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Ma la frenata quanto durerà...
R di Red Snow
creato il 19 gennaio 2007

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Red Snow
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Inviato il 19 gennaio 2007 12:40 Autore

Spero di riuscire a condensare un pensiero che trovo in molti topic e che penso sia evidente a tutti:

 

Nelle prime pagine del libro:

 

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Eddard diventa Primo Cavaliere, scopre dei figli illegittimi del re, re Robert muore, lui viene imprigionato, la famiglia dispersa...Daneyris passa dall'essere una bambina, allo sposarsi, al conquistare un posto di diritto nella considerazione della tribu, a perdere fratello, marito e figlio, a guadagnare tre draghi.

Gli Estranei si manifestano, Jon va a Nord, scopriamo tutto della Barriera e dei Guardiani della Notte... Scoppia una guerra, la stabilita' politica crolla, ci sono battaglie, cambi di campo... In quanto? 800 pagine....

 

 

e poi?

 

non dico che non sia accaduto nulla ma sicuramente al ritmo del primo libro si poteva condensare il tutto in 1500 pagine in meno...

 

ora la domanda è secondo Voi questo calo del ritmo era necessario?

 

fa bene alla saga?

 

Vi ha lasciato l'amaro in bocca?

 

Ciao.


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soulwolf
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Inviato il 19 gennaio 2007 12:52

teoricamente il "rallentamento" dovrebbe essere dovuto al mancato "salto" di 5 anni, in teoria Feast non doveva esistere, poi però a pensato di voler spiegare gli avvenimenti di questi 5 anni in un libro (condivido la scelta comunque..)


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Hoepner
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Inviato il 19 gennaio 2007 12:59

Beh, secondo me dipende anche dal momento scelto per l'inizio. Dopo 15 anni di stasi politica (se si esclude la rivolta dei greyjoy) post Tridente, Martin sceglie come inizio della saga il momento del cambio generazionale, quando cioè i figli di coloro che combatterono sul tridente diventano adulti (o quasi). Ciò porta naturalmente ad un salto di velocità per l'ingresso nella scena politica di un'infinità di nuovi personaggi che premono per guadagnare il loro spazio.... secondo me è questo balzo iniziale che da l'idea di un rallentamento atttuale. Se ci pensate le cose scorrono anche sin troppo veloce rispetto ad una possibile realtà.


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Yaenrhys
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Inviato il 19 gennaio 2007 13:36

Io non escluderei nemmeno che Martin abbia fatto due conti e abbia visto che due libris megl ke one. Legittimissimo eh per carità.



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 19 gennaio 2007 13:54

La moltiplicazione dei PdV è stata anche un evento che ha causato del rallentamento.

 

Inoltre tu hai citato gli eventi di AGOT, ma non mi pare che il ritmo di ACOK o ASOS sia più lento...

 

Hai detto 1500 pagine. Secondo me, depurando ACOK e ASOS dai PdV nuovi, saremmo ricaduti anche ben sotto questa tua stima...

Secondo me l'unico rallentamento si è verificato nel Dominio, ma dopo i massacri dei libri precedenti l'ho trovato del tutto fisiologico...


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 19 gennaio 2007 14:27

Forse lo svolgimento dei fatti è un pò lento, ma io ho praticamente divorato tutti i suoi libri...

Fedeltà al lord del Nord >_> ^_^


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Ilyn Payne
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Inviato il 19 gennaio 2007 14:29

Per me quantità non è sinonimo di qualità, per cui rallentare la velocità degli eventi non è necessariamente un male, anzi, potrebbe esserlo anche il contrario. L'importante è il modo in cui viene raccontata la storia.

Tra l'altro direi che l'apice della "velocità" viene forse raggiunto nel terzo libro inglese, non nel primo.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 19 gennaio 2007 15:00

Quoto perfettamente Ilyn.

Inoltre penso che uno dei punti forti di Martin sia la capacità di creare un mondo "vivo" grazie alla profondità dei dettagli, delle piccole situazioni, degli aspetti di maggiore umanità dei personaggi... valutarlo solo sulla base del "cosa succede e quando" mi sembra un impoverimento.

 

Faccio un esempio inventato: se un pg si perde per i vicoli di Braavos e passa tre capitoli a non evolvere la propria situazione personale, a me piace moltissimo comunque leggere le descrizioni dei palazzi, episodi della storia della città, descrizioni di persone che passano, la storia di qualche pescatore o prostituta o cavaliere decaduto... non c'entrano niente con le vicende del pg principale o con la situazione di Westeros in sè, ma qualunque evento principale poi accada in Braavos il background è talmente potente da rendere quell'episodio infinintamente più vero.


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Red Snow
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Inviato il 19 gennaio 2007 15:11 Autore

La moltiplicazione dei PdV è stata anche un evento che ha causato del rallentamento.

 

In effetti penso che stia esagerando e quello che nel primo libro sembrava un meccanismo perfetto via, via mi sembra che stia diventando un freno...

 

Tra l'altro direi che l'apice della "velocità" viene forse raggiunto nel terzo libro inglese, non nel primo.

 

E' vero nella fine, ma stiamo parlando di "poche" pagine in confronto ad un intero libro IMO

 

 

Faccio un esempio inventato: se un pg si perde per i vicoli di Braavos e passa tre capitoli a non evolvere la propria situazione personale, a me piace moltissimo comunque leggere le descrizioni dei palazzi, episodi della storia della città, descrizioni di persone che passano, la storia di qualche pescatore o prostituta o cavaliere decaduto... non c'entrano niente con le vicende del pg principale o con la situazione di Westeros in sè, ma qualunque evento principale poi accada in Braavos il background è talmente potente da rendere quell'episodio infinintamente più vero.

 

la mia non era un'ode alla velocità (Ti quoto per quanto detto) volevo solo vedere se era una mia impressione o la variazione era stata notata anche da Voi e se secondo Voi era un'esigenza o una scelta. >_> ^_^


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khal Rakharo
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Inviato il 19 gennaio 2007 18:01

Quoto perfettamente Ilyn.

Inoltre penso che uno dei punti forti di Martin sia la capacità di creare un mondo "vivo" grazie alla profondità dei dettagli, delle piccole situazioni, degli aspetti di maggiore umanità dei personaggi... valutarlo solo sulla base del "cosa succede e quando" mi sembra un impoverimento.

 

Faccio un esempio inventato: se un pg si perde per i vicoli di Braavos e passa tre capitoli a non evolvere la propria situazione personale, a me piace moltissimo comunque leggere le descrizioni dei palazzi, episodi della storia della città, descrizioni di persone che passano, la storia di qualche pescatore o prostituta o cavaliere decaduto... non c'entrano niente con le vicende del pg principale o con la situazione di Westeros in sè, ma qualunque evento principale poi accada in Braavos il background è talmente potente da rendere quell'episodio infinintamente più vero.

>_> ^_^ :D

Io vivrei un libro di flashback, racconti dal passato, aneddoti, descrizioni (non troppo dispersive però) del mondo e tutto il resto che fa ambientazione...

 

È questo che innalza il valore di AFFC, carente sotto altri aspetti ma per l'ambientazione superiore ai primi tre libri. Basta dire che abbiamo nuovi PG ferrosi, scopriamo Dorne e vediamo il viaggio di Brienne - altrimenti noiosissimo.


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Doran Nymerios
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Inviato il 19 gennaio 2007 18:52

Ilyn e Iskall dicono bene, però come dicevano i latini, est modus in rebus. Non è un mistero, del resto, che io ritenga l'ultimo libro eccessivamente lento e vuoto di veri e propri rivolgimenti. Certo, ci sono molte descrizioni, ci si addentra molto di più nella vita di questo mondo, e Martin lo sa bene che queste cose piacciono alla gran parte dei suoi fan. Però secondo me eccede, sfrutta eccessivamente questa carta, interiorizza troppo alcuni personaggi e a volte pare dilungarsi immotivatamente. Non spetta a me giudicare i motivi per cui Martin lo abbia fatto... però è un dato che il rallentamento sia in atto e che un'idea di fine si percepisca sempre più lontana. Non che desideri vedere fintia la saga su due piedi, però è bello tutto ciò che è compiuto, e leggendo A Feast for Crows ho come l'impressione che la saga potrebbe restare incompiuta per moooolto tempo, semplicemente perchè, come lo stesso Martin ammette, la vicenda si è complicata da sola col tempo, anche al di là della sua volontà e dei suoi intenti originari. Ha messo tanta, tantissima, forse troppa carne al fuoco all'inizio, e molte cose di lunga portata rivelano il loro peso col tempo, e quindi col tempo si verifica l'esigenza di spiegare le conseguenze e gli impatti di determinate scelte, magari fatte non del tutto consapevolemente anni fa.

Vedremo... ma temo tempi sempre più viscosi...


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Re Arbor
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Inviato il 19 gennaio 2007 19:17

A me, ad esempio, l'ultimo libro ha un po' deluso!

 

Mi aspettavo un ritmo più elevato ed, invece, Martin ha spostato l'attenzione su altri personaggi.

 

Se nei prossimi libri fa altrettanto e si inventa nuovi personaggi, qui, con la saga, non la finiamo più!!!

 

SPOILER da IL DOMINIO DELLA REGINAfd21602ac6cb7175687e75027e54b7b9'fd21602ac6cb7175687e75027e54b7b9

 

Non sappiamo nulla, ad esempio, di ciò che sta effettivamente accadendo a Delta delle acque. Ed ecco, quindi, che potrebbe spostare l'attenzione su Brynden il Pesce Nero!

 

Oppure il gioco di intrighi e di alleanze delle famiglie Frey o Tyrell (nell'ultimo caso potrebbe accentrarsi sulla "regina di spine" o sul "cavaliere di fiori").

 

Non dimentichiamoci, poi, che nell'ultimo libro non sono apparsi personaggi come Catelyn, Dany, Jon, Brann e Rickon, Theon Grev., Tyrion, ecc..

 

Hai voglia di 'sto passo quanti libri occorreranno!!

 

 

Ripeto quanto detto da me in un altro topic: Martin dovrebbe accentrare la propria attenzione sui personaggi chiave, passando gli altri con una veloce carellata e velocizzare l'entrata in scena degli Estranei!!

 

Ritengo inconcepibile che questi esseri sono apparsi nel prologo della saga e poi, praticamente, più nulla (o poco più) per la successiva decina di libri italiani!!

 

Ciao a tutti >_>


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Drogon
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Inviato il 19 gennaio 2007 19:26

secondo me l'ultimo libro (e il prossimo presumo perchè sono lo stesso libro)

sono effettivamente un po' lenti, ma la necessità di mettere un po' di ordine secondo me era evidente, non si potevano fare

dei libri pazzeschi per tutta la saga... è vero che non sono belli come gli altri, ma secondo me ci stanno.

imho ovviamente.

ciao >_>


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Ilyn Payne
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Inviato il 19 gennaio 2007 20:09
è un dato che il rallentamento sia in atto e che un'idea di fine si percepisca sempre più lontana.

Un dato soggettivo, io ho avuto l'impressione di assistere al prologo per il gran finale ad esempio. E già il fatto che si avverta un cambio di rotta è un enorme passo in avanti nella storia.

La dispersione degli eventi è un'impressione che può avere solo il lettore che si è letto mezzo Feast, ma letta anche la seconda parte (abbiate fiducia) si capisce che le trame non sono fine a sé stesse, e che anzi il campo va sempre più restringendosi. Senza contare poi che Feast copre solo mezzo arco narrativo, e ci mancano le storie di Jon, Tyrion, Daenerys e Bran. Mica poco.


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Raya
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Inviato il 19 gennaio 2007 21:17

Un dato soggettivo, io ho avuto l'impressione di assistere al prologo per il gran finale ad esempio.

 

Anche a me il ritmo dilatato di AFFC ha fatto pensare la stessa cosa.

A ben guardare, i POV saranno anche molti ma le azioni tendono a convergere progressivamente attorno a dei punti caldi (luoghi o persone). E, in fondo, quanto accade in quest'ultimo libro era già stato ampiamente "seminato" in quelli precedenti. Siamo nella fase "la calma che precede la tempesta".


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