no a tutti e due. Non è un romanzo.
Vi assicuro che è facile, sul serio " />
prolungo la citazione
Il tempo scorre lentamente nella città di pietra, soprattutto sottoterra, dove i costruttori avevano intrecciato le reti dello spazio tempo. Ma scorre, comunque, inesorabile. I grandi edifici grigi, ormai, sono tutti in rovina le torri a fungo sono crollate, le piramidi ridotte in polvere. Delle mura antivento degli ullish non rimane traccia, da millenni non atterrano più navi. Gli Ul-mennaleith rimasti sono pochi; stranamente diffidenti, girano con animali corazzati alle caviglie; i Dan'lai si sono dispersi, travolti da una violenta anarchia dopo un millennio di balzi tra le stelle; i Kresh sono scomparsi; i Linkellar sono ridotti in schiavitu; le navi fantasma sono ancora silenziose.
Come sarebbe a dire nonè un romanzo??? " />
Vuoi dire che è un racconto?
"La città di pietra" di Martin.
Quando io avevo proposto "Nelle terre perdute" l'avevano beccato subito.
esatto!
Come risposta andava bene anche il titolo della raccolta, comunque " />
Non ho voglia di pensarci troppo... ne metto una facile facile:
"Ce la caveremo, vero, papa?
Si ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perchè noi portiamo il fuoco.
Si. Perchè noi portiamo il fuoco."
Sono sicuro di averlo letto, se non ricordo male è "La strada"....
Ecco cosa succede ad uscire la sera: si rischia di perdere una citazione facile facile... Mi sa tanto che Drogon sarà il prossimo contendente...
Risposta esatta Drogon.
Metto un pezzo piuttosto lungo tratto dalla prima pagina di un libro splendido!
Tre cose non devi mai fare nella vita, Enaiat jan, per nessun motivo. La prima è usare droghe. Ce ne sono che hanno un odore e un sapore buono e ti sussurrano alle orecchie che sapranno farti stare meglio di come tu potrai mai stare senza di loro. Non credergli. Promettinimi che non lo farai.
Promesso.
La seconda è usare armi. Anche se qualcuno farà del male alla tua memoria, ai tuoi ricordi o ai tuoi affetti, insultando Dio, la terra, gli uomini, promettimi che la tua mano non si stringerà mai attorno a una pistola, un coltello, a una pietra e neppure attorno a un mestolo di legno per il qhorma palaw,se quel mestolo serve a ferire un uomo. Promettilo.
Promesso.
La terza è rubare. Ciò che è tuo ti appartiene, ciò che non è tuo no. I soldi che ti servono li guadagnerai lavorando anche se il lavoro sarà faticoso. E non trufferai mai nessuno, Enaiat jan, vero? Sarai ospitale e tollerante con tutti. Promettimi che lo farai.
Promesso
Ecco a voi
dato che nessuno scrive nulla provo a dare qualche indizio, anche se basta aver letto il libro per collegare subito, inizio a pensare che nessuno l'abbia mai sfogliato!
Lo scrittore è Italiano, precisamente di Torino, ed è contemporaneo
Il libro non l'ho letto, e non saprei dirti nemmeno il titolo, però se lo scrittore è relativamente giovane, potrebbe essere quello di cui avevano parlato tempo fa anche ai TG; il libro tratta la storia di un ragazzino slavo (non ricordo l'etnia) che parte per l'Italia alla ricerca di un parente (il nonno o il padre)?
non è quello, però la storia non è troppo dissimile
perchè ho la netta impressione che nessuno abbia idea del libro di cui sto parlando??
Posto altri indizi o cambio direttamente citazione? " />
Indizi, indizi "> .
Indizi, o magari qualche altro pezzo del libro, anche se la Dama è praticamente sicura di non averlo letto (quanto già postato è sufficientemente particolare da poter restare impresso, ma non le dice nulla... " /> )