All’incirca una settimana fa mi sono ritrovato una sera in chat ad affrontare la questione che ho adesso deciso di porre anche qui. Lo spunto di discussione è stato un intervento nel blog cittàdemocratica da parte di un noto amico della Barriera. Saccheggerò adesso il suo intervento, che trovate interamente qui, per fare alcune considerazioni.
Il punto di partenza sono i dati riguardanti il pluralismo nell’informazione televisiva italiana durante lo scorso mese di settembre. I dati sono a prova di contestazione perché trattasi dell’analisi AGCom.
L’analisi dei dati raccolti purtroppo non può che essere di carattere quantitativo e in questo io credo risieda il suo più grosso limite. La valutazione puntuale e pertinente che viene fatta nel blog pone in evidenza come sotto più punti di vista e attraverso valutazioni a differente spettro, l’Italia politica presente nei telegiornali sia in stragrande maggioranza quella uscita vincente dalle scorse elezioni. Mi scuso per la brutalità della sintesi e sono certo che l’autore potrà meglio specificare quanto da me detto, o contestarlo, però citando l’intervento del blog:
Ma è davvero così?siamo in presenza di uno squilibrio di grandi proporzioni a favore della maggioranza parlamentare a scapito delle forze di opposizione in termini di occupazione mediatica dei telegiornali.
I dati non mentono. I dati sono numeri che vanno letti e interpretati. Cosa ci dicono? Io ho tentato di leggere tutti i risultati del documento dell’AGCom ma ci sono ben 53 schede e non ho avuto la pazienza di leggerle tutte quante. Tuttavia a fronte di questi numeri che confermano la valutazione di cui sopra, (anche a fronte di un sistema che richiederebbe l’applicazione di norme di par condicio, di equità, di sana etica del giornalismo bipartisan), dicevo, a fronte di questi numeri esiste una realtà nel quale contestualizzare tutto questo. I dati si riferiscono difatti al mese di settembre. Stiamo parlando del mese dello scisma politico italiano, dell’apice della querelle interna alla maggioranza. In una condizione del genere a mio avviso l’applicazione delle stesse norme rischia di diventare un grosso limite a un’informazione libera. L’attenzione deve per forza porsi laddove gli eventi accadono. Fini e Berlusconi esigevano in questo particolare caso lo spazio che hanno avuto. Non avrebbe avuto senso diminuire lo spazio dato all’uno o all’altro in favore di altre forze politiche non coinvolte se non marginalmente. Eppure, torno a dirlo, c’è spazio e spazio. Anche in questo caso i dati ci dicono che il PDL ha monopolizzato alcuni telegiornali (la maggiorparte) e così anche il neonato partito finiano. I dati però non ci possono dire in che termini questa presenza è stata trattata. Possiamo fare un lavoro di deduzione, ma una simile attività risente troppo del proprio orientamento e credo politico. Insomma, per estremizzare, Travaglio parla di Berlusconi molto più di quanto lo faccia Fede eppure il trattamento riservato al cavaliere da parte del primo è diametralmente opposto a quello dell’altro.
Altro spunto molto interessante è dato dalla seguente considerazione.
Per quel che mi riguarda ho un’idea un po’ differente. Il sentire comune di cui si parla è qualcosa che deriva sì da dati reali, ma non necessariamente e di certo, non esclusivamente da quelli di tipo quantitativo. Non so se sia più ingenuo o offensivo pensare che gli italiani siano persuasi a pensarla in un dato modo. Sky e Rai3 potrebbero (e secondo me lo sono) essere orientate a sinistra perché concretamente attaccano la destra e non la sinistra, esattamente come fanno gli altri telegiornali in senso inverso. Ho più di qualche dubbio quando nel confronto vedo rientrare tgcom al pari di sky o rainews, perché parliamo di un telegiornale di 2 minuti (e 3/5 notizie di cui solo una politica) che va in onda esclusivamente durante i film (calcolando ad esempio che canale 5 rete ammiraglia mediaset manda in onda 2 film non notturni a settimana), rispetto a canali allnews. Non è possibile a mio avviso parlare di equità in termini di tempo dedicato dai tg perché in questi termini il giornalismo schierato può semplicemente aggirare le regole, dedicando uguale tempo a tutte le forze politiche ma gestendo questi spazi equi in maniera e modalità del tutto scorretta.Il sentire comune che vuole emittenti come Sky e Rai3 orientate verso sinistra deve quindi essere ricondotto nell'alveo dei dati reali: queste reti costituiscono gli estremi a sinistra di un'informazione prepotentemente orientata a destra, e anzi risultano esse stesse, numericamente parlando, tendenti verso la medesima parte.
Il dato deve far riflettere con attenzione: se l'opinione pubblica percepisce come tendenti a sinistra fonti di informazione vicine all'equità significa che la psicologia dell'ascoltatore medio è tarata sul considerare come obiettiva una fonte in realtà vicina al mondo di destra; probabilmente questa tendenza è maturata nel corso di anni in cui spaccati di informazione analoghi a quello qui presentato si sono succeduti fino a diventare la normalità. In uno dei prossimi inteventi si cercherà di presentare una serie storica tale da suffragare con i dati queste affermazioni.
Posso infine azzardare un’ipotesi che spero diventi realtà. La frammentazione degli ascolti farà ridurre sempre più il potenziale dei telegiornali di parte, perché la crescita del digitale terrestre permetterà una fruizione sempre maggiore di contenuti di diverso orientamento politico. Il tg di Mentana ha iniziato a togliere pubblico al tg1 e al tg5 e se il migliore (a mio giudizio) telegiornale del momento dovesse continuare su questo andazzo forse potrebbe finalmente ridefinire il concetto di equità nell’informazione avvicinandolo al reale significato. Anche Mentana, così come rai3 e Sky ha dato molto spazio a Fini nel mese di settembre, ma per quel che mi è dato di osservare a fronte di un forte antiberlusconismo delle altre 2 testate, il telegiornale di Mentana si è preoccupato di informare senza orientare.
Ad ogni modo, per questo post penso di aver messo fin troppa carne al fuoco. Sono certo che l’autore dell’intervento da me indicato saprà spiegare meglio di me quanto ho troppo sinteticamente riportato. Per quanto riguarda la mission di questo topic, mi auguro di poter leggere uno scambio di opinioni che siano diverse da quelle televisive, dei talk beceri e partigiani.
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Una doverosa premessa: l'analisi presente nel blog, è stato ribadito più volte, è principalmente quantitativa e le conclusioni che se ne traggono sono chiaramente riferite alla tipologia di studio effettuata.
Il caso di della scissione tra FLI e PDL è stato analizzato con maggiore attenzione rispetto a tutti gli scenari possibili, mostrando come sarebbe cambiato il panorama dei telegiornali ascrivendo FLI (ed MPA, che comunque è marginale) all'opposizione. Di fatto quello che si può dimostrare è che la verità sta tra gli estremi riportati nei grafici 1 e 2, perché attualmente FLI si comporta come alleato del PDL su alcuni temi e come oppositore su altri.
La questione TGCom, telegiornale da due minuti a fronte di altre testate da mezz'ora (ma dalla frequenza maggiore nell'arco della giornata), è stata trattata in maniera matematicamente corretta in quanto nel calcolo delle medie e dei totali sono state eseguite operazioni ponderate e non aritmetiche. Quando si legge che la media dello spazio dedicata all'opposizione è del 17% nelle reti Mediaset, ad esempio, questo emerge in maniera evidente: la media aritmetica dei valori è infatti inferiore al 14%, ma la maggiore durata, ad esempio, del TG5 rispetto al TGCom consente di arrivare al 17% di cui sopra.
Infine, tenderei a separare l'analisi tra maggioranza/opposizione da quella per aree politico-culturali. Dire maggioranza = destra e opposizione = sinistra non è corretto. Non siamo negli USA e l'opposizione è oggi formata da un centro, un centrosinistra ed una sinistra (extraparlamentare), oltre che da una destra estrema comunque in via di riassorbimento nell'alveo berlusconiano. Anche la maggioranza direi che non esaurisce al proprio interno la definizione di destra, come mi pare abbia dimostrato in maniera empirica ma efficace la nascita di FLI.
Premesso che la scomparsa delle grandi ideologie omnicomprensive del secolo scorso rende più complessa una classificazione rispetto al passato (oggi un partito può essere di destra su un tema e di sinistra su un altro, quindi la suddivisione in aree è stata fatta, leggo, per autocollocazione da chi l'ha esplicitata o per deduzione guardando alle alleanze) e sindacabile la collocazione di un partito in un'area piuttosto che un'altra, è pur vero che l'opposizione di FLI al PDL, per esempio, è fatta con proposte e proclami comunque di destra. Una destra diversa forse da quella attualmente al potere, ma destra. Dedicare spazio a FLI e alle sue proposte, quindi, significa dare comunque spazio a idee di destra.
Se quindi la preponderanza tra maggioranza ed opposizione può essere oggetto di analisi qualitative che possono ribaltare quelle quantitative (e mostrando il quadro con FLI all'opposizione se ne è offerto un esempio), tale ragionamento non può essere fatto per la valutazione in aree politico-culturali. Non avrebbe senso ascrivere FLI ad un'area diversa da quella di centrodestra fino a che FLI si definirà un partito di centrodestra e agirà come tale.
I TG possono pertanto mostrare due idee di centrodestra che si combattono a vicenda indebolendo la maggioranza elettorale, ma presenteranno sempre e comunque due idee di centrodestra, rendendo quindi tali posizioni preponderanti nello scenario politico.
Che sia giusto, sbagliato, dettato dalla necessità o dettato dalla convenienza è poi un discorso che esula dall'ambito dell'analisi del blog.
Certo che avrebbe avuto senso.La vita politica italiana non si esaurisce alle liti da condominio tra Fini e Berlusconi,sai?I dati si riferiscono difatti al mese di settembre. Stiamo parlando del mese dello scisma politico italiano, dell’apice della querelle interna alla maggioranza. In una condizione del genere a mio avviso l’applicazione delle stesse norme rischia di diventare un grosso limite a un’informazione libera. L’attenzione deve per forza porsi laddove gli eventi accadono. Fini e Berlusconi esigevano in questo particolare caso lo spazio che hanno avuto. Non avrebbe avuto senso diminuire lo spazio dato all’uno o all’altro in favore di altre forze politiche non coinvolte se non marginalmente
Come diceva Beric....in qualunque modo siano state trattate,resta il fatto che sono state trattate quelle lì e non altre.Fidati che Berlusconi adora il motto "bene o male,purchè se ne parli".Anche in questo caso i dati ci dicono che il PDL ha monopolizzato alcuni telegiornali (la maggiorparte) e così anche il neonato partito finiano. I dati però non ci possono dire in che termini questa presenza è stata trattata.
Stai scherzando,vero? " />Insomma, per estremizzare, Travaglio parla di Berlusconi molto più di quanto lo faccia Fede
Mmmm...vero se si parla di Sky e (in minima parte) di la7;sul resto del digitale terrestre le facce,i nomi e i proprietari sono sempre gli stessi.Posso infine azzardare un’ipotesi che spero diventi realtà. La frammentazione degli ascolti farà ridurre sempre più il potenziale dei telegiornali di parte, perché la crescita del digitale terrestre permetterà una fruizione sempre maggiore di contenuti di diverso orientamento politico
"L'antiberlusconiano" tg3 è stato l'unico tg che ,nella scorsa tornata elettorale,ha avuto un atteggiamento equo nei confronti delle varie forze politiche,a fronte del 75% di spazi riservati alla maggioranza dalle restanti emittenti.Anche Mentana, così come rai3 e Sky ha dato molto spazio a Fini nel mese di settembre, ma per quel che mi è dato di osservare a fronte di un forte antiberlusconismo delle altre 2 testate
Si, equo e solidale " />
Qualche anno fa si polemizzava con le reti rai che dedicavano troppo tempo alla sinistra. La risposta della rete fu che non era vero che dedicava troppo tempo alla sinistra, ne dedicava 1/3 alla sinistra, 1/3 alla destra e 1/3 al governo, solo che il governo era di sinistra per cui il tempo arrivava ai 2/3 " />
Ossia, chiunque sale in cattedra tende a dar lezioni " />
Circa il discorso della quantità, parlarne male purché parlarne non è detto che dia risultati, anzi spesso i fatti dicono il contrario, ad esempio nonostante i 2/3 di allora la sinistra venne trombata. Mentre l'atteggiamento equo del tg3... è da ridere, e vedendolo ogni giorno posso testimoniarvi tanti episodi che lasciano perplessi. Anche nel discorso delle ideologie. Probabilmente il tg3 è rimasto l'unico tg fondamentalmente legato a una di esse (lascio a voi indovinare quale).
Parli dati alla mano o è un opinione?
Perchè ricordo distintamente una serie di dati postata proprio da Beric che dimostrava quanto affermo.Nel qual caso spero che Beric trovi il tempo di postarla,cosi ci togliamo qualche dubbio.
Tipo?Mentre l'atteggiamento equo del tg3... è da ridere, e vedendolo ogni giorno posso testimoniarvi tanti episodi che lasciano perplessi
" />" />" />Anche nel discorso delle ideologie. Probabilmente il tg3 è rimasto l'unico tg fondamentalmente legato a una di esse (lascio a voi indovinare quale).
Mai visto il Tg1 cosa è diventato?E il problema è che si tende a pensare che le critiche vengano fatte perchè "il tg1 è di destra",e che a un altro piaccia il tg3 perchè "è di sinistra"....NO...la critica è che il tg1 fa della pessima informazione,perchè non fa informazione critica
Il compito di un giornalista che si rispetti è quello di essere un costante dito al **** nei confronti dei potenti.Vespa che organizza le cene a casa sua coi leader delle coalizioni,o che si fa scrivere le presentazioni dei libri dai politici è una vergogna che non esiste da nessuna parte....e il brutto è che lo spacciano pure esempio di giornalismo,come la "summa" dell'informazione imparziale,gli danno il monopolio dell'approfondimento giornalistico sulla rete ammiraglia.....mentre un giornalista esemplare come questo qui viene relegato alle 11 del mattino su rai3....
" />
Dati alla mano su cosa? Specifica e vado a cercare " />
Poi mi poni obiezioni su cose che non ho detto " />
Se vuoi la mia opinione e non parti a razzo perché non dico quello che vuoi sentire, possiamo discutere tranquillamente. Tg1 lo trovo inguardabile. TG5 idem, purtroppo dopo che se ne è andato Mentana sono arrivati direttori che fanno andare via un terzo del tg in gossip, e la parte restante è comunque di bassa qualità.
Tg3 devo vederlo per motivi di orario, e posso tranquillamente portarti esempi che non sia obbiettivo ma schierato. Ne faccio un paio. Qualche tempo fa c'era un gran movimento sul tema internet e tg3 non parlava d'altro che di ignobile censura e amenità di questo tipo. Salvo poi che poco tempo dopo scoppia il caso dell'oscuramento di google in cina, e il servizio di tg3 cosa dice? Che ci sono delle critiche, ma pechino ribatte mostrando i dati delle utenze in costante aumento e che un pò di controllo ci vuole, e infatti intervistano una ragazza che dice che fanno a bene a controllare (controllare, non censurare eh!).
Poi, un pò di tempo prima, si discuteva proporzionale/maggioritario e mandano un servizio. Verso la fine del servizio, quando il giornalista aveva finito di parlare, si attacca la voce di un'altra persone che dice una cosa del tipo "perchè il maggioritario fa male ai partiti" o una cosa molto simile.
Poi parli di informazione critica, di giornalista che sta sempre col dito puntato... ma perché tg3 lo fa? No, si prende per buone le tesi che vuole portare e basta. Se vuoi faccio altri esempi in proposito.
Si, equo e solidale " />
Qualche anno fa si polemizzava con le reti rai che dedicavano troppo tempo alla sinistra. La risposta della rete fu che non era vero che dedicava troppo tempo alla sinistra, ne dedicava 1/3 alla sinistra, 1/3 alla destra e 1/3 al governo, solo che il governo era di sinistra per cui il tempo arrivava ai 2/3 " />
Il dedicare un terzo alla maggioranza, un terzo all'opposizione ed un terzo alle istituzione dovrebbe essere la prassi. Se, durante il governo di centrosinistra, tali limiti erano rispettati, era una situazione corretta, così come lo sarebbe se ora che il governo ha cambiato colore.
Lo studio riportato nel blog mostra invece come sul TG1 il tempo dedicato all'opposizione sia stato il 21% nel mese di settembre. Sul TG2 il 23%. Sul TG3 il 29%. Su RAINews il 21%. Sul TG4 l'11%. Sul TG5 il 22%. Su Studio Aperto il 18%. Su TGCom il 5%. Su TGLa7 il 20%. Su MTVFlash il 23%. Su SkyTG24 il 26%. come media ponderata il 23%. Nessun canale, in Italia, è quantitativamente sbilanciato verso l'opposizione. Nessuno.
E parlo di opposizione, non di sinistra. Le due cose sono molto differenti, come ho anche ribadito nel post precedente.
Ovvio, lo studio è quantitativo e non qualitativo, perché ovviamente "cosa" viene detto vale tanto il "quanto" viene detto, ed uno studio linguistico richiederebbe tempi e mezzi difficilmente alla portata di un privato. " /> Se qualcuno ha visto tutti i TG per tutto il mese e desidera cimentarsi in una seria e documentata classificazione di tutte le affermazioni, allora possiamo stilare una classifica qualitativa di partigianeria ed ideologizzazione. In assenza di dati, credo che le percezioni personali siano falsate dal telegiornale guardato rispetto a quelli non guardati e dalla propria apparteneneza politica. Opinione mia, sia chiaro.
I numeri invece, dati AGCom di settembre, sono quelli linkati nel post di Viserion, e sono numeri veri.
A proposito di par condicio, la proposta di Berlusconi era trasformare la par condicio in rappresentanza televisiva proporzionale al gradimento popolare dei partiti, ovvero ai risultati delle elezioni.
Forse i TG italiani sono equi secondo questa accezione? Forse abbiamo una par condicio materiale ed una formale, come la Costituzione? " /> No. In nessun TG PDL e Lega (intese come formazioni politiche, quindi esclusi i Ministri) hanno uno spazio inferiore al 50%, a fronte del 45,68% ottenuto nel 2008. Anzi, solo su TG2, TG3 e Sky tale tempo è inferiore al 60%.
Di nuovo un'analisi quantitativa e non qualitativa, ma i numeri sono questi.
Che Sky e TG3 siano più a sinistra del resto non ci piove, ma, come scritto nel link riportato da Viserion, sono gli estremi a sinistra di un'informazione generalmente pendente verso destra.
Se vogliamo fare un'analisi che sia anche solo quantitativa, il tempo da prendere in esame si allarga. E, sul discorso del pdl/lega che non vanno sotto il 60%, direi che un terzo è circa 33/100, per cui mi aspetteri che normalmente raggiungono per lo meno il 66% del tempo, date le regole poste a suo tempo " />
No, mi sa che hai capito male quanto ho scritto, o probabilmente mi sono spiegato male mio. " />
1) la regola del 33% vale nel conteggio maggioranza - opposizione - istituzione. In questo conteggio ti ho riportato come in nessun canale l'opposizione superi il 30%, attestandosi anzi in media al 23%.
2) Escludendo dal conteggio il tempo istituzionale (governo, presidenti delle camere, presidente del consiglio, presidente della repubblica, UE) converrai che maggioranza e opposizione dovrebbero risultare 50-50, giusto?
3) Invece, proprio escludendo il tempo istituzionale, risulta che i partiti di destra non scendono mai sotto il 50%, e addirittura solo in tre TG sono al di sotto del 60%.
Spero che così sia più chiaro. " /> In ogni caso se vai a leggere il post linkato da Viserion trovi una spiegazione un po' meno frettolosa di questa. " />
Concordo con te sulla necessità di allargare la forbice temporale, ma scommetto che non troverai risultati molto differenti dal 2008 ad oggi. " />
Ok, ora è chiaro " />
Direi che una un'analisi che abbia un minimo di senso dovrebbe comparare i dati del tempo dello scorso governo con quello attuale. Se poi la differenza è nell'ordine dei punti percentuali, non è che ci sia tutta quest'esagerazione. Nel mese dello sfiorato (?) scisma una differenza dalla norma di 10 punti non mi meraviglia, ai tempi delle crisi del governo passato c'era una situazione analoga, così come quando c'erano le primarie non passava giorno che non ci fossero degli interventi.
Insomma, vediamo se si riesce a trovare un'analisi comparata che tenga conto di una finestra temporale sufficientemente ampia, e che si possa confrontare con la scorsa legislatura, altrimenti si finisce in uno sterile sono blutti e cattivi (e comunque fanno tg schifosi, questo si! " /> ).
Probabilmente troveresti delle leggere fluttuazioni verso sinistra dei dati del tg3 e delle fluttuazioni più marcate nei dati del tg1 e del tg2.I tg mediaset non li inserisco proprio in questo conto....Direi che una un'analisi che abbia un minimo di senso dovrebbe comparare i dati del tempo dello scorso governo con quello attuale
Ma anche se fosse?Il fatto che lo squilibrio ci fosse anche con il precedente governo è semmai un aggravante,non una scusante.Una prova ulteriore che il modo in cui viene gestita l'informazione in Rai va totalmente rivisto (legge Gasparri in primis).
Infatti sarebbe sterile star qui a fare un discorso di questo tipo...il punto è pretendere informazione di qualitaàInsomma, vediamo se si riesce a trovare un'analisi comparata che tenga conto di una finestra temporale sufficientemente ampia, e che si possa confrontare con la scorsa legislatura, altrimenti si finisce in uno sterile sono blutti e cattivi
Il discorso non è "meno destra e più sinistra in rai" o "meno sinistra e più destra in rai"....il discorso fondamentale è "meno Vespa e più Gabanelli in Rai".
Concordo. Il discorso non mi sembra quello di avere tanto i telegiornali a favore o contro una determinata politica di governo o di opposizione - si potrebbe benissimo avere una sorta di "favoritismo critico" - quanto di trovarsi nell'impossibilità di avere un'informazione che non sia divisa tra leccafondo di prima categoria e giornalisti "normali" che vengono censurati solo perché dicono "ma forse..."...figuriamoci le inchieste vere e proprie.il discorso fondamentale è "meno Vespa e più Gabanelli in Rai".
Penso che alcuni ann fa, ai tempi del suo primo governo, Berlusconi dichiarava che "in Italia, tutti i telegiornali ad eccezione del Tg4, sono sfavorevoli al governo" - qualcuno di voi ricorda il tg di Liguori? Vi sembrava contrario a Berlusconi? ed erano gli anni in cui anche Mentana non faceva precisamente opposizione, e c'era un certo Ferrara come ministro....
Ok, ora è chiaro " />
Direi che una un'analisi che abbia un minimo di senso dovrebbe comparare i dati del tempo dello scorso governo con quello attuale. Se poi la differenza è nell'ordine dei punti percentuali, non è che ci sia tutta quest'esagerazione. Nel mese dello sfiorato (?) scisma una differenza dalla norma di 10 punti non mi meraviglia, ai tempi delle crisi del governo passato c'era una situazione analoga, così come quando c'erano le primarie non passava giorno che non ci fossero degli interventi.
Insomma, vediamo se si riesce a trovare un'analisi comparata che tenga conto di una finestra temporale sufficientemente ampia, e che si possa confrontare con la scorsa legislatura, altrimenti si finisce in uno sterile sono blutti e cattivi (e comunque fanno tg schifosi, questo si! ).
In primo luogo credo sia doveroso (come scritto nel post linkato da Viserion), ricordare che l'ordine della decina di punti percentuali in realtà è 42,14% per la maggioranza e 23,24% per l'opposizione (valori medi), quindi i punti percentuali sono più 20 che 10. Ancora più importante è tradurre questo valore in un dato con unità di misura: alla maggioranza sono toccate 67h 12m 08s, mentre all'opposizione 37h 03m 49s. Ovviamente non sono conteggiati i tempi istituzionali di ministri e alte cariche dello Stato, quindi, per la regola di cui parlavamo prima, la situazione corretta sarebbe quella di parità.
Nel mese di settembre.
Riguardo le tue affermazioni sulla crisi del passato governo e per le primarie, sono supportate da dati? Se non lo sono, mi sa che resti nel campo delle opinioni e delle ipotesi.
Mi permetto quindi di linkarti la pagina AGCom (la stessa da cui provengono i dati di settembre 2010), per gennaio 2008, mese delle dimissioni di Prodi, e ottobre 2009, mese delle primarie che hanno incoronato Bersani.
Non ho guardato i dati, quindi può benissimo essere che tu abbia ragione, ci mancherebbe... credo però che se tu mostrassi uno studio analogo a quello del blog (replicabilissimo, dal momento che l'excel dei dati di settembre è stato messo on-line dall'autore pronto per essere scaricato) le tue argomentazioni prenderebbero - se vere - la forza dei fatti e potremmo progredire con la discussione. " />
Da una prima lettura ci trovo una differenza stimabile attorno al 5%, certo non paragonabile con la differenza che si registra attualmente
La disinformazione del Tg1 in un libro bianco
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/24/la-disinformazione-del-tg1-in-un-libro-bianco/99737/