1 minuto fa, Daemon Targaryen ha scritto:Forse il dosaggio della magia gli è sfuggito di mano, soprattutto se si crede a certe teorie su Euron, come quella sugli uomini-pesce o robe simili che emergono dagli abissi. Secondo me c'è anche la gestione della parte magica della storia tra i motivi del ritardo.
Però appunto con la magia non si fanno mai certe cose. Infatti c'è uno che appunto ha postato su You Tube la spiegazione di due sistemi magici. Quello pesante e quello leggero. E appunto sappiamo che Martin ricorrerà al sistema magico leggero. Ecco qui il video.
4 minuti fa, l.pallad ha scritto:
Però appunto con la magia non si fanno mai certe cose. Infatti c'è uno che appunto ha postato su You Tube la spiegazione di due sistemi magici. Quello pesante e quello leggero. E appunto sappiamo che Martin ricorrerà al sistema magico leggero. Ecco qui il video.
Non ne sono così sicuro. Noi non sappiamo fin dove si spingono i poteri di Bran Spoiler serie
In Got non ha fatto nulla dopo l'addestramento con Bloodraven.
8 minuti fa, Daemon Targaryen ha scritto:
A dire il vero i suoi poteri sono chiari. Ha la conoscenza e il sapere di tutti i suoi predecessori. Puo entrare in più animali contemporaneamente come appunto uno stormo di corvi, e inoltre può guardare eventi passati semplicemente concentrandosi. Anche se ha bisogno di alberi diga per farlo. E può interferire col passato ma non può cambiarlo.
51 minuti fa, l.pallad ha scritto:No. Martin ha già dichiarato che il fatto che la gente odia il finale della serie non gli farà cambiare il finale dei libri.
Conoscendo il tipo non ci credo. Questo spiegherebbe anche la lunga attesa, dopo la fine della serie ha dovuto cambiare i piani.
34 minuti fa, l.pallad ha scritto:A dire il vero i suoi poteri sono chiari. Ha la conoscenza e il sapere di tutti i suoi predecessori. Puo entrare in più animali contemporaneamente come appunto uno stormo di corvi, e inoltre può guardare eventi passati semplicemente concentrandosi. Anche se ha bisogno di alberi diga per farlo. E può interferire col passato ma non può cambiarlo.
Quelli sono i poteri che abbiamo visto finora, ma non è detto che siano solo quelli. Se è così importante per la Lunga Notte, il suo ruolo non può ridursi a dare consigli agli altri. Se finisce come nella serie, mi aspetto che abbia un ruolo più attivo. Poi c'era anche un'altra teoria Spoiler serie
Bran diventa re influenzando le decisioni dei lord con i suoi poteri (entrando nelle loro menti ad esempio). Potrebbe fare una cosa del genere?
18 minuti fa, Hero of Sky ha scritto:Conoscendo il tipo non ci credo. Questo spiegherebbe anche la lunga attesa, dopo la fine della serie ha dovuto cambiare i piani.
Non penso che stravolgerà tutto il piano che aveva in mente, l'impianto generale rimarrà lo stesso. Tuttavia, di sicuro alcuni cambiamenti ci saranno, non solo per influenza della serie tv ma anche per naturale evoluzione del proprio processo di scrittura.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
5 ore fa, l.pallad ha scritto:Comunque devo informarvi di una cosa. Finita la serie Martin ha confermato che tre cose accadute in essa accadranno anche nei libri. Spoiler della serie
Si ne eravamo a conoscenza, motivo per cui dicevo che il tuo punto 3 che pure non piace a molti ha delle motivazioni
1 ora fa, l.pallad ha scritto:Ma anche al suo massimo, quando arriverò al settimo volume e la magia sarà un elemento determinante, non sarà mai così potente come la si può trovare all’inizio dei libri di questo genere, con tutta una serie di oggetti magici a disposizione. È un elemento essenziale del genere, ma bisogna saper dosare la magia. È come il sale nella minestra: un pizzico le dà un buon sapore, ma troppo sale la rovina».
Mah, detto da uno che fa risorgere gente come se piovesse (anzi con la nuova situazione meglio cambiare similitudine)(in ISDA succede una volta sola e per un non umano), infila nello stesso romanzo draghi (in ISDA non ci sono), zombie (potrebbero essere gli orchi?), metamorfi (boh mettiamoci gli elfi), gente che partorisce ombre (umani che fanno queste cose non pervenuti in ISDA), gente che cambia aspetto come fosse fatta di pongo (anche questi in ISDA non li ho visti), white walkers (potrebbero essere i 9?)... e
sicuramente mi sono dimenticata qualcosa forse la differenza è che in ISDA gli elementi magici riguardano personaggi non umani mentre in ASOIAF sono tutti legati a personaggi umani e quindi la contraddizione è più forte.
Quindi non parlerei di sistema magico pesante e leggero ma di sistema magico palese e riconosciuto legato ed usato da altre culture e sistema magico immanente avvertito solo da alcuni sempre di natura umana.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Nonostante la critica di GRRM agli epigoni di Tolkien, la maggioranza dei sistemi magici nelle opere fantasy sono di tipo leggero, come quello di TLOTR. I sistemi magici rigidi sono legati principalmente ai giochi di ruolo e a qualche autore come Sanderson o Paolini, mentre altri autori ancora, come la Rowling, ricorrono a sistemi magici leggeri che sono soltanto camuffati da rigidi.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
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1 ora fa, Lyra Stark ha scritto:6 ore fa, l.pallad ha scritto:Comunque devo informarvi di una cosa. Finita la serie Martin ha confermato che tre cose accadute in essa accadranno anche nei libri. Spoiler della serie
Si ne eravamo a conoscenza, motivo per cui dicevo che il tuo punto 3 che pure non piace a molti ha delle motivazioni
3 ore fa, l.pallad ha scritto:Ma anche al suo massimo, quando arriverò al settimo volume e la magia sarà un elemento determinante, non sarà mai così potente come la si può trovare all’inizio dei libri di questo genere, con tutta una serie di oggetti magici a disposizione. È un elemento essenziale del genere, ma bisogna saper dosare la magia. È come il sale nella minestra: un pizzico le dà un buon sapore, ma troppo sale la rovina».
Mah, detto da uno che fa risorgere gente come se piovesse (anzi con la nuova situazione meglio cambiare similitudine)(in ISDA succede una volta sola e per un non umano), infila nello stesso romanzo draghi (in ISDA non ci sono), zombie (potrebbero essere gli orchi?), metamorfi (boh mettiamoci gli elfi), gente che partorisce ombre (umani che fanno queste cose non pervenuti in ISDA), gente che cambia aspetto come fosse fatta di pongo (anche questi in ISDA non li ho visti), white walkers (potrebbero essere i 9?)... e
sicuramente mi sono dimenticata qualcosa forse la differenza è che in ISDA gli elementi magici riguardano personaggi non umani mentre in ASOIAF sono tutti legati a personaggi umani e quindi la contraddizione è più forte.
Quindi non parlerei di sistema magico pesante e leggero ma di sistema magico palese e riconosciuto legato ed usato da altre culture e sistema magico immanente avvertito solo da alcuni sempre di natura umana.
Però appunto le resurrezioni hanno un costo: la perdita dei ricordi, il fatto che la vittima non deve essere morta da troppo tempo e che il cadavere non deve avere danni troppo gravi (dato che poi le ferite non guariscono neppure completamente). Infatti Martin ha detto questo sulle resurrezioni.
Il ritorno dalla morte di Gandalf è un elemento che trova realistico?
«Penso che Gandalf doveva restare morto! Se si fa resuscitare un personaggio, se lo si fa tornare dalla morte, penso che debba essere un’esperienza radicale. Per quanto ammiri Tolkien, penso sempre più che Gandalf non sarebbe dovuto tornare. È incredibile la sequenza della Compagnia dell’Anello, in cui lo stregone affronta il Balrog sul ponte di Khazad-dûm e cade nell’abisso, dicendo la frase: “Fuggite, sciocchi!”. Una scena incredibile, che mi ha affascinato con la sua potenza evocativa. Poi, torna indietro dalla morte come Gandalf il Bianco e come se fosse cresciuto, come un’evoluzione dovuta a quell’esperienza. Beh, non ho mai amato Gandalf il Bianco quanto invece amo Gandalf il Grigio, e non mi è mai piaciuto il fatto che fosse tornato. Penso che la storia sarebbe stata ancor più forte se Tolkien l’avesse lasciato morire definitivamente a Moria. I miei personaggi che ritornano dalla morte sono peggiorati dall’esperienza. In un certo senso, non sono nemmeno più gli stessi personaggi. Il corpo può essere in movimento, ma qualche aspetto del loro animo è cambiato o trasformato, e hanno perso qualcosa. Uno dei personaggi che più volte è tornato dalla morte è Beric Dondarrion della Fratellanza Senza Vessilli. Ogni volta che rivive ha perso qualcosa in più di se stesso. Fu inviato in missione prima della sua prima morte. Fu inviato in missione per far qualcosa ed è come se fosse aggrappato a quest’ultima. Ha dimenticato le altre cose, ha dimenticato chi fosse o dove vivesse. Ha dimenticato la donna con cui avrebbe dovuto sposarsi. Porzioni della sua umanità si perdono ogni volta che torna dalla morte.
Ricorda solo la missione. La sua carne sta cadendo, ma questa cosa, questo scopo che aveva è parte di ciò che lo anima e che lo ha riportato indietro dalla morte. Penso che questa perdita, questa trasformazione, si veda bene anche in alcuni dettagli degli altri personaggi che sono tornati dalla morte».
E i resuscitati appunto non ottengono dei superpoteri. Rimangono semplicemente dei comuni esseri umani, anche se danneggiati.
E per i draghi però c'è il limite che bisogna imparare a controllarli, e Daenerys ha scoperto che non è per niente facile (Quentyn Martell è anche morto per averci provato). Oltretutto Martin i draghi non voleva neanche metterli all'inizio. Li ha inseriti solo perché una sua collega, Phyllis Eisenstein gli ha consigliato di metterli. Le parole esatte che ha detto sono state proprio queste.
“Ho preso in considerazione, nelle prime fasi dell’ideazione, di non inserire i draghi nella storia. Volevo che i draghi fossero il simbolo dei Targaryen, ma volevo elaborare il concetto che forse si trattasse di un potere parapsicologico, di pirocinesi, che potessero generare le fiamme col pensiero. Ci ho pensato e ripensato. La mia amica e collega, la scrittrice fantasy Phyllis Eisenstein, è stata colei che mi ha convinto a inserire i draghi nella saga, e le ho dedicato il terzo libro. Penso che sia stato un giusto consiglio.”
E comunque, anche se nel signore degli anelli non ci sono draghi, cen'è uno ne "lo hobbit", e nel signore degli anelli Gandalf commenta il fatto che era sollevato che Smaug fosse morto perché se fosse stato vivo si sarebbe alleato con Sauron.
Per il partorire ombre assassine c'è un procedimeto e un limite e un limite a quante volte puoi farlo. Non puoi sfornarle all'infinito. Altrimenti lo avrebbero fatto tutti.
Per i camuffamenti non è che ti donino capacità sovrumane. Sono solo cambiamenti esteriori che cambiano il tuo aspetto esteriore. Quelli si usano solo per ingannare e infiltrarsi.
E poi Martin appunto ha detto che lui si ISPIRA a Tolkien, non che COPIA Tolkien. E Martin appunto ha anche criticato certe scelte narrative di Tolkien.
Scrivere Il Trono di Spade è stata la sua reazione al Signore degli Anelli?
«Non è esattamente così. Ogni scrittore dialoga con tutti gli altri scrittori, e chi si occupa di Fantasy dialoga con gli altri scrittori del genere. Da appassionato di Tolkien, ho preso molto spunto da lui. Ha avuto un’influenza enorme su di me e Il Signore degli Anelli è una montagna che si staglia su ogni altra opera di Fantasy scritta prima e dopo. Ha modellato tutta la Fantasy moderna. Ci sono alcune sue scelte che ormai fanno parte del canone Fantasy: tutto il concetto dell’Oscuro Signore, la battaglia tra Bene e Male, l’influenza penetrante di quest’ultimo a tutti i livelli. Sono tutti elementi che Tolkien ha gestito brillantemente, ma che nelle mani dei suoi innumerevoli imitatori hanno prodotto una sorta di cartone animato! Non c’è più bisogno di un Oscuro Signore, né di altri elementi così radicali. Ho veramente odiato alcune delle opere scritte dopo Tolkien. Mi sembra che alcuni imitatori abbiano copiato l’autore inglese senza capirlo, prendendo le cose peggiori di lui. Mi spiego, amo Tolkien, ma non penso che sia perfetto. Così volevo scrivere qualcosa che fosse una risposta a quel poco di Tolkien che non mi piaceva, ma sopratutto ai suoi imitatori, che si sono ispirati proprio a quel poco».
A proposito di realismo, anche Tolkien ha scritto storie realistiche?
«Normalmente sì, ma ci sono alcuni filoni meno realistici nel Signore degli Anelli. Aragorn, ad esempio, giunge a reclamare il regno di Gondor, in cui l’ultimo re risaliva a ben mille anni prima. Alla fine del romanzo, il Sovrintendente ne riconosce la legittimità. Questo perché onore e lealtà sono alla base dei miti anglosassoni, finnici, celtici e scandinavi che ispirarono Tolkien nella scrittura del romanzo. Ma la realtà è veramente infima. Se Tolkien fosse stato più realistico, i Sovrintendenti si sarebbero autoproclamati Re molto tempo prima della Guerra dell’Anello. E se Aragorn avesse reclamato il trono, il re in carica avrebbe subito organizzato una sbrigativa e poco onorevole esecuzione per l’ultimo “Erede legittimo” e i suoi seguaci. Nei miei libri, è re il poco raccomandabile Robert Baratheon: è grasso, ubriaco e si annoia troppo facilmente per governare effettivamente! Sono anche un appassionato di romanzi storici. E il contrasto tra questo genere e moltissima Fantasy è drammatico. Molti imitatori di Tolkien hanno ambientato le loro storie in mondi semi-medievali, ma il loro è un Medioevo più simile a Disneyland! Ci sono alcuni tasselli, ci sono i regni e le guerre, ma non sono minimamente verosimili. Sembrano mondi fatti di cartone. I limiti del genere storico è che i lettori sanno già come va a finire la storia. Se si legge un romanzo sulla Guerra delle Due Rose e si vedono i piccoli principi di una casata entrare nella Torre di Londra, si sa già che non ne usciranno vivi… Il Fantasy permette ancora l’incertezza. Volevo unire gli elementi migliori di questi due generi: il realismo dei romanzi storici con il fascino, la magia e la meraviglia del Fantasy. Volevo che il lettore si chiedesse sempre: “Cosa accadrà ora? Il mio personaggio preferito morirà?”. Volevo questo tipo di suspence».
La lotta tra Bene e Male è presente nei suoi libri?
«Questo è un altro punto importante. La battaglia tra Bene e male è un tema fondamentale del genere Fantasy. Credo, però, che sia perlopiù interiore al singolo individuo, nelle decisioni che deve prendere. I malvagi non devono essere vestiti di nero ed essere per forza brutti. È una delle cose che Tolkien ha fatto: sono elementi che nei suoi scritti funzionano meravigliosamente, ma nelle mani dei suoi imitatori sono divenuti troppo, troppo stereotipati. Quelle creature orchesche sempre vestite di nero… sempre brutte e con deformità nel corpo o nel volto… Si può dire subito se un personaggio sia malvagio se è brutto. Poi, gli eroi di Tolkien sono tutti personaggi molto attraenti, e questo elemento, ovviamente, è divenuto un cliché nelle mani degli imitatori di Tolkien. Non mi fraintenda, amo Tolkien. Voglio puntualizzare questo fatto perché non sembri che lo stia denigrando. La mia è una reazione ai suoi scritti».
È un punto importante, si spieghi meglio.
«La mia è un’epica per un’epoca più profana, disillusa e ambivalente rispetto a quella in cui visse Tolkien. Lui era un veterano della Somme, un soldato della Prima Guerra Mondiale e Il Signore degli Anelli è stato in parte scritto durante la Seconda Guerra Mondiale (e pubblicato nel 1954-55). Tolkien scrisse in un’epoca in cui veramente sembrava che la guerra fosse il destino della civiltà. Tutto questo si riflette sulla stessa Terra-di-mezzo. Guardiamo la mappa: il mondo è diviso in due parti in lotta. Hobbit, Nani, Elfi e Uomini si alleano per combattere l’Oscuro Signore Sauron. Il continente di Westeros è invece un’unica nazione che riunisce i Sette Regni: non due, ma sette. Westeros è nel caos, basta che una pedina cada per far saltare tutto il banco. “Molti uomini buoni sono stati pessimi re”, dice uno dei personaggi, “e alcuni uomini malvagi sono stati ottimi regnanti”. Neanche Dio decide cosa sia giusto o sbagliato. Ognuno ha il suo Dio: ce ne sono sette».
Infatti Martin appunto si è ispirato anche alla vita reale per certi avvenimenti. Si è ispirato alla guerra delle due rose per la guerra dei cinque re, dove appunto i Lannister erano i Lancaster e gli Stark gli York, e appunto per le nozze rosse si è ispirato alla cena nera e al massacro di glencoe, eventi accaduti nella storia della scozia. Ma appunto la cena nera e il massacro di glencoe non sono accaduti durante la guerra delle due rose. E, se ci pensi, per la ribellione di Robert, Martin si è chiaramente ispirato alla guerra di tr**a, ma appunto ci sono le giuste differenze a riguardo (come il fatto che Tywin non entra ad approdo del re con un cavallo di legno). Mentre per il disastro di Valyria si è di certo ispirato alla distruzione di Pompeii. Mentre per gli immacolati si è chiaramente ispirato agli spartani, mentre per i dothraki ai mongoli. Ma appunto non sono identici. Hanno le loro differenze.
Per quanto riguarda la magia inoltre, essa ha anche i suoi difetti oltre che i suoi pregi. In fondo Martin ha detto anche questo riguardo la magia.
“Provo a mantenere la magia “magica”, qualcosa di misterioso, oscuro e pericoloso, qualcosa che non si comprende mai appieno. Non voglio percorrere la strada delle scuole di magia e di classi dove, se dici sei parole, qualcosa automaticamente succede. La magia non funziona in quel modo. La magia consiste nel gestire forze che non capisci del tutto. E, magari, avere a che fare con esseri e divinità che non comprendi. Dev’esserci un senso di pericolo.”
E in fondo, come lui stesso poi ha dichiarato, in questa storia non ci sono scuole di magia tipo Hogwarts.
@l.pallad però Gandalf è un Maiar, un emissario dei Valar, doveva risorgere. è questo che Martin non afferra.
Diciamo che la critica che fa GRRM alla resurrezione di Gandalf è fuori fuoco in riferimento a Gandalf stesso, ma è sensata se la intendiamo come attacco allo stereotipo narrativo a essa collegata. L'elemento che contesta GRRM è il cliché che la resurrezione rappresenti un miglioramento o persino una divinizzazione del personaggio che ne usufruisce; l'errore di GRRM sta nel fatto che è partito da un esempio inappropriato.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
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Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
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In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
2 ore fa, l.pallad ha scritto:«Penso che Gandalf doveva restare morto! Se si fa resuscitare un personaggio, se lo si fa tornare dalla morte, penso che debba essere un’esperienza radicale. Per quanto ammiri Tolkien, penso sempre più che Gandalf non sarebbe dovuto tornare. È incredibile la sequenza della Compagnia dell’Anello, in cui lo stregone affronta il Balrog sul ponte di Khazad-dûm e cade nell’abisso, dicendo la frase: “Fuggite, sciocchi!”. Una scena incredibile, che mi ha affascinato con la sua potenza evocativa. Poi, torna indietro dalla morte come Gandalf il Bianco e come se fosse cresciuto, come un’evoluzione dovuta a quell’esperienza. Beh, non ho mai amato Gandalf il Bianco quanto invece amo Gandalf il Grigio, e non mi è mai piaciuto il fatto che fosse tornato. Penso che la storia sarebbe stata ancor più forte se Tolkien l’avesse lasciato morire definitivamente a Moria. I miei personaggi che ritornano dalla morte sono peggiorati dall’esperienza. In un certo senso, non sono nemmeno più gli stessi personaggi. Il corpo può essere in movimento, ma qualche aspetto del loro animo è cambiato o trasformato, e hanno perso qualcosa. Uno dei personaggi che più volte è tornato dalla morte è Beric Dondarrion della Fratellanza Senza Vessilli. Ogni volta che rivive ha perso qualcosa in più di se stesso. Fu inviato in missione prima della sua prima morte. Fu inviato in missione per far qualcosa ed è come se fosse aggrappato a quest’ultima. Ha dimenticato le altre cose, ha dimenticato chi fosse o dove vivesse. Ha dimenticato la donna con cui avrebbe dovuto sposarsi. Porzioni della sua umanità si perdono ogni volta che torna dalla morte.
Ricorda solo la missione. La sua carne sta cadendo, ma questa cosa, questo scopo che aveva è parte di ciò che lo anima e che lo ha riportato indietro dalla morte. Penso che questa perdita, questa trasformazione, si veda bene anche in alcuni dettagli degli altri personaggi che sono tornati dalla morte».
Già da questo, si capisce che con tutto il rispetto Martin ha capito davvero bene poco dei libri di Tolkien. Inoltre come giustamente evidenziato sopra da @Hero of Sky Gandalf non è umano ma un Maiar, esattamente come Sauron motivo tra l'altro per cui molti puristi di JRRT hanno criticato questa scena dei film perché Gandalf sarebbe troppo potente per ricevere una simile sconfitta. Se poi a lui non è piaciuta è un altro discorso, ma a leggere certe sue interviste mi sembra di sentir parlare Tarantino di quanto gli piaccia fare cinema in un certo modo. Tutto legittimo, ma non siamo obbligati a dar loro ragione.
4 ore fa, Hero of Sky ha scritto:Conoscendo il tipo non ci credo. Questo spiegherebbe anche la lunga attesa, dopo la fine della serie ha dovuto cambiare i piani.
C'è da sperare che non sia così, altrimenti per TWOW dovremo aspettare ancora parecchi anni, forse 2026 o 2027 considerando la media finora tenuta e il fatto che secondo certe sue dichiarazioni avrebbe scritto 3/4 del libro. Su ADOS invece non cambia nulla: le possibilità che escano sono le stesse di certi fatti che la termodinamica prevede teoricamente possibili ma di fatto non lo sono.
Il 29/4/2023 at 14:55, l.pallad ha scritto:Euron potrebbe riuscirci a prendere un drago. Se ben ricordate lui ha quel corno magico che gli permetterebbe di controllarli.
Il corno al momento è in mano di Victarion, ma è stato speculato che quando verrà suonato sarà di fatto Euron a prendere il controllo di Viserion e Rhaegal. Se non ricordo male, sarà uno dei membri dell'equipaggio a suonare il corno, ma se fosse sotto il controllo mentale di Euron sarebbe quest'ultimo ad essere il vero padrone dello stesso. Le cose a Meereen potrebbe peggiorare anche più di come sono, specialmente per il povero Vic.
2 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Il corno al momento è in mano di Victarion, ma è stato speculato che quando verrà suonato sarà di fatto Euron a prendere il controllo di Viserion e Rhaegal. Se non ricordo male, sarà uno dei membri dell'equipaggio a suonare il corno, ma se fosse sotto il controllo mentale di Euron sarebbe quest'ultimo ad essere il vero padrone dello stesso. Le cose a Meereen potrebbe peggiorare anche più di come sono, specialmente per il povero Vic.
Era una mia vecchia ipotesi, mi fa piacere che non sia stata dimenticata.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
1 ora fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:
Il corno al momento è in mano di Victarion, ma è stato speculato che quando verrà suonato sarà di fatto Euron a prendere il controllo di Viserion e Rhaegal. Se non ricordo male, sarà uno dei membri dell'equipaggio a suonare il corno, ma se fosse sotto il controllo mentale di Euron sarebbe quest'ultimo ad essere il vero padrone dello stesso. Le cose a Meereen potrebbe peggiorare anche più di come sono, specialmente per il povero Vic.
io penso solo di Viserion.