Da una discussione presente ne "La torre del re" tra me e Vainamoinen:
Non bisogna mai dar retta a Vainamoinen quando stronca un libro. Fosse per lui ogni anno potrebbero essere pubblicati a malapena un paio di libri: è un criticone, e per di più masochista visto che legge roba che non gli piace. [...]
Sei ingiusta... almeno a tre libri si arriverebbe...
E poi non leggo roba che non mi piace: la leggo, e poi dico che non mi piace. Sapessai subito che non mi piace, non la leggerei...
E allora perché citi libri che non ti piaciono? La tua firma è tratta da "Alessandro" di Haefs, e sotto il profilo storico, se non erro, lo hai stroncato completamente!
Ultima risposta del vaina
Perchè la letteratura è principalmente forma, ed Haefs, quanto a forma, è fenomenale
Voto nullo.
Anni fa ho provato a leggere "L'uomo senza qualità" di Musil. Forma stupenda, ma la storia non m'interesava minimamente. Conseguenza? Per ben due volte ho smesso di leggere intorno a pagina 120.
Al momento non mi viene in mente un caso opposto, ma so che è successo anche il contrario, con contenuti interessanti espressi con uno stile orrendo.
Casi particolari? Certo, ma io preferisco il concreto alle speculazioni astratte. La filosofia può essere interessante come passatempo, ma la vita è qualcosa di un po' più concreto di un mucchio di parole...
Casi particolari? Certo, ma io preferisco il concreto alle speculazioni astratte. La filosofia può essere interessante come passatempo, ma la vita è qualcosa di un po' più concreto di un mucchio di parole...
la filosofia si interessa di cose concrete, anzi, probabilmente più di tutti forse intendevi dire la retorica, o qualche altra "arte della forma"
più passa il tempo e più punto verso contenuto che forma in questa diatriba... anche se, nella letteratura in senso "ideale" (che poi esista sarebbe anche questo da discutere), probabilmente devono convivere entrambe le cose