12 hours fa, Figlia dell' estate dice:Il finale della serie lo trovo semplicemente mediocre: non é una vittoria, (come poteva essere Tyrion sul Trono, teoria che era tra le piú quotate), e non é una punizione, é un vuoto tornare agli inizi di ACOK.
Infatti è per questo che secondo me è plausibile. E’ molto beffardo e agrodolce, vedere come tutti i personaggi abbiano sacrificato tanto per ritornare, tutto sommato, da un punto di vista generale al punto di partenza o mantenere uno status quo, anche eventualmente acquisendo un ruolo di importanza che però rappresenta la perdita di una parte di loro (vedi tutti gli Stark). In pratica una lotta contro forze umane per preservare l’umanità nella sua fallibilità, con i propri pregi e difetti.
Riprende anche un po’ la morale del Gattopardo “cambiare tutto affinchè nulla cambi”.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sinceramente nel finale di Tyrion non ci vedo nulla di beffardo o di dolce-amaro. É un finale assolutamente positivo, considerando il suo percorso di parricida, voltagabbana e regicida, ma che tuttavia non lo vede protagonista. É un finale in linea con la sua caratterizzazione nelle ultime stagione, ovvero quello di "eterna spalla". É un finale che annulla la sua individualitá. Che il messaggio di fondo sia lo stesso dei libri ci credo poco.
In una vecchia intervista pare che D&D abbiano detto:
"I temi sono per i ragazzini di terza media"
Ció che conta per loro é l'evento in sé, non il messaggio che si può ricavare. E infatti non si riesce a capire se alla fine la ruota è stata spezzata (come dice con sicurezza Tyrion) oppure no.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Difatti, ho citato la tua affermazione generale, non mi riferivo a un personaggio nello specifico.
Anche Tyrion comunque rientra nel discorso perdite e sacrifici.
Tyrion perde entrambi i suoi fratelli che fino all’ultimo aveva cercato di salvare, rimane (credo?) l’ultimo della sua famiglia, si ritrova ad auspicare l’omicidio della regnante che aveva scelto di seguire e nella quale ha riposto, forse per la prima volta, speranza, vedendo infrante le sue illusioni sotto le macerie della strage di Approdo del Re. Magari può sembrare che il suo finale sia più dolce di quello di altri, ma personalmente nemmeno per lui è rose e fiori. Già il fatto che come ben rilevi viene annullata la sua individualità, egli ormai accetta il suo ruolo di eterno servitore di un qualcosa di più grande, secondo i canoni del “vecchio” Tyrion pare una sorta di condanna.
Un po’ lo stesso discorso vale per Sansa, la quale non mi pare abbia un finale solo apparentemente ultra positivo: diventa sì Regina del Nord, ma rimane da sola, trincerata in un’armatura di freddezza e durezza in un contesto chissà quanto stabile.
O almeno forse io per assolutamente positivo intendo altro ^^”
Quanto al discorso sul messaggio che si può ricavare, ti dirò io mi sono posta più volte lo stesso quesito proprio in relazione all’opera di Martin. E per quanto riguarda la ruota, sempre personalmente, io credo proprio ci venga fatto capire che in realtà no, non è stata spezzata, e non è possibile farlo proprio a causa della natura umana che con le sue passioni e difetti finirà sempre per prendere il sopravvento in un’alternanza di stati di crisi e tranquillità, nonostante consenta di compiere anche grandi imprese come quella che ha permesso di mettere fine alla minaccia degli Estranei.
D’altronde, sempre personalmente, ritengo che quello di Martin sia un affresco della natura umana nelle sue varie sfaccettature e una specie di tributo all’uomo comune nella sua fallibilità e coraggio, quindi come interpretazione potrebbe anche starci.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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@Lyra Stark @Figlia dell' estate
La serie tv legittima l'avvento di una nuova forma di tirannide, priva di emozioni e di umanità, un desolato guscio vuoto intrappolato nel passato, forse anche capace di modificare il flusso del tempo, estremizzando si potrebbe anche ipotizzare che Bran possa anche influenzare il corso della storia, modificandolo e plasmandolo a suo piacimento, privando così gli uomini della loro facoltà principe ovvero il libero arbitrio. Eppure questo nuovo regime politico non segna una discontinuità rispetto al passato ma piuttosto sembra riesumare e rispolverare quei meccanismi controversi già visti in passato( il concilio ristretto è composto da arrampicatori sociali, opportunisti e yes-man scelti non certo per singolari qualità umane e morali). Io ho interpretato il finale come l'affermazione di una sorta di AI sulle sovrastrutture poliche e sociali. Per me siamo già ben oltre il mero nichilisimo. E' il trionfo e la riscoperta della distopia di stampa orwelliana
La ruota non è stata spezzata. E' stato spezzato solo uno dei raggi di questa ruota(la primogenitura)
Ma nulla vieta che alla morte di Bran questo delicato e debole assetto politico venga travolto dalle ambizioni e dalla sete di potere dei lord(e delle ladies) di Westeros
Forse qualcuno avrebbe fatto meglio a risparmiarsi le frecciatine a Tolkien
Ma siamo OT e forse bisognerebbe discuterne su un thread ad hoc...
"Power resides where men believe it resides. No more and no less."
Sí, in effetti c'è il forte rischio che il regno di Bran diventi una dittatura orwelliana anche nei libri. Non é escluso che Bran diventi il villain finale dei libri.
Detto questo non é assolutamente scontato che Bran diventi un guscio vuoto anche nei libri. Anzi, ci sono indizi contrari in tal senso: quando Theon si sente chiamare dall'albero, sente anche le emozioni dell'albero, che sono, molto probabilmente, le emozioni dello stesso Bran. Probabilmente D&D avranno pensato che, rendendo Bran privo di emozioni, lo avrebbero reso anche il perfetto giudice imparziale.
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Non sono ipotesi da cassonetto. Martin come sappiamo, è un estimatore dichiarato di Lovecraft. Dove la tematica dell'umanità, serva inconsapevole di entità oscure è presente in diversi racconti. O forse a ragione Zerocalcare che disegnò una vignetta dove il testo era più o meno:
Martin, cosa spinge le tue scelte crudeli, forse un disegno più grande?
Rispista: a nord fateve na vita! Il libro è mio e secco chi voglio io. Secondo la nota legge del 'ndo cojo cojo.
Difatti concordo che non siano ipotesi da cassonetto (e mi pare e spero che nessuno lo abbia sostenuto. Al massimo tutto quello che non piace si pensa sia opera degli “incompetenti” DeD confidando che lo scrittore farà sicuramente un lavoro migliore).
Quanto al messaggio di fondo che hai così ben sintetizzato XD, riprende un po’ anche i dubbi che avevo esternato qualche post fa. E personalmente aldilà dei fiorellini, ritengo il messaggio di fondo molto importante per giudicare il valore di un’opera.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Io aspetto di leggere il finale di Martin, prima di giudicare il messaggio di fondo. E non perché io abbia una cieca fiducia in Martin, ma perché la stessa esperienza mi impone cautela. Io ho iniziato a leggere ASOIAF dopo che avevo visto le prime sette stagioni di GOT, avevo letto la trama dettagliata sulle varie Wiki (sì, lo so sono stupida) e avevo iniziato a frequentare giá i primi siti (tra cui forse anche La Barriera) e ho trovato l'opera di Martin molto più complessa di quanto non lascessero suppore la serie o i commenti dei fan inc***ati con D&D. Ho avuto perció l'ennesima conferma di ció che mi é stato ripetuto fino alla nausea: non si puó giudicare un libro prima di leggerlo perché anche il miglior critico tende inevitabilmente e inconsapevolmente a deformare l'opera. Tanto più é deformante una trasposizione televisiva, fatta prima dell'uscita dello stesso libro.
Che poi questa deformazione possa aver edulcorato un finale che nei libri sará amarissimo e distopico é un altro discorso.
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