Oggi al telegiornale ho sentito che il governo interverrà nel caso in cui un gruppo non italiano prendesse il controllo di Telecom. Io credo sia qualcosa di completamente sbagliato, va contro ogni logica di mercato, contro ogni logica di libera concorrenza e soprattutto contro l'utente finale, ovvero noi.
Prima di tutto mi chiedo in che modo potrebbe il governo fermare questa compravendita...agire legalemente o chiedere ad un "amico" di fare un'altra offerta (cosa oltretutto già successa nel caso Fazio-ABN di un po' di tempo fa)? Inorridisco, si discute tanto di globalizzazione, di mercato libero, di europa e si vuole tornare ai campioni nazionali che altro non sono che buchi neri dove entrano soldi (nostri) e non esce nulla.
Vorrei sapere come vedete voi la questione. Credo che questa sia una minaccia di abuso di potere, trovo la cosa totalmente sbagliata...lo dimostra il modello dirigista francese dove le aziende pubbliche sono in costante recesso e il TGV unico successo, oltretutto ampiamente superato dal treno a levitazione magnetica giapponese.
Io vorrei sapere:
a) i motivi
b) se è legale
Inorridisco, si discute tanto di globalizzazione, di mercato libero, di europa e si vuole tornare ai campioni nazionali che altro non sono che buchi neri dove entrano soldi (nostri) e non esce nulla.
Stessa cosa accaduta col tronchetto dell'infelicità (grillo docet). ^_^ anzi, a conti fatti mi è sembrato pure peggio... perlomeno nel caso del campione nazionale puoi far crollare il governo, qui i responsabili continueranno a far fallire tante altre aziende mettendosi i quattrini in tasca :figo:
Non so quale sia la soluzione migliore in questo caso specifico, mi andrebbe bene sia un'azienda estera seria sia il ritorno al campione nazionale, ovviamente la differenza la farebbero l'onestà e la serietà (cose ormai scomparse dal nostro mondo)... altrimenti sarà cambiare un buco nero con un altro, cambierà solo chi si arricchirà. :wacko:
Come detto altrove, sarei molto felice di sapere la rete di telefonia fissa in mano allo Stato (se non altro perché non mi pare esista un progetto di rete europea), mentre francamente non me ne frega niente della nazionalità del gestore, tanto che sia del Turkmenistan, del Ghana o di Trinidad & Tobago non penso mi cambierà la vita.
Da questo puntio di vista, sarei favorevole, per quanto mi renda conto che sia illegale, ad un'opera di protezione del governo italiano sulla rete telefonica. Un'azienda privata non deve rispondere ai diritti dei cittadini: se decide che portare i cavi in certe zone è troppo costoso, non li porta. Credo sia inaccettabile.
Quanto alla fibrillazione del governo, immagino che per i prossimi giorni sentiremo ancora tutto e il contrario di tutto, anche se la cosa più sensata mi pare l'abbia detta Visco, ovvero che le golden share non contano, e lo Stato non può alzare un dito.
Assistiamo così alla vendetta trasversa di Tronchetti Provera: le assicurazioni italiane non mi pagano le azioni più di 2,7 euro? Bene, io le vendo all'estero a 2,82 (2,92 contando i dividendi di maggio).
Vediamo ora se le grandi banche e assicurazioni italiane hanno le pll di rispondere all'offerta e far valere il loro diritto di prelazione su Olimpia.
Per quanto riguarda la RETE concordo sul fatto che debba essere statale. Mentre l'azienda, quella che fornisce dei servizi, bè difendere a spada tratta l'italianità di un'azienda contro l'interesse di tutti non credo sia una cosa decente da fare.
Premetto: stiamo qui a parlare di Telecom solo perchè abbiamo privatizzato come dei rincitrulliti da terzo mondo intellettuale (non solo la telefonia, qualsiasi cosa che avesse asset clamorosi tipo le autostrade o la rete del gas).
Per come la vedo io Telecom è una realtà aberrante in un paese che non sa cosa sia la concorrenza: è fuori da ogni logica di mercato già questa situazione, non voglio pensare a cosa succederebbe se ci mettessero su le mani (ancor più di adesso) i politici (mi vengono in mente, in particolare, certi presidenti della camera particolarmente dirigisti che non sanno stare al posto loro...).
La soluzione sta nelle uniche due realtà che stanno cominciando a funzionare, seppur in maniera inefficiente: Terna e Snam Rete Gas. Ovvero: privatizzare la rete, quotarla in borsa e renderla il più possibile "public" ovvero ad azionariato diffuso. Un po' alla volta magari, ma comunque è quella la strada, creare un codice di utilizzo della rete che gli operatori devono rispettare e lasciare che se la giochino: Telecom, Wind, Tele2 AT&T e chi più ne ha più ne metta.
Al momento sono contrario ad un'acquisizione estera più che altro perchè l'interesse è dettato SOLO dall'evidente situazione di quasi-monopolio di cui gode Telecom e non da un ragionamento industriale di chissà che profondità e visione.
Sul fatto che la rete debba essere statale, così come sul fatto che debba arrivare dovunque ci siano persone non sono affatto d'accordo: il telefono via cavo non è l'acqua, non è vitale per l'uomo più di quanto lo sia la velina bionda (che pure rende la vita migliore). Ne segue che se ho del profitto a portarti questo servizio/prodotto fino a casa tua lo faccio, se ritengo di no, evito. Dopotutto se uno vuole vivere in cima a una montagna perchè il propietario della rete dovrebbe rimetterci?!?!?!
Ciao a tutti :wacko:
guarda chi si rivede...
concordo in toto, con te Mike :wacko:
ritengo che aziende come gas,sanità,istruzione,trasporti pubblici,acqua,telefonia fissa e autostrade debbano rimanere statali.
sono servizi pubblici ESSENZIALI,e personalmente non tollero che un maiale capitalista si arricchisca sui miei sudati guadagni.ormai siamo in mano ai liberisti,quindi non m'illudo piu di tanto.
Dopotutto se uno vuole vivere in cima a una montagna perchè il propietario della rete dovrebbe rimetterci?!?!?!
Se uno vuol vivere in cima a una montagna perché il proprietario della rete dovrebbe guadagnarci?
Con questo ragionamento si ottiene un affollamento dei centri urbani. Chiunque ha il diritto di vivere degnamente nell'abitato che preferisce. Chiaro che se uno si va ad appollaiare su una vetta in eremitaggio, allora si assuma le conseguenze del caso. Ma il paesello di duecento abitanti a mille metri di quota ha DIRITTO ad avere il telefono via cavo come l'abitante di Milano Centro - e per favore, il telefono via cavo è necessario per una vita dignitosa in Italia. Non nel Bangladesh, ma in Italia spero proprio di sì...
E non dirmi "se volete andare a vivere in cima a una montagna non avete diritto al telefono". Perché c'è gente che in cima a una montagna c'è nata, e vorrebbe continuare a viverci decentemente, il che implica il telefono - ce ne sono abbastanza di difficoltà, te lo garantisco. Infatti io sono uno di quelli, e se mi dici che non ho diritto ad avere il telefono alle stesse condizioni di chi sta qualche cento metri più in basso scusa ma mi inca**o.
(tra l'altro è un buon modo per evitare lo spopolamento delle valli. Si tratta di difendere un diritto della gente, non un privilegio di pochi).
Il discorso non è tanto "io scappo in montagna e voglio che mi inseguano portando le linee del telefono", ma il fatto "io già vivo in montagna, e non so se le linee che mi servono resteranno o verranno tolte perché considerate un surplus dalla nuova azienda".
Comunque ho riletto qualche dichiarazione di Tronchetti del tempo dell'acquisizione di Telecom...
Diciamo che al suo confronto certi politici di mia conoscenza diventano più coerenti di un maestro di sillogismo.
Ragazzi, un tizio e una comunità sono due cose ben diverse. In ogni caso, imho, portare i cavi o meno rimane nel diritto di chi deve spendere dei soldi per costruire la rete. Se la rete è dello stato potrebbe volere portarli anche dove non gli conviene (e io da contribuente non è che sarei proprio felice, perchè il tizio che abita solo in montagna paga le tasse quanto me che condivido la linea con centinaia di altri). E poi volete dirmi che non ci sono altri modi di comunicare al giorno d'oggi? Internet via parabole, telefoni satellitari, cellulari normali, chi più ne ha più ne metta.
Perché c'è gente che in cima a una montagna c'è nata, e vorrebbe continuare a viverci decentemente, il che implica il telefono - ce ne sono abbastanza di difficoltà, te lo garantisco. Infatti io sono uno di quelli, e se mi dici che non ho diritto ad avere il telefono alle stesse condizioni di chi sta qualche cento metri più in basso scusa ma mi inca**o.
Nessuno vuole sradicarti dalla montagna, ma se ci sono difficoltà che ti sembrano abbastanza (ti giuro che ti credo) sta a te decidere se rimanerci in montagna o meno. Mi spieghi perchè io, anche indirettamente, anche in minima parte, dovrei sborsare dei soldi per alleggerirti la vita e far sì che tu possa restarci?!?
Tu fai qualcosa per me? Dai dei soldi perchè, che ne so, la tangenziale di Bologna abbia tre corsie vere invece di due più una monca? No?! E allora parliamo di fuffa e interessi particolari (occhio, non ce l'ho con te, è tanto per esemplificare).
Matte, se le linee ci sono già non esiste ditta al mondo che pagherà qualcuno per toglierle. Potrebbe certo decidere di non farci arrivare l'ADSL, ma per come la vedo io è del tutto legittimo.
@ Edd:
Anche se avrei da discutere sull'essenzialità di alcuni di quei servizi (conosco gente che è nata e vissuta benissimo in montagna senza prendere mai l'autostrada :lol: ), quello che mi lascia perplesso è: da dove salta fuori che i servizi essenziali non possono essere forniti da privati?
Ci vogliono delle regole ferree, un grande controllo, ma in inghilterra (per fare un'esempio, ma per gli USA vale lo stesso) l'acqua è privatizzata, il gas e la telefonia non ne parliamo. E i porci capitalisti sono spesso gente che da giovane non era ricca, solo poi ha avuto delle buone idee, molto più spesso una sola, ed è stato capace di venderle, di trovare persone per cui avessero un valore.
Bravi loro che hanno rischiato e sono riusciti, dico io.
Ciauz ;)
chiaramente quella sui ''maiali capitalisti'' era una provaocazione,ma molto probabilmente ho esagerato.
chiedo quindi scusa a tutti.
sono comunque dell'idea che servizi primari debbano essere in mano ad aziende che non hanno come fne ultimo l'arrichimente di un individuo.
La logica di mercato non deve travalicare gli interessi della gente. Deve essere uno strumento, non un fine.
Tradotto, lo scopo di lucro non deve essere lo scopo principale di una azienda che si occupa di fornire i servizi fondamentali.
Che poi faccia soldi, tanto meglio. Ma bisogna vedere COME li fa... bisogna parlare di un bilancio etico, e di alcune condizioni fondamentali. Mi sta benissimo che Telecom vada in mano austroungarica o tardo-assira, ma quei simpatici signori della guerra che vanno a caccia di leoni devono promettere di rispettare alcuni impegni (cablaggio, tariffe, ecc).
Con severissime penali in caso contrario.
Non bisogna andare contro il capitalismo o contro l'avidità umana. Bisogna sfruttarli.
@ Edd:
Anche se avrei da discutere sull'essenzialità di alcuni di quei servizi (conosco gente che è nata e vissuta benissimo in montagna senza prendere mai l'autostrada :lol: ), quello che mi lascia perplesso è: da dove salta fuori che i servizi essenziali non possono essere forniti da privati?
Il problema della privatizzazione dei servizi é uno solo: non é economico!
Un'azienda privata non puó mantenere chessó il servizio ferroviario e guadagnarci qualcosa, i costi sono troppo alti. Pensate a tutte le infrastrutture da mantenere (infatti per prima cosa hanno chiuso tutte le stazioni dei paesotti piccoli, e adesso per farsi un biglietto del treno tocca farti 30 chilometri).
In piu, e questa purtroppo é una reltá, in Italia non puoi privatizzare delle aziende troppo grandi, i dipendenti da statali, diventano privati da un giorno all'altro e si ritrovano senza un capo a controllarli. Personalmente posso denunciare decine di episodi di menefreghismo ai livelli piu indicibili, ma lasciamo perdere che é meglio. E intanto i servizi pubblici vanno allo scatafascio...
Altro esempio: il telefono in brasile: la privatizzazione ha praticamente distrutto la rete telefonica brasiliana: in ogni regione ci sono piu ditte di telefonia, quindi piu elenchi telefonici, tutte le ditte ovviamente offrono tariffe differenti e ovviamente hanno anche prefissi differenti. Il caos piu totale. Se non sai un numero di telefono sei spacciato.
Lo scopo di un ente che offre servizi pubblici (treni, autobus, telefoni, corrente, e anche le poste) dovrebbe essere quello di riuscire a coprire i costi, offrendo il miglior servizio possibile, e non un guadagno possibilmente alto, mantenendo bassi i costi, e fregandosene del servizio.
E questo non va d'accordo con il principio "lassez faire" del mercato libero.
;)
P. S. e poi parlano di privatizzare le poste *brrrr* :D, ve l'immaginate il risultato? In ogni provincia una ditta postale diversa, con tariffe diverse e con tempi di consegna diversi. Mandare un pacco a Napoli, ti costa 300 Euro, un e mese di spedizione, sempre che non venga "perso" nel frattempo.
\edit: Vedo che mi ha gia anticipato Gone Berserk, anch'io la vedo così!
Purtroppo la gestione pubblica, negli anni, si è rivelata un totale fallimento. Mai nessun responsabile e chi paga è sempre e solo il contribuente. Anche questo evidentemente è inaccettabile...
La speranza è che la gestione mista dia risultati più accettabili; in caso contrario la vedo dura tornare allo statalismo, sopratutto in considerazione del livello politico attuale.