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Stiamo modificando troppo il nostro pianeta?
A di Alyssa Arryn
creato il 09 dicembre 2008

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joramun
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joramun
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Inviato il 27 dicembre 2008 16:30
Ma e' ovvio che non c'e' una lobby delle rinnovabili, dai...

Io lo so......dillo agli altri..... :D

Per il resto quoto tutto.....

:stralol: :( :D


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 27 dicembre 2008 17:22

Magari non ci sarà una "lobby delle rinnovabili", ma che ci siano pressioni anche in questo campo mi pare plausibile; per esempio, a livello europeo le sovvenzioni per l'eolico si possono avere solo se il progetto ha pale, cosa che esclude diversi lavori molto validi, ma che appunto non hanno pale. Chi produce aerogeneratori classici ha tutto l'interesse ha far restare cosí la situazione, e potendo agire non penso che se ne resterebbe con le mani in mano.


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lord-jon
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lord-jon
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Inviato il 27 dicembre 2008 19:12
Non credo che siano discorsi disonesti: e' vero che tutta questa faccenda del global warming e' molto politicizzata - e questo ovviamente e' un male, perche' distorce la scienza. Ma le distorsioni sono da entrambe le parti (ad esempio, i lavori di Michael Mann, con la "dimostrazione" che la temperatura globale ha avuto una impennata negli anni '90 mai vista in precedenza - il famoso hockey's stick - che poi si e' rivelata una distorsione del campione statistico allo scopo di ottenere risultati apocalittici). Se la situazione e' questa, allora e' piu' che mai un bene che sia data voce a tutti i punti di vista. Se i governi pagano gli scienziati per avere brutte notizie, e' giusto che i privati paghino gli scienziati per avere buone notizie: cosi' almeno il dibattito e' bilanciato, e la verita' puo' emergere.

 

Seconda cosa: non e' nemmeno vero che il tempo dei cambiamenti climatici passati sia sempre stato lungo: in certi casi e' stato brevissimo, enormi variazioni di CO2 e temperatura sono avvenute in tempi scala dell'ordine del secolo (e senza bisogno di alcuna "rivoluzione industriale" in atto).

 

Senza andare troppo indietro, nel 1700 ci fu una variazione di 1,5-2 gradi centigradi nella media globale causati dalla variazione dell'asse terrestre, l'era industriale era lontana di 1 secolo e mezzo.

 

Secondo me invece la disonestà rimane, perché dicono delle cose e volutamente ne omettono altre che gli fanno meno comodo. Ma il discorso vale anche per l’altra parte; se Michael Mann trucca i campioni statistici e su questi risultati ci scrive un lavoro, è un lavoro disonesto.

 

Per il tempo, io mi riferivo ad eventi davvero notevoli, che hanno effetti drastici sugli organismi (la concentrazione di CO2 nel Creta era dalle 4 alle 10 volte superiore alla nostra; durante un evento anossico oceanico le temperature medie erano talmente elevate da non permettere, secondo alcuni, la circolazione oceanica e i fenomeni del termoclino).

La Piccola Età Glaciale, citata da Lord Andrew, che si è sviluppata in circa 300 anni, non è assolutamente paragonabile ad una vera glaciazione, come l’ultima che ne ha richiesti più di 100.000.

I casi in cui ci sono state variazioni avvenute in tempo “breve”, non hanno mai raggiunto queste intensità e sono avvenute comunque in seguito a fenomeni naturali. Era stato superato quel “limite oltre il limite” di cui avevo parlato all’inizio. Prendi per esempio il cambiamento climatico avvenuto in Sahara circa 5.000 anni fa.

Ora, magari il genere umano non è in grado di generare cambiamenti tanto pesanti da far partire qualcosa di catastrofico in così poco tempo, ma chi può dirlo? È un sistema in cui entrano troppe variabili e ce ne sono alcune che, anche con tutta la nostra buona volontà, non possiamo prevedere (per esempio lo stato di stress del sistema)… Una cosa che personalmente mi spaventa sono i clatrati, ed il fatto che potremmo arrivare ad innescare il meccanismo di feedback che porterebbe al loro scioglimento in massa. Spero ovviamente che le mie siano paure infondate!

E anche se l’uomo non fosse in grado ad arrivare a tanto, effetti negativi del nostro modo di utilizzare le risorse li stiamo pagando anche ora…

 

 

P.s.: Tyrion, mi potresti dire a quali esempi specifici ti riferivi? Magari non li conosco o li conosco in modo diverso, o semplicemente non mi vengono in mente. Mi faresti la cortesia di mandarmeli anche con un MP? Perché nei giorni a venire purtroppo non avrò molto tempo per seguire la discussione… Grazie! :D



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 27 dicembre 2008 22:50

Che il cambiamento sia positivo o negativo è da discutere. Sicuramente per noi è negativo, magari per il mondo in sè non lo è.

 

Credo che questo sia l'essenziale punto di partenza di ogni ragionamento sulla modifica antropica del pianeta.

Mi fanno sinceramente ridere coloro che vogliono "salvare il Pianeta". La locuzione, in sé, è priva di senso, a meno di atti apocalittici che possano comportare la distruzione del globo o la modifica della sua orbita.

Al massimo c'è una difesa della vita.

Il più delle volte è autodifesa, intesa come semplice presa di coscienza, o come semplice opinione, del fatto che taluni atti dell'uomo possono essere evoluzionisticamente controproducenti.

 

Se ci lamentiamo della schiavitù del petrolio, della scomparsa di determinati habitat, non è per salvare il pianeta o per salvare il classico dodo della situazione. Salvo le consuete eccezioni, è per noi stessi.

 

Alcuni specialisti dell'ambiente, finanziati da governi o aziende inquinanti, portano fatti come l'altissima concentrazione di CO2 nel Cretaceo o il tasso di estinzione negli eventi anossici oceanici come prove che il nostro pianeta ha sopportato ben di peggio e che quindi non dovremmo ancora preoccuparci. Il guaio è che fanno questi discorsi anche durante conferenze internazionali sull'ambiente... ma è un discorso disonesto, perchè volutamente non viene considerato il tempo occorso a questi fenomeni per realizzarsi, e che quindi ha permesso agli organismi di adattarsi.

 

Ho letto un articolo firmato da Zichichi che sosteneva quanto da te riportato sul Cretaceo.

Certo, il pianeta è sopravvissuto in passato a situazioni ben più "calde" dell'attuale. Ma non c'erano sei miliardi e mezzo di esseri viventi quando era successo.

Riprendendo la citazione di triex, la situazione verso cui andiamo incontro può non essere pericolosa per il pianeta, nè per la vita nel suo complesso... Ma per l'uomo certamente sì.

 

(ad esempio, i lavori di Michael Mann, con la "dimostrazione" che la temperatura globale ha avuto una impennata negli anni '90 mai vista in precedenza - il famoso hockey's stick - che poi si e' rivelata una distorsione del campione statistico allo scopo di ottenere risultati apocalittici)

 

Ahimé, se anche il 1934 è stato più caldo del 1998, è innegabile che il riscaldamento del pianeta avutosi negli ultimi 20 anni è presente ed accentuato. Né è corretto dire, come ha lasciato intedere McIntyre, che le temperature attuali stiano semplicemente raggiungendo la situazione degli anni '30 e '40, per una semplice ragione: tutti gli anni dal 1998 al 2007 sono stati eccezionalmente caldi, non si tratta di un picco isolato.

 

E' vero che, se fossero applicati, la temperatura nel 2100 risulterebbe inferiore (rispetto alle previsioni) di circa 0.03 gradi (cioe' nulla):

 

Se pensi che l'incremento della temperatura è oggi stimato in 0,04° a decade, non mi pare poi così poco. :stralol: Vuol dire un decennio.

 

Sottolineo che i dati in questione, sia lo 0,03 da te riportato sia il mio 0,04 si riferiscono a temperatura in media troposfera in aria libera, ovvero la più fedele misurazione che si possa effettuare.

 

Senza andare troppo indietro, nel 1700 ci fu una variazione di 1,5-2 gradi centigradi nella media globale causati dalla variazione dell'asse terrestre, l'era industriale era lontana di 1 secolo e mezzo.

A sostenere questo avvenimento ci sono centinaia di carotaggi nell'antartico, analisi dei cerchi delle sequoie, stratigrafia del terreno....

 

Qui le temperature citate sono al suolo, ecco il perché della mia precisazione di prima. :(

Per quanto mi riguarda non considero mai i dati al suolo. Le stazioni meteo sono quanto di più inaffidabile. A parte l'ovvio fenomeno delle isole di calore urbane, basta una strada costruita nei pressi di una centralina... O dei bocchettoni dell'aria condizionata nei pressi della stazione... O nell'altro senso un edificio che oscura il sole. Sono tutti esempi reali, e italiani.

 

La PEG, che tu citi, si svolse dal 1550 al 1850 e coinvolse due potentissimi minimi solari, quello di Maunder e quello di Dalton (tra l'altro, pare ci siano importanti analogie tra il minimo attuale e quello di Dalton).

Secondariamente, per lunghi periodi dell'epoca l'AMO fu negativa, cosa che lascia intendere come il fenomeno sull'Europa fu tra l'altro molto intenso.

 

Tuttavia si potrebbe citare anche l'optimum climatico medievale, il periodo caldo a cavallo dell'anno 1000, decisamente più caldo dell'attuale. O l'optimum immediatamente precedente alla PEG, con gli alberi nelle zone alpine situati a quote più alte rispetto alle attuali.

 

A questo proposito avevo comunque aperto una discussione più prettamente climatologica, ove magari conviene spostarsi per i dettagli di questo genere.

 

 

 

 

 

Tuttavia, trovo interessante il dibattito di fronte alla responsabilità dei cambiamenti climatici. Serristi VS negazionisti. I primi pronti a martirizzarsi alla prima alluvione, i secondi insensibili a catastrofi come il declino per aerosol cinese dell'Orso Russo. :D

Secondo me la domanda da porsi è un'altra, e il discorso sulla responsabilità è solo una parte secondaria.

 

Premsesso che sarebbe presuntuoso parlare a nome della vita sulla Terra, e considerando invece legittimo lottare per la sopravvivenza propria e della propria specie, io mi chiederei quali siano le condizioni del pianeta più adatte per il fiorire della specie umana e come preservarle.

Il discorso sulla responsabilità è sotto questo aspetto quasi trascurabile: rientra sotto due campane; la prima, quella dell'eventuale accettazione di aver seguito comportamenti potenzialmente dannosi per la nostra sopravvivenza; la seconda, quella della consapevolezza di avere il potere di influire, nel bene o nel male, sul clima.

Nutro quindi il più profondo disprezzo per coloro che, nel nome dell'interesse, ostacolano la nostra comprensione dei fenomeni, inquinandoli con false conclusioni o peggio ancora con falsi dati.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 28 dicembre 2008 0:23
io mi chiederei quali siano le condizioni del pianeta più adatte per il fiorire della specie umana e come preservarle.

 

siamo sicuri che un eccessivo fiorire della specie umana non sia a lungo termine controproducente per la specie umana stessa?

insomma, l'uomo è già di suo abilissimo a modificare (spesso con grave pregiudizio di altri organismi), vogliamo anche facilitargli il compito?

insomma non rischiamo l'effetto "Isola di Pasqua"?

 

non sto dicendo di non mantenere lo status quo e anzi favori uno sviluppo sostenibile, ma forse è un bene che esistano periodi/luoghi in cui la vita è più ardua


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khal Rakharo
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Inviato il 28 dicembre 2008 0:59
io mi chiederei quali siano le condizioni del pianeta più adatte per il fiorire della specie umana e come preservarle.

 

siamo sicuri che un eccessivo fiorire della specie umana non sia a lungo termine controproducente per la specie umana stessa?

beh basta intendersi sul "fiorire", e nel XXI secolo mi sembra ovvio che si parli anche di sostenibilità a periodo inteterminatamente lungo, non certo solo aumento numerico...


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Tyrion Hill
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Inviato il 28 dicembre 2008 1:10

Secondo me invece la disonestà rimane, perché dicono delle cose e volutamente ne omettono altre che gli fanno meno comodo. Ma il discorso vale anche per l’altra parte; se Michael Mann trucca i campioni statistici e su questi risultati ci scrive un lavoro, è un lavoro disonesto.

Hai ragione, mi ero espresso male: quello che volevo dire è che si tratta di una disonestà abbastanza innocua, visto che viene bilanciata da una disonestà opposta. Mi spiego: dato che questa faccenda del global warming è fortemente politicizzata, succede che i ricercatori sono pagati da parti politicamente avverse per ottenere risultati opposti. In effetti questo succede anche quando non c'è una politicizzazione della ricerca: semplicemente è facile che diversi team di scienziati lavorino per dimostrare la validità delle proprie teorie, ignorando (consciamente o inconsciamente) i risultati che le metterebbero in difficoltà. Per fortuna la scienza ha un meccanismo di immunizzazione contro questo tipo di comportamento: e questo meccanismo è la libera competizione fra i diversi ricercatori, e la libertà di critica. In scienza non esiste una autorità assoluta: esistono solo gli esperimenti e i ragionamenti che portano a teorie che li spiegano. Cosí succede che Bienveniste "scopre" la memoria dell'acqua, Fleischmann e Pons "scoprono" la fusione fredda, Mann "scopre" l'hockey stick, ma estremamente in fretta i loro "errori" vengono rilevati da altri ricercatori.

 

È proprio per questa ragione che non mi da' per niente fastidio che le case petrolifere si diano da fare per finanziare la ricerca opposta a quella, diciamo cosí, "ufficiale". Sarei molto preoccupato se solo gli scienziati che attribuiscono l'intera colpa del global warming all'uomo ricevessero finanziamenti. E sarei ugualmente preoccupato se i soli finanziatori della ricerca sul clima fossero le case petrolifere, ovviamente. Ma finché esiste la competizione, sono tranquillo.

Per il tempo, io mi riferivo ad eventi davvero notevoli, che hanno effetti drastici sugli organismi (la concentrazione di CO2 nel Creta era dalle 4 alle 10 volte superiore alla nostra; durante un evento anossico oceanico le temperature medie erano talmente elevate da non permettere, secondo alcuni, la circolazione oceanica e i fenomeni del termoclino).

La Piccola Età Glaciale, citata da Lord Andrew, che si è sviluppata in circa 300 anni, non è assolutamente paragonabile ad una vera glaciazione, come l’ultima che ne ha richiesti più di 100.000.

Certamente, però ha comportato una variazione di temperatura globale di circa due gradi: mica uno scherzetto. Gli effetti sono stati enormi - nel nord Europa si crepava di fame, a causa dei mancati raccolti. Delle due l'una: o l'aumento attuale delle temperature può essere visto come una naturale uscita dalla PEG; oppure l'industrializzazione ci ha salvati dal congelamento... :D (con tutte le possibilità intermedie, ovviamente).

I casi in cui ci sono state variazioni avvenute in tempo “breve”, non hanno mai raggiunto queste intensità e sono avvenute comunque in seguito a fenomeni naturali.

Non ha alcuna importanza che siano avvenute per fenomeni naturali o meno: è importante che siano avvenute. Possono avvenire, e la vita continua lo stesso. E poi, tutto è un fenomeno naturale. Noi siamo un fenomeno naturale. Certo, noi abbiamo una sviluppatissima coscienza, e quindi possiamo (anzi, dobbiamo) valutare in quale misura siamo responsabili di un cambiamento, se questo cambiamento è dannoso per noi, se possiamo prendere delle contromisure, eccetera...

Era stato superato quel “limite oltre il limite” di cui avevo parlato all’inizio. Prendi per esempio il cambiamento climatico avvenuto in Sahara circa 5.000 anni fa.

Ora, magari il genere umano non è in grado di generare cambiamenti tanto pesanti da far partire qualcosa di catastrofico in così poco tempo, ma chi può dirlo? È un sistema in cui entrano troppe variabili e ce ne sono alcune che, anche con tutta la nostra buona volontà, non possiamo prevedere (per esempio lo stato di stress del sistema)… Una cosa che personalmente mi spaventa sono i clatrati, ed il fatto che potremmo arrivare ad innescare il meccanismo di feedback che porterebbe al loro scioglimento in massa. Spero ovviamente che le mie siano paure infondate!

È proprio per questo che è utile osservare che, ad esempio, nel Cretaceo la concentrazione di CO2 era 10 volte la concentrazione attuale, o che la temperatura nel Medioevo era pari a quella attuale. Perché sappiamo che non è successo nulla del genere - cioè che i clatrati non sono evaporati. Tempo fa avevo letto l'articolo (speculativo, non proprio scientifico...) di un tizio che affermava che, con l'aumentare della temperatura, l'evaporazione dell'acqua degli oceani sarebbe ovviamente aumentata. Ora, il vapore acqueo è il più potente gas serra in circolazione (molto più potente della CO2). L'evaporazione quindi avrebbe prodotto un ulteriore aumento di temperatura, che avrebbe portato a ulteriore evaporazione - in un ciclo di feedback positivo che avrebbe portato alla rapidissima evaporazione di tutti gli oceani... Ora, è chiaro che questa è una sciocchezza: sappiamo che questo non è successo nemmeno nei periodi più caldi della storia del pianeta. È utile saperlo. Evidentemente, quando l'atmosfera si carica troppo di vapore acqueo, intervengono altri meccanismi di feedback che si oppongono al processo (ad esempio, aumentano le piogge).

 

Incidentalmente, la temperatura globale del pianeta è tipicamente di 5 gradi più alta di quella attuale: i paleoclimatologi chiamano questo tipo di equilibrio "clima normale", per l'appunto. In questi periodi la Terra ha piccole calotte ghiacciate ai poli, zone tropicali molto più estese in latitudine, con l'equatore alla stessa temperatura di quella odierna. Attualmente ci troviamo in un periodo relativamente freddo.

P.s.: Tyrion, mi potresti dire a quali esempi specifici ti riferivi? Magari non li conosco o li conosco in modo diverso, o semplicemente non mi vengono in mente. Mi faresti la cortesia di mandarmeli anche con un MP? Perché nei giorni a venire purtroppo non avrò molto tempo per seguire la discussione… Grazie! :stralol:

Mi riferivo alle famose "carote" di ghiaccio estratte in Antartide. Gli aumenti (correlati) di CO2 e temperatura sono cosí ripidi, che il tempo di salita è inferiore alla risoluzione temporale raggiungibile con questo tipo di analisi (circa mille anni). Quindi questi aumenti (tutti naturali) sono avvenuti in tempi scala dell'ordine del secolo. Che è proprio quello che osserviamo oggi...


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 28 dicembre 2008 1:35

Mi fanno sinceramente ridere coloro che vogliono "salvare il Pianeta". La locuzione, in sé, è priva di senso, a meno di atti apocalittici che possano comportare la distruzione del globo o la modifica della sua orbita.

Al massimo c'è una difesa della vita.

Il più delle volte è autodifesa, intesa come semplice presa di coscienza, o come semplice opinione, del fatto che taluni atti dell'uomo possono essere evoluzionisticamente controproducenti.

Se ci lamentiamo della schiavitù del petrolio, della scomparsa di determinati habitat, non è per salvare il pianeta o per salvare il classico dodo della situazione. Salvo le consuete eccezioni, è per noi stessi.

Quoto.

Certo, il pianeta è sopravvissuto in passato a situazioni ben più "calde" dell'attuale. Ma non c'erano sei miliardi e mezzo di esseri viventi quando era successo.

E come no? Magari non erano homo sapiens, ma di esseri viventi ce ne erano tantissimi - la massa biologica era forse superiore a quella attuale.

Ahimé, se anche il 1934 è stato più caldo del 1998, è innegabile che il riscaldamento del pianeta avutosi negli ultimi 20 anni è presente ed accentuato. Né è corretto dire, come ha lasciato intedere McIntyre, che le temperature attuali stiano semplicemente raggiungendo la situazione degli anni '30 e '40, per una semplice ragione: tutti gli anni dal 1998 al 2007 sono stati eccezionalmente caldi, non si tratta di un picco isolato.

Ma certo che non è un picco isolato: l'aumento di temperatura c'è, e sicuramente gli ultimi dieci anni sono stati i più caldi almeno dal Medioevo. La questione non è se il pianeta si sta scaldando, ma se la responsabilità di questo è davvero nostra.

Se pensi che l'incremento della temperatura è oggi stimato in 0,04° a decade, non mi pare poi così poco. :D Vuol dire un decennio.

Ma un decennio non è nulla. Non può essere questa la ragione che mi convince a sottoscrivere Kyoto. Semplicemente trovo scandaloso che - con la tecnologia che abbiamo oggi - continuiamo a bruciare petrolio. Il petrolio è vecchio, sporco, puzzolente, inquinante, e primitivo. Possiamo fare di meglio.

Qui le temperature citate sono al suolo, ecco il perché della mia precisazione di prima. :unsure:

Per quanto mi riguarda non considero mai i dati al suolo. Le stazioni meteo sono quanto di più inaffidabile. A parte l'ovvio fenomeno delle isole di calore urbane, basta una strada costruita nei pressi di una centralina... O dei bocchettoni dell'aria condizionata nei pressi della stazione... O nell'altro senso un edificio che oscura il sole. Sono tutti esempi reali, e italiani.

Certo, il riscaldamento urbano ha contaminato i dati al suolo, ma una volta realizzato questo se ne è tenuto conto. Inoltre in Antartica non c'è riscaldamento urbano! :-)

Tuttavia si potrebbe citare anche l'optimum climatico medievale, il periodo caldo a cavallo dell'anno 1000, decisamente più caldo dell'attuale. O l'optimum immediatamente precedente alla PEG, con gli alberi nelle zone alpine situati a quote più alte rispetto alle attuali.

Credevo che questa nozione fosse stata cancellata dalla memoria: l'ultima volta che il massimo medievale è stato riportato dall'IPCC report è stato nel '92, credo. Poi è scomparso - eliminato dalla "correttezza politica". Eppure c'è stato... :D

A questo proposito avevo comunque aperto una discussione più prettamente climatologica, ove magari conviene spostarsi per i dettagli di questo genere.

Uhm... sono OT o no? :D

Tuttavia, trovo interessante il dibattito di fronte alla responsabilità dei cambiamenti climatici. Serristi VS negazionisti. I primi pronti a martirizzarsi alla prima alluvione, i secondi insensibili a catastrofi come il declino per aerosol cinese dell'Orso Russo. :stralol:

Personalmente, non credo che l'osservato aumento di temperatura sia causato dall'uomo. :(

Nutro quindi il più profondo disprezzo per coloro che, nel nome dell'interesse, ostacolano la nostra comprensione dei fenomeni, inquinandoli con false conclusioni o peggio ancora con falsi dati.

È giusto disprezzare questi comportamenti, tuttavia sono quasi inevitabili. Sono pochi gli scienziati che riescono a compiere una ricerca realmente obbiettiva. Lo scienziato ideale, una volta elaborata una teoria, farebbe di tutto per trovare dove non funziona: cercherebbe di confutarla, perché sa che solo cosí la conoscenza può progredire. Mille esperimenti riusciti non valgono un esperimento fallito. Il vero scienziato spera che l'esperimento "fallisca". Tuttavia, è molto raro che un singolo individuo sia in grado di fare questo: più tipicamente, la critica salutare viene generosamente offerta dai suoi colleghi! :wacko:


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Inviato il 28 dicembre 2008 2:20

Come dice il buon Crichton: Riusciamo a malapena a prevedere il clima tra una settimana, come possiamo prevederlo tra centinaia di anni?

 

Detto questo mi trovo d'accordissimo sul fatto che il petrolio è brutto e primitivo, e spero davvero che ce ne si possa sbarazzare al più presto.


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Inviato il 28 dicembre 2008 2:29

Come dice il buon Crichton: Riusciamo a malapena a prevedere il clima tra una settimana, come possiamo prevederlo tra centinaia di anni?

Si usa anche dire: The climate is what you expect, the weather is what you get (il clima è ciò che ci si aspetta, il tempo è ciò che ci si becca). :D


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Inviato il 28 dicembre 2008 11:04
il vapore acqueo è il più potente gas serra in circolazione (molto più potente della CO2). L'evaporazione quindi avrebbe prodotto un ulteriore aumento di temperatura, che avrebbe portato a ulteriore evaporazione - in un ciclo di feedback positivo che avrebbe portato alla rapidissima evaporazione di tutti gli oceani [...] Evidentemente, quando l'atmosfera si carica troppo di vapore acqueo, intervengono altri meccanismi di feedback che si oppongono al processo (ad esempio, aumentano le piogge).

Semplicemente, c'è un valore massimo al vapore acqueo presente in atmosfera (secondo non ricordo quale legge fisica), mentre questo non vale per altri gas serra, tra cui l'anidride carbonica. E, in effetti, quando il vapore acqueo supera tale soglia si condensa in parte, se non ricordo male.

 

 

la temperatura globale del pianeta è tipicamente di 5 gradi più alta di quella attuale

"Tipicamente" rispetto a cosa? :D

 

 

Personalmente, non credo che l'osservato aumento di temperatura sia causato dall'uomo

Perché? :stralol: Di certo l'Uomo immette quantità non trascurabili di gas serra, in un equilibrio che per quanto ne sappiamo potrebbe risentire di tali quantità.


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Inviato il 28 dicembre 2008 12:06

Semplicemente, c'è un valore massimo al vapore acqueo presente in atmosfera (secondo non ricordo quale legge fisica), mentre questo non vale per altri gas serra, tra cui l'anidride carbonica. E, in effetti, quando il vapore acqueo supera tale soglia si condensa in parte, se non ricordo male.

Certo, ma il livello di saturazione cambia con la temperatura.

la temperatura globale del pianeta è tipicamente di 5 gradi più alta di quella attuale

"Tipicamente" rispetto a cosa? :D

Non ho capito la domanda - potresti riformulare?

Personalmente, non credo che l'osservato aumento di temperatura sia causato dall'uomo

Perché? :stralol: Di certo l'Uomo immette quantità non trascurabili di gas serra, in un equilibrio che per quanto ne sappiamo potrebbe risentire di tali quantità.

Mica ho detto che non potrebbe: ho detto che non lo credo. Credo cioè che l'influenza dell'uomo sia trascurabile.

 

Perché:

 

1) La quantità di CO2 emessa dall'uomo è piccola rispetto alle quantità in gioco nel ciclo della CO2 (liberata dalla decomposizione della materia organica, liberata/assorbita dagli oceani, assorbita dalle piante, eccetera). Le quantità in gioco indicano molto "spazio di manovra" entro il sistema per amministrare le piccole emissioni umane. Ad esempio, una maggiore quantità di CO2 nell'atmosfera implicherà un maggiore assorbimento da parte degli oceani e delle piante.

 

2) La CO2 e la temperatura sono già aumentate anche in passato, e senza che ci fosse industrializzazione. La variabilità di CO2 nell'atmosfera, cioè, è dovuta ad altre cause (legate al cambio di posizione di equilibrio dei vari sottosistemi).

 

3) Nel record paleoclimatico l'aumento di temperatura precede, e non segue, l'aumento di CO2 nell'atmosfera.



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Inviato il 28 dicembre 2008 12:29

Ma l'uomo interviene solo alterando la quantità di CO2 normalmente presente in natura?E la deforestazione?E l'impoverimento della biodiversità?L'inquinamento idrico?Il fatto che siamo la specie con la più grande voracità di risorse mai apparsa su questo pianeta?

:D :stralol: :(


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Inviato il 28 dicembre 2008 13:05

Sequendo le indicazioni di Lord Beric, mi sono spostato qui.


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Inviato il 28 dicembre 2008 13:09
Certo, ma il livello di saturazione cambia con la temperatura

Vero; ora sto cercando quella legge, ma non ricordo come si chiami e non riesco a trovarla.

 

 

la temperatura globale del pianeta è tipicamente di 5 gradi più alta di quella attuale

"Tipicamente" rispetto a cosa? :D

Non ho capito la domanda - potresti riformulare?

In base a cosa si è stabilito che quella dovrebbe essere la temperatura tipica della Terra?


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