M'inserisco nella discussione perché ieri ho visto una puntata di Cosa ti dice il cervello?, un programma di National Geographic che quando trovo in tv mi fa piacere seguire.
Si parlava di dipendenze, non soltanto da telefoni e pc ma anche delle piccole ossessioni della vita quotidiana come possono essere quelle canzoncine che neanche ci piacciono ma ci rimangono in testa (io canticchio ancora quel jingle che hanno passato ieri come esempio, per dire!).
Hanno chiamato 10 persone per un lavoro: dovevano vedere e commentare un nuovo programma (una sorta di ricerca di mercato) ma nessuno doveva usare il telefono tassativamente pena non essere pagati, c'era anche un cartello col divieto giusto per essere più chiari e i cellulari sono stati depositati ma tenuti là in bella vista. Ad un certo punto hanno finto che lo schermo non funzionasse e il responsabile del lavoro è uscito dalla stanza lasciandoli soli. Un tizio è andato a controllare il telefono dopo 2 minuti esatti, alla fine ha detto Mi è mancato subito quando l'ho consegnato (...); tutti gli altri hanno resistito finché quelli dietro le quinte non hanno iniziato a farli vibrare e squillare, questo ci può forse stare, anche se ovviamente non si sono limitati a rispondere! Solo 2 non hanno neanche toccato il telefono. Sottolineo che potevano non essere pagati per questa cosa!
Tutto ciò non mi avrebbe sconvolta così tanto se non fosse per il fatto che non hanno detto una parola. Stavano lì a guardare i propri cellulari bramando di poterli prendere e forse non si sono neanche resi conto che c'erano altre 9 persone, altre 9 realtà intorno a loro. Posso capire un paio di persone un po' troppo timide per intavolare una conversazione, una arrabbiata per qualche motivo suo, ma a me verrebbe naturale chiacchierare del più e del meno dopo un po', anche solo lamentarmi perché non posso prendere il cellulare anziché stare a guardarlo Quel silenzio era veramente triste Sarà che io sono una persona un po' logorroica, non lo so!
Comunque anche a me dà fastidio che si usi il cellulare quando si sta insieme! Come Ewin capisco che ogni tanto si usi in modo costruttivo se non ci si ricorda di una cosa o per controllarne un'altra, ma stare a guardare il telefono anche mentre si parla è una cosa che mi fa enormemente arrabbiare
Personalmente ammetto di avere una piccola dipendenza da questo forum ho bisogno di vedere ogni nuovo contenuto e ogni notifica ma questo succede più che altro se sono a casa e so di avere il pc sempre a disposizione. Se sono in giro con altre persone, gente con cui io scelgo di stare insieme, neanche tocco il telefono (se è per questo neanche per le cose serie perché il touch screen mi mette l'ansia ).
E non starei mai giorni e notti in fila neanche se si trattasse di TWOW ;)
Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".
Lo potrei, ma non oso.
Paura, Umberto Saba
La cosa più sconcertate è vedere gente di tutte le età (ma soprattutto giovani) alle otto meno dieci sull'autobus a smanettare con stì caxxo di iphone/ipad/tablet/ecc., e io ne ho visti. E ovviamente stanno tutti su Facebook. Ma che cavolo avete da condividere di primo mattino? Vabbè...
MODERATORE MODE ON
Vediamo di moderare il linguaggio, grazie.
MODERATORE MODE OFF
Dopo questa piccola divagazione, voglio aggiungere che tutti questi discorsi sulla perdita dell'io, o del contatto con la realtà, mi sembrano esagerazioni campate in aria. La realtà c'è, la conosciamo e la viviamo tutti i giorni. La tecnologia, e internet, fanno parte di questa realtà. Non sono cose slegate, non sono rifugi eterei - come li si vuole spacciare - in cui chi non si trova bene nella realtà si può andare a nascondere. Una persona che ha problemi nella sua vita, continuerà ad averli anche online. Un ossessivo compulsivo sempre attaccato al cellulare sarebbe ossessivo compulsivo anche se il cellulare non esistesse.
Le esagerazioni che si fanno su questo piano sono incredibili, e soprattutto per i comportamenti di persone che non sanno quando smettere si va a criticare uno strumento magnifico come può essere uno smartphone o la rete. Io vi sfiderei davvero a trovare qualcuno che la sera esce per stare attaccato al tablet, e la risposta sarebbe che non esiste, perché anche se riuscite a trovare qualcuno che riesce a ritagliarsi del tempo per controllare qualche notifica o qualche conversazione nei momenti morti della serata, la verità è che per il resto del tempo sarebbe ben conscio di essere intorno ad altre persone e di essere in un ambiente in cui si socializza. I casi patologici, come detto sopra, rimarrebbero casi patologici anche se fossimo nell'età della pietra.
Non si tratta di vita digitale vs vita reale. La vita è chiaramente una sola, ma è fatta di tanti aspetti e tante sfaccettature: quello che qui si sta prendendo in esame è il ruolo che uno di questi aspetti, che spesso diventa di una preponderanza ai limiti del patologico. Non è tanto una questione di "tempo" in termini quantitativi, ma di come il tempo trascorso online si ripercuote sulla nostra vita.
Quest'estate sono stato al concerto di Caparezza, e il numero di cellulari e tablet levati al cielo era tale che, ad un certo punto, dalle file dietro è partito un coro minaccioso per farli abbassare. Ora...perché un giovane nel fiore degli anni e della vitalità ha bisogno di vedere uno spettacolo a cui sta già assistendo dal vivo tramite l’occhio di una fotocamera a 8 megapixel? Quale valore aggiunto darà alla sua vita essere l’uploader di un live di Caparezza al Rock in Roma con 1,259 visualizzazioni e 17 thumbs up? Perchè, agli occhi di quel giovane, vale la pena di aver passato parte della serata ad alzare il cellulare come fosse la coppa del mondo senza godersi il concerto?
Io credo dipenda dal fatto che al giorno d’oggi siamo talmente abituati a essere esposti al giudizio degli altri, manifestato tramite un like, un commento o un retweet, che abbiamo un bisogno immotivato e nauseante di sottoporre qualsiasi aspetto della nostra vita a quel giudizio. Abbiamo bisogno che le persone apprezzino la musica che ascoltiamo, il cibo che mangiamo, gli articoli che pubblichiamo sul nostro blog, le mostre a cui assistiamo, e in ultima istanza le persone che siamo. Intendiamoci, siamo sempre stati cosi, fa parte della nostra natura di creature fortemente sociali; ma con l'esplosione di internet e dei social network, questo fenomeno ha assunto dimensioni spropositate e parossistiche, al punto da sconfinare nel patologico.
Così, se non fotografiamo con Instagram il cibo che mangiamo sarà come se non l’avessimo cucinato. Se non twittiamo uno status che dimostri che siamo alla multisala a vedere "Titolo di Film a Caso" sarà come se non l'avessimo mai visto. Se non postiamo su Facebook una foto del concerto di Caparezza, sarà come se non ci fossimo mai andati. E non importa il fatto che le cose non stiano così nella realtà dei fatti: importa che gli altri sappiano che non è così, e che noi mangiamo cose buonissime, guardiamo film bellissimi e andiamo a concerti fighissimi.
Concordo con Jaramun sulla questione vita reale/virtuale.
Di questa cosa dei concerti ne avevo parlato anch'io.
E' deprimente: sembra di vedere un film sugli zombie in versione fantascientifica: una marea di persone immobili con sti cosi luminosi in mano.
Ma guarda coi tuoi occhi, balla, posa quell'affare.
Io di mia abitudine sono poco propenso alle foto (nonostante ami la fotografia come forma d'arte e anzi vorrei essere più bravo) proprio per questo motivo; vedere un paesaggio magnifico e fotografarlo subito senza perdersi ad assaporarlo è un crimine contro se stessi. Fare un video con qualunque supporto durante un concerto non ti permette di perderti nella musica e nel momento. Fotografare o registrare i ricordi è come viverli a metà. E una delle cose che mi preoccupa di più in quelli che lo fanno è proprio il motivo per cui lo fanno (che non ripeterò perchè sono d'accordissimo con Joramun).
Sono davvero "sconvolto" dal vedere in un paese in crisi nera come ora il nostro è gente che si mette in coda alle 6:00 del mattino per comprarsi l'Iphone 6! Assurdo!
Guardate a Torino nella mia città che coda in pieno centro in Via Roma (da Torino Today) pazzesco ma cose simili mai per acquistare un libro no?! Che paese e poi c'è gente che deve raccattare qualcosa da mangiare nei mercati rionali a fine giornata:
Gil Galad - Stella di radianza
Io non ne sono affatto stupito invece. La retorica catastrofista di cui i media ormai abusano ce lo ha fatto dimenticare ma l'Italia, malgrado la crisi drammatica degli ultimi anni, resta comunque una ricca democrazia occidentale, e in una ricca democrazia occidentale le file davanti ai negozi sono normali.
Certo ma allora siamo anche un popolo bue al 100%. A parte che la crisi c'è solo per alcuni date queste immagini (poi penso che tanti di quei giovani si comprano l'Iphone 6 grazie solo ai soldi di mamma e papà credo e senza averne alcun bisogno ma spinti dalla malattia del consumismo fine a se stesso e anche un po' per snobismo) e quelli sono i soliti, i lavoratori dipendenti e i pensionati e anche magari i piccoli artigiani e imprenditori. Ma tanti ne hanno anche da buttare e questo da un pochettino fastidio.
Gil Galad - Stella di radianza
Esattamente. C'è gente che preferisce dover chiedere un prestito per fare una visita medica piuttosto che non spendere mille euro per un mega televisore....
C'è gente che si compra una macchina da 25.000 euro ma non ha il lavoro.
C'è chi si fuma un pacchetto di sigarette ogni due giorni e poi si lamenta che non ha i soldi per i libri di testo dei figli.
C'è chi spende 600 euro di cellulare e poi ogni anno cambia gestore (con cristi, casini, problemi vari) per risparmiare 3 euro mensili sulla tariffa...
Esattamente. C'è gente che preferisce dover chiedere un prestito per fare una visita medica piuttosto che non spendere mille euro per un mega televisore....
C'è gente che si compra una macchina da 25.000 euro ma non ha il lavoro.
C'è chi si fuma un pacchetto di sigarette ogni due giorni e poi si lamenta che non ha i soldi per i libri di testo dei figli.
C'è chi spende 600 euro di cellulare e poi ogni anno cambia gestore (con cristi, casini, problemi vari) per risparmiare 3 euro mensili sulla tariffa...
E tra quelli in fila, c'è sicuramente qualcuno di quelli che dà di matto se deve fare 15 minunti di fila in Posta.
Io in oltre 15 anni da quando presi il mio primo cellulare nel 1998 sono solo al terzo e va benissimo e questo "fenomeno" di cui molti sono affetti di dover comprare sempre ogni anno o quasi l'ultimissimo modello di cellulare come fosse una moda o un rito lo trovo il sintomo massino della malattia che la nostra civiltà occidentale ha contratto da molto tempo oramai: il sovrapiù, l'eccesso e forse un pizzico di immoralità e menefreghismo assoluto per le condizioni di vita di moltissime persone. Per carità uno con il proprio denaro può fare ciò che vuole ma un minimo di coscienza critica sulle proprie spese soprattutto in questo periodo dovrebbe farselo. Io mi domando se questa persone girino nei quartieri non solo periferici delle nostre città o nei mercati rionali o se captino i gravi problemi che il mondo del lavoro vive in questo paese? Scusate, e parlo esclusivamente per me, ma un minimo sentimento di vergogna io lo proverei al posto loro. Tanti di noi e delle nostre famiglie, sicuramente la maggioranza, fanno i salti mortali per vivere e molti addirittura per sopravvivere e sanno bene il valore del denaro e i sacrifici per guadagnarsi come si dice la pagnotta ed è irritante vedere le forme e i modi di questo spreco ed eccesso.
Gil Galad - Stella di radianza
Suvvia Gil, adesso non scadiamo nella demagogia....nulla vieta di pensare che quelle persone si siano sudati i risparmi che hanno poi speso in un Iphone. Senza contare che i geek e gli appassionati di tecnologia, quando comprano un nuovo terminale, in genere rientrano dei soldi spesi vendendo il modello dell'anno precedente. Non voglio dire che le file fuori da questi negozi non siano eccessive (vista anche la qualità dell'oggetto in questione), ma non ragioniamo per luoghi comuni: come si diceva sopra, c'è chi la stessa cifra la spende in sigarette, chi per un televisore, chi magari perchè ha l'hobby del modellismo, del ballo, del windsurf o che so io.
Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Ok che una buona parte di chi fa le file per gli iPhone lo fa perchè non vede l'ora di sfoggiare l'ultimo modello con gli amici, ma penso che se il denaro utilizzato per l'acquisto è ben guadagnato non vada condannato l'atto in sè. Semmai è esagerato criticare un prodotto come l'iPhone solo perchè è chiacchierato, quando anche altri dispostivi (anche semplici computer, se necessario) quando sono richiesti generano delle code fuori dai negozi.
Poi ci sono anche quelli che li acquistano per lavoro, come chi dispone di blog specializzati e necessariamente, per recensire il nuovo prodotto e informare i lettori, deve comprarlo. Sono scelte liberissime, il problema è che in Italia troppa gente tende a vedere o solo bianco o solo nero.
Io sono il primo a spendere in cavolate. Videogiochi, action figures, gadget etc. non è questione di come uno spende i propri soldi è questione di spenderli per cose del genere e poi lamentarsi della crisi o del fatto che non si hanno mai soldi..
Io sono il primo a spendere in cavolate. Videogiochi, action figures, gadget etc. non è questione di come uno spende i propri soldi è questione di spenderli per cose del genere e poi lamentarsi della crisi o del fatto che non si hanno mai soldi..
Forse sono stato un po' frainteso, ripeto ognuno con i propri denari può fare ciò che vuole ma come dice Ewin poi che non si lamenti della crisi o del governo ladro se si compra un cellulare ogni hanno spendendo centinaia di euri solo per fare il "figo" con gli amici. Certo ci saranno anche i super appassionati della tecnologia o qualcuno che se lo prende per un autentico bisogno magari lavorativo che so ma la maggioranza lo fa come un rito e una moda per un sorta di conformismo di massa che se non ti vede con l'ultimo modello di ogni cosa quasi di emargina. Questo è soprattutto un consumismo fine a se stesso poi ognuno è libero di fare ciò che vuole ma una coscienza critica ci vorrebbe, io almeno la penso così ma forse appartengo ad una ristretta minoranza.
Gil Galad - Stella di radianza