SPOILER DA IL PORTALE DELLE TENEBRE
Non so voi ma io quando ho letto che la Montagna che cavalca ha fatto fuori la Vipera rossa di Dorne, facendo sì che il Folletto venisse condannato a morte, non sono riuscito a continuare e leggere il capitolo di Dany...ero troppo ansioso e sono corso a leggere il primo capitolo di Jaime per capire come si sono evolute le cose (per tornare solo in seguito su Dany).
FINE SPOILER
Ti quoto in pieno...sono stato costretto anch'io a fare così....proprio non potevo cambiare argomento in quel momento!!!
.....ecco...però considerarla una soap non c'ho mai pensato.... ......ridge in effetti sembra renly
Ciao
Bry
Più digeribile? Ehehehe
Dipende dagli stomaci!!!
Beautiful per me ha l'effetto del sangue degli Alien...mi corrode!
Cmq è vero, per lo più serve indicativamente una divisione per le case editrici, alla fine!
Avete mai letto Pratchett? Io lo trovo bravo e divertente, fruibile a diversi livelli ma per lo più viene inserito nella letteratura per ragazzi...mi sono sempre chiesta perkè!
Catalogare un libro all'interno di un genere non credo significhi solo decidere all'interno di quale collana pubblicarlo...
Ritengo significhi anche avere delle pietre di paragone ed una determinata metrica di confronto.
Un fantasy sarà valutato rispetto ad altri libri ed in base a criteri anche differenti rispetto, ad esempio, ad un giallo.
Le categorie sono utili, questo è innegabile. Diventano dannose quando, invece che un mezzo, diventano un fine.
Sapere che un libro appartiene ad un determinato genere può aiutare la lettura, ma trovo sbagliato invece leggere un libro allo scopo di capire se è più fantasy o romanzo storico... Ogni libro fa storia a sé.
Avete mai letto Pratchett? Io lo trovo bravo e divertente, fruibile a diversi livelli ma per lo più viene inserito nella letteratura per ragazzi...mi sono sempre chiesta perkè
Anche ame piace un sacco!!!ecco un altro autore che scrive fantasy senza cadere nel banale...è troppo folle!
Avete mai letto Pratchett? Io lo trovo bravo e divertente, fruibile a diversi livelli ma per lo più viene inserito nella letteratura per ragazzi...mi sono sempre chiesta perkè!
Viene inserito nella letteratura per ragazzi perchè... boh... probabilmente perchè chi decide queste cose pensa che il Mondo Disco sia una favoletta, un fantasy "leggero", più adatto ai ragazzi di altri libri in cui ci sono tante botte, sangue, violenza ecc...
A mio avviso una parodia così irriverente del fantasy moderno come quella di Pratchett è riduttivo essere inserita nella letteratura per ragazzi...
uff... Visenya mi hai fatto venir voglia di leggere Pratchett adesso...
mm.. ok, sto andando OT...
ghghgh scusami Rapier!
e grandissima Ani!!!
Sapere che un libro appartiene ad un determinato genere può aiutare la lettura, ma trovo sbagliato invece leggere un libro allo scopo di capire se è più fantasy o romanzo storico... Ogni libro fa storia a sé.
Esatto Lord Beric!
Anche se spesso capita che ci faccia storcere un pò il naso vedere un determinato libro classificato dalla casa editrice, a nostro giudizio, in modo errato.
Ciò non toglie che se un libro è valido, lo è a prescindere dallo scaffale su cui si trova in libreria!
Martin per me deve stare nel fantasy, mentre per altri potrebbe dover stare nella sezione storica...ma allora Turtledove dove dovrebbe andare???
mi fa veramneter mooooooooooooooooooooooooooolto piacere(sul sero) aver iniziato una discussione che sembra interessare a 'sì tant e persone.
ora,x quanto riguarda la creazione di categorie di libri io sn della stessa opinione di Lord Beric,in quanto penso che esse siano effettivamente utili per stabilire dei termini di paragone, tenendoci pero a specificare ovviamente a specificare che nn ho lertto le cronache allo scopo di stabilire la possibile loro categoria di appartreneza.
POSSIBILI SPOILER
riguardo alla questione che la saga di Martin ti fa affezionare moltissimo ai personaggi che incontri,io SONO d'accordo (e l'ho detto fin dall'inizio);pero il fatto è che spesso quando vedi csa succede ai suddetti personaggi ti resta l'amaro in bocca, e sembra strano trovarseli protagonisti (dei capitoli o della storia o magari di entranbi,nel senso che magari c'è gente tpo Sansa che è PdV ma nn ha poteri di influenza sulle vicende,mentre Renly/Robert sono Pg nn PdV ma cn la capicita di influenzare la saga ed infine c'è gente, tipo Eddard Stark ,protagonista in ambedue i sensi)in qualche libro precedente e,poi ad un tratto vederseli in disgrazia/sotto condanna/traditi ,il tutto infidamente ed ingiustamente,in qualche modo da qualcuno(cosa che sembra accadere piuttosto spesso nella saga).
ciao Principe Oberyn Martell
Beh, se lascia l'amaro in bocca significa che Martin riesce a far appassionare alla sua saga... Però è innegabile che è solo realista.
Martin stravolge l'idea di fantasy come evasione... In lui di evasione imho c'è solo il mondo... E francamente ben poco anche di quello. Ma la gente che lo popola è tale e quale a quella del nostro mondo.
Come dire... Passata l'epoca degli eroi (di ispirazione mitologica e di tradizione tolkeniana); scriviamo degli uomini.
PS: Principe, ovviamente non intendevo dire che avevi letto la saga solo per classificarla... Il mio era un discorso generale...
Passata l'epoca degli eroi (di ispirazione mitologica e di tradizione tolkeniana); scriviamo degli uomini.
Matte, se non fossi un uomo, perdipiù ingegnere, ti chiederei di sposarmi
Tutta da valutare, però, la profondità dello sguardo di Martin sull'Uomo. Finora non mi pare abbia fatto molto, i singoli personaggi vivono i propri drammi in maniera non dico superficiale ma di certo scarsamente introspettiva.
Al contrario, a livello generale, imho lo Zio sta facendo un gran lavoro per quanto riguarda il clima sociale e di interazione tra gli individui. Un po' una metafora dell'andamento americano in cui si ritrovano dei grossi temi: l'impossibilità metropolitana a fidarsi degli altri, lo scollamento profondo interno all'istituzione familiare, l'arrivismo sociale, la ricerca spasmodica delle posizioni di potere e di prestigio, la discrasia tra il comportamento sociale (mi viene in mente Cersei, ma anche Cat e Sansa) e il privato (sempre più tormentato di drammi vissuti in solitudine).
In generale comunque quello che mi sembra spicchi particolarmente è come ognuno dei personaggi delle Cronache sia, in realtà , profondamente solo, ed anche incapace di condividere se stesso con gli altri (e qui possiamo citare un po' tutti i PdV, tranne forse Bran, Sansa e Sam).
Spero di aver detto qualcosa di comprensibile
Ciauz
Mik, va benissimo così, non mi offendo se non mi chiedi la mano... :singing:
In ogni caso non capisco dove trovi la superficialità in Martin... Non mi venire a dire che un personaggio come Ditocorto è superficiale... O Varys... Anche uno stereotipo come Ned alla fine fa il suo bel colpo di scena e ci spinge a discutere se fosse stato veramente lui o meno...
Ovviamente non tutti i personaggi sono riusciti allo stesso modo, ma tieni anche conto del fatto che la vita di un pdv è vissuta solo tramite i suoi occhi, e possiamo sapere solo le sue idee. La vita di un personaggio non-pdv è tracciata invece dagli altri... Difficile dare profondità a simili personaggi, ed il lavoro di Martin in queste condizioni non mi è parso da poco.
Voglio dire: io sono un personaggio, ho le mie idee, agisco in base a queste, non ho bisgno di pensare il tempo di due pagine... Insomma, un monologo stile Innominato non ce lo vedo proprio. -> introspezione inutile o eccessiva
Oppure: io di un altro personaggio vedo le sue azioni, posso solo indovinare le motivazioni che ci stanno dietro. -> introspezione impossibile
In ogni caso non capisco dove trovi la superficialità in Martin... Non mi venire a dire che un personaggio come Ditocorto è superficiale... O Varys... Anche uno stereotipo come Ned alla fine fa il suo bel colpo di scena e ci spinge a discutere se fosse stato veramente lui o meno...
Attenzione, non ho detto che siano poco riusciti come personaggi, ho detto solo che il livello di introspezione di ognuno di loro non raggiunge mai grandi vette, non c'è in Martin una riflessione sull'Uomo, in generale, degna di questo nome.
La limitazione che sottolinei riguardo al PdV è vera fino ad un certo punto. A chi non capita mai di fermarsi a pensare?! Io per esempio lo faccio giornate intere, quando ne sento il bisogno. Invece ci troviamo sempre di fronte a personaggi che agiscono continuamente, di cui, peraltro, non ci vengono presentate le motivazioni (intese in senso più ampio come "ciò che ha portato a quella reazione"). Perchè non descrivere quella giornata in cui Jon snow si sente particolarmente abbattuto o preoccupato o malinconico o qualsiasi altra cosa e non fa altro che rimuginarci su?!
In quest'ottica i personaggi delle Cronache sono piuttosto statici, di una determinazione quasi asfissiante, mai traballanti e, soprattutto, stranamente fedeli al proprio "carattere".
Finora nessuno (e davvero nessuno) ha fatto una riflessione degna di questo termine, tra tutti i personaggi delle Cronache, e non son pochi, il che mi fa pensare che lo Zio non ci stia perdendo granchè tempo, nè la senta come necessità . Al contrario si sta concentrando sui rapporti tra i personaggi, anche dandoci PdV diversi sulla stessa questione, il che riporta a quella riflessione più "sociale" di cui parlavo poco sopra.
Tutto qui
Ciauz
Perchè non descrivere quella giornata in cui Jon snow si sente particolarmente abbattuto o preoccupato o malinconico o qualsiasi altra cosa e non fa altro che rimuginarci su?!In quest'ottica i personaggi delle Cronache sono piuttosto statici, di una determinazione quasi asfissiante, mai traballanti e, soprattutto, stranamente fedeli al proprio "carattere".
Perché se lo facesse avremmo 35 libri di 2000 pagine l'uno...
In ogni caso, ho capito cosa intendi dire, anche se imho esageri nel dire che non ci sono indecisioni né tentennamenti... Forse non tanti quanti uno se ne aspetterebbe visti gli eventi, ma io ne vedo.
Inoltre il fatto che lo Zio non parli delle giornate di introspezione dei personaggi non vuol dire che non ci siano... Anche se in quel caso dovrebbe farlo capire, sono d'accordo.
Infine solo una domanda... non mi è chiaro cosa intendi quando dici: "riflessione sull'Uomo"...
Pregi:
-E' scritto bene, senza pretese artistiche ma dannatamente bene;
-E' divertente, alcune battute e/o scenette sono memorabili;
-La trama è incredibilmente complessa ma lo Zione riesce a gestirla alla grande senza grossi cali di tensione, anzi;
-Alcuni personaggi sono anche essi memorabili.
-Non ci sono ridicoli elfi, nani, folletti, maghi, palle di fuoco dirompenti;
-Non ci tedia con tentativi di approfondimento psicologico che il 90% degli scrittori non sa comunque fare;
-E' realistico: violenza, stupidità , sesso e volgarità .
Difetti:
-Geografia e storia violentate (ma potrebbe non essere questo gran difetto);
-Età dei personaggi ridicola;
-Troppo abuso dell'espediente delle anticipazioni/allusioni...
Ma soprattutto:
-Come dice Damien, manca del cambio di marcia che caratterizza il capolavoro, differenziandolo dalla mera, ancorché apprezzabilissima, opera di intrattenimento.
Sul fatto che non ci sia un evoluzione dei personaggi, è vero, ma forse Martin, come me, pensa che le persone non evolgano, tutt'al più alcuni lati nascosti vengono alla luce ed altri finiscono nell'ombra....
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Infine solo una domanda... non mi è chiaro cosa intendi quando dici: "riflessione sull'Uomo"...
Quella di Pirandello è una riflessione sull'Uomo. Perchè il principio delle Maschere è insito nella natura umana. Più chiaro?!
Sul fatto che non ci sia un evoluzione dei personaggi, è vero, ma forse Martin, come me, pensa che le persone non evolgano, tutt'al più alcuni lati nascosti vengono alla luce ed altri finiscono nell'ombra....
Che sia espressione o meno di una caratteristica propria o evoluzione effettiva poco cambia. Il risultato è sempre un cambiamento, che al momento non c'è stato in nessuno dei pg delle cronache.
Perché se lo facesse avremmo 35 libri di 2000 pagine l'uno...
Dando per scontato che trama e sottotrame dovrebbero rimanere le stesse e che lo Zio sia in grado di fare quell'analisi... beh, sì, verrebbe così lungo, ma nessuna di queste due condizioni è obbligatoria. Se allo Zio interessasse approfondire i personaggi potrebbe tranquillamente ridurre la complessità della trama e quindi il volume di pagine dedicate ad essa.
Invece non lo fa, preferisce soffermarsi di più sulla storia. E' una scelta, e su questa base mi pare ovvio che se ne deduca che il suo interesse non è puntato ad approfondire i pg
Ciauz
Infine solo una domanda... non mi è chiaro cosa intendi quando dici: "riflessione sull'Uomo"...
Quella di Pirandello è una riflessione sull'Uomo. Perchè il principio delle Maschere è insito nella natura umana. Più chiaro?!
Molto più chiaro, grazie.... In effetti, i personaggi non si chiedono cosa sta dietro alle loro azioni... Alcuni ci mettono gli Dei, come Melisandre, ma gli altri non paiono porsi l'interrogativo? Si tratta di una debolezza? O è realistico pensare che solo gli acculturati (e Maestri non ne abbiamo visti molti, e soprattutto non siamo mai stati nella testa di uno di loro) abbiano questa possibilità di riflessione, in un mondo come quello di Martin?
Per il resto concordo con le tue osservazioni, anche se sono convinto che delle evoluzioni nei personaggi ci siano state, anche se non forse quelle che uno si sarebbe potuto aspettare.