Visto l'indizio, direi Casa Howard :)
Esatto, è Casa Howard!
Eccomi.
A volte la vita ci cade addosso, pesante e fredda come una palla di piombo.
Maria Duenas:
Un amore più forte di me.
[...]
"Ebbi questa percezione aprendo la porta dell’ufficio. Così vicino, così caldo, così mio. Prima.
Eppure non avevo motivo di stare male. A prima vista, tutto era rimasto tale e quale come l’avevo lasciato. Gli scaffali carichi di libri, il pannello di sughero coperto di orari e avvisi. Cartelline, dossier, manifesti di vecchie esposizioni, buste con il mio nome. Il calendario fermo a due mesi prima, luglio 1999. Tutto era rimasto intatto nello spazio che per quattordici anni era stato il mio rifugio, il luogo che, corso dopo corso, aveva accolto frotte di studenti smarriti nei loro dubbi, nei loro reclami e nelle loro aspirazioni. In realtà era tutto come sempre. Erano cambiati solo i puntelli che mi sostenevano. Mi sentivo spaccata in due, da cima a fondo.
Erano passati due o tre minuti da quando ero arrivata. Forse dieci, o neanche uno. Abbastanza, in ogni caso, per prendere una decisione. Il primo passo fu comporre un numero di telefono. Come risposta ottenni solo la gelida cortesia di una segreteria telefonica. Ero tentata di riattaccare, ma non lo feci."
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
Ma come, subito così? :P
Ok, è giusto!
Ma come, subito così? :P
Ok, è giusto!
Mi dispiace averti rovinato la festa. Mi è subito suonata famigliare.
Ci sono molte affinità con Blanca Perea con quello che stiamo facendo ne “il forte orientale”. ;)
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
Eccomi qua.
[…]
Insisteva soprattutto sulle abitudini, sulle pratiche sessuali che esistevano nei penitenziari dove aveva vissuto per tanti anni e, per quel che potevo capire, questa esperienza era profondamente radicata nella vita e nei pensieri di tutti i condannati. I suoi racconti e i suoi discorsi, fatti evidentemente per i tre ragazzi con noi in cella, mi facevano riflettere. Ero lì, ero un forzato. Cosa dovevo fare? Prima non mi ero mai trovato a vivere tra soli uomini. Stavo iniziando un’esistenza in cui non avrei potuto né vedere né avere una donna quando ne avessi sentito il bisogno. La cosa mi colpì profondamente in tutto il suo significato. Conoscevo a fondo la vita, e tutte le perversioni cui si abbandonano uomini e donne, ma le avevo sempre considerate come un prodotto di una scelta e non come qualcosa di imposto dalle circostanze. A XXXXXX avevo conosciuto dei pervertiti sessuali; non avevo nulla in comune con loro, pure la loro vita era il risultato di una scelta personale. Anche la mia vita era stata determinata fino allora da una scelta morale. Ma ora stavo per entrare in un mondo privo di donne, dove per otto lunghi anni sarei stato circondato unicamente da uomini.
[…]
Buona analisi a tutti voi.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
Eccovi il primo indizio.
[…]
Quando fummo tutti scesi dalla nave venimmo allineati sul lungo molo. Un gruppo di guardie con molti filetti d’oro sulle maniche contarono i prigionieri, alcuni dei quali giacevano sull’approdo in attesa di essere trasportati all’ospedale; una breve lista rendeva conto degli assenti, i morti che erano stati gettati in mare. Un alto negro, impeccabilmente vestito in borghese, si teneva in disparte sorvegliando la procedura. Era il direttore dell’Amministrazione penale.
« Sacche in spalla! » Gridò una guardia. « Avanti, marsc! »
In fila scendemmo lentamente dal molo. Un gruppo di negri, che erano stati tenuti lontani dalla banchina, affollavano la riva lungo tutto il nostro cammino. Le donne ridevano allegramente additandoci. Una gridò: « In alto i cuori, voi! » La loro spontaneità era comunicativa, tutto ci sembrava così allegro dopo la lunga prova della traversata. C’erano anche molti bianchi, ma avevano un aspetto miserabile. Era chiaro che il nostro arrivo non li interessava. Per la maggior parte erano scalzi, con abiti logori, alcuni avevano le braccia nude e indossavano magliette lacere. Altri avevano dei cappelli logori, sudici. […]
Buona caccia al libro.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
"Come una bestia feroce " di Edward Bunker?
"Come una bestia feroce " di Edward Bunker?
Ciao! Che piacere rileggerti. :)
Mi dispiace doverti dire che non è quello.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
Se come indizio ridai un'altra citazione e il libro non si e'letto, bisogna fare un salto nel buio...magari sull'Isola del Diavolo :)........."Papillon" di Henri Charriere?
Se come indizio ridai un'altra citazione e il libro non si e'letto, bisogna fare un salto nel buio...magari sull'Isola del Diavolo :)........."Papillon" di Henri Charriere?
Fuocherello.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).
Ultimo tentativo allora : "Ghigliottina secca" di René Belbenoit ?
"Memorie autobiografiche" di Clement Duval?
In alternativa mi viene in mente "Nessuno può portarti un fiore" di Cacucci, sempre sulla storia di Duval ma non mi pare che fosse in prima persona...
"Memorie autobiografiche" di Clement Duval?
In alternativa mi viene in mente "Nessuno può portarti un fiore" di Cacucci, sempre sulla storia di Duval ma non mi pare che fosse in prima persona...
@ SandsSnake,
Mi dispiace non sono quelli che hai citato.
Ultimo tentativo allora : "Ghigliottina secca" di René Belbenoit ?
@ Seija,
Sei stata veramente brava. Secondo me non era facile, almeno, credo.
Un libro poco conosciuto, oscurato da Henri Charriere con Papillon, e la sua trasposizione cinematografica con Steve McQueen e Dustin Hoffman. Proprio dopo aver visto il film trasmesso in TV con mio padre, mi venne il desiderio di approfondire sulla vita disumana che conducevano i deportati nella Guyana francese. Nella sua libreria c’era “Ghigliottina secca” di Renè Belbenoit, allora gli chiesi perché lui e non Papillon? La risposta fu molto stringata; «questo è vero, è scritto con parole semplici, quell’altro l’hanno fatto diventare un romanzo.»
Desidero aggiungere che l'Isola del Diavolo fu il più sinistro inferno in terra. Anche i detenuti con reati minori erano inviati in quel luogo, e quando avevano scontato la loro pena, dovevano restare nella Guyana Francese per un tempo uguale a quello passato ai lavori forzati. Per chi aveva scontato pene superiori agli otto anni, la legge prevedeva che sarebbero dovuti rimanere per il resto della loro vita. In sostanza una volta arrivati lì, non si sarebbe mai più tornati a casa. Ecco il motivo del titolo Ghigliottina secca.
Un ultimo chiarimento, anche il capitano Alfred Dreyfus fu un suo ospite. Fu accusato di spionaggio, un’accusa costruita ad arte dai veri colpevoli. Passarono anni prima che fosse riabilitato.
Scusate se sono stata prolissa, penso che lo scopo di questo gioco sia anche quello di fare conoscere libri e autori sconosciuti.
La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata. (William Shakespeare).