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Robb Stark, tra venti grigi e potenziale sprecato.
J di JonSnow;
creato il 03 agosto 2016

J
JonSnow;
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J

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Inviato il 03 agosto 2016 21:04 Autore

Il tempo scorre. La distanza verso TWOW non si accorcia. Dunque è meglio fare un passo indietro e soffermarsi su ciò che si sa già, porre l'occhio e l'analisi su ciò che è stato già tangibilmente toccato, per assaporarlo ulteriormente e in maggior profondità. Dopo i vari topic analitici o sui misteri che ho aperto in passato, c'è qualcos'altro su cui volevo porre l'accento.

 

Uno dei piccoli tarli che mi ha sempre accompagnato nell'approccio a quest'opera si chiama Robb Stark. Il giovane lupo, pur in un turbinio di personaggi principali e secondari di spessore, non manca di attirare la mia attenzione. Ma non credo che abbia questa peculiarità con accezioni positive. Diversamente da altri characters verso cui posso nutrire pura noia od odio letterale, lui mi suscita una malcelata indifferenza.

 

E' stato inafferrabile, periodicamente insipido, estremamente chimerico. Non lo malgiudico, malgiudico invece la sua creazione e il suo sviluppo. Trovo che sia uno dei potenziali più sprecati, nonché uno dei personaggi peggio gestiti sul binomio introspettiva-psicologia.

Di Robb Stark conosciamo il ruolo e l'eredità che gli spetteranno un giorno. Ne osserviamo il martellante senso del dovere paterno, l'affanno di seguire quelle orme. Ma, in definitiva, muta tutto in uno scimmiottamento.

 

Ciò che mi è sempre risaltato all'occhio con Robb Stark è l'inferiorità caratteriale e narrativa rispetto ai suoi consanguinei Stark. Non vi è nulla che lo faccia risaltare. A differenza del padre o dei fratelli, non è sui generis. Non è unico. Per fare un breve parallelo...

 

Eddard: E' onore espresso e soppresso per amore. E' dovere, lealtà, umanità. E' sacrificio interiore ed esteriore. E' altruismo silenzioso, è rinuncia egoistica.

Jon: E' malinconico, isolato, con volontà di rivalsa sociale. Per certi versi cupo nella sua emarginazione, ma altrettanto capace di empatia. E' carismatico, consapevole. Sotto l'impulsività iniziale c'è un baratro di profondità. Ed è un metamorfo.

Sansa: E' la più distante dalla famiglia. E' altezzosa, inizialmente frivola, infantilmente romantica, elegante. Ed è, soprattutto, meno Stark perfino di quanto possa esserlo Jon come bastardo.

Bran: E' libertà mentale, è cruciale nella narrazione a spazio aperto, è il cunicolo per attraversare paradosso sociopolitico e fantasy. Nella sua verde età è un giusto, un buono, un pacifista. Non è un metamorfo, è il METAMORFO. E qualcosa di più.

Arya: E' libertà fisica. E' abbattimento delle regole retrograde. E' il cliché canonico di ogni spirito di ribellione. E' famelica, diversa, profondamente libera. E, anche lei, ha abilità da metamorfo.

Rickon: Lui è l'unico che si avvicina alla ''problematica'' Robb Stark, ma solo per motivi anagrafici. Nonostante ciò in lui è racchiusa una somma di possibilità future, di aperture per il Nord ed è, introspettivamente, l'unico Stark che rispecchi il temperamento dei vecchi Re dell'Inverno e più recentemente di Brandon Stark, suo zio. E' selvaggio, la furia è già insita dentro di lui ed è potenzialmente una mina vagante.

 

Robb, invece, cos'è? Può essere tante cose. Poteva esserle, ma trovo non poca difficoltà a vedere la sua presunta unicità.

Siamo consapevoli che sia fisicamente sviluppato, forte con la lancia, più Tully che Stark esteriormente. Poi vi è ben poco. Vi è solo uno scimmiottamento adolescenziale del proprio padre ed un inseguire alla bell'e meglio gli ideali che gli sono stati insegnati.

C'è una nota positiva, però, soprattutto nel Robb iniziale. E' l'unico tra i fratelli a rispecchiare l'età assegnatagli. Commette errori di immaturità, non tanto per limiti di intelligenza, quanto per foga, tracotanza anagrafica. In questo, gli va dato atto, è assolutamente realistico dove i suoi fratelli non sono potuti esserlo per esigenze di trama. E' impulsivo, assolutamente e narrativamente veritiero.

 

Sappiamo anche che, come detto, è riuscito ad assimilare gli ideali del padre ed è stato altrettanto in grado di resistere a qualunque influenza materna. Un po' ha idealizzato Lord Eddard, pur non idealizzandolo ai livelli di Theon e Jon, che lo fanno trascendere ancor di più.

Che questo suo aspetto sia vero e non forzato lo si può constatare dai suoi rapporti con Theon e Jon. Trattati da fratelli senza riserve nonostante siano in definitiva un ostaggio e un bastardo. Quindi Robb è esente da pregiudizi, maldicenze e malizia. E' equo, paritario, benevolente.

 

Sempre a differenza di Theon e Jon, lui non ha desiderio di essere benaccetto e considerato degno come il primo, né di avere l'approvazione e il riconoscimento paterno come il secondo. Lui anela solamente ad essere all'altezza del padre. E qui si può riscontrare uno dei suoi drammi psicologici più celati a livello diretto. E' costantemente preda di una paura del genere, nonché di essere in errore nelle scelte e nelle decisioni prese.

 

Quando parlavo di scimmiottamento mi riferivo un po' anche a questo. Ha sopito ogni forma di sviluppo personale per essere invece specchio e riflesso degli ideali assorbiti. Non ha una forma mentis propria, è solo eredità fatta persona. Più che ciò che potrebbe essere, Robb è ciò che ha imparato, consapevolmente o meno. Il resto è fatalità.

 

Ho l'impressione che sia potenziale sprecato perché mi è sempre passata l'idea che per Martin fosse un personaggio da schernire con cinismo, da ricamare sulle sue sfortune e fortune, un qualcuno di passaggio. Un ingombro di poco conto personale. Un vivente espediente narrativo. Volgarmente uno sparring partner. Robb ha trame sviluppate, ma interiormente evolve poco. Non c'è concentrazione sulla sua introspettiva e questo va al di là del fatto che non sia un Pov. Neanche Stannis è un Pov, ma è tra i più introspettivi.

 

Prendendo in essere la non velata confessione di Martin, basata sul fatto che il Red Wedding sia stato posto in essere solo per stupire e per abbattere il cliché dell'erede del padre che riesce a compiere giustizia in suo nome, questo sintomo è ancor più confermato.

 

Ma io credo non vi fosse solo volontà di stupire nella poca considerazione di cui questo personaggio ha goduto a livello psicologico e caratteriale.

Credo che sarebbe dovuto morire comunque, per forza di cose. Per permettere agli altri personaggi di proseguire sulla loro strada. Arya, Sansa, Bran, Rickon etc. sarebbero sempre stati nella sua ombra, il loro scopo narrativo sarebbe sempre stato il solo riunirsi a Robb ed essere quindi salvi. Non avrebbero avuto un percorso di crescita personale, originale, unico, specifico. Quindi quello di Robb è un omicidio narrativo, logicistico.

 

Per me è narrativamente il brutto anatroccolo di famiglia. Il vero lupo spelacchiato, nonostante la corona.

Certamente Robb ha avuto i suoi picchi di considerazione. Quell'imitazione del padre è via via diventata una dimensione personale e non più un percorrere le orme e la personalità paterna. Tutto quel modus operandi è diventato suo. Ha dato prova di onore, di fierezza. Ha espletato anche la furia del lupo, il sangue di lupo. Ed è stato sempre contornato dal dramma psicologico dell'essere in errore. Talvolta è stato impulsivo per discorsi di età. Strategicamente buono, militarmente eccellente.

 

E' stato un guerriero eccellente sul campo, e qui forse risiede l'unica cosa che lo rende originale. Coraggio, apparente imbattibilità militare.

 

Ma c'è poco più di questo.

 

Non voglio che tali parole vengano fraintese. Non critico Robb Stark in sé, ma il suo poco approfondimento, la sua poca unicità, l'incessante e tamburellante sensazione che sia stato solo un elemento di troppo per la trama dei fratelli. Una vittima di cause di forza maggiore, una vittima dei percorsi principali prefissati. Un ingombro.

 

Un ragazzo passato lì, per poco tempo, in grado di indossare una corona e perdere vincendo. Un precludere l'affezionarsi alla sua persona e liberare invece l'affezionarsi alla sua leggenda. Un qualcuno impossibile da scavare a fondo, perché non vi è niente da scavare. Troppo breve, troppo astratto.

 

Un vero Vento Grigio.

Inafferrabile, con l'addio passato nell'aria.

Modificato da Neshira il 05 July 2024 17:07 per Livello spoiler non necessario nel titolo in questa sezione

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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.

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Ellyn Reyne
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Ellyn Reyne
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Inviato il 04 agosto 2016 0:42

Un altro bellissimo topic! :)

 

Condivido pienamente il tuo discorso, arrivando, però, alla diversa conclusione che Robb sia esattamente come sembra: un adolescente ancora in crescita, con valori e idee (quasi) propri e dotato di indubbio talento militare, ma carente di una vera personalità. Proprio come lo vediamo.

 

Francamente, il Giovane Lupo mi ricorda la Sansa dei primi capitoli: sembra vivere in un mondo di certezze, dove e.g. le battaglie costituiscono la sola e unica manifestazione della guerra. Ragione per cui si impegna a vincerle nel migliore dei modi. Questo, mentre impara ad emulare - e non superare - Ned "l'Infallibile", senza neppure guardarsi intorno alla ricerca di altri esempi, poiché non ne avverte l'esigenza.

Ciò che, secondo me, avvicina Robb alla prima Sansa e, al contempo, lo differenzia dagli altri giovani Stark è la quasi assenza di senso critico...carenza che, con mio grande dispiacere, si tramuta presto in condanna a morte.

Un tale difetto in fondo è plausibile: a quell'età un ragazzo non è particolarmente propenso ad esaminare nel profondo comportamenti e situazioni, a meno che non si sia spesso sentito a propria volta sotto esame (cfr. Jon... ma anche Arya, seppure in modo molto diverso) o sia stato costretto dalla vita a crescere in fretta, abbandonando troppo presto i propri sogni (cfr. Bran post volo)...

E il "principe" di Grande Inverno non ha vissuto un'infanzia segnata da esperienze più o meno riconducibili a queste.

 

Troppo cinismo? :(

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Erodiade Di Asshai
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Erodiade Di Asshai
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Inviato il 04 agosto 2016 2:14

Il dramma di Robb è che vuole fare contenti tutti, come mi ha fatto notare una mia amica, e che rifiuta la sua stessa essenza.

E' schietto, impulsivo, completamente privo d'intrigo, eppure si sforza di ponderare ogni decisione, di mettersi nei panni degli altri, di capire il più possibile ciò che non capisce -- di soffocare se stesso, e soffocando se stesso muore.

 

"He is a part of you, Robb. To fear him is to fear you."

"I am not a wolf, not matter what they call me." Robb sounded cross.

 

La simbologia del lupo in lui è evidente, Vento Grigio rappresenta la sua parte più vera, più Stark, quella che rinnega, Vento Grigio che viene lasciato fuori poco prima delle Nozze Rosse con Robb che non si fida più ad averlo accanto... Morendo ovviamente capisce, si vede che ha proprio un'epifania in questo senso. Potremmo vedere in Rickon il suo foil: dove Robb rifiuta il suo sé, Rickon potrebbe abbracciarlo, tornare alle antiche vestigia starkiane, se mai Winterfell passasse a lui davvero.

 

Tu dici che Robb rispecchia l'età assegnatagli e commette errori, ma io ho dei dubbi: a quindici anni comanda truppe in battaglia, e non mi sembra da tutti sconfiggere Tywin Lannister sul campo. Un ragazzino! E l'unica volta che sbaglia lo fa perché subisce un durissimo colpo: fratelli uccisi in un luogo adibito a proteggerli (in cui lui li aveva lasciati), amico con cui è cresciuto che lo colpisce alle spalle, capitale perduta. Come tutte le persone che vogliono fare contenti tutti, si dev'essere sentito pesantemente in colpa. Così accetta il conforto di Jeyne Westerling: cede all'impulso del momento per l'unica volta, capisce che sia un errore e per riparare cerca in tutti i modi di non essere mai più impulsivo, di distanziarsi da se stesso e di seguire le orme del padre. E da lì non solo problemi coi Frey, ma anche la questione Karstark che forse, senza il senso di colpa, senza l'indurimento contro se stesso, avrebbe potuto gestire meglio.

 

Non lo si può accusare di non aver ragionato o di essere stato sciocco, ci sono un sacco di personaggi che hanno commesso errori per veri e propri difetti, per egoismo o altro... lui commette errori fuor di nobiltà. Come dici tu, segue l'etica che gli è stata insegnata. E' figlio del suo background, è figlio di suo padre e di sua madre. Ma più che errori veri e propri, è la fatalità che citi. Destino avverso -- è un personaggio creato per essere tragico.

 

Non è propriamente vero che non ha avuto un'evoluzione, anche se non è stata molto sviluppata e si può definire tronca. Da ragazzino ingenuotto ha imparato a crescere e a mettersi in discussione, fin troppo come ho detto, ha dovuto assumersi tutte le responsabilità che prima erano di suo padre e addirittura scendere in guerra, è stato acclamato re. Non sono cose che ti piovono addosso e ti lasciano uguale a prima. A mio avviso ha dovuto crescere in fretta molto più di un Bran, per dire, perché Bran può pensare a se stesso, Robb deve pensare pure agli altri, visto che da lui dipendono delle vite.

 

La difficoltà di prendere delle decisioni, la difficoltà di discernere tra giusto e sbagliato, tra amici e nemici sono tematiche portanti di ASoIaF in generale, in Robb però apprezzo particolarmente la tragicità con cui sono espresse. E quella che definisci giustamente morte narrativa è forse una delle mie preferite: mi piace che sia un personaggio tragico utilizzato come mezzo per farne evolvere altri. (E pensare che molti accusano GRRM di far morire gente a caso, mah, ho sempre pensato tutt'altro...)

 

Non mi trovo in disaccordo con la tua analisi, come si sarà capito, anzi! Mi ha convinto, mi hai fatto capire perché Robb non mi abbia mai esaltato pur piacendomi. Però, quando dici che non risalta rispetto agli altri Stark, io direi al contrario che risalta proprio per il fatto che non riesce a collocarsi in nessun modo. Tutti i personaggi di Martin cercano se stessi, Robb è un uomo che rifiuta se stesso e muore. E' un identity arc bloccato. (Come quello di Ramsay. Così oltre alle iniziali R.S., al fatto di diventare lord di Winterfell, alla moglie di nome Jeyne e all'avere Theon come cagnolino posso aggiungere pure questa. Ora è tardi, domani guardo se ha effettivamente senso).

 

Ultima cosa: non ho colto scherno nel modo in cui l'autore lo descrive. L'unico che guardacaso fa battute su di lui è un certo Leech Lord, ma non so se parli con la voce di Martin.


You may dress an ironman in silks and velvets, teach him to read and write and give him books, instruct him in chivalry and courtesy and the mysteries of the Faith, but when you look into his eyes, the Sea will still be there, cold and grey and cruel.

Sansa - Jaime - Theon
Sacra Triade del C.A.P.C.E.I.C.E. (Comitato Ammiratori Personaggi Complessi Ed In Continua Evoluzione)
C.P.J.L. : Comitato Pro Jaime Lannister
C.S.R.C.T.S. (Comitato per il Sostegno e la Riabilitazione di Catelyn Tully Stark)
G.M.S.S.: "Giù le mani da Sansa Stark", per la difesa della giovane lupa
G.M.A.S.: "Giù le mani da Arya Stark", per la difesa della giovane lupa
C.P.S.B - Comitato Pro-Stannis Baratheon
F.F.C. - Folletto Fan Club
TEAM DILF: I know no DILF but the DILF in the North, whose name is ROOSE BOLTON
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the neck
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the neck
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Inviato il 04 agosto 2016 3:09

oh un altro splendido post, non ho commentato in quello di stannis perche tutto quello che c'era da dire è stato detto e sottolineato con dovizia di particolari e con tutte le sfumature del caso! su questo qualcosina la dico!

 

non sarei cosi drastico nel definire robb un potenziale sprecato......il suo è ovviamente un arco narrativo destinato a cessare prima di aver esplorato del tutto la sua personalita e per "sganciare" gli altri da lui, ma non lo considero "uno stark sui generis", ne uno che cerca di reprimere cosi all'inverosimile la sua indole! è un personaggio che viene sballottato dalle circostanze, ma che, pur nei suoi dubbi e nelle sue difficolta, si ritaglia un suo spazio!

 

robb cambia repentinamente con la guerra, come riconosce cat non è piu un ragazzo, non sfugge alle sue responsabilita, vuole essere deciso e risoluto! anche se non riceve una considerazione cosi alta da tutti gli altri che lo circondano! con il susseguirsi degli eventi quelle che conosceva come delle certezze svaniscono, il terreno inizia a scivolare sotto di lui e le preoccupazioni, i dubbi sulla lealta di chi gli sta attorno e i rimorsi iniziano a venire a galla, soprattutto quando, credendo perduti ormai bran e rickon, con grande inverno in rovina, dice alla madre che theon andava tenuto come ostaggio, attribuendo a se stesso le colpe!

 

nonostante il coraggio in battaglia e le abilita militari superiori alla media, robb ha paura, non solo per l'andamento della guerra(cambiato repentinamente grazie alla stupidita dello zio che consente, fermandolo contrariamente a quanto voleva robb, a tywin di tornare nella capitale per vincere la battaglia contro stannis che poteva fare a pezzi i lannister da un altro fronte)ma anche per il nord, che teme possa andare ai lannister se lui dovesse cadere! motivo per cui nomina jon come suo erede!

 

è un ragazzo che credeva di poter compiere quello che doveva alla guida del suo esercito, dei suoi vassalli che lo hanno nominato re, ma che subisce le conseguenze dei suoi errori, dovuti all'amore(che lui riconosce essere un sentimento che porta fuori dagli schemi e non consente di valutare bene cosa comporterebbe)e di quelli della madre con jaime e la relativa vicenda dei karstark, che gli suggerisce il paradosso di dover uccidere degli amici perche avevano ucciso dei nemici!

 

robb cerca di trovare le soluzioni ai problemi creandone di nuovi, nel tentativo di rimediare finisce con il rovinarsi del tuttoi! il tenere lontano vento grigio, che non è vicino a lui nel momento del tradimento, i rapporti tesi con la madre......robb, immerso nei dubbi, finisce per allontanare da se gli amici.....entra in una spirale di autodistruzione e non riesce piu a emergerne!

 

in definitiva non credo rinneghi se stesso, non l'ho mai considerato uno stark con "i freni", sono le responsabilita e la guerra a frenare e limitare lui! sperimenta e prende dei rischi in un contesto in cui non poteva permetterselo, doveva rimanere fermo e risoluto come il padre, ne abbandona i passi nonostante sia cresciuto con la ferma volonta di emularlo! per quanto onorevole mai ned avrebbe consentito a un ostaggio(pur se ben considerato)di andar via rischiando di ritrovarselo poi come nemico, mai sarebbe venuto meno a un patto sacro come la promessa di matrimonio! quando subentra il tradimento di theon, la rabbia repressa a stento con la madre per jaime, una campagna militare sempre piu impossibile da portare a termine nonostante le battaglie ben condotte e vinte e con il nord da riconquistare, cerca di mostrarsi "giusto" con gli alleati, giustiziando karstark e proponendo ai frey un'alternativa al suo errore! ma è proprio in questa fase che arrivano i suoi errori piu gravi!

 

sicuramente era sacrificabile, certamente il suo essere un'incompiuta era una cosa voluta e necessaria alla trama, e su molti punti sono daccordo, ma il giovane lupo non è solo "cio che ha imparato", anzi forse ben rappresenta "l'impreparazione" a certe situazioni, sviluppate anche e forse in gran parte grazie alle sue scelte, diverse da quelle che suo padre avrebbe compiuto e dai consigli di chi aveva vicino!

Modificato il 05 July 2024 17:07

" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "

 

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Iceandfire
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Inviato il 04 agosto 2016 7:34

Io non credo che quello di Robb sia stato potenziale sprecato nè credo che Robb sia lo Stark "minore" e sacrificabile,paradossalmente ,forse,ho più empatizzato per il Robb dei libri che per quello della serie,no perchè a me piacciono a pelle ma anche razionalmente. gli essere "umani" non gli stereotipi che vanno oltre l'umano,non i caratteri bianco-nero, gli uomini tutti di un pezzo,inflessibili e pieni di sè e delle loro certezze, gli eroi senza macchia e senza paura che (a meno di essere incoscienti totali) nella realtà non esistono.

Robb si è caricata la famiglia Stark sulle spalle,non era ancora preparato ad essere in tutto e per tutto un erede Stark,ma tutta la responsabilità,gli onori gli oneri dell'essere lo Strak di GI,gli sono crollati addosso ed ha dovuto farvi fronte

Ha dovuto anche confrontarsi con una madre che di fatto ne minava l'autorità ( lo considerava ancora un ragazzino senza esperienza) e con scelte certamente difficili come quelle relative alle sorelle .Eppure ha vinto battaglie contro gli eserciti Lannister senza aiuti di sorta ,senza deus ex machina o superpoteri magici ad aiutarlo,eppure è stato osannato re del Nord non di certo solo perchè figlio primogenito di Ned Stark

Ho avuto sempre un debole per il tipo di personaggio Robb,a prescindere da quello che è il suo ruolo in tutta la storia.Si è battuto con generosità essendo pure molto amato e considerato dai suoi uomini,particolare non da poco ,non è stato mai sconfitto sul campo,ha perso per una sua debolezza (che gli derivava sempre dal fatto che lui era uno Stark) ma oggettivamente non ha avuto tempo per maturare e superare queste debolezze ( come gli altri Strak,compreso Jon) derivate dall'imprinting dato dall'onorevole,troppo onorevole Ned Stark.Credo che con una maggiore esperienza,maturata sul campo non avrebbe fatto scelte che ,poi,si sono rivelate deleterie.Ma pensando a Robb e alle sue scelte tra il dovere e l'onore vs scelte emotive,irrazionali,mi viene in mente il discorso che maestro Aemon fa a Jon ,che,appunto ,meditava di lasciare i GdN per raggiungere Robb e combattere con lui , il famoso discorso circa le difficili scelte tra amore ,sentimenti e dovere

•Aemon:

Cos'è l'onore paragonato all'amore di una donna? E cos'è il dovere paragonato allo stringere tra le braccia una nuova vita? O al sorriso di un fratello?
Jon: Hai parlato con Sam.
Aemon: Siamo umani e quando non c'è alcun prezzo da pagare l'onore risulta facile, invece, da un giorno all'altro, nella vita di ogni uomo, arriva un momento in cui nulla è facile. Il giorno in cui si deve compiere una scelta
Jon: E per me è arrivato! È questo il messaggio?
Aemon: Già, fa male. Eh, sì, lo so.
Jon: Tu non sai nulla! Nessuno lo sa. Sarò pure un bastardo, ma quell'uomo è mio padre e Robb è mio fratello!*

Aemon: Gli dei furono crudeli quando misero alla prova il mio giuramento. Attesero che fossi vecchio. Che potevo fare quando i corvi recarono la notizia? La rovina della mia casa, la morte della mia famiglia. Ero impotente, cieco, fragile. Poi, seppi che era stato ucciso il figlio di mio fratello e oltre al suo povero figlio i bambini, anche quei poveri bambini!
Jon: Chi sei tu?
Aemon: Mio padre era Maekar, primo del suo nome. E mio fratello Aegon regnò dopo di lui quando io dovetti rifiutare il trono. Dopo mio fratello toccò a suo figlio Aerys, che tutti chiamavano il Re Folle.
Jon: Sei Aemon Targaryen.
Aemon: Sono un maestro della Cittadella, restato al servizio dei Guardiani della Notte del Castello Nero. Io non ti chiederò di restare o di andare via, ma di operare la scelta definitiva e conviverci fino alla fine dei tuoi giorni. Quello che ho fatto io.

 

Ecco Robb è umano,prondamente umano,non è un eroe di cartapesta,ma un ragazzo-uomo che ha dovuto crescere troppo in fretta, con i suoi pregi ed i suoi difetti ed io lo apprezzo per questo ...non credo che Martin lo abbia inserito come personaggioi secondario ,transitorio,utile solo per i successivi sviluppi dei romanzi.Robb pur nel breve e tragico arco della sua vita lascia una impronta precisa,non fosse altro per dimostrare che la realtà è ben diversa dagli ideali e che con essa è necessariio raffontarsi e venire a patti in un certo modo,utilizzando LE PROPRIE FORZE, FACENDO PROPRIE SCELTE. non sempre legate a motivi di mera opportunità

.Gli altri Stark hanno traiettorie migliori?Forse, ma quella di Robb è tremendamente realistica,altro che No One,corvo a tre occhi e,forse,ragazzo selvaggio che diventerà re...forse

 

*Jon anche ha dovuto fare una scelta ,e stava per fare la scelta sbagliata che gli poteva costare la vita e l'onore , ma lui aveva amici fidati ad aiutarlo,lui è un predestinato ,ma anche uno che la realtà ha temprato e sta temprando,prima e dopo la sua morte..ha potuto crescere lui

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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« I am a wolf and I fear nobody. »

''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''

« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »

''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.

 

L
LyannaSnow
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LyannaSnow
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Inviato il 04 agosto 2016 16:26

Neanche io penso che Robb sia "potenziale sprecato". Martin ha volutamente fatto fare a Robb la brutta fine che ha fatto nelle nozze rosse. Se Robb non fosse morto a quel punto e se Jamie fosse ancora nelle sue mani, probabilmente le cose non sarebbero andate come sono andate fino al quinto libro. Forse i Lannister sarebbero stati sconfitti e Robb avrebbe potuto addirittura sedersi sul trono di spade :shock:

Da grande fan della famiglia Stark mi sarebbe piaciuto :wub: ma a mente fredda è meglio che non sia finita così. Se Robb avesse vendicato Ned, sarebbe stato il classico figlio che vendica il padre, il classico eroe "inaspettato" per cui tifano i lettori e che si comporta effettivamente da eroe. Il classico "piccolo uomo" che può cambiare il destino di molti citando Galadriel.

Se fosse andata a finire così sarebbe stata l'ennesima trilogia fantasy (si trilogia perchè la saga si sarebbe già conclusa molto prima).

L'innovazione e la bravura di Martin sta proprio per il non dare nulla e nessuno per scontato. Al gioco del trono si vince o si muore, non c'è via di mezzo, nessuno è intoccabile, nemmeno il protagonista.

La bravura di Martin sta proprio nel farti credere che nel primo libro il protagonista sia Ned, ma alla fine muore. Il lettore che si appassiona alla famiglia Stark (come me) inevitabilmente pensa che morto, Ned il nuovo protagonista/eroe della storia diventi Robb. E di nuovo non è così :(

Questo perchè il vero protagonista della storia è un altro (il figlio del ghiaccio e del fuoco :) e stavolta spero di non fare lo stesso errore :excl2: valutativo che ho fatto con Ned e Robb).

 

Per come lo ha reso Martin, Robb non è affatto un personaggio piatto: morto Ned, si ritrova a 15 anni sulle spalle il peso della sua casata, viene fatto re del nord, si ritrova alla guida di tutti gli uomini del nord (20 mila se ricordo bene) e va incontro anche consapevolmente alla morte. Sa benissimo che da solo il nord non ha gli uomini a sufficienza per andare contemporaneamente contro i Lannister, Stannis, e Renly, eppure ci va. Ci prova a realizzare quello che tutti si aspettano da lui. Scende in guerra e grazie alla sua astuzia riesce a vincere tutte le battaglie, ma perde la guerra. Robb non gioca sporco come Tywin Lannister, Walder Frey e Roose Bolton. Robb è il degno figlio di Ned cresciuto da lui secondo gli ideali dell'onore, sia nel campo di battaglia che fuori, Proprio come il padre, inaspettatamente alla prima lettura, muore facendo quello che più ritiene giusto.

Martin aveva fin da subito in mente per lui questa storyline, vento grigio è il suo metalupo. Nei libri spesso Robb è associato a frasi come "le parole sono vento": le parole, i giuramenti, le promesse, i fatti sono come il vento che soffia, ti sconvolge al momento, ma poi tutto va a finire in modo diverso.

Robb è morto perchè gli altri Stark possano evolversi secondo la loro stranda, narrativamente parlando.

Robb non era colui che era destinato a riportare in alto il nome degli stark, qualcun'altro deve esserlo. Spero in Rickon :wub: o in Jon Snow :)

 

Se non si era capito, il personaggio di Robb mi è piaciuto molto, l'unico mio rimpianto e l'unica cosa che ho da rimproverare a Martin è che lui non abbia avuto nemmeno un POV.


He is the prince that was promised, and his is the song of ice and fire

 

C.K.P.K Comitato Kitters per Kit: perchè a noi ci piace! :figo::figo::figo:

 

The north remembers

 

Quando soffiano i venti freddi dell'inverno il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive. Arriverà l'ora dei lupi (cit)

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JonSnow;
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Inviato il 04 agosto 2016 19:28 Autore

Un altro bellissimo topic! :)

 

Condivido pienamente il tuo discorso, arrivando, però, alla diversa conclusione che Robb sia esattamente come sembra: un adolescente ancora in crescita, con valori e idee (quasi) propri e dotato di indubbio talento militare, ma carente di una vera personalità. Proprio come lo vediamo.

 

Francamente, il Giovane Lupo mi ricorda la Sansa dei primi capitoli: sembra vivere in un mondo di certezze, dove e.g. le battaglie costituiscono la sola e unica manifestazione della guerra. Ragione per cui si impegna a vincerle nel migliore dei modi. Questo, mentre impara ad emulare - e non superare - Ned "l'Infallibile", senza neppure guardarsi intorno alla ricerca di altri esempi, poiché non ne avverte l'esigenza.

Ciò che, secondo me, avvicina Robb alla prima Sansa e, al contempo, lo differenzia dagli altri giovani Stark è la quasi assenza di senso critico...carenza che, con mio grande dispiacere, si tramuta presto in condanna a morte.

Un tale difetto in fondo è plausibile: a quell'età un ragazzo non è particolarmente propenso ad esaminare nel profondo comportamenti e situazioni, a meno che non si sia spesso sentito a propria volta sotto esame (cfr. Jon... ma anche Arya, seppure in modo molto diverso) o sia stato costretto dalla vita a crescere in fretta, abbandonando troppo presto i propri sogni (cfr. Bran post volo)...

E il "principe" di Grande Inverno non ha vissuto un'infanzia segnata da esperienze più o meno riconducibili a queste.

 

Troppo cinismo? :(

 

Troppo cinismo? In verità no. Credo proprio sia l'approccio migliore per giudicare un personaggio come Robb. Da seguaci di Diogene, da perfetti kyon. Il cane che giudica e analizza il lupo. Non è mai troppo, per me.

Comunque sì, la dimensione in cui Robb osserva lo scorrere della guerra è monotematica e puramente concreta. Ne vede solo la condanna fisica e non quella dietrologa. Poi, come hai detto, lui ha emulato il padre. Non l'ha superato con un proprio schema mentale, con una metodologia personale. Emblematico è anche il Pov di Tyrion a GI con il Giovane Lupo come Lord reggente.

Il paragone con la prima Sansa è piuttosto interessante. Come possibile parallelo in merito vi ritrovo anche quello con Daenerys, anch'ella il più delle volte priva di senso critico e incapace di vedere le responsabilità della sua famiglia nei conflitti. Va detto che, al netto di questa lacuna, Robb prova comunque a dare il meglio di sé seguendo gli ideali assorbiti. Cercando di essere equo e senza concentrarsi su gloria personale.

 

Il dramma di Robb è che vuole fare contenti tutti, come mi ha fatto notare una mia amica, e che rifiuta la sua stessa essenza.

E' schietto, impulsivo, completamente privo d'intrigo, eppure si sforza di ponderare ogni decisione, di mettersi nei panni degli altri, di capire il più possibile ciò che non capisce -- di soffocare se stesso, e soffocando se stesso muore.

 

"He is a part of you, Robb. To fear him is to fear you."

"I am not a wolf, not matter what they call me." Robb sounded cross.

 

La simbologia del lupo in lui è evidente, Vento Grigio rappresenta la sua parte più vera, più Stark, quella che rinnega, Vento Grigio che viene lasciato fuori poco prima delle Nozze Rosse con Robb che non si fida più ad averlo accanto... Morendo ovviamente capisce, si vede che ha proprio un'epifania in questo senso. Potremmo vedere in Rickon il suo foil: dove Robb rifiuta il suo sé, Rickon potrebbe abbracciarlo, tornare alle antiche vestigia starkiane, se mai Winterfell passasse a lui davvero.

 

Sì. Mi trovo affine a questa opinione perché, come ho menzionato precedentemente, Robb è stato in grado di sfoderare la furia di lupo, la sua discendenza sanguigna, per quanto flebilmente. E' stato, comunque, forte nel mettere in discussione la propria autorità per degli sconosciuti e troppo fragile invece nel distaccarsi dalla sua appartenenza Stark in virtù della felicità e dell'appagamento degli stessi. Oserei però dire che la sua è stata una rinunzia facile. Ma è possibile che il deragliare della guerra intorno a sé e la situazione critica l'abbiano spinto a non avere troppe remore e a rimuginare poco sulla questione.

 

Tu dici che Robb rispecchia l'età assegnatagli e commette errori, ma io ho dei dubbi: a quindici anni comanda truppe in battaglia, e non mi sembra da tutti sconfiggere Tywin Lannister sul campo. Un ragazzino! E l'unica volta che sbaglia lo fa perché subisce un durissimo colpo: fratelli uccisi in un luogo adibito a proteggerli (in cui lui li aveva lasciati), amico con cui è cresciuto che lo colpisce alle spalle, capitale perduta. Come tutte le persone che vogliono fare contenti tutti, si dev'essere sentito pesantemente in colpa. Così accetta il conforto di Jeyne Westerling: cede all'impulso del momento per l'unica volta, capisce che sia un errore e per riparare cerca in tutti i modi di non essere mai più impulsivo, di distanziarsi da se stesso e di seguire le orme del padre. E da lì non solo problemi coi Frey, ma anche la questione Karstark che forse, senza il senso di colpa, senza l'indurimento contro se stesso, avrebbe potuto gestire meglio.

 

Io invece sono proprio convinto su questo, se si fa il raffronto con gli altri fratelli. Vincere tutte le battaglie a 15 anni potrà sembrare esagerato, ma va anche detto che Robb era molto ben protetto in battaglia e che alla fine ne rimane ferito quasi gravemente. Strategicamente, poi, come fa notare lo stesso Tywin Lannister, disponeva di ottimi alfieri che lo consigliavano e si davano da fare per lui sul campo. Senza contare che, a riprova di questo suo realismo, il progetto iniziale di Martin era proprio una sua morte in battaglia poco dopo aver storpiato Joffrey.

Ma il realismo di cui parlo è più una questione astratta e introspettiva. Certamente non ci è stato permesso di addentrarci nei suoi pensieri a differenza dei fratelli, ma le sue azioni, in modo implicito o esplicito, ne hanno comunque esternato pregi e difetti.

 

Leggendo i Pov di Jon, Arya, Bran ecc. sicuramente vi troveremo del temperamento giovanile, focoso, a tratti inizialmente immaturo. Ma poi queste tre caratteristiche affievoliscono nel giro di poco, lasciando spazio a tematiche e riflessioni molto più profonde per dei ragazzi della loro età. Lo stesso Jon l'ho trovato spesso troppo - davvero troppo - sviluppato mentalmente per la sua età. Ma anche Bran o la stessa Arya. Sotto quest'aspetto sono ammirevoli e amabili, certamente, ma perdono punti in realismo. Anche se va considerata l'attenuante che la società in cui agiscono forza e costringe ad uno sviluppo repentino.

 

Non lo si può accusare di non aver ragionato o di essere stato sciocco, ci sono un sacco di personaggi che hanno commesso errori per veri e propri difetti, per egoismo o altro... lui commette errori fuor di nobiltà. Come dici tu, segue l'etica che gli è stata insegnata. E' figlio del suo background, è figlio di suo padre e di sua madre. Ma più che errori veri e propri, è la fatalità che citi. Destino avverso -- è un personaggio creato per essere tragico.

Non è propriamente vero che non ha avuto un'evoluzione, anche se non è stata molto sviluppata e si può definire tronca. Da ragazzino ingenuotto ha imparato a crescere e a mettersi in discussione, fin troppo come ho detto, ha dovuto assumersi tutte le responsabilità che prima erano di suo padre e addirittura scendere in guerra, è stato acclamato re. Non sono cose che ti piovono addosso e ti lasciano uguale a prima. A mio avviso ha dovuto crescere in fretta molto più di un Bran, per dire, perché Bran può pensare a se stesso, Robb deve pensare pure agli altri, visto che da lui dipendono delle vite.

La difficoltà di prendere delle decisioni, la difficoltà di discernere tra giusto e sbagliato, tra amici e nemici sono tematiche portanti di ASoIaF in generale, in Robb però apprezzo particolarmente la tragicità con cui sono espresse. E quella che definisci giustamente morte narrativa è forse una delle mie preferite: mi piace che sia un personaggio tragico utilizzato come mezzo per farne evolvere altri. (E pensare che molti accusano GRRM di far morire gente a caso, mah, ho sempre pensato tutt'altro...)

 

Infatti non gli ho dato dello sciocco. In verità non abbiamo veri e propri elementi per dibattere fin dove la sua mente potesse spingersi a livello di raziocinio e ingegno. Ma non posso esimermi dal notare proprio l'evoluzione tronca di cui parli. E' stato inafferrabile, a tratti intangibile. E questo va oltre il disporre dei Pov. Stannis non ne ha a disposizione, eppure riusciamo quasi a toccare la sua mente. Io percepisco, per mera condizione personale, un'assoluta fretta di portarlo al suo climax. Credo che Martin lo abbia creato, superficialmente sviluppato e lasciato vagare solo per la morte. Solo in funzione di terzi. E questo può anche starci. Perché è una funzione narrativa che non fa astrarre l'originalità. Il problema è la superficie grezza che lo avvolge. E' introspettivamente e umanamente incompiuto.

Sì, riesce ad assurgere alle responsabilità che il ruolo gli richiede. Simbolico è il massaggiarsi le tempie tolta la corona a Delta delle Acque. Si costringe uomo e finisce schiacciato dalla pressione, dalle ansie. Ma per me rimane qualcosa in più di un ragazzo e qualcosa in meno di un uomo. E' una sciarada forzata. Non è come il passaggio di Jon a Lord Commander, dove vi è una vera e propria evoluzione, un cambiamento personale, una svolta, una realizzazione mentale, un passo avanti. Quella di Robb la vedo più come una recita costretta. O almeno inizialmente è così. Tende ad emulare ciò che lui pensa essere giusto e ciò che lui creda lo renda autorevole. E non compie quest'emulazione per mettersi in luce o darsi contegno, ma per apparire credibile ed essere considerato degno di fiducia. E' un'emulazione in buona fede. Ma psicologicamente, oltre paure e ansie, vedo poco più di questo. E, francamente, ne sono assai dispiaciuto.

 

Non mi trovo in disaccordo con la tua analisi, come si sarà capito, anzi! Mi ha convinto, mi hai fatto capire perché Robb non mi abbia mai esaltato pur piacendomi. Però, quando dici che non risalta rispetto agli altri Stark, io direi al contrario che risalta proprio per il fatto che non riesce a collocarsi in nessun modo. Tutti i personaggi di Martin cercano se stessi, Robb è un uomo che rifiuta se stesso e muore. E' un identity arc bloccato. (Come quello di Ramsay. Così oltre alle iniziali R.S., al fatto di diventare lord di Winterfell, alla moglie di nome Jeyne e all'avere Theon come cagnolino posso aggiungere pure questa. Ora è tardi, domani guardo se ha effettivamente senso).

 

Ultima cosa: non ho colto scherno nel modo in cui l'autore lo descrive. L'unico che guardacaso fa battute su di lui è un certo Leech Lord, ma non so se parli con la voce di Martin.

 

Credo che i tuoi sentimenti verso Robb siano i medesimi. Ecco, posso dire che Robb Stark in fin dei conti mi piaccia. Ma mi sento abbastanza indifferente alle sue sorti e non empatizzo con lui. Il risaltare di cui parli è un aspetto filosofico e filodrammatico del suo personaggio. Ma non un aspetto pratico o personale.

Perché, quasi tutti, finiscono con l'andare a supporto di Robb Stark nei primi libri? Ti rispondo, molto cinicamente, io. Lo fanno perché Robb è figlio di Ned. Perché Ned era un personaggio molto amato e perché si cerca giustizia per la sua morte. Lo fanno per gli Stark.

Ma perché, invece, si finisce a supporto di Ned? Di Jon? O di un'Arya? Perché Ned è unico nel suo genere, in una società che non conosce quasi più cosa sia l'onore. E' una sorta di Falcone medievale. E perché Jon, invece, è un emarginato. Un bastardo. Un outsider, pur con indubbie qualità. E perché Arya è selvaggia, libera, spericolata.

Ma Robb? Nessuno lo supporta veramente per qualcosa di personale. Perché non c'è niente di personale o unico in lui. Non ha niente di specifico rispetto ai suoi fratelli. E' quasi astratto. E laddove non lo è, è quasi sempre un emulo del padre. Non ha una traiettoria personale. Non permette un'empatia PERSONALE. Il lettore può empatizzare con la sua causa, ma difficilmente lo farà fino in fondo per la sua persona. E questo è il difetto più grande. Il suo handicap maggiore a confronto con i fratelli.

Quindi in definitiva... Robb doveva morire? Era solo un espediente narrativo per gli altri fratelli? Va bene. Non è questo il punto. Il punto è il come sia arrivato a quella fine. Certamente a livello di trame, decisioni ecc. Martin potrà essere stato impeccabile. Ma introspettivamente, psicologicamente, caratterialmente ecc. proprio non ci siamo. Rimane un personaggio grigio, semi astratto. Dai più, forse, sopravvalutato.

Per quanto riguarda il cinismo dell'autore la mia è solo dietrologia spicciola. Ma penso che sì, Martin abbia parlato più volte attraverso Roose Bolton e altri. Mi è parso uno schernire le promesse fragili e spezzate di Robb, un prendere sardonicamente atto della sua giovinezza, dell'impulsività anagrafica. Un ridacchiare su palesi limiti nonostante i buoni propositi.


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Euron Gioiagrigia
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Euron Gioiagrigia
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Inviato il 04 agosto 2016 19:58

 

 

Robb non gioca sporco come Tywin Lannister, Walder Frey e Roose Bolton. Robb è il degno figlio di Ned cresciuto da lui secondo gli ideali dell'onore, sia nel campo di battaglia che fuori, Proprio come il padre, inaspettatamente alla prima lettura, muore facendo quello che più ritiene giusto.

 

 

Citando Jorah Mormont, Rhaegar fought valiantly, Rhaegar fought nobly, Rhaegar fought honorably, and Rhaegar died.

Nel complesso concordo con l'ottima analisi di JonSnow, ma aggiungo che forse è la mancanza di un POV di Robb a renderlo un pò astratto. Forse, scrutando i suoi pensieri, avremmo appreso di più sulla sua personalità.

Nel complesso pure a me Robb ha detto poco: vero che è simile a padre, ma è anche troppo Tully, e di certo l'influenza della madre non è sempre stata positiva. Gli unici Stark che solleticano davvero le mie aspettative sono Sansa e Rickon, proprio perché potenzialmente più "dark" e pronti a fare di tutto, e non solo ciò che è onorevole, per restituire potere alla casata.



Iceandfire
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Inviato il 04 agosto 2016 20:39

Non è questione di scrutare i suoi pensieri,è questione di cercare di capire tutta la situazione in cui Robb si è trovato da un momento all'altro,ha avuto coraggio nell'affrontarla ed il coraggio vero è merce rara..Robb non si è crogiolato nelle sue disgrazie,ha preso in mano la situazione ed è andato avanti...no Robb non è un personaggio piatto e varie negatività...secondo me,almeno

E su Sansa e Rickon eccepirei...eccome se eccepirei

Modificato il 05 July 2024 17:07

Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei   miei bellissimi  ed elegantissimi avatar e firma

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Inviato il 04 agosto 2016 20:51

COME può un personaggio realistico (e tu stesso affermi che sia altamente realistico come personaggio) ad essere "sprecato"?

non è il migliore degli stark ma combatte contro degnissimi rivali! rispetto a loro forse è più ragazzino, forse è meno "evoluto", forse è meno...qualcosa. ma non credo sia banale, anzi tutt'altro. e allora perchè dovrebbe essere potenziale letterario sprecato? non è un personaggio che nasce per essere acclamato dalla folla, ma un personaggio che denuncia il vero significato dell'essere al comando, del trovarsi al comando a 15 anni e con alle spalle la sola esperienza delle storie raccontate un po' per gioco dal padre... è un bambino che ha fatto una gran ca***ta, siamo tutti d'accordo. ma non c'è nulla di più realistico che quella ca***ta e anche su questo possiamo concordare.

poi dici che cerca di emulare e "scimmiottare" il padre. che dovrebbe fare? fare da se? sceglie un modello, l'unico che ritiene massimamente valido (anche perchè morto e idealizzato come è giusto e normale che un ragazzino faccia del genitore defunto), e lo segue. ha 15 anni, è l'erede di grande inverno e non ha avuto modo di costruirsi una corazza, una vera personalità forte e indipendente. Theon si sarà sentito parte della famiglia, ma fino a un certo punto e alla fine giusto con Robb, perchè alla fine lo sapeva di essere un mezzo prigioniero e di avere famiglia altrove; Jon era un bastardo, si lamentava spesso della sua situazione ma se non altro a difendersi da Cat ha messo su una corazza bella forte che poi s'è reso conto poteva tornargli utile.

ricorda, il figlio primogenito di un nobile di una Casata maggiore... è e sempre sarà più debole dei coetanei "meno fortunati". è normale che sia così. anche sansa era debole, arya meno perchè già dalla infanzia si è sentita "diversa" ed "emarginata" in quanto non tollerava la sua condizione di lady ed è cresciuta ribellandovisi. bran invece ha dovuto vedere il suo sogno volare via assieme a lui da quella torre... è cresciuto a quel punto. su rickon non mi dilungo, ha 5 anni... cosa dovrebbe fare?


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Inviato il 04 agosto 2016 22:36

Nel complesso concordo con l'ottima analisi di JonSnow, ma aggiungo che forse è la mancanza di un POV di Robb a renderlo un pò astratto.

 

 

Lo pensa anche Martin, ha detto che se potesse tornare indietro cambierebbe questa cosa.

 

Comunque secondo me Robb non è morto per imitare suo padre, semmai il contrario: Ned al posto suo avrebbe sposato la figlia di Walder. Anzi, direi che l'ha sposata.


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Inviato il 05 agosto 2016 12:26

Secondo me la supposta insipienza di Robb derivano parzialmente dal confronto inevitabile con Ned, che nei romanzi lo accompagna come un'ingombrante presenza invisibile, e molto dal suo essere di fatto una pedina che, pur nell'indipendenza dei suoi movimenti, di fatto agisce sempre all'interno di uno schema più grande predisposto da altri e che finisce sempre per ritorcerglisi. Vuole vendicare il padre e si ritrova coinvolto in una guerra d'indipendenza; manda il suo migliore amico a negoziare l'alleanza con il padre estraniato e il suddetto amico gli volta le spalle; uccide uno dei suoi alfieri più importanti per riparare a un atto disonorevole commesso ai danni dei nemici; sposa una ragazza per riparare al suo onore offeso e fornisce su un piatto d'argento a Roose Bolton l'occasione per tradire e impadronirsi del Nord...insomma, Robb sembra un vero campione nel fare la cosa giusta al momento sbagliato e nel buttarsi frane addosso lanciando un sassolino. Essere vittima di eventi che non si è pianificato (nel caso di Robb cosa molto realistica, considerando la sua età e il suo background) , insieme al fatto che Robb è davvero lo Stark più fantozzianamente sfigato, se si pensano a come abbiano salvato la pelle per pura fortuna Sansa, Jon e Bran (cosa sia successo a Rickon a Skagos ancora non lo sappiamo e quindi non mi pronuncio), va da sé che appaia abbastanza "perdente" e quindi insipido. Dovendo giudicare dagli eventi, sembrerebbe un personaggio totalmente in balia degli eventi, mentre è semplicemente un ragazzo che impara a sue spese come quella che ti hanno insegnato a considerare "la cosa giusta" troppo spesso invece è ciò che ti condanna a morte in un certo tipo di mondo.

 

La mancanza di un POV è stato sicuramente il colpo di grazia allo spessore del personaggio, di cui quindi non abbiamo la possibilità di conoscere eventuali evoluzioni psicologiche e riflessioni; ricordiamoci poi che il POV attraverso cui ne osserviamo le azioni da leader è sua madre, per cui inevitabilmente è sempre un ragazzo e che quindi tende ad appiattirne la rappresentazione e la crescita interiore (per le mamme, i figli sono sempre "i loro bambini")

 

Un accenno alla serie televisiva, anche se qui parliamo del personaggio letterario: rappresentare Robb come un giovane uomo più che come un ragazzino (e anche con attore che comunque "si prende la scena") secondo me non ha giovato al Robb dei romanzi, togliendogli quella vena malinconica di adolescenzialità che secondo me è la vera chiave di lettura del personaggio. Ecco, in questo caso secondo me alzare l'età del personaggio lo ha totalmente snaturato.


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Inviato il 05 agosto 2016 17:02 Autore

COME può un personaggio realistico (e tu stesso affermi che sia altamente realistico come personaggio) ad essere "sprecato"?

non è il migliore degli stark ma combatte contro degnissimi rivali! rispetto a loro forse è più ragazzino, forse è meno "evoluto", forse è meno...qualcosa. ma non credo sia banale, anzi tutt'altro. e allora perchè dovrebbe essere potenziale letterario sprecato?

 

Non ho detto che sia banale, ma a tratti insipido, sfuggevole, inafferrabile. Il punto della questione è proprio quello che ho evidenziato. E' palese che abbia qualcosa in meno e lo spreco è, secondo me, proprio qui. La sua funzione narrativa è forse impeccabile, ma quella introspettiva e strettamente personale non lo è. Jon, Sansa, Bran, Arya, Ned... Sono riconoscibili, sui generis, particolari. Caratteristici. Robb è una sfumatura grigia. La sua trama è ben intersecata, ma di per sé rimane una brezza indicibile. Non ha nulla che lo renda unico. Il suo vantaggio letterario rispetto ai fratelli è che, come hai detto, è più ragazzino quindi più reale. Ma introspettivamente, caratterialmente, specificamente... è un passo indietro. Un grosso passo indietro. Ed è a riguardo di ciò che ritengo sia uno spreco. Mi sembra allevato per morire al momento adatto, solo per quel climax. Inoltre non è possibile trovare un veicolo di empatia diretta con lui. Mentre con gli altri Stark è possibile. Di Robb ne appoggiamo la causa solo perché va fatta giustizia per la morte di Ned. E' un appoggio indiretto, non personale.

 

poi dici che cerca di emulare e "scimmiottare" il padre. che dovrebbe fare? fare da se? sceglie un modello, l'unico che ritiene massimamente valido (anche perchè morto e idealizzato come è giusto e normale che un ragazzino faccia del genitore defunto), e lo segue. ha 15 anni, è l'erede di grande inverno e non ha avuto modo di costruirsi una corazza, una vera personalità forte e indipendente.

 

Anche Jon, per certi versi, emula il padre in determinate situazioni. Proprio perché entrambi lo ergono a modello perfetto ed idealizzato. E per carità, anche questa è una sfaccettatura positiva. Il punto è che mentre Jon sviluppa una personalità propria, un proprio ideale, un modus operandi suo, con tutte le sue carenze e pensieri svariati, con Robb è invece estremizzata la visione paterna al punto da non permettere uno sviluppo autonomo del suo stesso personaggio. Poi anche Sansa e Arya hanno una visione particolare di Ned, ma riescono comunque a distanziarsi da essa e a portarsi su un circolo personale, univoco.

Di sicuro l'essere cresciuto nella bambagia, senza problemi, con tutte le comodità e i diritti possibili non è di certo un vantaggio per Robb in senso stretto. Ma è qui che Martin poteva acuire anche questo handicap dandogli qualche tratto più originale e caratteristico.

Per me Robb Stark poteva essere molto di più. E di sicuro con questo non intendo che sarebbe dovuto sopravvivere. La mia critica è legata allo sviluppo del personaggio in sé. Ad oggi per me Robb Stark è il simbolo di una causa, è una funzione narrativa, è l'espediente in funzione di terzi. Ma non riesco a figurarlo come una persona con le sue peculiarità e caratteristiche.

Non posso determinare neanche con certezza se in fondo mi piaccia veramente o non mi piaccia.

 

 

Lo pensa anche Martin, ha detto che se potesse tornare indietro cambierebbe questa cosa.

 

Comunque secondo me Robb non è morto per imitare suo padre, semmai il contrario: Ned al posto suo avrebbe sposato la figlia di Walder. Anzi, direi che l'ha sposata.

 

 

Eh, fortunatamente se ne rende conto di averlo reso abbastanza astratto. E' probabile che in quei tempi avesse più foga e meno pigrizia. Comunque secondo me i Pov centrano fino ad un certo punto. Per me su Robb si è concentrato di meno rispetto agli altri. Cosa anche giusta se si pensa che i fratelli sarebbero a lui sopravvissuti. Il punto è che credo che dando per scontata la sua morte, Martin si sia focalizzato più sul giungere a quella che sullo sviluppare Robb Stark a livello introspettivo e personale. E' stato ruzzolante, frettoloso.

 

Secondo me la supposta insipienza di Robb derivano parzialmente dal confronto inevitabile con Ned, che nei romanzi lo accompagna come un'ingombrante presenza invisibile, e molto dal suo essere di fatto una pedina che, pur nell'indipendenza dei suoi movimenti, di fatto agisce sempre all'interno di uno schema più grande predisposto da altri e che finisce sempre per ritorcerglisi. Vuole vendicare il padre e si ritrova coinvolto in una guerra d'indipendenza; manda il suo migliore amico a negoziare l'alleanza con il padre estraniato e il suddetto amico gli volta le spalle; uccide uno dei suoi alfieri più importanti per riparare a un atto disonorevole commesso ai danni dei nemici; sposa una ragazza per riparare al suo onore offeso e fornisce su un piatto d'argento a Roose Bolton l'occasione per tradire e impadronirsi del Nord...insomma, Robb sembra un vero campione nel fare la cosa giusta al momento sbagliato e nel buttarsi frane addosso lanciando un sassolino. Essere vittima di eventi che non si è pianificato (nel caso di Robb cosa molto realistica, considerando la sua età e il suo background) , insieme al fatto che Robb è davvero lo Stark più fantozzianamente sfigato, se si pensano a come abbiano salvato la pelle per pura fortuna Sansa, Jon e Bran (cosa sia successo a Rickon a Skagos ancora non lo sappiamo e quindi non mi pronuncio), va da sé che appaia abbastanza "perdente" e quindi insipido. Dovendo giudicare dagli eventi, sembrerebbe un personaggio totalmente in balia degli eventi, mentre è semplicemente un ragazzo che impara a sue spese come quella che ti hanno insegnato a considerare "la cosa giusta" troppo spesso invece è ciò che ti condanna a morte in un certo tipo di mondo.

 

La mancanza di un POV è stato sicuramente il colpo di grazia allo spessore del personaggio, di cui quindi non abbiamo la possibilità di conoscere eventuali evoluzioni psicologiche e riflessioni; ricordiamoci poi che il POV attraverso cui ne osserviamo le azioni da leader è sua madre, per cui inevitabilmente è sempre un ragazzo e che quindi tende ad appiattirne la rappresentazione e la crescita interiore (per le mamme, i figli sono sempre "i loro bambini")

 

Un accenno alla serie televisiva, anche se qui parliamo del personaggio letterario: rappresentare Robb come un giovane uomo più che come un ragazzino (e anche con attore che comunque "si prende la scena") secondo me non ha giovato al Robb dei romanzi, togliendogli quella vena malinconica di adolescenzialità che secondo me è la vera chiave di lettura del personaggio. Ecco, in questo caso secondo me alzare l'età del personaggio lo ha totalmente snaturato.

 

Il confronto è lecito e naturale, come è stato già detto. Non è positivo invece che esso diventi il centro del personaggio stesso, precludendo la possibilità di essere caratteristico e unico nel suo genere.

Ottima osservazione in relazione ai Pov di Catelyn. Anche la sua visione non pende a favore di Robb perché, come hai detto, estremizza la concezione di ragazzo impreparato che ha di lui. Non è del tutto una sfaccettatura negativa, però. In quanto nel corso della saga ci sono diverse spaccature con la madre che ne evidenziano comunque una distanza e una minima presa di coscienza.

Sulla Serie Tv non so come approcciarmi.

SPOILER GOT

 

Paradossalmente mi è rimasto più impresso il Robb di GoT che non quello di ASOIAF. Il vederlo su schermo lo rende più concreto e meno astratto. Tuttavia se si lascia da parte la disgustosa love story di cui è stato oggetto, la quale ha praticamente azzerato la vera origine del suo errore cartaceo, erodendo qualunque nesso logico nella trama di Robb e rendendolo solo un Romeo medievale, direi che è vero che l'aumentare l'età di tale personaggio gli abbia fatto perdere uno dei pochi punti di rilievo che possedeva, cioè il realismo.

 


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Inviato il 07 agosto 2016 16:48 Autore

Approfitto per aggiungere una postilla che mi era precedentemente sfuggita.

Il personaggio di Robb è in grado di riflettere paure naturali e, in taluni casi, anche profetiche. Non ostenta coraggio, non è imposto. Ricordo come più volte ammettesse e facesse cenno al suo timore per Roose Bolton, alla paura di finire da lui scuoiato, con tanto di riferimento alla famosa stanza di Forte Terrore. Ecco, la sua è stata una paura spontanea, indice della sua giovinezza, determinante, con pulsioni. E a posteriori, profetica.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.

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Lyra Stark
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Lyra Stark
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Inviato il 07 agosto 2016 18:45

Io credo che alla fin fine sia inutile mettere Robb sul piano di altri personaggi dotati di POV. Per forza di cose è incomparabile a un Ned o Jon o Sansa o Arya... noi non sappiamo mai che cosa gli passi per la testa, abbiamo solo qualche indizio. E quello che possiamo raccogliere è di un ragazzo costretto a farsi carico di una situazione enorme, che tuttavia cerca di fare del suo meglio (e raggiunge comunque vette notevoli) ma che si trova schiacciato dall'immagine che gli altri hanno e si aspettano da lui.

Robb è il figlio di Ned che rimane quasi ingabbiato nell'emulare il padre, cercando anzi di essere migliore, purtroppo per lui non è un paraculo alla Bolton, ma si fa carico delle responsabilità e delle sue scelte e secondo me merita rispetto per questo.

Modificato il 05 July 2024 17:07

E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 
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