Ecco una cosa che non mi mancherà della terza edizione :wub: (sperando che la quarta non faccia la stessa fine... ^_^ )
Ecco una cosa che non mi mancherà della terza edizione :wub: (sperando che la quarta non faccia la stessa fine... ^_^ )
Beh visto come è iniziata è probabile che finisca peggio...
cmq il master si evolve con i giocatori non sono loro gli unici PP... :wub:
In tal senso, il "problema" (virgolette in quanto se è qualcosa di negativo dipende dal singolo) di sistemi come D&D è che sono troppo ampi per essere sicuri di evitare cose simili, soprattutto se non vengono provati molto prima di essere messi in commercio; inoltre, se solo uno conosce bene il sistema lui riuscirà a farsi personaggi simili, mentre gli altri vegeteranno con personaggi dal normale al mediocre, almeno in confronto al suo.
Il "problema" del powerplaying di solito è proprio quello del bilanciamento. Uno dei pg è corazzatissimo e gli altri sono mezze schiappe. Il risultato è che se il master vuole mettere sfida deve alzare il livello dei mostri, col rischio di accoppare gli altri. Altrimenti può accontentarsi di vedere quell'unico pg fare a fette i mostri mentre gli altri stanno a guardare.
Se son tutti powerplayer compreso il master il problema non è più un problema. Non essendo io tale per me è sempre un problema xD
Con la quarta edizione gli sforzi sono stati profusi nel bilanciamento delle classi, ma solo col tempo si vedrà se questi sforzi sono serviti a qualcosa. Io intanto ho giocato solo un paio di sessioni e ho trovato solo queste due costanti: Il warlord muore e il mago è sfigato ai dadi. xD
Il problema del powerplaying è quando il gioco di ruolo è troppo orientato al comabattimento e all'EUMATE
Il problema del powerplaying è quando il gioco di ruolo è troppo orientato al comabattimento e all'EUMATE
Personalmente non condivido, mi trova piú affine la posizione di triex: se tutto il gruppo vuole giocare come dici, se tutti si divertono... che male c'è? Se si crea un sottogruppo di personaggi potentissimi a fronte di altri relativamente molto deboli, e per questo qualcuno smette di divertirsi, allora la questione diventa problematica; ma se questo non capita... dov'è il problema? Del resto, "troppo" è estremamente soggettivo, e non c'è nulla per cui debba esistere un tetto minimo/massimo ai combattimenti (o che altro).
A mio parere, ci può essere un problema se viene totalmente meno l'interpretazione (che può essere in personaggio o fuori personaggio, con metagioco o senza metagioco, ecc.), in quanto sono giochi di ruolo, e se viene meno il ruolo mi pare esserci una contraddizione (che poi sarebbe un problema "di definizioni", ma se i giocatori si divertono che giochino cosí); ma, al di là di questo, il powerplay mi pare una modalità di gioco degna come tante altre, purché faccia divertire.
Il problema del powerplaying è quando il gioco di ruolo è troppo orientato al comabattimento e all'EUMATEPersonalmente non condivido, mi trova piú affine la posizione di triex: se tutto il gruppo vuole giocare come dici, se tutti si divertono... che male c'è? Se si crea un sottogruppo di personaggi potentissimi a fronte di altri relativamente molto deboli, e per questo qualcuno smette di divertirsi, allora la questione diventa problematica; ma se questo non capita... dov'è il problema? Del resto, "troppo" è estremamente soggettivo, e non c'è nulla per cui debba esistere un tetto minimo/massimo ai combattimenti (o che altro).
A mio parere, ci può essere un problema se viene totalmente meno l'interpretazione (che può essere in personaggio o fuori personaggio, con metagioco o senza metagioco, ecc.), in quanto sono giochi di ruolo, e se viene meno il ruolo mi pare esserci una contraddizione (che poi sarebbe un problema "di definizioni", ma se i giocatori si divertono che giochino cosí); ma, al di là di questo, il powerplay mi pare una modalità di gioco degna come tante altre, purché faccia divertire.
Sono d'accordo, ho giocato con molti gruppi e la maggior parte delle volte erano PP... quando ero giocatore non mi ponevo problemi e mi divertivo parecchio e quando ero master creavo situazioni più complesse e spesso molto particolari e sia io che i giocatori ci divertivamo molto (almeno non ho mai sentito nessuno lamentarsi... :blink: ); con personaggi PP si possono creare scenari che sarebbero impensabili per pg normali a meno di non avere un master sadico (di solito lo sono tutti i master ma intendo molto sadico)
ho giocato con molti gruppi e la maggior parte delle volte erano PP... quando ero giocatore non mi ponevo problemi e mi divertivo parecchio e quando ero master creavo situazioni più complesse e spesso molto particolari e sia io che i giocatori ci divertivamo molto (almeno non ho mai sentito nessuno lamentarsi... :blink: ); con personaggi PP si possono creare scenari che sarebbero impensabili per pg normali a meno di non avere un master sadico (di solito lo sono tutti i master ma intendo molto sadico)
Concordiamo i termini: cosa intendi con powerplay? Io non intendo avere il personaggio forte, ma cercare da giocatore il personaggio forte; in altri termini, se lo voglio forte perché il personaggio vuole diventarlo è interpretazione, se io giocatore lo voglio forte a tutti i costi, voglio massimizzare il suo impatto sul gioco (e speranzosamente essere superiore agli altri in tal senso), se magari mi studio i manuali per trovare le combinazioni migliori... quello, a mio parere, è powerplay (poi può andare anche oltre il personaggio, ma meglio evitare complicazioni :wacko: ). Ma avere un personaggio di ventesimo, per quanto figo sia, non necessariamente lo è (anzi, potenzialmente può essere un gioco molto piú politico e interpretativo), da non mi pare ci siano scenari impensabili se non con personaggi powerplay; o, almeno, non me ne vengono in mente.
Sul fatto che nessuno si sia lamentato purtroppo non è indicativo, molte volte si sopportano momenti di noia in attesa di quello per noi divertente; un creatore di D&D, purtroppo non ricordo chi, aveva stimato sulla base della sua esperienza che, su tre ore di sessione, ci si divertiva venti minuti (poi ci si diverte parlando, scherzando, ecc., ma dovuto alla sessione, al giocare il gioco, la sua esperienza era quella). Uno dei motivi per cui propose un cambio di prospettiva di D&D.
Il problema del powerplaying è quando il gioco di ruolo è troppo orientato al comabattimento e all'EUMATEPersonalmente non condivido, mi trova piú affine la posizione di triex: se tutto il gruppo vuole giocare come dici, se tutti si divertono... che male c'è? Se si crea un sottogruppo di personaggi potentissimi a fronte di altri relativamente molto deboli, e per questo qualcuno smette di divertirsi, allora la questione diventa problematica; ma se questo non capita... dov'è il problema? Del resto, "troppo" è estremamente soggettivo, e non c'è nulla per cui debba esistere un tetto minimo/massimo ai combattimenti (o che altro).
A mio parere, ci può essere un problema se viene totalmente meno l'interpretazione (che può essere in personaggio o fuori personaggio, con metagioco o senza metagioco, ecc.), in quanto sono giochi di ruolo, e se viene meno il ruolo mi pare esserci una contraddizione (che poi sarebbe un problema "di definizioni", ma se i giocatori si divertono che giochino cosí); ma, al di là di questo, il powerplay mi pare una modalità di gioco degna come tante altre, purché faccia divertire.
Naturamente ognuno si diverte come vuole, io personalmente mi diverto di più quando i combattimenti sono bilanciati da una trama intrigante, enigmi, indagini e interazione sociale coi PG, non vedo problemi nel divertirsi altrimenti, solo personalmente non mi piacciono le sessioni solo combattimento.
Cmq quel che intendevo dire è che il problema del power playing è particolarmente rilevante quando il gioco è orientato molto al combattimento, e poco all'interpretazione, tutto qui.
P.S:
posso farvi vedere una cosa divertente?
quel che intendevo dire è che il problema del power playing è particolarmente rilevante quando il gioco è orientato molto al combattimento, e poco all'interpretazione, tutto qui
Il fatto è che il "problema" del powerplaying a mio parere è particolarmente rilevante quando... è particolarmente rilevante. Nel senso, powerplay non è necessariamente farsi un personaggio fighissimo in combattimento: cerco di massimizzare (secondo il significato di cui al mio scorso messaggio) le sue capacità sociali, e a questo punto il powerplay diventa slegato dal combattimento e legato alle situazioni sociali, e quindi anche interpretative (tra l'altro, interpretazione che diventa impossibile o quasi, ad alti livelli di caratteristiche non fisiche: se un Uomo medio ha intelligenza, in D&D, nove o dieci, come interpreti uno che ha diciotto o venti?). Anzi, proprio per quanto detto tra parentesi ad alti livelli di caratteristica si passa facilmente dall'interpretazione ai dadi (come posso giocarmi un PG che ha il doppio della mia intelligenza? Prova di Intelligenza), piú che nel gioco a bassi livelli, da cui le meccaniche rientrano non poco; inoltre, cose come lo skill contest inserito nella quarta, e le prove di Carisma/Diplomazia della 3.X e precedenti, fanno rientrare le meccaniche anche nelle situazioni sociali, quindi c'è tanto terreno per il powerplaying quanto nel combattimento (anzi di piú, se la parte preponderante non è lo scontro). Strettamente parlando, le situazioni sociali possono degenerare ancora di piú, se non c'è una meccanica dietro a sostenerle.
In definitiva, penso che il powerplay possa apparire in diversi modi, non solo legati al combattimento, e che diventi un problema solo quando qualcuno nel gruppo a causa sua smette di divertirsi. Semplicemente, quello legato al combattimento è il piú classico, e quindi quello che appare di piú (e il piú sentito, anche per questioni di "influenza mentale": se io master penso che il poweplay sia legato al combattimento, e insegno a te come giocare di ruolo, facilmente tu inizierai a pensare che il powerplay sia legato al combattimento, perché, implicitamente o esplicitamente, rientrerebbe nel bagaglio di conoscenze che ti passerei).
cosa intendi con powerplay?Io non intendo avere il personaggio forte, ma cercare da giocatore il personaggio forte;
Vero, e non è detto che si arrivi al PP nemmeno così...io avevo un PP nel senso di 'pg forte' (un mago/guerriero con 3-4 livelli sopra gli altri e una fortuna sfacciatissima ai dadi in costruzione e altre combo molto utili).
Però non lo facevo mai picchiare perchè era pacifista dentro ^^ e gli altri cominciavano un combattimento contandoci e poi dovevamo sempre scappare lo stesso...divertentissimo.
Divertentissimo per me ok :blink:
Concordiamo i termini: cosa intendi con powerplay? Io non intendo avere il personaggio forte, ma cercare da giocatore il personaggio forte; in altri termini, se lo voglio forte perché il personaggio vuole diventarlo è interpretazione, se io giocatore lo voglio forte a tutti i costi, voglio massimizzare il suo impatto sul gioco (e speranzosamente essere superiore agli altri in tal senso), se magari mi studio i manuali per trovare le combinazioni migliori... quello, a mio parere, è powerplay (poi può andare anche oltre il personaggio, ma meglio evitare complicazioni :blink: ). Ma avere un personaggio di ventesimo, per quanto figo sia, non necessariamente lo è (anzi, potenzialmente può essere un gioco molto piú politico e interpretativo), da non mi pare ci siano scenari impensabili se non con personaggi powerplay; o, almeno, non me ne vengono in mente.
Sul fatto che nessuno si sia lamentato purtroppo non è indicativo, molte volte si sopportano momenti di noia in attesa di quello per noi divertente; un creatore di D&D, purtroppo non ricordo chi, aveva stimato sulla base della sua esperienza che, su tre ore di sessione, ci si divertiva venti minuti (poi ci si diverte parlando, scherzando, ecc., ma dovuto alla sessione, al giocare il gioco, la sua esperienza era quella). Uno dei motivi per cui propose un cambio di prospettiva di D&D.
Anch'io lo intendo così... la maggior parte delle persone con le quali ho giocato pensa che la creazione del personaggio sia una delle parti più belle del gioco quindi si sbizzarriscono per trovare il modo di rendere il pg sempre più potente... chiaramente ci mettiamo d'accordo prima e eliminiamo build buggate che squilibrano seriamente il gioco (tipo quella del barbaro che, con 2 classi di prestigio da 5 liv. ognuna, fa 40000 danni!!!!!! in un round!!!!!).
Di solito solo i ladri nei nostri gruppi sono forti nelle abilità da interpretazione ma, almeno quando faccio il master io, nell'interpretazione lascio spazio alla creatività dei giocatori limitando l'uso delle abilità a situazioni particolari...
Riguardo al fatto di non divertirsi il problema principale è che durante le sessioni capita spesso che si perda tempo nella preparazione ad esempio delle mappe dei dungeon... io cerco di evitare il problema preparando la maggior parte delle cose prima ma chiaramente per diverse cose bisogna lasciar spazio all'improvvisazione altrimenti il gioco diventa troppo statico...
Vero, e non è detto che si arrivi al PP nemmeno così...io avevo un PP nel senso di 'pg forte'
Per me in quel modo si "arriva" al powerplay, per il semplice motivo che quello è powerplay: non è questione di arrivarci, ma del fatto che, assumendo quegli atteggiamenti/mentalità, si sta facendo powerplay.
Il caso che riporti a mio parere non rientra nel caso, salvo che tu cercassi un personaggio forte per quanto detto qui. Se era forte, ma non rientra in quello... semplicemente, era un personaggio forte.
la maggior parte delle persone con le quali ho giocato pensa che la creazione del personaggio sia una delle parti più belle del gioco quindi si sbizzarriscono per trovare il modo di rendere il pg sempre più potente
Che la creazione del personaggio a volte sia considerata una delle parti piú belle non mi stupisce, del resto è dove creerai ciò con cui giocherai (si spera) tutto il gioco, e a volte rischia di essere de facto l'unico momento creativo in mano ai giocatori; nel mio caso questo non sempre ha portato alla ricerca del personaggio piú forte, ma diverse volte invece ha prodotto personaggi estremamente variegati, interessanti, ben strutturati, con debolezze volontariamente inserite dai giocatori.
tipo quella del barbaro che, con 2 classi di prestigio da 5 liv. ognuna, fa 40000 danni!!!!!! in un round!
Spero sia un'esagerazione ^_^
Di solito solo i ladri nei nostri gruppi sono forti nelle abilità da interpretazione ma, almeno quando faccio il master io, nell'interpretazione lascio spazio alla creatività dei giocatori limitando l'uso delle abilità a situazioni particolari
Il problema, in situazioni sociali non supportate da una meccanica, si può avere o quando il giocatore non ha le capacità di giocare il personaggio (20÷30 di Intelligenza non sono esattamente facili da giocare...), o quando la situazione si prolunga all'infinito.
Riguardo al fatto di non divertirsi il problema principale è che durante le sessioni capita spesso che si perda tempo nella preparazione ad esempio delle mappe dei dungeon... io cerco di evitare il problema preparando la maggior parte delle cose prima ma chiaramente per diverse cose bisogna lasciar spazio all'improvvisazione altrimenti il gioco diventa troppo statico
Dipende molto dal master (quanto è abituato a improvvisare), dal sistema (quanto supporta l'improvvisazione) e dalle tecniche con cui ci si approccia al gioco: di per sé nulla obbliga a creare a priori la mappa, si può improvvisare anche la struttura, e anzi sotto certi aspetti potrebbe venire piú interessante. Di per sé, ci sono giochi in cui non si prepara nulla, e altri in cui si prepara molto poco della situazione iniziale e nulla di cosa accadrà: si improvvisa tutto.
Secondo la mia esperienza poweplayer è il giocatore che cerca di massimizzare il sistema di gioco in modo da ottenere vantaggi sugli altri giocatori.E' quindi un concetto variabile,relativo.
Se tutti i PG del gruppo masticano demoni per colazione,hanno un bonus totale alle caratteristiche di +15 (al primo livello),plasmano mondi E si confrontano con Occulti Supersovrani (caramella a chi coglie la citazione ^_^ )ogni giorno,allora non è PP.
Un altro modo di definire il PP è quello di vederlo come un EUMATE elevato ad n,laddove n è la voglia di vincere del giocatore.Si ok,nel gdr non esiste vincere o perdere (dicono...),ma questa è un'altra teoria.