La vita coniugale
ASOS 58 TYRION
Come marito e moglie condividevano il letto, certo. Ma il letto e niente altro. "Tiene per sé perfino le lacrime."
Quando le aveva dato la notizia della morte di suo fratello, si era aspettato disperazione e furore. Invece la sua espressione era rimasta talmente cristallizzata da fargli credere per un momento che la fanciulla non avesse capito. Era stato solo in seguito, con una robusta porta di quercia a dividerli, che l'aveva udita singhiozzare. Tyrion aveva valutato se andare da lei, per offrirle un po' di conforto. "No" aveva poi ricordato a se stesso "non vorrà alcun conforto da un Lannister." Tutto quello che aveva potuto fare era stato evitarle i dettagli più cruenti delle "Nozze rosse", mano a mano che arrivavano dalle Torri Gemelle.
Aveva drappeggiato il suo mantello attorno alle spalle della giovane moglie, giurando di proteggerla. Gesto che si era rivelato una beffa crudele quanto la corona che i Frey avevano collocato sulla testa mozzata del meta-lupo di Robb Stark, dopo averla cucita sul suo cadavere decapitato. Anche questo sapeva Sansa. Il modo in cui lo guardava, la rigidità delle sue membra quando si sdraiava nel letto accanto a lui... Quando Tyrion era con lei, mai, neppure per un istante, Sansa poteva dimenticare chi era lui. Così come non poteva dimenticare chi era lei. Ogni notte Sansa continuava ad andare a pregare nel parco degli dèi. Tyrion si domandava se pregasse per la sua morte.
Sansa Lannister è una versione migliorata di Catelyn Stark, forte, intelligente e glaciale con quelli che le hanno fatto un torto. Lei è in condizione di assoluta impotenza, ma riesce comunque a far disperare Tyrion. Sa qual è il suo dovere e non concede al marito mezzo parola in più rispetto a quello che le è richiesto. Catelyn in AGOT percipiva in Ned la necessità di essere coccolato, ma non concedeva le sue attenzioni prima di aver raggiunto il suo risultato. Sansa non accorgendosi ha usato lo stesso trucco manipolativo, lei vedeva che Tyrion la sta cercando di raggiungerla, ma il suo scopo era rendergli la vita più difficile e ci è riuscita benissimo.
ASOS 59 SANSA
«La lady tua madre una volta mi accusò... be', non voglio importi dettagli sgradevoli. Mi accusò ingiustamente. Non ho mai fatto del male a tuo fratello Bran. E non farò mai del male a te.»
"Che cosa vorrebbe che dicessi?" «Sono lieta di saperlo, mio signore.» Voleva qualcosa da lei, ma Sansa non riusciva a capire che cosa. "Sembra un bambino che sta morendo di fame, ma io non ho cibo da dargli. Perché non mi lascia in pace?"
Se solo avesse bisogno sarebbe riuscita ad ottenere da Tyrion più di quanto Shae possa mai sperare. Lui fa pure un paragone tra le due “Gioia e Dolore”, “Risate e Lacrime”. La glaciale cortesia si è rivelata non solo un armatura, ma anche un arma e ben più potente di quella suggerita da Cersei. Sansa è una maestra nell’arte di compiacere la gente, Tyrion lo nota nel giorno del matrimonio di Joffrey, e solo adesso ha capito come usare quest’arte a suo vantaggio.
ASOS 60 TYRION
Tyrion condusse Sansa in giro per il cortile, espletando le necessarie cortesie.
"Cosa che mia moglie sa fare ottimamente" valutò, osservandola dire al malandato lord Gyles che la sua tosse era migliorata, fare i complimenti a Elinor Tyrell per il suo abito, chiedere a Jalabhar Xho quali fossero le usanze matrimoniali delle isole dell'Estate. Ser Lancel Lannister, cugino di Tyrion, era accompagnato dal padre ser Kevan. Dalla battaglia delle Acque Nere, era la prima volta che Lancel si alzava dal suo letto di malattia. "Quel ragazzo sembra un morto che cammina." Lancel era magro come un ramo di rovi. I suoi capelli, un tempo del biondo dei Lannister, erano diventati bianchi e aridi. Se non ci fosse stato il padre a sorreggerlo, sarebbe certamente crollato a terra. Eppure, quando Sansa lodò il suo valore in combattimento e gli disse quanto fosse lieta di vederlo recuperare le forze, sia Lancel sia ser Kevan furono al settimo cielo. "Sarebbe stata una perfetta regina e un'ottima moglie per Joffrey, se solamente lui avesse avuto la capacità di amarla."
«Mia signora.» Tyrion offrì il braccio a Sansa. Lei lo accettò con cortesia ma, mentre percorrevano fianco a fianco il corridoio centrale del tempio, a Tyrion non sfuggì la rigidità che la pervadeva. E Sansa non lo guardò mai, nemmeno per un momento.
Tyrion avrebbe voluto raggiungerla, voleva fare breccia nell'armatura della sua cortesia, un'armatura tanto perfetta quanto glaciale. Fu questo che lo indusse a parlare? O forse fu la necessità di distogliere l'attenzione dalla propria vescica troppo gonfia?
«Stavo pensando che quando le strade saranno di nuovo sicure, potremmo fare un viaggio fino a Castel Granito.» "Lontano da Joffrey e da mia sorella."
«Mi farebbe piacere poterti mostrare la Galleria Dorata e la Bocca del Leone, e anche la sala degli Eroi, dove Jaime e io giocavamo da ragazzi. Si sente il rumore delle onde che vengono a infrangersi contro gli scogli alla base della fortezza...»
Sansa sollevò lentamente il viso. Lui sapeva che cosa stava vedendo: le arcate sopracciliari folte e brutali, il crudo mozzicone che era il suo naso, la frastagliata cicatrice rosacea, gli occhi asimmetrici. Gli occhi di lei erano grandi, azzurri. E vuoti. «Io verrò in qualsiasi luogo il lord mio marito desidera che io venga.»
«Avevo sperato di compiacere te, mia signora.»
«A me compiace compiacere il mio signore.»
Le labbra di Tyrion si serrarono. "Che patetico mezzo uomo sei. Avevi davvero pensato che berciare della Bocca del Leone l'avrebbe fatta sorridere? Quando mai sei riuscito a far sorridere una donna se non con l'oro?" «Lasciamo perdere, è stata un'idea sciocca. I Lannister sono gli unici a poter amare la rocca di granito.»
«Sì, mio signore. Come tu dici.»
Forse a Vecchia Città, o perfino nelle città libere. Aveva sempre voluto togliersi lo sfizio di vedere il Titano di Braavos. "Questo, forse, farebbe piacere a Sansa." Gentilmente, le parlò di Braavos. Incontrò di nuovo quella muraglia di glaciale cortesia, una muraglia inflessibile, invalicabile quanto la Barriera sulla cui sommità lui aveva camminato nel suo viaggio fino all'estremo Nord, tanto tempo prima. Il che lo rese guardingo. Ora come allora.
Rimasero in silenzio per il resto del tragitto. Dopo un po', Tyrion si scoprì a desiderare che Sansa dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, anche una sola parola. Ma lei non aprì mai bocca.
I desideri si avverano.
1)Sansa voleva restare all’Approdo del Re con il suo amato Joffrey e ci è rimasta.
2) AGOT 66 SANSA
Il nuovo lord Janos Slynt, dalla faccia di rospo, sedeva verso il fondo del tavolo del Concilio ristretto. Indossava un farsetto di velluto nero e una lucente cappa di stoffa intessuta d'oro. Ogni volta che il re pronunciava una sentenza, annuiva in piena approvazione. Sansa guardò con odio la sua brutta faccia, ricordando che aveva scaraventato suo padre sul parapetto, in modo che ser Ilyn potesse decapitarlo. Quanto avrebbe voluto fargli del male, quanto avrebbe voluto che un vero eroe decapitasse lui.
Jon è un vero eroe che ha decapitato Slynt.
3) ACOK 2 SANSA
«Morros della Casa Slynt, erede di lord Janos di Harrenhal.»
«Ma tu guarda quel ridicolo sciocco» gridò Joffrey, in modo da farsi sentire da metà degli spalti.
Morros, un semplice scudiero, e addirittura scudiero novello, aveva seri problemi a impugnare lancia e scudo. La lancia era l'arma dei cavalieri, questo Sansa lo sapeva bene, e gli Slynt erano di basso lignaggio. Prima che Joffrey lo nominasse membro del Concilio e gli desse Harrenhal, Janos Slynt era stato nient'altro che il comandante della Guardia cittadina.
"Spero che cada e che si copra di vergogna" pensò con rabbia. "Spero che ser Balon lo uccida." Dopo che Joffrey aveva decretato la morte di suo padre, era stato Janos Slynt a sollevare per i capelli la testa mozzata di lord Eddard perché il re e tutta la folla potessero ammirarla, mentre Sansa urlava e piangeva.
La punta di ser Balon colpì il blasone con la picca nel centro esatto. Morros lasciò cadere la lancia, lottando per restare in equilibrio, ma non vi riuscì. Nello scendere dalla sella, un piede gli restò impigliato nella staffa e il destriero fuori controllo lo trascinò fino alla fine della corsia, la sua testa che rimbalzava contro il terreno. Joffrey urlò la propria derisione. Sansa stentava a crederci: che gli dei avessero davvero esaudito la sua preghiera di vendetta? Invece, quando Morros Slynt venne finalmente sciolto dal suo cavallo, si accorsero che era pesto e insanguinato, eppure vivo.
4) Aveva pregato che un cavaliere venisse a salvarla, è arrivato ser Dontos.
5) ACOK 52 SANSA
Stannis ha anche giurato di bruciare il Grande Tempio di Baelor, se riuscirà a prendere la città».
«Faccia pure.» Quando Sansa aveva visto per la prima volta il Grande Tempio di Baelor, con le sue pareti di marmo e le sue sette torri di cristallo, aveva pensato che fosse la cosa più splendida al mondo. Ma questo era stato prima che Joffrey facesse decapitare suo padre sui gradini del luogo sacro. «Io voglio che venga ridotto in cenere.»
«Zitta, piccola, gli dei ti udiranno.»
Giusto sotto il tempio si trova l’ordine degli alchimisti. Cersei per dire un eufemismo è arrabbiata con l’Alto Passero. Dany ha tre draghi. Stanis con Melissandre sono ancora vivi, in un modo o nell’altro il Grande Tempio di Baelor esploderà è solo una questione di tempo.
6) ASOS 58 SANSA
«Margaery e io berremo di gusto al banchetto, caro padre.» Joffrey sollevò il calice sopra la testa, in modo che tutti potessero ammirarlo.
«Quel maledetto affare è alto quanto me» mugugnò Tyrion a voce bassa. «Mezzo calice di vino e Joffrey cascherà per terra ubriaco.»
"Ottimo" pensò Sansa. "Magari si spezza anche l'osso del collo."
ASOS 61 SANSA
In ginocchio, si stava scavando solchi sanguinolenti sul collo, strappandosi via la pelle nel tentativo di respirare. Uno spettacolo raccapricciante.
La fuga.. la liberazione..
La fuga avviene un’atmosfera surreale. Sansa si stava preparando a questo evento per alcuni mesi, ma non era pronta alla morte del re. Un esplosione di pensieri riempie la sua testa. La paura di essere accusata e presa. La paura della magia degli ametisti dell’Asshai. Gioia e lacrime. La giustizia per suo fratello Rbb, la giustizia degli Dei. Ancor più violentemente irruppe il senso di liberazione, adesso tutto quello che Joffrey avesse mai detto non aveva più senso, le sue parole non avevano più potere su di lei
ASOS 61 SANSA
"Non ho mai potuto sopportare le donne che piangono" le aveva detto Joffrey una volta. Ma adesso, l'unica donna a piangere era sua madre.
«Dontos, perché porti quella tunica? Joffrey aveva ordinato di metterti a morte se ti avesse sorpreso a vestire di nuovo come un cavaliere. Lui...» Qualsiasi cosa Joffrey avesse decretato ormai non aveva più alcun senso.
Sansa Stark aveva la sensazione di vivere in un sogno. «Joffrey è morto» disse agli alberi del parco degli dèi, come se dirlo potesse risvegliarla.
Sansa si era girata ed era corsa via, piangendo. Anche lady Tanda stava fuggendo. "Il tuo cuore è delicato, mia signora" aveva detto a Sansa. "Non tutte le fanciulle piangerebbero per l'uomo che prima le mette da parte e poi le dà in sposa a un nano."
"Cuore delicato. Il mio cuore è delicato." Una ventata di isteria cercò di eromperle dalle viscere. Sansa riuscì a ricacciarla giù
Joffrey era morto, morto, morto. E allora perché piangeva, quando invece avrebbe avuto voglia di mettersi a ballare? Che fossero lacrime di gioia?
"Gli dèi sono crudeli a portarselo via ancora così giovane e avvenente, alla sua festa di nozze" aveva aggiunto lady Tanda.
"No, gli dèi sono giusti" pensò Sansa. Anche Robb era morto a una festa di nozze. Era per Robb che piangeva. Per lui e per Margaery. Povera Margaery, due volte sposa e due volte vedova.
"Gli dèi hanno ascoltato le mie preghiere" pensò. Si sentiva talmente inerte, talmente fuori dal mondo. "La mia pelle è diventata porcellana, avorio, acciaio."
Ti rispondo citando Lyanna:
« L’amore è una cosa dolce, caro fratello, ma non può cambiare la natura di un uomo.»
Sandor ha dell'interesse nei confronti di Sansa e forse dell'attrazione, il suo primo approccio è precedente alla morte di Ned e già quella prima volta il Mastino aveva minacciato Sansa di morte. Se un uomo è violento, è violento sempre e con tutti purtroppo, io non ritengo la sua natura tormentata una scusa sufficiente. Le frasi "Devo dartele per fartelo capire" e "Avrò la mia canzone che ti piaccia o no" sono abbastanza eloquenti per classificare il comportamento di Sandor come prepotente.
Solo una precisazione, anche se un po' OT: non volevo assolutamente dire "E' tormentato quindi ha ragione di esser violento", ci mancherebbe
Non giustificavo la sua violenza, il Mastino è chiaramente un personaggio non esemplare. Intendevo che i suoi modi con lei sono violenti proprio come lo sono i suoi modi con chiunque altro, ma che nei riguardi di Sansa è spinto da ragioni diverse. Di fatto lei, vuoi per l'attrazione iniziale vuoi per le circostanze che si sviluppano poi, è l'unica che lo smuove a essere (sempre a suo modo) protettivo e mostrare aspetti inattesi.
Come dicevo però, non sarò mai una SanSan shipper, mi sembra una banalizzazione di un rapporto ben più complesso e con varie sfumature.
Ti rispondo citando Lyanna:
« L’amore è una cosa dolce, caro fratello, ma non può cambiare la natura di un uomo.»
Sandor ha dell'interesse nei confronti di Sansa e forse dell'attrazione, il suo primo approccio è precedente alla morte di Ned e già quella prima volta il Mastino aveva minacciato Sansa di morte. Se un uomo è violento, è violento sempre e con tutti purtroppo, io non ritengo la sua natura tormentata una scusa sufficiente. Le frasi "Devo dartele per fartelo capire" e "Avrò la mia canzone che ti piaccia o no" sono abbastanza eloquenti per classificare il comportamento di Sandor come prepotente.
Solo una precisazione, anche se un po' OT: non volevo assolutamente dire "E' tormentato quindi ha ragione di esser violento", ci mancherebbe
Non giustificavo la sua violenza, il Mastino è chiaramente un personaggio non esemplare. Intendevo che i suoi modi con lei sono violenti proprio come lo sono i suoi modi con chiunque altro, ma che nei riguardi di Sansa è spinto da ragioni diverse. Di fatto lei, vuoi per l'attrazione iniziale vuoi per le circostanze che si sviluppano poi, è l'unica che lo smuove a essere (sempre a suo modo) protettivo e mostrare aspetti inattesi.
Come dicevo però, non sarò mai una SanSan shipper, mi sembra una banalizzazione di un rapporto ben più complesso e con varie sfumature.
Il rapporta tra Sansa e Sandor nel mio riassunto è sintetizzato al massimo, lei pensa a lui ogni tre per due e ho ho evitato di riportare tutte le citazioni. Io ammetto di non essere la persona adatta per parlare di SanSan, io parto da forti preconcetti, non giustifico il comportamento violento mai con nessuna attenuante. L'argomento non è fuori tema, anzi sarebbe bello che qualcuno lo sviluppasse meglio di quanto possa fare io.
Devo ammettere che la lista dei desideri di Sansa che hanno trovato pieno riscontro (specie per Slynt) mi piace moltissimo! Ottima osservazione
Parlando della vita coniugale con Tyrion, come sappiamo la ragazza sfoggia la sua lucente armatura fatta di cortesia, compiacimenti e menzogne sempre più ormai volte alla propria salvaguardia. Se non sapessimo cosa passa per la testa del Lannister, e analizzassimo il rapporto solo dal punto di vista di Sansa, non avremmo di che lamentarci. Sì, Sansa sta rigettando fuori, a poco a poco, tutto ciò che le hanno fatto subire i leoni. Martin si diverte a far sopportare tutto questo a Tyrion, il meno indicato
I pensieri che la travolgono alla morte di Joffrey sono tra i più belli che riguardano Sansa, in tutti i libri. Giustizia, sì, per Robb, per Catelyn, per Ned, non solo per gli Stark, ma per tutti coloro che avevano sofferto per mano di Joffrey e Cersei. Un altro tassello in più verso la vendetta.
La morte di Florian e Jonquil
Dontos per il lungo periodo di reclusione all’Approdo del Re ha rappresentato per Sansa la luce della speranza, l’eroe delle ballate ha peso vita e ha giurato di salvare la principessa dal mostro.
ACOK 18
«Hai intenzione di pugnalarmi?» domandò ser Dontos.
«Sono pronta a farlo. Dimmi chi ti manda.»
«Nessuno mi manda, dolce lady. Te lo giuro sul mio onore di cavaliere.»
«Di cavaliere?» Joffrey aveva decretato che ser Dontos non lo era più, un cavaliere, ma solo un giullare, ancora più in basso di Ragazzo di luna. «Ho pregato gli dei perché un cavaliere venisse a salvarmi. Ho pregato e pregato. Come hanno potuto mandarmi uno stolto vecchio ubriacone ridotto a giullare?»
«Questo, credo di meritarmelo... Lo so che è strano, ma... tutti quegli anni che sono stato cavaliere, in realtà ero solo un giullare. E adesso che lo sono veramente penso... ecco, io penso che da qualche parte dentro di me riuscirò a trovare la forza di essere di nuovo un cavaliere, dolce lady. Ed è stato tutto merito tuo, della tua grazia, del tuo coraggio. Tu mi hai salvato, e non solo da Joffrey. Anche da me stesso.» La sua voce s'incrinò. «I cantastorie narrano di un altro giullare, il quale fu il più grande di tutti i cavalieri...»
«Florian» disse Sansa in un sussurro. Sentì un brivido correrle giù per la schiena.
«Dolce lady, lascia che io sia il tuo Florian» disse Dontos con umiltà.
(..)
«Il lord tuo padre era un uomo onesto come pochi il reame ha conosciuto, ma io sono rimasto a guardare mentre loro lo uccidevano. Non ho detto nulla, non ho fatto nulla... Eppure, quando Joffrey stava per uccidere anche me, tu hai parlato in mia difesa. Lady, non sono mai stato un eroe, non sono Ryam Redwyne o Barristan il Valoroso. Non ho vinto nessun torneo, non mi sono distinto in nessuna guerra... Ma ero un cavaliere, un tempo e tu mi hai aiutato a ricordare che cosa questo significa. La mia vita è poca cosa, ma essa comunque ti appartiene.» Ser Dontos pose una mano sul tronco contorto dell'albero-cuore. Sansa si rese conto che l'uomo tremava. «Io giuro, e che gli dei di tuo padre mi siano testimoni, di farti ritornare a casa.»
"Ha giurato." Una promessa solenne, fatta di fronte agli dei. «E allora, ser... Io sono nelle tue mani.
(..)
"A casa!" Sansa non poteva pensare ad altro. "Sta per portarmi a casa, per mettermi al sicuro, mio Florian!" Le canzoni su Florian e Jonquil era sempre state le sue preferite. "Pure Florian era brutto, anche se non così vecchio."
Dopo la battaglia delle Acque Nere Sansa ha perso il Mastino, Tyrion è stato costretto a sposarla e Tyrell che sembravano cosi amichevoli si sono rivelati solo degli opportunisti, l’unico che dava forza a Sansa di andare avanti era il suo Florian. Nel matrimonio con Tyrion Sansa traeva forza dal pensiero della fuga e contava giorni fino alla partenza.
ASOS 58 SANSA
Gettò di lato le coperte. "Devo essere coraggiosa." Ben presto, in un modo o nell'altro, i suoi tormenti avrebbero avuto fine. "Se Lady fosse qui non avrei paura." Ma Lady era morta, la prima a morire per volontà della regina Cersei. E poi gli altri: Robb, Bran, Rickon, Arya, il lord loro padre, la lady sua madre, perfino septa Mordane. "Tutti morti. Tranne me." Adesso era sola al mondo
Il fatto che Dontos abbia deciso di aiutare Sansa per soldi, non cambia il significato che la sua figura ha avuto prima della fuga, lui era importante, era l’unico sottile e sempre ubriaco filo che collegava Sansa alla sua personalità romantica e sognatrice.
Durante la fuga Dontos ricorda il motivo per cui sta Salvando Sansa e piange.
ASOS 61 SANSA
Reggiti forte, non guardare mai in basso e sarai giù in breve tempo.» Gli occhi di lui scintillavano. «Il tuo povero Florian è grasso, vecchio e ubriaco, sono io quello che dovrebbe avere paura. Cadevo da cavallo, ricordi? È così che ci siamo conosciuti, tu e io. Ero ubriaco e sono caduto da cavallo e Joffrey voleva la mia testa cialtrona, ma tu mi hai salvato. Mi hai salvato, dolce piccola mia.»
"Sta piangendo" si accorse Sansa. «Adesso sei tu a salvare me.»
Solo se scendi. Altrimenti avrò ucciso entrambi.»
Dontos riesce a portare Sansa sicura alla destinazione e chiede il suo ricompenso diecimila dragoni d’oro. Riceve tre dardi di balestra e il suo corpo viene incendiato con una torcia. La sua morte è impregnata di simbolismo ASOIAF, muore tra il fuoco e il sale e rispetta la tradizione funebre dei Tully.
«Lord Petyr» chiamò Dontos dalla barca. «Devo rientrare, prima che pensino di mettersi a cercare anche me.»
Petyr Baelish, Ditocorto, appoggiò una mano sul parapetto. «Ma prima vorrai il tuo compenso. Diecimila dragoni d'oro, se non erro.»
«Diecimila.» Dontos si fregò la bocca con il dorso della mano. «Come promesso, mio lord.»
«Come promesso, certo. Ser Lothor, procedi.»
Lothor Brune abbassò la torcia. Tre uomini apparvero sul castello di prora. Tre uomini armati di balestra. Puntarono le armi, tirarono. Il primo dardo centrò Dontos in pieno petto mentre lui ancora guardava in alto, la punta perforò il simbolo araldico che aveva sulla tunica. Gli altri due gli affondarono nella gola e nel ventre. Accadde tutto con tale rapidità che né Dontos né Sansa ebbero il tempo di fiatare. Ricompensato il valoroso ser Dontos, Lothor Brune gettò la torcia sul cadavere. La galea si distaccò, lasciandosi dietro la piccola barca tramutata in una pira fiammeggiante.
Petyr Baelsih rivela a Sansa la cruda verità e questa ha il potere di colpire quasi con la stessa forza di un dardo di balestra
«Tu lo hai... ucciso.» Sansa si aggrappò alla murata, si sporse in avanti e vomitò nelle Acque Nere. Che fosse sfuggita ai Lannister per finire nelle grinfie di qualcuno addirittura peggiore?
«Mia signora» sussurrò Ditocorto «il tuo dolore è del tutto sprecato per un individuo di quella risma. Era un infame, amico di nessuno.»
«Mi ha salvato.»
«Ti ha venduto» corresse Petyr Baelish. «Dietro la promessa di diecimila dragoni d'oro. La tua scomparsa li indurrà a sospettare di te per la morte di Joffrey. Le cappe dorate ti daranno la caccia e l'eunuco allenterà i cordoni della borsa. Quanto a Dontos... be', lo hai sentito, no? Ti ha venduto in cambio di oro. E una volta che se li fosse bevuti tutti, quei diecimila dragoni, ti avrebbe venduto una seconda volta. Una borsa di conio compra il silenzio di un uomo per un po'. Un dardo di balestra compra quel silenzio per sempre.» Ditocorto fece un sorriso triste. «Tutto quello che Dontos ha fatto, lo ha fatto dietro mio ordine. Non ho osato avvicinarmi a te apertamente. Quando ho scoperto che al torneo di Joffrey gli avevi salvato la vita, mi sono reso conto che Dontos sarebbe stato la pedina perfetta.»
Sansa continuava a provare un forte senso di nausea. «Diceva di essere il mio Florian.»
«Sansa, rammenti ciò che ti dissi il giorno in cui tuo padre sedette sul Trono di Spade?»
Un ricordo che riaffiorò in lei con estrema chiarezza. «Mi dicesti che la vita non è una canzone cavalieresca. E che un giorno lo avrei imparato, e con dolore, a mie spese.» I suoi occhi si riempirono di lacrime. Ma Sansa non sarebbe stata in grado di dire se piangeva per ser Dontos Hollard, per Joffrey Baratheon, per Tyrion Lannister oppure per se stessa. «Menzogne? Tutte menzogne, senza fine, da tutti quanti, su qualsiasi cosa?»
«Da quasi tutti quanti. A parte te e me, naturalmente.» Lord Baelish sorrise di nuovo. «Vieni nel parco degli dèi stanotte, se vuoi tornare a casa.»
«Quella missiva... fosti tu a mandarmela?»
Sansa piange per i morti e i destinati a morire, piange per Dontos Joffrey e Tyrion, ma la cosa più rilevante è che piange per se stessa in quella pira funeraria accesa per Dontos, Sansa ha anche bruciato una parte di se se stessa, Jonquil la sognatrice è morta, la vita non è una canzone cavalleresca,
Questa è l’ultima volta che vedremo Sansa piangere.
Il rapporta tra Sansa e Sandor nel mio riassunto è sintetizzato al massimo, lei pensa a lui ogni tre per due e ho ho evitato di riportare tutte le citazioni.
Sì certo, è chiaro. La mia frase sulla banalizzazione non era riferita a te, era solo per concludere il mio discorso :)
Comunque credo che non dovremmo valutare i personaggi di un romanzo come giudicheremmo delle persone vere. Un Mastino non violento non sarebbe il Mastino e non "servirebbe" ai fini della storia, così come una Sansa ribelle e disobbediente non sarebbe Sansa.
Valori famigliari.
Ho per lo più cercato di evitare il confronto polemico tra le due sorelle Stark, ma qualche volta è necessario vedere le loro reazioni diversissime a degli eventi simili e cercare di capirne le cause. Edrik Dayne racconta ad Arya che tra sua zia Ashara e Eddard Stark c’era una storia d’amore prima che Ned conoscesse Catelyn. Arya è solo una bambina, non è esperta nelle dinamiche sentimentali, ma la sua risposta è prontissima: questo non poteva essere vero, suo padre era un uomo d’onore. Arya si arrabbia con Edrik e lo accusa di essere bugiardo. L’immagine onorevole di suo padre deve essere difesa nel cuore di Arya.
ASOS 43 ARYA
Lady Ashara era mia zia. Io però non l'ho mai conosciuta. Si è gettata in mare dalla Spada di Roccia Pallida prima che io nascessi.»
«E perché ha fatto una cosa del genere?» Arya era turbata.
E di nuovo Ned apparve a disagio. Forse temeva che lei gli lanciasse addosso qualcosa. «Il lord tuo padre non ti ha mai parlato di lei?» chiese. «Lady Ashara Dayne di Stelle al Tramonto.»
«No. La conosceva?»
«Da prima che Robert diventasse re. Lady Ashara incontrò tuo padre e i suoi fratelli al torneo di Harrenhal, l'anno della falsa primavera.»
«Oh.» Arya non sapeva che cosa dire. «Ma perché si è gettata in mare?»
«Aveva il cuore spezzato.»
Di fronte a questo, Sansa avrebbe emesso un lungo sospiro e versato una lacrima per il vero amore. Arya invece pensò solo che era stato un gesto stupido. Ma non poteva dirlo a Ned, in fondo si trattava di sua zia. «E chi fu a spezzarglielo?»
Ned esitò. «Forse non spetta a me...»
«Dimmelo!»
«Mia zia Allyria dice che lady Ashara e tuo padre s'innamorarono a Harrenhal.»
«Non può essere. Lui amava la lady mia madre.»
«Sono certo che fosse così, mia signora, ma...»
«Ha amato solo lei.»
«Ah, sì?» disse Gendry da dietro di loro. «Allora vuol dire che quel figlio bastardo lo ha trovato sotto una foglia di cavolo.»
Arya desiderò avere un'altra mela marcia da fargli rimbalzare sul cranio. «Mio padre aveva onore» ribatté con rabbia. «E poi non stavamo parlando con te. Perché non te ne torni a Tempio di Pietra a far suonare le stupide campanelle di quella ragazzotta?»
(.. racconto di Gendry..)E anche tuo padre è morto, per cui che importa più con chi dormiva?»
Ma ad Arya importava, anche se non riusciva a spiegarsene la ragione. Ned stava cercando di scusarsi per averla turbata, ma lei non volle saperne. Spronò il cavallo al galoppo e se li lasciò tutti e due alle spalle. Anguy l'Arciere cavalcava poche iarde più avanti. Arya gli si mise al fianco. «I dorniani mentono, non è vero?» gli disse.
«Sono famosi per le loro menzogne.» Il giovane arciere sogghignò. «Naturalmente, loro dicono lo stesso di noi delle Terre Basse, per cui eccoti servita. Che altro succede adesso? Ned è un bravo ragazzo...»
«È solo uno stupido bugiardo.»
Petyr, da grandissimo pagliaccio che è, racconta una favola simile a Sansa.
ASOS 61 SANSA
«Sei abbastanza grande da sapere che tua madre e io eravamo più che semplici amici. C'è stato un tempo in cui Catelyn era l'unica cosa che desiderassi al mondo. Osai sognare la nostra vita insieme, immaginare come sarebbero stati i figli che lei mi avrebbe dato... Ma Catelyn era una figlia di Delta delle Acque, e di Hoster Tully. "Famiglia, dovere, onore" sono le parole sacre dei Tully: ciò significava che non avrei mai potuto avere la sua mano. Eppure Catelyn mi diede qualcosa di ancora più splendido, un dono che una donna può concedere un'unica volta nella vita. Come potevo voltare le spalle a sua figlia? In un mondo diverso, migliore, tu avresti potuto essere mia figlia, non di Eddard Stark. La mia leale, amorevole figlia...
La reazione di Sansa è diametralmente opposta a quella di Arya. Sansa non mette in dubbio le parole di Petyr, non le viene in mente che questa storiella di dubbio gusto infanga l’onore di sua madre e visto che Catelyn è morta non dovrebbe più importare a nessuno degli eventi passati.
ASOS 68 SANSA
Tua zia è già in viaggio e non tarderà ad arrivare.» Petyr sorrise. «Lady Lysa e io ci sposeremo.»
«Vi sposerete?» Sansa era stupefatta. «Tu e mia zia?»
«Il lord di Harrenhal e la lady di Nido dell'Aquila.»
"Avevi detto che amavi mia madre." Solo che adesso lady Catelyn era morta, per cui, anche se lei lo aveva amato in segreto, anche se gli aveva dato la sua verginità, ormai questo non aveva più importanza
E’ strano come mai Sansa non percepisca i valori fondanti della sua famiglia. Quante volte Sansa aveva visto Catelyn maltrattare Jon? Quante volte aveva visto negli occhi di sua madre il dolore per il suo onore ferito? Lei sapeva quanto onorevole fosse suo padre, e il motto di famiglia di sua madre è Famiglia, Dovere, Onore. Perché Sansa non ha avuto ne meno mezzo dubbio sulla veridicità del racconto? Sansa non ha proprio percepito che ci fosse qualcosa di sbagliato nelle parole di Petyr, ha interpretato questo evento come qualcosa di normale e naturale che può capitare e non ha dato alcun giudizio morale.
Nessuna delle due sorelle ha ragione in questo caso, Arya dovrebbe essere più flessibile ed imparare a comprendere degli sentimenti che vanno al di la degli rigidi schemi morali. Sansa se mai troverà forza di farlo dovrebbe ricordarsi, chi erano in realtà i suoi genitori, e quali erano i loro valori. La reazione di Sansa è comunque comprensibile, lei ha conosciuto da vicino gente talmente assurda che ormai niente riesce più a scandalizzarla.
Lezioni del gioco del trono
Se vuoi far crescere un grande lord fallo partecipare ai tuoi consigli. Ned quando è andato al sud ha comandato a Catelyn di rendere Robb partecipe allamministrazione di Grande Inverno, lui doveva fare pratica e capire le dinamiche del governo. Jeor Marmont ha deciso di tenere Jon vicino a se come attendente perché riconosceva in Jon il suo erede. Snow al inizio si era offeso dalla prospettiva di diventare un attendente, ma ha apprezzato quella carica quando ne ha capito il vero motivo. Baelish adotta con Sansa lo stesso stile educativo, non si tratta di consigli vuoti alla Cersei, lui si preoccupa di far CAPIRE a Sansa tutti i particolari delle sue varie macchinazioni. Petyr dialoga con la ragazza, chiede le sue opinioni, stimola in lei la curiosità, si interessa ai suoi ragionamenti. Lui è la prima persona della sua vita che la tratta da pari, la rende attiva e partecipe. Sansa ha avuto una grande famiglia, ma era comunque sola, non ne sentiva lappartenenza aveva altri sogni e ideali rispetto ai suoi fratelli. Lultimo dialogo tra Jon è Arya è esemplare per dimostrare quanto Sansa fosse esclusa dal loro rapporto Ma soprattutto.. non dirlo a Sansa. Robb ha litigato con Joffrey a Grande Inverno, tutti hanno visto il comportamento di me**a del principino, Jon, Robb, Arya, Theon, Ned era a conoscenza dellincidente, ma nessuno, nessuno si era degnato di condividere le loro preoccupazioni con Sansa perché era evidente che i loro piane e ambizioni differivano.
Raggionamenti miei OT.
Loras dalletà di quindici anni stava complottando per permettere a sua sorella di essere una regina, e quando lo è diventata non lha mai lasciata, è diventato un cavaliere della guardia reale per proteggerla, Sansa fratelli e parenti cosi se li sogna. Quando Margaery è stata accusata Mace Tyrell con tutto il suo esercito era allApprodo del Re per salvarla, fregandosene del onore e dei nemici che lo stavano attaccando da tutti i fronti. Robb aveva la concreta possibilità di liberarla dai continui pestaggi, ma per lui la sorella era merce di scambio di troppo basso valore, peccato che dopo quando è ormai troppo tardi se ne accorge che aveva fatto un errore, avrebbe potuto farla sposare i Tyrell e guadagnarsi la loro alleanza.
Petyr ambisce alla condivisione non solo dei piani, ma anche delle idee. Lui è bravissimo a leggere le persone, percepisce le preoccupazioni di Sansa e cerca di rassicurarla come può. Sansa adesso è un foglio quasi bianco e Petyr ha la possibilità di disegnarci quel che desidera. Sansa ha subito umiliazione allApprodo del Re, le fa bene essere finalmente trattata da persona adulta, inoltre Petyr la riempie di complementi, questi complimenti con il tempo riusciranno a colmare la mancanza di autostima in Sansa.
In brevissimo tempo Petyr discute con Sansa nei minimi dettagli tutti gli eventi precedenti che lo hanno visto partecipe e le spiega i suoi motivi e i suoi metodi.
1)Dontos, chi era e perché è necessaria la sua morte
«Mia signora» sussurrò Ditocorto «il tuo dolore è del tutto sprecato per un individuo di quella risma. Era un infame, amico di nessuno.»
«Mi ha salvato.»
«Ti ha venduto» corresse Petyr Baelish. «Dietro la promessa di diecimila dragoni d'oro. La tua scomparsa li indurrà a sospettare di te per la morte di Joffrey. Le cappe dorate ti daranno la caccia e l'eunuco allenterà i cordoni della borsa. Quanto a Dontos... be', lo hai sentito, no? Ti ha venduto in cambio di oro. E una volta che se li fosse bevuti tutti, quei diecimila dragoni, ti avrebbe venduto una seconda volta. Una borsa di conio compra il silenzio di un uomo per un po'. Un dardo di balestra compra quel silenzio per sempre.» Ditocorto fece un sorriso triste. «Tutto quello che Dontos ha fatto, lo ha fatto dietro mio ordine. Non ho osato avvicinarmi a te apertamente. Quando ho scoperto che al torneo di Joffrey gli avevi salvato la vita, mi sono reso conto che Dontos sarebbe stato la pedina perfetta.»
«Così come tu hai fatto muovere ser Dontos perché avvelenasse Joffrey?» Perché doveva per forza essere stato lui, aveva concluso Sansa.
Ditocorto rise. «Ser Dontos il Rosso era un otre di vino con le gambe. Non mi sarei mai fidato di lui per un'impresa del genere. Avrebbe mandato tutto all'aria oppure mi avrebbe tradito. No, quello che Dontos doveva fare era solo portarti fuori dalla Fortezza Rossa... e assicurarsi che tu indossassi quel retino da capelli di filo d'argento.»
2)Giuitti nani al matrimonio di Joffrey
«Parlami del banchetto» le disse Petyr mentre l'accompagnava sottocoperta. «La regina si era impegnata così tanto nel prepararlo. I cantastorie, gli acrobati, l'orso danzante... il tuo piccolo marito ha apprezzato i miei guitti nani?»
«I tuoi guitti nani?»
«Li ho fatti venire apposta da Braavos, tenendoli nascosti in un bordello fino alle nozze reali. A un costo superato solamente dalla complessità dell'impresa stessa. È straordinariamente difficile nascondere un nano, e Joffrey... puoi portare un re alla fonte, certo, ma per re Joffrey I è stato necessario che qualcun altro facesse il bagno in quella stessa fonte prima che lui si decidesse a bere. Quando gli ho detto della mia sorpresa la sua maestà ha risposto: "Per quale motivo dovrei avere dei brutti nani al mio banchetto? Io odio i nani". Allora sono stato costretto a sussurrargli all'orecchio: "Non tanto quanto li odierà tuo zio il Folletto".»
3) Prima regola del gioco dei troni
"Tutto questo lui lo ha fatto preparare per me." «Mio lord, io... io non capisco... Joffrey ti ha dato Harrenhal, ti ha nominato lord protettore del Tridente... Perché...»
«Perché avrei desiderato vederlo morto?» Ditocorto alzò le spalle. «Nessuna ragione in particolare. Inoltre, ora io mi trovo mille miglia lontano dalla valle di Arryn. Bisogna sempre tenere i propri avversari in uno stato di confusione. Se non riescono a capire chi sei o che cosa vuoi, non saranno nemmeno in grado di prevedere la tua prossima mossa. A volte, il modo migliore per disorientarli è compiere mosse che non hanno alcuno scopo, che addirittura sembrano andare contro di te. Ricordalo, Sansa, nel momento in cui deciderai di partecipare al gioco.»
«Quale gioco?»
«L'unico gioco che esiste. Il gioco del trono.» Le scostò una ciocca di capelli dalla fronte
4)La scelta del nome
Per cui diremo al seguito di Lysa che sei una mia figlia naturale.»
Sansa rimase senza fiato. «Vuoi dire... una bastarda?»
«Be', è piuttosto difficile che tu possa essere una mia figlia legittima. Io non mi sono mai sposato, questo è risaputo. Come ti potresti chiamare?»
«Io... potrei prendere il nome di mia madre...»
«Catelyn? Un po' troppo ovvio... Invece quello di mia madre potrebbe andare. Alayne. Ti piace?»
«È carino.» Sansa sperò di riuscire a ricordarselo. «Ma non potrei invece essere la figlia legittima di un cavaliere al tuo servizio? Qualcuno caduto valorosamente in battaglia e...»
«Io non ho valorosi cavalieri al mio servizio, Alayne. Inoltre, una storia del genere attirerebbe domande indesiderate peggio di come un cadavere putrefatto attira i corvi. Viceversa, è indelicato voler indagare troppo sulle origini di una figlia naturale. Quindi...» Petyr inclinò la testa di lato. «Chi sei?»
«Alayne... Stone, vero?» Ditocorto annuì. «E chi è mia madre?»
«Kella?»
«No, ti prego» esclamò Sansa, mortificata.
«Stavo solo scherzando. Tua madre era una gentildonna di Braavos, figlia di un principe mercante. Lei e io c'incontrammo a Città del Gabbiano, quando avevo il comando del porto. Morì nel darti alla luce e io ti affidai al Credo. Ho alcuni libri religiosi cui potrai dare un'occhiata. Impara a memoria qualche citazione. Niente scoraggia le domande indesiderate quanto uno sproloquio bigotto. In ogni caso, al tempo del tuo primo ciclo di luna tu decidesti di non diventare una septa e mi scrivesti. Fu in quella circostanza che appresi della tua esistenza.» Si passò un dito sul pizzetto. «Pensi di poterti ricordare tutto?»
«Lo spero. Sarà una specie di gioco, vero?»
«A te piace giocare, Alayne?»
Doveva abituarsi a quel nuovo nome. «Giocare? Io... ecco, credo che dipenderebbe da...»
5) Seconda regola del gioco dei troni
«Esistono due tipi di persone ad Approdo del Re: i giocatori e le pedine.»
«E io ero una pedina?» Sansa temeva la risposta.
«Sì, ma non devi esserne turbata. Sei poco più che una bambina. All'inizio, siamo tutti pedine, uomini e donne. Anche quelli che pensano di essere giocatori.» Mangiò un altro seme della melagrana. «Cersei Lannister, per esempio. Crede di essere scaltra, ma in realtà è fin troppo prevedibile. La sua forza sta nella bellezza, nel lignaggio, nella ricchezza. Ma soltanto la prima è veramente sua, e ben presto anche quella l'avrà abbandonata. La compatisco. Lei vuole il potere, ma quando l'avrà ottenuto non saprà che cosa farsene. Tutti vogliono qualcosa, Alayne. E quando scopri quello che una persona vuole, capisci anche chi è e sai come farla muovere.»
6) I tre coltelli nascosti
Oswell continuava a sorridere, mostrando una chiostra di denti marci. «No, ma milady ha di certo incontrato i miei tre figli.»
I tre figli, e poi quel sorriso da un orecchio all'altro... «Kettleblack!» Sansa sbarrò gli occhi. «Sei un Kettleblack!»
«Aye.»
«Visto, Oswell? La giovane lady non sta più nella pelle dalla contentezza.» Ditocorto congedò il vecchio con un gesto e tornò a dedicarsi alla melagrana, mentre Oswell scendeva per i gradini di pietra. «Per cui, dimmi, Alayne, che cosa è più pericoloso: la daga impugnata da un nemico o la daga nascosta, premuta contro la tua schiena da qualcuno che neppure vedi?»
«La daga nascosta.»
«Fanciulla arguta.» Petyr sorrise, con le labbra arrossate dal succo della melagrana. «Quando il Folletto liquidò le guardie di Cersei, la regina diede a ser Lancel l'incarico di assoldare dei mercenari. Lancel le trovò i Kettleblack, cosa che deliziò il piccolo lord tuo marito, in quanto i Kettleblack erano sul suo libro paga attraverso un suo uomo, Bronn.» Ridacchiò. «Ma non appena appresi che Bronn stava cercando spade in vendita, fui io a dire a Oswell di mandare i suoi tre figli ad Approdo del Re. Tre daghe nascoste, Alayne, dislocate nei posti giusti.»
7) Terza regola del gioco dei troni
«Quindi è stato uno dei Kettleblack a mettere il veleno nel calice di Joffrey?» Ser Osmund, come lei ricordava, era rimasto vicino al re quasi tutta la sera.
«Ho forse detto questo?» Lord Petyr Baelish tagliò in due l'arancia con la daga, e ne offrì metà a Sansa. «Quei bravi ragazzi sono troppo infidi per prendere parte a un piano del genere. Quanto a Osmund... be', da quando è entrato a far parte della Guardia reale non ci si può più fidare di lui. Quel mantello bianco trovo che abbia uno strano effetto su chi lo indossa.» Alzò il mento e si lasciò scivolare il succo dell'arancia direttamente in bocca. «Adoro il succo, ma odio le dita appiccicose» commentò, pulendosi le mani. «Qualsiasi cosa tu faccia, Sansa, assicurati sempre che le tue mani siano pulite.»
Sansa raccolse del succo dalla sua arancia servendosi di un cucchiaio. «Ma se non sono stati i Kettleblack, e se non è stato ser Dontos... tu non eri nemmeno in città, Tyrion non può averlo fatto...»
«Hai qualche altro candidato, piccola mia?»
Sansa scosse la testa. «Non credo che...»
Petyr sorrise. «Per non so quale ragione, credo di sapere che a un certo punto della festa qualcuno ti abbia detto che il tuo retino per capelli era fuori posto e si è avvicinato per sistemartelo.»
Sansa si portò una mano alla bocca. «Non vorrai dire... lei voleva portarmi ad Alto Giardino, e farmi sposare suo nipote Willas...»
8) Accordo matrimoniale con i Tyrell
Quando andai ad Alto Giardino a trattare per la mano di Margaery, la regina di Spine fece addirittura arrossire suo figlio, lord Mace Tyrell, facendo tutta una serie di domande pungenti sul carattere di Joffrey. Io ho tessuto le sue lodi più sperticate... mentre i miei uomini diffondevano tra la servitù dei Tyrell le più atroci dicerie. È così che si gioca la partita.
«Ho anche diffuso la notizia che ser Loras sarebbe entrato nelle Spade bianche. In realtà non sono stato io a suggerirla. Ma uomini del mio seguito hanno fornito macabri racconti di come la folla inferocita aveva fatto a pezzi ser Preston Greenfield e stuprato lady Lollys Stokeworth. Hanno anche distribuito qualche conio d'argento all'esercito di cantastorie presente alla corte di lord Tyrell, perché celebrassero le eroiche gesta di Ryam Redwyne, Serwyn dallo Scudo a specchio e del principe Aemon, il cavaliere del Drago. Nelle mani giuste, un'arpa può essere pericolosa quanto una spada.
«Mace Tyrell arrivò addirittura a credere che l'idea di far entrare ser Loras nella Guardia reale come parte integrante del contratto di nozze con Joffrey fosse davvero sua.
E impossibile che Sansa riesca a capire, ricordare e mettere in pratica tutti i truchetti sugeriti da Petyr, lei non è ancora una giocatrice, ma è altrettanto improbabile che Sansa non abbia tratto niente di utile da questo dialogo, magari sarà solo una decima parte, ma è già meglio di prima.
Gettò di lato le coperte. "Devo essere coraggiosa." Ben presto, in un modo o nell'altro, i suoi tormenti avrebbero avuto fine. "Se Lady fosse qui non avrei paura." Ma Lady era morta, la prima a morire per volontà della regina Cersei. E poi gli altri: Robb, Bran, Rickon, Arya, il lord loro padre, la lady sua madre, perfino septa Mordane. "Tutti morti. Tranne me." Adesso era sola al mondo."
Qui piango
Il tuo dolore è del tutto sprecato per un individuo di quella risma. Era un infame, amico di nessuno.
Si potrebbe dire lo stesso di lul. Ma chi proverebbe dolore per la perdita di Baelish?
Venendo a Sansa, be', non c'è molto da dire su questa parte della storia...veniamo a conoscenza della meticolosità dei piani di Ditocorto, delle sue "daghe nascoste" e delle sue convinzioni, che Sansa ascolta e che la rendono ancora più consapevole della massima "la vita non è una canzone cavalieresca".
Riguardo alla mancata reazione sulla bufala della verginità di Catelyn, non mi sarei di certo aspettato chissà cosa. Diciamo che Sansa è perlopiù interessata a capire quanto Baelish possa tenere a lei, e quanto lei gli ricordi la madre. Quest'ultima cosa sarà un grosso vantaggio quando arriverà il momento di mettere a nudo le debolezze di Baelish.
Non c'è molto da dire sui piani in se, ma la reazione di Sansa alle varie cose che vede e che sente è fondamentale. Il suo futuro alla fine di AFFC è quasi nelle sue mani, da lei dipenderà in parte: la sorte di Robert, la sorte di Petyr, la sorte della Valle, del Nord, della Terra dei fiumi e la sua stessa sorte. Il mio è un tentativo di prevedere che dirizione prenderà guardando da vicino tutto il suo percorso. Sarà capace a giocare le sue carte, vorrà giocarle? Lei dovrà prendere una decisione e la prenderà in base al suo vissuto. Il novanta percento dei lettori non vede l'ora che Sansa si reincarni in un Ned 2.0 e porti la sacra giustizia a Baelish. Finora non se ne sono visti cenni caratteril per questa svolta. Il rapporto con Petyr e con il gioco diventa mano a mano più stretto a lungo andare. Nelle parole di Petyr sono contenute anche lezioni di amoralità e per ora non sembra che Sansa le rigetti
Non c'è molto da dire sui piani in se, ma la reazione di Sansa alle varie cose che vede e che sente è fondamentale. Il suo futuro alla fine di AFFC è quasi nelle sue mani, da lei dipenderà in parte: la sorte di Robert, la sorte di Petyr, la sorte della Valle, del Nord, della Terra dei fiumi e la sua stessa sorte. Il mio è un tentativo di prevedere che dirizione prenderà guardando da vicino tutto il suo percorso. Sarà capace a giocare le sue carte, vorrà giocarle? Lei dovrà prendere una decisione e la prenderà in base al suo vissuto. Il novanta percento dei lettori non vede l'ora che Sansa si reincarni in un Ned 2.0 e porti la sacra giustizia a Baelish. Finora non se ne sono visti cenni caratteril per questa svolta. Il rapporto con Petyr e con il gioco diventa mano a mano più stretto a lungo andare. Nelle parole di Petyr sono contenute anche lezioni di amoralità e per ora sembra che Sansa non le rigetti.
Sì, per ora Sansa non dimostra segni di rigetto, ma penso che Martin voglia arrivare a quello, quando Sansa arriverà a una maturazione più completa e si renderà conto che l'amoralità di Baelish va pagata in qualche modo. Lei fin da quando ha visto la morte di Dontos ha capito che di lui non ci si può fidare, ma non ha altra scelta se non assecondarlo dato che è "sola al mondo". Ecco, nel momento in cui non lo sarà più o quantomeno arriverà a trarre altre conclusioni, potrà finalmente scegliere di imporre la "giustizia" che noi tutti agognamo :)
Si potrebbe dire lo stesso di lul. Ma chi proverebbe dolore per la perdita di Baelish?Il tuo dolore è del tutto sprecato per un individuo di quella risma. Era un infame, amico di nessuno.
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Io.
Io.
Tu da lettrice, ma all'interno delle Cronache? Neanche il suo pizzetto