Allora dovrebbe in qualche modo risarcire lo Stato...l'incoerenza, se non in casi gravi, è secondaria. L'uomo politico che promette meno tasse e poi se ne strafrega è un esempio di incoerenza condannabile (o semplicemente un modo per metterlo dove non batte il sole :lol: ) :blink:
se una signorina dice di non voler avere più un rapporto sessuale è suo diritto anche se era consenziente fino ad un nanosecondo prima è un suo diritto, se un soldato volontario diserta allora è un codardoCodardo, dipende; incoerente, sí. Comunque, una differenza di fondo è che il soldato volontario per questa sua scelta ha ricevuto soldi e materiali dallo Stato, che ha investito in lui tempo e risorse per addestrarlo per quella guerra che lui ha disertato. Lo Stato ha investito in lui con lo scopo di "usarlo" come soldato, e questo, al momento di arruolarsi, la persona lo sapeva.
Anche il tizio con la signorina, in effetti. Vuoi mettere tutti i soldi spesi per portarla a cena, farle i regali e tutto il resto e poi alla fine si va in bianco? :blink: vabbè era un OT scherzoso tanto per dire qualche castroneria :lol:
Oggi fare il soldato è un lavoro...ma uno che va ad arruolarsi SA che nel mestiere del soldato ci sono certe cose da fare. Può capitare di andare in teatri di guerra per missioni di peace keeping, può capitare di dover rispondere al fuoco di ribelli o miliziani, può capitare di dover uccidere qualcuno o di rimanere feriti o uccisi. Ma queste cose uno che va a fare il militare le sa, prima di essere mandato sul campo segue un addestramento e può lasciare quando vuole. Ma quando finisce l'addestramento e fa i giuramenti, bè allora lui è un soldato e deve eseguire gli ordini. A qualcuno potrà sembrare una cosa stupida, malsana o che altro..ma è stata una sua libera scelta. Non dimentichiamo poi che su queste persone si deve affidare la nostra sicurezza, sia che siamo in vacanza in Libano, sia che siamo a casa nostra in Italia. Anche un poliziotto è un militare, e deve saper difendere sè stesso, i suoi concittadini e il suo paese. Se un soldato fa da scudo ad un civile in un teatro di guerra ha fatto un atto eroico, vero, ma ha fatto anche il suo lavoro. Se un soldato si sposta e lascia campo libero alle pallottole sui civile che deve proteggere allora è uno che non ha fatto il suo lavoro, e come conseguenza qualcuno è morto. Quindi attenzione a dire che la diserzione è una cosa giusta e comprensibile. Al giorno d'oggi l'esercito e le missioni all'estero sono su base volontaria, quindi chi diserta è una persona orribile.
prima di essere mandato sul campo segue un addestramento e può lasciare quando vuole
Dipende: ora dovrebbe essere cosí, ma prima non sempre c'era la possibilità di lasciare.
Quindi attenzione a dire che la diserzione è una cosa giusta e comprensibile. Al giorno d'oggi l'esercito e le missioni all'estero sono su base volontaria, quindi chi diserta è una persona orribile.
ma al giorno d'oggi si può parlare ancora di diserzione? Linguisticamente si, per carità, ma mi pare che l'impianto concettuale della diserzione sia diverso. Fermo restando che ci sono ancora posti e guerre nel mondo in cui c'è l'obbligo di leva (forzato, legalizzato o culturale che sia) e che la maggior parte delle guerre nella storia non hanno goduto di leva volontaria, mi sembra più corretto definire il nostro come un caso particolare (ahimè, aggiungerei :wacko: ). Quindi, un "disertore" non specificato a me fa venire in mente un soldato che decide di non combattere laddove sarebbe obbligato a farlo, non per libera scelta. Tuttavia, è il contesto e il background che mi fanno dubitare delle parole del politico; se fosse stato un anonimo avrei sottoscritto la sua opinione, ma messa così suppongo che si riferisca anche ai nostri disertori e allora non son più d'accordo, come giustamente dici hanno fatto una libera scelta e non ha senso disertare. Certo, esiste la possibilità di cambiare idea, ma esiste anche la possibilità di approfittarne per prendere stipendio e poi rinunciare ai doveri :shock:
Ho 3 cugini arruolati volontari nell’esercito, due dei quali sono stati in missione in Kossovo. Da quel che ho capito parlando con loro, tolte alcune caserme "storiche"(ad esempio la Brigata Sassari) che mandano sempre i loro soldati in zone di guerre, per le altre l'invio è a rotazione tra le varie caserme. Inoltre è il soldato stesso che fa richiesta di andare in missione e viene fatta una specie di graduatoria. Per zone come il Kossovo ci sono liste di richiesta lunghissime, per l'Iraq e l'Afghanistan moooooolto di meno. E' logico che se quando arriva il turno di una caserma, questa non ha il numero di richieste necessarie, allora possono essere inviati soldati che non ne avevano fatto richiesta, ma mi hanno detto che di solito è molto improbabile.
Per quanto si possa avere assoluto bisogno di soldi, penso che per fare richiesta di essere inviati in Iraq bisogna avere una sorta di "vocazione" per l'esercito e le missioni di pace. Per molti sarà così, e allora penso che il problema della diserzione nemmeno si poni.
Per gli altri.... sicuramente se accetti e vieni pagato devi portare a termine il tuo lavoro. Quando torni a casa poi deciderai sul da farsi. Penso, però, che tra un addestramento in caserma e un teatro di guerra ce ne passi davvero tanto e nessuno può sapere quale sia la reazione psicologica di un uomo. Forse è giusto prendere decisioni come il licenziamento dalle forze dell'ordine ma etichettarlo come "codardo" o “persona orribile” mi sembra esagerato. Senza contare che molti si arruolano perché unica valida soluzione alla disoccupazione, come giustamente ha fatto ricordare Morgil.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Penso, però, che tra un addestramento in caserma e un teatro di guerra ce ne passi davvero tanto e nessuno può sapere quale sia la reazione psicologica di un uomo
Si, questo è vero, però come hai detto anche tu...una cosa è portare a termine il lavoro (o missione che dir si voglia) e poi decidere di non farlo più; altra cosa è dire Io penso che la diserzione sia un atto di diritto in una seduta del parlamento...e non in Israele dove c'è leva obbligatoria sia maschile che femminile...in Italia dove, volendo, era presente anche la possibilità di fare servizio civile al posto della leva.
adesso come adesso l'unico caso recente di diserzione è in america (ma sicuramente ve ne sono stati altri)
il problrma per me è il seguente :il soldato da la sua disponibilità per fare ,missioni all'estero magari anche per un po' più di soldi ,se poi poco prima della sua apartenza nel posto scoppiano dei casini, lui (giustamente) si spaventa e non vuol partire .
io sinceramente non riuscirei a giudicarlo
Resto sulla linea del
- legittimo se la leva è coatta
- scorretto se la leva è volontaria
Una domanda: per quanto riguarda il lato psicologico, di una persona traumatizzata al fronte o che all'ultimo si tira indietro... ma essendo l'esercito professionista non esistono test psicoattitudinali per selezionare soldati resistenti a questi stress emotivi e stati di shock?
il problrma per me è il seguente :il soldato da la sua disponibilità per fare ,missioni all'estero magari anche per un po' più di soldi ,se poi poco prima della sua apartenza nel posto scoppiano dei casini, lui (giustamente) si spaventa e non vuol partire
Si tratta comunque di un soldato, se sei un dipendente di McDonald e capita un attentato posso capire che ti licenzi...ma un soldato SA cosa può succedere; SA che è possibile che gli sparino addosso e SA che il suo lavoro spesso si svolge là dove si spara, quindi la diserzione in servizio volontario è una cosa totalmente sbagliata, da condannare e assolutamente da non incoraggiare.
- legittimo se la leva è coatta
Bè dipende anche se c'è alternativa alla leva, come era in Italia...
Penso che esistano e dovrebbero essere attendibili.
Cmq capisco che il lavoro del soldato è un dovere civile e se non lo fa "ci scappano i morti" ma mi sembra esagerato etichettare i disertori come codardi o persone orribili. Apriti cielo la diserzione non è più all'ordine del giorno, sopratutto perchè il servizio di leva è violontario. Per rispondere alla Vipera rossa di Dorne (tanto di capello per il nick :shock: ) nemmeno io penso che la diserzione sia giusta e comprensibile, in alcuni casi è giustificabile, in altri di meno. Il disertore non ammazza nessuno, però allo stesso tempo può far morire qualcuno. La soluzione sarebbe fa cessare ogni tipo di guerra...ma questo ahimè è piuttosto imrpobabile, stando a quanto diceva Aristotele: "Facciamo la guerra per vivere in pace". Un circolo vizioso.
La diserzione non è un diritto, ma non mi pare così condannabile: fuggire è sempre una cosa deplorevole, ma volte anche l'uomo più coriaceo cede. Accade poco spesso, al giorno d'oggi, ma può accadere. Forse dovrebbero semplicemente licenziare i disertori senza disprezzarli o lodarli.
il soldato da la sua disponibilità per fare ,missioni all'estero magari anche per un po' più di soldi ,se poi poco prima della sua apartenza nel posto scoppiano dei casini, lui (giustamente) si spaventa e non vuol partire
Mi dà tanto l'impressione di uno che vuole sfruttare la migliore condizione economica, però solo finché questo non dà grossi rischi aggiuntivi... comodo, sicuramente. È un soldato, sa che possono scoppiare casini, sa che nel lavoro che ha scelto ci sono rischi, che possono anche essere grossi... onestamente, non mi trovo nemmeno troppo d'accordo con il "giustamente" da te detto, se è riferito anche al "non vuole partire": è naturale che si possa spaventare, questo sí; ma giusto che si tiri indietro? Mi sa tanto di opportunismo, per i motivi detti a inizio messaggio.
Ma infatti è così.
Di gente che vuol fare il soldato seriamente ce n'è poca.
Si può discutere se si condivide la scelta, ma si deve partire da una scelta consapevole...
Ho sentito dire diverse volte "vai nell'esercito, ti pagano per non fare un c***o"
Ci credo che questi svicolano se c'è da andare in missione...
La diserzione non è un diritto, ma non mi pare così condannabile: fuggire è sempre una cosa deplorevole, ma volte anche l'uomo più coriaceo cede.
Per carità, hai ragione. Tuttavia penso che la "diserzione" in senso classico intenda sia il fuggitivo che cambia idea all'ultimo sia chi lo fa non per fuggire ma per rimanere fermo nei suoi ideali :shock:
sai, se uno si arruola nell'esercito contro che ideali va per essere
"costretto" a disertare????
secondo me il discorso è come ha scritto mornon.
ciao :shock: