Tra l'altro, avrebbe potuto benissimo contattare Stannis in forma strettamente privata mettendolo al corrente del fatto che stava proseguendo le sue ricerche prima della famosa lettera (che nei romanzi è giunta sicuramente a destinazione);
Gli uomini della sua guardia a cui affida la lettera vengono uccisi il giorno dopo nella sala del trono, la lettera non lascia mai la capitale.
Per quanto riguarda il rapporto Stannis-Jon, certamente non c’è nessuna devozione da parte di quest’ultimo verso Stannis però un certo feeling tra i due sembra di vederlo anche a me. :)
Vediamo Jon suggerirgli strategie e consigli su come conquistarsi la fiducia degli uomini del Nord, e non solo come riconoscimento per il suo aiuto contro i bruti alla Barriera dal momento che spesso in ADWD leggiamo in Jon pensieri come questo: "I Guardiani della notte non prendono parte alcuna" disse una voce. Ma "Stannis combatte per il reame, gli uomini di ferro per asservire e saccheggiare" replicò un'altra.
E ancora, anche dopo la partenza di Stannis vediamo Jon ansioso di riceverne notizie: Si girò, e c'era Clydas sotto l'arcata in rovina. Aveva in mano una pergamena. «Da Stannis?» chiese Jon. Sperava di avere notizie dal re. I Guardiani della notte si mantenevano neutrali lo sapeva, e a lui non sarebbe dovuto importare quale re avesse riportato il trionfo. In qualche modo però gli importava.
Anche se si comporta col suo solito atteggiamento antipatico secondo me pure Stannis prova stima e rispetto per Jon (forse gli è anche simpatico ma non lo ammetterebbe nemmeno a se stesso ).
Dopo l’arrabbiatura iniziale per il rifiuto di Jon all’offerta di essere legittimato a diventare lord di Grande Inverno, Stannis mi sembra quasi che cominci a stuzzicarlo avendo capito che non è così indifferente alla cosa come vuole apparire. Quando Jon dice che ora l’erede è sua sorella Sansa, la risposta di Stannis infatti è: «Intendi a lady Lannister? Sei davvero così ansioso di vedere il Folletto assiso sullo scranno che apparteneva a tuo padre? Ti prometto, lord Snow, che finché sarò in vita io questo non accadrà.»
Dopotutto la stessa Melisandre pensa che "il giovane lord comandante e il suo re avevano in comune più di quanto essi fossero disposti ad ammettere".
P.S. complimenti per le bellissime considerazioni presenti in questo topic, è uno dei miei preferiti.
Gli uomini della sua guardia a cui affida la lettera vengono uccisi il giorno dopo nella sala del trono, la lettera non lascia mai la capitale.
Ricordavo male, evidentemente mi sono fatta fuorviare dalla frase di Stannis "Ned Stark non era amico mio, ma appoggiava la mia pretesa al trono".
Il rapporto Stannis-Jon è meno superficiale di quello che si può pensare. In Jon non c'è adorazione come può essere ritrovata a tratti in Davos, ma c'è sicuramente rispetto, stima, ammirazione. A lui Stannis piace. Non interagisce con piacere con la sua aridità, non concorda con un certo estremismo burbero dell'Unico Vero Re, ma ne riconosce il valore assoluto. Ne riconosce la legittimità. E io credo che questo sia anche frutto di un vacillamento personale. In Stannis Jon vede anche la prospettiva di compiere ciò che egli stesso, legato da giuramento, non può compiere. Cioè giustizia, liberazione, rinascita per il Nord stesso.
D'altro canto Stannis vi rivede idealmente il figlio maschio di cui il destino lo ha sempre privato. Adora il modo in cui si oppone a lui, la capacità di dirgli di no senza riverenza, la verità e la testardaggine. Si rivedono mutualmente e reciprocamente in determinati comportamenti dell'altro. E credo che Stannis resti anche piacevolmente colpito dalla capacità di comando e dalla mente di Jon, che ben lo consiglia sul da farsi. Lui è irritato e divertito al tempo stesso dalle parole e dalle azioni di Jon. Non lo ammetterà, ma è solleticato. Questo non possiamo purtroppo ritrovarlo in GoT perché lì si è sempre puntato alla figura buonista di Jon Snow e non a mostrare altre doti, mentali e decisionali (e magari anche un pelo più ciniche) di cui invece gode nel cartaceo.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
In riferimento a quello di cui parli, il rinunciare a dire la verità a brutto muso a Robert (di sicuro la tentazione l'ha avuta) e scegliere di temporeggiare a Roccia del Drago in attesa magari di raccogliere prove. Non sappiamo cosa avrebbe fatto Stannis se Robert non fosse morto, ma probabilmente avrebbe cercato di contattare i figli naturali universalmente noti di Robert (Edric Storm e Mya Stone) per avallare quanto detto. Non sappiamo poi se fosse a conoscenza del il tomo genetico-genealogico da cui Ned ricava la prova dell'illegittimità di Joffrey, Myrcella e Tommen, ma non è improbabile che Cressen lo conoscesse o che se lo potesse procurare.
Ned è sicuramente un personaggio per cui non si può che provare simpatia, ma il suo pre-avvertimento a Cersei è stato sicuramente la firma della sua condanna e la causa degli eventi successivi. Tra l'altro, avrebbe potuto benissimo contattare Stannis in forma strettamente privata mettendolo al corrente del fatto che stava proseguendo le sue ricerche prima della famosa lettera (che nei romanzi è giunta sicuramente a destinazione); questo prova che come Stannis ha sbagliato a non fidarsi di Ned, così Ned evidentemente non si fidava di Stannis e ha sbagliato.
Ma non è un compromesso quello, è una fuga: ha lasciato Robert in mezzo ai suoi nemici, dai, non è giustificabile.
Il tomo credo lo conoscesse, mi pare sia stato lui a indicarlo a Jon Arryn.
Ned ha avvertito Cersei perché non voleva che dei bambini venissero uccisi, che c'entra l'onore? E direi che ha fatto benissimo, ha "solo" sbagliato clamorosamente il momento.
Ha contattato Stannis, dicendogli di tornare nella capitale, ed è stato ignorato. A quel punto non poteva inviare una lettera contenente un segreto del genere, sarebbe stato folle.
Il rapporto Stannis-Jon è meno superficiale di quello che si può pensare. In Jon non c'è adorazione come può essere ritrovata a tratti in Davos, ma c'è sicuramente rispetto, stima, ammirazione. A lui Stannis piace. Non interagisce con piacere con la sua aridità, non concorda con un certo estremismo burbero dell'Unico Vero Re, ma ne riconosce il valore assoluto. Ne riconosce la legittimità. E io credo che questo sia anche frutto di un vacillamento personale. In Stannis Jon vede anche la prospettiva di compiere ciò che egli stesso, legato da giuramento, non può compiere. Cioè giustizia, liberazione, rinascita per il Nord stesso.
Concordo, anch'io l'ho inteso nello stesso modo. :)
Non so se Stannis veda in Jon il figlio maschio che non ha mai avuto, mi dà più l'impressione che vi abbia visto una specie di immagine di un se stesso giovane: come lui è cresciuto all'ombra del fratello maggiore, così Jon è stato oscurato per essere un bastardo indipendentemente dalle sue effettive capacità. E' come se si fosse rivisto in Jon (ma magari sono tutte speculazioni mie ).
Il rapporto Stannis-Jon è meno superficiale di quello che si può pensare.
Nessuno lo valuta superficiale, semplicemente non è il rapporto di una persona ammaliata dal carisma di quella difronte.
Il 10 agosto 2016 at 19:13, Erin la Spezzata dice:
Il 10 agosto 2016 at 18:47, JonSnow; dice:Il rapporto Stannis-Jon è meno superficiale di quello che si può pensare. In Jon non c'è adorazione come può essere ritrovata a tratti in Davos, ma c'è sicuramente rispetto, stima, ammirazione. A lui Stannis piace. Non interagisce con piacere con la sua aridità, non concorda con un certo estremismo burbero dell'Unico Vero Re, ma ne riconosce il valore assoluto. Ne riconosce la legittimità. E io credo che questo sia anche frutto di un vacillamento personale. In Stannis Jon vede anche la prospettiva di compiere ciò che egli stesso, legato da giuramento, non può compiere. Cioè giustizia, liberazione, rinascita per il Nord stesso.
Concordo, anch'io l'ho inteso nello stesso modo.
Non so se Stannis veda in Jon il figlio maschio che non ha mai avuto, mi dà più l'impressione che vi abbia visto una specie di immagine di un se stesso giovane: come lui è cresciuto all'ombra del fratello maggiore, così Jon è stato oscurato per essere un bastardo indipendentemente dalle sue effettive capacità. E' come se si fosse rivisto in Jon (ma magari sono tutte speculazioni mie ).
No, non sono speculazioni. Sono semplicemente tante chiavi di lettura che si possono adoperare. E questo dimostra che il confronto Stannis-Jon non è frivolo, appunto.
Potrebbe aver intravisto certamente anche un sé stesso più giovane, come anche più temerario di quanto sia mai stato lui a quell'età.
La cosa certa è che io vedo un divertimento inconsapevole da parte di Stannis nell'interagire con Jon. Certamente si irrita, non è incline a trattare con tolleranza un rifiuto di qualunque forma, ma è anche stuzzicato. Anche perché Davos si oppone sì a Stannis essendo in disaccordo con lui in più occasioni, ma mantiene sempre una determinata riverenza e non manca, anche in quei momenti, di mostrare ammirazione.
Jon è più concreto, è diplomatico fino ad un certo punto, ma poi controbatte con la medesima aridità dell'Unico Vero Re. Ecco, entrambi si dicono facilmente la verità.
Questo è il mio passaggio preferito tra i due;
“Snow. Was ever a name more ill-omened?” Stannis touched his sword hilt. “Just who do you imagine that you are?”
“The watcher on the walls. The sword in the darkness.”
Qui credo che la domanda di Stannis non sia posta con troppa retorica. Lui in quel momento è più sorpreso dall'insistenza di Jon, dal suo comportamento, dal suo fare coriaceo. Al punto da porgli una domanda che appare retorica ma che non lo è del tutto.
E Jon, con quella risposta, mostra la sua identità, ma soprattutto la ribadisce a sé stesso, estinguendo apparentemente i suoi conflitti interiori. Diviene quindi suo pari ed entrambi sono a briglia sciolta. Sì.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
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« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
a proposito di "ricorda chi sei, fanne la tua corazza e nessuno potra usarla contro di te"
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Topic bellissimo che vedo solo ora, di nuovo complimenti a JonSnow..
Che dire, per me Stannis è l'anti-eroe per eccellenza, direi forse il personaggio più complesso, tormentato, umano e realistico di tutta la saga, un personaggio che Martin ama e che purtroppo ha visto una sciagurata trasposizione nella serie. Il suo apice viene forse raggiunto nel Nord, pur essendo un uomo del Sud ho sempre visto Stannis distante dall'ipocrisia, gli sfarzi, la lussuria e gli intrighi politici che quelle terre rappresentano, molto più a suo agio forse in un'epica marcia sotto la neve nelle desolanti terre del Nord, del resto Martin con questa mossa ha proprio tirato fuori il proverbiale coniglio dal cilindro, evitando che un personaggio di tale caratura scomparisse dopo la sconfitta delle Acque Nere....
Jon afferma se non ricordo male che Stannis di fronte ad un torto o ad un rifiuto si comporti come un mastino che addenta un osso, diciamo che può essere un riassunto della personalità dell'ultimo Baratheon, il tormento e la furia per le scorrettezze subite emergono in ogni sua affermazione, con la mente che subito ci porta ad immaginare la mascella serrata e gli occhi pieni di livore, Stannis non dimentica e non perdona NULLA..
Stannis non è nè buono nè cattivo, non è un personaggio convenzionale, non ha un forte senso dell'onore ma un grandissimo senso di giustizia (concetti davvero molto diversi), rispetto a Robert e Renly il suo carattere è completamente diverso, mi chiedo quanto alta fosse la tensione quando Stannis sedeva nel Concilio Ristretto prima della morte di Jon Arryn. Per me il vero Stannis lo leggiamo nel POV di Theon in TWOW, lì non ci sono nè Davos nè Melisandre e riusciamo a percepire la solitudine totale di Stannis, circondato da incapaci e traditori e probabilmente alla vigilia della sua ultima battaglia (Martin ha preparato così bene la Battaglia di Winterfell che davvero facciamo fatica a prevederne un possibile esito, tralasciando ovviamente la pagliacciata della serie)...
Per il resto avete già detto tutto voi, su questo personaggio potrei scrivere delle ore e mi sentirei comunque di aggiungere sempre qualcosa, sarò esagerato e di parte ma per me è il più grande capolavoro letterario di Martin..
Ed è anche incline a due poli d'empatia, se così vogliamo. Non è aperto ad un giudizio diplomatico: il lettore è spinto ad un amore incondizionato o ad un odio spericolato nei suoi confronti. E' un personaggio che non impone nulla, a scelta libera. Può essere visto sotto tante lenti e innumerevoli luci, ma soprattutto diverse.
Interessante il parallelo tra l'ambiente del Sud e quello del Nord. Anche perché paradossalmente Stannis è quasi più un uomo del Nord. Non solo disprezza l'intrigo, ma non ne vede l'effettiva utilità. Per lui la verità è facile da operare e per questo la esige da chi ha una coscienza limpida e non. Forse questa sua inclinazione è relativa ai torti che sente d'aver subito, per cui è una ricerca eterna di equità per sé stesso e altri.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
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« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Incredibile, girovago sul Castello Nero da un'eternità e non ho mai risposto a questa stupenda discussione.
Prima di tutto, complimenti a JonSnow e tutti gli altri per le ottime riflessioni. Non so se riuscirò a fare altrettanto, ma ci provo.
Quello che mi sento di evidenziare del personaggio di Stannis è la sua enorme dicotomia psicologica, cosa in cui mi rispecchio moltissimo tra l'altro: un personaggio in apparenza ferreo, rigido, dedito alla regole e per questo del tutto razionale cova in realtà nella sua intima sfera psichica un'incredibile componente irrazionale, nel senso di emotiva e passionale.
La sua pretesa al trono è certamente dovuta al rispetto della legge (con la morte di Robert e la scomparsa dei Targaryen, e tenendo conto degli inganni di Cersei, è Stannis l'erede, no doubt about that), ma in lui si riscontra una enorme volontà di potere che affonda le proprie radici in motivazioni puramente personali e intime, e quindi come tali irrazionali: l'essere sempre stato il middle child con tutte le conseguenze del caso, non aver mai avuto ciò che gli spettava (quando mai Robert lo ha ringraziato di qualcosa?), essere poco gradito alla gente che lo circondava, non aver mai avuto la simpatia dei nobili e del popolo.
Tutto questo ha pesato moltissimo sulla personalità di Stannis, che ha represso tutta questa rabbia, queste frustrazioni sotto la dura scorza dell'uomo dedito alla legge e all'ordine, e per certi aspetti persino reazionario (vuole proibire i bordelli, ad esempio). Ma questi lati emotivi emergono spesso: non vediamo mai Stannis sorridere, sogghignare talvolta ma non ridere di gusto come Robert, giudica tutti quelli che lo circondano severamente (compreso però, più di tutti, sé stesso) e non demorde mai come se cedere e ritirasi dalla contesa fosse un sintomo di debolezza che non può permettersi perché altrimenti tutti, amici e nemici, compresi i suoi fratelli (non importa se morti) gli riderebbero dietro. Quando vede che qualcuno lo ha tradito, ovviamente viene preso da una grande ira ma non è tanto l'ira di chi vede la legge trasgredita, ma di chi è stato colpito nel profondo, come se gli avessero rigirato il coltello in una ferita aperta. Me lo immagino Stannis pensare: ma perché sono circondato da cretini e bugiardi? Quale è il mio problema? E' forse colpa mia? Per certi aspetti, mi ricorda Walter White di Breaking Bad, che faceva tutto quello che ha fatto con la scusa apparente della famiglia, ma con la motivazione nascosta di diventare finalmente il numero 1 dopo una vita di delusioni.
Altri due aspetti importanti che avete già sottolineato molto bene:
- La simpatia verso gli animali. E' una cosa curiosa che un uomo severo e razionale come Stannis mostri affetto verso gli animali, ma si ricollega al discorso dell'irrazionalità detto prima. Due sono gli episodi che lo dimostrano: il fatto che da giovane si sia preso cura di un falco ferito (con Robert che fa il bullo verso di lui, ma vabbè, è Robert), e il fatto che inorridisca raccontando la storia di Joffrey che apre la pancia ad un gatto. E' una caratteristica della sua personalità priva di importanza per la trama, ma interessante;
- Il rapporto con le donne. Anche qui la dicotomia è fortemente presente: in loro compagnia normalmente è a disagio, come se non sapesse come rapportarsi, ma allo stesso tempo non si preoccupa di "accompagnarsi" con Melisandre, non reputandola una cosa scandalosa visto che Melisandre è solo un mezzo per un fine. O almeno questo è quello che Stannis si ripete nella sua mente, non vedendo (fingendo di non vedere) che Melisandre è il mezzo di sfogo ideale per una vita di frustrazioni, anche sessuali. Non credo che Stannis prima di sposarsi avesse successo con le donne: c'era Robert a insidiarle tutte, e dopo di lui è venuto Renly con il suo bel faccino. Ancora una volta, essere il middle child è stata una vera sfortuna.
In definitiva, se non fossi rimasto ammaliato dal carisma oscuro, nichilista e selvaggio di Euron, Stannis Baratheon sarebbe il mio preferito. Mai mi ero identificato così a fondo con un personaggio, trovando (purtroppo, ahimè) tanti punti comuni tra la mia personalità e la sua. Concordando giustamente con JonSnow, io tifo irrazionalmente per Stannis, e spero che il suo percorso al Nord non si concluda in un disastro. Se riuscisse a vincere contro i Bolton e morisse da eroe contro gli Estranei, per me sarebbe tutto sommato un buon finale. Se sopravvivesse abbastanza da incontrarsi con Dany, sarebbe un ottimo finale. Se sopravvivesse abbastanza da incontrare Dany e sconfiggerla, sarebbe un finale da sogno che mi farebbe perdonare Martin per tutti gli enormi ritardi che si stanno accumulando.
Quello che mi sento di evidenziare del personaggio di Stannis è la sua enorme dicotomia psicologica, cosa in cui mi rispecchio moltissimo tra l'altro: un personaggio in apparenza ferreo, rigido, dedito alla regole e per questo del tutto razionale cova in realtà nella sua intima sfera psichica un'incredibile componente irrazionale, nel senso di emotiva e passionale.
Quando vede che qualcuno lo ha tradito, ovviamente viene preso da una grande ira ma non è tanto l'ira di chi vede la legge trasgredita, ma di chi è stato colpito nel profondo, come se gli avessero rigirato il coltello in una ferita aperta. Me lo immagino Stannis pensare: ''ma perché sono circondato da cretini e bugiardi? Quale è il mio problema? E' forse colpa mia?''
Sì, queste sono due considerazioni chiave. La componente irrazionale è forte poiché di pari intensità è in lui la capacità di odiare, quindi di amare. La dimensione irrazionale non nasce come sinonimo di impulsività, ma come un arricchimento interiore, una conseguenza dei torti, come un tratto del tutto personale. Nonostante ciò egli non si ritrova incapace dinanzi all'uso dell'estrema ratio, del gelido calcolo. E' in perfetta sincronia e distanza tra le due componenti, che si ritrovano molteplici volte a schiacciare il suo io e a renderlo oggetto della più asfissiante pressione. Questo meccanismo lo porta ad essere, per quanto profondo, ancora incompleto. L'incompletezza di Stannis non è indice di un limite o di immaturità, ma segno di poter ancora evolvere, crescere umanamente, giungere ad una meta interiore definitiva. Non è quindi, ad oggi, definito e definitivo. Possibilmente, senza tradire sé stesso, egli potrebbe rivelarsi infine qualunque cosa. Sta solo a lui.
Il secondo punto mette in evidenza, invece, la capacità di mettere in discussione sé stesso. Non l'insicurezza, ma il dubbio. Il confronto tra la propria coscienza, sé stesso e la meschinità dell'animo umano intorno a sé. Egli non si limita alla condanna, ma si pone una riflessione. E' sconvolto da quanto immorale l'essere umano possa rivelarsi, ma si chiede altrettanto cosa possa innescare un tale processo, da dove derivi una tale mancanza di etica. Mai come per Stannis il dubbio su sé stesso è una dimostrazione di intelligenza e non di insicurezza.
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Stannis… Che posso dire?
Uno dei personaggi che mi sento di non aver ancora capito pienamente. È molto complesso, in più non ho neanche un suo POV. Provo a dire comunque la mia.
Partirei da una frase di Donal Noye: ‘Robert era vero acciaio. Stannis è puro ferro, nero e aspro e forte, ma anche fragile, proprio come può diventare il ferro. Si spezzerà piuttosto che piegarsi. Renly? Lui è rame, chiaro e lucente, carino da guardare, ma di ben poco peso quando il gioco si fa duro’.
Credo che ci abbia preso. Stannis è sì una persona dura, aspra, integerrima e implacabile. Ma nonostante l’aspetto duro, non è privo di sentimenti. Ci sono, ma sono difficili da vedere, anche perché lui non lascia trasparire molto. E questo è un peccato, perché fondamentalmente lo rende difficile da comprendere e antipatico.
Prova rancore verso Robert per non avergli lasciato Storm’s End, in effetti ha tenuto in piedi un assedio difficile. Non ha ricevuto gratificazione alcuna. Non ha mai ricevuto gratificazioni. Triste. Inoltre, il suo carattere aspro e duro non gli fa guadagnare in carisma. Ecco perché tutti preferiscono sostenere Renly che, anche se è vero che è frivolo e superficiale, riesce a ispirare sentimenti come ‘sarà un buon re’ (anche se non lo credo possibile). Credo che Stannis sia uno degli incompresi della saga.
In effetti, Stannis, con la sua durezza e implacabilità, potrebbe essere il regnante migliore in un periodo di tumulti nel regno. Ma non ce lo vedo sul trono (non ci vedo neppure Renly, ripeto) perché? Perché a lungo andare troppa rigidità creerà malcontento. Se fosse un po’ più flessibile, sarebbe perfetto. Insomma, a volte bisogna anche saper lasciar correre. Tipo, io le dita a Davos non le avrei tagliate. Ma pazienza, non sono Stannis (purtroppo o per fortuna, lol).
All’inizio cerca di conquistare il trono perché è suo per diritto, in quanto erede di Robert, ma poi si rende conto che c’è altro in gioco e fa qualcosa di concreto per salvare il reame. Per questo merita quantomeno rispetto, perché è l’unico che ci arriva, a dare una mano al Nord. Non so se lo faccia per avere finalmente una gratificazione, quello che è certo è che arriva a impegnarsi per il bene superiore.
Stannis però non è privo di difetti. Ben chiaro, se avesse aiutato Ned probabilmente nel regno ci sarebbero stati meno danni. Se davvero il trono era suo di diritto, perché non ci è arrivato, a superare il rancore e la gelosia del rapporto che Robert aveva con Ned? Forse perché anche lui, in fondo, è un essere umano?
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
6 hours fa, *Khaleesi* dice:All’inizio cerca di conquistare il trono perché è suo per diritto, in quanto erede di Robert, ma poi si rende conto che c’è altro in gioco e fa qualcosa di concreto per salvare il reame. Per questo merita quantomeno rispetto, perché è l’unico che ci arriva, a dare una mano al Nord. Non so se lo faccia per avere finalmente una gratificazione, quello che è certo è che arriva a impegnarsi per il bene superiore.
Concordo praticamente su tutti i punti, ma mi soffermo su questo. Ecco, questo è lo Stannis che, contrariamente alla natura ambiziosa e distruttiva che spesso gli si attribuisce, riesce a fare un passo avanti decisivo e a cercare di ottemperare alla reale necessità del popolo che intende governare. E' mostruosamente pragmatico anche in questo perché si rende conto dell'impossibile di garantire un regno stabile se tali questioni non venissero affrontate. La conquista del Trono diventa secondaria in favore del bene della gente.
Un atto profondamente nobile che, per quanto forse non gli garantirà comunque onori e gratificazioni future a causa di un carattere di difficile ricezione e accettazione, lo contraddistingue come un qualcuno che ha compiuto in ogni caso un qualcosa di edificante.
Stannis ci fa anche capire il valore dell'apparenza in senso positivo. Ovvero il fatto che alle volte non basta semplicemente dire la verità. Conta moltissimo il modo in cui la si propone agli altri, perché a seconda delle modalità gli altri potrebbero scegliere di non vederla, non accettarla o contestarla. Stannis paga la sua personalità in questo e il poco amore per il compromesso, ma lo spessore rimane assoluto.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.