Giro per le strade, e vedo nelle altre macchine, gente che messaggia col cellulare mentre guida (persino anziani!).
Vado al cinema, e ci sono quelli che stan li a messaggiare o a consultare internet su cellulari e ipod fino a un secondo prima dell’inizio del film (e alcuni anche dopo l’inizio!).
Nei pud, si vedono alcuni che invece di parlare tra loro, stanno a messaggiare o a giocherellare col tablet.
Ormai ci sono tante persone che soffrono a staccarsi dal mezzo elettronico anche nei 10 minuti in cui fanno la doccia. Se ne facessero di impermeabili, andrebbero a ruba.
Se si creasse la connessione internet con gli spinotti da infilare direttamente nel corpo (come si vede in alcuni film ciberpunk), non dubito che molti sarebbero felici di farsi bucherellare per stare collegati h24.
La dipendenza sta diventando inquietante. Mi chiedo quali futuri scenari sociologici si aprano...
a nuovo mondo, nuove regole: ci adatteremo col tempo e la faccenda si ridimensionerà spero... intanto io, con la classica rigidità dei vecchi, uso pochissimo il cellulare, non ho un tablet, non so neppure mandare un messaggino che non sia un laconico "ciao, grazie" se ricevo auguri o informazioni; ma non ne ho paura, è solo il più recente sistema di comunicazione, probabilmente si disse peste e corna anche della stampa e di internet, a suo tempo, ed ora non sapremmo farne a meno.
L'unico vero problema è che questi sistemi pare abbiano incoraggiato la pigrizia e l'incapacità comunicativa, invece di aprire nuove possibilità. Le icone invece della stesura di un programma limitano la nostra posiibilità di capire il meccanismo di un computer ed il suo linguaggio; le abbreviazioni dei messaggini hanno ridotto il linguaggio ad un insieme di k seminate a caso e di idiozie come abbreviare parole che erano già cortissime per conto loro.
Ma tant'è le novità all'inizio attraggono sempre gli sciocchi e sembrano perciò sciocche, ma poi le novità si sedimentano e si evolvono e gli sciocchi restano indietro a farsi sbalordire da qualcos'altro. E' sempre successo.
Concordo pienamente. In giro si vede gente uscire insieme per fare quattro passi o andare al bar e invece di parlare stanno sempre con il telefono in mano....
Io pur essendo giovane il telefono non lo uso quasi mai,in questo momento è scarico da quasi una settimana,quindi io non sono uno che li usa tanto,certo mi piace la tecnologia ecc... però come fanno alcuni mi sembra troppo!
É una cosa che noto spesso anche io (soprattutto, ma non solo, nei ragazzi tra i 15 e i 25 anni). É una patologia o rischia di diventarlo ma, non soffrendne, faccio fatica a capirla.
É chiaro che la tendenza é verso una connettivitá sempre piú spinta: pensando che i maggiori attori di queste pressioni sono finanziati dalla pubblicitá mi domando quanto l'intera industria sia sostenibile a lungo termine.
Ricerche mediche, militari e dell'industria dell'intrattenimento cercano sempre di spingere verso una maggiore interazione tra le macchine e l'uomo (ad esempio Google con i suoi occhiali per la realtá aumentata), e la strada intrapresa secndo me, porterá verso un vita virtuale che sará sempre piú importante, a scapito di quella reale.
A quel punto anche le 'uscite con gli amici' avverrano nel mondo virtuale con il 'vantaggio' che sará semplice configurare la propria partecipazione alle varie attivitá e relazioni: la personalitá sará un insieme di servizi offerti ai 'contatti' che ci conosceranno meno delle societá di data-mining che si occupano del nostro profilo per conto delle reti pubblicitarie.
Quindi io saró, per i miei amici/contatti:
-le mie foto, sempre meno pertinenti e sempre piú private.
-la rete di relazioni che ho costruito, in gran parte composta da contatti che neanche frequento.
-le mie esperienze offerte sotto forma di blog, tweets etc, spesso poco spontanee e poco sincere.
-etc.etc.
Le nuove maschere di pirandelliana memoria, nel Web 2.0, saranno personalizzabili tramite una comoda GUI con cui sceglieremo tutti gli aspetti di noi stessi: chi vorrá piú tornare in un mondo in cui, per chiudere una relazione, non basta piú cliccare 'elimina contatto'? O in cui non si possa dire di avere 1500 amci? Perché sbattersi per comprendere le necessitá di chi ci sta intorno, se possiamo sempre e comunque scegliere quando averci a che fare?
Non provo neppure a ipotizzare quali limiti ci sono in questo switch-off della vita vera, sapendo che il tempo mi smentirebbe. Piuttosto, mi domando se gli scenari alla Matrix siano poi cosí inverosimili: introdurre la mente in un sistema informatico é una tecnologia con cosí tante implicazioni interessanti che certo ci si arriverá. Poi verrá creata una libreria informatica per permettere a chiunque di realizzare software che si interfaccia a questi sistemi.
Magari inizierá come sistema per videogiochi piú intensi, o per aiutare persone con fortissimi handicap. Oppure come turismo alternativo, per chi vuole provare esperienze forti.
Poi certamente l'industria del porno ci si getterá a capofitto. Facebook (o chi per lui) offrirá modalitá full-immersion, riprendendo l'idea di Secon-life ad un nuovo livello.
Poi, quando quasi tutti avranno un simile dispositivo in casa grazie all'economia di scala, ecco che ci immergeremo ore ed ore nel nostro nuovo mondo.
Nasceranno ditte che offriranno una esperienza 24h 365 giorni all'anno. In cambio si cureranno del tuo corpo. Forse all'inizio sará a pagamento (quindi per quelli che vivono di rendita o che possono guadagnare dalle proprie attivitá virtuali). Infine tutti avremo l'opportunitá di mantenerci solo con le nostre attivitá virtuali (telelavoro alla ennesima potenza) o con la pubblicitá che accetteremo di sorbirci in ogni momento della giornata.
Forse non dovremo neppure dormire durante la nostra vita connected: un sistema automatico terrá artificialmente cosciente il nostro cervello, al massimo abbassando le nostre potenzialitá durante il periodo di sonno (o i farmaci penseranno anche ad evitare questo).
Poi, vedo 3 scenari:
-mentre il 90% della popolazione dei paesi industrializzati é connessa, i paesi in via di sviluppo fanno una rivolta, non incontrano difese, e ci seccano tutti.
-una tempesta solare ci secca tutti.
-qualche buontempone con un virus, o un bug del sistema, ci secca tutti.
Ma, se riuscissimo a sopravvivere, allora prima o poi si potrebbe anche trasferire l'intera coscienza nel datacenter, i corpi non ci serviranno piú, non sapremo se stiamo conversando con una persona vera o con un bot (ma si potrá a quel punto fare distinzione, visto che certo sapranno passare il test di Turing?) ma in compenso avremo ben 200 Exabytes gratis per il Back-up dei nostri ricordi (con 2000 digipoints al mese puoi raddoppiare lo spazio).
La nostra rete di contatti sará a quel punto di 5x10 alla 20, i 3 gradi di separazione spariranno in favore di un piú rapido 'search' nell'elenco dei contatti. Potremo mantenere 500 conversazioni contemporaneamente, forse anche 700 con un upgrade. Potremo visitare Parigi in un istante, ma tanto sará un insieme di enormi datacenter in cemento armato e quindi nessuno la visiterá. Il louvre 2.0 metterá 'La Zattera della Medusa' in magazzino, in favore delle mie foto delle vacanze, se avranno abbastanza 'mi piace'. Poi domani tocca a qualcun'altro.
Se avete letto il libro 'La fisica dell'immortalitá' di Frank Tipler (che non centra niente), saprete giá come va a finire. " />
Aggiungo che in Giappone, da anni esiste il costume di uscire con amici e isolarsi col proprio cellulare o altro strumento, senza scambiare una sola parola, non solo con gli estranei, ma anche con gli stessi amici!
Ricordo che me lo raccontava anni fa un mio amico che c'era stato, ed era uscito con alcuni gruppi di amici, e me lo conferma un altro amico che ci va spesso per lavoro.
Io ero piuttosto shockato, ma pensavo che il motivo fosse da ricercare nel fatto che i giapponesi son già di loro inibiti e deficitari nelle relazioni interpersonali. Ora però pare che si vada in quella direzione anche da queste parti.
Che il Giappone sia soltanto precursore in quanto tecnologicamente in anticipo rispetto ad altre nazioni?
Che il Giappone sia soltanto precursore in quanto tecnologicamente in anticipo rispetto ad altre nazioni?
Sono pronto a scommettere di si: gli uomini sono uomini, e anche se culture diverse hanno sviluppato differenti risposte alle necessitá sociali, una volta che i mezzi tecnologici azzerano le differenze culturali (e questo succederá ovunque, prima o poi, come effetto della globalizzazione) alla fine i comportamenti medi si assesteranno su modelli simili. Questo IMHO che non sono un sociologo né un antropologo.
Beh c'è dipendenza e dipendenza,IMHO.
Personalmente non ho problemi a dire che senza il mio N8 mi sentirei perso,ma non mi considero affetto da dipendenza da cellulare....almeno non nella maniera in cui intendi tu.
Intanto sono un fautore dei dispositivi "all in one",quindi piuttosto che portarmi dietro una macchina fotografica compatta,un lettore mp3 ed un telefono,preferisco prendere uno smartphone che racchiude le funzioni di tutti e tre i dispositivi,quindi per forza di cose i tempi medi di utilizzo lievitano.Poi devi metterci la app con cui vado a correre e che mi è assolutamente indispensabile per tenere il conto dei metri e delle calorie e roba varia.Poi la navigazione quando sono in auto.Poi controllare mail e Facebook se sono in giro e ne ho bisogno.
Per contro,mando pochissimi sms (credo non più di una ventina in un mese) e chiamo pochissimo.
Il fatto è che gli smartphone moderni sono dei dispositivi davvero polivalenti,ed è facile ritrovarsi ad utilizzarli per "parecchio" tempo in una giornata,senza che questo voglia dire che se ne sta abusando:insomma,per farla breve......per me abuso molto meno del telefono io che magari posso usarlo per 3-4 ore al giorno (se viaggio e/o vado a correre),dei suddetti fissati che magari lo usano un oretta al giorno ma se lo portano anche al pub con gli amici e smanettano con Fruit Ninja invece di godersi la birretta.
Più che un discorso di quantità,per me è un discorso di cognizione di causa.
Aggiungo anche che sarebbe il caso di non esagerare coi discorsi luddisti o para-luddisti,con scenari di un umanità asservita alle macchine,perche saltano fuori ogni qual volta c'è il boom di una nuova tecnologia,fin dagli inizi del secolo scorso.Di fatto,però,la gente continua ad andare al parco,a giocare a calcetto il giovedì,a sbronzarsi con gli amici al sabato....eccetera eccetera.
I nippo erano stravaganti 2000 anni fa, lo erano 75 anni fa, lo sono oggi e probabilmente lo saranno per molto ancora.
sono proprio l'ultimo popolo che prenderei come parametro per tracciare un ipotetico futuro socio-antropologico dell'umanità.
quanto al resto, scenari ultra-futuristici tipo connettersi fisicamente alla grande rete li ritengo pura fantascienza. Potrebbe accadere, ma non a causa e per mezzo della tecnologia attuale. Sono necessarie almeno un'altra (o più) grandi rivoluzioni tecnologiche perché si possa realisticamente ipotizzare uno scenario simile.
la tecnologia sta diventando/diventerà una droga? Bene, allora lo scenario più probabile è quello delle società drogate, tipo Cina dell'oppio o Inghilterra del gin.
ovvero vaste fasce di popolazione che vivono nell'apatia partecipativo-politica, vasto numero di individui socialmente più o meno handicappati, che spendono gran parte delle loro sostanze nelle nuove cretinate elettroniche e pensano prevalentemente a quello.
Ma senza le controindicazioni di tutte le altre sostanze che creano dipendenza... iphone e app varie non danneggiano la salute né le facoltà cognitive, non causano aggressività o degrado né mettono a rischio la salute pubblica. Data l'altissima competenza tecnica richiesta per stare al passo con l'evoluzione della tecnologia, difficilmente ci sarà un mercato nero/mafia della tecnologia.
insomma la società perfetta, il tanto agognato e inseguito metodo di selezione naturale e di esclusione dai giochi dei deboli di spirito e senza controindicazioni, né per loro né per gli altri.
Quelli che si fanno mettere sotto se ne stanno sotto tranquilli tranquilli a tagliare frutta virtuale con la katana e a postare le loro cagate sui social network senza far male a nessuno, quelli che se ne restano fuori dirigono le danze.
oppure la tecnologia non diventerà una droga e i problemi saranno altri.
Pura fantascienza finché non smetterá di esserlo. Come tante altre idee in passato. E non sono necessarie rivoluzioni, quando giá oggi possiamo governare, con elettrodi applicati al cervello, braccia robotiche o interazione con software. Siamo ancora molto lontani, su questo concordo, ma le basi sono state gettate, e l'impegno é in quella direzione.quanto al resto, scenari ultra-futuristici tipo connettersi fisicamente alla grande rete li ritengo pura fantascienza. Potrebbe accadere, ma non a causa e per mezzo della tecnologia attuale. Sono necessarie almeno un'altra (o più) grandi rivoluzioni tecnologiche perché si possa realisticamente ipotizzare uno scenario simile.
Beh, non sono poi cosí sicuro che una dipendenza, di qualsiasi tipo, che coinvolga una fetta non trascurabile della popolazione, sia indolore per la societá che la ospita. Al massimo possiamo sperare che prenda il posto di n dipendenze meno diffuse.la tecnologia sta diventando/diventerà una droga? Bene, allora lo scenario più probabile è quello delle società drogate, tipo Cina dell'oppio o Inghilterra del gin.
ovvero vaste fasce di popolazione che vivono nell'apatia partecipativo-politica, vasto numero di individui socialmente più o meno handicappati, che spendono gran parte delle loro sostanze nelle nuove cretinate elettroniche e pensano prevalentemente a quello.
Ma senza le controindicazioni di tutte le altre sostanze che creano dipendenza... iphone e app varie non danneggiano la salute né le facoltà cognitive, non causano aggressività o degrado né mettono a rischio la salute pubblica. Data l'altissima competenza tecnica richiesta per stare al passo con l'evoluzione della tecnologia, difficilmente ci sarà un mercato nero/mafia della tecnologia.
insomma la società perfetta, il tanto agognato e inseguito metodo di selezione naturale e di esclusione dai giochi dei deboli di spirito e senza controindicazioni, né per loro né per gli altri.
Quelli che si fanno mettere sotto se ne stanno sotto tranquilli tranquilli a tagliare frutta virtuale con la katana e a postare le loro cagate sui social network senza far male a nessuno, quelli che se ne restano fuori dirigono le danze.
oppure la tecnologia non diventerà una droga e i problemi saranno altri.
Nel mio scenario, l'idea é che la dipendenza guidi lo sviluppo sociale fino a quando la societá non si sia modellata intorno alla droga che, quindi, smette di essere fonte di dipendenza " />
Scusate ragazzi,ma.....viviamo sullo stesso pianeta?
No perchè se si vuole giocare ad immaginare un futuro (prossimo o remoto) in cui ci spuntano i transistor dall'orecchio e il sesso si farà via internet....ma rimane un bel giochino di pronostici fantascientifici e poco più.
Ma se vogliamo parlare del mondo contemporaneo,beh......a me sto catastrofismo cibernetico pare dl tutto fuori luogo.
Il titolo della discussione è
Dipendenza da cellulari, ipod, tablet, e simili
Da ciò si evince che si parla del mondo attuale e non di ipotetici e/o catastrofici futuri cibernetici.....la divagazione ci sta, l'OT no; fermiamoci prima che lo diventi. Grazie.
Il titolo della discussione è
Dipendenza da cellulari, ipod, tablet, e simili
Da ciò si evince che si parla del mondo attuale e non di ipotetici e/o catastrofici futuri cibernetici.....la divagazione ci sta, l'OT no; fermiamoci prima che lo diventi. Grazie.
Scusate ragazzi,ma.....viviamo sullo stesso pianeta?
No perchè se si vuole giocare ad immaginare un futuro (prossimo o remoto) in cui ci spuntano i transistor dall'orecchio e il sesso si farà via internet....ma rimane un bel giochino di pronostici fantascientifici e poco più.
Ma se vogliamo parlare del mondo contemporaneo,beh......a me sto catastrofismo cibernetico pare dl tutto fuori luogo.
Scusate, ma il post iniziale terminava con le seguenti due frasi:
Se si creasse la connessione internet con gli spinotti da infilare direttamente nel corpo (come si vede in alcuni film ciberpunk), non dubito che molti sarebbero felici di farsi bucherellare per stare collegati h24.
La dipendenza sta diventando inquietante. Mi chiedo quali futuri scenari sociologici si aprano...
In che modo sarei andato OT?
In ogni caso obbedisco " />
Ho detto di evitarlo,o meglio, di fermarsi prima che lo diventi..... non che sia già OT....è diverso
Aggiungo che in Giappone, da anni esiste il costume di uscire con amici e isolarsi col proprio cellulare o altro strumento, senza scambiare una sola parola, non solo con gli estranei, ma anche con gli stessi amici!
Mi viene spontanea la domanda: "ma allora che si esce a fare?" Perché quando io devo lavorare al computer, non esco, rimango a casa e sono anche più concentrato, non capisco davvero il senso di ciò.
Comunque sia, è vero che ci sono molte persone dipendenti dalla tecnologia, che non sanno concentrarsi ed allora rimangono attaccati ad un qualche apparecchio, che sia il cellulare, l'iPad o altro; ma l'importante è la connessione internet. Capisco anche io che il mondo del web, con la sua interattività e le risorse infinite, sia qualcosa di molto attraente, ma bisogna avere il coraggio di staccarsene. Purtroppo, non molte persone ci riescono, e se vengono staccate da internet stanno male (tra di essi c'ero anche io, in passato, mentre ora posso staccarmi tranquillamente da internet senza problemi, anche se da blogger mi serve per "lavoro"), e quindi c'è ormai questa dipendenza. Personalmente, io volutamente non ho l'iPhone bensì un cellulare normale, inadatto per internet, e sinceramente vedere ogni persona sempre messaggiare, anche alla guida, è alquanto fastidioso, ma non mi pare ci si possa fare niente: come al solito il progresso culturale non procede di pari passo con quello tecnologico, bensì a rilento, e questi sono i risultati.
Credo che parlare di dipendenza dalla tecnologia sia di moda ma manchi clamorosamente il bersaglio. Chi ha avuto a che fare,con le vere dipendenze, in prima persona o stando accanto a parenti ed amici, capirà bene cosa intendo..... Le dipendenze sono una cosa seria, ti possono uccidere o rovinare la vita..... l'abuso di smartphone, tablet, etc è un altro discorso