@Lyra Stark Secondo me quella riportata nell'articolo (e in quelli correlati) è una considerazione abbastanza confusa circa il rapporto tra il fandom e l'opera preferita (quando si parla di canone e di fedeltà) e quella bolgia di scimmie isteriche che è diventato una buona metà del mondo dei social (il caso Gina Carano o Kelly Marie Tran).
Ora, che ad uno sceneggiatore o regista possa rompere l'anima di leggere di minuziose autopsie del proprio lavoro da parte dei fan ("eh, ma questo pezzo del pancreas non è mica canonico, però!") lo capisco perfettamente, ma penso che in qualsiasi ambito lavorativo darebbe fastidio di essere sotto un simile, continuo ed esasperante esame, e lo dico come consapevole esponente dei rompiballe col bisturi in mano ("il duodeno Lucas l'avrebbe fatto meglio, eh!"). Però questa è una cosa naturale, ed anzi essenziale dell'industria cinematografica, perchè se non ci fosse il fan colla Bibbia in mano Lucas e un sacco di altra gente, nel cinema e non solo, non sarebbe il miliardario che è oggi e le case cinematografiche non incasserebbero un miliardo ormai praticamente di partenza a film. A te, produttore, sceneggiatore, regista, dà fastidio? Due le scelte: fregartene o (e adesso è tardi) mettere dei paletti e ricordare al pubblico che si tratta di intrattenimento, di narrativa, di fantasia, di commercio e ultimo ma non meno importante, di cazzeggio (e guai se nella vita non ci fosse anche quello). Ossia, "non morite mica se un personaggio fa così anzichè cosà, brutti nerd patentati: al limite è un personaggio scritto male!".
Fregarsene però non si può, perchè, appunto, tu sceneggiatore e tu regista vi direte anche che siete degli artisti ("l'avte! l'avte"), ma siete d'altra parte dei lavoratori sotto contratto che devono far guadagnare un botto di soldi alla ditta. E fregarsene può far indispettire il pubblico (aka "il consumatore che compra il film e fa diventare sempre più ricca l'azienda"). E mettere dei paletti ormai è troppo tardi. Questo però non significa che il fan che si lamenta del film sia un'invasato, un fondamentalista o uno con dei grossi problemi, è semplicemente il cliente al quale non è piaciuto il prodotto (cosa che sta diventando scandalosa, a quanto pare) e che si permette di spiegare perchè non gli è piaciuta (cosa ancor più intollerabile). E' il "lavoro" del fan. Perchè è così, a ben vedere, che Star Wars diventa Star Wars e non "quel vecchio film col motociclista vestito di nero di quarant'anni fa".
Quando si tocca il caso di Gina Carano, linciata a furor di popolo (dei social) per le sue opinioni personali o di Kelly Marie Tran minacciata ed offesa per aver interpretato un personaggio scritto semplicemene male (e non certo da lei) si oltrepassa una linea rossa che separa l'amare un film (o un libro, un fumetto, un gioco) dall'essere un'invasato che soffre psicologicamente al pensiero che l'attrice che vota Trump faccia parte della sua serie preferita o che vive come uno scandalo il fatto che un'attore eterosessuale intepreti un pesonaggio gay o un'attrice israeliana venga scelta per il ruolo di Cleopatra, perchè anche a questo siamo arrivati. Questo è il fandom tossico, e accostarlo fino a diluirlo nel rapporto di cui parlavo prima, quello più normale e (spero ancora) legittimo tra i fan e le opere delle quali sono fan è una grossa stupidaggine, per non dire altro.
È un discorso complesso. In un mondo ideale, una casa di produzione cinematografica dovrebbe tener conto delle aspettative dei fan, ma in modo equilibrato e senza sacrificare l'autorialità dei registi e degli sceneggiatori incaricati. Ci sono esempi di registi che hanno saputo avere successo col pubblico e realizzare un cinema allo stesso tempo di qualità: l'esempio più recente e che mi viene in mente sul momento è Christopher Nolan. Ma con la diffusione capillare di Internet e dei social il rapporto tra case di produzioni cinematografiche e fan è diventato sempre più stretto e ora sfocia nel morboso, con i fan che spesso dicono alle major cosa realizzare e secondo quale "canon".
Un esempio calzante, anche se mi costa dirlo, è la Snyder's Cut: difficile che la Warner Bros avrebbe speso 70 milioni di dollari per riesumare un progetto finito nel dimenticatoio se non fosse stato per l'ostinazione alle volte estrema dei fan. In questo caso ci abbiamo guadagnato perché abbiamo potuto vedere un grande film, ma in altri settori ci è andata male, come la trilogia Disney di SW che soffre evidentemente di una mancanza di programmazione e unità perché i produttori, seguendo i fan sui social, dicevano agli sceneggiatori come impostare le storie (e infatti dopo le polemiche di Episodio VIII abbiamo avuto un terzo film molto diverso).
In generale comunque noto che questo fenomeno è limitato prevalentemente ai cinecomic, ad alcune saghe fantasy (come GoT) e a SW (non saprei se accade anche con il franchise di Star Trek perché non lo seguo), ossia tipi di film e serie tv che per qualche motivo scatenano la parte selvaggia del fandom. E tornando al discorso del canon, io sono uno di quelli per cui il canon fumettistico/cartaceo dovrebbe essere rispettato, ma solo perché da fan dei libri/fumetti mi piacerebbe vedere i prodotto cartacei resi su schermo come li ho letti. Se però il cambiamento è ben giustificato, mi sta bene.
Riguardo il discorso di Gina Carano invece condivido che l'isterismo dei fan è stato eccessivo, ma la Carano oggettivamente se n'è uscita con dichiarazioni allucinanti e anche in assenza di polemiche social la Disney avrebbe fatto bene a estrometterla dal progetto.
Comunque è più un dibattito adatto per la discussione sul declino del cinema, o magari se ne può aprire una nuova ad hoc.
3 ore fa, Menevyn ha scritto:@Lyra Stark Secondo me quella riportata nell'articolo (e in quelli correlati) è una considerazione abbastanza confusa circa il rapporto tra il fandom e l'opera preferita (quando si parla di canone e di fedeltà) e quella bolgia di scimmie isteriche che è diventato una buona metà del mondo dei social (il caso Gina Carano o Kelly Marie Tran).
Ora, che ad uno sceneggiatore o regista possa rompere l'anima di leggere di minuziose autopsie del proprio lavoro da parte dei fan ("eh, ma questo pezzo del pancreas non è mica canonico, però!") lo capisco perfettamente, ma penso che in qualsiasi ambito lavorativo darebbe fastidio di essere sotto un simile, continuo ed esasperante esame, e lo dico come consapevole esponente dei rompiballe col bisturi in mano ("il duodeno Lucas l'avrebbe fatto meglio, eh!"). Però questa è una cosa naturale, ed anzi essenziale dell'industria cinematografica, perchè se non ci fosse il fan colla Bibbia in mano Lucas e un sacco di altra gente, nel cinema e non solo, non sarebbe il miliardario che è oggi e le case cinematografiche non incasserebbero un miliardo ormai praticamente di partenza a film. A te, produttore, sceneggiatore, regista, dà fastidio? Due le scelte: fregartene o (e adesso è tardi) mettere dei paletti e ricordare al pubblico che si tratta di intrattenimento, di narrativa, di fantasia, di commercio e ultimo ma non meno importante, di cazzeggio (e guai se nella vita non ci fosse anche quello). Ossia, "non morite mica se un personaggio fa così anzichè cosà, brutti nerd patentati: al limite è un personaggio scritto male!".
Fregarsene però non si può, perchè, appunto, tu sceneggiatore e tu regista vi direte anche che siete degli artisti ("l'avte! l'avte"), ma siete d'altra parte dei lavoratori sotto contratto che devono far guadagnare un botto di soldi alla ditta. E fregarsene può far indispettire il pubblico (aka "il consumatore che compra il film e fa diventare sempre più ricca l'azienda"). E mettere dei paletti ormai è troppo tardi. Questo però non significa che il fan che si lamenta del film sia un'invasato, un fondamentalista o uno con dei grossi problemi, è semplicemente il cliente al quale non è piaciuto il prodotto (cosa che sta diventando scandalosa, a quanto pare) e che si permette di spiegare perchè non gli è piaciuta (cosa ancor più intollerabile). E' il "lavoro" del fan. Perchè è così, a ben vedere, che Star Wars diventa Star Wars e non "quel vecchio film col motociclista vestito di nero di quarant'anni fa".
Quando si tocca il caso di Gina Carano, linciata a furor di popolo (dei social) per le sue opinioni personali o di Kelly Marie Tran minacciata ed offesa per aver interpretato un personaggio scritto semplicemene male (e non certo da lei) si oltrepassa una linea rossa che separa l'amare un film (o un libro, un fumetto, un gioco) dall'essere un'invasato che soffre psicologicamente al pensiero che l'attrice che vota Trump faccia parte della sua serie preferita o che vive come uno scandalo il fatto che un'attore eterosessuale intepreti un pesonaggio gay o un'attrice israeliana venga scelta per il ruolo di Cleopatra, perchè anche a questo siamo arrivati. Questo è il fandom tossico, e accostarlo fino a diluirlo nel rapporto di cui parlavo prima, quello più normale e (spero ancora) legittimo tra i fan e le opere delle quali sono fan è una grossa stupidaggine, per non dire altro.
Sono d'accordo che fan e fanatismo tossico sono 2 cose diverse e lo dice anche l'articolo. È quando si arriva al tossico che la cosa non è più accettabile. L'articolo va visto anche nel contesto più ampio di quanto sta accadendo in questi giorni: molti fan della SnyderCut stanno boicottando in tutti i modi Godzilla VS Kong per fare uno sgarro alla Warner che vuole continuare il progetto di Snyder.
O ancora pare non uscirà o al massimo in streaming Assassinio sul Nilo perché interpretato da Armie Hammer che come saprete ultimamente ha seri problemi di immagine e con la giustizia (qui però siamo più nel politically correct). La casa produttrice ha ritenuto impossibile reshoottare tutto il film con un attore diverso ed è anche impossibile tagliarlo dalla pellicola.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
1 ora fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Comunque è più un dibattito adatto per la discussione sul declino del cinema
Era quella in cui volevo postare io ma non l'ho trovata.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
È questa:
Grazie! l'ho cercata ma non la vedevo proprio. Se i moderatori vogliono possono anche spostare là l'articolo e gli ultimi interventi.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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@Menevyn non devi fare l'errore di applicare l'uno vale uno anche al fandom: c'è fan e fan, c'è commento e commento, c'è critica e critica. Riporto di nuovo un esempio già fatto qualche anno fa ma che ritengo sempre molto efficace (ancora oggi è una delle cose più stupide che abbia mai sentito) ossia il gambit di final fantasy XII, 14 anni fa una delle critiche onnipresenti in ogni forum era "ma ti pare che io possa settare il gambit, incrociare le braccia e vedere la play station che gioca da sola??"...ma chi ti obbliga?!? Questo sarebbe un commento di cui tenere conto perché "senza i fan che fanno i fan la Square non sarebbe miliardaria? (Che poi sarebbe vero anche il contrario, senza i produttori/sceneggiatori/ecc che fanno i produttori/sceneggiatori/ecc i fan non avrebbero niente da vangelizzare, ma quisquilie) Mi spiace ma commenti del genere vanno ignorati, il tempo va investito verso le critiche costruttive (rimanendo ad Ivalice: il protagonista palesemente cambiato in extremis) perché il cliente non ha sempre ragione.
13 ore fa, Il Lord ha scritto:l'uno vale uno [...] perché il cliente non ha sempre ragione
Sono totalmente d'accordo, anche nell'esempio che hai fatto su FF (che poi il XII è uno di quelli che mi piacciono di più). Ma qui ci si scontra con l'altra metà del problema, ossia la tendenza, oramai irreversibile, da parte degli addetti ai lavori di assecondare il pubblico, da quello più sano a quello più tossico (la Carano pare abbia saputo di essere stata licenziata durante un'intervista). A me l'ultima trilogia di SW ha fatto abbastanza schifo, se devo proprio dirlo, ma quello che rivendico è il diritto di dire che mi ha fatto schifo e il discutere sul perchè, sul cosa non mi è piaciuto eccetera. Io voglio una bella storia, non esattamente la storia che io avrei voluto, dal dettaglio del ciuffo del protagonista al piano sequenza, e se non mi danno esattamente quello allora siamo alla fine del cinema, saga rovinata per sempre e cagate varie.
La gente ormai ha preso l'abitudine (unita all'apparente incapacità di distinguere cose per le quali valga la pena di protestare e le stupidaggini) di urlare allo scandalo per qualsiasi cosa e di riuscire o a spuntarla o comunque ad influenzare il processo creativo (e quando si entra nel campo del politicamente corretto è la fine). Ed è chi fa parte del processo creativo che ha fatto in modo che ciò accadesse. E' un circolo vizioso. Idee per romperlo?
13 ore fa, Il Lord ha scritto:Che poi sarebbe vero anche il contrario, senza i produttori/sceneggiatori/ecc che fanno i produttori/sceneggiatori/ecc i fan non avrebbero niente da vangelizzare, ma quisquilie
Sì, ma i soldi generati dal fandom vanno nelle tasche delle major, mica dei fan. L'utilità e l'imprescindibilità del fandom la intendevo in quel senso (oh, se poi la Disney o la Warner iniziano a girare qualcosa anche al semplice fan in cambio di sperticate lodi al film in uscita, io ci sto ).
Ma infatti il diritto alla libertà di opinione che citi tu (e già il modo assolutamente civile in cui ti poni fa capire che non appartiene alla casistica di fan incriminati) è sacrosanto, il problema è come al solito quando la mia libertà di opinione va a ledere la libertà altrui. Per esempio io trovo scandaloso che i fan facciano cordate per boicottare film concorrenti o addirittura col caso GodzillaKong solo per colpire la major che non li ha ascoltati. O ancora che temendo le reazioni dei soliti politically correct per colpa del tizio di turno si blocchi l'uscita di film cui hanno lavorato centinaia di persone. In quest'ultimo caso devo dire il problema non è di facile soluzione.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
Ma i fan tossici ce la fanno a prendersi le proprie responsabilità? Riprendendo l'esempio di Ep IX: se il film "ha fatto un po' schifino" possiamo dirlo che forse erano le critiche da cui la produzione ha scioccamente preso il via a fare un po' schifino sin dal principio o continuiamo ad assecondare questo atteggiamento da botte piena e moglie ubriaca?
Ce la facciamo a dire che sventolare la lore, i fumetti, le fonti è spesso un modo per delegittimare l'opinione altrui (soprattutto quando ci si dimentica, strategicamente, qualche passaggio) ledendo davvero la libertà d'opinione altrui come correttamente affermato da Lyra?
Certo che possiamo dirlo. Però in questo modo anche diciamo un'altra cosa, ossia che se un film (o una qualsiasi opera) non ti è piaciuto non puoi dire a voce alta che non ti è piaciuto, perchè in questo modo "delegittimi" (chi e cosa, poi, non lo capisco proprio). Che è a sua volta un'atteggiamento puerile, "come ti permetti di dire che non ti è piaciuto?!". Siamo alle oramai perenni ed onnipresenti barricate erette una di fronte all'altra.
Senza contare che qui la libertà d'opinione non c'entra niente; boicottare un film come stanno facendo con GozillavsKong, cui si riferiva Lyra, non è esercitare la libertà d'opinione, è agire in maniera coordinata per danneggiare economicamente i "tiranni" che non volevano sganciare il film di Snyder (il quale, va detto, è stato molto abile a solleticare i fan delusi dalla versione di Whedon sospirando periodicamente "oh, e pensare che nella mia versione avreste visto..."). Per non dire che uno ha tutto il diritto di dire "sapete cosa? Io 'sto film non lo vado a vedere, così imparano!". Al limite fa una figura barbina, da esaltato, ma ne ha il diritto.
La libertà di opinione presuppone non solo una certa dose di rispetto, ma anche una certa qual dose di maturità (senza la quale anche il rispetto va a farsi benedire). Se io penso che un film faccia schifo e un'altra persona pensa che invece sia un capolavoro, in questa situazione cosa sta succedendo? Uno dei due sta aggredendo o delegittimando l'altro? Uno dei due è un fan "sano", l'altro un fan "tossico"?
Sono cose che mi lasciano perlpesso (e depresso, in ultima misura). Una volta confrontarsi con chi aveva un'altro punto di vista, che fosse su un film, un libro, una legge o un qualsiasi altro argomento, con chi non era d'accordo era anche interessante, per non dire bello. Adesso finisce in una scena del crimine, anche se solo idealmente.
Vabbè.
una volta ci si confrontava parlandosi. adesso spesso si fa via social con degli sconosciuti. e spesso senza regole (ci sarebbero ma colpiscono un po' a caso). il problema del confronto via social è che non sai chi hai di fronte e quindi non sapendo un minimo che base culturale ecc ha è difficile dare un peso/giudizio sulla sua opinione.
poi ormai tutto è esasperato. si fanno polemiche su tutto (spesso inutili) e si creano sempre 2 fazioni. lo si fa anche in politica. per certi versi il tifo sportivo adesso è il meno peggio.
il problema è che si vive il confronto come se uno deve prevalere sull'altro. non come scambio di idee. un film può piacere o meno ma non è il caso di azzannarsi se si hanno opinioni diverse.
3 ore fa, rhaegar84 ha scritto:una volta ci si confrontava parlandosi. adesso spesso si fa via social con degli sconosciuti. e spesso senza regole (ci sarebbero ma colpiscono un po' a caso). il problema del confronto via social è che non sai chi hai di fronte e quindi non sapendo un minimo che base culturale ecc ha è difficile dare un peso/giudizio sulla sua opinione.
poi ormai tutto è esasperato. si fanno polemiche su tutto (spesso inutili) e si creano sempre 2 fazioni. lo si fa anche in politica. per certi versi il tifo sportivo adesso è il meno peggio.
il problema è che si vive il confronto come se uno deve prevalere sull'altro. non come scambio di idee. un film può piacere o meno ma non è il caso di azzannarsi se si hanno opinioni diverse.
Parole sante. Quoto tutto.
Comunque per riallacciarmi con quanto scritto da @Menevyn e anche @Il Lordsecondo me il problema non è affatto la libertà di opinione del singolo, che infatti ha tutto il diritto di dire che una cosa non gli va a genio, il problema si pone quando appunto si creano fazioni coordinate (i famosi fandom) che appunto agiscono da massa mettendo in pratica anche azioni atte a danneggiare chi non la pensa come loro o i prodotti che non vanno loro a genio. Qui si sfonda la barriera del diritto alla libertà di opinione perché si muove già qualcosa di diverso dal singolo e con scopi diversi: imporre una propria visione (purtroppo l'essere umano sa farlo solo demolendo l'altrui) attraverso azioni negative. Credo che il problema dei fandom tossico stia tutto qua: il branco (o la tifoseria come preferite). E nel fatto che le major tuttavia hanno capito che il fenomeno esiste, è utile se si riesce a gestirlo (porta guadagni e pubblicità e ne sottrae ai concorrenti oltre a fornire un bacino di idee e persone più o meno competenti in merito a certe lore) e allo stesso tempo tutto ciò si ottiene quasi gratis con alti livelli di impatto e rimanendo con le mani pulite.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
@Menevyn credo che un esempio molto efficace sia la bagarre su Luke Skywalker:
Questa non è avvenuta tra 2 tifoserie che mantenevano la stessa posizione ma di segno opposto, da una parte chi affermava che visto che Luke voleva e riuscì a salvare il padre l'evoluzione di Ep VIII non era possibile e dall'altra chi affermava che visto che Luke aveva tentato di assassinare a sangue freddo l'imperatore ed aveva massacrato il padre l'unica evoluzione possibile fosse quella di Ep VIII, ma è avvenuta tra i primi e chi sottolineava che nella trilogia originale ci fossero più elementi che estendevano il ventaglio di possibili evoluzioni nel post Endor, poi ognuno avrà la sua opinione su quale tra queste preferisce, quale fosse statisticamente più probabile, quale più opportuna alla luce del periodo storico in cui il film uscì ma ognuno l'avrebbe fatto con pari dignità perché il dato oggettivo copriva tutte queste opinioni. Invece qualcuno ha voluto sventolare i vangeli per tagliare le gambe ad ogni opinione avversa ed evitare confronto e dialogo.
Occhio a non fare l'errore di credere che per fandom tossico si intenda solo chi non apprezza qualcosa, la tossicità può essere anche il fanboy Marvel che apprezza Endgame al punto di paragonarlo a 2001 odissea nello spazio, è sempre la qualità del commento ad avere rilevanza.
Oggi è il compleanno di Henry Cavill che compie 38 anni. Auguri Enrico!