Forse perchè gli Uruk di Isengard sono stati creati con uno spiccato senso del dovere e votati all'obbedienza.
Ma il semplice fatto che siano orchi non esclude che non possono essere disciplinati.
Se uno lo afferma è razzista e discrimina gli orchi. E' come dire che i "negri" sono indisciplnati e non potranno mai essere obbedienti nei ranghi. Ma chi la detto? Non è forse pregiudizio?
lungi da me asserire ciò.. io ho solo scritto quello che succede in quei due momenti della storia.. per quanto riguarda il discorso del razzismo chi mi conosce bene sà come la penso e sà che quando sento discorsi razzisti tendo a diventare violento " />, ma riesco sempre a controllarmi.. detto ciò, ti ricordo che non ho mai detto che le cose non possano anche rovesciarsi, anzi ho scritto che sono aperto a nuove esperienze.. " />
Siccome si parla di fantasy ed in particolare di scrittori che cercano di affermare un loro punto di vista mi sembra ridicolo far riferimento ad un idea tipica di una razza o di guardare al modello tolkeniano come l'unico riferimento possibile, ognuno gli dà le caratteristiche che vuole ma non per questo sarà più giusta o più sbagliata saranno solo i suoi orchi
Ben detto, Red Snow!
Dopotutto la letterature è movimento, innovazione, cambiamento.
Se ci fermiamo agli archetipi e viviamo di stereotipi, la letteratura respira solo aria stantia mentre ha bisogno di aria fresca, idee nuove
Premettendo che non ho mai detto di guardare solo il modello tolkieniano, in quanto detto da Lord Andrew c'è qualcosa che mi sfugge: la letteratura è innovazione; non ci si deve fermare agli stereotipi; ogni autore può dare le caratteristiche che vuole; ma «una creatura fisicamente diversa ma con le altre "caratteristiche proprie" dell'orco, non può essere chiamato orco». Mi pare contraddittorio, anche l'aspetto fisico è uno stereotipo, e non c'è motivo per cui non possa rientrare nelle caratteristiche modificabili dagli autori " />Per me una creatura fisicamente diversa ma con le altre "caratteristiche proprie" dell'orco, non può essere chiamato orco. Chiameresti orco una creatura alta, di carnagione chiara, con orechie a punta e lunghi capelli biondi, solo perchè è una creatura barbara, indisciplinata e feroce?
Allora la volta che scopriremo gli alieni, chiamiamoli umani, dopotutto è solo l'aspetto fisico che cambia.
Si definisce razza un gruppo di esemplari con caratteristiche genetiche e morfologiche comuni ma che si differenziano, in modo più o meno marcato, da altri gruppi apparteneti alla stessa specie.
Se prendiamo in considerazione la specie degli Orchi (è più giusto chiamarla specie) ci potranno essere gli orchi frisoni (bianchi e neri), gli orchi romagnoli (bianchi), gli orchi verdi....
Però hanno caratteristiche genetiche e morfologiche comuni; se prendi i troll e dici che sono orchi solo perchè hanno in comune la barbarie e la ferocia, è come dire che leoni e tigri sono della stessa specie!
P.S. ho fatto un riferimento alle vacche (frisona, romagnola....) per semplicità.
Il fatto è che in questo momento tu stai prendendo degli stereotipi e decidendo che non possono essere cambiati, mentre dici che invece è giusto cambiarne altri. Le razze sono definite su base di caratteristiche genetiche e morfologiche? Nel nostro mondo, ma il fantasy è un'altra cosa, e nulla vieta che, anche con intenti simbolici, una razza sia definita anche nelle sue caratteristiche comportamentali; cosa che, in effetti, è successa. Del resto, le razze si evolvono, quindi perché escludere che l'Orco possa evolversi verso una fisionomia diversa?Si definisce razza un gruppo di esemplari con caratteristiche genetiche e morfologiche comuni ma che si differenziano, in modo più o meno marcato, da altri gruppi apparteneti alla stessa specie
Se un autore crea la razza X, e decido che una sua caratteristica fondante è l'estrema aggressività, nel momento in cui un altro autore la prende e la priva dell'aggressività non sta usando la razza X, ma un'altra, in quanto gli ha tolto una delle sue caratteristiche fondamentali.
Ora, visto che non stiamo parlando della realtà; visto che anche la fisicità può cambiare; e visto che ci sono razze definite, per motivi simbolici o no, anche in funzione di caratteristiche comportamentali; perché la fisicità dovrebbe avere il sopravvento sul comportamento?
Perchè la fisicità si eredita, il comportamento no.
Come può esserci un gruppo di orchi moralmente riprovevoli, possono benissimo esistere degli orchi moralmente giusti.
Di nuovo: nella nostra realtà. Il punto è che, se un autore crea la razza X con la caratteristica fondante di avere un certo comportamento, allora togliere quel comportamento fa sí che non si parli piú della razza X: sarà simile, ma non la stessa. Nel nostro mondo il comportamento non sarà una caratteristica fondante (fino a un certo punto, vedi l'istinto: l'Uomo è caratterizzato dall'istinto sessuale, e nulla vieta, inventando una razza, di inventare istinti specifici), ma questo non significa che in un altro non possa esserlo, mentre invece tu assumi che, negato nel nostro mondo, negato in ogni mondo, inventato e non.Perchè la fisicità si eredita, il comportamento no
Inoltre, torno a ripetere, la fisicità si erediterà, ma l'evoluzione la può cambiare. Quindi, se non altro per questo nemmeno la fisicità è uno stereotipo che deve rimanere uguale: basta che l'evoluzione lo faccia cambiare.
Personalmente continuo a non capire perché un autore dovrebbe essere libero di creare un Orco buono, ma non un Orco fisicamente diverso dall'idea classica; e basarsi sul nostro mondo per motivare la cosa mi pare assurdo, sarebbe come dire che Gandalf non può aver usato la magia, perché nel nostro mondo non esiste. Se vogliamo continuare a legarci alla nostra realtà, definendo mondi e razze fantasy in funzione di cosa qui accade... si fa prima a smettere di parlarne, viste le mille cose esistenti in quei mondi, ma non nel nostro (magia su tutte). Io non mi trovo in disaccordo con il discorso, ma con le stesse premesse (guardare a cosa sono le razze nel nostro mondo e negare che in mondi inventati possano essere altrimenti), anche perché, vedi istinti, si può pensare a qualcosa di caratterizzante che va al di là dell'aspetto fisico " />
Si, però il comportamento è al di fuori dell'aspetto fisico.
Io posso essere bello o brutto, non importa, alto o basso, bianco o nero, che il mio comportamento essere tanto servile e sottomesso, quanto ribelle e scapestrato.
Certo, se si toglie la caratteristica fondante all'ipotetica razza X, essa diviene Y, ma chi stabilisce che la caratteristica fondante degli orchi è il comportamento barbaro e indisciplinato, anzichè la corporatura tozza, la pelle grigio-verdastra e le zanne prominenti?
Dopotutto si può identificare una creatura (sia nel fantasy che nella realtà) grazie all'aspetto fisico prima ancora che dal comportamento.
Se avvisti da lontano un esercito ne deduci la razza dall'aspetto, non dal comportamento.
Snowmane, il comportamento è una caratteristica biologia tanto quanto l'aspetto fisico e il corredo genetico: ci sono dei margini di variabilità tra i singoli individui, ma una specie (esistente) ha dei comportamenti innati che sono caratterizzanti tanto quanto l'aspetto esteriore.
Per quanto riguarda le razze fantasy, che in molti casi sembrano corrispondere a delle specie biologiche, ovviamente non esistono definizioni rigorose: "Elfo" è stato usato tanto per descrivere le fatine vittoriane, quanto per i Noldor di Tolkien, quanto i nerboruti abitanti di Llanowar nel mondo di Magic, e altro ancora. "Orco" è usato per gli elfi rovinati di Tolkien, per i Pelleverde di Warhammer, per il nemico di Pollicino, per i protagonisti di Nichols & cetera.
Cosa hanno in comune tutti, e dico tutti, questi esseri? Forse niente. Ma esiste un gruppo di caratteristiche che sono entrate nell'immaginario sia collettivo che di ogni singolo lettore per descrivere l'Elfo, l'Orco e il Nano. Ovviamente, l'immagine che ognuno ha di queste razze è personale, e leggendo una nuova versione non la troverà mai identica alla sua, a quella che si pensa (*): troverà delle differenze, e se queste differenze saranno grandi, farà fatica a riconoscere quella razza nella sua immagine mentale e la giudicherà mal fatta.
Nel caso in questione e in topic, gli orchi di Nichols mancano di praticamente tutte le caratteristiche caratteriali che io (e presumibilmente Mornon) associo all'idea di Orco; restano solo le caratteristiche fisiche (anzi nemmeno quelle, se ben ricordo il prologo: nascono dalle uova?) e la reputazione agli occhi degli uomini (che però trovo importante). Per questo dico che la razza di Nichols non ha quasi nulla di orchesco, e ai miei occhi sono fatti male.
* A meno di avere come immagine ideale quella di un'opera conosciuta, e quindi di considerare tutte le altre variazioni insufficienti; ammissibile solo nel caso in cui il nome stesso della razza sia un'idea originale di quell'autore...
A parte la disquisizione generale 'cosa serve per definire un orco' (che dovremmo continuare da un'altra parte, qui è già OT), a me gli orchi di Nicholls non sono sembrati troppo umani, nè caratterizzati male, ma caratterizzati 'poco'. Insomma, le caratteristiche fisiche più o meno sono quelle, come cultura dei damerini non sono, quando combattono sono bravi, la magia se non ricordo male non è nei loro interessi.
Piuttosto le cose che possono sembrare fuori luogo, perchè nuove -l'ecologismo, la forte coesione tra un gruppo di una singola tribù - sono dei 'completamenti', necessari se vuoi farne degli eroi in un libro proprio perchè in quasi tutti gli altri si è visto solo il loro lato oscuro (per pov o perchè altri autori non gli hanno proprio dato un lato positivo, è lo stesso).
Ma in ogni caso, anche se le idee sono decenti (non eccelse, non nuovissime...orchi molto tradizionali e contemporanemente innovativi sono quelli della De Mari in un libro per bambini!), non bastano. Non puoi metterle lì all'inizio senza svilupparle, senza approfondirle, senza 'unire' i personaggi singoli a queste caratteristiche generali che hai deciso di dare alla razza. Non puoi allungare il brodo se per quello che hai da dire bastano tre pagine, non puoi inserire un deus ex machina che non c'entra niente con il tono del libro (uno che c'entra si) e scrivere senza uno stile tuo, come se raccontassi un'idea appena abbozzata ad un amico che deve incoraggiarti poi a scriverci davvero un libro.
Insomma, non sono proprio da buttare ma la sola idea non basta, questa trilogia per me sta allo stesso livello degli spinoff D&D che hanno seguito il successo di Weis&Hickman, con gli stessi difetti. Poca sostanza. Quella poca non abbastanza gustosa. Da leggere una volta sola.
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beh, penso che me lo leggerò... poi vi farò sapere " />" />" />
intanto però mi sono arrivati il 3° il 4° il 5° e il 6° delle "cronache" e penso proprio che mi ci tufferò " />" />
Qualcuno ha letto "Dragonero", della Bonelli?
Ecco, per me l'orco Gmor rappresenta un riuscitissimo connubio tra l'indole orchesca e la cosiddetta "civiltà".
Mi piace il tipo di orco di Warcraft III che ha come massimo esponente il capo dell'orda: Thrall.
Buon bilanciamento tra ferocia e civiltà, decide di passare sopra alle eterne diatribe tra Orchi e Umani per allearsi con questi ultimi e gli Elfi Oscuri per annientare il Flagello e la Legione Infuocata.
ho preso il cofanetto con la trilogia circa due mesi fa e ancora non ne ho letto nulla. quando finirò shannara e la torre nera inizierò questa XD