Sì ma LOTR è legato a un contesto fantasy fiabesco e non vuole proporsi come fantasy simil realistico che attinge a eventi storici realmente accaduti.
È un contesto un po' diverso.
LOTR è più affine al ciclo di Shannara che però si colloca in un contesto indefinito anche se poi scopriamo che
in realtà è ambientato in un futuro post disastro nucleare in cui l'umanità è regredita o si è diversificata fino a ottenere le varie razze, elfi a parte.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
7 hours fa, Kevan Lannister dice:
la mancanza di avanzamento tecnologico in Africa nel periodo che indichi non mi sembra un esempio calzante
a Westeros sono andati avanti fino a forgiare l'acciaio, e poi stop
In effetti in Africa non sono praticamente partiti, qui si sono fermati. Sarebbe da individuare quando esattamente...l'acciaio è un'innovazione Andala mi pare.
Gli andali hanno conquistato...tutto tranne le isole? E poi si sono seduti comodi per...due tre millenni mentre noi in quattro secoli siamo arrivati a 'valyria'? Mi servirebbe awoiaf sottomano.
Allora una 'scusa' potrebbe essere l'atteggiamento mentale: ai westerosiani una volta ottenute terre dove abitare, con le guerre di conquista finite e ridotte a litigi di confine, proprio non interessa il progresso. Un po' come ai cinesi interessava poco l'esplorazione perché tanto il loro mondo era il migliore dei mondi possibili.
Però non si adatta tanto a tutti e sette i regni. Perlomeno i nordisti e gli uomini di ferro dovrebbero desiderare condizioni di vita migliori, e tutti quanti dovrebbero almeno immaginare condizioni mediche migliori.
Poi ok, ha completamente ragione chi dice che l'immobilismo tecnologico in molti fantasy (non tutti ma per molti interi sottogeneri) è una condizione importante per la trama...però è una spiegazione esterna che non mi diverte quindi ne continuo a cercare in trama
30 minutes fa, ziowalter1973 dice:L' immobilismo tecnologico probabilmente è uno dei canoni del fantasy ma non ho mai letto niente del genere.
Si tratta della sospensione dell'incredulità; sacrificare coerenza, verosimiglianza col mondo reale, quando non direttamente la logica, in favore della narrazione e delle regole che fanno "funzionare" lo svolgimento della storia, incluso il mondo narrativo che crea l'autore.
in effetti il massimo in ASOIAF che troviamo potrebbe essere accostabile al periodo rinascimentale da noi, in qualche citta libera e forse a vecchia citta, per il resto tecnologia ma anche usi e costumi sembrano "bloccati" nonostante vengano a contatto diverse civilta....per esempio mi sembra impossibile che i dothraki per secoli e secoli arrivino alle porte regolarmente di tutte o quasi le citta libere, di quelle lungo la rhoyne, di quelle derivate dall'impero di antica ghis, e continuino a vivere sempre e solo in un unico modo senza risentirne neanche in minima parte....
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Beh il nomadismo c' è ancora oggi dagli zingari ai tuareg o a popolazioni orientali. I tuareg si sono evoluti perchè dalla scimitarra sono passati al kalashnikov..
10 hours fa, Ciffo dice:soprattutto considerando la presenza dei maestri della Cittadella che non sembrano aver sfornato nessun Leonardo/Galileo/Newton in tutti questi anni.
Questo è un altro punto interessante...contro lo sviluppo tecnologico. A giudicare dai maestri attuali, se ci sono stati dei Galileo li hanno fatti abiurare, sparire, e i loro studi forse ora li ricordano gli outsider come Marvyn ma nessun altro. Li la penicellina l'hanmo buttata via con i piatti da lavare.
E il fatto che ci sia un solo, unico polo scientifico in un intero continente non aiuta tanto. Insomma, ci sarà anche tutta la conoscenza del mondo e i QI maggiori, ma è un posto solo, con accesso ristretto. Chi ci entra (pochi) perde metà vita media westerosiana a studiare il passato. Non fa ricerca. E anche quando si laureano a pieni voti poi che fanno? Ricerca finalmente? No, si separano e si chiudono nelle corti a leggere lettere ai lord ignoranti e accudire i corvi. Non c'è una vera comunità scientifica a westeros con scambi, rivalità, un minimo di collaborazione pratica.
Il che ovviamente è assurdo: va bene non volere un sistema scolastico diffuso, che poi il popolino studia capisce e si ribella, ma che nessun Lord abbia provato a farsi il suo centro ricerche privao a scopo militari è strano.
Però il perchè è una questione del topic padre 'incongruenze della trama', la conseguenza è un blocco generico allo sviluppo della conoscenza.
Quello che dici è vero, ma anche i maestri non sono tutti uguali, alcuni sono cacciati dalla Cittadella e riescono a fare ricerca indipendente (Qyburn per fare un esempio), altri cercano e influenzano la politica dei lord (mi sembra di ricordare che l'alleanza Stark-Tully era stata suggerita dal maestro che serviva il padre di Eddard). Anche se Galileo abiurò le sue idee non furono perse completamente...Questo è un altro punto interessante...contro lo sviluppo tecnologico. A giudicare dai maestri attuali, se ci sono stati dei Galileo li hanno fatti abiurare, sparire, e i loro studi forse ora li ricordano gli outsider come Marvyn ma nessun altro. Li la penicellina l'hanmo buttata via con i piatti da lavare.
E il fatto che ci sia un solo, unico polo scientifico in un intero continente non aiuta tanto. Insomma, ci sarà anche tutta la conoscenza del mondo e i QI maggiori, ma è un posto solo, con accesso ristretto. Chi ci entra (pochi) perde metà vita media westerosiana a studiare il passato. Non fa ricerca. E anche quando si laureano a pieni voti poi che fanno? Ricerca finalmente? No, si separano e si chiudono nelle corti a leggere lettere ai lord ignoranti e accudire i corvi. Non c'è una vera comunità scientifica a westeros con scambi, rivalità, un minimo di collaborazione pratica.
Il che ovviamente è assurdo: va bene non volere un sistema scolastico diffuso, che poi il popolino studia capisce e si ribella, ma che nessun Lord abbia provato a farsi il suo centro ricerche privao a scopo militari è strano.
Però il perchè è una questione del topic padre 'incongruenze della trama', la conseguenza è un blocco generico allo sviluppo della conoscenza.
I maestri della cittadella copiano come gli amanuensi medievali ma non diffondono il sapere. I maestri esistono da parecchio ma alla fine nelle famiglie nobili la maggior parte rimane analfabeta o quasi.. Gli unici nobili intenti a leggere sono tyrion e lord harlaw ma per il resto nessuno dei vari nobili ha mai letto o scritto un trattato di strategia militare. Westeros sembra veramente una bolla di non conoscenza dove non ci si evolve tecnologicamente e intelletualmente.
Belli entrambi i riferimenti ad Asimov!
Sinceramente l'arresto dello sviluppo tecnologico è il punto debole di praticamente tutti i fantasy: si arriva in qualche modo alle condizioni del medioevo/rinascimento europeo e poi puf, ci si ferma. E poiché nei fantasy i tempi sono dilatati per definizione, ecco che la stasi tecnologica dura secoli o millenni.
Trovo tutte giuste le critiche fatte, l'unico elemento che forse può attenuare questa falla, anche se non chiuderla, è l'elemento magico, che Neshira ha sfiorato nel tema dei castelli ma che secondo me ha un impatto maggiore.
Se la magia può in qualche modo sostituirsi alla tecnologia, allora non hai lo sviluppo tecnologico. Se puoi comunicare con le candele di ossidiana, non inventi il telefono, e ti accontenti dei corvi, per dire.
A Westeros il decadimento della magia pare datato secoli, non millennni. Quindi possiamo dire che almeno fino a poco prima della Conquista ci poteva essere un elemento magico anche rilevante. E possiamo anche pensare che una società fortemente feudale e gerarchica, quindi con poca spinta dal basso, faccia fatica e ci metta anche secoli a ritrovare la spinta giusta per riprendere la strada della scienza e della tecnologia.
Tuttavia il discorso sulla magia può andare bene fino a un certo punto, ma alcune necessitá pratiche richiedono conoscenze meramente tecniche come per esempio costruire ponti e strade - riflessione da cui poi è nato il Topic - di cui si nota una sorta di "fossilizzazione".
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Infatti, anche perchè non sembra che in ASOIAF sia esistita una magia da cartone animato o da Rpg, "oh, quel rubinetto perde, alakazam!", nè pare ci siano state scuole di magia alla Hogwarts o Roke, tanto per citare un fantasy più serio, e perciò maghi e stregoni "formati" in giro per i Sette Regni... Ad un certo punto deve pur essere servita una qualche tecnologia, è una questione di praticità.
Il medioevo reale è finito con la scoperta dell'America, no?
In ASOIAF basterà scoprire cosa c'è alla fine del Mare del Tramonto
"Egg? Egg, stavo sognando di essere vecchio."
- tronodiferro su Tumblr - @SerPunk_thetall su Twitter
"Ho sognato di te e di un drago morto, sai. Una grande bestia, enorme, con ali così ampie che potevano coprire questo campo.
Ti era caduto addosso, ma tu eri vivo e il drago era morto."
"Braavos è bella, ma non ci vivrei."
Il vero problema, ai miei occhi di appassionato storico, è che il genere fantasy si basi su un concetto sterotipato di Medioevo, sul cui giudizio siamo fortemente influenzati dai pensatori rinascimentali, che, ricollegandosi ai fasti dell'Antica Roma, vedevano nei mille anni precedenti pura e semplice "età di mezzo", di arretratezza, di oscurantismo. Inoltre, pensiamo sempre che esista un unico Medioevo, un'età in cui tutti i popoli sperimentarono un periodo di decadenza. Quanto di più sbagliato: tra l'800 e il 1000 si affacciavano sul Mediterraneo (un contesto quindi abbastanza ristretto e ravvicinato) il più arretrato impero carolingio e gli avanzatissimi califfati ed emirati arabi, lo stagnante impero bizantino e le dinamicissime repubbliche marinare italiane. Viaggiando per l'Europa si passava da una Cordova moresca di quasi mezzo milione di abitanti e con l'illuminazione stradale notturna a un Aquisgrana in cui l'unico edificio di pietra e mattoni era il palazzo reale con intorno misere capanne di legna e paglia. E non è forse nel Medioevo (anche se quello più vicino a noi) che vennero inventati il fuoco greco, la polvere da sparo, la stampa, l'astrolabio, la bussola, le tecnologie per permettere i viaggi oceanici, e innumerevoli altre cose che solo nel periodo successivo avrebbero dato i loro frutti?
GRRM, prendendo a modello specificatamente il Medioevo inglese, ha ragione nel raccontare un contesto tecnologicamente arretrato. La stranezza è che questa situazione storica duri da millenni e che nemmeno lo sbarco dei Valyriani enormemente avanzati abbia mutato la situazione: i vincitori si sarebbero adattati alla tecnologia dei vinti. E' come se i romani, sbarcati in Britannia, avessero abbandonato tutta la propria cultura, mettendosi a fare i druidi e a costruire nuove Stonehenge invece di terme e strade. E questa è una grossa pecca per un universo che si vuole affine al reale.
O almeno che noi descriviamo tale. A ben pensarci Martin più che il realismo ha introdotto nel fantasy la crudezza del nostro mondo. Tutto nell'opera ha connotati fiabeschi o mitici, da Nido dell'Aquila che appare altissima tra le brume a Delta delle Acque che sorge dalle correnti, fino alla Barriera costruita di un materiale che nella nostra dimensione non durerebbe sicuramente otto millenni. Martin non pensa alle incongruenze tecnologiche perché la sua è una prospettiva fiabesca e mitica, dove tutto è formato e costruito in un tempo altro, in illo tempore (vedi la Barriera o Capo Tempesta ma persino le stesse casate).
Detto tutto questo, almeno un ponticello sul fiume poteva farglielo fare...
Più che i pensatori rinascimentali penso che il giudizio stereotipato sul medioevo sia dovuto al pensieo ottocentesco. A spanne penso che nell' 800 abbiano iniziato con le fake news.. Io ricordo un illustrazione di questo periodo di un cavaliere medievale con armatura che veniva issato sul cavallo tramite una carrucola. La violenza nel medioevo c' era sicuramente anche se veniva mascherata da bardi e trovatori con le storie sulla cavalleria etc.
i valyriani stabilitisi a westeros erano velaryon e targaryen ; contando anche il loro seguito si arriva massimo a qualche centinaio di persone. Lo stesso Aegon si westerosizza per governare meglio.
ne ho già sentito parlare ma potreste approfondire a proposito di rinascimentali e illuministi che dipingevano il medio evo persino peggio di quel che era ?