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Caro diario
R di Re Arbor
creato il 23 giugno 2005

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Winged Wolf
Confratello
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Winged Wolf
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Inviato il 05 gennaio 2013 1:00

Caro diario,

 

potrei aver fatto un passo avanti. Ma.... non ne sono tanto sicura. Davvero, cosa dovrei fare ora? Oddio. Devo dormire, devo dormire, devo dormire.

Nota positiva(?): ho finito ADWD. Almeno ora mi concentrerò sullo studio, si spera, siccome mi sto perdendo con il 70% delle materie.



Viserion
Sommo Drago Dorato della Confraternita
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Inviato il 06 gennaio 2013 1:28

Caro diario,

corrono voci di un'ombra ad est, sussurri di una paura senza nome.. Un'ombra nera è stata avvistata 200 metri ad est da casa mia. Quell'ombra potrebbe, POTREBBE essere il mio Tommy. Questa sera mia madre mi ha raggiunto tutta contenta perché un mio cugino (sì lo so, ho tanti cugini) pare aver incontrato un grosso gatto nero un paio di strade oltre la fine della mia. Il gatto era stranamente docile e mansueto e andava incontro alla gente. Devi sapere che gli unici gatti docili per strada qui.. sono quelli scappati di casa. Si è riaccesa la speranza.. ormai flebile come la fiamma di una candela quasi del tutto consunta. Al buio i miei hanno fatto un giro, ma solo dei cani hanno risposto abbaiando. Domattina con il nuovo giorno si procederà con una nuova spedizione e io qui ad attendere purtroppo. Non so se faccio bene a credere ancora che possa tornare, ma non voglio ancora piangere la sua morte.Ora però, giacché ho lasciato un film a metà per non mancare questo appuntamento, ti lascio con questo messaggio di speranza che mi auguro non esser vana.

A domani.

-18

Modificato il 05 July 2024 17:07

Addio Got

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"Lo scempio ha due teste"


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Inviato il 07 gennaio 2013 0:42

Caro diario,

l'ombra è sparita alla luce del sole. A vuoto ho mandato i miei stamattina a cercare il disperso. Spero solo che sia vivo.. ovunque si trovi mi importa che stia bene. Non ti parlerò più di lui finché non avrò qualche notizia certa che lo riguardi. Quanto alla giornata che si avvia alla conclusione oltre che demoralizzante per il mancato risultato di cui sopra è stata essenzialmente noiosa. In compenso per la serie "le sfortune" arrivano sempre in compagnia, il mio televisore due ore fa ha scelto di non volersi più riaccendere. Mi chiedo se ci sia qualche nuvola elettromagnetica o qualche astronave aliena che sorvola casa mia, perché troppi elementi elettronici mi stanno abbandonando o voltando le spalle (e fossero solo quelli sarebbe già una mezza consolazione). Domani cambierà tutto dai.. ottimismo!!!

A domani.

-17

Modificato il 05 July 2024 17:07

Addio Got

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"Lo scempio ha due teste"


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Inviato il 08 gennaio 2013 0:30

Caro diario,

oggi ho trascorso una giornata piena di impegni e proprio per questo serena. Troppo spesso sottovaluto il valore del lavoro in periodi di stress emotivo. Certo, se anche fosse retribuito questo benedetto lavoro male non sarebbe, ma al momento va così e c'è poco che io possa fare in merito. Ho notato in questi giorni grandi e importanti ritorni sulla Barriera. Si tratta di gente con cui ho trascorso momenti molto belli della mia vita da barrierista. Mi basta ripensare a loro perché la mente si affolli di risate notturne, diurne a qualsiasi ora. Telefonate lunghe nei fatti, ma troppe corte rispetto al bisogno di condividere pensieri ed emozioni. Quella barriera è stata la mia prima casa virtuale. Quella piccola barriera al cui confronto oggi siamo una multinazionale. Mi mancano quei momenti sai? Mi mancano quelle sensazioni, anche se adesso devo ammettere di passare molto piacevolmente il mio tempo. L'unico cambiamento risiede essenzialmente nel mio disincanto rispetto ad allora. In fondo quella era la mia vita da ventenne, oggi lo è da trentenne che si avvicina ai 40 e la percezione del mondo non poteva e non potrebbe essere la medesima. Ho anche dato un consiglio a una persona stamani.. ci ho pensato molto prima di farlo, perché penso sia una persona fragile quanto basta a rispedire al mittente parole non assemblate al meglio e non per la mancata bontà di quanto detto, ma per difesa.. quella maledetta difensiva che emerge quando i problemi ci indeboliscono.

Prima di chiudere però voglio chiederti se secondo te esiste un demonio tentatore più grande, astuto e infido dell'accontentare i propri nipoti. Io poi.. dico sempre di no.. e finisco per cedere sempre. Sono senza speranze. Questo però è l'unico genere di disperazione che spero di portarmi dietro per sempre...

A domani.

-16


Addio Got

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Inviato il 09 gennaio 2013 0:39

Caro diario,

questa sera sono veramente a corto di parole. Questa giornata è volata. Il mio nipote più piccolo oggi ha compiuto 7 anni e così ho avuto il pomeriggio tutto per me. Ho lavoricchiato alla casa per un po' almeno finché non mi sono stancato e poi ho provato lo stereo che mi sono fatto portare dalla mia vecchia camera a casa dei miei. Peccato però che preso dall'euforia abbia alzato talmente tanto il volume da non aver sentito la cena in arrivo.. Risultato: hanno portato la pizza a casa dei miei e l'ho mangiata un'ora dopo fredda .. praticamente una soletta di scarpe (senza contare la "cazziata" di mia madre costretta a portarmela fin qui da casa loro). Comunque mi sono sfogato un po' vuotando la testa per bene.

Da domani devo riuscire a lavorare di più alla casa.. ecco, questo è il proposito per le prossime 24 ore.

Temo di non aver altro da raccontarti per stasera, quindi chiudo qui per questa volta. A domani

-15

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 10 gennaio 2013 1:26

Caro diario,

un'altra giornata è volata via senza alcuna novità rilevante. La cosa più bella è stata avere con me i nipoti nel giorno dell'ottavo compleanno del fratello più grande. Mi sono proprio divertito in loro compagnia sebbene come sempre quando sono andati via la stanza era sottosopra.. e in parte lo è ancora. In serata ho iniziato ad avvertire un dolore sordo a un dente e ora vivo nel terrore che possa acutizzarsi nella notte. Invece ho avuto una piacevole impressione delle barrieriste che stasera hanno arricchito con la loro presenza la chat. Se ripenso che solo qualche anno fa si pensava che la gente fosse capace solo di mentire utilizzando un'identità virtuale, mi sembra invece siano passati secoli. Andrò a letto con rinnovata fiducia nel genere umano, anche questo lo si conosce attraverso un pc e non incontrandosi dal vivo. Per stanotte è tutto, a domani.

-14


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Inviato il 11 gennaio 2013 1:19

Caro diario,

parola d'ordine della serata... guerra sotto mentite spoglie. In tv il siparietto tra il vegliardo convinto di esser giovane il il comico convinto di esser serio mi ha lasciato più confuso di prima. Troverò mai qualcuno in grado di convincermi? Dubito.. dubito seriamente. Quanto alla mia occupazione qui sul forum ho dovuto attingere a tutte le mie risorse di buon senso per estraniarmi da me stesso e parlare nel mondo più sereno possibile con una persona. Perché tutti pensano di esser il tuo bersaglio? I due in tv erano vittime l'uno dell'altro, qui sono vittime e soggetti ad abuso di potere. Abuso di potere. E' mai possibile che nessuno si riconosca in buona misura almeno una percentuale da carnefice? Nulla è indotto e tutto è subito? Sarà che io di mio sono piuttosto autocritico, ma solitamente io penso prima a quel che posso aver causato io come reazione e non a giustificare quel che ho fatto in risposta agli altri. E' troppo comodo dirsi sempre vittime delle circostanze... Le situazioni te le crei, ok non sempre, ma la maggiorparte delle volte sì. Mi pare a volte di avere qui i miei nipoti, quando dopo il rimprovero mi accusano ciascuno di preferire il fratello perché li rimprovero "Ma zio, tu ce l'hai con me perché lui non lo rimproveri mai.. " e qui la stessa cosa.. "so di non piacerti" "quello non mi sopporta" e via dicendo. Diario mio, affido a te queste parole affinché migrino verso il resto del forum con la speranza che si capisca che io non provo alcun gusto sadico nell'ergermi a controllore e non nutro alcuna antipatia particolare. Anzi, spesso mi stanno simpatici proprio coloro i quali mi dispiace dover rimproverare... pensa te. Comunque, non voglio andare oltre nello sfogo e quindi chiudo qui questa pagina di confessione.

A domani.

-13

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 12 gennaio 2013 2:29

Caro diario,

sono cotto. Se non fosse che mi sono ripromesso di scriverti ogni giorno, costi quel che costi, adesso starei dormendo. Mi è infatti persino difficile scriverti perché in giornata mi sono dedicato a un'attività diabolica: ho smontato un telefonino, anzi ne ho smontati tre dello stesso modello e marca per ottenerne almeno uno perfetto in ogni aspetto. Dei tre, infatti, uno funzionava ma era in condizioni estetiche a dir poco pessime. Gli altri 2 erano il risultato di un'asta su ebay finita col rimborso totale perché entrambi non funzionanti a dispetto di quanto millantato. Comunque erano circa due mesi che mi ripromettevo di provare e oggi mi sono gettato a capofitto nell'impresa. Ora, non so se hai presente quanto grande possa essere una vite di un cellulare, ma ti basti sapere che il cacciavite necessario a svitarla è grande appena il doppio di uno stuzzicadenti. Che fatica.. svitare. Mi dolgono tutte le dita e mi sento le pani trapanate come se mi avessero crocefisso con chiodi di ogni forma e misura. Mi sono persino isolato un po' dalla chat stasera, ma gli altri erano così ben avviati nei loro discorsi che non hanno minimamente notato l'assenza. Ebbene alla fine ce l'ho fatta e ho recuperato un telefono (che probabilmente non userò mai avendone di più nuovi funzionanti) e ti dirò di più.. ho intravisto anche la possibilità di ottenerne un altro dai resti (non ora.. non domani.. nemmeno tra un mese.. dopo chissà). Tornato in chat ero pronto a vantarmi del successo, ma gli argomenti erano troppo hot perché un banale telefono potesse apparire un minimo interessante.

In chat ho preso l'impegno di raccontarti la genesi del mio amore per i gatti e lo farò sicuramente prima di chiudere questo periodo di dialogo con te, magari già domani notte. Per adesso però ho bisogno di anestetizzare le mani.. con un po' di sonno.

A domani.

-12

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 gennaio 2013 1:22

Caro diario,

preparati a un discorso più lungo del solito, perché ho scelto quest'occasione per raccontarti come la passione per i gatti abbia avuto la meglio su di me. Devi infatti sapere che per quanto io abbia sempre amato i felini, specie quelli africani e il leopardo in testa a tutti, fin da piccolo ho nutrito un sano rispetto (chiamala quasi paura) per i gatti. Ogni qualvolta ne incontravo qualcuno a casa dei miei amici o altrove mi guardavo benne dall'avvicinarlo e potendo lo evitavo anche. Non saprei dirti di preciso perché, ma la mia diffidenza era piuttosto marcata. Tutto questo fino al 1998.

Ma andiamo per ordine. Fin da quando mi ero iscritto all'università avevo preso l'abitudine di andare a studiare nella casa degli attrezzi dei miei, un po' più isolata e quindi tranquilla in quanto situata in una strada chiusa, con meno traffico di auto. I vicini, quasi tutti miei parenti, hanno giardini con alberi e animali (persino galline alcuni). A raccontarla così sembra quasi un angolo bucolico in campagna, ma l'ovvio inconveniente di questi sprazzi di verde in città è il pericolo topi. A questi alcuni pongono rimedio tenendo dei gatti. Così aveva sempre fatto la mia parente e vicina. In quell'anno una bellissima gatta bianca e nera (perfetta nella disposizione dei 2 colori.. quasi l'avessero dipinta a mano), dominava i tre giardini attigui tra cui il mio. Io non avevo mai provato alcuna particolare simpatia per il felino.. la osservavo e lasciavo che si dedicasse alla sua vita fatta di agguati a lucertole e grossi insetti. Ogni estate la sua padrona l'aveva presa e portata via con sé al mare (nella frazione marina della mia città), ma in quell'anno scelse di non farlo in quanto l'anno precedente al rientro aveva trovato il giardino con dei topi e le ci erano volute 2 settimane a farli sparire persino con l'aiuto della gatta. In sostanza la gatta fu lasciata a se stessa per tutta l'estate. La cosa peggiore fu che la gatta era anche incinta e sopravvivere per lei divenne sempre più difficile. Io desistevo dall'aiutarla, ero combattuto e un po' intimorito (sarà mica una tigre penserai.. ma che ti devo dire, a me, grande e molto grosso, provocava quell'effetto). Un pomeriggio prima di tornare a casa, sul finire della giornata vidi però qualcosa che cancellò in un attimo tutte le mie ritrosie: la gatta appesantita dalla gravidanza in essere ed evidentemente affamatissima stava cercando di nutrirsi con il mangine per polli. Non so cosa scattò in me, ma mi sentii terribilmente crudele, stupido e ingiusto nel lasciarla così disperata da assaggiare quella roba. Corsi quindi a casa a prendere dei wurstel che le misi fuori in giardino e che la mattina dopo erano spariti. Da quel giorno iniziai a comprare cibo per gatti e le diedi una scodella di croccantini al giorno. Lei gradiva e apprezzava, mi si avvicinò sempre più giorno dopo giorno, ma io mantenni sempre un minimo di distacco, finché non giunse l'inizio di luglio. Ero rientrato da Palermo, gli esami erano terminati e io passavo le giornate a leggere e ad aiutare mio cugino con la tesi di laurea. Un mattino di quelli caldi ma per fortunata ventilati, mentre discutevo di Schumpeter con mio cugino, avvertii un suono strano, che a me sembrò un lontano gracchiare. Tutta la mattina incessante.. non capivo cosa fosse. Nel pomeriggio tornato, di nuovo lo stesso rumore. Dovevo capire. Andai nel giardino e mi feci guidare da quello che all'approssimarmi alla sua posizione sembrava un grido strozzato, un guaito. Mi ersi pericolosamente verso il muro di confine tra casa mia e della mia parente padrona della gatta e capii di aver fatto bingo: qualunque cosa fosse, proveniva da quella parte. Mi arrampicai allora sul muro (non credere sia spiderman.. sarà 2 metri e mezzo al massimo), e notai in un angolino, vicino alla porta di una stanza una cosina minuscola di 15 centimetri al massimo: un micino di pochi giorni. Gridava così forte rispetto alle dimensioni che tutto mi sarei aspettato meno che si potesse trattare di una creatura così piccola. Chiamai la gatta.. in ogni modo, doveva esser sua per forza. Le somigliava anche. Nulla.. lei sparita. Per motivi che non so spiegarmi decisi che dovevo dare una possibilità a quella creatura. Andai in casa, recuperai una corda e un cesto per la raccolta delle olive e costruii un rudimentale ascensore. Io non potevo oltrepassare il muro, non sarei riuscito a tornare indietro. Mi arrampicai in maniera piuttosto avventurosa su alcuni mattoni e mi piegai più che potei dall'altro lato. Guardai l'esserino e gli dissi.. “ora o mai più, se vuoi che ti aiuti devi fare tutto il resto.” Ebbene, lui lo fece. Cieco, com'era, non appena avvertì il cesto arrivargli accanto si fiondò in quella direzione e una volta che lo piegai, vi entrò prontamente dentro. A quel punto lo sollevai verso di me. Credo che fu quello il momento in cui io iniziai ad amare i gatti, proprio in quell'istante quando vidi quell'inizio di vita lottare per non morire.

Tanta era la mia ignoranza quanto al mondo felino. Lo portai in casa, era minuscolo stava abbondantemente dentro la mia mano, aveva la pancia spelacchiata rosa e gli occhi blu cobalto. Lo considerai capace di nutrirsi da solo.. non poteva essere meno vero. Misi a terra un piattino con dell'acqua per farlo bere, ma lui ci si inzuppo senza combinare nulla. Ah, ora ti dico "lui".. ma sappi che per me era una femmina, come la madre (pensa che esperto che ero). Lo portai con me a casa, dove non avevamo mai tenuto alcun animale in quanto mio padre teneva solo i cani in campagna. Mia madre fece il giro delle vicine per capire se ci fosse una qualche gatta che aveva appena partorito, ma non avemmo alcun successo. Mettemmo allora del latte davanti al micino, lui a momenti ci si affogava, ma si leccò le labbra e probabilmente quello era l'unico nutrimento ricevuto dall'abbandono. Nel pomeriggio lo riportai con me nell'altra casa, lo tenni vicino alla finestra nella speranza che la gatta tornasse a riprenderlo. Infine lo lasciai tutta la notte lì.. nel cesto, nel cortile sul ripiano dove lasciavo il cibo per la gatta. Se fosse venuta non avrebbe potuto evitare di notare il suo micino. Ebbene, la mattina dopo era ancora lì (il cibo appena spizzicato probabilmente da qualche uccello). Quando andai a prenderlo al contatto iniziò a lamentarsi moltissimo. Doveva mangiare, o sarebbe morto o forse sarebbe comunque finita così, ma dovevo aiutarlo, me lo stava chiedendo in ogni modo. Lo ripresi con me, avvolto in una mia maglietta e in vespa tornammo a casa mia dove mia madre non fu certa contenta di rivederlo, ma giusto un attimo. Dopo un po' stavamo studiando il modo per farlo mangiare. Alla fine trovammo una grossa siringa che riempimmo con del latte e che gli appoggiammo alla bocca. Fu un attimo che comprese cosa stava accadendo. Puntò le zampine minuscole sul mio palmo e tiro via con una forza inaudita tutto il latte della siringa. Divenne tutto pancia. In 2 minuti si addormentò. Ora, non starò qui a dirti oltre cosa avvenne dettaglio per dettaglio, ma quell'esserino che alla prima pesata risultò imporsi in questo mondo con soli 170 grammi, in breve tempo divenne il quinto elemento di famiglia, dopo me e mio fratello il piccolino di mia madre. Crebbe velocemente, era vivace e molto intelligente. Non riusciva a dormire se non su una mia maglietta sporca e sudata all'inizio e spesso me lo ritrovavo sul letto quando mi svegliavo (è un miracolo che non l'abbia schiacciata considerata la mia mole). Lory (perché ripeto, per noi era femmina) divenne Loris non appena appurato il sesso e fu non solo il primo animale che avemmo in casa (capace di dominare sui cani molto più grossi di lui che arrivarono 2 anni dopo), ma fu anche il primo gatto a cui io volli bene. Non ebbe una vita facile, perché fu colpito da diversi problemi dai 3 anni di vita in poi, ma li combatté tutti resistendo anche a cure pesanti che mi straziavano quando andavamo dal veterinario, finché nel 2004 pochi giorni prima di Natale si spense tra le mie mani a causa di una implacabile gastroenterite emorragica. Non dimenticherò mai Loris, non potrei, nessuno in famiglia potrebbe e mi piacerebbe che fosse data a tutti la possibilità di conoscere un gatto prima di decidere di odiarlo come molti fanno.

Ok, caro diario.. mi sono accorto di aver fatto un racconto molto più lungo del previsto, per cui il resto te lo racconterò domani.

-11


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Inviato il 14 gennaio 2013 0:22

Caro diario,

come ti dicevo ieri, ho amato moltissimo il mio gatto e devo a lui l'amore che ho oggi per tutti i gatti. Tanti altri ne ho avuti nella casa in cui oggi abito da solo e in cui 14 anni fa trovai Loris. Alcuni suoi nipoti in verità, perché la gatta si rifece viva una settimana dopo con 2 gattine (una terza poi scoprii esser stata presa dalla padrona e donata alle nipoti di Milano in vacanza qui). La gatta fu investita 4 mesi dopo per strada, quando il mio gatto aveva già quasi le sue stesse dimensioni e fu mia madre a trovarla la mattina scambiandola per il nostro Loris. Le due gatte, sorelle del mio, divennero mie più mie che della padrona. Era da me che correvano quando tornavo da Palermo e sono stato io a crescere la loro progenie negli anni. Come ti dicevo ho avuto tantissimi gatti cresciuti in questi 3 giardini contigui e potrei raccontarti storie belle (e meno belle) per ognuno di loro. Ogni piccola vita venuta meno davanti ai miei occhi è diventata una promessa solenne di non avere più gatti qui, né a casa. Non potevo e non dovevo più soffrire la loro morte. L'ultima gatta poi era morta per sofferenze da complicazioni per il parto ed è stato tremendo vederla morire tentando di nutrire comunque i gattini (era anche senza senso per me, visto che la madre di Loris l'aveva abbandonato sentendo che lui potesse essere meno sano delle sorelle). Né lei né i mici ce la fecero e io mi ripromisi di non aprire mai più le porte della mia casa a un gatto.. finché non arrivò Tommy. La mia vicina infatti, era di nuovo preoccupata delle lucertole e del pericolo topi e visto che comprare il veleno per topi non era un'ipotesi contemplata, venne da me a chiedermi se volessi condividere un gatto con lei, ossia... se io volessi crescere un gatto senza che lei facesse nulla affinché la liberasse dai problemi suddetti. Lei si sarebbe limitata a dargli un po' di pasta quando le fosse avanzata. Io risposi perentoriamente che non avevo alcuna intenzione di avere nuovamente gatti. Cosa fece? Indovina.. prese un gatto. Si fece donare un micio appena svezzato, nero magrissimo. Lo crebbe per un po' e poi si ritenne nuovamente tranquilla di lasciarlo a se stesso. Io ormai nel giardino non avevo che una gallina, unica sopravvissuta di un gruppo di molti anni prima. Quella gallina aveva un carattere particolare, forse perché io l'avevo abituata a esser presa in mano quando era pulcina. In breve mi stava sempre dietro.. anche quando c'era il cibo di certo preferibile a me. Ora, io non sopportavo di dover star fuori magari intento a leggere con lei che voleva starmi sotto e saltarmi addosso pur di attirare la mia attenzione. Così, quando, come puntualmente avveniva, gli ormoni l'hanno spinta a fare la chioccia mi sono fatto prestare delle uova di altre galline e le ho lasciato fare la cova. Ebbene, tutte le uova diedero vita a dei pulcini. Com'è naturale però gatto e pulcini non sono l'accoppiata migliore, a meno che non si voglia fare un cartone animato. Finché la gallina fece la chioccia il gatto nero si tenne ben lontano da loro, ma una volta svezzati e tornata in sé, la gallina lasciò a se stessi i pulcini già grandi la metà di lei. Fu da quel momento che ebbi modo di conoscere meglio il nero intruso. Intanto scoprii presto che era tonto.. (pareva nato per esser mio in questo). Coi pulcini ci voleva giocare, non li voleva mangiare. Stavano anche crescendo insieme, quindi non è che fosse tanto più grande di loro. I pulcini, poi quasi galli e galline non ebbero mai paura di lui e ancora adesso lo cacciano via come si trattasse di un micio minuscolo. Insomma, quel gatto fesso mi conquistò poco per volta e quando nell'estate del 2008 lo vidi implorarmi di dargli da mangiare dopo aver dato il mangime alle galline, decisi che mi sarei arreso e avrei avuto lui come mio gatto. Lo chiamai Tommy per via di un'esperienza per me vera e propria sperimentazione di gioco in chat, in cui io gestivo un personaggio che avevo chiamato Thomas Light. Quando Tommy era già mio, nel senso che nemmeno la padrona avrebbe mai potuto separarlo da me dato il legame che aveva sviluppato nei miei confronti, lo divenne ufficialmente. L'ultimo abbandono estivo della mia parente, fu l'ultimo della sua vita perché lei mancò pochi giorni prima del rientro. Le figlie mi chiesero di prendermi cura del gatto e io accettai ufficialmente quel che già avevo scelto di mio, ossia di diventare l'unico riferimento per Tommy. Nel 2010 infine mi trasferii nella casa da cui ti scrivo oggi e allora Tommy divenne la mia famiglia e io la sua a tempo pieno. Sai, Tommy non è un gatto come tutti gli altri che ho avuto. Loris sarà sempre il primo, ma era, per colpa nostra anche per carità, dicevo, era un gatto viziato, poco incline al gioco e raramente affettuoso. Faceva le fusa di rado da grande, nonostante noi lo tenessimo nella più alta considerazione possibile. Tommy è un altro mondo. E' l'unico gatto che smetterebbe di mangiare se solo gli offrissi due carezze extra. E' fesso, come ti dicevo.. è troppo buono. A volte quando vado in bagno per fare la doccia non riesco a fare tutto in pace perché mi deve stare tra le gambe.. a farsi accarezzare. Dipendesse da lui starebbe sempre attaccato a me. Poi la cosa che mi preoccupa data la sua assenza attuale è che ripone troppa fiducia nel genere umano. Lui è un gatto nero, con una macchia bianca sul collo, una stella bianca.. e la gente spesso è stupidamente scaramantica. Non dovrebbe fidarsi così tanto degli altri. La cosa bella di lui è che non ha mai smesso di crescere. Da quel gattino magrissimo che era, oggi è massiccio e tondeggiante (nonostante non sia sterilizzato). E' davvero una piccola pantera ed è grande il doppio di quanto lo sia stato Loris in tutta la sua vita. Ora è assente dal 24 dicembre, un giorno orribile per me.. terminato con la sua sparizione. A me manca moltissimo, più di quanto riesca a dire. Quando sto male e non posso mostrarlo ai miei cari perché ne abbiamo passate per aggiungerci il carico emotivo personale mio di alcuni giorni o momenti, ho lui, posso tenerlo vicino a me e sfogarmi senza alcun giudizio, se non quell'affetto quasi canino incondizionato e gratuito. Il suo cuore che batte forse, il suo tepore fisico e le sue fusa ancora forti e inarrestabili quando lo tengo a me vicino. Caro diario.. rivoglio il mio gatto.

A domani.

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Inviato il 15 gennaio 2013 1:11

Caro diario,

oggi fatico a raccontarti qualcosa. Dovrei ripescare nel mio passato, o fare progetti per il futuro, ma se è vero che ci sono giornate belle e giornate brutte.. è anche vero che ce ne sono di neutre. Hai presente quelle giornata di cui ti accorgi solo quando sono finite? Ebbene, così è stato oggi per me. Sono arrivato a sera senza che qualche novità attraversasse o sconvolgesse le mie normali abitudini. In serata ho vissuto una chat concitata, ma bella. Ora che ci penso anche a causa della chat un barlume di luce nel grigiume odierno c'è stato: da stamattina, mi è tornata la voglia di ascoltare lingue diverse dall'italiano. Ho visionato molti video in francese e spagnolo e mi sono ripromesso (chissà con quale successo..) di leggere almeno un libro delle cronache in entrambe le lingue. Ce la farò mai? Vedremo.

Per adesso è tutto, a domani.

-9

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 16 gennaio 2013 2:59

Caro diario,

mi scuso per il ritardo, ma sono reduce da un sessione di lotta furiosa con una tesina... non mia peraltro.

Volevo approfittare di queste ultime occasioni per raccontarti ancora più di me, ma in un modo o nell'altro sono sempre trattenuto da altro. Adesso poi non è proprio l'ora giusta perché le meningi stanno fumandomi. Ti saluto però con la citazione che mi aveva ispirato questo pomeriggio quando mi chiedevo di cosa avrei potuto parlarti.

"Ciò che rende socievoli gli uomini è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi."

Schopenhauer

Su queste parole rifletterò prima di mettermi a letto a breve. Chissà che domani non riesca a dipanare meglio il mio pensiero in merito. Adesso però è tardi. A domani.

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Addio Got

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"Lo scempio ha due teste"


Viserion
Sommo Drago Dorato della Confraternita
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Inviato il 17 gennaio 2013 0:59

Caro diario,

ti voglio raccontare una storia. C'era una volta una scuola molto grande, piena di creature di ogni genere che si preparavano ad affrontare la vita di adulti. Tra di esse c'era un gatto piuttosto curioso e di norma attratto da tutto quel che non rientrava nella norma, nel comune. Riteneva che la normalità, così come intesa dal mondo, non esistesse, poiché per lui tutto rientrava nei limiti della stessa (o quasi). Nel suo osservare il mondo per carpirne i segreti più profondi, il gatto si ritrovò davanti una singolarità: in mezzo alla folla di creature della scuola, un paio, un dragone e un cavallo, mostravano comportamenti cosiddetti diversi. E lo erano così tanto da costituire un'attrattiva troppo grande perché lui vi resistesse. Così, poco per volta, li avvicinò. Fu un percorso lungo. Per primo sondò il terreno col dragone. Era un tipo taciturno all'apparenza, ma si scorgeva una grande profondità, persino nelle pause. Fu necessario quasi un anno perché il dragone iniziasse a considerare il vivace gatto degno della sua compagnia. Rimaneva però ancora l'incognita del cavallo che mostrava una diffidenza ancora maggiore. Il gatto si chiese se il duo non fosse composto da qualcosa di più che 2 amici, ma entrambi non si sbilanciavano mai abbastanza da far intendere qualcosa. Come sempre avviene, però, gli elementi terzi cambiano gli equilibri e il gatto scompose il rapporto degli altri. Dopo essersi tanto impegnato per far breccia nel loro mondo a due, intimo, alto, nobile per certi versi, ora li voleva affrancare dalla serietà che mostravano portandoli nella sua dimensione. E così fece. Inizialmente fu bellissimo per tutti e tre. Il Gatto era fiero di chi stava introducendo alla sua comitiva, il cavallo sembrava un bimbo alle giostre e il dragone sembrava felice già per la semplice presenza del gatto a prescindere. L'idillio però durò alcun mesi. Alla prima separazione emersero i sentimenti dei tre. Un mese lontani e tutto venne a galla. Il gatto si ritrovo a pensare più spesso di quanto volesse al cavallo e il dragone sostituì quella che era una infatuazione per il cavallo con un impegno quasi vitale di amicizia col gatto. Tutto divenne più difficile. Il dragone divenne possessivo nei confronti del gatto, iniziò a non sopportare gli amici che aveva da poco conosciuto e divenne ostile anche col cavallo colpevole di piacere al gatto (che doveva esser suo e di nessun altro). Il cavallo si affrancò dal dragone, perché il mondo del gatto era più interessante e perché amava essere al centro delle sue attenzioni, anche se non lo ricambiava o fingeva di non capire cosa stava succedendo. Infine il gatto era il più combattuto, da un lato c'era l'amore crescente in quanto taciuto e doloroso perché si reggeva su un equilibrio piuttosto labile. Dall'altra parte invece doveva gestire la sua amicizia con il dragone che però diventava sempre più insofferente alle sue non attenzioni. La situazione precipitò. All'ennesima futile occasione gatto e dragone arrivarono ai ferri corti fino a litigare. Il gruppo nel quale ormai si trovavano, si spaccò. Era difficile prendere posizione, ma molti lo fecero, anche con una leggerezza gratuita e immeritata. Il gatto si sentiva in colpa e alla fine scelse di fare un ultimo dono al dragone: i suoi amici. Poco per volta si allontanò da tutti loro e costruì nuovi rapporti con altre creature della scuola. Certo non era facile trovarsi nei medesimi luoghi e fingere che non ci fossero, ma accadde. Anche il rapporto tra gatto e cavallo fu frenato, nonostante nulla fosse cambiato da parte del gatto. Passarono i giorni, le settimane e le vie dei tre si separarono. Il cavallo partì, andò all'estero, mentre gatto e dragone continuarono e incontrarsi nei locali della scuola. Il gatto evitò accuratamente di accettare i tentativi sempre meno velati da parte del dragone di recuperare il loro rapporto. In fondo non riusciva a perdonargli di aver perso la possibilità di farsi amare da qualcuno.

Passarono mesi, che poi divennero anni. Il gatto si domandò sempre se restando fuori dalle vite di quella curiosa coppia, avrebbe permesso loro di viversi meglio. Si chiese anche se ne fosse valsa la pena: innamorarsi fino a perdere tutto. Troppi se affollavano la sua mente e tanti altri se ne aggiungevano. Il dragone più volte ebbe a dire che avrebbe preferito non conoscere il tipo di amicizia provato col gatto, perché la mancanza della stessa lo fece soffrire fino a stare malissimo. Il cavallo invece scelse di non abbassare mai del tutto le sue difese. Non diede mai l'amicizia più vera al dragone e tentò in ogni modo di definire amicizia il rapporto che aveva col gatto, nonostante avesse capito che c'era molto di più. Tre infelici.. che amarono senza avere il piacere di esser riamati e che non seppero capire quando fermarsi.

Uno di questi ero io, caro diario e ancora adesso dopo tanti anni mi chiedo se quel che ho fatto sia stato giusto o no.

A domani.

-7

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 17 gennaio 2013 14:55

Caro diario,

 

lo so che ti trascuro, ed anzi in realtà forse in tanti anni non ti ho neppure mai scritto. Qualcuno da queste parti tempo fa mi aveva rimproverato di essere fin troppo schivo e riservato...

 

Ma periodi di stress e di emozioni possono anche cambiare abitudini inveterate, e così oggi contravvenendo alla tradizione sono qui.

 

Lunedì l'ecografia morfologica ci ha confermato che a fine primavera Mattia verrà a farci compagnia.

 

C'è il lavoro, la politica, l'associazione, Barriera, gli amici e la famiglia... ma è davvero difficile fare tutte queste cose senza avere in ogni momento, come un sottofondo musicale, il pensiero di lui, del cuoricino che abbiamo sentito battere, di manine, occhi, spina dorsale eccetera, ed anche di quei piedini che non ci hanno saputo dire se sono dritti oppure no.

 

Ma in fondo che importa? Ci penso sempre, e va bene così :)



Lady Monica
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Inviato il 17 gennaio 2013 21:12

Caro Diario,

Penso di aver superato la quantità di sfiga di un anno. Mi aspetto, dopo questa settimana infernale, di avere un piccolo raggio di luce nel mio futuro. Lo so che sto studiando per un concorso inutile per me, perchè con più di 40000 iscritti la vedo dura di passare, ma almeno ci provo, se non altro per far qualcosa.

Detto ciò, un bacio

Monica


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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