Aggiungo che in Italia c'è la fortissima tendenza a considerare il fantasy (non che Martin sia "solo" fantasy, anzi; però avendo inserito estranei e draghi, chi lo vorrà etichettare superficialmente lo bollerà così) come un genere minore e/o da ragazzini. (E dire che, ragionando con questo schema semplicistico e riduttivo, anche la Divina Commedia sarebbe un testo di genere minore rivolto ad un pubblico di adolescenti! Ma niente: pare che l'Italia non ricordi che la pietra miliare della sua letteratura è un'opera fantastica, che parla profondamente della realtà ma lo fa dietro un mascheramento puramente immaginario). Per dirne una, il grandissimo Pratchett in GB è stato nominato Sir, in Italia è stato tradotto solo per metà -in alcuni casi in modo atroce- e nella biblioteca del mio comune lo trovi nella sezione ragazzi. Che alcuni suoi libri, oltre che pieni di intelligenza, siano un continuo, ironico e curatissimo gioco di citazioni parodistiche di Shakespeare o autori molto meno conosciuti, non importa a nessuno. Moers è un altro scrittore umoristico iperfantasioso capace di virtuosismi pirotecnici e non certo infantili, nonostante i soggetti buffissimi e giocosi, ma ha lo stesso trattamento (le prime pagine de La città dei libri sognanti, sulla bellezza del "manoscritto perfetto", che sono un vero virtuosismo di scrittura, metterebbero ko qualsiasi bambino: eppure su Amazon è indicato come libro adatto dai nove anni ai quattordici, o qualcosa del genere, e anche questo in biblioteca lo trovo nel reparto, addirittura, bambini.)
Tornando alla fine di Got e il suo impatto sul forum, penso darà temi di discussione ancora per un anno, due a dir tanto. Dopodichè, se Martin non tira fuori dal cappello il coniglio-sopresa di WOW, in teoria tutto dovrebbe spegnersi, prima o poi, come un fiammifero, perchè veramente è già stato spaccato ogni possibile capello non in 4, ma in 8 o in 16. Ma nella realtà forse lo salverà il ricambio generazionale: in teoria potrebbero rinascere, sotto nuove vesti, vecchi topic, riscritti da utenti per i quali saranno temi di discussione nuovi, in un processo ciclico. Sempre che le future generazioni (parlo di quelle che verranno dopo la, ahimè, dipartita di Martin) abbiano tutto questo entusiasmo nel lanciarsi nella lettura di un'opera che sapranno essere clamorosamente e malamente incompiuta (a differenza di quasi tutti noi che, quando abbiamo iniziato a leggerla, speravamo che ne avremmo visto la fine). Adesso e per qualche tempo ci sarà ancora la "febbre da GOT" a condurre molti alla lettura dei libri, nonchè il fatto che, parafrasando il detto, "finchè c'è Martin (vivo) c'è speranza" (almeno per chi vuole essere ottimista). Ma quando questi due elementi non ci saranno più?
Non mi stupirei se GOT e anche ASOIAF, alla fine, rimanessero un fenomeno enorme, ma circoscritto alle nostre generazioni; e poi sopravvivessero solo più come interessi di nicchia.
Se Martin non tira fuori TWOW dal cilindro (su ADOS perdo sempre più le speranze ) l'unico vero motore del forum resterà lo (gli?) spin-off, quindi un minimo di materiale su cui continuare a discutere, confrontarci e litigare ci sarà. Il forum non avrà i numeri che ha adesso o che ha avuto negli anni passati, ma uno spopolamento totale e improvviso è fuori discussione. Se invece lo zione ci sorprende e all'indomani della fine dell'ultima stagione annuncia la pubblicazione di TWOW qui scoppia il finimondo (in senso positivo) e si tirerà avanti degnamente facendo le pulci al testo, elaborando teorie e immaginando gli sviluppi futuri per 5-6 anni così come è successo dopo la pubblicazione di ADWD... ma appunto, dipende da quello che farà Martin.
11 hours fa, Feanor_Turambar dice:Io ho fatto il liceo classico e nel manuale che usavamo di Lovecraft, Tolkien, Asimov, Dick et similia nemmeno l'ombra
Lo immagino, difatti tra parentesi ho specificato che detti autori compaiono nei testi in uso ai professionali (prima e seconda superiore), generalmente differenti da quelli che vengono scelti per i licei. Anni fa mi capitò addirittura un'antologia con un inserto sul gioco di ruolo...
Su Martin i miei dubbi rimangono, ma non dipendono certo dal genere...
"Vigilare non vuol dire cercare di sapere una cosa precisa. Tutto, anche l’irrilevante, può tornar buono un giorno. L’importante è sapere quello che gli altri non sanno che tu sai." U. Eco
Anch
25 minutes fa, thedoor dice:
Su Martin i miei dubbi rimangono, ma non dipendono certo dal genere...
Concordo. Tolkien a parte il fantasy è comunque un genere di nicchia, così come lo sono la fantascienza e il mystery, e in linea di massima solo quelli che sono grandi scrittori a prescindere riescono a raggiungere una notorietà che travalica il loro genere. ASOIAF fino al momento in cui è uscita la serie era un prodotto da appassionati, e credo che valga per lui quello che vale anche (non mi fucilate per il paragone) per Harry Potter: la fama universale è arrivata grazie alla serie.
La cosa peraltro vale anche in altri campi: avete citato P.K.Dick, ma anche lui finchè non è uscito Blade Runner era considerato un autore minore, e probabilmente tale sarebbe rimasto se il film non avesse avuto il successo che ha avuto. I maestri della fantascienza come Asimov o Bradbury non hanno mai avuto bisogno del cinema, anzi: i film tratti dalle loro opere sembrano invariabilmente delle mezze schifezze, perchè i libri sono dei capolavori.
2 minutes fa, Pongi dice:ASOIAF fino al momento in cui è uscita la serie era un prodotto da appassionati, e credo che valga per lui quello che vale anche (non mi fucilate per il paragone) per Harry Potter: la fama universale è arrivata grazie alla serie
Su Harry Potter ricordo polemiche ben prima che fosse consacrato alla fama internazionale dai film (comunque migliore di Got). La Santa Sede difatti sollevò problematiche circa i contenuti della saga e se non erro lo mise all'indice, suscitando non poche discussioni.
ASOIAF per tramite di GOT è divenuto un prodotto, un fenomeno pop. Trovo indicativo che qualità della serie e gradimento del pubblico traccino percorsi opposti, quasi che il decrescere della qualità non abbia minimamente influito sul gradimento della serie, che negli anni ha segnato una continua crescita del pubblico. I dubbi che ho, rispetto al testo letterario, riguardano appunto la qualità dello stesso. Nelle cronache trovo ci siano diversi scivoloni e facilonerie che, personalmente, lettura dopo lettura, me lo rendono meno apprezzabile.
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2 hours fa, thedoor dice:Lo immagino, difatti tra parentesi ho specificato che detti autori compaiono nei testi in uso ai professionali (prima e seconda superiore), generalmente differenti da quelli che vengono scelti per i licei. Anni fa mi capitò addirittura un'antologia con un inserto sul gioco di ruolo...
Su Martin i miei dubbi rimangono, ma non dipendono certo dal genere...
Aspetta. Tu parli delle antologie usate nel biennio in cui ormai inseriscono di tutto, persino i testi delle canzoni pop (era così anche in quello che usavo io al ginnasio), io invece mi riferivo ai manuali che si usano nel triennio e nelle università, che sono prodotti un tantino più "elevati" culturalmente parlando e legati a quello che è il "canone" letterario inglese, italiano e via dicendo. E in quel canone Tolkien, Lovecraft, Asimov, King non ci entrano, per ora.
3 minutes fa, Feanor_Turambar dice:Tu parli dei testi/antologie usati nel biennio in cui ormai inseriscono di tutto
Esattamente. Tuttavia il fatto che inseriscano generi differenti è già un punto a favore o, quanto meno, un'apertura. Nel triennio la questione cambia e vengono trattati solo autori che potremmo definire canonici (nei professionali si fa letteratura italiana).
L'università è altra cosa purtroppo. Spesso i docenti si fossilizzano su autori o temi cui hanno dedicato parte della loro ricerca, e da lì non si smuovono. Il canone poi, a livello accademico è vissuto davvero come limite rigido entro cui muoversi e mai come possibilità, un confine oltre il quale è bello avventurarsi e da esplorare.
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Oltralpe riguardo a Martin qualche apertura sussiste, almeno a livello di analisi di un fenomeno pop. Vi lascio il link della presentazione di un testo francese sulla filosofia di Got.
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Vabbé, se è per questo ci sono anche decine se non centinaia di pubblicazioni specialistiche su Tolkien o su Lovecraft o su Asimov da decenni, qui stiamo discutendo se certi autori trovano posto o meno in un manuale di letteratura liceale o universitario. Non è nemmeno una questione di cosa si fa a lezione o meno, perché è ovvio che il tempo è poco e bisogna fare una cernita: quando seguii Letteratura inglese all'università mica studiammo nel dettaglio la poesia del Seicento, ma andando a sfogliare il manuale di riferimento trovai paragrafi interi dedicati a poetuncoli metafisici oggi praticamente sconosciuti (e letterariamente pure abbastanza dimenticabili), mentre di un Tolkien nemmeno l'ombra. E lì è questione di canone, di gerarchia: se sei un oscuro poeta del Seicento il posto nel manuale lo hai comunque assicurato, se sei un autore fantastico del Novecento no. Questo intendevo dire.
15 minutes fa, Feanor_Turambar dice:Questo intendevo dire.
Discorso chiarissimo. Resta il fatto però che i docenti universitari volendo potrebbero, visto che sono loro a scrivere i libri e sono sempre loro a scegliere gli argomenti del monografico.
Quello sopra è un esempio e l'autrice del libro è docente universitaria di filosofia.
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Ma quello dipende dalla sensibilità del singolo docente. Ci sono docenti che fanno sempre e solo gli stessi autori "imposti" dal canone e quelli a cui piace percorrere nuovi sentieri, che si tratti di letteratura fantastica o regionale o addirittura dialettale. Il problema è che poi le antologie e i manuali non li fanno fare ai docenti "innovativi", ma ai professoroni che hanno magari idee ancora antiquate.
Quando frequentavo l'università per laurearmi avevo un professore di Letteratura italiana contemporanea che faceva (anzi fa, mica è andato in pensione ) corsi monografici esclusivamente su autori meridionali ingiustamente snobbati dalla grande critica, e non certo perché fossero letterariamente inferiori a un Quasimodo o a un Dario Fo. Adesso che faccio il dottorato, invece, assisto docenti più "tradizionalisti" con i corsi monografici incentrati sempre sui soliti 3-4 autori importanti, che non è completamente sbagliato (ci mancherebbe che gli studenti non devono conoscere Foscolo, Carducci o Pirandello) ma preclude la possibilità di conoscere tanta altra gente magari altrettanto interessante, se non di più. Ma sarà meglio fermarsi sennò finisco OT.
9 minutes fa, Feanor_Turambar dice:Ma sarà meglio fermarsi sennò finisco OT.
Mi sa che ci finiamo in 2 OT!
Aggiungo solo che, proprio per averlo fatto seppur in diverso ambito disciplinare, il dottorato dovrebbe aprire a riflessioni di più ampio respiro...
Passo e chiudo.
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19 hours fa, Feanor_Turambar dice:Io ho fatto il liceo classico e nel manuale che usavamo di Lovecraft, Tolkien, Asimov, Dick et similia nemmeno l'ombra (in compenso c'erano parecchi autori anche contemporanei e viventi statunitensi, quindi non si può dire che fosse uno di quei testi del '15-'18 dall'impostazione antiquata ).
All'università ho sostenuto diversi esami di Letteratura inglese e anglo-americana studiando su manuali e antologie americane e britanniche (non fatte in Italia) e di nuovo degli autori succitati nemmeno l'ombra.
Forse sono stato sfortunato io a beccare sempre i libri sbagliati, però se autori con 50 o 100 anni sul groppone come Lovecraft e Tolkien faticano ancora a essere accettati nel "canone" figuriamoci Martin
Ohibó! Anche io ho fatto il classico, e non proprio l'altro giorno, ma nei miei libri di letteratura sia italiana che inglese del liceo Asimov e Tolkien invece c'erano (rarità)! Certo stavano lì a buon diritto e sinceramente non vedo cosa dovrebbe invece entrare a farci Martin.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il 8/3/2019 at 10:24, MezzoUomo dice:Mi dispiace anche molto pensare che la community (prima Asoiaf, poi GoT) sarà destinata inesorabilmente a sfaldarsi, salvo miracoli di GRRM (quasi 8 anni che aspettiamo il prossimo libro, non ci si crede).
Vedrai che quando uscirà TWOW tornerà la verve di un tempo. Scommetto che ritorneranno un sacco di utenti storici che ora hanno abbandonato il forum.
Per ADOS sono più dubbioso, ma non si può mai dire.
Diciamo indifferente , ma credo che Martin invece non veda l'ora che la gente si dimentichi di GOT e del suo "finale" , infatti la sua parola vale zero ( il finale lo ha già cambiato una volta e son passati tanti anni e tanti altri ne passeranno )