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TWOW - Sansa Stark
O di Ombra Lunare
creato il 31 agosto 2014

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Ombra Lunare
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Inviato il 31 agosto 2014 19:35 Autore

Argomenti trattati:

 

1) Prima Parte: A Game of Thrones. Sansa Stark da Grande Inverno:http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507418

2)Parentesi Ned e Cat.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507419

3) Lady Sansa Stark, insegnamenti della septa.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507420

4) La Battaglia del Tridentehttp://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507421

5)Lord Eddard e lady Sansa di Casa Satrk, padre e figlia.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507422

6) La futura regina.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507423

7) I due tentati suicidi.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=507426

8) Sansa, Sandor e l’autostima.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508153

9) Parte seconda ACOK, riflessioni sull’eroismo di Sandor.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508318

10) La compassione.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508422

11) Presupposti per il ragionamento strategico.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508441

12) Sansa e i suoi non cavalieri.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508745

13) Sansa e Sandor, parte seconda.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508856

14) Utilissimi consigli di Cerseihttp://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508882

15) PARTE TERZA: IL BUIO PRIMA DELL’ALBA, ASOS (incontro con i Tyrell)http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508915

16) Increibile perspicacia..http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508917

17) ..E gli abissi dell’ignoranza.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508918

18) Sansa Lannister, LA SVOLTA.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=508939

19) La vita coniugale.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509028

20)I desideri si avverano.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509032

21) La fuga.. la liberazione..http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509047

22)La morte di Florian e Jonquil.http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509120

23) Valori famigliari. http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509244

24)Lezioni del gioco del trono http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509342

25)Winterfell il sogno..http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509501

26)Winterfell la realtà. http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509545

27) La morte della canzone. http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=509736

28) If a lie was kindly meant, there was no harm in it.. http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=510168

29) I concetti di forza http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=510192

30)Istinto materno. http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=510271

31) Piani per il futuro. http://www.labarriera.net/forum/index.php?showtopic=14159&p=510406

Prima Parte: A Game of Thrones

 

Sansa Stark da Grande Inverno:

Sansa passa una spensierata infanzia a Grande Inverno, è appassionata di favole e canzoni che parlano dei bellissimi principi e di cavalieri galanti. Ha una fantasia molto sviluppata e preferisce vivere nel mondo che lei stessa si è immaginata. Presta poca attenzione agli affari famigliari, secondo Arya non è in grado di occuparsi dell’amministrazione della casa, ma questo purtroppo non le è richiesto. Sansa ha un fratello maggiore e due genitori premurosi.

AGOT 7 ARYA:

Era(Jeyne Poole) invidiosa del fatto che esistesse almeno una cosa che Arya sa­peva fare meglio di sua sorella: andare a cavallo. Quello, più l'amministrazione della casa. Con i numeri, Sansa proprio non andava d'accordo. Se effettivamente avesse sposato il principe Joffrey, Arya poteva solo augurarsi che l'erede dei Baratheon disponesse di un bravo attendente.

Per volere delle tradizioni medievali lord Eddard passa poco tempo con le figlie e l’educazione di Sansa resta quasi esclusivamente nelle mani della madre e della septa. Sansa ama i suoi fratelli loro giocano e mangiano insieme, ma molte attività veramente importanti e formative per l’identità Stark vengono riservate ai soli maschi. Le maggiori influenze culturali Sansa riceve dalle donne del sud, infatti preferisce la fede negli sette rispetto agli antichi Dei del padre. La septa le insegna le attività di una tipica lady, la cortesia e l’ubbidienza. Arya riceve lo stesso trattamento di Sansa, ma lei insieme ai tipici tratti Stark ha ereditato dal padre un profondo legame con il nord e qualche goccia del sangue del lupo ed è proprio il sangue di lupo che permette ad Arya di ribellarsi ai stretti limiti imposti dalla madre. Arya trova un forte appoggio morale in Jon, insieme hanno una specie di intesa contro l’oppressione di Catelyn. Arya impara fin da piccola ad avere un’opinione diversa, combatte le sue battaglie quotidiane contro la septa per difendere la sua posizione e la sua dignità, la septa e le amiche di Sansa fanno di tutto per denigrarla. Arya sa che qualsiasi cosa gli altri diranno su di lei, lei avrà sempre l’amore e il supporto di suo fratello Jon e di suo padre. Sansa ha i tipici tratti Tully, è una ragazza bella e dolce, al contrario della sorella si trova bene con le attività di una lady, le piace fare tutto alla perfezione, le piace brillare e ricevere i complementi. Sansa cerca sempre l’amore e l’approvazione con le sue azioni.

ACOK 55 CATELYN:

«A tre anni, Sansa era già una lady. Sempre così delicata, così desiderosa di compiacere. Più di ogni altra cosa, amava le storie di valore cavalieresco. Gli uomini dicevano che mi somigliava, ma diventerà una donna molto più bella di quanto io sia mai sta­ta, è evidente.

AGOT 22 ARYA:

Joffrey ha mentito. Le cose sul Tridente non sono andate af­fatto come ha detto lui. E odio anche Sansa. Lei sapeva, aveva vi­sto. Ma ha mentito perché vuole che Joffrey la ami

Però in alcune rare volte in cui Sansa sa di avere sostegno incondizionato di Ned anche lei è in grado di difendere i suoi diritti.

AGOT 15 SANSA:

Septa Mordane arricciò il naso, mostrando il suo disappunto, mentre faceva colare del miele su una fetta di pane. «Una nobile signora non dovrebbe nutrire cani dal proprio desco.»

«Non è un cane, è un meta-lupo» la corresse Sansa, mentre la lingua ruvida di Lady continuava a leccarle gentilmente le dita. «E poi mio padre dice che possiamo tenerli sempre con noi, se vogliamo

«Tu sei una brava ragazza, Sansa» tagliò corto septa Mordane, per nulla ammorbidita «ma quando si parla di quella creatura di­venti testarda come tua sorella Arya.

L’educazione riservata di Sansa le impedisce sviluppare rapporto sincero ed incensurato con Jon, lei mantiene sempre la distanza come sua madre vorrebbe.

AGOT 7 ARYA:

«Tu cosa pensi del principe Joff, sorellina? È molto galante, non trovi?»

«Jon dice che a guardarlo sembra una ragazza.»

«Povero Jon.» Sansa allineò un'altra serie di punti. «È geloso perché è bastardo.»

«Jon è nostro fratello.»

( ..intervento di quella bip di septa..)

«Fratellastro» corresse Sansa con voce soffice, affilata, sorri­dendo a tutto beneficio della septa.

Sansa non ritiene opportuno coltivare buoni rapporti con i popolani di Grande Inverno, loro sono sporchi e incortesi, troppo lontani dalle figure cavalleresche che popolano la sua mente. Lord Eddard spesso invita a tavola la sua gente, persone con la posizione sociale molto più bassa della sua, lui discute dei problemi della gente comune e cerca di mettersi nei loro panni. Ned spiega l’importanza del conoscere le persone che si governa. A causa di una colpevole mancanza di comunicazione tra il padre e la figlia il messaggio non passa e Sansa si meraviglia del comportamento di Arya, la quale agisce esattamente come Ned cioè fa amicizia con i popolani e si preoccupa dei loro problemi.

AGOT 15 SANSA:

Sansa sapeva tutto quello che c'era da sapere sul genere di gente con la quale ad Arya piaceva parlare: signorotti di basso rango, stallieri, servette, uomini anziani, bambini mezzi nudi, mercenari di dubbia nascita. Arya era capace di fare amicizia con chiunque.

AGOT 22 ARYA:

A Grande Inverno mangiavano quasi sempre nella sala gran­de. Suo padre diceva che se il signore di un castello voleva con­servarsi la fedeltà dei suoi uomini, doveva condividere il cibo con loro. «Fa' in modo di conoscere gli uomini che ti seguono» l'aveva sentito dire a Robb (gli insegnamenti importanti vengono riservati ai soli figli maschi). «E fa' in modo che anche loro possa­no conoscere te. Mai chiedere ai tuoi uomini di andare a morire per uno sconosciuto.» A Grande Inverno, lord Stark teneva sem­pre una sedia vuota alla propria tavola, e ogni giorno chiedeva a un uomo diverso di occuparla. Una sera poteva essere Vayon Poole, l'attendente di palazzo, e allora avrebbero parlato di co­nio, di magazzini del pane e di servitori. Un'altra sera sarebbe stato Hullen, con le sue conferenze senza fine sui cavalli. Un'altra sera ancora septon Chayle, il bibliotecario, oppure Jory Cassel, o ser Rodrik, o addirittura la vecchia Nan, con le sue antiche storie strampalate.

In quei giorni, Arya era felice di rimanere a tavola con suo pa­dre, ad ascoltare tutti quei discorsi. Ma le piaceva anche ascoltare gli uomini che sedevano sulle panche, e per lei non faceva diffe­renza che fossero duri soldati di ventura, nobili cavalieri, baldi signorotti in giovane età oppure armigeri veterani di mille batta­glie. Adorava tirare loro addosso palle di neve e aiutarli a rubare fette di torta dalle cucine. Le loro mogli le davano dolcetti e lei inventava nomignoli buffi per i loro figli più piccoli e giocava a principesse e stregoni, a caccia al tesoro e a vieni-nel-mio-castello con i più grandi. Tom il Grasso la chiamava "Arya Dappertutto", molto meglio di "Arya Faccia di cavallo".

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 19:36 Autore

Parentesi Ned e Cat:

 

Per comprendere meglio Sansa è importante osservare da vicino i suoi genitori. Catelyn Tully è la figlia maggiore di lord Hoster Tully, è la favorita del padre, dopo la morte di sua madre Cat diventa lady di Delta delle Acque e si assume la responsabilità della gestione del castello quando lord Hoster non c’è. Cat è una donna forte, capace di dare gli ordini e di farsi rispettare, lo vediamo bene nell’episodio della cattura di Tyrion. Mantiene alta la sua dignità e non si fa spaventare dalle situazioni avverse. Hoster personalmente si è impegnato ad insegnare a Catelyn l’arte del comando. Cat e Sansa hanno lo stesso tipo di educazione nelle arti femminili, ma a Sansa l’incontrario di Catelyn non è mai stata insegnata alcuna responsabilità.

ACOK 45 CATELYN:

"Ho sempre fatto il mio dovere." Forse per questo era sempre stata la favorita del lord suo padre. I suoi due fratelli maggiori erano pe­riti entrambi in tenera età, così, fino alla nascita di Edmure, per lord Hoster lei era stata figlio e figlia insieme. Poi anche sua madre era morta, dando alla luce Lysa. A quel punto lord Hoster le aveva detto che spettava a lei essere la lady di Delta delle Acque. Catelyn aveva fatto anche questo.

Eddard Stark è il secondogenito di lord Ricard Stark, nato per essere alfiere del suo fratello maggiore Brandon e per seguire i suoi ordini. Ned è splendidamente educato alla sottomissione militare da Jon Arryn, in assenza di Brandon, Ned trova un’altra figura da seguire, il suo amico Robert Baratheon.

AGOT 4 EDDARD:

In ogni caso Robert era il suo re, adesso, non più soltanto suo amico. E da re Ned l'avrebbe trattato.

«Maestà» si limitò a dire «Grande Inverno ti appartiene.»

«E un'altra cosa, Ned: se la sento ancora una volta, la farsa del "maestà", ti stacco la testa e la infilo su una picca. Tu e io siamo ben altro!»

«Non ho dimenticato cosa siamo, Robert.»

Ned soffre del complesso di inferiorità verso le persone più carismatiche e autoritarie di lui, la sua cieca sottomissione gli impedisce di combattere per far rispettare le sue opinioni. Dopo la ribellione di Robert Ned non è in grado di far prevalere i suoi ideali di giustizia ed è costretto ad accettare passivamente la Lannister sul trono di spade. Nell’incidente sul tridente Ned conosce la verità e cerca la giustizia, ma comunque rimane inabile di difendere la sua famiglia e ciò in cui crede.

AGOT 6 CATELYN:

«Brandon.» La bocca di Eddard assunse una piega amara. «Lui saprebbe cosa fare, adesso. Lo sapeva sempre. Tutto doveva an­dare a Brandon: tu, Grande Inverno, ogni cosa. A Brandon, non a me. Lui era nato per essere Primo Cavaliere del re e padre di re­gine, non io. Io non ho mai chiesto di portare il bastone del co­mando.»

 

Catelyn si intenerì vedendo la sua pena. L'aveva sposata in luogo di Brandon, esattamente come voleva la tradizione, ma quel fantasma non aveva mai cessato d'incombere su di loro. As­sieme all'altro fantasma, quello della donna il cui nome si era sempre rifiutato di rivelare: la donna che gli aveva dato Jon, il fi­glio bastardo

Dalla differenza di educazione dei due sposi esce fuori un’interessante rapporto di forza. Catelyn manipola il marito, riesce ad ottenere quasi tutto quello che vuole, tutto tranne le cose che riguardano Jon. E’ lei la vera padrona di casa. Catelyn combatte fino in fondo quando vede lesa la sua dignità anche se sa di ferire gli sentimenti di Ned. Sansa ha vissuto con questo esempio di famiglia per tutta la vita, ma la cattiva influenza di quella … di septa non le ha permesso di assorbire il carattere della madre, “fortunatamente” ad un certo punto le cose cambiano.

AGOT 6 CATELYN:

«A questo punto, veramente non abbiamo più scelta. Tu devi diventare Primo Ca­valiere del re, Ned. Tu devi andare con Robert al Sud e scoprire la verità.»

«La verità, dici?» Eddard Stark era giunto a una conclusione radicalmente diversa. A Catelyn bastò un attimo per rendersene conto. «Le sole verità che conosco si trovano qui. Il Sud è un covo di serpenti dal quale ho tutte le intenzioni di tenermi lontano.»

«Mio signore,» Luwin tornò a tormentare la catena che porta­va al collo, la quale, nel tempo, aveva indurito la pelle soffice del­la sua gola «grande è il potere del Primo Cavaliere. Può scoprire il segreto della morte di lord Arryn, fare sì che i suoi assassini vengano portati di fronte alla giustizia del re e, qualora le ipotesi peggiori dovessero rivelarsi fondate, proteggere lady Arryn e suo figlio.»

Ned girò per la stanza uno sguardo disperato. Catelyn sapeva cosa provava in quel momento, ma non poteva andare da lui e prenderlo tra le braccia, non ancora. Prima era necessario arriva­re alla vittoria. (osservate questo lampante esempio di manipolazione femminile) Per i suoi figli, i loro figli.

«Mi hai detto che Robert è più di un fratello per te. Dimmi, Ned, abbandoneresti tuo fratello fra gli artigli dei Lannister?»

«Che gli Estranei vi portino alla dannazione, te, lui e i Lannis­ter» imprecò cupamente Ned.

 

«Tu sai che non posso portarlo al Sud con me.» Lo sguardo di Ned era pieno d'angoscia. «Non ci sarà alcun posto per lui a cor­te. Un ragazzo con il nome dei bastardi... questo diranno di lui. Sarà bollato per sempre.»

Il cuore di Catelyn rimase impenetrabile al muto appello negli occhi del marito. «Dicono che il tuo caro amico Robert di bastardi ne ha fatti almeno una dozzina.»

«Ma nessuno di loro si è mai visto a corte!» tuonò Ned. «Ha pensato la donna Lannister a evitare che questo accadesse. Stai mettendoti al suo stesso livello, Catelyn? Stesso esercizio di cru­deltà? Jon è solamente un ragazzo!...»

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 19:37 Autore

Lady Sansa Stark

 

Eleganza, cortesia, ubbidienza queste sono le tre regole base di una vera lady, Sansa fa del suo meglio per seguirle. Che gli estranei la portino alla dannazione Septa Mordane è il tutor di Sansa ed è proprio lei che inserisce nella sua testa idee sbagliate. Andiamo ad analizzare cosa le insegna:

1)Essere una leccaculo:

AGOT 7 ARYA:

La septa, tutta sorrisi e ammi­razione, sedeva accanto alla principessa Myrcella. Non le capita­va spesso di avere il privilegio di istruire una principessa reale nelle arti femminili, aveva detto quando la regina aveva accom­pagnato Myrcella nella sala del ricamo. Arya pensò che anche i punti di Myrcella erano un po' storti, ma a giudicare da come septa Mordane stava tubando, non pareva proprio.

 

«Arya e io parlavamo di quanto siamo liete di avere la principessa con noi quest'oggi.»

«Un grande onore per tutti noi, senz'alcun dubbio» approvò la septa.

 

«Arya! Torna subito qui!» le strillò dietro septa Mordane. «Non un altro passo! La lady tua madre sarà informata di un si­mile comportamento. E di fronte alla nostra principessa reale, per giunta! Tu svergogni ciascuna di noi!» ( le reali emozioni di Arya non importano, la bip di septa è incaricata ad insegnare la cieca venerazione)

2) Apprezzare più l’apparenza rispetto alla sostanza.

Al torneo del primo cavaliere fa delle considerazioni davvero disgustose, denigra Jory Cassel, l’uomo di Eddard Stark negli occhi di Sansa. Invece di insegnare alla ragazza l’amore e l’orgoglio per gli uomini del nord gli insulta per come sono vestiti. Ad Arya qualcuno ha detto che un uomo del nord vale quanto dieci del sud ed a Sansa nessuno si preoccupato spiegare che il valore di un cavaliere sta ben oltre il suo aspetto fisico. E non è la prima volta che la septa insegna a Sansa disprezzare i valori della sua famiglia, le liti e le incomprensioni tra Sansa e Arya fioriscono anche grazie all’aiuto della religiosa, nessun educatore decente si sarebbe mai permesso di alimentare una situazione non facile con frasi cosi forti. Questo sbagliato comportamento della septa porta Sansa a pensare di essere sempre nel giusto e di credere che Arya è sempre nel torto, del resto Mordane non fa altro che ripetere quanto sia cattiva Arya. La septa però non ripete quanto è cattivo mentire e non ripete che lady Stark da Grande Inverno dovrebbe mantenere la dignità della sua famiglia anche di fronte al principe, cosi Sansa non si rende ne meno conto della sua responsabilità dell’incidente sul Tridente. L’appoggio di septa Mordane da a Sansa la presunzione di superiorità.

AGOT 29 SANSA

Ogni volta che qualcu­no volava di sella, Jeyne si copriva gli occhi, ma Sansa era di una fibra ben più robusta. Una vera, grande lady sapeva come com­portarsi ai tornei. La stessa septa Mordane notò la sua compo­stezza e annuì in segno di approvazione.

AGOT 15 SANSA

«Devi venire con me.» Adesso Sansa cominciava a perdere la pazienza. «Non puoi respingere l'invito della regina. Septa Mor­dane ti sta aspettando» disse con fermezza.

Arya fece finta di non sentire (..) subito qui!»

«Ci saranno torta al limone e tè» continuò Sansa, con fare da adulta, tutta compresa delle responsabilità del protocollo.

AGOT 7 ARYA:

«I suoi ricami sono deliziosi quanto lei» aveva detto una volta septa Mordane alla lady loro madre. «Sansa ha mani così precise, delicate.» Lady Catelyn aveva chiesto anche di Arya, al che la septa aveva fatto una smorfia: «Arya? La delicatezza di un fabbro ferraio».

AGOT 29 SANSA:

«Al confronto di tutti questi nobili signori» commentò septa Mordane con aria vagamente disgustata «Jory Cassel sembra un mendicante.»

Sansa non poté che dichiararsi d'accordo.

3) Non pensare

Qualsiasi accenno di curiosità dalla parte di Sansa viene liquidato dalla septa con frasi del tipo non ti compete pensare devi affidarti ciecamente all’autorità del tuo padre, da lei si aspetta un’ubbidienza totale ed insensata. La prima persona che si è interessata ai suoi ragionamenti è Petyr.

AGOT 44 SANSA:

Ne aveva parlato con septa Mordane mentre scendeva­no le scale della galleria, ma lei le aveva risposto che non le competeva mettere in discussione le decisioni del lord suo padre.

Era stato proprio allora che lord Baelish aveva detto: «Quanto a questo, septa, proprio non saprei. Certe decisioni del lord suo padre forse dovrebbero essere discusse. La giovane lady è tanto saggia quanto adorabile». Dopo di che, si era esibito in un inchi­no talmente profondo, che Sansa non era stata in grado di dire se la adulava o la prendeva in giro.

Per contro, septa Mordane era apparsa quanto mai turbata dal fatto che lord Baelish avesse ascoltato la loro conversazione. «La fanciulla stava solo parlando del più e del meno, mio signore. Nient'altro che chiacchiere. Non intendeva dire nulla con quel suo commento.»

«Nulla?» Lord Baelish si era accarezzato il pizzetto, tornando a rivolgersi a Sansa: «Dimmi, piccola mia, per quale ragione tu avresti mandato ser Loras?».

Sansa non aveva avuto scelta se non dirgli dei mostri e degli eroi nelle storie romantiche.

 

«Septa, una volta che la testa gliel'avranno tagliata, pensi che lord Beric la infilzerà su una picca sul portale del suo castello o che la ripor­terà qui al re?» Lei e Jeyne ne avevano discusso la sera prima.

«Una lady non parla di certi argomenti a colazione!» Septa Mordane era scandalizzata. «Che fine hanno fatto le tue buone maniere, Sansa? Non ci posso credere: negli ultimi tempi sei di­ventata cattiva quasi quanto tua sorella.(l’ennesimo esempio di ingiuste illazioni verso Arya anche quando lei non ha fatto niente di male)»

 

Sansa non trattenne le lacrime mentre septa Mordane le ac­compagnava giù per la scala. Tutto finito: i tornei, la corte, il suo principe, ogni cosa. Stavano per rimandarla alle mura grigie, cu­pe di Grande Inverno, stavano per rinchiuderla per sempre las­sù. La sua vita era finita ancora prima di essere iniziata.

«Smetti di piangere, piccola» le disse con severità septa Mor­dane. «Sono certa che il lord tuo padre sa qual è la cosa migliore per voi.»

Purtroppo gli insegnamenti della septa trovano terreno fertile nella mente fantasiosa della giovane lady Stark. Sansa trae la sua personale scala dei valori dalle ballate cavalleresche e dal esempio di comportamento che le da la Mordane. L’amore verso il principe delle ballate si unisce alla cieca venerazione della famiglia reale non lasciando spazio per il rispetto di se stessa. Il desiderio di compiacere tutti trova il suo apice nel rapporto di Sansa con la corte di Re Robert. AGOT 15 è un capitolo molto ricco in cui appaiono pressoché tutte le sue debolezze iniziali.

Agisce in maniera accomodante nei confronti del violento ed autoritario comportamento di Joffrey, neppure dopo aver visto il principe minacciare con una spada vera e offendere con parole oscene sua sorella Sansa non riesce a liberarsi dal suo modo di fare servile.

AGOT 15 SANSA

Accanto a Sansa, Joffrey s'irrigidì. «Ti pare questo il modo di rivolgerti alla mia promessa sposa?» esclamò.

«Posso rispondere.» Sansa acquietò in fretta la rabbia del prin­cipe e sorrise al cavaliere.

 

Il tocco della mano di Joffrey sulla sua manica, e il suo cuore batté più in fretta. «Che cosa ti piacerebbe fare, Sansa?»

"Stare con te!..." pensò lei, ma disse: «Qualsiasi cosa ti allieti, mio principe».

Joffrey ci pensò su un momento, poi propose: «Potremmo fare una cavalcata».

«Io adoro andare a cavallo!»(non è vero) esclamò Sansa.

 

Joffrey mulinò la spada contro Arya urlando parole terribili, oscene. Arya arretrò dal letale pericolo, ma Joffrey continuò a in­calzarla, a farla indietreggiare verso il bosco finché Arya non fu inchiodata con la schiena contro un albero.

Accecata dalle lacrime, sconvolta dal terrore, Sansa non sape­va cosa fare.

Poi un lampo grigio le passò accanto, la superò. Nymeria ar­rivò addosso a Joffrey e le sue fauci si chiusero attorno al braccio armato del principe, costringendolo a lasciare la presa.(..

..)Una volta che furono lontane, Sansa corse dal suo principe, s'inginocchiò accanto a lui.

«Joffrey» singhiozzò. Lui aveva gli occhi chiusi, il respiro affannoso. «Che cosa ti hanno fatto... che cosa ti hanno fatto. Mio povero principe. Non avere paura.» Sansa allungò una mano. «Torno a quel fortino. Vado a cercare aiuto.» Teneramente, le sue dita accarezzarono i soffici capelli biondi di lui.

Gli occhi di Joffrey si spalancarono di colpo.

«E allora vai!... Vai!» le disse con rabbia. Nel suo sguardo, San­sa Stark non vide nient'altro che odio, nient'altro che il più totale disprezzo. «E non mi toccare!» (Ce la vedete Cat pensare e comportarsi in questo modo?

L’idea stessa dell’esercizio del pensiero critico verso i sovrani inorridisce Sansa

AGOT 15 SANSA

«E poi, mi spieghi per quale ragione vuoi andartene in giro su un vecchio cavallo puzzolente quando potresti startene comodamente sdraiata su cuscini di piume, a mangiare torta al limone assieme alla regina Cersei?»

«La ragione» le rispose Arya con noncuranza «è che a me la re­gina non piace.»

A Sansa mancò il respiro. Arya, sua sorella, osava dire una co­sa simile.

Il desiderio di piacere e di compiacere cela la mancanza di autostima in Sansa. Più volte già nel corso di AGOT Sansa si autoaccusa di essere stupida o cattiva per motivi futili.

AGOT 15 SANSA

Sansa (..) lupa. Adesso l'attenzione e gli sguardi di tutti era­no su di lei. Sansa poteva udire i loro commenti a bassa voce, il loro ridacchiare.

«Un lupo» disse qualcuno.

«Per i sette inferi» esclamò qualcun altro. «Quello è un meta-lupo! Che ci fa all'accampamento?»

«Roba degli Stark» ribatté la voce roca del Mastino. «Li usano come balie asciutte.»

Sansa vide che i due cavalieri di fronte alla regina non erano più inginocchiati. Avevano sguainato le spade e stavano guardando lei e Lady. Sentì di nuovo il morso della paura, della ver­gogna, e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

«Joffrey» disse la regina «va' da lei.»

E il suo principe le fu al fianco.

«Lasciatela stare!» (..) sposa!»

Il Mastino, cane fedele e obbediente, s'inchinò e si fece strada tra la gente ammucchiata. Sansa ebbe qualche difficoltà a rad­drizzarsi. Che stupida era stata. Era una Stark di Grande Inver­no, una nobile lady, e un giorno sarebbe stata regina. «Non era Clegane a spaventarmi, mio dolce principe» spiegò a Joffrey. «Era quell'altro.»

 

«Il tuo lupo potrebbe spaventare i cavalli, e sembra che il mio cane spaventi te. Che ne dici se li lasciamo qui entrambi e procediamo soli tu e io?»

«Se così desideri.» Sansa esitò. «Suppongo di poter legare Lady da qualche parte.» Ma continuò a non capire la considera­zione del principe. «Non sapevo che avessi un cane...»

«È il cane di mia madre, in realtà» rise Joffrey. «È lei che me l'ha messo alle costole perché mi faccia la guardia.»

«Ah, vuoi dire Sandor Clegane, il Mastino.» Sansa si sarebbe presa a schiaffi per essere stata così lenta a capire. Mai il suo prin­cipe l'avrebbe amata se lei fosse sembrata stupida. «Ma è pru­dente per te lasciarlo indietro?»

AGOT SANSA 44

An­darono a mangiarsela sui gradini della torre, ridacchiando, scam­biandosi pettegolezzi e condividendo segreti. Quella sera, Sansa andò a dormire sentendosi cattivella quanto Arya. (si sente cattivella per aver preso due pezzi di torta dalle cucine)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 19:37 Autore

La Battaglia del Tridente

 

La mattina presto Arya si allontana dal gruppo per imparare a combattere con l’aiuto di Mycah, Arya ha il permesso del padre per girare nei pressi del convoglio reale, ma dubito che abbia il permesso di disertare l’invito della regina. Arya non curante delle necessita di Sansa si allontana e senza chiedere ulteriori permessi si dedica all’attività che a Grande Inverno le sarebbe probabilmente stata perdonata dal padre. Arya nel suo rapporto con Mycah coltiva gli ideali del padre e si comporta come una Stark, tratta il ragazzo come un amico e non come un sottomesso. Sansa e il principe dopo aver bevuto più vino del necessario raggiungono Arya e Mycah sulla sponda del fiume. Arya giustifica Mycah dicendo che è lei che gli ha chiesto di insegnarle a combattere. Joffrey inebriato minaccia il ragazzino che non ha ne meno un arma per proteggersi. Sansa in questo caso non nota il pessimo comportamento di Joff, lei non gli dice che non è giusto colpire gli innocenti e gli indifesi. Sansa non prova alcuna compassione per popolano che sta per essere mutilato, prova compassione solo per se stessa e per la sua giornata rovinata. Dice ad Arya di stare fuori dal combattimento. Arya rompe un bastone sulla testa del principe fino al sangue, lei è una lupacchiotta selvaggia, non contempla metodi non violenti della risoluzione dei conflitti, forse in questo caso ha un po’ esagerato. Joffrey si gira, Mycah scappa, Arya si ritrova senza nulla in mano per proteggersi dalla spada di Joffrey. Sansa vede la paura negli occhi della sorella, lei sente le parole oscene che il principe le rivolge, ma nonostante tutto non riesce a mettersi dalla parte di Arya e cercare di proteggerla. Joffrey caccia Arya in un angolo e manca poco a colpirla quando interviene Nymeria per salvare la padrona. Joffrey urla di dolore, Arya prende la sua spada e la butta in mezzo al fiume poi scappa. Sansa invece di indignarsi per il fatto che Joff ha minacciato e offeso sua sorella indifesa, corre da Joffrey e cerca di consolarlo, lui in risposta la tratta come una me**a, e ne meno qui scatta il campanello d’allarme. Sansa torna dal padre e racconta la verità sull’accaduto. Il gruppo si ferma nel castello di Darry per cercare Arya, passano quattro giorni prima che venga ritrovata. Perché Arya è scappata per cosi tanto tempo io non l’ho capito. Arya viene trascinata di fronte a tutta la corte di Robert. Joffrey mente e dice che Arya, Nymeria e Mycah lo hanno attaccato, Arya racconta la verità, Sansa dice una bugia e non disprezza Joffrey che ha mentito a sua vota. Ned sa la verità ma non fa alcunché per rimproverare Sansa della sua bugia, non interviene lui stesso al posto di Sansa, lascia scorrere gli eventi. Senza l’aiuto della testimonianza di Sansa la colpevolezza di Arya e di Nymerya sono innegabili, la regina ha la possibilità di dire che i lupi sono animali pericolosi ed incontrollabili e chiede l’uccisione di Lady. Arya si mette a difesa di Lady anche se odia Sansa per la bugia, urla per risparmiare il lupo innocente. Ned supplica Robert per la giustizia, ma Robert non lo ascolta e scappa. Io sono convinta che in questa occasione Ned non aveva alcun diritto di sottomettersi ai capricci di Cersei, aveva l’obbigo di combattere fino all’ultimo. Era uno dei più grandi lord dei sette regni, era il primo cavaliere del re, era l’amico del re ed era dalla parte del giusto, il modo in cui si è sottomesso mi disgusta, la sua amicizia con Robert era più importante di sua figlia. Persone molto meno potenti cercano la giustizia con più determinazione dell’uomo più onorevole di Westeros, l’onore va anche diffeso, Ned ha lasciato che i sovrani si puliscano i piedi con la sua famiglia. Ma le cose più starane arrivano dopo la decapitazione di Lady, non c’è un dialogo con Sansa, non c’è una mezza traccia di scuse, di spiegazione. Ned ha visto con i suoi occhi che Joffrey è un mostro e non ha fatto sforzo alcuno per proteggere e mettere in guardia sua figlia. Lui dovrebbe interrompere il fidanzamento perché il principe ha minacciato di morte Arya, ma niente Ned non ha fatto niente, consapevole dei pericoli che attendono le ragazze all’Approdo del Re Ned non le ha ne meno avvisate di stare più attente e più unite. C’è un dialogo con Arya dal quale trasudano nozioni preoccupanti del pensiero di Eddard, lui dice che la menzogna di Arya non è priva di onore per giustificare la menzogna di Sansa, che di giustificazioni onorevoli non ne ha. Non ci posso credere che Ned fosse d’accordo con la degradazione morale di sua figlia Sansa per favorire l’immagine del giovane mostro. A Sansa doveva essere insegnato che la verità, la dignità e la famiglia sono valori superiori e che bisogna diffenderli in qualsiasi circostanza, ma Ned non è stato capace di difendere la verità per cui non ha avuto il coraggio di pretendere lo stesso da Sansa.

AGOT 22 ARYA

E odio anche Sansa. Lei sapeva, aveva vi­sto. Ma ha mentito perché vuole che Joffrey la ami.»

«Tutti diciamo menzogne. Non avrai realmente pensato, Arya, che io abbia creduto alla storiella che Nymeria è scappata, vero?»

Arya arrossì, colta in fallo. «Jory aveva promesso di stare zitto.»

«E Jory ha mantenuto la promessa.» Suo padre sorrise. «Ma esistono cose che non è necessario mi vengano dette. Perfino un cieco si sarebbe reso conto che quella lupa non ti avrebbe mai ab­bandonata di sua volontà.»

«Siamo stati costretti a tirarle contro dei sassi» rievocò Arya, ancora più disperata. «Io le avevo detto di andare, di essere libe­ra, che non la volevo più. C'erano altri lupi con i quali poteva sta­re, avevamo udito i loro ululati. Jory disse che le foreste erano piene di selvaggina, e che Nymeria per nutrirsi avrebbe potuto cacciare. Ma lei invece continuò a seguirci. Così fummo costretti a lanciare pietre. Io l'ho colpita... due volte! Lei mi ha guardato, ha uggiolato... Io mi sono così vergognata... Ma era la cosa giusta da fare, non è vero, padre? La regina l'avrebbe uccisa.»

«Proprio così. E arrivo a dire, Arya, che la tua menzogna... non è stata priva di onore

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 19:38 Autore

Lord Eddard e lady Sansa di Casa Satrk

 

Il compito del lord di Grande Inverno è educare un degno erede maschio ed insegnare ai figli minori essere bravi alfieri del primogenito, l’educazione delle figlie non rientra tra i doveri di un lord. Sansa è una perfetta lady, la septa non fa altro che complimentarsi con lei e lord Eddard non sente la necessità di partecipare allo sviluppo della figlia, lui ama tutti i suoi figli e gli lascia ampia liberta, interviene solo nei casi in cui è strettamente necessario. Una serie di sfortunati motivi portano alla profonda incomprensione tra Sansa e Ned, quello che septa Mordane insegna alla ragazza è decisamente lontano dagli ideali di Ned, ma lui non osa compromettere le tradizioni e siccome Sansa sembra contenta della situazione il padre non vuole distruggere le sue illusioni e imporle un altro punto di vista per forza, lui ama e rispetta la sua innocenza. Tuttavia la mancanza di comunicazione tra il padre e la figlia si fa spesso sentire, fino ad arrivare alla conseguenze drammatiche. Ned non ha trovato il modo corretto per avvertire le figlie del pericolo che le attende all’Approdo del Re, un po’ per la mancanza di fiducia nella ragazze, un po’ per proteggere la loro innocenza, fatto sta che è proprio la mancata condivisione dei piani e dei valori famigliari che ha portato Sansa a fare gravi errori. Arya fin da piccola ha sempre avuto più bisogno del padre, aveva bisogno di essere capita ed incoraggiata per cui il rapporto tra Ned e Arya è più caldo e diretto, in AGOT assistiamo ad alcuni bellissimi dialoghi tra loro in cui vediamo quanto è profonda la condivisione degli ideali Stark.

L’assenza di questo medesimo dialogo con Sansa è una gravissima mancanza.

AGOT 22 ARYA

«Siediti, Arya» le disse, sedendo sulla panca nel rientro della finestra con Ago di traverso sulle ginocchia. «Ci sono alcu­ne cose che devo spiegarti.»

Piena d'ansia, Arya si sistemò sul bordo del letto.

«Sei troppo giovane perché io ti getti addosso i miei fardelli» riprese lord Eddard. «Al tempo stesso, però, sei una Stark di Grande Inverno. Tu conosci il motto della nostra famiglia.»

«L'inverno sta arrivando» rispose Arya in un soffio.

«Tempi aspri, crudeli» assentì suo padre. «Ne abbiamo avuto un assaggio sul Tridente, piccola mia. E prima ancora, nel nostro castello, quando Bran cadde dalla torre spezzata. Tu sei nata du­rante la lunga estate, e non hai conosciuto altro che il caldo e la luce. Ma ora l'inverno sta veramente arrivando. Ricorda il sigillo della nostra casa, Arya.»

«Il meta-lupo.» Nel dirlo, la sua mente tornò a Nymeria. Si ab­bracciò le ginocchia, pervasa da una paura improvvisa.

«Lascia che ti dica qualcosa sui lupi, piccola. Quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, mentre il branco sopravvive. L'estate è il tempo delle liti, ma d'inverno dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, condividere il calore, mettere assieme le nostre forze. Quindi, se proprio devi odiare qualcuno, odia coloro che davvero vogliono il nostro male. Septa Mordane è una brava donna, e Sansa... è tua sorella. Sarete anche diverse quanto il sole e la luna, ma nei vostri cuori scorre il me­desimo sangue. Tu hai bisogno di lei, come lei ha bisogno di te... E io, gli dei mi assistano, ho bisogno di voi, di tutt'e due.» La vo­ce di suo padre suonava piena di una stanchezza infinita.

«Non odio Sansa» si ritrovò a dire Arya. «Non realmente» e questa era una menzogna solo in parte.

«Non è mia intenzione spaventarti, ma nemmeno mentirti. Siamo giunti in un luogo oscuro, pieno di pericoli. Non siamo più a Grande Inverno. Abbiamo nemici che ci vogliono distrug­gere. Non possiamo combatterci tra noi. La tua continua ribellio­ne, il correre via, le parole dure, la disobbedienza... A casa, tutte queste cose non sarebbero altro che i giochi estivi di una bambi­na. Qui e ora, con l'inverno che incombe, sono tutt'altra cosa. È giunto il tempo di crescere.»

«Lo farò» promise Arya. Non aveva mai amato suo padre co­me in quel momento. «Anch'io posso essere forte. Tanto quanto Robb.»

Lord Eddard le tese Ago, dalla parte dell'elsa. «Tieni.»

Sansa purtroppo rimane fuori da questo rapporto lei in più occasioni non riesce a comprendere le motivazioni del padre e lord Stark non fa alcun sforzo per farsi capire anche da Sansa, anzi molte volte lo vediamo usare toni severi con lei. Lei ha soltanto undici anni non ha alcuna colpa nel non capire alcuni particolari, non tutti nascono geni come Arya, quelli che non capiscono andrebbero aiutati e non rimproverati.

AGOT 22 ARYA

«Ci sarà permesso di assistere, padre?»

«Tu sai come la penso, Sansa. Sembra che io debba non soltan­to allestire i giochi di Robert, ma anche fingere di essere onorato. Questo però non mi obbliga a imporre una simile stravaganza al­le mie figlie.»

«Oh, padre, per favore! Io voglio vedere.»

«Ci sarà anche la principessa Myrcella» intervenne septa Mor­dane. «È più giovane di lady Sansa. Ci si aspetta che tutte le altre lady di corte siano presenti. Il torneo è in tuo onore, lord Stark. Apparirebbe improprio che la tua famiglia fosse assente.»

«Immagino sia così.» Ned aveva un'espressione amareggiata. «Molto bene, farò in modo che ci sia un posto per te, Sansa» spo­stò lo sguardo «e per te, Arya.»

«Non m'importa nulla del loro stupido torneo» dichiarò Arya. Ci sarebbe stato anche il principe Joffrey, e lei lo odiava.

«Sarà uno splendido evento.» Sansa sollevò il capo. «Quanto alla tua presenza, ne faremo volentieri a meno.»

«Basta così, Sansa.» L'ira apparve sul volto del loro padre. «In­sisti con quel tono e mi farai cambiare idea. Sono annoiato a mor­te da questa guerra senza fine tra voi due. Siete sorelle e mi aspetto che come tali vi comportiate. Sono stato chiaro?»

AGOT 44 SANSA

«Ha cominciato Arya.» Sansa voleva avere la prima parola. «Mi ha dato della bugiarda e mi ha tirato un'arancia e mi ha rovi­nato il vestito, quello di seta color avorio che la regina Cersei mi ha donato quando sono stata promessa in sposa al principe Joffrey. Lei detesta l'idea che io lo sposi. Cerca sempre di rovinare tutto, padre. Non sopporta qualsiasi cosa che sia bella o delicata o splendida.»

«Basta così, Sansa.» Adesso la voce del lord suo padre si era in­durita per l'impazienza.

Il torneo e la morte di ser Hugh era un’ottima occasione per il dialogo tra Ned e Sansa, lui sapeva che un uomo è morto di fronte agli occhi di sua figlia undicenne. Ned da solo va a vedere il corpo e dice una frase di fondamentale importanza “La guerra non dovrebbe diventare un divertimento” la stessa frase dovrebbe dirla a Sansa e spiegare dettagliatamente il suo punto di vista. La reazione di Sansa alla morte di ser Hugh è molto strana, sappiamo che Sansa in seguito si è dimostrata una persona molto compassionevole, ma in quel’occasione il suo commento è freddo ed un po’ cinico.

AGOT 29 SANSA

Jeyne Poole pianse in modo talmente disperato, che septa Mordane la portò via dagli spalti per darle modo di riprendere il controllo. Sansa rimase con le mani intrecciate davanti a sé, a os­servare come ipnotizzata quella vita che si spegneva. Era la pri­ma volta che vedeva morire un uomo. Anche lei, come Jeyne, avrebbe dovuto piangere, si disse, però le lacrime non vennero. Forse si erano tutte disseccate per Lady, per Bran. Se si fosse trat­tato di Jory o di ser Rodrik o di suo padre sarebbe stato diverso, ma quel giovane cavaliere nel mantello blu non significava nulla per lei: era soltanto uno sconosciuto della valle di Arryn, del quale aveva dimenticato il nome l'attimo stesso in cui l'aveva sentito.

Il cadavere venne portato via. Un ragazzo munito di pala ven­ne a gettare terra sul punto in cui era caduto, coprendo il sangue. Ora, anche il resto del mondo avrebbe dimenticato il nome di quel cavaliere, per lui non sarebbero mai state composte ballate. Triste, si rese conto Sansa, molto triste.

Successivamente alla motre di Jory è evidente che Sansa non comprende la gravità dell’accaduto, per sansa la morte dei tre uomini di suo padre significa davvero poco, lei non comprende il significato stesso della morte. Per la prima volta la consapevolezza della sofferenza gronda su di lei durante il massacro nella torre del primo cavaliere, i suoi pensieri in proposito sono illuminanti.

AGOT 44 SANSA

Alyn era l'alfiere degli Stark. Sansa si sentì tanto orgogliosa nel vederlo avvicinarsi a scambiare qualche parola con lord Beric. Alyn era più bello di Jory; un giorno sarebbe diventato cavaliere.

 

AGOT 51 SANSA

Pressoché ogni giorno della sua vita era stato scandito dal cozzare delle spade, acciaio contro ac­ciaio nel cortile degli addestramenti di Grande Inverno, ma sape­re che questo cozzare di spade era reale rendeva tutto assai di­verso. Ciò che Sansa aveva udito non assomigliava a niente che avesse mai udito prima di quel momento, e c'erano anche altri suoni: gemiti di dolore, bestemmie feroci, invocazioni di aiuto, lamenti di feriti, di morenti. Nelle ballate dei menestrelli, mai i cavalieri gridavano o invocavano pietà.

Un’altra occasione per parlare con la figlia del inverno che sta arrivando si è presentata a Ned quando lei lo ha visto nella sala del trono amministrare giustizia per le vittime della Montagna. Sansa era curiosa aveva l’interesse e la volontà di capire di più, ma sia il padre che la septa hanno condannato il suo coinvolgimento in queste faccende. Ned pensava che non è importante spiegare gli aspetti basilari della giustizia a Sansa perché è troppo giovane, mentre riteneva importante far vedere a Bran(7 anni) una decapitazione.

AGOT 53 EDDARD

Ebbe una rapida visione di septa Mordane e di sua figlia Sansa nella galleria superiore. Ned represse un impeto di rabbia: quello non era posto per una ragazzina di dodici anni. Tuttavia la septa non poteva immaginare un simile ordine del giorno. Di soli­to gli affari di stato erano di una noia sconfinata: petizioni, dispute tra villaggi rivali, determinazioni di confini di terre.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 19:39 Autore

La futura regina.

 

Le idee e gli ideali di Sansa distanziavano sensibilmente dagli ideali di Ned, lei non sentiva l’orgoglio dell’appartenenza al branco dei lupi e spesso i suoi interessi venivano ingiustamente sacrificati dal padre mentre Arya era favorita in tutto. I compiti di una giovanissima principessa sono ardui, deve avere la perfetta apparenza, mantenere il perfetto controllo di se stessa deve saper conversare con i membri di alta società. Sansa per tutta la vita si stava preparando per questo compito, per lei era davvero importante, il problema è che non aveva nessuno della famiglia che l’appoggiasse, Catelyn è rimasta a Grande Inverno, Arya non sentiva la necessità di aiutare la sorella, Ned se ne fregava altamente delle necessità di Sansa. E’ comprensibile che Ned non si sentisse a suo aggio nelle conversazioni con Sansa, però consapevole di questo fatto doveva garantire alla figlia un degno seguito di persone che avrebbero parlato con lei, che l’avrebbero sostenuta e consigliata. Margaery ha con lei tre cugine tutte sotto il suo diretto controllo che non avrebbero mai osato causarle problemi come faceva Arya, ha la madre, la nonna, la septa, la moglie del fratelo Garlan per consigliarla nelle questioni più importanti. Margaery ha Loras che ha rinunciato alla vita libera per essere lo scudo della sua sorellina. I Tyrells non hanno lanciato Marg nella fossa con i leoni da sola senza spiegarle niente, tutti i membri della sua famiglia si sono uniti intorno a lei, e cosa importante prima di darla in sposa a Joffrey si sono interessati al carattere del principe e alla futura felicità della ragazza. Gli Stark manco per sbaglio si erano interessati alla felicità di Sansa, Ned come al solito pensava che lui non vuole smuovere il suo cervello arrugginito per permettere a Sansa il migliore dei destini, Cat voleva impegnarsi in questa impresa, ma è rimasta a Grande Inverno e ha lasciato scorrere gli eventi a membro canino. La futura regina e figlia del primo cavaliere del re doveva avere persone qualificate nel suo seguito, quelli che saprebbero guidarla nelle complicate questioni diplomatiche, che saprebbero preparala adeguatamente al suo futuro ruolo. Sansa aveva una sorella dispettosa, una septa ignorante, un’amichetta sciocca e un padre assente. In assenza della figura qualificata e di fiducia Sansa si affida completamente nelle mani di Cersei.

Tutto quello che Sansa desidera è amore e il riconoscimento per i suoi sforzi, lei è ubbidiente, fa il massimo sforzo per eseguire al meglio quello che da lei è richiesto, ma l’amore e il riconoscimento non arrivano mai dalla sua famiglia, l’unica che la ama e la comprende davvero è la madre. I favori non meritati che Ned concede ad Arya sono una grande offesa per Sansa. Arya ha provocato l’incidente su tridente, ma è stata punita solo Sansa per motivi che non le sono stati ne meno spiegati. Ad Arya è permesso girare libera dove vuole e lei è libera da tutti gli obblighi, il padre le per assecondarla ancora di più la manda alle lezioni di danza, a Sansa a stento viene concesso di partecipare a torneo.

AGOT 15 SANSA

Sansa aveva sperato che almeno lui le dicesse di compor­tarsi come la lady di nobile famiglia che si supponeva lei fosse, ma lui non l'aveva fatto, anzi: l'aveva addirittura abbracciata e ringraziata per i fiori. E questo aveva fatto sentire Sansa anche peggio.

 

«Per gli dei, Arya, certe volte ti comporti come una bambinetta capricciosa. E va bene: ci andrò da sola. Molto meglio così. Lady e io ci mangeremo tutta quella buona torta al limone e ci diverti­remo un sacco senza di te!»

Si voltò per andarsene.

«Non penso proprio» le gridò dietro Arya. «Lady non ti per­metteranno di portarla.»

Sansa non fece in tempo a mettere assieme una risposta che Arya era già partita di corsa lungo la sponda del Tridente, all'in­seguimento di Nymeria.

Sola, umiliata, Sansa si incamminò per la lunga strada del ri­torno. Sapeva che ad aspettarla alla locanda c'era septa Mordane. Lady le trotterellava al fianco. Sansa era sulla soglia del pianto. In fondo, tutto ciò che voleva era che le cose fossero belle e deli­cate, come dicevano le rime delle ballate. Perché Arya non pote­va essere dolce e carina come la principessa Myrcella? Quanto le sarebbe piaciuto avere una sorella come lei.

Sansa non è sicura nell’appoggio della sua famiglia, non è sicura dell’amore che il padre prova per lei, lei ha avuto troppo poche conferme del suo interesse verso di lei. Sansa trova il riconoscimento che cercava in Kings Landing, il principe la ama, il cavaliere galante le regala una rosa e la regina è un modello di riferimento, tutti amano e si inginocchiano alla bellezza e al potere di Cersei, Sansa spera di ottenere la stessa posizione. Cersei anche dopo l’incidente con Lady dà a Sansa l’impressione di essere più interessata nel suo destino di quanto non ne faccia Ned, lui ha superato il limite della pazienza della figlia con quest’ultima ingiustizia.

AGOT 49 EDDARD

«Syrio dice che abbiamo il tempo per un'ultima lezione, prima di prendere la nave questa sera» disse. «Posso andare, padre? Tutte le mie cose le ho già preparate.»

«Purché sia corta, e lasciati un margine di tempo per fare il ba­gno e cambiarti. Ti voglio pronta per mezzogiorno, siamo intesi?»

«Mezzogiorno» assicurò Arya.

Sansa alzò lo sguardo. «Se a lei concedi la lezione di danza, co­me mai a me non concedi di dire addio al principe Joffrey?»

«Sarò ben lieta di accompagnarla, lord Eddard» si offrì septa Mordane. «E di certo non perderemo la nave.»

«Mi dispiace, Sansa. Non sarebbe saggio che tu vedessi Joffrey in questo momento.»

«Ma perché?» Gli occhi di Sansa si riempirono di lacrime.

«Sansa, il lord tuo padre sa qual è la cosa giusta per te» disse septa Mordane. «Non devi mettere in discussione le sue decisioni.»

«Non è giusto!» Sansa si alzò di scatto, rovesciando la sedia, e scappò via in lacrime.

Septa Mordane si alzò a sua volta per andarle dietro. «Lasciala andare, septa» la fermò Ned. «Una volta che saremo al sicuro a Grande Inverno, cercherò di farle capire.» La septa chinò il capo e tornò a sedersi, riprendendo la colazione.

Sansa al Approdo del Re non è una Stark è la futura regina, lei pensa ed agisce secondo le precise regole gerarchiche. Lei non reclama il rispetto e protezione per se stessa in quanto una Stark, lei si sente molto più a suo agio con il titolo di principessa. E’ la nuova famiglia a darle la posizione di rispetto che Sansa ha sempre sognato, regina Baratheon può costringere gli altri obbedirla, Sansa Stark non può ne meno convincere suo padre e sua sorella di fare le cose che lei ritiene sacrosante.

AGOT 44 SANSA

«Cos'ha fatto Gregor?» chiese Arya.

«Ha bruciato un villaggio e assassinato tanta gente, donne e bambini compresi.»

«Davvero?» L'espressione di Arya si rabbuiò. «Jaime Lannister ha assassinato Jory, Heward e Wyl. Il Mastino ha assassinato Mycah. Qualcuno dovrebbe aver tagliato anche le loro teste.»

«Non è la stessa cosa» affermò Sansa. «Il Mastino è la spada a protezione di Joffrey. Ed è stato il tuo garzone di macellaio ad at­taccare il principe.»

«Bugiarda!»( Sansa sa benissimo di essere una bugiarda in questa occasione, molto tempo dopo racconterà a Margaery la verità dicendo che è stato Joffrey a incolpare Mycah ingiustamente)

Le dita di Arya si chiusero sull'arancia, facendone sgorgare rivoletti di succo del colore del sangue.

«Fai pure, insultami quanto vuoi» ribatté Sansa con aria di su­periorità. «Vedremo se oserai farlo quando sarò sposata a Joffrey. Ti costringerò a farmi inchini e a chiamarmi "maestà".» Lanciò un grido quando Arya le tirò contro l'arancia, che la centrò in mezzo alla fronte con un suono liquido e le ricadde in grembo.

«Sembra che tu abbia succo d'arancia spiaccicato sulla faccia, maestà» disse Arya.

Il succo colava lungo il naso di Sansa e le faceva bruciare gli occhi. Lo asciugò col tovagliolo. Ma quando vide cos'aveva com­binato il frutto al suo bel vestito di seta avorio, gridò di nuovo. «Sei un essere orribile!» urlò. «Avrebbero dovuto sgozzare te, non Lady!» (ma quanto amore!)

«Il lord vostro padre sarà informato di tutto ciò!» Septa Morda­ne balzò in piedi. «Subito nelle vostre stanze, tutt'e due! Subito!»

«Anch'io?» Le lacrime offuscarono gli occhi di Sansa. «Non è giusto.»

«Nessuna discussione. Via!»

Sansa uscì dalla stanza a testa alta. Un giorno sarebbe stata re­gina, e le regine non piangono. O per lo meno, non lo fanno dove altri possano vedere.

Durante la reclusione Sansa più volte appella all’autorità della regina, alle guardie Lannister dice il principe ed io ci sposeremo, non appella all’autorità di suo padre in quanto primo cavaliere del re, non richiama il suo essere una Stark per ottenere rispetto, forse perche Ned si è dimostrato incapace di risolvere i problemi agli occhi di Sansa, a Darry lui ha permesso un ingiustizia e non ha ne meno cercato di opporsi.

AGOT 51 SANSA

Quella notte aveva fatto un sogno. Joffrey era seduto sul Trono di Spade e lei era al suo fianco, con un fastoso abito intessuto d'oro. In capo lei portava una corona, e tutti coloro che conosceva veniva­no a inginocchiarsi al suo cospetto, rendendole omaggio.

 

«Vi prego, devo parlare alla regina» aveva insistito Sansa, le medesime parole che aveva ripetuto fino alla nausea a chiunque fosse apparso quel giorno. «Anche lei vuole parlare con me, so che lo vuole. Vi prego, ditele che voglio vederla. E se non lei, il principe Joffrey, per gentilezza. Il principe e io ci sposeremo, quando avremo l'età adatta.»

Prima che Eddard venga decapitato si vede chiaramente quanto Sansa è convinta della sua posizione, lei svolge perfettamente le cose che la Septa le ha insegnato, persino in una situazione difficile lei usa tutti i mezzi che crede di possedere per risolvere i problemi. Non ha poi così tanto torto, il fatto che Joffrey è un maniaco è del tutto eccezionale, qualsiasi altra persona di poco più normale avrebbe accolto la petizione della futura moglie. Sansa credeva che se lei svolgerà bene il suo dovere suo marito perdonerà suo padre.

AGOT 50 SANSA

«Lord Eddard sta bene» disse la regina.

«Ma... che ne sarà di lui?»

«Questa» annunciò ponderosamente il gran maestro Pycelle «è decisione che spetta al re.»

Il re! Sansa ricacciò indietro le lacrime. Era Joffrey il re, adesso. E il suo valoroso principe non avrebbe mai fatto del male a suo padre, qualsiasi cosa lui avesse fatto. Se lei fosse andata da lui in­vocando clemenza, lui l'avrebbe ascoltata. Doveva ascoltarla, l'a­mava, la stessa regina gliel'aveva appena confermato. Sarebbe stato necessario che Joff infliggesse comunque una punizione a suo padre, gli altri lord se lo sarebbero aspettato, ma forse l'a­vrebbero rimandato a Grande Inverno oppure esiliato in una del­le Città Libere al di là del mare Stretto. Sarebbe stato solo per qualche anno. Finché Joffrey e lei non si fossero sposati. Nel mo­mento in cui fosse stata regina, Sansa era certa di poter persuade­re Joffrey a far tornare suo padre e a concedergli il perdono.

Spesso viene mossa una critica a Sansa per il fatto che lei abbia dubitato di Eddard e che abbia creduto ai Lannister sul tradimento, lei era veramente convinta che Ned ha sbagliato in qualcosa, mentre tutti gli altri Stark hanno rigettato subito le accuse. Lei aveva dodici anni e il rapporto con il padre lasciava a desiderare, la comunicazione tra i due non esisteva proprio. Su Sansa sono state fatte pressioni da tutto il consiglio della regina, i migliori maestri della manipolazione si sono riuniti in un’unica stanza per convince una bambina a collaborare. Sfido chiunque che con Varys, Baelish, Cersei e Picelle in una stanza non avrebbe retto mezz’ora con le proprie convinzioni.

Persino dopo la morte di Ned Sansa crede nell’autorità di una regina.

AGOT 66 SANSA

Avrebbe voluto infu­riarsi, fargli del male come lui(Meryn Trant) ne aveva fatto a lei, minacciarlo di farlo esiliare, quando fosse stata regina, se avesse osato colpirla di nuovo, ma ricordò ciò che le aveva detto il Mastino perciò si li­mitò a dire: «Farò qualsiasi cosa comandi sua maestà!».

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 20:03 Autore

I due tentati suicidi

 

Dopo la morte del padre Sansa si trova in profonda “depressione” Il pensiero del suicidio sfiora la sua mente e non la morte non le appare cosi terribile, la sua mente disegna un quadro tragico e romantico. Lei è convinta che mostrando il suo dolore al mondo il mondo se ne vergognerà.

AGOT 66 SANSA

"Forse anch'io sto per morire." Quel pensiero non le sembrava tanto terribile. Se si fosse gettata dalla finestra, avrebbe posto fine a tutto il suo dolore e dopo, negli anni a venire, i menestrelli avreb­bero parlato della sua disperazione. Il suo corpo sarebbe rimasto sulle pietre, spezzato e innocente, un'infamante vergogna per coloro che l'avevano tradita. Sansa era arrivata ad attraversare la stanza e spalancare le imposte... ma poi il coraggio l'aveva abban­donata ed era di nuovo corsa a gettarsi sul letto, singhiozzando

Poco dopo arriva ser Meryn Trant per scortarla da Joffrey e Sansa si accorge che a nessuno importa il suo dovore, per questo cavaliere lei non è nient’altro che un oggetto.

AGOT SANSA

«Mia signora» disse inchinandosi, quasi che a pestarla a sangue sola­mente tre ore prima fosse stato qualcun altro, non lui. «Sua maestà mi ha incaricato di scortarti fino alla sala del trono.»

«E in caso rifiutassi di venire, ti ha anche dato istruzioni di col­pirmi di nuovo?»

«Stai rifiutando di venire, mia signora?» Non c'era alcuna espressione nel suo sguardo. Né alcun interesse per il marchio bluastro sulla faccia di lei. Lui non la odiava, si rese conto Sansa. E nemmeno le voleva bene. Per lei non sentiva niente. Lei era so­lo un oggetto, per lui. «No.» Sansa si alzò. Avrebbe voluto infu­riarsi, fargli del male come lui ne aveva fatto a lei, minacciarlo di farlo esiliare, quando fosse stata regina, se avesse osato colpirla di nuovo, ma ricordò ciò che le aveva detto il Mastino perciò si li­mitò a dire: «Farò qualsiasi cosa comandi sua maestà!».

«Il che vale anche per me» ribatté lui.

«Certo... ma tu non sei un vero cavaliere, ser Meryn.»

Di fronte a una simile affermazione, Sandor Clegane avrebbe riso, altri uomini l'avrebbero maledetta, le avrebbero intimato di tenere la bocca chiusa, avrebbero implorato il suo perdono. Ser Meryn Trant non fece nessuna di queste cose. A ser Meryn Trant non avrebbe potuto importare di meno.

Sansa cresce a vista d’occhio la consapevolezza che a nessuno importerà del suo dolore le fa cambiare radicalmente il modo di pensare, al secondo suicidio ci approccia con altre intenzioni.

AGOT 66 SANSA

Il parapetto esterno le arrivava al mento, ma lungo il perime­tro interno del camminamento non c'era niente. Un lungo salto fino al ponte coperto sottostante. Un salto di settanta, ottanta pie­di. "Una spinta" pensò Sansa. Lui era lì, proprio lì, a prenderla in giro con quelle labbra simili a vermi. "Fallo! Buttalo giù!" si dis­se. "Fallo ora... ora!" Forse sarebbe andata giù con lui, ma non aveva importanza, nessuna importanza.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 31 agosto 2014 21:34

Utile (e lunghissima xD) questa revisione della Sansa del primo libro, però personalmente trovo addossate a Ned fin troppe colpe (come si è discusso nel topic su di lui). Sappiamo bene che lui ama la figlia a tal punto da non volerle spezzare i sogni, per questo non le dice apertamente che razza di mostro è Joffrey. Questo è sbagliato da un nostro punto di vista, ma cerco di comprendere le ragioni di Ned. Come si sa, con Arya aveva più empatia, proprio perchè Eddard era un uomo poco interessato alla vita di corte, alle buone maniere, al decoro. "Io sono cresciuto tra i soldati".

 

Tuttavia penso che il rapporto Sansa-Ned non debba essere visto solamente come "padre che sceglie di non spiegarsi chiaramente alla figlia maggiore, ma alla minore sì". La sofferenza di Sansa dopo la sua morte è enorme, tangibile. Lo amava profondamente, e lo ha capito solo dopo che il suo castello di sogni è crollato. Così come il rapporto Arya-Cat, a prima vista non approfondito come quello col padre, ma che in realtà nasconde il profondo bisogno della piccola di sua madre, e viceversa.

 

Ad ogni modo mi sono già espresso sul rapporto Ned-Sansa altrove. La Sansa del primo libro era immatura, illusa, sognatrice a occhi fin troppo aperti. Trovo che Martin non sia stato scontato nel farle intraprendere il percorso di evoluzione che l'ha riguardata :)



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Inviato il 31 agosto 2014 21:41

Utile (e lunghissima xD) questa revisione della Sansa del primo libro, però personalmente trovo addossate a Ned fin troppe colpe (come si è discusso nel topic su di lui). Sappiamo bene che lui ama la figlia a tal punto da non volerle spezzare i sogni, per questo non le dice apertamente che razza di mostro è Joffrey. Questo è sbagliato da un nostro punto di vista, ma cerco di comprendere le ragioni di Ned. Come si sa, con Arya aveva più empatia, proprio perchè Eddard era un uomo poco interessato alla vita di corte, alle buone maniere, al decoro. "Io sono cresciuto tra i soldati".

 

Tuttavia penso che il rapporto Sansa-Ned non debba essere visto solamente come "padre che sceglie di non spiegarsi chiaramente alla figlia maggiore, ma alla minore sì". La sofferenza di Sansa dopo la sua morte è enorme, tangibile. Lo amava profondamente, e lo ha capito solo dopo che il suo castello di sogni è crollato. Così come il rapporto Arya-Cat, a prima vista non approfondito come quello col padre, ma che in realtà nasconde il profondo bisogno della piccola di sua madre, e viceversa.

 

Ad ogni modo mi sono già espresso sul rapporto Ned-Sansa altrove. La Sansa del primo libro era immatura, illusa, sognatrice a occhi fin troppo aperti. Trovo che Martin non sia stato scontato nel farle intraprendere il percorso di evoluzione che l'ha riguardata :)

 

Concordo. Ho apprezzato inoltre un particolare che dimostra la progressiva evoluzione di Sansa: nel primo libro è fredda verso Jon (come la madre del resto) e non lo considera neanche un fratello, in un passaggio di AFFC invece riflette sul fatto che le manchi. Di sicuro la compagnia di Petyr è più istruttiva di quella di Septa Mordane


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AndreaBryndenTully
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Inviato il 31 agosto 2014 21:45

 

 

Concordo. Ho apprezzato inoltre un particolare che dimostra la progressiva evoluzione di Sansa: nel primo libro è fredda verso Jon (come la madre del resto) e non lo considera neanche un fratello, in un passaggio di AFFC invece riflette sul fatto che le manchi. Di sicuro la compagnia di Petyr è più istruttiva di quella di Septa Mordane

 

 

Esatto, più Sansa si è liberata del giogo di Cersei e Joffrey, più ha imparato ad apprezzare il suo essere Stark, il suo sangue, la sua famiglia intera. Ormai sappiamo quanto sarebbe felice di riavere Grande Inverno e i suoi fratelli, sua madre e suo padre. Il rapporto con Jon mi fa sempre fantasticare, cosa non darei per un incontro tra i due <img alt=" />


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Albert Stark
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Inviato il 31 agosto 2014 21:51

Bella e lunga analisi, ma non credo sia finita xD

 

E' da un bel po' che non rileggo il primo libro, ma leggendo qui mi sono ricordato che uno dei motivi per cui non mi piacevano molto i capitoli di Sansa era Septa Mordane <img alt=" />


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Inviato il 01 settembre 2014 0:13 Autore

Utile (e lunghissima xD) questa revisione della Sansa del primo libro, però personalmente trovo addossate a Ned fin troppe colpe (come si è discusso nel topic su di lui). Sappiamo bene che lui ama la figlia a tal punto da non volerle spezzare i sogni, per questo non le dice apertamente che razza di mostro è Joffrey. Questo è sbagliato da un nostro punto di vista, ma cerco di comprendere le ragioni di Ned. Come si sa, con Arya aveva più empatia, proprio perchè Eddard era un uomo poco interessato alla vita di corte, alle buone maniere, al decoro. "Io sono cresciuto tra i soldati".

 

Tuttavia penso che il rapporto Sansa-Ned non debba essere visto solamente come "padre che sceglie di non spiegarsi chiaramente alla figlia maggiore, ma alla minore sì". La sofferenza di Sansa dopo la sua morte è enorme, tangibile. Lo amava profondamente, e lo ha capito solo dopo che il suo castello di sogni è crollato.

In normali circostanze le colpe di Ned non possono essere considerate colpe, Sansa e Ned vivono in una sana famiglia patriarcale in cui il comportamento di Ned è più che giusto, anzi lui rispetta le particolarità di tutti i figli e non cerca di omologarli alla silenziosa obbedienza, forse per questo motivo non condanna la scelta di Sansa di non testimoniare il giusto a Darry. Forse ha paura di turbarla ancora di più dopo quello che la bambina ha già passato. E' giusto che Ned non si occupi dei problemi mondani di Sansa, non dovrebbe essere lui, non sarebbe normale che un lord si occupasse dei problemi di una teenager a corte. Sansa avrebbe dovuto avere una guida più competente di Mordane che l'avrebbe orientata nella diplomazia e negli intrighi di corte.

Qui non si parla di Ned, ma di Sansa, ho cercato delle motivazioni nel testo del perché del suo comportamento. Perché non sa niente della vita? Perché è cresciuta in una capanna di vetro che il papà gelosamente custodiva. Perché ad un certo punto Sansa sceglie di fidarsi degli estranei invece che seguire la sua famiglia? Perché gli estranei prestavano più attenzione a lei come persona. Perché Sansa sceglie di andare da Cersei? Perché vede crollare i suoi sogni ingiustamente. Analizzando le circostanze particolari si capisce che Sansa aveva valide ragioni per agire come ha agito, non è perché Ned è colpevole in qualcosa, ma ne meno Sansa è colpevole per le cose che non le sono state spegate. Ovviamente Ned amava la figlia, ha rinunciato al suo onore per salvarle la vita e anche Sansa amava il padre, lui nei limiti delle sue possibilità ha sempre viziato i figli. L'unico problema nel loro rapporto era la mancanza di comprensione e di comunicazione, questo problema non può essere considerato colpa di nessuno dei due, è una cosa normalissima che un padre e una figlia adolescente vivano in due mondi separati, solo che la situazione era molto seria e tesa e avrei preferito da Ned un pochettino di attenzione in più verso i pericoli ai quali sono sottoposte le sue figlie.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 01 settembre 2014 0:20

 

Analizzando le circostanze particolari si capisce che Sansa aveva valide ragioni per agire come ha agito, non è perché Ned è colpevole in qualcosa, ma ne meno Sansa è colpevole per le cose che non le sono state spegate. Ovviamente Ned amava la figlia, ha rinunciato al suo onore per salvarle la vita e anche Sansa amava il padre, lui nei limiti delle sue possibilità ha sempre viziato i figli. L'unico problema nel loro rapporto era la mancanza di comprensione e di comunicazione, questo problema non può essere considerato colpa di nessuno dei due, è una cosa normalissima che un padre e una figlia adolescente vivano in due mondi separati, solo che la situazione era molto seria e tesa e avrei preferito da Ned un pochettino di attenzione in più verso i pericoli ai quali sono sottoposte le sue figlie.

 

 

Sì, sono d'accordo che Sansa non vada offesa e bersagliata come spesso accade di leggere. Il suo comportamento ha precise ragioni ed è stata proprio intenzione di Martin mettere a nudo le inevitabili incomprensioni tra padre e figlia, fino a sfociare nella tragedia. Non possiamo esserne certi, ma probabilmente Sansa nella vita sarebbe rimasta una persona frivola e snob, se non avesse subito un tale trauma.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 01 settembre 2014 1:22 Autore

 

 

 

 

Concordo. Ho apprezzato inoltre un particolare che dimostra la progressiva evoluzione di Sansa: nel primo libro è fredda verso Jon (come la madre del resto) e non lo considera neanche un fratello, in un passaggio di AFFC invece riflette sul fatto che le manchi. Di sicuro la compagnia di Petyr è più istruttiva di quella di Septa Mordane

 

Esatto, più Sansa si è liberata del giogo di Cersei e Joffrey, più ha imparato ad apprezzare il suo essere Stark, il suo sangue, la sua famiglia intera. Ormai sappiamo quanto sarebbe felice di riavere Grande Inverno e i suoi fratelli, sua madre e suo padre. Il rapporto con Jon mi fa sempre fantasticare, cosa non darei per un incontro tra i due <img alt=" />

Io non riesco ad immaginare un possilibe incontro tra Jon e Sansa. Sono partiti molto distanti emotivamente uno dall'altro e secondo me il loro percorso non gli ha portati ad avvicinarsi più di tanto, forse mi sbaglio. Ho come una vaga impressione che Jon ha imparato a vedere il meglio nelle persone considerati i peggiori dalla società, ha imparato a convivere con i compagni ex delenquenti e stupratori e tra le loro fila ha trovato alcuni persone onorevoli che vevano redimere i loro peccati e che erano fedeli al loro difficile compito. Tra i bruti Jon ha comosciuto l'umanità e la vera libertà. Sansa è stata costretta ad impare a vedere il peggio anche nelle persone migliori, non fidarsi e non amare, anche quello che sembra il più valoroso può tradire. Più tempo passa meno umanità Sansa vede nella gente. L'onorevolissimo lord Nestor Royce si è venduto a Petyr per un castello. Jon ha scoperto il coraggio delle persone e Sansa ha scoperto le paure. Sansa ha vissuto l'ummigliazione di cui non immaginava l'esistenza e Jon ha vissuto grandi onori. Non so perché non ce lì vedo andare d'accordo a lungo termine, in particolare se avranno interessi contrastanti.

Invece vedo una fortissima tendenza di avvicinamento tra Sansa e Arya. Arya sta imparando a calmarsi e a servire Sansa sta imparando a ribellarsi.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 03 settembre 2014 14:46 Autore

Sansa e Sandor e l’autostima.

(qui è solo la mia versione dei fatti, qualcuno più esperto nella complicata materia SanSan è benvenuto ad approfondire la questione)

 

SanSan è un argomento delicato, assistiamo a dei confusi sentimenti di un uomo adulto e tormentato verso una dolce e frivola ragazzina. Già sulla starada del Re Sandor nota Sansa e la osserva costantemente sfociando in stalking. C’è qualcosa in Sansa che lo attrae, lei è molto carina ma soprattutto molto dolce e gentile con gli altri, per un osservatore esterno Sansa appare angelica come Beatrice per Dante per questo motivo Sandor si sente ancora più frustrato, l’angioletto Sansa lo ignora oppure gira lo sguardo ogni volta che lo vede. Sandor vuole avere la stessa ammirazione che Sansa rivolge verso i falsi cavalieri. Il mastino non è molto abile nel dialogo cortese, è un po’ impacciato nell’approcciare le donne e ha paura del rifiuto. L’insicurezza e l’inesperienza gli fanno scegliere la peggiore delle strategie la minaccia e la denigrazione del oggetto desiderato, se la volpe non arriva all’uva dice che è acerba, la stessa tecnica usa il nostro caro Sandor, desidera l’attenzione di Sansa, ma non la ottiene allora decide di offendere la sensibilità della ragazza insinuando l’assenza di cervello in lei. Sansa purtroppo è molto insicura di se e non ha una spina dorsale sufficiente per affrontare inaspettate offese, lei si sente persa, debole e spaventata e l’unico modo di reagire che lei conosce è quello di chinarsi di fronte all’agressore. Mastino ottiene ciò che voleva, la sottomissione della fanciulla attraverso le minaccie, qualsiasi altra persona al posto di Sansa gli avrebbe tirato uno schiaffone sulla sua faccia bruciata. Il mastino ha approcciato Sansa perché ha visto della debolezza in lei e a lui piace la sua debolezza, gli piace sentirsi il cavaliere che difende ed insegna la vita alla piccola ed angelica Sansa.

AGOT 15 SANSA

Mani forti l'afferrarono per le spalle. Per un attimo, Sansa cre­dette che si trattasse di suo padre, ma quando si girò vide la ma­schera sfigurata dal fuoco di Sandor Clegane, il Mastino, con la bocca atteggiata alla smorfia grottesca che era il suo sorriso.

«Stai tremando, ragazzina.» La sua voce era una specie di ran­tolo. «Ti faccio davvero così paura?»

Le faceva paura, certo, tanta. Le aveva fatto paura fin dalla pri­ma occhiata che aveva gettato al suo volto devastato. Eppure quella paura sbiadiva al confronto di quanta gliene instillava il volto del cavaliere senza nome.

AGOT 29 SANSA

Sansa poteva quasi sentire lo sguardo del Mastino su di sé.

«Non avrai creduto che sarebbe stato lui a riaccompagnarti, vero, madamigella?» La sua risata pareva il ringhio di un molos­so affamato. «Ben scarse probabilità che succedesse.» Clegane al­lungò una mano e la fece alzare. «Forza, muoviamoci. Non sei la sola ad aver bisogno di dormire. Ho bevuto troppo vino e doma­ni, chissà...» rise di nuovo «... potrei finire col tagliare la gola a mio fratello.»

Sansa, colta da terrore, scosse septa Mordane per la spalla, sperando che si svegliasse, ma tutto quello che ottenne fu di farla russare molto più forte. Re Robert se n'era andato e metà delle panche si erano improvvisamente svuotate. La festa era finita. E bel sogno di Sansa era finito con essa.

Clegane prese.. (..) ..Sansa non riusciva a guardare quell'uomo, la sola vista del suo volto sfigurato la terrorizzava, ma era stata educata per mostrare le mi­gliori cortesie: una vera lady finge di non vedere, si ripeté. «Hai cavalcato valorosamente oggi, ser Sandor» si costrinse a dire.

«Risparmiami i tuoi vuoti, ridicoli complimenti, ragazzina» la rimbeccò Sandor Clegane. «E risparmiami anche i tuoi "ser". Io non sono un cavaliere. Io sputo su di loro e sui loro titoli. Il cava­liere è mio fratello. Non hai visto come ha cavalcato oggi?»

«Sì» mormorò Sansa, tremando. «Lui è stato...»

«Valoroso?» Il Mastino la stava deridendo.

«Nessuno è riuscito a fermarlo» riuscì a dire alla fine. Era la verità, e fu orgogliosa di averla detta.

Improvvisamente, in mezzo a un campo deserto e buio, Clega­ne si fermò. Lei dovette fermarsi con lui. «La tua septa ti ha am­maestrata proprio bene. Tu sei come uno di quegli uccelletti delle isole dell'Estate, non è così? Un grazioso uccelletto parlante, che recita da bravo tutte le paroline che gli sono state insegnate.»

«Non è una cosa gentile questa che mi hai detto.» Sansa sentì il cuore batterle forte. «Mi stai spaventando. Voglio andare via.»

«Nessuno è riuscito a fermarlo.» Il Mastino le rifece il verso con voce stridula. «Abbastanza vero. Nessuno è mai riuscito a fermare Gregor. Quel ragazzo, oggi, nel suo secondo confronto, ah, quello sì che è stato un bel lavoretto. Hai visto anche tu, giu­sto? Sciocco ragazzino... Non avrebbe nemmeno dovuto scende­re in lizza. Niente denari, niente vassalli, nessuno a dargli una mano con quell'armatura. La gorgiera del suo elmo non era affib­biata nel modo giusto. Credi che Gregor non l'abbia notato? Cre­di che la punta della sua lancia gli sia arrivata in gola per caso? Ebbene, ragazzina, se tu credi davvero a queste favolette, allora sei proprio quell'uccelletto di cui parlavo prima. La lancia di Gregor va esattamente dove Gregor vuole che vada. Guardami. Ho detto: guardami!» Sandor Clegane mise una delle sue enormi mani sotto il mento di Sansa, la costrinse ad alzare il viso. Si accucciò sui talloni di fronte a lei e avvicinò la torcia. «Eccoti qual­cosa di carino. Da' una bella occhiata. Perché tu vuoi dare un'oc­chiata. Perché io ti ho guardata. Ti ho vista voltarti dall'altra parte ogni miglio della strada del Re. Anche su quello io ci piscio sopra. Forza: guarda!»

Le dita di lui le serravano il mento come le ganasce d'acciaio di una tagliola. Gli occhi di lui erano nei suoi. Occhi di un ubria­co, pieni di furore. Sansa Stark guardò.

( ..descrizione del volto sfigurato di Sandor..)

Sansa cominciò a piangere. Allora lui la lasciò andare e spense la torcia schiacciandola contro il terreno.

«Nessuna parolina dolce, questa volta, ragazzina? Nessuno di quei complimenti che ti ha insegnato la tua septa?» Non ci fu ri­sposta. «Tutti quanti pensano sia accaduto in battaglia» riprese lui. «Un assedio, una torre in fiamme, un nemico armato di tor­cia. Un povero idiota è arrivato addirittura a chiedere se era stato il fiato di un drago.» La sua risata fu meno raschiante, questa vol­ta, ma ancora piena di terribile amarezza. «Io ti racconterò esatta­mente che cosa accadde, ragazzina.» La sua voce era un respiro dalle tenebre, la sua ombra talmente vicina che Sansa poté perce­pire l'alito puzzolente di vino…

(..descrizione del terribile evento..)

Il nostro maestro guaritore mi diede degli unguenti. Unguenti! Anche Gregor ebbe degli unguenti. Quattro anni dopo venne unto con i sette olii, recitò le litanie da cavaliere e Rhaegar Targaryen lo toccò sulla spalla dicendogli: "Alzati, ser Gregor".»

La sua voce raschiante si perse nel buio. Silenziosamente, il Mastino scivolò lontano da lei, avvolto nella notte, nascondendo­si ai suoi occhi. Sansa provò una grande tristezza per lui. In qual­che modo, la paura si era dissipata.

Il silenzio, invece, non si dissipò e Sansa ricominciò ad avere paura, ma non per se stessa: per lui. La sua mano trovò la spalla massiccia del Mastino. «Non era un vero cavaliere» sussurrò.

Il Mastino sollevò di colpo il capo e urlò. Sansa indietreggiò di scatto, lontano da lui, che l'afferrò per un braccio. «No» disse con rabbia. «No, uccelletto: non era un vero cavaliere.»

(..ritorno silenzioso fino alla torre del primo cavaliere..)

«Ti ringrazio, mio lord» si accomiatò Sansa in un bisbiglio.

Il Mastino l'afferrò per un braccio e si protese verso di lei. «Le cose che ti ho detto questa notte... se le dirai a Joffrey...» la sua vo­ce era ancora più raschiante del solito «... oppure a tua sorella, a tuo padre, a chiunque...»

«Non lo dirò a nessuno» sussurrò Sansa. «Te lo prometto.»

Non bastava. «Se lo farai» concluse il Mastino «io ti ucciderò.»

Dopo la morte di Ned Sansa è più indifesa che mai e lo spirito cavalleresco di Sandor fiorisce a tutta forza, lui si prende cura di lei come può, ma la presenza di Sandor non aiuta le aiuta a ripristinare quel poco di autostima che aveva prima, anzi le sue parole incidono profondamente nella bassa considerazione che lei ha di se stessa. La condizione di prigioniero umiliato non giova all’autostima di nessuno, il caso di Sansa è quanto mai disperato, lei già da prima aveva delle insicurezze e ora e pure consapevole che le persone delle quali si fidava si sono presi gioco di lei.

AGOT 66 SANSA

«Ci sarà una grande festa. E molti regali. Tu cos'hai intenzione di donarmi?»

«Io... non ci ho ancora pensato, mio signore.»

«Maestà!» la rimbeccò lui. «Sei proprio stupida, vero? Anche mia madre lo dice.»

«Dice questo?» Dopo tutto quello che lui le aveva fatto, era certa che le sue parole avessero perduto il potere di farle del ma­le, e invece scoprì che non era così. La regina con lei era sempre stata tanto gentile.

«Oh, certo. È preoccupata per i nostri figli: potrebbero venire fuori stupidi quanto te.» Il re fece un gesto e ser Meryn aprì loro la porta. «Io però le ho detto di non turbarsi.»

«Grazie, maestà» mormorò Sansa. "Il Mastino aveva ragione" pensò. "Sono solo un uccelletto ammaestrato, e ripeto tutto quello che mi hanno insegnato."

 

Sansa ha un’idea fissa SBAGLIATISSIMA come fondamento della sua personalità, se io mi comporterò bene gli altri mi ameranno , è stata educata non al rispetto di se stessa ma cieco servilismo che non paga mai, però è proprio quest’idea sbagliata che le permette di sopravvivere.

AGOT 66 SANSA

Sandor Clegane rimase, ma solo il tempo necessario per afferrarla e ri­metterla rudemente in piedi. «Risparmiati altro dolore, ragazzi­na. Dagli quello che vuole.»

«E che cosa vuole? Ti prego... dimmelo.»

«Vuole che tu sorrida, che odori di buono, che tu sia la sua in­namorata» disse il Mastino con la sua voce roca. «Vuole sentirti recitare tutte quelle cose carine che ti ha insegnato la tua septa. Vuole che tu lo ami e lo tema.»

 

Venne il momento di scegliere il vestito e decise per l'abito verde che aveva indossato al torneo del Primo Cavaliere. Quanto era stato galante con lei Joffrey, la notte della festa! Forse quel vestito gliel'avrebbe ricordato, e forse l'avrebbe trattata con maggiore gentilezza.

 

Lei per errore crede che un vestito può influire sul carattere violento di quella me**a, e le altre volte quando Joffrey la punisce Sansa prende le cose sul personale, si convince di essere veramente colpevole di qualcosa, quando la colpa è del sangue dell’incesto Lannister.


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