Nelle ultime due stagioni d&d cercano di suggerirci tramite i discorsi dei personaggi tematiche e idee quando i fatti mostrarti suggetiscono l'esatto contrario.
Esempi pregevoli : la storia di Bran è la migliore, merita di farlo diventare re ma poi è l'unico personaggio principale che salta una stagione a metà opera.
La monarchia elettiva spacciata per la soluzione che eviterà nuove guerre per il potere e garantirà maggiore giustizia sociale ma intanto é la forma di governo che ha portato al potere euron.
Se pure la critica generalista ha iniziato ad accorgersene quando fino a fine s7 parlava solo di problemi minori, vuol dire che l'obiettivo di dare un qualche messaggio è stato di fatto abbandonato. Poi certo, qualche parolone va sempre messo perché a fine storia sta bene.
Io mi riferivo al significato più ampio della storia. Quale sarebbe? Che alla fine gira gira gli uomini non cambiano mai?
Ho trovato il tutto, al netto di tutte le stagioni, quindi anche considerando ciò che è ripreso dai libri, molto confusionario, o meglio poco incisivo. Intrattiene al momento, ma sul lungo periodo secondo me difficile. Troppa roba, troppo lunga e troppo confusionaria.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Concordo con Lyra, non c'è presenza di una morale incisiva di fondo, o comunque di spunti intellettivi che possano andare al di là della visione "superficiale". Va però detto che, a parte la sceneggiatura, ci sono altre componenti che rendono "importante" una serie tv.
Grazie per la traduzione in una forma più edotta, hai espresso benissimo ciò che intendevo.
Si è vero, però tutto sommato non trovo niente di così straordinario neanche da quel punto di vista.
Per quanto mi riguarda penso che il merito principale stia proprio a livello di produzione, dato che GoT ha dimostrato come si possano portare avanti produzioni a grosso budget e tanto complesse anche per la fruizione seriale. Ha se vogliamo sdoganato la partecipazione degli attori hollywoodiani alle serie TV dimostrando che possono concorrere con l'industria cinematografica.
Inoltre ha rintuzzato l'interesse dei produttori per il genere fantasy tant'è che ora le serie TV basate su saghe fantasy si sono moltiplicate.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Col post precedente volevo concordare anche io sull' inutilità di cercare chissà che messaggi in got visto che ciò che è detto contraddice ciò che è mostrato. Meglio sottolineare la bravura in creare per la TV scene come la distruzione della capitale nella 8x5
Una morale in una storia non è obbligatoria. L'importante è costruire una storia che sappia intrattenere e sia coerente con sé stessa, e nel secondo obiettivo GoT ha parzialmente fallito nelle ultime stagioni.
Certo @Euron Gioiagrigia, la morale di fondo non è obbligatoria, infatti mi piace più parlare di spunti di riflessione in generale, che possono scaturire da una scena, un dialogo, una situazione. Purtroppo in GOT mancano quasi del tutto queste condizioni. E se manca questo, manca la morale, manca la coerenza all'interno dell'opera stessa, purtroppo della sceneggiatura puoi salvare ben poco.
Gli spunti di riflessioni di ASOIAF in realtà non sono pochi: la cruda realtà della guerra, il conflitto tra onore e giustizia, la presenza di un miscuglio di bene e male in ognuno di noi...se non riusciamo a cogliere tutto questo in GoT, vuol dire che la serie tv ha fallito.
Ma io non credo sia così, mi pare che le prime stagioni siano state ben recepite da tutti. Ora ce ne siamo già scordati?
Mi sembra che l'avevo scritto nella discussione più generalista sulla serie...per me le prime 3 stagioni sono dei gioiellini paragonate alle successive, per il perfetto incastro di trame e sottotrame, ma in primis per i dialoghi, particolarmente incisivi. Certo, lì c'erano gli spunti di riflessione, anche da parte dei personaggi, però sono andati via via logorandosi fino a diventare inconsistenti. E se in una serie da 8 stagioni salvi solo le prime 3 capisci che è un po' difficile arrivare alla sufficienza per quanto riguarda la sceneggiatura. Parere mio, ovviamente.
anche sul tema della famiglia con personaggi come jon, theon, tyrion e altri di spunti se ne possono trovare diversi...
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Si racconta che durante la terza stagione qualcuno abbia chiesto a Benioff se era sicuro di saper sviluppare tutte le tematiche in sole 10 puntate e lui abbia risposto:
"Le tematiche sono per le recensioni di terza media."
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
14 hours fa, Euron Gioiagrigia dice:Gli spunti di riflessioni di ASOIAF in realtà non sono pochi: la cruda realtà della guerra, il conflitto tra onore e giustizia, la presenza di un miscuglio di bene e male in ognuno di noi...
Si ma queste cose le puoi cogliere in molte altre serie TV non c'è niente di così peculiare per cui uno debba ricordarsene a distanza di tanto tempo.
Sarà ma se le tematiche non contano si tratta solo di mero intratteniente visivo e quello dopo un po' viene soppiantato da altro (vedi per esempio Avatar, quanti se lo ricordano a distanza di anni?). Insomma bel pacchetto ma se dentro non ci metti qualcosa di consistente uno dopo un po' se ne scorda.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Allora sei d'accordo con me che GoT è stata dimenticata piuttosto in fretta. Ma io penso che i motivi, più che nella mancanza di tematiche, risiedono nel generale sconforto con cui sono state accolte le ultime stagioni.
Diciamo che secondo me il processo è ancora in atto, è in fase di obliterazione, non già del tutto concluso brutalmente. L'interesse è molto scemato. Certo ci fosse stata una serie spinoff la cosa si sarebbe avvertita meno, anche se credo che dopo 8 stagioni sia fisiologico che il pubblico voglia passare ad altro. E tra l'altro, molto di quello che teneva lo spettatore sulla corda era vedere come sarebbe andata avanti: gli Stark avrebbero ottenuto giustizia? Cosa sarebbe successo a Tyrion? Daenerys avrebbe finalmente conquistato il trono? Gli Estranei? etc etc. Una volta avuta la risposta ai grandi interrogativi l'interesse cala per forza.
Ciò non toglie che come impatto a livello di serie TV la ritengo comunque importante, anzi quasi apripista di un'era.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il destino di GOT mi pare unico nel suo genere.
È la serie tv di maggior successo commerciale e di premi della storia, e allo stesso tempo è probabilmente la serie più criticata della storia a causa del suo finale "controverso" (eufemismo). Conosco solo altre due serie con un esito simile, Lost (che però tuttora ha folte schiere di appassionati che difendono il suo finale) e How I Met Your Mother (il cui problema, tuttavia, non era tanto la logica del finale ma la tempistica narrativa).
GOT ha il grande merito di aver rilanciato il fantasy a livello televisivo e di aver impresso un'accelerazione al processo, già in atto da anni, di "cinematografizzazione" delle serie TV. Allo stesso tempo rappresenta il supremo monito agli showrunner su come non gestire una serie TV, specialmente la sua conclusione.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)