Beh ma se non sbaglio il post parlava di relatività ed oggettività... L'etica mi sembra sia l'oggetto più importante di questa diatriba. Poi non so, fate vobis moderatoribus :stralol:
No, infatti hai ragione. Stasera sono un po' troppo preso da altre cose, e non capisco più un cavolo... Rispondo domani. Comunque, il mio punto di partenza sarebbe "etica derivante da istinto di sopravvivenza". L'argomento mi interessa moltissimo, ci tengo che continuiamo!
Comunque anche stabilire che forza e massa sono due noumeni è alquanto arbitraria come cosa...
tutto è noumeno no? tutto è sia noumeno che fenomeno.
a parte la conoscenza, l'intelletto, che non si capisce bene dove sta.
L'accelerazione la conosco solo in quanto relazione fra forza e massa. Non di più. Non so definirla. E questo è quanto!
però non è del tutto vero.
la conosci anche come "idea", "essenza" (scusa ma non trovo termini migliori)... quando dico accelerazione, oltre che alla definizione scientifica, si pensa anche a qualcos'altro, a un "idea di accelerazione", una pallina che sfreccia, una macchina che parte... è una specie di sublimazione di tutte le esperienze che nella vita hai fatto di quella relazione fra cose chiamata "accelerazione", una sintesi che è diventata parte della tua conoscenza.
ora, nessuno nega che questa forma di conoscenza sia fallace e incompleta. Tuttavia esiste.
Farei lo stesso discorso fatto per l'accelerazione... Però ora sono sicuro che siamo OT
cioè?
guardate, secondo me dovremmo aprire una discussione tipo
Filosofia, in tutte le sue forme e accezioni
fisica, metafisica e speculazioni generali sul Tutto; nonchè rifugio di coloro che non riescono a impostare una discussione senza divagare
:stralol:
L'accelerazione la conosco solo in quanto relazione fra forza e massa. Non di più. Non so definirla. E questo è quanto!però non è del tutto vero.
la conosci anche come "idea", "essenza" (scusa ma non trovo termini migliori)... quando dico accelerazione, oltre che alla definizione scientifica, si pensa anche a qualcos'altro, a un "idea di accelerazione", una pallina che sfreccia, una macchina che parte... è una specie di sublimazione di tutte le esperienze che nella vita hai fatto di quella relazione fra cose chiamata "accelerazione", una sintesi che è diventata parte della tua conoscenza.
ora, nessuno nega che questa forma di conoscenza sia fallace e incompleta. Tuttavia esiste.
Mica ho detto che non esiste: ho detto che è inconoscibile, se non in relazione ad altre cose.
guardate, secondo me dovremmo aprire una discussione tipo
Filosofia, in tutte le sue forme e accezioni
fisica, metafisica e speculazioni generali sul Tutto; nonchè rifugio di coloro che non riescono a impostare una discussione senza divagare
:blink:
Mi pare che esista già una discussione "Filosofia"... :stralol:
tiriamo un attimo le fila...
direi che tutti concordiamo nel dire che la ricerca di eventuale oggettività (nell'etica, nella gnoseologia ecc) non può prescindere dall'individuazione una realtà di fondo, da un principio primo.
allo stesso modo anche un pensiero relativo ha bisogno di un principio su cui fondarsi (pena il diventare nichilismo: se tutto è relativo e opinabile, lo è anche questo assunto; oppure dogmatismo: tutto è sbagliato tranne quello che dico io).
immagino che questa necessità di un principio primo, di stabilire uno più assiomi derivi dalla necessità di condurre la nostra indagine attraverso un processo logico.
a mio modo di vedere, anche l'affermare "la mia "ricerca della verità si svolgerà sotto l'effetto di stupefacenti e attraverso l'uso di tarocchi", e quindi predisporre uno strumento di ricerca illogico, presuppone comunque un ragionamento iniziale di tipo razionale (viene rispettato il nesso di causalità e il principio di non contraddizione).
a questo punto secondo me si può individuare in qualunque cosa il "principio" che fondi la validità del sistema, dalla volontà di vivere, alla validità dei tarocchi, al cambiamento, alle relazioni fra cose. E' un assioma, e come tale può essere arbitrariamente posto. Ogni filosofo ha posto il suo e ha di conseguenza tratto le conclusioni logiche che ne derivavano, e noi siamo liberi di accettarle o meno.
Ovviamnete l'unica condizione è che gli assiomi non siano in contraddizione tra loro e che l'elaborazione del sistema sia razionale (pena la incomunicabilità, in un certo senso la "disumanità" e incomprensibilità della teoria -N.B. ma non la fallacità di tale teoria!-)
a mio avviso a questo punto si potrebbe anche concludere, con la "vittoria" del pensiero relativo; è necessario che ogni sistema filosofico/etico/giuridico/scientifico abbia una pretesa di oggettività interna(assiomi non contradditori+elaborazione logica), ma possono sussistere infiniti e ugualmente validi sistemi filosofici/etici/giurdici/.
La filosofia si accontenta della coerenza interna. Tutto può essere dimostrato, e attraverso il ragionamento si può arrivare ovunque, da Kant a Hegel a Hobbes. E' compito del filosofo essere abbastanza abile e persuasivo, e vendere bene il proprio sistema.
tuttavia molti non si accontentano: vogliono che il sistema, oltre che internamente coerente, sia attinente alla realtà, vogliono che il sistema "funzioni", che convinca non solo a livello razionale ma anche empirico, a livello di sensazioni.
Direi che i sistemi scientifici hanno trovato la loro strada, nel complesso: gli assiomi e il metodo che ne è derivato soddisfano appieno l'obiettivo che la scienza si è posta, ovvero "funzionare". Non che sia un funzionamento perfetto, ma non ci sono rivali.
Anche le religioni (mi riferisco a quelle che hanno una pretesa di razionalità, le altre rientrano nell'incomunicabile dogmaticità del "io ho ragione e tu hai torto perchè lo dico io") più o meno continuano con successo sulla loro strada, soddisfando il bisogno di trascendeza/speranza/consolazione di cui molti necessitano.
I sistemi politico-giuridici hanno fatto passi da gigante nell'ultimo secolo, con l'introduzione di nuovi assiomi (democrazia, costituzioni ecc) e la ricerca di una sempre maggiore razionalità al loro interno. Tuttavia i sistemi giurdico-politici non si propongono solo la coerenza ma, come la scienza, anche "il funzionare", e come le religioni, il soddisfare i bisogni e le esigenze delle persone. Due compiti ugualmente ardui e faticosamente conciliabili, su cui tuttavia non mi dilungherò visto che la politica è temporaneamente bandita dal forum.
Infine l'etica: l'etica è la più tumultuosa e indecifrabile; di sistemi etici ne esistono milioni, se non uno per ogni individuo. Gli assiomi sono posti spesso inconsapevolemente, spesso in modo contradditorio tra loro, e le conclusioni sono spesso frutto non di processi razionali ma dell'adeguamento a stimoli esterni (autoconservazione, ricerca del piacere, paura del dolore).
tiriamo un attimo le fila...
Incredibile: questo pomeriggio, pensando a questa discussione, pensavo di postare un messaggio che iniziasse esattamente cosí: "Tiriamo le fila". :blink:
... E concordo con tutto quello che hai scritto. :stralol:
Strano ma vero, anche io concordo su tutto (a parte che col ragionamento si possa arrivare ad Hegel :stralol: )
:blink: