2 ore fa, Maya ha scritto:Se non lo facesse, se firmasse una resa, se mettesse la parola fine a condizioni non accettabili, probabilmente sarebbe sostituito.
Ma infatti i primi giorni di guerra gli USA gli avevano offerto un passaggio sicuro che lui ha rifiutato.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
"Ho bisogno di munizioni non di un passaggio!"
Frase degna di un'americanata ma perfetta per l'occasione!
3 ore fa, Maya ha scritto:In Italia, in parte in Occidente, gira questa immagine di Zelensky burattinaio, "la guerra voluta da Zelensky", "basterebbe che Zelensky mettesse la parola fine", ecc. Raineri, che ha passato buona parte del 2022 in Ucraina e in diverse parti dell'Ucraina, afferma che questa narrazione sia completamente scollegata dalla realtà.
Ma certo che lo è. In Italia questa narrazione è alimentata da politici e giornalisti che per un motivo o l'altro strizzano l'occhio alla Russia e cercando di alimentare il comprensibilissimo malcontento di gran parte della popolazione dovuto a inflazione e aumento dei prezzi dell'energia, salvo astenersi dal rimarcare quando questi ultimi scendono come è successo negli ultimi mesi. Non so come vadano le cose nel resto d'Europa, ma in Italia i rapporti tra alcune forze politiche e la Russia sono sempre stati ambigui e molte testate si possono definire giornalistiche per modo di dire. Non so cosa avviene negli altri Paesi europei, ma anche negli USA la narrazione è davvero miserrima da questo punto di vista: basta guardare un qualunque servizio di Fox News.
Quarta parte sull'algeria https://www.difesaonline.it/geopolitica/analisi/lenigma-algerino-quarta-parte
Putin e Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria presidenziale per i diritti all'infanzia, hanno ricevuto un mandato d'arresto internazionale da parte della Corte Penale Internazionale per i crimini di guerra compiuti in Ucraina e, in particolare, per la deportazione di migliaia di bambini ucraini in Russia. Decisione dallo scarso significato pratico, a meno di non avere un super 007 da mandare al Cremlino a prelevarli e portarli all'Aja, ma dal maggior significato simbolico.
https://www.ilpost.it/2023/03/17/corte-penale-internazionale-mandato-arresto-putin/
Mossa che non ha ripercussioni pratiche a parte forse far inc... ancora di più i Russi.
Nonostante sia pienamente condivisibile sul piano etico e morale e non abbia dubbio alcuno sul fatto che i crimini di guerra ci siano.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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In teoria, con un mandato d'arresto non può partecipare a riunioni internazionali tipo G20 e altre (se non vuole essere arrestato), a meno che non siano tenute in paesi neutrali. Non che Vladimiro sarebbe andato comunque di questi tempi, ma in futuro chissà, la politica dimentica facilmente...
2 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Mossa che non ha ripercussioni pratiche a parte forse far inc... ancora di più i Russi.
Rafforzerà la propaganda interna russa sull'Occidente "moralmente corrotto" e sulla guerra "contro i nazisti ucraini in nome della madre patria". La Russia sta diventando sempre di più un fossile storico sotto molteplici profili, e se Putin non mette un freno alla sua paranoia antioccidentale rischia di trasformare il suo Paese in un vassallo di Pechino.
6 ore fa, Metamorfo ha scritto:In teoria, con un mandato d'arresto non può partecipare a riunioni internazionali tipo G20 e altre (se non vuole essere arrestato), a meno che non siano tenute in paesi neutrali. Non che Vladimiro sarebbe andato comunque di questi tempi, ma in futuro chissà, la politica dimentica facilmente...
Più che altro se avesse avuto il coraggio di andarci magari si poteva tentare una mediazione, così invece sarà sempre più isolato e circondato solo da chi la pensa come lui.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
I francesi sanno sempre regalare grandi soddisfazioni. A quanto pare i magistrati italiani non sono gli unici capaci di scrivere sentenze demenziali.
CitaPer i 10 , di cui 8 uomini fra i quali Giorgio Pietrostefani, condannato per l'omicidio Calabresi, e 2 donne (le ex Br Marina Petrella e Roberta Cappelli), il tribunale francese aveva già negato, il 29 giugno dello scorso anno, l'estradizione chiesta dall'Italia. La presidente della Chambre de l'Instruction aveva motivato il rifiuto con il rispetto della vita privata e familiare e con il diritto a un processo equo, garanzie previste dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Sempre interessante vedere come una certa fazione ideologica è scrupolosa nell'applicare tutte le garanzie sui diritti ai criminali e non alle vittime, o ai parenti delle stesse che pure vittime sono.
Vladimiro pare abbia ammesso pubblicamente le prime difficoltà economiche.
Ogni tanto penso alla Nabiullina e al suo ruolo nell'ultimo anno. Deve essere una donna dotata di capacità eccezionali!
22 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:I francesi sanno sempre regalare grandi soddisfazioni. A quanto pare i magistrati italiani non sono gli unici capaci di scrivere sentenze demenziali.
Sempre interessante vedere come una certa fazione ideologica è scrupolosa nell'applicare tutte le garanzie sui diritti ai criminali e non alle vittime, o ai parenti delle stesse che pure vittime sono.
Parole sante. Ma tanto c'è chi pensa che questi qua non sono pericolosi, sono solo dei poveracci lasciamoli in pace alla loro vita.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Il 29/3/2023 at 22:30, Euron Gioiagrigia ha scritto:I francesi sanno sempre regalare grandi soddisfazioni.
Sempre interessante vedere come una certa fazione ideologica è scrupolosa nell'applicare tutte le garanzie sui diritti ai criminali e non alle vittime, o ai parenti delle stesse che pure vittime sono.
20 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Parole sante. Ma tanto c'è chi pensa che questi qua non sono pericolosi, sono solo dei poveracci lasciamoli in pace alla loro vita.
Sul punto ho letto le divergenti opinioni di due giuristi, che vi riassumo per sommi capi.
Uno dei due assume che la decisione della Cassazione francese sia ineccepibile dal punto di vista giuridico, per due motivi:
a) I processi che hanno portato alle condanne non sarebbero stati equi (sotto il profilo tecnico, riguardante anche la contumacia degli imputati, sui cui l’autore non si diffonde)
b) Richiamo all’art. 8 della Cedu (che è norma equiparabile alle norme costituzionali e quindi gerarchicamente superiore alle leggi ordinarie, come quella sull’estradizione).
Come detto, l’autore non si sofferma più di tanto sul primo aspetto, ma si dilunga sulla novità costituita nel richiamo all’art. 8 della CEDU (Diritto al rispetto della vita privata e familiare).
Tale richiamo avrebbe permesso di recuperare un valore fondamentale, l’“umanità nel giudizio”, umanità che dovrebbe permeare la valutazione sia della posizione delle vittime che quella degli imputati condannati (che, per inciso, non necessariamente sono colpevoli – anche se non è questo il caso).
Non si tratterebbe, quindi, di non riconoscere valore ai diritti delle vittime, ma di tenere conto anche dei diritti in capo ai condannati, chiaramente ricorrendone gli estremi, ed alle loro (incolpevoli) famiglie.
L’altro giurista, invece, rimarcando in primo luogo il diritto/dovere dello Stato di chiedere l’estradizione, osserva come sia ingiusto svilire le sofferenze dei familiari delle vittime rispetto ai possibili problemi familiari dei latitanti.
Partendo da questo presupposto, fa una ricostruzione della celebrazione dei processi degli anni ’80 che hanno portato alle condanne, processi che definisce svolti nella piena garanzia del diritto di difesa e della corretta valutazione delle prove, conclusi con sentenze di migliaia di pagine puntualmente motivate. Rileva peraltro che la maggior parte degli imputati ha (presto o tardi) confessato.
Ritiene, quindi, che l’atteggiamento dei magistrati francesi sia stato connotato da spocchia ed ipocrisia.
Ipotizza, infine, che, se anche la Francia avesse concesso l’estradizione, il risultato “finale” per gli imputati condannati non sarebbe stato poi tanto differente. Qualcuno avrebbe potuto confessare, offrendo alfine la verità alle famiglie delle vittime e alla storia, e successivamente non sarebbe stato difficile qualificarli come “non più pericolosi”. Probabilmente avrebbero conosciuto l’esperienza carceraria per un tempo breve o relativamente breve, potendo uscire grazie a benefici vari e tornare alla loro vita.
Conclude affermando che probabilmente non tutti i parenti delle vittime, una volta avuta “soddisfazione” almeno su un piano di principio e simbolico, abbiano il desiderio e/o l’interesse a vedere persone anziane trascorrere il resto dei loro giorni in galera (su questo ultimo punto, ho qualche dubbio).
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
1 ora fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Conclude affermando che probabilmente non tutti i parenti delle vittime, una volta avuta “soddisfazione” almeno su un piano di principio e simbolico, abbiano il desiderio e/o l’interesse a vedere persone anziane trascorrere il resto dei loro giorni in galera (su questo ultimo punto, ho qualche dubbio).
Questo è vero: per questo negli ultimi anni nel mondo giuridico si è cominciati a parlare di reparative justice, intesa come un modo non tanto per punire il condannato, che magari ha già espiato la sua pena, ma cercare di ricomporre lo strappo sociale causato dal reato (in questo caso mafia o terrorismo) e ridare serenità ai familiari e ai congiunti delle vittime, seguendo l'impostazione in base alla quale il reato è soprattutto un danno alla persona. Se ne parla qui: https://ilpenalista.it/articoli/focus/la-giustizia-penale-verso-la-reparative-justice
Detto questo, come tutti gli strumenti pensati in modo astratto bisogna poi vedere se ben applicabili nella realtà. Ci sono vittime a cui non interessa che il reo sia punito dopo tutto questo tempo, ad altre invece sì; altre ancora se ne sono fatte una ragione ma provano comunque fastidio nel mondo in cui le corti di giustizia di altri Paesi si lavino le mani di questioni che hanno causato tanta sofferenza al nostro Paese, oltre che delle spocchia che questi sedicenti "intellettuali militanti" (in realtà semplici assassini) mostrano di fronte a sentenze come questa. Prima di questa vicenda si è trascinata per anni quella afferente a Cesare Battisti, finché il governo brasiliano di Bolsonaro qualche anno fa non ce l'ha rispedito indietro, sfruttando (ovviamente senza dirlo) il lavoro sotterraneo dei governi Temer e Gentiloni negli anni precedenti. La cosa che poi in tale questione mi infastidisce è l'ormai decennale impostazione ideologica francese, e in generale di tutte le nazioni che hanno dato ospitalità ad assassini conclamati per distorte motivazioni ideologiche. Va detto per onestà che Macron aveva dichiarato di voler rispedire gli ex brigatisti in Italia, ma ovviamente il potere esecutivo non può soppiantare quello giudiziario. Per non parlare di chi in Italia ancora li difende o li giustifica, applicando ragionamenti che somigliano molto a quello degli anni Settanta pensato da altri sedicenti intellettuali "né con lo Stato, né con le BR".
Andando un po' OT ma neanche troppo: fa effetto pensare che durante gli anni di Piombo il PCI di Berlinguer era convintamente contro le BR e alcuni suoi membri venivano ammazzati (Guido Rossa, ad esempio), mentre pochi mesi fa abbiamo avuto parlamentari PD che andavano a trovare in carcere un anarchico autore di un attentato e una gambizzazione. Io trovo che questo sia un concetto distorto di giustizia.
In attesa di capire meglio la questione dei leak diplomatici, cosa ne pensate delle parole di Macron ?
Voglio sperare che ci fosse qualche significato implicito nelle sue parole perché prese alla lettera sembrano indicare:
1) Francia in modalità appeasement 1938 su Taiwan, questo si che renderà il Partito molto più inclinato alla pace.
2) Macron crede nella difesa europea ( tradotto : la comanda lui e la pagano i tedeschi) ma non può non sapere che gli europei dell'est non ne vogliono sentir parlare perché giustamente temono di venir mollati da noi europei dell'ovest alla prima guerra e quindi sono iper filo americani; dopotutto con un vicino come la Russia si giocano la vita.