Qual’è la “giusta” dose di magia in un fantasy?
Una domanda che mi posi più volte scrivendo i primi due romanzi, alla quale risposi nel modo più semplice, accantonando il problema. Scrittore alle prime armi, poco sicuro di saper maneggiare in modo appropriato questa risorsa, decisi di tenerla in serbo per il futuro. Ho sempre paragonato la magia al peperoncino, che deve essere usato con esperienza per evitare di coprire tutti gli altri sapori.
Certamente influì la mia formazione di ingegnere, sempre attenta al rapporto di causa effetto e quindi a disagio con una dimensione che sfugge alle regole della fisica così come definita da Galileo, ma anche la mia ambizione di coinvolgere il lettore facendogli condividere le emozioni del protagonista mi fece temere di non essere all’altezza nel saper descrivere in modo appropriato qualcosa così al di fuori della mia esperienza.
Ma ora, intento a scrivere il terzo romanzo della saga di Norrland e a progettare la trama del quarto, torna la domanda se un pizzico di questa spezia non potrebbe contribuire a rendere la storia più avvincente.
Prima di proseguire, però, vorrei spiegare che cosa intendo per magia.
La definirei una forza di origine sconosciuta che, evocata attraverso incantesimi pronunziati da un iniziato, produce fenomeni nel mondo reale o spirituale di ampiezza e intensità tali da non essere spiegabili mediante le leggi della fisica del mondo in cui avvengono.
Per fare un esempio, quando Frodo nella tana di Shelob usa l’ampolla ricevuta da Galadriel per rischiarare il buio di quell’antro fa uso delle magia, perché nella Terra di Mezzo la luce si produce solo mediante il fuoco, mentre i draghi volanti che abitano il pianeta di Pern dei libri di Anne Mc Caffrey non possono essere considerate creature magiche in quanto sono parte della fauna del pianeta.
Proviamo adesso a catalogarne i diversi gradi così come sono presenti nelle opere di alcuni scrittori famosi:
1. Nessuna forma di magia presente
2. La magia è un pretesto per un evento eccezionale che da origine all’avventura. Come esempio mi viene in mente “La legione perduta” di H. Turtledove, in cui durante il duello tra il legato Marcus Aemilius Scaurus ed il capo gallico Viridovix, la spada magica del secondo spedisce il suo possessore e l’intera legione in un mondo parallelo.
3. Un’ entità malvagia usa la magia per creare difficoltà aggiuntiva all’impresa che l’eroe deve compiere. L’eroe non possiede la magia e viene aiutato da qualche compagno d’avventura, senza che però questo aiuto sminuisca la difficoltà della sua impresa. Come esempio ho in mente il Signore degli Anelli, dove Sauron con i Nazgul ed i Palantir come pure Saruman con gli Uruk-hai ne fanno ampiamente uso, mentre Gandalf la usa poche volte ed in un solo caso, il duello contro il Ballrog, essa procura un vantaggio reale a Frodo ed alla compagnia dell’Anello.
4. La magia minaccia il mondo in cui vive il protagonista, che può salvarlo usando quella che egli possiede a livello inconscio e che riscoprirà attraverso un mentore (Saga di Shannara, Saga di Landover).
5. Solo l’eroe dispone della magia, che usa liberamente per acquisire una superiorità unilaterale (ed a mio avviso unfair) sui cattivi di turno. Come esempio mi viene alla mente Eragon che, dopo aver udito il suo mentore pronunciare un incantesimo per accendere il fuoco, lo usa il giorno seguente prima di scoccare una freccia, che colpirà l’orco bersaglio del suo tiro facendo al contempo esplodere le teste dei due orchi che gli stanno accanto.
Sono il primo a trovare schematico questo elenco, ma esso ha lo scopo di fornire un punto di partenza per la discussione che vorrei avviare con i lettori di questo blog.
La domanda che pongo ad ognuno di voi è quindi: qual è il livello di magia che vorresti vedere nel tuo fantasy ideale? Se scrivessi il tuo fantasy, quanta magia ci metteresti dentro e di che tipo?
Vi invito tutti a contribuire, una discussione di questo tipo promette di essere molto interessante.
niente magia.
esseri soprannaturali, ok, se sono verosimili.
magia, tipo maghi che lanciano palle di fuoco e resuscitano gente, no.
come dici, sono cose che sfuggono ad ogni regola fisica.
Dipende. A me un po' di magia non dispiace. Però mi accontento anche di poca magia. Insomma è una variabile che si può estendere al massimo o ridurre al minimo. Se è fatta bene va bene tutto, non lo trovo un vincolo necessario per leggere o non leggere un libro o una saga.
La razionalità e il realismo non li considero valori letterari a prescindere.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Ho votato per l'opzione n° 2: "la magia è un pretesto per un evento eccezionale che da origine all’avventura".
Una dose minima di magia secondo me è praticamente necessaria per connotare un romanzo come "fantasy" ma trovo infantili e noiosi i racconti ed i mondi immaginari in cui essa rappresenta un elemento caratterizzante; non per niente anch'io ho una formazione di tipo scientifico e al fantasy preferisco il genere storico.
"la magia è un pretesto per un evento eccezionale che da origine all’avventura".
Quoto e voto! Magia non deve neanche stare a significare per forza palle di fuoco o draghi enormi ma quel qualcosa in più che non può avere un romanzo storico. In fin dei conti anche poemi epici come l'Odissea sono dei capolavori ma c'è quella magia non compresa dall'uomo che rende tutto più misterioso e inspiegabilmente complicato........ :unsure:
Secondo me nel fantasy un po' di magia ci dovrebbe essere, magari non troppo ma una cosa equilibrata.
Poi dipende dai gusti, è tutto soggettivo.
odio la magia e i maghi, meno ce n'è e meglio sto. Però, d'altra parte, un po' di sapore fantasy deve restare, sennò è solo storia travestita da fantasia, e a quel punto si poteva scrivere un romanzo storico :unsure:
l'approccio di martin per me è quello ideale. C'è, ma è in sottotraccia, e non sai mai veramente se è magia reale o no, nè quanto si estenda.
Diciamo che il mio approccio ideale è a metà strada tra l'1 e il 2, ma non mi dispiace nemmeno l'uso howardiano della magia, dove è in mano ai cattivi e l'eroe deve cavarsene senza.
Però mi pare riduttivo in generale catalogare i miei gusti in base alla presenza magica o non magica. Per quanto a istinto la magia mi stia sui cosiddetti, specie quando se ne abusa, in realtà tutto dipende da come è usata, da quanto è pensata e integrata nel mondo. Earthsea è uno dei romanzi di più belli ed evocativi che abbia mai letto, e trasuda magia.
La magia per piacermi deve avere una teoria alla base, non deve essere un corrispettivo dell'aria che si respira. Per praticarla ci vogliono condizioni, limitazioni, e spesso mi piace anche che ci sia un prezzo da pagare. Non amo la magia gratis e onnipresente.
Insomma, in realtà accetto quasi tutte le opzioni, a patto che il romanzo che la presenta sia scritto bene e ben costruito in ogni sua parte, compresa la parte magica, specie se questa è destinata a ricoprire una parte determinante.
Per me non c'è una risposta univoca... l'importante è che ci sia una certa coerenza narativa.
In genere preferisco ambientazioni alla martin, in cui la magia è qualcosa di sottile nascosto e misterioso, ma posso anche apprezzare situazioni alla harry potter in cui la magia è iperpresente, creando situazioni umoristiche e paradossali.
Non mi piacciono le ambientazioni calderone in cui ci sono troppi elementi soprannaturali alla rinfusa (tipo i romanzi tratti da D&D), li trovo estremamente kitsch... anche se è possibile che ci siano delle eccezioni, se il tutto è gestito con estrema intelligenza
ho scelto la numero 4...
se ci fosse magia, sarebbe bello vedere usarla per portare a compimento la propria missione, tipo "scontri all'ultima scintilla"
sono d'accordo con Neshira però, dove l'opzione n.6?
Per me è indifferente,che ce ne sia poca (cmq serve,altrimenti che fantasy è?)o molta non fa differenza,basta che sia usata bene e che la storia sia scritta bene.
Apprezzo quindi tanto lo stile di Martin,dove la magia è ridotta al minimo,quanto i romanzi dei Forgotten Realms,dove la magia è parte integrante dell'ambientazione.E questo nonostante io abbia studiato al liceo scientifico.Non vedo infatti come la mia credenza nella non esistenza (fino a prova contraria)della magia nel nostro mondo possa o debba influenzare la mia credenza nella magia in un mondo creato in un libro... la sospensione dell'incredulità,il patto stretto tra scrittore e lettore,è del resto condizione imprescindibile per il fantasy (e,in misure diverse,anche per altri generi).
Dov'è l'opzione 'tanta magia e la usano tutti', tipo Forgotten Realms ed Erikson? ^^
Ooops!
Temo di averla dimenticata, mi spiace. Purtroppo temo che la maschera con le opzioni per il sondaggio non si possa più modificare
Comunque nel conteggio finale terrò conto di chi si esprimerà a favore di questa opzione.
Grazie ancora per il suggerimento.
Apprezzo quindi tanto lo stile di Martin,dove la magia è ridotta al minimo,quanto i romanzi dei Forgotten Realms,dove la magia è parte integrante dell'ambientazione. E questo nonostante io abbia studiato al liceo scientifico.
A me la cultura scientifica ha influenzato eccome in questa scelta:
1) se leggo fantasy voglio qualcosa di nuovo, quindi il più possibilie diverso dal mio mondo, quindi TANTA magia.
2) questa magia deve essere comunque spiegata, avere regole, struttura. Non mi piace il presupposto 'ce l'ha tizio perchè è lui e gli altri no perchè non sono lui' (che immagino sarà parte del fascino della magia per molti .P).
E questa struttura paradossalmente mi sembra presente più nei libri dove la magia abbonda che in quelli dove è appannaggio di uno-due maghi superumani.
PS
ci dovrebbe essere anche un'altra opzione prima di 'tanta e la usano tutti', qualcosa tipo 'all'inizio la usano solo i cattivi poi si diffonde' ^^
Ooops!
Temo di averla dimenticata, mi spiace. Purtroppo temo che la maschera con le opzioni per il sondaggio non si possa più modificare
/me mod on
La posso modificare io, basta che mi fai sapere per bene tutte le opzioni in più che vuoi.:victory:
io invece leggo fantasy solo perchè ritengo che uno scrittore possa trovare piacevolissime e originali soluzioni narrative, potendo ambientare la sua storia del tutto svincolato dalla Storia e dalla Geografia.
un po' di magia va bene, se verosimile... infondo anche nel nostro mondo ci sono degli avvenimenti strani.
ma deve avere il requisito dell'eccezionalità.
però svincolarsi completamente dalla fisica e dalla logica... no grazie.
Ovviamente sono gusti soggettivi. E ovviamente leggo molti pochi fantasy.