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Dothraki
di AryaSnow
creato il 13 maggio 2018


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Inviato il 28 giugno 2018 13:06
Cita

{{Popolo
| Nome = Dothraki
| Luoghi = [[Terre Erbose]]
| Nazioni =

| Popolazioni =

| Etnie =

| Lingua = [[Dothraki (Lingua)|Dothraki]] Mi sta venendo un dubbio: conviene magari non avere una voce dedicata per la lingua e parlarne invece qui dentro? Se non altro perché in caso contrario questa stessa dove dovrebbe diventare Dothraki (Popolo)

| Culto = [[Dio Cavallo]] In realtà è una formualzione incompleta, ad esempio sappiamo che anche sole e luna sono divinità, e che credono all'esistenza di un inferno... però non abbiamo un nome ufficiale per il loro culto, a proposito di quello che ci dicevamo anche nel topic del design delle pagine delle divinità

| Governo = [[Khalasar]] clanato

| Periodo =

}}

 

I [[Dothraki]] sono una popolazione composta da nomadi che risiedono popolazione nomade stanziata nelle [[Terre Erbose]] del [[Essos|Continente Orientale]].<ref name="AGOT23">[[AGOT23]]</ref>

 

 

__TOC__

 

== Descrizione fisica ==

I Dothraki hanno una pelle color bronzo, occhi a mandorla scuri e capelli neri, che hanno l’abitudine di portare oleati.<ref name="AGOT03">[[AGOT03]]</ref> Il discorso dell'olio lo spostiamo nella cultura

 

== Distribuzione geografica ==

Le [[Terre Erbose]] sono abitate e percorse da [[Khalasar|khalasar]] di I Dothraki vivono nelle [[Terre Erbose]] di [[Essos]].<ref name="AGOT23" />

 

== Politica e amministrazione ==

I Dothraki non hanno un governo politico centralizzato, ma sono raggruppati in tribù chiamate [[Khalasar|khalasar]]<ref name="AGOT11" />, spesso rivali tra loro, <ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref>  ognuna delle quali è comandata da un [[Khal|khal]]. Ogni [[Khal|khal]] possiede dei [[[Cavalieri di Sangue]] a lui devoti.<ref name="AGOT03" /> Durante i banchetti che allestiscono nelle occasioni importanti, la disposizione dei partecipanti rispecchia anche il loro prestigio all’interno del [[Khalasar|khalasar]]: in cime siedono il [[Khal|khal]] e la sua [[Khaleesi|khaleesi]], subito dopo i [[Cavalieri di Sangue]], e appena più in basso di questi ultimi ci sono i posti riservati alle altre personalità di grande importanza. <ref name="AGOT11" /> Tutto questo per me è più socio-culturale che politico I [[Khal|khal]] detengono un potere assoluto sul loro [[Khalasar|khalasar]], e sono figure temute e rispettate anche al di fuori del popolo Dothraki. La formazione di un [[Khalasar|khalasar]], così come la scelta del [[Khal|khal]] che lo guida, non si basano su alcuna legge e su alcun diritto ereditario, bensì avvengono esclusivamente sulla base dei rapporti di forza del momento.<ref name="AGOT64">[[AGOT64]]</ref>

 

Secondo una profezia dothraki, un giorno tutti i [[Khalasar|khalasar]] saranno riuniti in un unico popolo da una figura denominata [[Stallone che Monta il Mondo]], che li condurrà tutti fino al confine del mondo.<ref name="AGOT46">[[AGOT46]]</ref>   

 

Secondo le convenzioni dothraki nessun uomo di rango inferiore può avere la presunzione di pretendere qualcosa da un [[Khal|khal], al quale può al massimo chiedere favori.<ref name="AGOT11" />

 

I Dothraki praticano il commercio di schiavi e non disdegnano nemmeno di possederne. <ref name="AGOT03" /> Dopo aver saccheggiato una città o un villaggio, spesso portano i suoi abitanti alla [[Baia degli Schiavisti]] per venderli. <ref name="AGOT61">[[AGOT61]]</ref> Anche questa parte la sposterei nel paragrafo socio-culturale

 

La loro città sacra prende il nome di è [[Vaes Dothrak]], situata nella zona orientale delle [[Terre Erbose]] presso il [[Grembo del Mondo]] e la [[Madre delle Montagne]].<ref name="TLOIAF">''[[The Lands of Ice and Fire]]''</ref>, dove ha sede il [[Dosh Khaleen]], il consesso religioso delle vedove dei [[Khal|khal]]. Oltre ad esso, nessuno dei Dothraki risiede nella città in modo stabile, ma si ritiene che un giorno torneranno ad abitare tutti lì in modo permanente. [[Vaes Dothrak]] è anche considerata in luogo in cui tutte le ostilità tra i [[Khalasar|khalasar]] devono cessare, motivo per cui vi è l’assoluto divieto di portare armi e versare sangue.<ref name="AGOT36" /> Anche qui per me è culturale e non politico. I Dothraki tengono in grande considerazione dell’ordine del il [[Dosh Khaleen]], che i [[Khal|khal]] consultano per tutti gli eventi più importanti circa la loro vita famigliare e le loro imprese militari. <ref name="AGOT11" />

 

Sono temuti per la loro tendenza a saccheggiare e distruggere città. Per questo motivo ricevono da parte delle [[Città Libere]], dove sono chiamati “signori dei cavalli”, dei tributi in cambio della non aggressione. <ref name="AGOT03" /> Dopo aver saccheggiato un centro abitato, i Dothraki portano le statue razziate a [[Vaes Dothrak]] e le collocano ai lati della [[Via degli Dei]] (link o non link? Nella voce della città non abbiamo linkato…). Non hanno invece l’usanza di costruire statue o monumenti propri, e persino i loro pochi edifici vengono eretti dagli schiavi portati dalle terre saccheggiate. Anche per questo motivo,<ref name="AGOT36" /> vengono spesso definiti “barbari” dai popoli tecnologicamente più avanzati, come quelli dei [[Sette Regni]] <ref name="AGOT12" /> e di [[Qarth]]. <ref name="ACOK40">[[ACOK40]]</ref> Secondo me, anche tutto questo paragrafo potrebbe essere spostato nella cultura.

 


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


AryaSnow
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Inviato il 01 luglio 2018 19:39 Autore

Le cose che hai cancellato per me ci possono stare sia in cultura che in politica

 Però faccio presente pure un problema di distribuzione: in quello di cultura già c'è molta roba e quindi,  nel dubbio, alcune cose ho preferito  metterla in politica. Ovviamente cose che per me già di suo ci stanno pure in politica. Se le ritenessi solo e puramente da cultura non le avrei messe.

Modificato il 05 July 2024 17:07


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Inviato il 03 luglio 2018 13:31

Boh, attendiamo anche le opinioni di altri. Sinceramente non mi farei fermare dalla disparità di dimensione dei paragrafi, alla fine se qualcosa è giusto che stia da una parte, amen, non importa quanto lungo diventa il paragrafo.

 

A scanso di equivoci, secondo me in Politica e amministrazione dovrebbe andare tutto quello che ha a che fare con l'ordinamento politico, religoso e giudirico.

 

 

Già che ci siamo, sollecito opinioni anche sul tema della lingua: pagina a parte o ne parliamo qui?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


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Inviato il 03 luglio 2018 14:15
Il 28/6/2018 at 13:06, Lord Beric dice:

[[Vaes Dothrak]] è anche considerata in luogo in cui tutte le ostilità tra i [[Khalasar|khalasar]] devono cessare, motivo per cui vi è l’assoluto divieto di portare armi e versare sangue.<ref name="AGOT36" />

 

Il 28/6/2018 at 13:06, Lord Beric dice:

Sono temuti per la loro tendenza a saccheggiare e distruggere città. Per questo motivo ricevono da parte delle [[Città Libere]], dove sono chiamati “signori dei cavalli”, dei tributi in cambio della non aggressione. <ref name="AGOT03" />

 

In questi due punti farei prevalere di più l'aspetto amministrativo che quello culturale. Sposterei invece nella parte socio-culturale, oltre alle cose già segnate, anche la profezia dello Stallone che monta il Mondo.

 

Riguardo la lingua per me si può anche parlarne qui.



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Inviato il 09 luglio 2018 17:00

Provo a riscrivere evidenziando a questo punto in verde le parti da spostare sotto in modo da distinguerle dalle correzioni e non perderle. Se va bene questa versione, procedo con la successiva integrando le parti in verde.

Sulla lingua, penso anche io sia una semplificazione parlarne qui, però allora bisogna stenderne il relativo sottoparagrafo. Ci penseremo una volta completato il resto. :lol:

 

Cita

{{Popolo
| Nome = Dothraki
| Luoghi = [[Terre Erbose]]

| Lingua = [[Dothraki (Lingua)|Dothraki]]

| Culto = [[Dio Cavallo]] In realtà è una formualzione incompleta, ad esempio sappiamo che anche sole e luna sono divinità, e che credono all'esistenza di un inferno... però non abbiamo un nome ufficiale per il loro culto, a proposito di quello che ci dicevamo anche nel topic del design delle pagine delle divinità

| Governo = clanato

}}

 

I [[Dothraki]] sono una popolazione nomade stanziata nelle [[Terre Erbose]] del [[Essos|Continente Orientale]].<ref name="AGOT23">[[AGOT23]]</ref>

 

 

__TOC__

 

== Descrizione fisica ==

I Dothraki hanno una pelle color bronzo, occhi a mandorla scuri e capelli neri, che hanno l’abitudine di portare oleati.<ref name="AGOT03">[[AGOT03]]</ref>

 

== Distribuzione geografica ==

I Dothraki vivono nelle [[Terre Erbose]] di [[Essos]].<ref name="AGOT23" />

 

== Politica e amministrazione ==

I Dothraki non hanno un governo politico centralizzato, ma sono raggruppati in tribù chiamate [[Khalasar|khalasar]]<ref name="AGOT11" />, spesso rivali tra loro, <ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref>  ognuna delle quali è comandata da un [[Khal|khal]]. Ogni [[Khal|khal]] possiede dei [[[Cavalieri di Sangue]] a lui devoti.<ref name="AGOT03" /> Durante i banchetti che allestiscono nelle occasioni importanti, la disposizione dei partecipanti rispecchia anche il loro prestigio all’interno del [[Khalasar|khalasar]]: in cime siedono il [[Khal|khal]] e la sua [[Khaleesi|khaleesi]], subito dopo i [[Cavalieri di Sangue]], e appena più in basso di questi ultimi ci sono i posti riservati alle altre personalità di grande importanza. <ref name="AGOT11" /> I [[Khal|khal]] detengono un potere assoluto sul loro [[Khalasar|khalasar]], e sono figure temute e rispettate anche al di fuori del popolo Dothraki. La formazione di un [[Khalasar|khalasar]], così come la scelta del [[Khal|khal]] che lo guida, non si basano su alcuna legge e su alcun diritto ereditario, bensì avvengono esclusivamente sulla base dei rapporti di forza del momento.<ref name="AGOT64">[[AGOT64]]</ref>

 

Secondo una profezia dothraki, un giorno tutti i [[Khalasar|khalasar]] saranno riuniti in un unico popolo da una figura denominata [[Stallone che Monta il Mondo]], che li condurrà tutti fino al confine del mondo.<ref name="AGOT46">[[AGOT46]]</ref>   

 

Secondo le convenzioni dothraki nessun uomo di rango inferiore può avere la presunzione di pretendere qualcosa da un [[Khal|khal], al quale può al massimo chiedere favori.<ref name="AGOT11" />

 

I Dothraki praticano il commercio di schiavi e non disdegnano nemmeno di possederne. <ref name="AGOT03" /> Dopo aver saccheggiato una città o un villaggio, spesso portano i suoi abitanti alla [[Baia degli Schiavisti]] per venderli. <ref name="AGOT61">[[AGOT61]]</ref>

 

La loro città sacra è [[Vaes Dothrak]], situata nella zona orientale delle [[Terre Erbose]] presso il [[Grembo del Mondo]] e la [[Madre delle Montagne]].<ref name="TLOIAF">''[[The Lands of Ice and Fire]]''</ref> All'interno della città ogni conflitto tra i [[Khalasar|khalasar]] deve essere accantonato, e vige il divieto portare armi e versare sangue.<ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref>  A [[Vaes Dothrak]] ha sede il [[Dosh Khaleen]], il consesso religioso delle vedove dei [[Khal|khal]]. Oltre ad esso, nessuno dei Dothraki risiede nella città in modo stabile, ma si ritiene che un giorno torneranno ad abitare tutti lì in modo permanente.<ref name="AGOT36" /> I Dothraki tengono in grande considerazione il [[Dosh Khaleen]], che i [[Khal|khal]] consultano per tutti gli eventi più importanti circa la loro vita famigliare e le loro imprese militari. <ref name="AGOT11" />

 

A causa della loro propensione alla razzia e al saccheggio, spesso ricevono dei tributi da parte delle [[Città Libere]], che comprano in tal modo la loro non aggressione.<ref name="AGOT03" /> Dopo aver saccheggiato un centro abitato, i Dothraki portano le statue razziate a [[Vaes Dothrak]] e le collocano ai lati della [[Via degli Dei]] (link o non link? Nella voce della città non abbiamo linkato…). Non hanno invece l’usanza di costruire statue o monumenti propri, e persino i loro pochi edifici vengono eretti dagli schiavi portati dalle terre saccheggiate. Anche per questo motivo,<ref name="AGOT36" /> vengono spesso definiti “barbari” dai popoli tecnologicamente più avanzati, come quelli dei [[Sette Regni]] <ref name="AGOT12" /> e di [[Qarth]]. <ref name="ACOK40">[[ACOK40]]</ref>

 


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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Inviato il 11 luglio 2018 16:58

Up.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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Inviato il 11 luglio 2018 18:52

Per me va bene.



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Inviato il 12 luglio 2018 20:13 Autore

OK direi di proseguire per vedere come verrà la parte della società.



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Inviato il 19 luglio 2018 15:44
Cita

{{Popolo
| Nome = Dothraki
| Luoghi = [[Terre Erbose]] | Lingua = Dothraki | Culto = [[Dio Cavallo]] In realtà è una formualzione incompleta, ad esempio sappiamo che anche sole e luna sono divinità, e che credono all'esistenza di un inferno... però non abbiamo un nome ufficiale per il loro culto, a proposito di quello che ci dicevamo anche nel topic del design delle pagine delle divinità

| Governo = clanato

}}

 

I [[Dothraki]] sono una popolazione nomade stanziata nelle [[Terre Erbose]] del [[Essos|Continente Orientale]].<ref name="AGOT23">[[AGOT23]]</ref>

 

__TOC__

 

== Descrizione fisica ==

I Dothraki hanno una pelle color bronzo, occhi a mandorla scuri e capelli neri.<ref name="AGOT03">[[AGOT03]]</ref>

 

== Distribuzione geografica ==

I Dothraki vivono nelle [[Terre Erbose]] di [[Essos]].<ref name="AGOT23" />

 

== Politica e amministrazione ==

I Dothraki non hanno un governo politico centralizzato, ma sono raggruppati in tribù chiamate [[Khalasar|khalasar]]<ref name="AGOT11" />, spesso rivali tra loro, <ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref>  ognuna delle quali è comandata da un [[Khal|khal]]. I [[Khal|khal]] detengono un potere assoluto sul loro [[Khalasar|khalasar]], e sono figure temute e rispettate anche al di fuori del popolo Dothraki. La formazione di un [[Khalasar|khalasar]], così come la scelta del [[Khal|khal]] che lo guida, non si basano su alcuna legge e su alcun diritto ereditario, bensì avvengono esclusivamente sulla base dei rapporti di forza del momento.<ref name="AGOT64">[[AGOT64]]</ref>

 

La loro città sacra è [[Vaes Dothrak]], situata nella zona orientale delle [[Terre Erbose]] presso il [[Grembo del Mondo]] e la [[Madre delle Montagne]].<ref name="TLOIAF">''[[The Lands of Ice and Fire]]''</ref> All'interno della città ogni conflitto tra i [[Khalasar|khalasar]] deve essere accantonato, e vige il divieto portare armi e versare sangue.<ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref> A [[Vaes Dothrak]] ha sede il [[Dosh Khaleen]], il consesso religioso delle vedove dei [[Khal|khal]]. Oltre ad esso, nessuno dei Dothraki risiede nella città in modo stabile.<ref name="AGOT36" /> I Dothraki tengono in grande considerazione il [[Dosh Khaleen]], che i [[Khal|khal]] consultano per tutti gli eventi più importanti circa la loro vita famigliare e le loro imprese militari. <ref name="AGOT11" />

 

A causa della loro propensione alla razzia e al saccheggio, spesso ricevono dei tributi da parte delle [[Città Libere]], che comprano in tal modo la loro non aggressione.<ref name="AGOT03" />

 

== Cultura e società ==

Il tipico abbigliamento dei dothraki, usato da entrambi i sessi, consiste in giacche di cuoio dipinto sopra il torso nudo e pantaloni di crine di cavallo, con cinturoni fatti di medaglioni di metallo, dal di bronzo dei normali guerrieri<ref name="AGOT11" /> o materiali più preziosi all'oro dei [[Khal|khal]]<ref name="AGOT46" />, e sandali di vimini intrecciatio<ref name="ACOK63">[[ACOK63]]</ref>. Tuttavia, quando visitano le [[Città Libere]], capita che i dothraki si vestano con tessuti più ricchi e facciano ricorso a dolci profumi.<ref name="AGOT11" />

 

Gli uomini Dothraki portano i baffi chiusi da anelli di metallo e capelli acconciati in una treccia adornata di campanelli. Hanno l’abitudine di trattare i loro capelli con l’olio<ref name="AGOT03" /> o con il grasso.<ref name="AGOT11" />

 

Lae tipichea armia usatea dai Dothraki è sono l’[[Arakh|arakh]], arma da taglio dalla lama ricurva e a metà strada tra una spada e una falce. Altre due armi che fanno parte della loro tradizione sono l’arco e la frusta.<ref name="AGOT11" /> I Dothraki apprezzano in particolar modo gli archi fatti con l’[[ossidiana|osso di drago]] Ossidiana = Osso di drago? :wacko:, considerandoli che  considerano delle piccole meraviglie.<ref name="AGOT13">[[AGOT13]]</ref> In generale, gli archi da loro fabbricati hanno una gittata particolarmente elevata <ref name="AGOT36" />

 

I Dothraki parlano un linguaggio [[Dothraki (Linguaggio)|dothraki]] caratterizzato da suoni aspri.<ref name="AGOT03" /> Questo lo sposterei in un paragrafo dedicato alla lingua.

 

La società dothraki è basata su un sistema di ruoli gerarchici, costantemente applicato tanto nella vita quotidiana quanto nelle occasioni solenni. A capo di ciascun[[Khalasar|khalasar]] si trova il [[Khal|khal]], che ha potere assoluto sul suo popolo. Secondo la mentalità dothraki nessuno può avere il diritto di pretendere qualcosa da un [[Khal|khal]], il quale al massimo può dispensare favori secondo la propria benevolenza.<ref name="AGOT11" /> Ogni [[Khal|khal] possiede dei [[Cavalieri di Sangue]], una guardia del corpo a lui devota in modo assoluto. La forza militare di ogni [[Khalasar|khalasar]] è suddivisa in [[Khas|khas]], ciascuno di questi comandato da un [[Ko|ko]]<ref name="ACOK23" /> Nelle occasioni solenni, matrimoni o feste, il posto di ciascuna persona dipende dalla sua posizione sociale, con i posti più vicini al [[Khal|khal]] assegnati alle persone di più alto rango.<ref name="AGOT11" /> I Dothraki tracciano inoltre una distinzione piuttosto netta tra il ruolo maschile e quello femminile. Il combattimento e le armi sono considerati faccende riservate ai soli uomini.<ref name="AGOT11" /> Il compito di guaritori invece è riservato alle donne e agli eunuchi.<ref name="AGOT61" /> La posizione della donna è generalmente considerata subordinata a quella dell'uomo, a punto che persino il prestigio di una [[Khaleesi|khaleesi]] è interamente legato ai successi del marito.<ref name="AGOT64" />

 

Hanno una forte tendenza al nomadismo. I [[Khalasar|khalasar]] dothraki sono vere e proprie città in movimento, secondo lo spirito nomade di questa popolazione.<ref name="AGOT11" /> Quando un [[Khalasar|khalasar]] viaggia, colloca dei cavalieri ai fianchi per proteggere l’intero gruppo ed esploratori in avanscoperta per avvisare della presenza di nemici o selvaggina. <ref name="AGOT23">[[AGOT23]]</ref> rari insediamenti hanno Quando il [[Khalasar|khalasar]] è costretto a sostare per qualche tempo, i dothraki erigono abitazioni costruite con erba intrecciata.<ref name="AGOT11" /> Secondo una credenza dothraki, in un lontano futuro l'intera popolazione si riunirà definitivamente a [[Vaes Dothrak]].<ref name="AGOT36" />

 

Sono un popolo molto duro, poco avvezzo ai sentimentalismo e dalle usanze spesso crudeli. Non esitano a punire con mutilazioni o con la morte ogni forma di mancanza di rispetto.<ref name="AGOT23" /> Si sbarazzano dei bambini nati con deformità lasciandoli in pasto ai cani selvatici.<ref name="AGOT31">[[AGOT31]]</ref> Al termine di un saccheggio, trattano con estrema spietatezza il popolo sconfitto, lasciandosi spesso andare in omicidi e stupri, che vengono considerati una sorta di premio per la vittoria. Tra i Dothraki vi sono inoltre alcuni addetti, chiamati [[Jaqqa Rahn|jaqqa rahn]], che hanno il compito di recarsi nei campi di battaglia a scontro finito per decapitare i morti e gli agonizzanti e raccoglierne le teste.<ref name="AGOT61" /> Riducono in schiavitù i prigionieri delle razzie, e a seconda dei bisogni del [[Khalasar|khalasar]] possono decidere di tenere per sé gli schiavi<ref name="AGOT03" />, oppure di venderli nelle città della [[Baia degli Schiavisti]]<ref name="AGOT61" />. Dopo aver saccheggiato un centro abitato, i Dothraki portano le statue razziate a [[Vaes Dothrak]] e le collocano ai lati della [[Via degli Dei]]. Non hanno invece l’usanza di costruire statue o monumenti propri, e persino i loro pochi edifici vengono eretti dagli schiavi portati dalle terre saccheggiate. Anche per questo motivo<ref name="AGOT36" /> vengono spesso definiti “barbari” dai popoli tecnologicamente più avanzati, come quelli dei [[Sette Regni]]<ref name="AGOT12" /> e di [[Qarth]]<ref name="ACOK40">[[ACOK40]]</ref>

 

I Dothraki hanno una grande considerazione dei cavalli, loro principale mezzo di spostamento e sostentamento e non a caso l’unico possedimento che un [[Khal|khal]] non può mai condividere nemmeno con i suoi [[Cavalieri di Sangue]]<ref name="AGOT36" />. R; ritengono importante il possesso di una cavalcatura di buona qualità per il [[Khal|khal]] e la sua [[Khaleesi|khaleesi]]. Utilizzano selle più strette e leggere di quelle in uso presso gli altri popoli.<ref name="AGOT11" /> Cavalcano in maniera eccellente e ritengono un grande disonore l’eventualità di essere privati della propria cavalcatura.<ref name="AGOT23" /> L’uso del carro è riservato solo ai neonati, alle donne nella fase finale della gravidanza, agli storpi e agli eunuchi. Per un adulto sano è considerata una grande vergogna servirsi di questo mezzo.<ref name="AGOT36" /> La capacità di cavalcare è ritenuta dai Dothraki così importante che un [[Khal|khal]] che cade da cavallo viene subito giudicato incapace di guidare un [[Khalasar|Khalasar]].<ref name="AGOT64">[[AGOT64]]</ref>

 

Odiamo e temono il mare <ref name="AGOT12">[[AGOT12]]</ref>, considerando velenosa l’acqua che un cavallo non è in grado di bere.<ref name="AGOT46" /> Hanno inoltre un grande disprezzo verso le [[Maegi|maegi]]. <ref name="AGOT61" />

 

Sono un popolo molto duro, poco avvezzo ai sentimentalismo e dalle usanze spesso crudeli. Non esitano a punire con mutilazioni o con la morte ogni forma di mancanza di rispetto.<ref name="AGOT23" /> Si sbarazzano dei bambini nati con deformità lasciandoli in pasto ai cani selvatici.<ref name="AGOT31">[[AGOT31]]</ref> Al termine di un saccheggio, trattano con estrema spietatezza il popolo sconfitto, prendendolo in schiavitù e lasciandosi spesso andare in omicidi e stupri, che vengono considerati una sorta di premio per la vittoria. Tra i Dothraki vi sono inoltre alcuni addetti, chiamati “portatori di misericordia”, con il compito di decapitare i morti e gli agonizzanti per poi raccoglierne le teste.<ref name="AGOT61" />

 

I Dothraki hanno un carattere molto orgoglioso<ref name="AGOT61" /> e attribuiscono enorme importanza alle abilità di combattimento.  Quando un loro guerriero subisce una sconfitta, in segno di disonore deve tagliarsi la treccia. Questo significa che i combattenti con le trecce più lunghe sono anche i più rispettati.<ref name="AGOT03" /> I Dothraki hanno grandi abilità nel combattimento in campo aperto, ma non conoscono la guerra d’assedio e ritengono vile l’idea che un esercito si rifugi dentro castelli un castello invece di affrontare il nemico in uno scontro diretto. <ref name="AGOT36" /> Combattono senza l'utilizzo di alcuna armatura, che considerano segno di codardia.<ref name="AGOT61" /> Nutrono disprezzo verso i popoli pacifici e militarmente deboli, come quello dei [[Lhazareen]], che chiamano [[Lhazareen|Haesh Rakhi]] “uomini agnello”. Ritengono che tali popolazioni, a causa della loro debolezza in combattimento, non abbiano alcun il diritto di insediarsi nelle [[Terre Erbose]]. <ref name="AGOT61" />

 

Non comprendono appieno il concetto di commercio, e di conseguenza nemmeno quello di vendita e debito.<ref name="AGOT36" /> Tendono a rispettare le promesse che fanno, ma lo fanno prendendosi i loro tempi, motivo per cui quindi la restituzione di un favore fatto a un dothraki può non essere affatto immediata.<ref name="AGOT11" /> Quando acquistano un oggetto, hanno l'usanza di porgere al commerciante un medaglione della loro cintura al posto delle monete. <ref name="AGOT54">[[AGOT54]]</ref>  

 

Non hanno una forte concezione del privato e non hanno remore ad accoppiarsi in pubblico. Credono che tutte le cose importanti della vita di un uomo, come il matrimonio o la prima notte di nozze, debbano avvenire all’aria aperta. In ambito sessuale prediligono possedere la donna da dietro.<ref name="AGOT11" />

 

Tracciano una distinzione piuttosto netta tra il ruolo maschile e quello femminile. Difatti il combattimento e le armi sono considerati faccende riservate ai soli uomini. <ref name="AGOT11" /> Il compito di guaritori invece è riservato alle donne e agli eunuchi: i primi di solito si occupano di chiudere le ferite con coltelli, fuoco e aghi, mentre le seconde apprendono usano pozioni a base di erbe e incantesimi.<ref name="AGOT61" /> La posizione della donna è generalmente considerata subordinata a quella dell'uomo, a punto che persino il prestigio di una [[Khaleesi|khaleesi]] è interamente legato ai successi del marito.<ref name="AGOT64" />

 

In ambito medico i Dothraki creano impacchi a base di foglie di fico e di fanghiglia blu e conoscono l'impiego del [[Latte di papavero|latte di papavero]].<ref name="AGOT64" />

 

Usano spesso mangiare piatti a base di carne di cavallo e bere latte di giumenta fermentato.<ref name="AGOT11" /> Ritengono inoltre che per una donna incinta mangiare il cuore crudo di uno stallone appena ucciso renda forte, veloce e coraggioso il figlio che porta in grembo. <ref name="AGOT46" />

 

Durante le feste di [[Matrimoni|matrimonio]] i dothraki hanno l’abitudine di lasciarsi andare alla massima dissolutezza, con accoppiamenti in pubblico e duelli mortali. Un matrimonio con meno di tre vittime è considerato poco movimentato. Durante la cerimonia inoltre alla [[Khaleesi|khaleesi]] vengono donate le armi tradizionali, che lei però in quanto donne deve rifiutare a lasciare al marito. <ref name="AGOT11" />

 

Presso i Dothraki circola la leggenda secondo cui un giorno l’[[Erba fantasma|erba fantasma]] coprirà il mondo intero, provocando così l’estinzione di ogni forma di vita. <ref name="AGOT23" /> Vi è inoltre la convinzione che un [[Khal|khal]], dopo la morte, sia destinato a cavalcare fino alle regioni dell'eterna notte insieme ai suoi [[Cavalieri di sangue|cavalieri di sangue]], che lo raggiungono dopo essersi uccisi a sua volta.<ref name="AGOT36" /> I Dothraki credono che le stelle siano destrieri fatti di fuoco lanciati al galoppo da un estremo all'altro del cielo.<ref name="AGOT46" /> Odiano e temono il mare <ref name="AGOT12">[[AGOT12]]</ref>, considerando velenosa l’acqua che un cavallo non è in grado di bere.<ref name="AGOT46" /> Hanno inoltre un grande disprezzo verso la [[Magia|magia]] e chi la pratica, come le [[Maegi|maegi]]. <ref name="AGOT61" /> Secondo una profezia dothraki, un giorno tutti i [[Khalasar|khalasar]] saranno riuniti in un unico popolo da una figura denominata [[Stallone che Monta il Mondo]], che li condurrà tutti fino al confine del mondo.<ref name="AGOT46">[[AGOT46]]</ref> Questo paragrafo devo ancora rimaneggiarlo, perché volevo raggruppare qui tutte le credenze, superstizioni, leggende e culti. Dobbiamo capire cosa può stare qui e cosa invece dovrebbe andare della pagina della religione: ad esempio, fa strano trovare qui il destino post-mortem di un khal e non la nascita del primo uomo sul primo cavallo dal Grembo del Mondo, per fare un esempio... :unsure:

 


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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Non ho rimaneggiato niente, solo aggiunto qualche ulteriore punto in blu.:unsure:

 

Cita

{{Popolo
| Nome = Dothraki
| Luoghi = [[Terre Erbose]] | Lingua = Dothraki | Culto = [[Dio Cavallo]] In realtà è una formualzione incompleta, ad esempio sappiamo che anche sole e luna sono divinità, e che credono all'esistenza di un inferno... però non abbiamo un nome ufficiale per il loro culto, a proposito di quello che ci dicevamo anche nel topic del design delle pagine delle divinità

| Governo = clanato

}}

 

I [[Dothraki]] sono una popolazione nomade stanziata nelle [[Terre Erbose]] del [[Essos|Continente Orientale]].<ref name="AGOT23">[[AGOT23]]</ref>

 

__TOC__

 

== Descrizione fisica ==

I Dothraki hanno una pelle color bronzo, occhi a mandorla scuri e capelli neri.<ref name="AGOT03">[[AGOT03]]</ref>

 

== Distribuzione geografica ==

I Dothraki vivono nelle [[Terre Erbose]] di [[Essos]].<ref name="AGOT23" />

 

== Politica e amministrazione ==

I Dothraki non hanno un governo politico centralizzato, ma sono raggruppati in tribù chiamate [[Khalasar|khalasar]]<ref name="AGOT11" />, spesso rivali tra loro, <ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref>  ognuna delle quali è comandata da un [[Khal|khal]]. I [[Khal|khal]] detengono un potere assoluto sul loro [[Khalasar|khalasar]], e sono figure temute e rispettate anche al di fuori del popolo Dothraki. La formazione di un [[Khalasar|khalasar]], così come la scelta del [[Khal|khal]] che lo guida, non si basano su alcuna legge e su alcun diritto ereditario, bensì avvengono esclusivamente sulla base dei rapporti di forza del momento.<ref name="AGOT64">[[AGOT64]]</ref>

 

La loro città sacra è [[Vaes Dothrak]], situata nella zona orientale delle [[Terre Erbose]] presso il [[Grembo del Mondo]] e la [[Madre delle Montagne]].<ref name="TLOIAF">''[[The Lands of Ice and Fire]]''</ref> All'interno della città ogni conflitto tra i [[Khalasar|khalasar]] deve essere accantonato, e vige il divieto portare armi e versare sangue.<ref name="AGOT36">[[AGOT36]]</ref> A [[Vaes Dothrak]] ha sede il [[Dosh Khaleen]], il consesso religioso delle vedove dei [[Khal|khal]]. Oltre ad esso, nessuno dei Dothraki risiede nella città in modo stabile.<ref name="AGOT36" /> I Dothraki tengono in grande considerazione il [[Dosh Khaleen]], che i [[Khal|khal]] consultano per tutti gli eventi più importanti circa la loro vita famigliare e le loro imprese militari. <ref name="AGOT11" />

 

A causa della loro propensione alla razzia e al saccheggio, spesso ricevono dei tributi da parte delle [[Città Libere]], che comprano in tal modo la loro non aggressione.<ref name="AGOT03" />

 

== Cultura e società ==

Il tipico abbigliamento dei dothraki, usato da entrambi i sessi, consiste in giacche di cuoio dipinto sopra il torso nudo e pantaloni di crine di cavallo, con cinturoni fatti di medaglioni di metallo, dal bronzo dei normali guerrieri<ref name="AGOT11" /> all'oro dei [[Khal|khal]]<ref name="AGOT46" />, e sandali di vimini intrecciati<ref name="ACOK63">[[ACOK63]]</ref>. Tuttavia, quando visitano le [[Città Libere]], capita che i dothraki si vestano con tessuti più ricchi e facciano ricorso a dolci profumi.<ref name="AGOT11" />

 

Gli uomini Dothraki portano i baffi chiusi da anelli di metallo e capelli acconciati in una treccia adornata di campanelli. (---> In AGOT36 viene detto che la treccia si può fare solo dopo aver vinto un combattimento: “Next you’ll want to braid my hair.” “I’d never...” Why was he always so cruel? She had only wanted to help. “You have no right to a braid, you have won no victories yet.” ) Hanno l’abitudine di trattare i loro capelli con l’olio<ref name="AGOT03" /> o con il grasso.<ref name="AGOT11" />

 

Le tipiche armi usate dai Dothraki sono l’[[Arakh|arakh]], l’arco e la frusta.<ref name="AGOT11" /> I Dothraki apprezzano in particolar modo gli archi fatti con l’[[ossidiana|osso di drago]] Ossidiana = Osso di drago? :wacko:---> Linkiamo l'Osso di drago? Ecco il passaggio: Dragonbone is black because of its high iron content, the book told him. It is strong as steel, yet lighter and far more flexible, and of course utterly impervious to fire. Dragonbone bows are greatly prized by the Dothraki, and small wonder. An archer so armed can outrange any wooden bow.), che  considerano delle piccole meraviglie<ref name="AGOT13">[[AGOT13]]</ref>. In generale, gli archi da loro fabbricati hanno una gittata particolarmente elevata <ref name="AGOT36" />

 

I Dothraki parlano un linguaggio [[Dothraki (Linguaggio)|dothraki]] caratterizzato da suoni aspri.<ref name="AGOT03" /> Questo lo sposterei in un paragrafo dedicato alla lingua.

 

La società dothraki è basata su un sistema di ruoli gerarchici, costantemente applicato tanto nella vita quotidiana quanto nelle occasioni solenni. A capo di ciascun[[Khalasar|khalasar]] si trova il [[Khal|khal]], che ha potere assoluto sul suo popolo. Secondo la mentalità dothraki nessuno può avere il diritto di pretendere qualcosa da un [[Khal|khal]], il quale al massimo può dispensare favori secondo la propria benevolenza.<ref name="AGOT11" /> Ogni [[Khal|khal] possiede dei [[Cavalieri di Sangue]], una guardia del corpo a lui devota in modo assoluto. La forza militare di ogni [[Khalasar|khalasar]] è suddivisa in [[Khas|khas]], ciascuno di questi comandato da un [[Ko|ko]]<ref name="ACOK23" /> Nelle occasioni solenni, matrimoni o feste, il posto di ciascuna persona dipende dalla sua posizione sociale, con i posti più vicini al [[Khal|khal]] assegnati alle persone di più alto rango.<ref name="AGOT11" /> I Dothraki tracciano inoltre una distinzione piuttosto netta tra il ruolo maschile e quello femminile. Il combattimento e le armi sono considerati faccende riservate ai soli uomini.<ref name="AGOT11" /> Il compito di guaritori invece è riservato alle donne e agli eunuchi.<ref name="AGOT61" /> (---> Questo lo sposterei dove si parla dell'ambito medico) La posizione della donna è generalmente considerata subordinata a quella dell'uomo, a punto che persino il prestigio di una [[Khaleesi|khaleesi]] è interamente legato ai successi del marito.<ref name="AGOT64" />

 

I [[Khalasar|khalasar]] dothraki sono vere e proprie città in movimento, secondo lo spirito nomade di questa popolazione.<ref name="AGOT11" /> Quando un [[Khalasar|khalasar]] viaggia, colloca dei cavalieri ai fianchi per proteggere l’intero gruppo ed esploratori in avanscoperta per avvisare della presenza di nemici o selvaggina. <ref name="AGOT23">[[AGOT23]]</ref> Quando il [[Khalasar|khalasar]] è costretto a sostare per qualche tempo, i dothraki erigono abitazioni costruite con erba intrecciata.<ref name="AGOT11" /> Secondo una credenza dothraki, in un lontano futuro l'intera popolazione si riunirà definitivamente a [[Vaes Dothrak]].<ref name="AGOT36" />

 

Sono un popolo molto duro, poco avvezzo ai sentimentalismo e dalle usanze spesso crudeli. Non esitano a punire con mutilazioni o con la morte ogni forma di mancanza di rispetto.<ref name="AGOT23" /> Si sbarazzano dei bambini nati con deformità lasciandoli in pasto ai cani selvatici.<ref name="AGOT31">[[AGOT31]]</ref> Al termine di un saccheggio, trattano con estrema spietatezza il popolo sconfitto, lasciandosi spesso andare in omicidi e stupri, che vengono considerati una sorta di premio per la vittoria. Tra i Dothraki vi sono inoltre alcuni addetti, chiamati [[Jaqqa Rahn|jaqqa rahn]], che hanno il compito di recarsi nei campi di battaglia a scontro finito per decapitare i morti e gli agonizzanti e raccoglierne le teste.<ref name="AGOT61" /> Riducono in schiavitù i prigionieri delle razzie, e a seconda dei bisogni del [[Khalasar|khalasar]] possono decidere di tenere per sé gli schiavi<ref name="AGOT03" />, oppure di venderli nelle città della [[Baia degli Schiavisti]]<ref name="AGOT61" />. Dopo aver saccheggiato un centro abitato, i Dothraki portano le statue razziate a [[Vaes Dothrak]] e le collocano ai lati della [[Via degli Dei]]. Non hanno invece l’usanza di costruire statue o monumenti propri, e persino i loro pochi edifici vengono eretti dagli schiavi portati dalle terre saccheggiate. Anche per questo motivo<ref name="AGOT36" /> vengono spesso definiti “barbari” dai popoli tecnologicamente più avanzati, come quelli dei [[Sette Regni]]<ref name="AGOT12" /> e di [[Qarth]]<ref name="ACOK40">[[ACOK40]]</ref>

 

I Dothraki hanno una grande considerazione dei cavalli, loro principale mezzo di spostamento e sostentamento e non a caso l’unico possedimento che un [[Khal|khal]] non può mai condividere nemmeno con i suoi [[Cavalieri di Sangue]]<ref name="AGOT36" /> (A questo proposito bisognerebbe specificare che la tradizione prevere di condividere anche la khaleesi ma non il cavallo: In some khalasars, Jhiqui said, the bloodriders shared the khal’s wine, his tent, and even his wives, though never his horses. A man’s mount was his own.); ritengono importante il possesso di una cavalcatura di buona qualità per il [[Khal|khal]] e la sua [[Khaleesi|khaleesi]]. Utilizzano selle più strette e leggere di quelle in uso presso gli altri popoli.<ref name="AGOT11" /> Cavalcano in maniera eccellente e ritengono un grande disonore l’eventualità di essere privati della propria cavalcatura.<ref name="AGOT23" /> L’uso del carro è riservato solo ai neonati, alle donne nella fase finale della gravidanza, agli storpi e agli eunuchi. Per un adulto sano è considerata una grande vergogna servirsi di questo mezzo.<ref name="AGOT36" /> La capacità di cavalcare è ritenuta dai Dothraki così importante che un [[Khal|khal]] che cade da cavallo viene subito giudicato incapace di guidare un [[Khalasar|Khalasar]].<ref name="AGOT64">[[AGOT64]]</ref>

 

I Dothraki hanno un carattere molto orgoglioso<ref name="AGOT61" /> e attribuiscono enorme importanza alle abilità di combattimento.  Quando un loro guerriero subisce una sconfitta, in segno di disonore deve tagliarsi la treccia. Questo significa che i combattenti con le trecce più lunghe sono anche i più rispettati.<ref name="AGOT03" /> I Dothraki hanno grandi abilità nel combattimento in campo aperto, ma non conoscono la guerra d’assedio e ritengono vile l’idea che un esercito si rifugi dentro un castello invece di affrontare il nemico in uno scontro diretto. <ref name="AGOT36" /> Combattono senza l'utilizzo di alcuna armatura, che considerano segno di codardia.<ref name="AGOT61" /> Nutrono disprezzo verso i popoli pacifici e militarmente deboli, come quello dei [[Lhazareen]], che chiamano [[Lhazareen|Haesh Rakhi]]. Ritengono che tali popolazioni, a causa della loro debolezza in combattimento, non abbiano alcun il diritto di insediarsi nelle [[Terre Erbose]].<ref name="AGOT61" />

 

Non comprendono appieno il concetto di commercio, e di conseguenza nemmeno quello di vendita e debito.<ref name="AGOT36" /> Tendono a rispettare le promesse che fanno, ma lo fanno prendendosi i loro tempi, motivo per cui quindi la restituzione di un favore fatto a un dothraki può non essere affatto immediata.<ref name="AGOT11" /> Quando acquistano un oggetto, hanno l'usanza di porgere al commerciante un medaglione della loro cintura al posto delle monete. <ref name="AGOT54">[[AGOT54]]</ref>  

 

Non hanno una forte concezione del privato e non hanno remore ad accoppiarsi in pubblico. Credono che tutte le cose importanti della vita di un uomo, come il matrimonio o la prima notte di nozze, debbano avvenire all’aria aperta. In ambito sessuale prediligono possedere la donna da dietro.<ref name="AGOT11" />

 

In ambito medico i Dothraki creano impacchi a base di foglie di fico e di fanghiglia blu e conoscono l'impiego del [[Latte di papavero|latte di papavero]].<ref name="AGOT64" /> Il compito di guaritori invece è riservato alle donne sterili e agli schiavi eunuchi: mentre le donne si occupano delle pozioni d'erbe e degli incantesimi, agli eunuchi spetta il coltello, l'ago e il fuoco.<ref name="AGOT61" /> (---> Il passaggio dove si dice che le donne devono essere sterili è questo: “Where are the healers?” she demanded. The khalasar had two sorts: barren women and eunuch slaves. The herbwomen dealt in potions and spells, the eunuchs in knife, needle, and fire.)

 

Usano spesso mangiare piatti a base di carne di cavallo e bere latte di giumenta fermentato.<ref name="AGOT11" /> Ritengono inoltre che per una donna incinta mangiare il cuore crudo di uno stallone appena ucciso renda forte, veloce e coraggioso il figlio che porta in grembo. <ref name="AGOT46" />

 

Durante le feste di [[Matrimoni|matrimonio]] i dothraki hanno l’abitudine di lasciarsi andare alla massima dissolutezza, con accoppiamenti in pubblico e duelli mortali. Un matrimonio con meno di tre vittime è considerato poco movimentato. Durante la cerimonia inoltre alla [[Khaleesi|khaleesi]] vengono donate le armi tradizionali, che lei però in quanto donne deve rifiutare a lasciare al marito. <ref name="AGOT11" />

 

Presso i Dothraki circola la leggenda secondo cui un giorno l’[[Erba fantasma|erba fantasma]] coprirà il mondo intero, provocando così l’estinzione di ogni forma di vita. <ref name="AGOT23" /> Vi è inoltre la convinzione che un [[Khal|khal]], dopo la morte, sia destinato a cavalcare fino alle regioni dell'eterna notte insieme ai suoi [[Cavalieri di sangue|cavalieri di sangue]], che lo raggiungono dopo essersi uccisi a sua volta.<ref name="AGOT36" /> I Dothraki credono che le stelle siano destrieri fatti di fuoco lanciati al galoppo da un estremo all'altro del cielo.<ref name="AGOT46" /> Odiano e temono il mare <ref name="AGOT12">[[AGOT12]]</ref>, considerando velenosa l’acqua che un cavallo non è in grado di bere.<ref name="AGOT46" /> Hanno inoltre un grande disprezzo verso la [[Magia|magia]] e chi la pratica, come le [[Maegi|maegi]]. <ref name="AGOT61" /> Secondo una profezia dothraki, un giorno tutti i [[Khalasar|khalasar]] saranno riuniti in un unico popolo da una figura denominata [[Stallone che Monta il Mondo]], che li condurrà tutti fino al confine del mondo.<ref name="AGOT46">[[AGOT46]]</ref> Questo paragrafo devo ancora rimaneggiarlo, perché volevo raggruppare qui tutte le credenze, superstizioni, leggende e culti. Dobbiamo capire cosa può stare qui e cosa invece dovrebbe andare della pagina della religione: ad esempio, fa strano trovare qui il destino post-mortem di un khal e non la nascita del primo uomo sul primo cavallo dal Grembo del Mondo, per fare un esempio... :unsure:

 

Modificato il 05 July 2024 17:07


AryaSnow
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Inviato il 20 agosto 2018 14:33 Autore

Dunque...

 

- Ci sarà un paragrafo a parte dedicato alla lingua? Non è un sottoinsieme di cultura e società?

- Se vogliamo fare una voce apposita per l'arakh, in che categoria lo mettiamo? Mi pare che per ora abbiamo fatto solo voci per armi specifiche (Ago, Ghiaccio ecc). Sulle categoria generiche di armi abbiamo una qualche "politica"?

- Qui mi sa che manca una virgola dopo "sostentamento":

Cita

I Dothraki hanno una grande considerazione dei cavalli, loro principale mezzo di spostamento e sostentamentoe non a caso l’unico possedimento che un [[Khal|khal]] non può mai condividere nemmeno con i suoi [[Cavalieri di Sangue]]<ref name="AGOT36" />

- Siamo sicuri che i dothraki odino tutta la magia in assoluto e non nello specifico le maegi?

Modificato il 05 July 2024 17:07


Lord Beric
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Inviato il 29 agosto 2018 14:34

Dunque, in merito ai punti in blu di Erin:

  • Sulla treccia giusto, mi sembra un punto significativo da aggiungere
  • Per me osso di drago è... osso di drago, le vere e propria ossa di un drago; sicuramente non ossidiana, che in quanto minerale pietroso non è certo adatto a fare degli archi. :wacko: Io linkerei i draghi, semplicemente
  • Il passaggio della condivisione delle khaleesi è importante, sicuramente è da aggiungere
  • OK allo spostamento delle donne/eunuchi e alla precisazione delle donne sterili

 

Invece, sui punti di AryaSnow:

  • Io farei un paragrafo apposta per la lingua, se non altro per via degli approfondimenti che sono venuti fuori con la serie TV: ci sarà tanto da scrivere, secondo me, anche se magari non da subito
  • no, ora come ora non abbiamo politiche per le armi generiche, però la regola generale è di fare voci per tutto quello che non esiste nel nostro mondo, o per quello che esiste ma ha caratteristiche o nome differente, quindi l'arakh sicuramente merita una voce. Dovremo affrontare nel Forte Orientale il tema del design di questo tipo di pagine, ma questo non rallenta la voce specifica visto che qui basta solo linkare
  • Giusto sulla virgola
  • Io ho avuto l'impressione che la loro diffidenza sia sulla magia in generale, ma ora come ora non saprei riportare episodi specifici

 

Infine, rilancio sui due punti rimasti aperti:

  • come possiamo chiamare la loro religione?
  • Proviamo a raccogliere tutte le loro credenze, in modo da capire cosa mettere qui e cosa mettere nella voce del culto?

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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


Lord Beric
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Inviato il 06 settembre 2018 10:17

Up.


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


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Inviato il 10 settembre 2018 17:20

Up again. :)


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The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

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