Salve, l'argomento del post è, come da titolo, il controllo dei draghi.
Cosa sappiamo sulle modalità con cui si possono governare i draghi?
Sappiamo che gli abitanti dell'antica Valyria controllavano i loro draghi con incantesimi e oggetti magici (corni).
I Targaryen, discendenti degli antichi valyriani, come riuscivano a controllare i loro animali? Non mi risulta che, nel loro caso, si accenni a incantesimi assoggettanti o corni magici (o forse ricordo male " />). Quando si parla dei Targaryen si insiste più che altro sul concetto di "sangue di drago", come ad intendere che ai Targaryen bastasse il loro speciale sangue e una buona dose di coraggio per riuscire a domare un drago.
Ora i draghi in ASOIAF appaiono comunque sempre legati a Valyria e ai suoi discendenti (Targaryen). Il sangue, l'appartenenza ad una determinata stirpe, è quindi un requisito necessario (seppure non sufficiente) per poter aver a che fare con i draghi senza rimetterci la pelle oppure no? Gli oggetti magici usati per domare i draghi funzionano a prescindere da chi li utilizza, o anche in quel caso conta la discendenza valyriana?
Mi pare di aver letto su questo forum che Martin è intervenuto sulla questione dei futuri cavalieri dei draghi e del loro presunto sangue Targaryen, ma sinceramente non ho capito cos'ha detto! Qualcuno potrebbe chiarirmi questo punto? Grazie! " />
Non so dirti delle dichiarazioni di Martin, però a quanto ho capito io, il sangue è fondamentale per controllare un drago, o quantomeno per far sì che la bestia ti riconosca come padrone. Penso che sicuramente strumenti come la magia od oggetti come i corni siano stati ampiamente utilizzati nell'antica Valyria.
Magari la magia dei draghi permette loro di riconoscere subito la "posizione" di chi sta loro di fronte. Certo, non tutti i Targaryen posseggono questa capacità, ad esempio Viserys sarebbe finito arrostito in un niente " />
Mi pare di aver letto su questo forum che Martin è intervenuto sulla questione dei futuri cavalieri dei draghi e del loro presunto sangue Targaryen, ma sinceramente non ho capito cos'ha detto! Qualcuno potrebbe chiarirmi questo punto? Grazie! ">
Anche io mi ricordo di una intervista simile; mi pare avesse detto che per controllare un drago servisse il sangue Targaryen, ma che non era scontato che chi ne avesse tanto (perché frutto di incesto, ad esempio) riuscisse nell'impresa meglio di chi ne aveva solo in parte. Spero di ricordarmi giusto!
A me piacerebbe saperne di più, spero ci siano un po' di informazioni in TWOIAF
All that is gold does not glitter,
Not all those who wander are lost;
The old that is strong does not wither,
Deep roots are not reached by the frost.
From the ashes a fire shall be woken,
A light from the shadows shall spring;
Renewed shall be blade that was broken,
The crownless again shall be king.
Any man who must say ‘I am the king’ is no true king at all. Tywin Lannister
The War of the Ninepenny Kings? So they called it, though I never saw a king, nor earned a penny. It was war, though. That it was.
TWOW
They were dancing. In my dream. And everywhere the dragons danced the people died.
Mercy, thought Dany, They shall have the dragon’s mercy
A Son(g) Of Ice and Fire
We swore a vow.
Tra l'altro c'è l'esempio di Ben Plumm il Marrone che a detta sua è "simpatico" ai draghi...certamente molti nelle Città Libere avrebbero opportunità di sopravvivere a un drago e a domarlo, data l'elevata presenza di discendenza valyriana.
Martin ha parlato della capacità di domare i draghi in The Rogue Prince e in The Princess & The Queen.
Quanto segue sono frutto di deduzioni e mie ipotesi, sulla base di quanto letto finora, compresi i due racconti di cui sopra:
Il sangue Tragaryen è fondamentale perché contiene una magia intrinseca (sappiamo bene quanto sia importante il sangue negli incantesimi e quanto sia potente) che permette al drago di riconoscere e sottomettersi al suo padrone.
Poi c'è una componente "caratteriale": ogni drago si lega in particolar modo con un solo cavaliere. Vedi il caso di Ben Plumm il Marrone con Vyserion: l'intesa tra loro è immediata. Questo aspetto ricorda un po' quanto si vede in Avatar con le banshee: tra drago e cavaliere si crea un legame profondo che diventa simile a quello che gli Stark hanno con i propri metalupi.
Infine c'è la componente "coraggio": i draghi restano comunque degli animali. Quindi una persona che abbia sangue di drago può domare "di forza" un drago, come se dovesse domare uno stallone selvaggio. Forse deve comunque avere una certa propensione verso quel particolare drago.... ma il legame profondo tra i due potrebbe formarsi anche grazie a questa prima domatura.
Tra l'altro c'è l'esempio di Ben Plumm il Marrone che a detta sua è "simpatico" ai draghi...certamente molti nelle Città Libere avrebbero opportunità di sopravvivere a un drago e a domarlo, data l'elevata presenza di discendenza valyriana.
Sopravvivere forse si domarlo la vedo molto più difficie ..il fatto che non ti arrostisca su due piedi non comporta necessariamente che sulla sua groppa appaia la scritta " Prego siedeti e andiamo un po' in giro" .. ci deve essere qualche "pregiudiziale" come direbbero gli avvocati altrimenti non si capisce perchè ad esempio i Valyriani ricorrevano anche a strumenti magici per domarli mentre secondo la tua teoria bastava ampiamente il loro sangue..
Quindi mi pare di capire che la componente del sangue è un requisito necessario per domare un drago, anche se non è affatto detto che tutti quelli nelle cui vene scorre quel particolare sangue riescano a farlo (penso anch'io che Viserys sarebbe finito arrostito in un batter d'occhio!).
Chissà invece se vale lo stesso per l'utilizzo degli oggetti magici? Mettiamo che un tizio che non ha una goccia di sangue di drago si presenti di fronti ad uno di quei bestioni con un corno magico che ha il potere di domarli, ci riuscirebbe?
QChissà invece se vale lo stesso per l'utilizzo degli oggetti magici? Mettiamo che un tizio che non ha una goccia di sangue di drago si presenti di fronti ad uno di quei bestioni con un corno magico che ha il potere di domarli, ci riuscirebbe?
Io sono l’Evocatore di Draghi. Nessun uomo mortale può suonarmi e continuare a vivere. Sangue in cambio di Fuoco. Fuoco in cambio di Sangue.
Secondo Moqorro il corno è un oggetto mortale per chiunque provi a suonarlo, ma aggiunge anche che per controllare il corno Victarion deve rivendicarne il possesso col sangue. Sempre secondo lui, tutti i draghi sarebbero come ipnotizzati dal suono del corno, obbedendo subito al suo proprietario.
Tra l'altro c'è l'esempio di Ben Plumm il Marrone che a detta sua è "simpatico" ai draghi...certamente molti nelle Città Libere avrebbero opportunità di sopravvivere a un drago e a domarlo, data l'elevata presenza di discendenza valyriana.
Ma sangue valyriano in generale o proprio della famiglia Targaryen? Mi pare che Plumm avesse affermato di essere imparentato alla lontana Targaryen...
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Ma sangue valyriano in generale o proprio della famiglia Targaryen? Mi pare che Plumm avesse affermato di essere imparentato alla lontana Targaryen...
Lui proprio Targaryen ; Philip Plumm aveva sposato una principessa Targaryen (mi pare una certa Elaena) e tra l'altro era opinione comune che in realtà il figlo che ha avuto quando Philip era suo marito non fossero di figlio Plumm ma di un altro Targaryen ( ma nessuno aveva il coraggio di contestare la principessa e quindi è stato accettato come erede del padre)
Se prestiamo fede alle parole di Moqorro sorgono alcune questioni. Innanzitutto se chiunque suoni il corno muore all'istante, be' a che serve poter controllare i draghi da morto? " />
In secondo luogo cosa potrebbe significare rivendicare il possesso del corno col sangue? Forse uccidere il precedente possessore?
Magari serve una particolare persona/stirpe per suonarlo (=rivendicarlo col sangue), e l'uomo che è morto, non appartenendovi, ci ha lasciato le penne (mia ipotesi).
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Discussione molto interessante, complimenti! Secondo me, il corno è in qualche modo necessario per domare un Drago: mi pare evidente che Daenerys sia destinata a Drogon, ma questi non sempre le ubbidisce, come si vede dalla descrizione del volo di fuga dalla fossa di Meeren. In quel caso Dany usava la frusta, ma a volte il drago faceva quello che voleva. Non credo che il sangue sia così fondamentale, comunque: lo stesso Martin mi pare abbia detto che non sia necessarioo avere sangue di drago per domarne uno, invece Quentyn ( che ha sangue Targaryen, come tutti i Martell dalla prima Daenerys in poi) ci rimane secco. Ok, forse il suo piano non era dei migliori, ma doveva stare almeno un po' simpatico ai draghi, almeno quanto bastava per sopravvivere, no?
Nel caso di Quentyn i draghi però erano molto stressati: incatenati al buio da diverso tempo, ed in più i mercenari gli lanciano addosso delle frecce e scappano facendo confusione...se poi è vero (come detto sopra) che essi creano un legame con un domatore coraggioso, di sicuro non ne hanno trovato uno in Quentyn XD
Non era suo destino cavalcarne uno ">
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Mi piacerebbe davvero risalire a quell'intervento di Martin per capirne un po' di più sulla questione del sangue.
Comunque le parole di Moqorro, secondo me, possono prospettare diversi scenari:
- chiunque usi il corno per domare i draghi muore -> questa prima ipotesi la escluderei, sinceramente, perché non vedo che utilità possa avere possedere un corno per controllare un drago se poi, appeno lo si suona, si muore;
- chiunque usi il corno senza possedere determinate caratteristiche, come il sangue di drago, muore;
- il sangue valyriano non è necessario, può esserci come no per utilizzare il corno, ma affinché l'oggetto funzioni serve comunque un pegno di sangue (sangue in cambio di fuoco = una morte per controllare un drago), cioè affinché il corno funzioni deve morire qualcuno. Chi? Non lo so, comunque colui che lo suona tenderei ad escluderlo, altrimenti il corno non servirebbe a nulla.
Tra l'altro mi è venuta in mente un'altra domanda: ma tutti i valyriani erano in grado di controllare i draghi? Dany mi pare parli di "signori dei draghi", ciò mi fa pensare che a Valyria ci fosse una sorta di casta che controllava i draghi, mentre gli altri abitanti si limitavano a usufruire dei vantaggi che il controllo dei draghi garantiva alla loro città.