4 hours fa, Zelda dice:Si ma c'erano mille modi per rendere credibile quel momento, potevano evitare di mostrarci un Verme Grigio così vendicativo e che magari iniziava anche lui a dubitare di Daenerys, o comunque più diplomatico. Così sembra davvero fatto per esigenza di trama.
Più che altro ci può stare che come Immacolato segui gli ordini della tua Regina e nel frattempo fai la faccia arrabbiata perché ti hanno ammazzato Missandei. Ma una volta morta la tua Regina non ha molto senso rimanere lì. Che ne so, potevano fare Jon che tornava dai suoi, gli Immacolati sul piede di guerra e alla fine rendendosi conto dell’inutilità della situazione e dei troppi morti che c’erano stati rinunciare alla vendetta da parte di Verme e lo sbaraccamento generale per andare a Naath. Ci potevano mettere un bel discorso di Jon a Verme Grigio e finirla lì.
Alto giardino che viene sempre tirato in ballo come castello da dare a chiunque.
Ma nessuna casa importante del Sud ha pensato di metterci le mani sopra ?
Idem per Capo Tempesta.
Ma sul serio Jon si sarebbe consegnato spontaneamente a Verme Grigio? E' assurdo… Tanto valeva che si gettasse nel rogo che stava sciogliendo il Trono di Spade. Di fronte ad una sua confessione il Verme Grigio che sgozzava i nemici con profondo senso di piacere lo avrebbe ucciso senza battere ciglio. Tutta la vicenda dell'incarcerazione e della scarcerazione è ridicola.
"Cala la notte, e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte. Per questa notte e per tutte le notti a venire."
Aveva Lungo Artiglio, poteva fare seppuku. Ce lo vedevo, in effetti.
23 minutes fa, King Glice dice:Alto giardino che viene sempre tirato in ballo come castello da dare a chiunque.
Ma nessuna casa importante del Sud ha pensato di metterci le mani sopra ?
Idem per Capo Tempesta.
In quel periodo tutti i Lord erano via da Westeros. Sennò Non si spiega
Erano in vacanza, al caldo. Il meteo aveva previsto un lungo inverno…
"Cala la notte, e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte. Per questa notte e per tutte le notti a venire."
Ci siamo dimenticati della neve ad approdo del re.. O meglio.. L' inverno sta arrivando, il re polaretto pure e a grande inverno di neve se ne vede poca.. Daenerys in missione diplomatica alle porte di approdo del re e non c' è neve. Durante il rogo non c' è neve ma solo cenere. Scena con dany e jon: drogon coperto di neve. Durante i processi fa caldo..
Un articolo molto interessante sull'incoerenza narrativa di GOT.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
@Jacaerys Velaryon l'articolo che hai postato è una vera boccata d'aria, grazie!
qui sta il nocciolo della questione per come la vedo anch'io, che non ero stato capace di esprimere in precedenti interventi. la sterzata dalla narrativa sociologica verso una narrativa banalmente psicologica è il vero problema che ha causato di fondo il crollo della serie, almeno per chi come me era affascinato da GOT per lo più dal contesto messo in scena, dalle trame intrecciate fluentemente che hanno costruito un meraviglioso mondo aperto che morivo dalla voglia di approfondire. questo certo è stato reso possibile a partire dai libri attraverso una loro degna rappresentazione su schermo.
poi la produzione di Martin si è esaurita: in eredità è rimasto un mondo aperto semi-sconosciuto o appena abbozzato da continuare a raccontare: qui D&D si sono ritrovati da soli a portare avanti una mega-storia che non avrebbero potuto concludere efficacemente con i loro mezzi, sia per evidenti limiti di scrittura sia per il media utilizzato - il cinema - non adatto a prolungate e complesse narrazioni di carattere squisitamente sociologico.
tra l'altro sospetto che neanche Martin voglia chiudere il ciclo, potrebbe lasciarlo appositamente incompiuto o con finale sospeso, messaggio implicito che la civiltà non ha conclusione e la sua narrazione nemmeno, a meno che non sia spezzata dall'estinzione umana e della sua memoria, ovvero delle sue storie.
seguendo la linea narrativa improntata nei libri, alla lunga il GOT televisivo sarebbe diventato un meraviglioso "beautiful".
passatemi l'analogia tirata all'estremo, è solo per dire che la trama continuerebbe a crescere aprendo nuovi intrecci invece che chiudersi verso una conclusione, perdendo man mano i vecchi personaggi che si avvicendano con i nuovi eppure mantenendo appassionante il contesto in cui essi operano, fino all'inevitabile sopraggiungere del disinteresse per sfinimento.
D&D hanno virato verso quello che sanno fare, che hollywood sa fare con successo: privare la narrazione di ogni complicato contesto sociologico rendendo quindi la storia più lineare e semplice, finanche banalizzata, indirizzandola verso epiloghi ben tracciati, creando attraverso la narrativa psicologica quegli eroi con cui il pubblico può immedesimarsi e prenderne le parti.
eroi anche stereotipati, più adatti al riscontro di un pubblico maistream.
eroi che a quel punto diventano il vero centro del racconto, la sua sostanza, eroi che non puoi uccidere finchè la loro storyline non si esaurisce (cosa che per i personaggi chiave accade alla fine).
a questo secondo me puntavano D&D: prendere in mano il delicato capolavoro sociologico delle prime stagioni - ingestibile nel lungo periodo per i motivi già spiegati - imbottirlo di fertilizzante eroico per pompare e far fruttare al massimo i personaggi principali (annacquando al contempo la rilevanza narrativa di tutto ciò che è secondario) e segnare quindi la strada verso una chiusura in stile squisitamente hollywoodiano, con fuochi d'artificio e lacrima facile.
dove hanno sbagliato? nel prendere una serie contraddistinta dalla brillante interazione tra i tanti personaggi all'interno di un approfondito contesto coerente e verosimile (per quanto con una spolveratina di magia: q.b. quanto basta come in cucina), e volerla risolvere scommettendo tutto sulle gesta e sul destino di pochi personaggi chiave.
fintanto che la trama è rimasta aperta, per non dire in espansione, hanno saputo sfoggiare bellissimi episodi riusciti e d'impatto: pur venendo a mancare poco a poco gli intrecci raffinati dei libri, anche limitandosi ad una buona caratterizzazione psicologica con svolgimenti azzeccati si arriva al successo. non a caso la serie è esplosa di popolarità, se non sbaglio, dopo la 4-5 stagione, la ricetta hollywoodiana funziona, ci mancherebbe. pensate al percorso sempre più incredibile di Dany, di Jon, di Arya: i puristi dei libri magari storgono il naso perchè cominciano a accorgersi delle incoerenze, ma per il semplice spettatore televisivo che non fa troppo caso ai dettagli, è oro colato.
per quanto a lungo però potevano reggere il palco, considerata la richiesta di una conclusione cinematografica in tempi non biblici, prima di dover inevitabilmente fare i conti con i nodi grossolani da loro stessi lasciati sulla trama semplificata portata avanti? per stigmatizzare gli eroi non sono stati minimamente in grado di preservare la coerenza e la complessità del mondo di Martin su cui si regge il successo della saga televisiva stessa.
è così che il castello narrativo ha cominciato a crollare, all'inizio con piccoli pezzetti marginali (stagione 6) poi con pezzi più evidenti e con maggiore frequenza (stagione 7) collassando infine fragorosamente nella sgaloppata dell'ultima stagione.
per carità, ci sarà una parte consistente di pubblico che pone la narrazione sociologica di GOT in secondo piano e gli interessa piuttosto la storia avvincente del loro personaggio preferito, in tipico stile hollywood: anche in quel caso però il fallimento era inevitabile a priori, D&D sapevano bene che la fine richiesta da Martin avrebbe shockato e deluso i fan sfegatati dei due eroi più popolari, Dany e Jon.
per quanto puoi permetterti di appiattire il contesto sociale in cui operano i protagonisti, se vuoi che una storia anche banale piaccia non la puoi infarcire così tanto di contraddizioni, buchi e forzature immotivate. sembra che non si siano quasi nemmeno impegnati soprattutto nell'ultima serie, come se non ne avessero voglia: tanto anche scervellandosi su sceneggiature più raffinate che sorreggessero meglio il traballante castello, i fan-boy li avrebbero in ogni casi ingiuriati per la fine dei loro beniamini ed i fan-man nè sarebbero rimasti in ogni caso delusi per le incoerenze a lungo andare, con un interesse che sarebbe andato via via scemando. sapevano che era impossibile per loro prolungare la magia degli intrecci Martiniani, neanche trascinando la saga per altre 4 stagioni sarebbero riusciti a risolverla in modo complessivamente convincente.
Ma come, dopo 12 stagioni di sviluppo e pompaggio, ed il NK mi muore così? *bestemmie* *sbonk* ;-P
quindi d&d avranno pensato: sti***zi, a sto punto chiudiamo tutto con la 7 e la 8, mandiamola pure in vacca tanto siamo spacciati non vale la pena perderci tempo.
Citazione dall'articolo:
Nel dramma teatrale tedesco di Bertold Brecht, Life of Galileo, Andrea, un ex allievo di Galileo, lo visita dopo aver rinviato le sue scoperte seminali sotto la pressione della Chiesa cattolica. Galileo dà ad Andrea i suoi taccuini, chiedendogli di diffondere le conoscenze che contengono. Andrea celebra questo, dicendo "infelice è la terra che non genera eroe". Galileo lo corregge: "Infelice è la terra che ha bisogno di un eroe".
9 hours fa, ziowalter1973 dice:Ci siamo dimenticati della neve ad approdo del re.. O meglio.. L' inverno sta arrivando, il re polaretto pure e a grande inverno di neve se ne vede poca.. Daenerys in missione diplomatica alle porte di approdo del re e non c' è neve. Durante il rogo non c' è neve ma solo cenere. Scena con dany e jon: drogon coperto di neve. Durante i processi fa caldo..
Probabilmente gli scompensi climatici erano causati dagli Estranei. Morti loro, tutto si è risolto. Almeno credo.
14 hours fa, niphredil dice:Che ne so, potevano fare Jon che tornava dai suoi, gli Immacolati sul piede di guerra e alla fine rendendosi conto dell’inutilità della situazione e dei troppi morti che c’erano stati rinunciare alla vendetta da parte di Verme e lo sbaraccamento generale per andare a Naath. Ci potevano mettere un bel discorso di Jon a Verme Grigio e finirla lì.
Già, avrebbero potuto e sarebbe stato tutto più sensato.
Poi ci sarebbe stato da capire come arrivare allo stesso risultato (Bran eletto nuovo reggente e Jon alla barriera). Ma senz'altro un modo c'era, poteva essere l'occasione per dare un senso alla scena di Varys che scrive quelle lettere, far arrivare i lord degli altri regni, rinominare la questione dei natali di Jon e finire con lui che rifiuta il ruolo di comando e si auto-esilia .
Non avremmo avuto Tyrion imprigionato/processato, ma non mi sembra una grossa perdita e comunque il discorso di Bran che lo nomina Mano per "punizione" ci sarebbe stato ugualmente, se proprio volevano dare l'idea che Tyrion andasse in qualche modo punito per aver sostenuto Dany inizialmente.
Non sono né sarò mai a favore della famosa petizione per rifare tutto (la trovo davvero una cosa assurda e sciocca), anche perché questa ottava stagione l'ho più apprezzata che disprezzata, però ammetto che questa parte del finale avrei proprio voluto vederla svolgersi diversamente.
@ryer si esatto. Così Jon avrebbe scelto l’autoesilio ed il resto sarebbe finito nello stesso modo. Tyrion poteva comunque rimanere imprigionato fino alla partenza di Verme.
Insomma secondo me la seconda parte del finale poteva tranquillamente essere girata in modo diverso. Mi dispiace davvero che non l’abbiano fatta scrivere a Brian Cogman.
altra incongruenza della serie..
Davos che dice agli immacolati di fondare una loro casata o qualcosa di simile...
ma se non possono avere generare figli
poi se ne vanno a naath a morire probabilmente perchè le belle farfalle di quel posto sono quasi un'arma difensiva visto che sono tipo velenose o portano una febbre etc..
sono la difesa dell'isola
una genialata insomma
Vabbè ma vanno a Naath perché era il desiderio di Missandei di tornare lì e lui le aveva detto che avrebbe protetto l’isola dato che lei aveva detto che erano un popolo pacifico. A me è piaciuta come cosa, non c’e un’incongruenza. È un modo per tenere viva la memoria di Missandei.
Sinceramente anche a me non ha dato fastidio.