VENDO!!!!!
Voto il povero Robert Baratheon, uno dei personaggi più spassosi e allo stesso tempo più tristi delle Cronache.
Sempre dai capitoli di Arianne:
<< Non è il nostro amore a disonorarti, sono i mostri che hai servito e i bruti che hai chiamato confratelli. >>
Anche queste parole lo ferirono in profondità. << Robert Baratheon non era un mostro. >>
<< è salito sul Trono di Spade calpestando i cadaveri di bambini >> disse la donna.
Robertone avrà la vittoria in pugno, ma gli fischieranno parecchio le orecchie " />
metto in vendita il mio voto.
Sempre dai capitoli di Arianne:
<< Non è il nostro amore a disonorarti, sono i mostri che hai servito e i bruti che hai chiamato confratelli. >>
Anche queste parole lo ferirono in profondità. << Robert Baratheon non era un mostro. >>
<< è salito sul Trono di Spade calpestando i cadaveri di bambini >> disse la donna.
Robertone avrà la vittoria in pugno, ma gli fischieranno parecchio le orecchie
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La piccola Myrcella avrebbe qualcosa da ridire, per fortuna ci ha rimesso "solo" un orecchio.
Daenerys Armada
Voto Robert Baratheon ">
All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost;
The old that is strong does not wither,
Deep roots are not reached by the frost.
From the ashes a fire shall be woken,
A light from the shadows shall spring;
Renewed shall be blade that was broken,
The crownless again shall be king.
Any man who must say ‘I am the king’ is no true king at all. Tywin Lannister
The War of the Ninepenny Kings? So they called it, though I never saw a king, nor earned a penny. It was war, though. That it was.
TWOW
They were dancing. In my dream. And everywhere the dragons danced the people died.
Mercy, thought Dany, They shall have the dragon’s mercy
A Son(g) Of Ice and Fire
We swore a vow.
Vi propongo una bella escursione nel vicolo degli orrori, un viaggio nella mente insana di Cersei Lannister Baratheon, astenersi agli animi deboli e ai minori di anni 18.
AGOT 45 EDDARD
Quando abbassò il cappuccio del mantello scuro, Ned vide il livido nel punto in cui il re l'aveva colpita. Dal bluastro acceso, il colore dell'ecchimosi era sbiadito al giallo e il gonfiore era scomparso, ma non potevano esserci dubbi su che cosa l'avesse provocata.
Cersei si fermò, torreggiando su di lui. «Perché qui?»
«Perché gli dei possano vedere.»
Sedette sull'erba accanto a lui. Ogni sua mossa era aggraziata. I lunghi riccioli biondi ondeggiavano nel vento e il verde dei suoi occhi era lo stesso delle foglie d'estate. Da molto tempo Ned Stark vedeva la bellezza di quella donna, ma forse non l'aveva mai vista come in quel momento. «So a causa di quale verità Jon Arryn è morto» le disse.
«Davvero?» Attenta come un felino, la regina studiava l'espressione di lui. «È per questo che mi hai fatta venire qui, lord Stark? Per pormi degli enigmi? O forse intendi prendermi prigioniera, nello stesso modo in cui tua moglie ha preso prigioniero mio fratello Tyrion?»
«Se tu lo credessi davvero, non saresti mai venuta.» Ned le sfiorò con gentilezza la guancia colpita. «L'ha fatto altre volte?»
«Una o due.» Lei si allontanò dalla sua mano. «Mai sul viso, però. Jaime l'avrebbe ucciso, anche a prezzo della sua vita.» Cersei gli lanciò un'occhiata di sfida. «Mio fratello ne vale mille, dei tuoi amici.»
«Tuo fratello o il tuo amante?»
(..)
«Dodici anni» riprese Ned «e nessun figlio da Robert. Com'è stato possibile?»
Cersei sollevò il mento, quasi con arroganza. «Il tuo caro amico Robert riuscì a mettere un figlio in me, una volta» disse con voce piena di disprezzo. «Jaime trovò una donna che mi ripulì. Robert non lo venne mai a sapere. E visto che siamo in tema di verità scomode, non sopporto che mi tocchi. Sono anni che non gli permetto di entrare in me. Conosco altri metodi per dargli piacere, le rare volte in cui trascura le sue bal*****he per trascinarsi fino alla mia stanza. Ma qualsiasi cosa facciamo, il re è di solito tanto ubriaco da aver dimenticato tutto la mattina dopo.»
(..)
Che cosa ti ha fatto perché tu lo odi tanto?»
Gli occhi di Cersei Lannister avvamparono, fiamme verdi nella luce del crepuscolo, come gli occhi della leonessa raffigurata sul suo sigillo. «La notte delle nostre nozze, la prima volta che condividemmo il talamo, mi chiamò con il nome di tua sorella. Era sopra di me, dentro di me, ubriaco, e sussurrò: "Lyanna".»
Eddard Stark pensò a quei pallidi petali di rose blu e dovette fare uno sforzo per respingere le lacrime. «Non so chi di voi due mi fa più compassione.»
ACOK 52 SANSA
«Significa che ora sono in condizioni di essere sposata e portata a letto» rispose Sansa. «Per dare figli al mio re.»
La regina le concesse un pallido sorriso: «Prospettiva che ora non trovi più seducente come un tempo, posso vederlo con chiarezza. Non posso biasimarti. Joffrey è sempre stato difficile. Perfino alla sua nascita... sopportai un giorno e una notte di doglie per portarlo in questo mondo. Nemmeno puoi immaginare il dolore, Sansa. Urlai talmente forte da pensare che Robert mi avrebbe udito fino nella foresta del re».
«Sua Grazia non era con te?»
«Robert? Oh, Robert era a caccia. Era quella la sua abitudine. Ogni volta che il mio tempo si avvicinava, il mio regale marito se ne scappava tra gli alberi in compagnia dei suoi cacciatori e dei suoi segugi. Al suo ritorno, mi offriva qualche pernice e una testa di cervo. E io gli offrivo un bambino.
«Non che io volessi che lui ci fosse, siamo chiari. Avevo con me il Gran maestro Pycelle e un esercito di levatrici. E avevo con me mio fratello. Quando dissero a Jaime che non poteva essere presente al parto, lui sorrise. Poi volle sapere chi di loro avrebbe tentato di tenerlo fuori.
«Dubito molto però che Joffrey darebbe prova di una simile devozione nei tuoi confronti. Potresti ringraziare tua sorella per questo, se non fosse morta. Joffrey non ha mai potuto dimenticare quel giorno sul Tridente, quando tu fosti testimone della vergogna che Arya gli inflisse. Così ora quella vergogna lui la infligge a te. Ma sei più forte di quanto sembri. Immagino che tu sopravviverai a un po' di umiliazioni. Io l'ho fatto. Potrai anche non amare il tuo re, ma di sicuro amerai i suoi figli.»
«Io amo sua Grazia con tutto il cuore.»
«Farai meglio a imparare alcune nuove menzogne, e anche in fretta» la regina sospirò. «Questa in particolare a lord Stannis non piacerà, te lo garantisco.»
«Il nuovo Alto Sacerdote ha detto che gli dei non permetteranno mai a lord Stannis di vincere, perché è Joffrey il re di diritto.»
«Primogenito ed erede di Robert» un mezzo sorriso apparve sul viso della regina. «Però, ogni volta che Robert lo prendeva in braccio, Joffrey si metteva a piangere. Questo a Sua Grazia non piaceva. I suoi bastardi gli hanno sempre fatto una gran festa, succhiandogli il dito quando lui lo infilava nelle loro piccole bocche di bastardi. Robert voleva sorrisi e applausi, sempre. Per cui andò là dove poteva trovarli: dai suoi amici e dalle sue bal*****he. Robert voleva essere amato. Mio fratello Tyrion è afflitto dalla stessa malattia. E tu, Sansa? Anche tu vuoi essere amata?»
«Ognuno di noi vuole essere amato.»
AFFC 32 Cercei
Taena era scivolata nuovamente nel sonno quando la regina fece ritorno nelle proprie stanze, con la testa che le girava. "Troppo vino e poco sonno" si disse Cersei. Non le capitava tutte le notti di venire svegliata due volte, per affrontare situazioni così disperate. "Per lo meno io riesco a mettermi in piedi. Robert sarebbe stato troppo ubriaco per alzarsi, figurarsi per affrontare questioni di governo. Sarebbe toccato a Jon Arryn risolvere tutti i problemi." Cersei si compiacque pensando che era una sovrana migliore di Robert.
Fuori dalla finestra, il cielo stava già cominciando a schiarirsi. Cersei sedette sul bordo del letto dalla parte di lady Merryweather, ad ascoltare il suo respiro lieve, a osservare i seni sollevarsi e abbassarsi. "Starà sognando Myr?" si domandò la regina. "Oppure il suo amante sfregiato, quel minaccioso uomo dai capelli scuri cui non si può dire di no?" Cersei era pressoché certa che Taena non stesse sognando lord Orton.
Cersei avvolse con una mano un seno di Taena. All'inizio dolcemente, sfiorandolo appena, percependo con il palmo il suo calore, la pelle liscia come seta. Poi lo strinse, e fece scorrere l'unghia del pollice sul grande capezzolo scuro, avanti e indietro, avanti e indietro, fino a quando non lo sentì inturgidirsi. Alzò lo sguardo, vide che Taena aveva gli occhi aperti.
«Ti piace?» le chiese.
«Sì» rispose lady Merryweather.
«E così?» Cersei strizzò il capezzolo, tirandolo con forza, torcendolo tra le dita.
La dama di Myr emise un gemito di dolore. «Mi stai facendo male.»
«È colpa del vino. Una caraffa a cena, un'altra con la vedova Stokeworth. Ho dovuto bere anch'io per farla calmare.» Cersei le torse anche l'altro capezzolo, tirando fino a strapparle un nuovo gemito. «Io sono la regina. E intendo prendermi ciò che mi spetta di diritto.»
«Fa' di me quello che vuoi.»
Taena aveva i capelli neri come Robert, ma quando Cersei la toccò in mezzo alle gambe, scoprì che i suoi peli grondavano umori, mentre i peli di Robert erano sempre stati ruvidi e asciutti.
«Ti prego, mia regina» ansimò la dama di Myr «non ti fermare. Sono tua.»
Ma non funzionò. Cersei non riuscì a sentire quello che Robert provava le notti in cui la prendeva. Non vi trovò alcun piacere. Taena sì. I suoi ca-pezzoli erano due diamanti scuri, il sesso umido e ardente. "Robert ti avrebbe amata... per un'ora." Cersei infilò un dito in quella palude di Myr, poi un altro, muovendoli dentro e fuori. "Ma una volta che fosse venuto dentro di te, avrebbe dovuto sforzarsi per ricordare il tuo nome."
Voleva vedere se con una donna sarebbe stato facile come lo era sempre stato con Robert. "Diecimila dei tuoi figli sono periti nel palmo della mia mano, vostra grazia" pensò, infilando un terzo dito dentro Myr. "Mentre tu russavi, io leccavo via i tuoi figli dal mio viso, dalle mie dita, uno per uno, tutti quei pallidi, viscidi principini. Tu reclamavi i tuoi diritti, certo, mio
signore, ma io nelle tenebre divoravo i tuoi eredi."
Taena ebbe un sussulto. Si lasciò sfuggire qualche parola in una lingua sconosciuta, poi sussultò di nuovo, inarcando la schiena, e urlò. "Sembra che la stiano sbudellando" pensò la regina. Per un momento immaginò che le sue dita fossero delle zanne, rostri che squarciavano la dama di Myr dal pube fino alla gola.
Neanche questo funzionò.
Non aveva mai funzionato con nessuno, a parte Jaime.
Vabbè visto che nessuno mi compra (mi spiace per voi, il prezzo era molto basso " /> ) voto Robertone, non perchè mi piaccia di più (avrei venduto più piacevolmente per Arienne) ma perchè voglio gridare VINOOOOOOH!
“Non mi sono piaciute per niente quelle accuse, no, no e no“ grugniva la scrofa, ancheggiando per il vialetto. La coniglietta e l’asina le consigliarono più giudizio, perché quanto successo all’ape regina non era piacevole. “Dai, suvvia, non esagerare… secondo me i rospetti son stati fuori luogo“ si impuntò in particolar modo la coniglietta, ma la scrofa, beh, ormai l’avrete capito anche voi, non gliene poteva fregare di meno. “Le è stato rubato un alveare, ma di cosa stiamo parlando!“
ROBERT: 37
ARIANNE: 23
A poco dal termine sembra che la mazza da guerra di Robert abbia avuto la meglio...ma non è detta ancora l'ultima parola...
Vabbè, voto Arianne, visto che mi piacciono entrambi e lei è in svantaggio.
Come potete notare, l'iconografia del vinoooh ha origini antichissime...
Per questo e altri mille motivi, voto Robertone Baratheon!
E direi che con tutte le corna che gli ha messo la dolce Cersei (e che sono state adeguatamente contraccambiate), lo stemma col cervo calza a pennello " />
Voto per Arianne Martell
Voto arianne
STOP AI VOTI!!
Passa il turno:
Robert Baratheon con 38 voti.
Eliminata Arianne Martell con 26 voti.