take ship for the Free Cities with my horse and my hammer, spend my time warring and whoring, that’s what I was made for. The sellsword king, how the singers would love me. You know what stops me? The thought of Joffrey on the throne, with Cersei standing behind him whispering in his ear. My son. How could I have made a son like that, Ned?
Insieme alla scena a cui assistiamo in cui picchia Cersei, riportata già da molti di voi. È evidente che non fosse la prima volta ed è anche evidente quanto l’esempio paterno possa avere influito su Joffrey e sul modo in cui si comporta con Sansa, successivamente all’episodio del Tridente, per riaffermare il suo primato di uomo ed erede al trono. Si può leggere un controsenso nella preoccupazione espressa da Robert e nel modo in cui il suo disinteresse si ripercuote su Joffrey. Certo, dei tre figli di Cersei, è anche l’unico a esprimere problematiche. Considerando quanto gli uomini più vicini a Robert non abbiano avuto modo di influire sul suo comportamento, ma avessero scelto o di provare l’illegittimità della progenie, o di fargli ripudiare Cersei con tutto ciò che ne consegue, si può presupporre anche che non ci fosse un grosso interesse nella cerchia ristretta del re di assicurargli una discendenza dinastica legata ai Lannister.
Ingiusta è anche la condanna di Lady. In quel momento, Robert dimostra una certa sommarietà nell’amministrazione della giustizia, non che il periodo di ambientazione aiuti, ma pur di accontentare la sete di rivalsa di Cersei, preferisce punire l’altra metalupa, piuttosto che passare dalle ore familiari. Certo, dal canto suo, bisogna anche ammettere che a noi i metalupi piacciono molto, ma chiunque li incontri li guarda con sospetto e terrore nella storia. Visto che una delle due ha attaccato il suo primogenito, è anche probabile che voglia eliminare qualsivoglia rischio per l’arrivo nella capitale. Quindi sì, fugge dall’amministrare una giustizia giusta, ma una tale interpretazione nel contesto dell’epoca è labile, fugge anche di fronte alla responsabilità di dovere delle spiegazioni a Ned in luogo della loro amicizia. Non fugge di fronte alla responsabilità di mettere al riparo da eventuali rischi la famiglia reale, a prescindere dalla simpatia che essa susciti. Certo, se unita al modo in cui liquida la guerriglia tra gli uomini di Ned e quelli di Jaime, si denota una incapacità, o almeno una mancata abitudine recente, al dirimere le controversie del proprio concilio ristretto, in assenza di quello che probabilmente per anni è stato il risolutore: Jon Arryn.
Credo sia evidente che la pietra finale sulla rovina di Robert sia stata la prematura dipartita di Jon Arryn, il padre putativo di lui e di Ned. L’unico a saperlo far ragionare, con Ned invece si tratta di uno scontro tra pari, uno scontro e una schiettezza a cui Robert non è abituato. Non sappiamo né come Jon né come Stannis fossero soliti interagire con lui, ma è evidente che il resto della corte, Renly incluso, si ponesse verso di lui con atteggiamento ossequioso, mellifluo, manipolatorio. Eppure anche Jon Arryn e Stannis non sono stati abbastanza: Eddard comprende che il regno versa in condizioni disastrose ed è irrealistico pensare che queste si rivelino tali nel breve periodo trascorso dalla morte di Jon Arryn, più facilmente è lecito pensare che persone di sua fiducia si siano arricchite alle loro spalle, come scoprirà negli ultimi tomi Jamie. Quindi, Re Robert non si può affermare che fosse un ottimo regnante, ma, di certo, le colpe per le sorti del regno e per il fatto che il popolino rimpianga i Targaryen sarebbe ingeneroso attribuirle soltanto a lui. Senz’altro ha il grande demerito di disinteressarsi palesemente al governo e di lasciar fare un concilio ristretto interamente dedito alla cura dei propri interessi.
L’affetto fraterno di Ned per Bobby, si è affermato che potrebbe aver inficiato la valutazione dell’uomo. Spesso si fa riferimento al fatto che Lyanna avesse capito con largo anticipo quella che era la vera natura di Bobby. C’è anche da dire che Lyanna ed Eddard cercavano qualcosa di molto diverso nell’uomo: per Lyanna sarebbe equivalso a passare da un padre che decideva per lei a un marito che decideva per lei, quindi i requisiti erano certamente diversi dall’unione fraterna e cameratesca tra quelli che, fino a prima dell’incoronazione di Robert, erano due pari, cresciuti ed educati dallo stesso uomo. Nella capitale, a posteriori Ned si accorge delle differenze che intercorrono tra quel Rhaegar, che non era tipo da frequentare bordelli, e quel Robert, che invece ne era assiduo frequentatore, ma credo che siano più che altro indizi messi dall’autore per lasciarci degli indizi sulla RLJ, in un mondo dove, nessuno può veramente esimersi dallo scagliare la prima pietra. Non dimentichiamoci che Rhaegar aveva Elia quando si invaghì di Lyanna, Tywin ipocritamente frequentava i bordelli di nascosto, Eddard messo nelle condizioni di proteggere J per L sceglie di infangare la reputazione della moglie. Queste scelte possono essere alcune più apprezzabili di altre, ma presuppongono tutte una macchia più o meno grave.
Infine, sempre restando in tema fraterno, è rilevante il quesito che pone @JonSnow;
17 hours fa, JonSnow; dice:
Io credo che per determinare ancor più i processi strutturali della personalità di Robert sia necessario prendere in considerazione in modo ancor più approfondito l'approccio che egli ha avuto con Stannis e Renly. In particolare, egli fa la seguente affermazione:
«I never loved my brothers. A sad thing for a man to admit, but It's true.»
Per quanto sia un'esternazione infelice, gli si deve riconoscere che almeno su questo punto egli abbia avuto consapevolezza ed onestà. Anche se, ovviamente, la mancanza d'amore per il sangue del suo sangue non può essere una giustificazione al configurarsi di una mancanza ancor più grave: rispetto e tatto. Sono due elementi di cui egli è sempre stato manchevole tanto verso Stannis quanto Renly.
Tenendo in considerazione l’usanza dell'epoca, per cui i giovani maschi vengono inviati come scudieri lontano da casa presso una casata amica, generalmente in tenera età, penso che Robert abbia sviluppato quel senso di famiglia presso gli Arryn, quindi rivolto verso Jon come padre e Ned come fratello, più che verso Stannis e Renly. Se analizziamo il senso di responsabilità con cui, tra gli Stark, Ned si prende carico delle responsabilità del fratello maggiore ucciso, è lo stesso senso di responsabilità che Robert si aspetta naturalmente da Stannis e Renly. Ovviamente, nel caso di Robert, trattandosi del primogenito questo è sentito come un atto dovuto, cosa che ce lo fa percepire come arrogante, cosa che alla persona contemporanea può far scaturire l’interrogativo alla base del quale Robert dovrebbe arrogarsi questa prerogativa. Ma siamo nel medioevo, non credo di dover rispondere, salvo che limitarmi a sottolineare la stessa base educativa dei due amici fraterni, diversamente applicata secondo la primogenitura.
Magari peccherò di buonismo e ingenuità, o magari di freddezza e cinismo, ma credo anche che la tendenza alla derisione di Robert sia una suo modo di autoaffermarsi primus in tempo di pace. E apprezzo molto che @JonSnow; abbia citato l’episodio dell’astore ferito. È una scena tipicamente usata a supporto della profondità d’animo del carattere di Stannis. Mettendo sotto la lente d’ingrandimento Robert, si può notare, a un primo livello, una sorta di superficialità nei modi con cui si pone verso Stannis, ma se andiamo oltre il pregiudizio, o giudizio, che Martin impone in prima lettura sul carattere, se ne può desumere un pratico consiglio da condottiero verso il fratello minore. Su un punto tutti abbiamo concordato: Robert nella vita sa fare il guerriero e condottiero è quello lo sa fare bene, non sa applicarsi con la stessa capacità a tutti gli altri aspetti della vita. Con un certo distacco, togliendoci di dosso i riferimenti culturali contemporanei, si può provocatoriamente dire che Robert, deridendo Stannis, autoafferma il proprio status e consiglia al fratello minore di non rendersi la vita più difficile, ma di concentrarsi sull’obiettivo, la gara, come la guerra, senza sentimentalismi. Insegnamento che peraltro è nell’interesse di Robert stesso, in quanto i primi su cui dovrà poter contare come Lord e come Re sono proprio i familiari.
Poi sul fatto che queste modalità patriarcali, secondo la psicologia contemporanea, lascino ampiamente a desiderare nella relazione con gli altri, penso ci si trovi tutti d’accordo.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Ebbene Robertone Baratheon.
Personaggio che la collega Iceandfire ha inquadrato molto bene nelle sue molteplici contraddizioni - diciamo pure difetti anche gravi - e che tuttavia ha sempre esercitato su di me un certo fascino per tutta una serie di motivi.
Da un lato anche lui, come Ned e più di Ned non essendo POV, risulta al lettore fumoso, sfuggente, tutto orientato e ancorato al passato. Lui ancora più di Ned è oggetto di una leggenda attorno alla sua persona che MAI però vediamo concretizzarsi nella realtà concreta dei fatti, tanto che con l'andare del tempo siamo sempre più confusi e cominciamo a chiederci se e cosa ci fosse di vero in quella leggenda, dato che appunto non ne vediamo nemmeno l'ombra nell'uomo che ci viene presentato. Anzi.
Il mitico guerriero, furioso e bellissimo (che nella mia mente tenderò sempre ad associare ad un certo attore ), che sollevò una ribellione per salvare la donna che amava... cosa c'è di più romantico nel vero senso della parola? Non appare la figura di Robert, quella leggendaria, balzata fuori direttamente da un romanzo cavalleresco? O da un Cime Tempestose che dir si voglia?
E d'altronde l'intera vicenda Robert/Lyanna/Rhaegar si colloca nel medesimo orizzonte, rimanenendo dal mio punto di vista uno dei capisaldi della saga, uno dei nodi irrisolti e talmente densi di informazioni ed effetti ancora dopo tanti anni sulle vite di molti personaggi. Uno degli snodi più ricchi di fascino per quanto mi riguarda, che come accade sempre in questi casi devono molto del loro fascino proprio all'essere nebulosi, appena afferrabili nelle nebbie di un passato che tende all'idealizzazione.
Idealizzazione è sicuramente una parola chiave quando si parla non solo di Robert ma dell'intera vicenda Lyanna.
Lui aveva idealizzato lei? Il commento di Ned sul fatto che lui l'amava è sicuramente genuino ma quanto Robert conosceva Lyanna? Lo stesso Ned ammette che Robert non conosceva l'acciaio che c'era in lei. Dunque Robert si era costruito tutto un suo mito attorno alla sorella del suo amico chissà per quale motivo (che peraltro aveva pure già bellamente cornificato). Probabilmente era insito nel suo modo di fare, esagerato nei modi e nelle esternazioni sempre, come Achille sempre preda di emozioni, passioni e appetiti quasi violente. Eppure non so ho sempre avuto l'impressione che qualcosa non quadrasse. C'è troppo scarto tra il grande amore, che magari non era proprio amore, ma qualcosa doveva esserci e tutto il resto. Eppure la ribellione è un fatto, così come il suo odio per Rhaegar che ogni notte continuava a uccidere nei suoi sogni. Col tempo, sommando la grande paura di Ned che Robert avrebbe ucciso Jon se lui non lo avesse nascosto, ho pensato che Robert sapesse o almeno avesse intuito una parte della verità. Lui amava o quantomeno ammirava Lyanna per la sua indole forte, possibile che l'idea di una fuga non lo avesse mai sfiorato? Di sicuro nella sua mente la colpa sarebbe comunque stata tutta di Rhaegar e Lyanna una vittima. Sarebbe stato da lui poi non fare domande non voler sapere la verità preferendo la versione che faceva più comodo. La cecità di fronte alle cose spiacevoli è un tratto distintivo di Robert, quasi come la sua capacità di perdonare gli avversari sul campo di battaglia.
D'altra parte viene spesso il dubbio che anche Ned avesse idealizzato il suo amico, dal quale era legato oltre che da amicizia da cameratismo e gratitudine, e difatti il lo stesso Ned arriva a porsi la questione. Eppure i gesti e i fatto restano.
Quindi una certa nobiltà d'animo e generosità in Robert esistevano, anche se affogate in un temperamento strabordante, a volte ingenuo a volte menefreghista, che con l'andare del tempo si era peggiorato e corrotto.
Personalmente si tratta di un personaggio quindi affascinante dal punto di vista letterario per la sua grande contradditorietá. Eppure una pecca di scrittura è lo sbilanciamento troppo marcato tra gli effetti sul presente e le voci del passato. In parte capisco il tentativo di decostruzione del "principe azzurro" che viene messo in atto, e Robert si presta bene anche con i rimandi letterari che ho già citato come Achille o Orlando o un Heatcliff, cosi come tutto il discorso specchietto per le allodole e la grandissima pulce nell'orecchio legata al rapimento (caro lettore se Robert che era un Dio si rivela in realtà un povero crapulone codardo non è che anche altre cose potrebbero essere diverse da quello che sembrano o si dice?), d'altra parte però davvero non esiste un solo momento alto nel libro in cui Robert dia prova di essere anche solo per un momento quello dei vecchi tempi. Da ciò viene da pensare che quindi quel Robert non esistesse proprio, eppure non poteva essere tutto un parto della mente di Ned; va bene giocare col lettore ma certi fatti dovevano esistere in modo incontrovertibile, questo aveva mobilitato una ribellione, motivo per cui l'affresco così mirabilmente tratteggiato comincia a assumere i tratti di una sorta di pastrocchio che non si capisce bene come interpretare.
Robert Baratheon l'indefinito.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
1 hour fa, Lyra Stark dice:Dunque Robert si era costruito tutto un suo mito attorno alla sorella del suo amico chissà per quale motivo (che peraltro aveva pure già bellamente cornificato). Probabilmente era insito nel suo modo di fare, esagerato nei modi e nelle esternazioni sempre, come Achille sempre preda di emozioni, passioni e appetiti quasi violente.
1 hour fa, Lyra Stark dice:Da ciò viene da pensare che quindi quel Robert non esistesse proprio, eppure non poteva essere tutto un parto della mente di Ned; va bene giocare col lettore ma certi fatti dovevano esistere in modo incontrovertibile, questo aveva mobilitato una ribellione, motivo per cui l'affresco così mirabilmente tratteggiato comincia a assumere i tratti di una sorta di pastrocchio che non si capisce bene come interpretare.
Concordo con la collega @Lyra Stark per le brillanti deduzioni.Personalmente ho messo in atto nella mia testa un processo a Robert Baratheon e sono giunta alla conclusione che non meritasse neanche le attenuanti generiche ( alcolismo a parte ).Forse Martin ha voluto silurare anche il personaggio del principe azzurro maledetto sempre perché lui era contro ogni banalizzazione?
A conti fatti io non sopporto chi da la colpa ad altri per i propri fallimenti :tutto va storto nella sua vita ?Colpa di Rhaegar che gli ha portato via il piattone di pasta alla norma alias Lyanna che non lo voleva (e credo che glielo avesse pure fatto capire e su questo non ho dubbi conoscendo il carattere della giovane Stark )
Eh no questo è un alibi a cui non abbocco anche perché se vedi bene ogni suo atto svela un personaggio ipocrita egoista ottuso,meschino che ama solo stesso,usa Ned e usa, per suo tornaconto egoista, trattandoli malissimo pure i suoi familiari più stretti compresi figli e fratelli e la stessa Cersei e tratta da cani Jaime che aveva pur sempre ucciso il re folle ed era figlio di un alleato importante .
Non ha proprio nessuna scusante , a meno che essere un caciarone crapulone che si disinteressa di regno,famiglia e amici non sia una grande virtù o il prototipo realistico del re .Strano però perchè Martin spesso è capace di scrivere personaggi sfaccettati ma Robert NON lo è ,mai.
Tu dici che quel Robert non può essere un parto della mente di Ned ma Ned che peraltro mai pensa male di Rheagar ha conosciuto il Robert migliore e cioè il feroce e abilissimo combattente , tutto muscoli e pochissimo cervello, che aveva bisogno di lui per arrivare al trono di spade: sotto corazza e martello nulla.E che lo trattava cameratescamente da pari .Mi chiedo perchè lo stesso Martin abbia usato pochi riguardi per lui
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Esatto ci sono a ben vedere tante e troppe sottili incongruenze che ben presto fanno saltare il banco. Narrativamente hai detto bene Robert non mostra mai una crepa, una sfaccettatura, un vago sentore di quello che doveva essere stato o dei lati che ne avevano fatto un eroe, anzi: è codardo al punto di ordinate l'omicidio di una ragazzina, è disinteressato di tutto, è solo caratteri negativi. Tutto ciò che di positivo poteva esserci appartiene al passato e a noi viene precluso. Addirittura siamo portati a dubitare che sia mai esistito. Sbagliando secondo me, perché altrimenti la parabola del personaggio perde rilevanza e tutti quelli che gli hanno vissuto nel contorno ne escono sminuiti.
E ciò risulta a ben vedere un difetto narattivo piuttosto pesante.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
8 hours fa, ***Silk*** dice:Robert la furia e la fuga, l’uomo che rifugge le responsabilità, il mediocre.
Questa è una lettura che all’epoca della rilettura di AGOT ho fatto anche io, trovandomi spesso d’accordo con quanto espresso dai contributori dell’epoca, soprattutto @JonSnow;. Adesso che però ci troviamo in un contesto di analisi totalmente dedicata a questo personaggio, mi fa anche piacere raccogliere la lettura più comprensiva data da @porcelain.ivory.steel e @Angorian per provare a vedere questo carattere anche da un punto di vista diverso.
[...]
Magari peccherò di buonismo e ingenuità, o magari di freddezza e cinismo, ma credo anche che la tendenza alla derisione di Robert sia una suo modo di autoaffermarsi primus in tempo di pace. E apprezzo molto che @JonSnow; abbia citato l’episodio dell’astore ferito. È una scena tipicamente usata a supporto della profondità d’animo del carattere di Stannis. Mettendo sotto la lente d’ingrandimento Robert, si può notare, a un primo livello, una sorta di superficialità nei modi con cui si pone verso Stannis, ma se andiamo oltre il pregiudizio, o giudizio, che Martin impone in prima lettura sul carattere, se ne può desumere un pratico consiglio da condottiero verso il fratello minore. Su un punto tutti abbiamo concordato: Robert nella vita sa fare il guerriero e condottiero è quello lo sa fare bene, non sa applicarsi con la stessa capacità a tutti gli altri aspetti della vita. Con un certo distacco, togliendoci di dosso i riferimenti culturali contemporanei, si può provocatoriamente dire che Robert, deridendo Stannis, autoafferma il proprio status e consiglia al fratello minore di non rendersi la vita più difficile, ma di concentrarsi sull’obiettivo, la gara, come la guerra, senza sentimentalismi. Insegnamento che peraltro è nell’interesse di Robert stesso, in quanto i primi su cui dovrà poter contare come Lord e come Re sono proprio i familiari.
Secondo me con questo tipo di lettura associ il gesto di Robert ad una nobiltà che a mio parere non gli è mai propria.
Nel gesto in sé io percepisco solo l'estensione di ciò che egli è sempre stato, ossia pura derisione, dove la stessa derisione dell'altro diviene per lui un'attività ludica. Il riso è propriamente strano in generale, da sempre ambivalente. Può essere un'espressione umiliante e denigratoria nel momento in cui la risata è rappresentata dal ridere di qualcuno. Ma al tempo stesso può essere artefice di aggregazione, condivisione e vicinanza emotiva nel momento in cui la risata è invece rappresentata dal ridere con qualcuno. Per me nell'atto in sé, in ciò che Robert configura, vi è del mero quanto banale scherno. Anche perché tale pragmatismo poi non riesce a ripeterlo in alcun ambito. Si dà da sempre letture frivole o idealizzate su qualunque cosa e in qualunque contesto, arrivando o a estraniarsi da ciò che richiede uno sforzo intellettuale e filosofico, oppure ad autocommiserarsi. Non riesce ad essere realmente pratico come vorrebbe, né tantomeno risolutivo. Nell'occasione vediamo come già all'epoca egli fosse incapace di relazionarsi al dolore altrui, o solo di considerare un intreccio empatico tra il suo Sé e quello di qualcun altro. Ogni suo gesto relazionale e propulsivo - a parte Ned e in minor parte Jon Arryn - nasce e muore nella superficialità. E si badi, non si tratta di una personalità megalomane, o votata al culto di sé, pertanto tale comportamento non è ascrivibile a questo. Più che di un vero e proprio interesse interno, si tratta, nella fattispecie, di enorme e incontrovertibile disinteresse verso le personalità esterne. Non è in grado di provare su di sé la sofferenza degli altri, come di formularne almeno una lettura dettagliata. Non ci prova nemmeno, perché non ne sente lo stimolo e non ne ha l'inclinazione. E anche quando, per un attimo, tenta di rendersi partecipe di tale processo non lo fa mai in modo autentico, ma sempre fallimentare e lineare in tale istanza di fallimento. Ritengo quindi che la parte pragmatica e funzionale di tale episodio stia più nello zio di Robert e Stannis, che per l'appunto esorta questi a cambiare animale e a uscire dall'impasse. Lo stesso Stannis ci dirà che lo zio gli fece capire che si stesse in un certo modo rendendo ridicolo.
Su tutto il resto tendo più o meno ad essere concorde. Per quanto, comunque, la mia opinione generale del personaggio in questione permanga quella dell'epoca della Rilettura, come ben ricordi.
Ammetto che la figura di Robert Baratheon susciti i miei lati analitici più severi e trancianti, ma proprio non riesco a provare per lui un senso di pietà o un impulso che mi porti a determinare una sequela di attenuanti per liberarlo dal giogo delle responsabilità. Responsabilità che a me appaiono evidenti e che sono per larga parte in contrasto con la morale in cui credo io.
Egli ha ascritto le ultime decadi della sua esistenza ad autodistruzione ed autocommiserazione, ricercando sempre colpevoli esterni, o fantasmi del passato che avessero responsabilità di ciò che egli era diventato. Mai è riuscito a porsi un freno, mai ha tentato di sottrarsi ad un moto perpetuo che lo facesse rotare intorno a lussuria, fuga dalla morale, esperienza ludica. Non ha mai provato realmente a correggersi né ha mai voluto affrontare qualsivoglia percorso che lo portasse ad una crescita come essere umano. Gli unici momenti di autocritica sono vergati nella passività e in un controverso romanticismo con cui tratta la sua stessa figura decadente, nobilitandola anche nella critica, che diviene inefficace nella sua funzione proprio per questo.
Si tratta pertanto di un'esistenza profondamente responsabile che non ha mai avuto il coraggio o la forza di ritenersi tale.
Per quanto mi riguarda nella vita di un essere umano la consapevolezza di sé, l'auto riflessione e la tendenza ad una critica equilibrata e lineare degli eventi intorno a sé e della propria interiorità sono imprescindibili e l'unico modo nel quale è possibile integrarsi in modo sano ed evolvere altrettanto sul piano umano, etico e morale, con conseguente e costante accrescimento del proprio Io. Nulla si ottiene colpevolizzando di continuo gli eventi, il fato o tutte le persone attorno a sé. E' necessario vedere, cogliere e correggere le proprie falle comportamentali.
E' necessario pertanto guardarsi dentro, confrontarsi con la propria coscienza, analizzare e valutare il da farsi.
Tutto ciò è il motivo per cui proprio non riesco ad avere una considerazione morbida o ridanciana di questa figura.
2 hours fa, Lyra Stark dice:[...] afferrabili nelle nebbie di un passato che tende all'idealizzazione.
Idealizzazione è sicuramente una parola chiave quando si parla non solo di Robert [...]
D'altra parte viene spesso il dubbio che anche Ned avesse idealizzato il suo amico, dal quale era legato oltre che da amicizia da cameratismo e gratitudine, e difatti il lo stesso Ned arriva a porsi la questione. Eppure i gesti e i fatto restano.
Dici bene, l'idealizzazione è un perno attorno al quale ruota l'esistenza di Robert. Egli stesso più volte rimembra e parla di Lyanna come se fosse la persona che più la conosceva, sino ad esprimersi in toni colmi di certezza e precisione. Eppure è chiaro come egli di Lyanna conoscesse solo una proiezione, quella che egli stesso aveva prodotto, piegandone le istanze sino a configurarle ad una dimensione a lui più congeniale e apprezzabile. Con ciò non significa che egli non possedesse comunque una qualche conoscenza, pur minima, della personalità in questione. Ma non ha fatto altro che plasmarla di continuo nelle sue idee, sino a svuotarla di significato e a renderla un mosaico astratto, contenente tutte le sue passioni e i suoi desideri più slanciati. Una figura che, anche da viva, non aveva contribuito minimamente a direzionare la sua esistenza e i suoi comportamenti verso una condotta più edificante. Lyanna stessa ci ricorda, nel breve passaggio con Ned, come Robert fosse scostante e intriso di promesse mancate, fin troppo dedito alla lussuria per cambiare realmente. Perciò nemmeno in funzione del cotanto amore che diceva di provare per lei, egli ha mai agito diversamente né mai si è sottratto da quelle attività. Questo ritengo dica molto sul tipo d'uomo che egli fosse, e lo dice soprattutto per le tempistiche di tutto ciò, ben precedenti alla Ribellione, un segnale che di fondo sia sempre stato così come lo vediamo nel presente, per quanto in modo meno estremo.
Riguardo al come Ned si approcci a lui, beh, in parte possiamo definirla idealizzazione, ma non lo è nemmeno troppo.
Ned Stark, uomo d'onore, lontano da qualsivoglia egoismo, lontano da ignavia ed indifferenza, agisce proprio in virtù dei suoi canoni morali e dell'affetto che egli nutre per il decadente amico. Egli non cede alla condiscendenza, né tantomeno lo compiace o ne incoraggia gli impulsi. Cerca invece di porvi un freno e di opporsi a lui come una ritrovata estensione della sua stessa coscienza, venendo però continuamente deluso dal risultato. Del resto la maggior parte delle persone non ama sentirsi dire ciò che è giusto, né tantomeno che le si faccia notare di essere in errore. La coscienza è un elemento pericoloso per l'uomo, soprattutto quando si risveglia, pertanto viene talvolta respinta da chi proprio non vuol vedere. E Ned rappresentava tutto ciò, quella stessa voce della ragione che andava in un certo senso ignorata e soffocata, per quanto familiare e autorevole allo stesso tempo. Trovo che il comportamento di Ned, nell'occasione, sia a tratti irreprensibile perché racchiude in sé il vero significato dell'amicizia e il tipo di atteggiamento che un vero amico dovrebbe avere. Cerca di portare l'altra parte all'auto riflessione, ad un cambio di direzione, di indurre quella parte a percorrere una via più retta ed edificante, e al tempo stesso di proteggerla da sé stessa. Non ignora quel dramma, non ignora quella spirale autodistruttiva e si fa carico di tutto. Anche in questo vediamo, invece, che tipo d'uomo fosse Ned. Vero signore, opposto a Robert in ogni ambito. Non si pone a lui in modo meschino, non è un approfittatore, e non è nemmeno un egoista.
Che poi sia influenzato dal presunto ''ricordo del Robert che fu'' non c'è dubbio, è un'istanza che si ripete nei vari PoV di Ned. Anche qui è possibile che egli, in virtù di affetto e nostalgia, non riuscisse a individuare davvero i nembi più oscuri della personalità di Robert, o se non altro non riuscisse ad approfondirli sino a farsene una ragione, cercando invece di donargli quante più attenuanti possibili e di vederne un soggetto manipolato da terzi, completamente svuotato. Ma alle volte è un processo inevitabile, in un legame umano. Si sceglie di preservare il meglio della persona in sé, e di estremizzarlo in virtù di tutto il male che possa esserci. E' una scelta di autoconservazione verso tra l'individuo e il legame stesso, perché diversamente significherebbe rimettere in discussione il legame con l'elevato rischio di romperlo. Per quanto discutibile, è un meccanismo di difesa che la psiche sente il dovere di adoperare per sottrarre il singolo al rischio di cui sopra.
Credo che più di quanto fatto Ned non potesse fare, in ogni caso.
E' vero, ogni amico ha il dovere di sottrarre l'altra parte dall'autodistruggersi e da un cammino negativo, diversamente non sarebbe un vero amico ma solo un essere compiacente e disinteressato. Ma al tempo stesso la parte che si autodistrugge deve mostrare buona volontà e abnegazione per sottrarsi alla via sbagliata, e deve accogliere la mano che gli è stata tesa, mano che le viene tesa proprio in nome dell'amicizia. Diversamente non c'è mai un'uscita, ma solo ulteriore decadenza.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
La questione Lyanna è particolarmente complessa. Da un lato il fatto che lei avesse un carattere indomito e fiero non esclude che possa essere stata rapita (anzi ci sono alcune teorie secondo cui Rhaegar l'avrebbe segregata nella Torre), dall'altro i sentimenti di Robert verso Rhaegar sembrano animati da vera e propria gelosia. Lui stesso afferma di sognarlo ogni notte, quasi fosse più turbato dal ricordo di Rhaegar che non dalla perdita di Lyanna. È curioso inoltre come Rhaegar si riferisca a Robert come "suo cugino" (erano effettivamente cugini di secondo grado) e non ho mai capito se l'avesse detto con affetto o con sarcasmo.
Mi chiedo che tipo di rapporti ci fossero tra i due prima del rapimento di Lyanna, forse non buoni. Giustamente @***Silk*** ricordava l'episodio della morte di Steffon Baratheon, una delle figure più sfuggenti del periodo pre-ribellione.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
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