Vorrei parlare dell'elezione del nuovo segretario del PD.
Innanzitutto le procedeure.
Prima c'è una Convenzione dove votano solo gli iscritti al partito e che elegge anche l'Assemblea Nazionale.
Poi ci sono le Primarie dove può votare chiunque, anche chi non è iscritto al partito. Se uno dei candidati raggiunge il 50%+1 dei voti diventa segretario, altrimenti si procede ad un terzo turno di ballottaggio tra i primi due candidati che hanno preso più voti.
I candidati
Sono tre: Dario Franceschini, segretario uscente; PierLuigi Bersani, ex-ministro; Ignazio Marino, l'outsider. Per chi volesse saperne qualcosa di più sulle loro posizioni politiche rinvio a questo link dell'Espresso: Link
Passando alla discussione vera e propria, comincio facendo qualche domanda:
Andrete a votare?
C'è un candidato che preferite?
Cosa ne pensate in generale del PD, di come si sta muovendo, di quello che potrà essere, etc...?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Non andrò a votare ma se ne avessi avuto l'intenzione la mia preferenza sarebbe andata a Pierluigi Bersani, che fra i tre mi sembra il più politicamente preparato ed il meno retorico.
Il PD peraltro non mi ispira fiducia: mi sembra che i suoi collanti principali siano la contrapposizione al PdL e la volontà di introdurre in Italia un sistema bipartitico all'americana; questo secondo punto secondo me oggi ha una popolarità decisamente inferiore rispetto a quella che riscuoteva quando il progetto è stato messo in cantiere, in compenso permangono le difficili convivenze fra troppe idee discordanti e fra troppe aspiranti primedonne.
In definitiva secondo me le sorti del PD dipenderanno in buona parte dalle sorti del berlusconismo.
Chiaramente no.
È del tutto evidente che un segretario scelto con primarie da 4 milioni di persone sarebbe molto più legittimato di un segretario eletto da 1 milione di persone.
Sarebbe legittimato sia in campo nazionale sia in campo interno al partito: chi mai si permetterebbe di contestarlo, con una simile partecipazione alle spalle?
E noi vorremmo forse un partito di centrosinistra capace di avere un leader solo? Certo, magari litigherebbero lo stesso, ma si dovrebbe spendere addirittura un euro per il tentativo di legittimare pienamente un leader? Con il rischio che questo euro sia speso bene? Con il rischio che questo partito sia utile non solo alla sinistra, ma all'Italia intera nelle vesti di forza di opposizione o di possibile forza di governo?
Nah, non sia mai! Molto meglio fare ogni cosa per delegittimare il PD e poi magari lamentarsi perché non fa sentire la sua voce.
Mi sa che mi tengo il mio euro, decisamente. Penso sia una scelta saggia e lungimirante.
molto probabilmente andrò a votare, anche perchè nelle elezioni regionali in arrivo (con il sistema "bipartitico" :wub:) è scontato il mio appoggio al PD... molto molto meno in quelle nazionali, in cui preferirei una vocazione meno centrista.
Certo che tra i candidati sembra fatta per Bersani. Rimane sempre il grosso problema della questione teorica VS la questione pratica, ovvero le idee politiche e la politica spicciola.
Franceschini ha fallito. Perchè? Boh, lo dicono i media, lo dicono tutti, significa che avrà fallito. Marino? chi è? non appare mai in tv, probabilmente non esiste. Bersani è dalla parte dei giovani, ci ha fatto risparmiare sulle ricariche telefoniche! ^_^
Il grosso problema in una politica dominata dal marketing elettorale a mio avviso è scegliere tra il carisma del leader e la forza (e la chiarezza!) delle proprie idee politiche. Non vedo come il leader di centrosinistra possa puntare sul carisma, in una situazione mediatica come la nostra: è solamente un suicidio. Per me dovrebbero puntare TUTTO sul programma.
Ho letto i tre programmi dei candidati, solamente grazie ad un'inserto dell'unità... troppe pagine, troppa retorica, troppo difficile da capire per chi non è veramente interessato. L'unico che si salva è parte del programma di Bersani... sembrano incapaci di sfruttare il marketing elettorale! Ok che Berlusca si può permette il meglio del meglio, ne paga a decine e ha tutte le migliori agenzie e company... ma fare peggio è difficile. E la cosa grave è che pure poco credibile. Più che incapacità nel marketing, il rischio è passare il messaggio di "non abbiamo ben chiaro il programma, ma usiamo la retorica per farvi credere che dovete fidarvi di noi". Ma la tecnica della fiducia l'ha già usata Berluscolo (tu fidati di me che ci penso io)... il programma serio e chiaro permetterebbe anche un controllo democratico del partito al suo leader, permetterebbe al leader che lo rispetta di sentirsi sempre legittimato e sostenuto. Il tutto ovviamente IMHO.
ps: in linea teorica sono orientato per Marino, però Franceschini non mi dispiace... e in via pratica forse il candidato migliore sarebbe Bersani. >_>
Da quando il PD è in vita (cioè molto poco) si è mosso piuttosto male. I problemi sono più o meno noti (lotte di potere Veltroni/D'Alema, difficoltà laici/cattolici, spaesamento di fronte a Di Pietro, etc...) però il PD rappresenta comunque la maggior forza riformista d'Italia e una delle più grandi d'Europa. Il progetto è ambizioso e giusto secondo me, quello che manca è una persona che sappia separare la carne dal pesce, un leader serio e deciso che dia finalmente una linea al partito.
Le primarie sono il momento giusto perchè ciò avvenga. Certo sono organizzate male, certo i 3 candidati non sono il massimo, però in quale partito si fanno le primarie? Mi hanno fatto sorridere le accuse rivolte al PD quando ha rifiutato la candidatura di Grillo. "Il PD non è un partito democratico si è detto". Ammettendo anche che tenere fuori Grillo sia stato un'errore, quali titoli di democraticità ha Di Pietro (o altri) per dire questo? L'IdV sceglie forse i propri candidati con le primarie?
Io parteciperò quasi sicuramente e voterò per Franceschini. Il motivo è presto detto.
Bersani, per quanto uomo competente, si presenta come troppo legato alla figura di D'Alema, una figura che ritengo sia stata molto dannosa nell'esperienza di centrosinistra. Bersani ha anche adombrato la possibilità di ridimensionare le primarie di partito e, cosa per me più importante, vorrebbe tornare alle coalizioni in "stile Ulivo/Unione" che tanta pena hanno fatto in passato.
Marino rappresenta un'ottimo contributo della società civile. Porta argomenti interessanti in fatto di etica, è intelligente e preparato. Ma onestamente non ce lo vedo a guidare un partito come il PD pieno di contraddizioni e lotte interne. C'è bisogno di qualcuno più "conciliatore" in questo momento e soprattutto qualcuno che sappia quello che fa.
Franceschini non è il massimo, lo ammetto. E' un leader piuttosto mediocre, non troppo innovativo e anche piuttosto banale. Però mi sembra quello che più crede nel progetto del PD, quello che è più disposto a mettere in discussione le sue convinzioni più profonde. 10 anni fa si sarebbe detto che un democristiano sarebbe stato a favore delle unioni civili? In più mi pare che Franceschini abbia intenzione di immettere nel partito qualche buon nuovo elemento della base. Personalmente ho molta fiducia in Debora Serracchiani, che alle Europee ha preso più voti di Berlusconi (di tutti a dire il vero) nella circoscrizione Nord-Est. La mia speranza è che Franceschini regga il timone fino alle prossime elezioni, poi dovrebbe toccare a lei.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Le primarie sono il momento giusto perchè ciò avvenga. Certo sono organizzate male, certo i 3 candidati non sono il massimo, però in quale partito si fanno le primarie? Mi hanno fatto sorridere le accuse rivolte al PD quando ha rifiutato la candidatura di Grillo. "Il PD non è un partito democratico si è detto". Ammettendo anche che tenere fuori Grillo sia stato un'errore, quali titoli di democraticità ha Di Pietro (o altri) per dire questo? L'IdV sceglie forse i propri candidati con le primarie?
Ecco, la parte di Grillo l'avevo trovata interessante, ai tempi, per le accuse lanciate al PD sul tema.
Io mi sono fatto una semplice domanda: tutti i vari candidati ci dicono quello che faranno se vinceranno le primarie (ho letto i programmi dei tre candidati, e non sono così tranchant come Alessio: l'unico veramente prolisso è stato Franceschini - Bersani 11 pagine, Marino 12, Franceschini 22, e si vedono anche dei concetti dietro la retorica: Alessio, scaricati il file excel che ho allegato su Città in merito), e anche Grillo ha detto la sua in merito.
Bene.
Ma Grillo non mi ha detto cosa avrebbe fatto se avesse perso.
Se domani Franceschini vince le primarie, ho sentito rassicurazioni da Marino e Bersani che riconosceranno immediatamente Franceschini come segretario e lo seguiranno, anche perché spaccare il partito sarebbe un suicidio politico. Ci si può poi fidare di loro o meno, ma almeno le intenzioni sono queste. E visto come Franceschini è riuscito ad azzerare il fuoco amico prima delle europee, ad esempio, è un obiettivo evidentemente alla portata del PD - cosa che fa ancora più rabbia quando non lo raggiungono, visto che dimostrano di saperlo fare quando serve davvero.
Ma Grillo? Cosa avrebbe fatto? Da bravo sostenitore del PD, se avesse perso avrebbe riconosciuto il vincitore? Lo avrebbe sostenuto e appoggiato? Oppure se ne sarebbe tornato tranquillamente a fare quello che faceva prima, ovvero sparare a zero su tutto e tutti? Visto che ci si rifà tanto all'America, sarebbe come se la Clinton, dopo aver perso le primarie, avesse iniziato a sparare a zero sul Partito Democratico. Inconcepibile, no? Da un candidato alla segreteria è doveroso aspettarsi che non laceri il partito in caso di sconfitta. E Grillo questa garanzia non l'avrebbe mai data.
OK, fine dello sfogo.
Andrete a votare?
Non lo so......
C'è un candidato che preferite?
Marino.Per idee e profilo è quello che più si avvicina alla mia idea di leader di un partito che voglia davvero definirsi "Democratico".Ma non ce la farà mai.
Cosa ne pensate in generale del PD, di come si sta muovendo, di quello che potrà essere, etc...?
Indifferente.Delle dinamiche interne ai partiti,dei discorsi tipo "l'ascesa di Bersani rischia di determinare uno spostamento a sinistra del partito,con conseguente perdita dell'elettorato cattolico che quindi.....bla bla bla.....non me ne è mai fregato una mazza.....è puro politichese.E delle idee e delle proposte EFFETTIVE che mi importa.....e finora,da questo punto di vista,il PD è stato peggio che deludente......
Ecco, la parte di Grillo l'avevo trovata interessante, ai tempi, per le accuse lanciate al PD sul tema.
Io mi sono fatto una semplice domanda: tutti i vari candidati ci dicono quello che faranno se vinceranno le primarie (ho letto i programmi dei tre candidati, e non sono così tranchant come Alessio: l'unico veramente prolisso è stato Franceschini - Bersani 11 pagine, Marino 12, Franceschini 22, e si vedono anche dei concetti dietro la retorica: Alessio, scaricati il file excel che ho allegato su Città in merito), e anche Grillo ha detto la sua in merito.
Bene.
Ma Grillo non mi ha detto cosa avrebbe fatto se avesse perso.
Se domani Franceschini vince le primarie, ho sentito rassicurazioni da Marino e Bersani che riconosceranno immediatamente Franceschini come segretario e lo seguiranno, anche perché spaccare il partito sarebbe un suicidio politico. Ci si può poi fidare di loro o meno, ma almeno le intenzioni sono queste. E visto come Franceschini è riuscito ad azzerare il fuoco amico prima delle europee, ad esempio, è un obiettivo evidentemente alla portata del PD - cosa che fa ancora più rabbia quando non lo raggiungono, visto che dimostrano di saperlo fare quando serve davvero.
Ma Grillo? Cosa avrebbe fatto? Da bravo sostenitore del PD, se avesse perso avrebbe riconosciuto il vincitore? Lo avrebbe sostenuto e appoggiato? Oppure se ne sarebbe tornato tranquillamente a fare quello che faceva prima, ovvero sparare a zero su tutto e tutti? Visto che ci si rifà tanto all'America, sarebbe come se la Clinton, dopo aver perso le primarie, avesse iniziato a sparare a zero sul Partito Democratico. Inconcepibile, no? Da un candidato alla segreteria è doveroso aspettarsi che non laceri il partito in caso di sconfitta. E Grillo questa garanzia non l'avrebbe mai data.
Perchè a lui non fregava nulla di diventare segretario del PD.
Quello che voleva dimostrare (e secondo me ci è riuscito),è che il Pd è Democratico solo di nome,che di fatto un candidato che si fa eleggere basando molto della sua campagna elettorale sul web e si sottrae alla logica delle lobby (come accaduto a un signore americano molto abbronzato) nel PD italiano non sarebbe mai possibile.
E voleva anche evidenziare il vuoto programmatico,che dico......il Nulla Totale,che guidava le scelte del PD:fra un Bersani,che sul tema (fondamentale) dell'ambiente mi dice "Assolutamente sì. L’economia verde può e deve essere il punto di riferimento sia per la tutela ambientale ed il risparmio e l’efficienza energetica, sia per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo dell’occupazione. I primi paletti li abbiamo piantati noi con il programma Industria 2015, con gli incentivi alle rinnovabili, al risparmio energetico, alle ristrutturazioni edilizie e con nuovi standard costruttivi. Il governo attuale sta riducendo la portata di queste politiche. Bisogna rilanciarle in particolare nel campo della produzione energetica industriale, dei consumi, delle abitazioni e della mobilità. (tutto molto bello,ma fuori le proposte nonno!).......
.......e un candidato che mi parla in concreto di leggi come quella tedesca "dalla culla alla culla",di bollini di costruzione come quelli che gia danno a Bolzano,di edilizia passiva ecc......beh scusate tanto se preferisco il secondo..... >_>
Le primarie sono il momento giusto perchè ciò avvenga. Certo sono organizzate male, certo i 3 candidati non sono il massimo, però in quale partito si fanno le primarie? Mi hanno fatto sorridere le accuse rivolte al PD quando ha rifiutato la candidatura di Grillo. "Il PD non è un partito democratico si è detto". Ammettendo anche che tenere fuori Grillo sia stato un'errore, quali titoli di democraticità ha Di Pietro (o altri) per dire questo? L'IdV sceglie forse i propri candidati con le primarie?
Ecco, la parte di Grillo l'avevo trovata interessante, ai tempi, per le accuse lanciate al PD sul tema.
Io mi sono fatto una semplice domanda: tutti i vari candidati ci dicono quello che faranno se vinceranno le primarie (ho letto i programmi dei tre candidati, e non sono così tranchant come Alessio: l'unico veramente prolisso è stato Franceschini - Bersani 11 pagine, Marino 12, Franceschini 22, e si vedono anche dei concetti dietro la retorica: Alessio, scaricati il file excel che ho allegato su Città in merito), e anche Grillo ha detto la sua in merito.
Bene.
Ma Grillo non mi ha detto cosa avrebbe fatto se avesse perso.
Se domani Franceschini vince le primarie, ho sentito rassicurazioni da Marino e Bersani che riconosceranno immediatamente Franceschini come segretario e lo seguiranno, anche perché spaccare il partito sarebbe un suicidio politico. Ci si può poi fidare di loro o meno, ma almeno le intenzioni sono queste. E visto come Franceschini è riuscito ad azzerare il fuoco amico prima delle europee, ad esempio, è un obiettivo evidentemente alla portata del PD - cosa che fa ancora più rabbia quando non lo raggiungono, visto che dimostrano di saperlo fare quando serve davvero.
Ma Grillo? Cosa avrebbe fatto? Da bravo sostenitore del PD, se avesse perso avrebbe riconosciuto il vincitore? Lo avrebbe sostenuto e appoggiato? Oppure se ne sarebbe tornato tranquillamente a fare quello che faceva prima, ovvero sparare a zero su tutto e tutti? Visto che ci si rifà tanto all'America, sarebbe come se la Clinton, dopo aver perso le primarie, avesse iniziato a sparare a zero sul Partito Democratico. Inconcepibile, no? Da un candidato alla segreteria è doveroso aspettarsi che non laceri il partito in caso di sconfitta. E Grillo questa garanzia non l'avrebbe mai data.
OK, fine dello sfogo.
L'idea che mi sono fatto è questa. Grillo vuole distruggere il PD. La sua candidatura era finalizzata sostanzialmente a questo. Se fosse stato accettato avrebbe anche potuto vincere, non fosse altro che ha dimostrato di mobilitare un cospicuo numero di persone; ma se non fosse stato accettato avrebbe comunque indebolito il PD che sarebbe così apparso come un partito chiuso e restio al cambiamento. Nell'ideologia di Grillo il PD infatti è il "PD-menoL", un qualcosa di non troppo diversa dal PdL. Per cambiare davvero il Paese (nell'idea di Grillo) bisogna buttare giù questi due partiti, ma poichè il PdL non è "scalabile" ha puntato sulla preda più debole.
Ho letto in rete le reazioni dei simpatizzanti di Grillo e più o meno le reazioni erano concordi su questo. La prospettiva di distruggere un partito ritenuto colluso col nemico li galvanizza molto. Tutt'ora votare per il PD viene ritenuto un grave peccato morale.
Il grosso problema in una politica dominata dal marketing elettorale a mio avviso è scegliere tra il carisma del leader e la forza (e la chiarezza!) delle proprie idee politiche. Non vedo come il leader di centrosinistra possa puntare sul carisma, in una situazione mediatica come la nostra: è solamente un suicidio. Per me dovrebbero puntare TUTTO sul programma.
Uhm.... di questo non sono sicuro. Il problema è che uno può avere anche delle ottime idee, ma se non ha la forza personale di imporre (democraticamente) le proprie idee al resto del partito rischia di finire stritolato in mille correnti e correntine varie. Cioè in questo senso il programma può nascere solo da una leadership forte e carismatica, altrimenti basterà il primo Mastella che capita per far crollare tutto.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Uhm.... di questo non sono sicuro. Il problema è che uno può avere anche delle ottime idee, ma se non ha la forza personale di imporre (democraticamente) le proprie idee al resto del partito rischia di finire stritolato in mille correnti e correntine varie. Cioè in questo senso il programma può nascere solo da una leadership forte e carismatica, altrimenti basterà il primo Mastella che capita per far crollare tutto.
internamente; ma esternamente, prima cosa il leader carismatico non ce l'hai (nessuno dei 3) per gareggiare con Silvio sul suo stesso piano, seconda cosa non hai i mezzi mediatici per sfruttare il carisma...
Io mi sono fatto una semplice domanda: tutti i vari candidati ci dicono quello che faranno se vinceranno le primarie (ho letto i programmi dei tre candidati, e non sono così tranchant come Alessio: l'unico veramente prolisso è stato Franceschini - Bersani 11 pagine, Marino 12, Franceschini 22, e si vedono anche dei concetti dietro la retorica: Alessio, scaricati il file excel che ho allegato su Città in merito), e anche Grillo ha detto la sua in merito.
un programma da 11 pagine è un progrmma prolisso... lo possiamo leggere io e te. Va bene come approfondimento, ma al tuo elettorato servono le proposte chiare e semplici. Ad esempio, un abstract di una pagina con i temi caldi, o preferiti dal leader: TAV SI/NO - PACS SI/NO, nucleare o rinnovabile o entrambi...
e poi nel programma di 11 pagine spieghi per bene i motivi che ti portano alla scelta; non puoi chiedere agli elettori di dedurre le tue posizioni da milioni di interviste e da una decina di pagine di roba messa lì... non tutti possono farlo, ma tutti devono votare. La retorica a cui facevo riferimento è l'impressione che su certi temi ci sia una certa "probabilità d'azione" che dipenda più dalle occasioni politiche che dalle idee che si vogliono portare avanti. Ad esempio, il timore che sui temi di bioetica non si proponga in base ad una linea programmatica ma in base all'utilità della alleanze con UDC, fare un regalo ai vescovi o cose del genere.
Bersani mi dice che il PD è un partito laico nel suo programma. Da ciò dovrei supporre determinate posizioni in temi caldi, ma poi andrà a finire che non le sosterrà. Dirà "è un partito laico nel senso che è aperto a tutte le religioni, però il crocifisso dalle scuole non si può togliere perchè sennò la gente si spaventa e vota lega?" oppure rimarrà coerente con alcune idee pur di perdere voti? perchè alla fine si torna sempre alla domanda principale, a cui imho il PD non ha ancora risposto:
è meglio governare con una coalizione ampia, con troppe idee diverse e con il rischio di fare pochissimo perchè altrimenti si crolla, ma pur sempre governando - oppure è meglio rimanere saldi su alcune basi specifiche, con il rischio di rimanere per sempre all'opposizione?
Non dico che sia semplice, ognuna ha i suoi pro e i suoi contro. Rimane però, a mio avviso, non percorribile la strada "Obama"... perchè obama è un leader carismatico, e come dicevo prima noi non lo abbiamo e soprattutto non avrebbe i mezzi per sfruttare le sue capacità.
Perchè a lui non fregava nulla di diventare segretario del PD
sono d'accordo, anzi secondo me voleva fare un favore a Di Pietro. Ma francamente, anche se averlo segretario sarebbe assurdo, preferisco alleanze da quella parte (Di Pietro, Sinistra e Libertà) piuttosto che UDC e ambienti centristi. Ok che Prodi l'ha presa nel didietro da entrambe le estremità della sua coalizione, ma francamente sono stufo dell'ambiguità solo per governare...
ho anche la tessera del partito.. >_>
però francamente non so se voterò. vedete, si inizia a discutere delle primarie del PD e se leggete i post quali sono gli argomenti? Grillo vs PD.. PD vs Di Pietro.. Laici vs Cattolici e bla bla bla.
Al di là del fatto o meno che una parte possa aver ragione su un'altra (cosa di cui dubito pesantemente) mi sembra che si può eleggere segretario chiunque, ma se anche fosse un "Berlusconi" di sinistra (nel senso di capacità di leadership eh, non altro =P ) per me difficilmente potrebbe mettere d'accordo il serbatoio di elettori necessario per governare l'Italia, adesso.
Se pensate che anche con tipi come Berlinguer e Craxi, che di leadership ne avevano da vendere, non si è potuto mettere insieme niente, mi domando come si faccia adesso. L'estrema sinistra è praticamente scomparsa, e al suo posto c'è Di Pietro che come elettorato non è la stessa cosa, e l'UDC allo stesso tempo "ruba" voti al centro ma non accetta alleanze se non come unico partner del PD (quindi con probabilità di vittoria elettorale pari a 0).
L'Italia si sta spostando a destra, sta diventando intollerante e razzista (chi lo nega o ignora o dissimula), le tv sono monocromatiche (idem come prima), tra i giornali ce ne fosse uno che è imparziale e quindi per che cosa devo votare? Per chi? Sto perdendo fiducia in questo paese, ma magari mi stupirà come ha fatto l'America..
Quello che si dovrebbe fare per me è preparare la strada al futuro, ma se devo votare Franceschini perchè poi il suo delfino è quella lì che ha preso più voti di Silvio, bè magari nella DC del '60 poteva anche starci, ma adesso siamo nel 2009..
Ora come ora solo con una grossa coalizione si può vincere le elezioni, ma l'unica volta che si poteva fare si è sbagliato tutto, da prima delle elezioni, per poi andare di male in peggio dopo..
E per dirla tutta non sono neanche convinto che in futuro possa andare meglio. Fini ultimamente mi sembra il più adatto a guidare un partito riformista quale dovrebbe essere il PD :wub:, e se raccoglie l'eredità del berlusconismo nel centro-destra, per il PD sono caxxi ^_^
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Secondo me, non è necessario che il segretario del PD sia un super leader alla Obama.
Deve risollevare un partito grande e variegato, per cui deve avere grandi doti di mediazione. Certo il carisma è necessario per ogni posizione di vertice, ma in questo caso non lo reputo fondamentale.
In quest'ottica, vedo più avvantaggiato Bersani e non solo per l'appoggio della "vecchia volpe" ma perchè gode di molta stima tra larga parte sia dei suoi che degli avversari.
In effetti, è un tipo in gamba o comunque si è dimostrato tale nello svolgimento di un incarico ministeriale e nei dibattiti politici.
"Franceschino" non mi ha mai convinto (mi sembra sempre indeciso e poco attento a ciò che gli succede intorno); l'"altro" è un'incongnita, anche se ha lanciato una proposta interessante: chiedere l'aiuto dei satelliti americani per individuare gli spostamenti dei camorristi e di tutti i mafiosi in generale.
Da osservatore distratto mi sembra però che si stia enfatizzando troppo questa elezione: chi vince _non_ andrà a governare il Paese, nè dovrebbe farlo se la sinistra ha veramente intenzione di ricostruirsi un'idendità. Meglio sarebbe che il nuovo segretario individuasse subito un paio di potenziali premier per coltivarli e farli accettare dall'intera futura e più probabile coalizione.
Se andassi a votare, darei la mia preferenza a Bersani...ma non ci andrò perchè sono contrario all'idea che per votare devo pagare, sia pure un euro >_>
Uhm.... di questo non sono sicuro. Il problema è che uno può avere anche delle ottime idee, ma se non ha la forza personale di imporre (democraticamente) le proprie idee al resto del partito rischia di finire stritolato in mille correnti e correntine varie. Cioè in questo senso il programma può nascere solo da una leadership forte e carismatica, altrimenti basterà il primo Mastella che capita per far crollare tutto.
internamente; ma esternamente, prima cosa il leader carismatico non ce l'hai (nessuno dei 3) per gareggiare con Silvio sul suo stesso piano, seconda cosa non hai i mezzi mediatici per sfruttare il carisma...
Bisogna capire che tipo di leader si va a eleggere. Le elezioni sono nel 2012 (o 2013), quindi c'è molto tempo. Io non penso che il leader che uscirà da questo Congresso sarà anche quello che correrà alle prossime elezioni politiche. Il nuovo segretario dovrà semplicemente dare un minimo di linea, gestire le alleanze e ricompattare le correnti.
Ma quando arriverà il momento di votare per davvero deve saltare fuori qualcosa di più di un'amministratore, qualcuno forte di un consenso personale derivante dal carisma e che possa piacere anche "per quello che è".
E poi la prossima sfida non sarà contro Berlusconi.
è meglio governare con una coalizione ampia, con troppe idee diverse e con il rischio di fare pochissimo perchè altrimenti si crolla, ma pur sempre governando - oppure è meglio rimanere saldi su alcune basi specifiche, con il rischio di rimanere per sempre all'opposizione?
Questo è il problema principale a mio modo di vedere ed è la dimostrazione che il PD non ha ancora trovato una propria collocazione.
Da un punto di vista strettamente idealista il PD deve puntare all'autonomia, le alleanze devono essere messe in secondo piano. Il PD deve diventare un partito interclassista e interculturale aperto ad una fascia di elettori più larga possibile.
Poi però bisogna essere un minimo realisti. Finchè a destra abbiamo PdL+Lega il PD non ha alcuna possibilità di vincere da solo e allora servono delle alleanze. Quali alleanze? Le possibilità sono diverse ma io penso che il principio debba essere quello della compatibilità con le idee e i programmi del PD. La linea la da il partito grosso non i nanetti.
Ragionando così io dico che un'alleanza con l'UDC è strutturalmente rischiosa e anche sbagliata. Bisogna chiedersi perchè questo partito ha stabilmente militato nel campo avverso per 10 anni e passa e trarne le conseguenze. Senza contare che aprendo al centro si aprirebbe un'inevitabile falla a sinistra in termine di emorragia di voti.
Completamente contrario a qualsiasi accordo con Ferrero, Diliberto e Company. IMO per un partito riformista allearsi con gli epigoni del comunismo è contronatura.
Penso che alla fine non si possa sfuggire alla coppia Radicali/IdV. In realtà considero l'IdV un partito reazionario più di destra che di sinistra ma è ovvio che chi vota Di Pietro viene dalle fila della sinistra. Un patto scomodo quindi ma inevitabile.
Se pensate che anche con tipi come Berlinguer e Craxi, che di leadership ne avevano da vendere, non si è potuto mettere insieme niente, mi domando come si faccia adesso.
Berlinguer e Craxi non si sono messi insieme perchè non volevano stare insieme, mi sembra diverso.
ma se devo votare Franceschini perchè poi il suo delfino è quella lì che ha preso più voti di Silvio, bè magari nella DC del '60 poteva anche starci, ma adesso siamo nel 2009..
Scusa non ho capito questo passaggio. >_>
Fini ultimamente mi sembra il più adatto a guidare un partito riformista quale dovrebbe essere il PD , e se raccoglie l'eredità del berlusconismo nel centro-destra, per il PD sono caxxi
Beh poco male. Se Fini riuscisse a vincere la lotta di successione e mantenesse le posizioni che sta avendo in questi giorni, voterei direttamente il PdL. Una destra europea e moderna comunque sarebbe un bene anche per la sinistra perchè la obbligherebbe a rivedere i suoi schemi anchilosati.
intorno); l'"altro" è un'incongnita, anche se ha lanciato una proposta interessante: chiedere l'aiuto dei satelliti americani per individuare gli spostamenti dei camorristi e di tutti i mafiosi in generale.
Ah sì :wub: Ma siamo sicuri che non lo facciano già adesso?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Ma siamo sicuri che non lo facciano già adesso?
boh! sinceramente non so...
Scusa non ho capito questo passaggio. >_>
Intendevo, in pratica: bisogna rinnovare, ma nei candidati il rinnovamento dov'è? ok, è logico che sarà una leadership "ricostruttiva" (anzi, quasi "formativa") ma siamo sicuri che si punti davvero al rinnovamento?
fa schifo iniziare prima? c'è molto terreno da recuperare, e molto lavoro da fare..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Scusa non ho capito questo passaggio. >_>Intendevo, in pratica: bisogna rinnovare, ma nei candidati il rinnovamento dov'è? ok, è logico che sarà una leadership "ricostruttiva" (anzi, quasi "formativa") ma siamo sicuri che si punti davvero al rinnovamento?
fa schifo iniziare prima? c'è molto terreno da recuperare, e molto lavoro da fare..
Il problema da porsi credo sia il seguente: il PD, a differenza di tutti gli altri partiti italiani, offre la possibilità alla base di scegliere il segretario, ovvero di scegliere la linea che seguirà il partito stesso.
Votare per Tizio o per Caio, oltre che scegliere questa linea, serve però per legittimare il vincitore della competizione nella sua azione.
Perché, come dici tu, non si è iniziato prima a rinnovare il partito? Guardando la vita di tutti i giorni, la risposta è semplice: il segretario non è considerato il capo del partito, ma di volta in volta il capro espiatorio se qualcosa va male oppure un fantoccio che si può contestare e bypassare se c'è qualcosa da dire davanti alle telecamere per tirare acqua alla propria corrente.
Ovvero: io credo che l'ostacolo al rinnovamento non sia nella figura del segretario, quale dei tre possa essere. Credo invece sia nella marea di capi e capetti che non sono in grado di pensare al di là del proprio orticello. Penso quindi che l'espressione del voto in sé stessa sia un'arma in più data al vincitore delle primarie per perseguire il proprio obiettivo del partito.
Volenti o nolenti, nel PD si è scelto che il leader non verrà nominato per imposizione divina (Berlusconi, Di Pietro, Bossi), o da un congresso chiuso (Ferrero, Casini), ma, al costo di un euro, dai cittadini.
Questo vuol dire che la forza di un leader sarà misurata in primo luogo dai voti: quelli ricevuti e quelli totali della competizione.
Logico quindi che se:
1 - non si condivide l'idea di nessuno dei tre candidati
2 - si ha desiderio che il PD sia un partito acefalo, con un segretario di fatto non riconosciuto come tale dai vari ras di Montecitorio e Palazzo Madama
3 - non si ha desiderio di pagare per un servizio democratico che comunque altre ideologie politiche ritengono superfluo e quindi non concedono al proprio elettorato
conviene non andare a votare a queste primarie.