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Indovina il libro
di Neshira
creato il 07 febbraio 2008

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denenere
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denenere
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Inviato il 04 luglio 2008 12:29

No, non si tratta neppure di Greg Bear, troppo recente sia come autore che come libro.

 

mmm, diciamo che il titolo del libro, in inglese, ha qualche affinità con un router.....


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Lady Lyanna
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Lady Lyanna
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Inviato il 04 luglio 2008 12:56

Qualcosa di Asimov ;)


Lady delle Gocciole Extra Dark


We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.

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denenere
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denenere
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Inviato il 04 luglio 2008 13:02

Nulla di Asimov, ma come già detto...di un amico

 

;)


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Drogon
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Drogon
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Inviato il 04 luglio 2008 14:10

Michael Swanwick???

 

cmq per ora ti meriti il premio come libro più difficile..... ;)


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denenere
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denenere
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Inviato il 04 luglio 2008 15:10

Visto che l'ora di dipartire e mettermi in coda, come ogni buon week end, alla volta del pargolo, in esilio sulle sassose spiagge liguri, si appresta sempre più...vi lascio con una buona porzione dui testo su cui riflettere: Quando gli uomini cominciarono a curiosare sulla su­perficie di Venere, trovarono gli scavi degli he....e.

Non trovarono gli he....e. Chiunque fossero gli he....e, in qualunque epoca fossero stati su Venere, se n'erano andati. Non era rimasto neppure un corpo in un sepolcro, da riesumare e sezionare. C'erano soltanto le gallerie, le caverne, i pochi e piccoli manufatti, le mera­viglie tecnologiche su cui si scervellavano gli esseri uma­ni nel tentativo di ricostruirle.

Poi qualcuno trovò una mappa he....e del sistema solare. C'erano Giove con le sue lune, e Marte, e i pia­neti esterni, e la coppia Terra-Luna. E Venere, che era segnata in nero sulla lucente superficie azzurra della mappa in metallo he....e. E Mercurio; e un'altra cosa, l'unico oggetto segnato in nero oltre a Venere: un cor­po orbitale che passava all'interno del perielio di Mercu­rio e all'esterno dell'orbita di Venere, inclinato di no­vanta gradi rispetto al piano dell'eclittica cosicché non si avvicinava mai di molto all'uno e all'altra. Era un cor­po celeste che non era mai stato identificato dagli astro­nomi terrestri. Congettura: un asteroide, oppure una co­meta — la differenza era puramente semantica — di cui gli he....e si erano interessati in modo particolare per chissà quale ragione.

Probabilmente prima o poi una sonda telescopica avrebbe seguito quell'indicazione, ma non fu necessario. Il famoso Sylvester Macklen — che fino a quel momen­to non era per nulla famoso, essendo solo uno dei tanti «ratti delle gallerie» di Venere — trovò un'astronave he....e e arrivò a G.....y, e vi morì. Ma riuscì a far sapere alla gente dov'era, facendo esplodere la sua nave. Perciò una sonda della NASA venne fatta deviare dalla cromosfera del sole, e G.....y venne raggiunto e occu­pato dall'uomo.

Dentro c'erano le stelle.

Dentro, per essere meno poetici e più precisi, c'erano quasi mille piccole astronavi che somigliavano un po' a funghi tondeggianti. Ce n'erano di parecchie forme e di­mensioni. Le più piccole avevano la parte superiore a bottone, come i funghetti che si coltivano nelle gallerie dell'Wyoming dopo aver tirato fuori tutto lo scisto e che si comprano al supermercato. Le più grandi erano appuntite, come le spugnole. Dentro i cappelli dei fun­ghi c'erano gli alloggi, e una sorgente d'energia che nes­suno riusciva a comprendere. I gambi erano razzi chimi­ci, un po' come le prime astronavi lunari.

Nessuno aveva mai capito come si muovevano i cap­pelli, o come si faceva a guidarli.

Era una delle cose che ci innervosivano tutti: il fatto di doverci affidare a qualcosa che nessuno capiva. Non eri letteralmente in grado di controllare una nave he....e, quando partivi. Le rotte erano incorporate nel si­stema di guida, in un modo che nessuno aveva identifi­cato: potevi scegliere una rotta, ma quando l'avevi scel­ta dovevi tenertela... e quando la sceglievi non sapevi dove ti avrebbe portato, come non puoi sapere cosa c'è nella tua scatola di Cracker-Joy fintanto che non l'apri.

Però funzionavano. Funzionavano ancora, dopo un periodo che — dicono — corrisponde forse a un milione d'anni.

Il primo che ebbe il fegato di salire a bordo di una di quelle navi e di tentare di farla partire, ci riuscì. La na­ve si sollevò dal suo cratere sulla superficie dell'asteroi­de. Divenne luminosa e sfocata, e sparì.

E tre mesi dopo ritornò, con a bordo l'astronauta stralunato, affamato e trionfante. Era andato a un'altra stella! Aveva orbitato intorno a un grande pianeta grigio cinto di turbinanti nubi gialle, era riuscito a invertire i comandi... ed era stato ricondotto nello stesso cratere dalla guida automatica incorporata.

Perciò fecero partire un'altra nave: questa volta una di quelle grosse, a forma di spugnola, con un equipaggio di quattro uomini e viveri e strumenti in abbondanza. Restarono assenti solo cinquanta giorni. In quel periodo non solo avevano raggiunto un altro sistema solare, ma avevano usato il modulo d'atterraggio per scendere sulla superficie di un pianeta. Non c'erano esseri viventi... ma ce n'erano stati.

 

Loro ne avevano trovato i resti. Non molti. Qualche cianfrusaglia malconcia, sulla cima di una montagna scampata alla distruzione generale che aveva colpito il pianeta. Tra la polvere radioattiva avevano raccolto un mattone, un bullone di ceramica, un oggetto semifuso che aveva l'aria di essere stato un flauto di cromo.

Allora incominciò la corsa alle stelle... e noi vi pren­devamo parte.

 

Vi ricordo di riflettere sul router!

 

Un saluto a tutti ed a lunedì! ;)

 

 

edit:

dimenticavo...non si tratta di Michael Swanwick


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Lyra
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Inviato il 04 luglio 2008 15:11

No, non si tratta neppure di Greg Bear, troppo recente sia come autore che come libro.

 

mmm, diciamo che il titolo del libro, in inglese, ha qualche affinità con un router.....

 

;) Con questo indizio e quelli precendenti sull'autore dico:

La porta dell'infinito ('Gateway' appunto) di Frederik Pohl, non l'ho letto ma me lo trovo sempre sotto gli occhi in biblioteca. <img alt=" />

 

edit:considerato anche il nuovo brano, dove con un po' di fantasia si riesce a leggere heechee credo di averci preso ^^


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denenere
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Inviato il 04 luglio 2008 15:55

Esatto.

 

A te la mano!!

 

;)


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Inviato il 16 luglio 2008 18:14

Lo ammetto: mi ero dimenticata che toccasse a me, chiedo perdono. <img alt=" />

Ecco qui:

 

'Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti'


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Inviato il 16 luglio 2008 18:37

mica è il signore degli anelli?



Neshira
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Inviato il 16 luglio 2008 20:48 Autore

Sembra di più Erri De Luca...


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Inviato il 17 luglio 2008 10:43

No ad entrambi, l'autore è italiano. &gt;_&gt;


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Inviato il 20 luglio 2008 11:03

E' per caso Castelli di rabbia di Baricco?


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Inviato il 20 luglio 2008 14:29

Niente di così recente. L'autore è uno dei grandi della nostra letteratura, scrittore, poeta, critico e traduttore.


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Inviato il 20 luglio 2008 16:54

Le ultime lettere di Jacopo Ortis?


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Inviato il 21 luglio 2008 17:02

No, ora siamo troppo nel passato, il periodo è 1900/1950. L'autore è piemontese e la citazione è tratta dalla sua ultima opera. &lt;_&lt;


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