Salvato in corner il destino del contest, è tempo di rimettersi alla prova.
Ogni racconto dovrà avere una lunghezza massima di 5000 caratteri spazi inclusi, mentre la conta dei caratteri dovrà seguire come verifica il conteggio fatto da Letter Count. Per verificare che i racconti rispettino il limite vi invitiamo quindi a usarlo per il controllo del vostro racconto e in caso di problemi a scriverci preventivamente.
Ogni lavoro dovrà essere preceduto dalla dicitura Contest di Scrittura Creativa seguita dal racconto e/o da titolo. Come d'abitudine abbiamo scelto di assicurarvi almeno 2 fine settimana per la stesura, quindi avrete a disposizione fino a lunedì 1° dicembre ore 21, dopodiché si apriranno le votazioni che dureranno 4 giorni. Si potranno esprimere due preferenze; se i racconti arrivati fossero meno di 5, potrete esprimere invece una sola preferenza. Il voto sarà espresso pubblicamente nel topic indicando l'autore e/o il titolo del racconto (preferibilmente in grassetto o comunque in modo chiaro) e si potranno commentare liberamente i racconti in gara. Il vincitore del precedente Contest decide il tema del Contest successivo, ma non può partecipare, anche se è, come sempre caldamente invitato a donare un suo scritto sul tema proposto.
E ora andiamo al sodo . Il tema scelto dall'ultimo vincitore in carica, Aeron Plain, per questo XXXII Contest è:
Il Ghiaccio
Stato solido dell'acqua, manifestazione fisica del freddo, carattere di una persona, condizione di una relazione... e tutto quello che ci può venire in mente!
Dopo il Fuoco, riuscirà il Ghiaccio ad accendere il vostro spirito creativo? Ci auguriamo vivamente di sì!
Come sempre, buona creatività a tutti!! ;)
Partecipanti: Kevan Lannister: Resti, Hacktuhana, Lady DragonSnow: Beware of jealousy, Seija: Chiedi alla luna, Akyan: Calda speranza, Ser Lostdream: Scritto sul ghiaccio.
FUORI CONCORSO: Aeron Plain: Senza un nome
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Giochiamo con gli opposti eh? Vediamo di farci venire ualche idea
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Beh, in questo forum forse il ghiaccio è il tema più adatto come successore del fuoco. Stavolta scriverò assolutamente, a costo di inventarmi il tempo!
Ho partecipato solo due volte al contest di scrittura, eppure mancare la scorsa edizione mi ha fatto sentire molto triste, davvero
Ora mi metto subito a pensare! Viva il Contest!
Questo tema mi intriga assai! Spero proprio di riuscire a scrivere stavolta, dopo qualche Contest di assenza
Mi raccomando al prossimo tema scegliete "la Canzone" che poi uniamo i racconti vincitori degli ultimi tre contest spacciando il tutto come TWoW!
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Lochlann, io ci sto!
contando poi che siamo alla "Barriera", l'Inverno sta arrivando e come immagine ho un fiocco di neve... non avevo scelta
spero vivamente che ispiri tanti racconti!!
idee in elaborazione.. speriamo che esca qlcs di decente
"Different roads sometimes lead to the same castle"
- Jon Snow
SPOILER TWOW
"It may be that we shall lose this battle," the king said grimly. "In Braavos you may hear that I am dead. It may even be true. You shall find my sellswords nonetheless."
The knight hesitated. "Your Grace, if you are dead..."
"... you will avenge my death, and seat my daughter on the Iron Throne. Or die in the attempt."
- Stannis Baratheon
Fondatrice di T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito)
Fondatrice del Comitato Pro Shireen: perché noi la vogliamo mora
G.E.P.M.D.: Grenn e Pyp mai dimenticati
Comitato Pro Draghi
C.K.P.K.: Comitato Kitters per Kit: perché a noi ci piace
Membro sbavante del CP Jon Snow
G.M.S.S.: Giù le Mani da Sansa Stark, in difesa della giovane lupa
I.S.C.O.M.: Io sto con Oberyn Martell
H.H.H.: Hodor Hodor Hodor
C.A.P.R.: Comitato di Accoglienza per Personaggi Rovinati da D&D
C.P.S.: Comitato Pro Stannis, the One True King
Contest sul ghiaccio: Fa freddo XD
No, scherzi a parte, spero di riuscire a tornare anche io!
Contest sul ghiaccio: Fa freddo XD
No, scherzi a parte, spero di riuscire a tornare anche io!
Secondo episodio della saga sul ghiaccio: fa molto, molto freddo XD
A parte gli scherzi, noi ti aspettiamo.
Bel tema, speriamo mi venga in mente qualcosa.
Contest sul ghiaccio: Fa freddo XD
No, scherzi a parte, spero di riuscire a tornare anche io!
Secondo episodio della saga sul ghiaccio: fa molto, molto freddo XD
A parte gli scherzi, noi ti aspettiamo.
Bel tema, speriamo mi venga in mente qualcosa.
ahahah bellissimo grazie maya!
non vi prometto niente ma... forse, e dico forse, ci sarà un nuovo scontro tra yakael e un demone ;) pensate al ghiaccio all'inferno!! :P
XXXII Contest di Scrittura Creativa
Tema : il ghiaccio
Titolo : Resti
Caratteri (letter count) : 4.908
Hrub camminava lento, il passo regolare e monotono sulla coltre di neve che copriva il terreno.
Aveva mangiato di recente, quindi non si spostava per procurarsi altro cibo, la mente sgombra e lo sguardo fisso sulla cima della montagna che intendeva raggiungere. L’aveva vista da lontano, la cima di quella montagna, ma non l’avrebbe notata se avesse continuato a camminare con lo sguardo perennemente fisso al suolo, come sua abitudine.
Una serie di strani versi in lontananza, fievoli, provenienti da una posizione elevata, gli avevano fatto alzare lo sguardo. I versi si erano protratti abbastanza da attirare la sua attenzione, nitidi nel silenzio e la quiete della montagna. Quel che gli aveva fatto decidere di avventurarsi in salita non era stato il rumore, ma i colori sfumati del tramonto alpino. Un troll ha uno strano concetto di cosa possa essere interessante e cosa no, il tramonto aveva quindi attirato l’attenzione della sua mente non proprio acuta. Si era voltato in quella direzione ed aveva ricominciato la marcia.
Non esistevano sentieri, neanche quelli tracciati dagli animali che a volte aveva seguito per trovare una fonte d’acqua, quindi avanzava in salita evitando i massi più grandi, retaggio di antiche frane.
La neve sempre più alta non rallentava il passo del troll, lento di suo. Il freddo intenso della sera non poteva in alcun modo disturbarlo, aveva una pelle troppo coriacea per soffrirlo e una mente troppo semplice per curarsene.
La marcia l’aveva portato ad arrampicarsi su un terreno sempre più scosceso, ma il suo fisico tozzo e robusto non ne aveva risentito. I suoi piedi erano passati dalla sensazione della neve cedevole al duro ghiaccio e lui aveva percepito un cambiamento, ma un bel po’ di tempo dopo che questo era avvenuto.
Il ghiaccio, tutto quel ghiaccio, era una esperienza nuova per Hrub. Ne aveva già visto, una volta aveva provato a mangiarne senza ottenerne una gran soddisfazione. Poteva essere dissetante, in mancanza di acqua, ma non sfamava, quindi aveva archiviato quella sostanza nella sua scarsa memoria tra le cose non pericolose ma neanche particolarmente interessanti.
Vagava senza meta nel bianco del ghiacciaio, quando vide in lontananza qualcosa che si distingueva nel bianco, una macchia di colore scuro ben definita e palesemente estranea. Si fermò a riflettere, stette a lungo con lo sguardo fisso, indeciso tra ignorare la cosa o andare a vedere se per caso si poteva considerare commestibile. Alla fine decise per una breve camminata in quella direzione.
Giunto vicino all’oggetto della sua curiosità, vide che si trattava di un corpo. Non un troll come lui, troppo piccolo. Neanche un cucciolo di troll, troppo gracile. Hrub si fermò ad una certa distanza, indeciso, lo sguardo fisso su quel corpo immobile nella neve. Una freccia era conficcata nella spalla sinistra, il sangue era uscito ad incrostare le pelli che rivestivano quello che, senza ombra di dubbio, era un cadavere. Un braccio, il sinistro, era ripiegato come se l’esserino avesse cercato di estrarre la freccia senza riuscirci.
Vicini al cadavere, decisamente piccolo in confronto alla mole del troll, giacevano alcuni oggetti appartenuti a quello che sembrava essere stato un cacciatore. Un arco, una faretra con due frecce, un’ascia di un materiale rossiccio che decisamente non era pietra. Tutte cose che un troll non avrebbe mai potuto utilizzare, costruite per essere maneggiate da mani molto più piccole di quelle di Hrub.
Il troll si sedette nella neve, contemplando quel che sicuramente non era una fonte di cibo, cercando di immaginare cosa potesse essere mai stato quell’essere da vivo e, soprattutto, se la causa della sua morte potesse essere un pericolo per lui. Pensò a lungo, per lui l’attività meno gradita e più faticosa in assoluto. Alla fine espresse il suo pensiero in un unico suono, quasi a sottolineare che il tanto riflettere aveva avuto uno scopo ed aveva prodotto un risultato. Se avesse potuto, o voluto, comunicare il suo pensiero a qualcuno, avrebbe detto “Era un essere piccolo, se l‘avessi incontrato vivo sarebbe scappato molto velocemente senza neanche cercare di farmi del male … quasi mi dispiace per lui”, ma quello che gli uscì dalle labbra fu “Oetzi …”.
Passò ancora del tempo ad osservare quella strana creatura che giaceva immobile, poi l’istinto gli suggerì che era ora di cercarsi una caverna per passare le ore più luminose della giornata. Si avviò verso la discesa, abbandonando il ghiacciaio. Non ci volle molto perché la sua mente tornasse completamente sgombra, gli occhi fissi al suolo, concentrato solo sulla strada che l’avrebbe portato al riparo diurno.
Una volta al riparo gli venne uno strano pensiero, quasi troppo complesso per la sua mente così semplice. “Chissà se ho fatto male a lasciare quel corpo lassù …” e ripetè lo strano verso che gli era venuto alle labbra al cospetto di quello sfortunato, “Oetzi !”.
Ottimo tema dopo il fuoco!!!
E già il primo scritto, che devo ancora leggere(lo farò a breve), che sorprende perché è di Kevan! Nuovo contestatore della scrittura!!!
Evvai! Forza forza che ho visto e anche rivisto volentieri avatar di cui voglio leggere qualcosa!
Naturalmente, io ci sarò! :)
Letto il Kevan scritto :)
Oetzi! Mi è piaciuto.
Vabbeh vado va, partorito e gettato nella mischia :)
Se ci rifletto poi esce chissà...
CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA
IL GHIACCIO
E ghiaccio nel bicchiere,
si, ancora,
altro gusto che sento amico tra labbra e vetro,
non smetterò, nemmeno di parlarci,
sarei un’artista a modellare,
a seguire i disegni di quanto immagino al momento.
Intorno è pieno di carne che interessa se stessa, e forse quel che ride,
Ma non me,
non me,
io voglio solo vetro e ghiaccio, e il mio amico,
ogni cosa che a riflettere me stesso,
in trasparenza, in evoluta assenza.
Discorsi persi nella nebbia fuori,
vuoti degli stessi sensi di carta gettata all’angolo.
Aprire bocca per parlare è qualcosa che lascio volentieri agli altri,
liberi di farlo,
Il problema casomai è il suono,
ma a racchiudermi e far finta di non sentirlo,
ci trovo attrazione, persino.
Ancora(con un gesto della mano),
per non andare dove ogni giorno aspetta l’insensatezza,
ancora(oppure con la semplice parola),
quell’amichevole sapore a dare luce alla mente,
seppur ipocrita, seppur fantastica,
seppure bianca.
E cosa dovrei dire adesso?
Che la mia vita e i miei pensieri, son qualcosa o qualcos'altro?
No,
non dirò niente.
C’è solo da osservare quel che resta,
senza risposte, e ghiaccio,
nel bicchiere.
Tema che offre molte possibilità. Bene.
XXXII Contest di Scrittura Creativa
Titolo: Beware of jealousy
Caratteri (letter count): 4036
Le sue ali erano piccole, ma il suo sogno era grande! Aslak prese la rincorsa, saltó e...splash! Cadde in acqua.
Non era la prima volta che tentava di volare e non capiva perché non ci riuscisse. Suo nonno vide tutta la scena e si avvicinó al giovane, chiedendo perché fosse cosí afflitto. Aslak rispose che sognava di volare, ma non capiva perché quelli come loro non potessero.
Il nonno inizió a raccontare: "Sai piccolo, non é sempre stato cosí. Una volta anche noi potevamo volare, le nostre ali erano enormi,i nostri becchi leggermente diversi e vivevamo in diverse parti del mondo, ma in quelle piú calde, di certo con qui tra i ghiacci perenni. Gli altri volatili erano tutti colorati, noi siamo sempre stati bianchi e neri, ma il il nostro piumaggio era speciale. Non grosso come é ora, ma comunque diverso da quello degli altri e soprattutto era invidiato da tutti. Ma dagli altri animali eravamo comunque amati e rispettati. Gli umani non ci misero molto a rendersi conto della nostra particolaritá e cominciarono a catturare alcuni di noi, inizialmente solo per studiarci. Non era cosí strano, allora non conoscevano bene gli animali e ne prendevano alcuni, di diverse specie, per impararne di piú. Ma poi li liberavano. Successivamente, peró, si resero conto che il nostro piumaggio poteva essere venduto a caro prezzo e iniziarono a prendere sempre piú uccelli come noi e coloro che venivano presi, noi non li vedevamo piú. Indagando a fondo, scoprimmo le cose terribili che facevano con loro: li squartavano, staccavano loro le piume e il resto lo mangiavano. Erano freddi e calcolatori, nonostante vivessero in paesi caldi. Non avevano alcun riguardo nei confronti della nostra specie, quasi come se il loro cuore fosse di ghiaccio.
La nostra specie diminuí in numero e in alcune zone addirittura si estinse e gli anziani avevano da tempo stabilito di prendere una decisione riguardo alla faccenda. Fu cosí che venne organizzata una riunione tra tutti i volatili e, insieme, gli altri decisero di aiutarci. Il piano era quello di attaccare gli umani in stormi provenienti da diverse direzioni, per scacciarli dalle nostre terre e poter vivere in pace, liberando quelli di noi che erano ancora loro prigionieri. Non accadde esattamente cosí. Quando andammo all'attacco, capimmo chi erano i nostri amici. Iniziammo bene, scacciando alcuni umani impauriti, ma altri di noi, e soprattutto delle altre specie, vennero uccisi dalle loro frecce. Cademmo uno ad uno e ad un certo punto i nostri alleati iniziarono a ritirarsi, non volendo subire altre perdite. In fondo gli umani erano interessati a noi, per loro era indifferente. Anche il loro cuore si era ghiacciato a causa di invidia e indifferenza. Eravamo in minoranza ora e non sapevamo cosa fare, decidemmo di ritirarci. Ma dove? Nell'unico luogo che non era abitato da uomini, il Polo Sud, terra di ghiaccio e neve perenne, di freddo e gelo. Da allora é cambiato molto. Siamo cambiati noi...il colore del piumaggio é rimasto, ma é piú grosso per ripararci dal freddo. E l'aria gelida che soffia qui rende difficile volare, per cui col tempo abbiamo imparato a nuotare e di conseguenza le nostre ali si sono rimpicciolite e il becco si é leggermente modificato. Siamo aumentati di numero e viviamo in pace tra di noi, senza umani o altri volatili. Ora sono altre specie quelle predilette dagli umani, alcune sono giá scomparse. Questo perché non hanno voluto scacciarli allora. Noi invece siamo stati accolti dal ghiaccio e conviviamo con lui, mentre agli umani ha congelato il cuore.
Piccolo Aslak, ricorda che ció che sei lo devi al ghiaccio che ci ha salvati, tenendo lontani gli umani e accogliendoci. Sii fiero di essere un pinguino! Noi viviamo nelle terre ghiacciate, ma abbiamo un cuore caldo."
Quando ebbe finito la frase, il nonno sorrise al giovane e si allontanó.
Aslak rimase a pensare un po' alla storia del nonno, poi sorrise e si alzó, prese la rincorsa e..saltó in acqua, nuotando felice. In fin dei conti, lui era contento di essere un pinguino!
"Different roads sometimes lead to the same castle"
- Jon Snow
SPOILER TWOW
"It may be that we shall lose this battle," the king said grimly. "In Braavos you may hear that I am dead. It may even be true. You shall find my sellswords nonetheless."
The knight hesitated. "Your Grace, if you are dead..."
"... you will avenge my death, and seat my daughter on the Iron Throne. Or die in the attempt."
- Stannis Baratheon
Fondatrice di T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito)
Fondatrice del Comitato Pro Shireen: perché noi la vogliamo mora
G.E.P.M.D.: Grenn e Pyp mai dimenticati
Comitato Pro Draghi
C.K.P.K.: Comitato Kitters per Kit: perché a noi ci piace
Membro sbavante del CP Jon Snow
G.M.S.S.: Giù le Mani da Sansa Stark, in difesa della giovane lupa
I.S.C.O.M.: Io sto con Oberyn Martell
H.H.H.: Hodor Hodor Hodor
C.A.P.R.: Comitato di Accoglienza per Personaggi Rovinati da D&D
C.P.S.: Comitato Pro Stannis, the One True King