Le differenze tra usa e ue ci sono anche nel modo in cui queste 2 "entità" si sono formate nel corso dei millenni.
L'europa ha una storia talmente antica che si è molto più attaccati al ricordo di un Cesare che sconfigge i Galli o di un Napoleone che fa il c**o a tutti gli altri,per convergere i propri pensieri sul tema dell'unione, della condivisione eccetera.
Ho usato 2 esempi particolari ma spero di aver reso l'idea.
Da parte mia credo sarebbe bellissimo, nessuno nega la difficoltà di una tale opera/impresa ma
a mio avviso, l'europa non potrà prescindere da tale direzione se in futuro vorrà avere voce in qualunque capitolo.
Diamine abbiamo una storia di millenni, forse quella più affascinante, complessa e caratteristica di tutti gli altri continenti, siamo potenzialmente il terzo Stato x numero di abitanti e con un'unione linguistica e monetaria seria potremmo anche diventare una delle primissime potenze in assoluto (roba da stare dietro solo agli usa)
Insomma trovatemi una confederazione o una macronazione nel resto del globo che possa schierare in campo la Gran Bretagna, la Francia, l'Italia, la Germania, la Spagna, il Benelux........abbiamo Londra, Parigi, Madrid e Barcellona, Roma !!!! la città storica, "il centro storico di questa ipotetica città" abbiamo Berlino e Amsterdam, Copenaghen e Atene e così via
E torno a ripetere, perchè non avere anche servizi segreti ed esercito in comune. Saremmo una forza supertecnologica, avanzata ed efficiente, secondi solo (di nuovo) agli usa; vi immaginate, la flotta del mar nero (a far storcere il naso ai russi) le flotte nel mediterraneo x tornare a essere protagonisti almeno nel mare nostrum....le flotte del baltico (sempre i russi) del mare del nord, del nord atlantico. L'aviazione.....gli eserciti. Una forza multinazionale e in certi casi multietnica......la Nazione simbolo x eccellenza della pace della prosperità, dell'uguaglianza e dell'integrazione
Io la vedo come una seconda giovinezza, dopo l'ascesa, la discesa degli ultimi 100 anni e nuovamente l'apogeo del XXI sec. sarebbe fantastico Naturalmente i sacrifici, la fatica, i problemi sarebbero giganteschi e straordinari, necessiteremmo di uomini straordinari....ma il risultato.....secondo me ne varrebbe la pena.
Putroppo ad oggi sembra un utopia, un sogno irrealizzabile e viene il ribrezzo a pensare a cosa sia ridotta la politica europea (non solo italiana )
Tanta carne al fuoco (visto che fa bene entrare nei dibattiti con posizioni forti? ;-) ).
I terroristi dell'11 settembre non erano stati addestrati in nessun campo: non ne avevano bisogno. Temo che si faccia sempre molta confusione tra cellule terroristiche (fondamentalmente non addestrate: non serve un addestramento per fare una bomba o dirottare un mezzo pubblico), viaggio di indottrinamento (si va in visita spirituale da guide religiose carismatiche che inneggiano alla guerra santa) e campi d'addestramento. Questi ultimni servono soprattutto per l'addestramento di milizie: dal Libano al pachistan troverete campi d'addestramento di ogni tipo: maroniti (cioè cattolici), comunisti atei, ismailiti, sunniti, wahabiti, curdi, armeni, di etnie afgane favorevoli agli USA, sciiti baluchi...
L'ostilità iraniana verso gli Stati Uniti è fisiologica: l'Iran fa una politica di potenza regionale indipendente ed ha interessi per molti versi vicini a quelli Russi (era così anche nell'Ottocento). In più è sciita e ciò lo porta in conflitto con le potenze sunnite della regione (leggi: Arabia Saudita, il gendarme americano in MO), alleate degli USA, ma che adesso dettano l'agenda USA in MO a causa della evidente debolezza americana, dovuta sia all'impegno militare (un esercito in caserma fa più paura di un esercito impegnato in campo...) sia alla necessità di supporto senza se e senza ma alla politica israeliana (che richiede un impegno diplomatico costante della Segreteria di Stato). L'unico modo per gli USA di avere un Iran apertamente amico è quello dello Stato fantoccio, ormai impossibile (l'assetto istituzionale iraniano attuale non è rovesciabile come quando fu installato da americani e inglesi l'ultimo Shah).
@ Alexander. L'ipotesi complottista la trovo poco credibile: è come sostenere che l'Arciduca Ferdinando sia stato ucciso dagli austriaci per avere un pretesto per conuistare i Balcani. Certo è che, come dici, le occasioni si colgono al volo quando c'è interesse.
Su Bin Laden eroe, alla fine dipende dalle prospettive. Dalla mia è l'esatto opposto, ma è ovvio che per chi nel mondo sunnita radicale parte da certe premesse, l'uomo che, nato ricco, ha abbandonato tutto per intraprendere una guerra santa contro la superpotenza mondiale, che è riuscito a tenerla sotto scacco e che è morto combattendo contro nemici più numerosi e meglio armati lo "sceicco del terrore" può avere ora un notevole ascendente.
@Exall. La Corea del Nord è una barzelletta ambulante: tutto ciò che spaccia per politica estera è in realtà politica interna di propaganda. Non c'entrano Bush o Obama, ma solo la successione interna dopo la morte del Caro Leader.
Sulle fonti energetiche, gli Stati Uniti sono sempre stati restii all'impiego delle loro "riserve strategiche". E' dall'epoca della guerra in Iraq, però, che la tendenza è mutata, anche se questo non cambia lo scenario: gli USA non raggiungeranno mai l'indipendenza e una vera rottura con il Venezuela chavista o uno choc provocato dalla chiusura dello Stretto di Hormuz renderebbero l'American Way of Life impossibile (e sarebbero, quindi, il tracollo del fronte interno americano).
@Hildebrand. L'Afganista, dopo gli attentati, chiese alle autorità americane di fornire la documentazione necessaria per imbastire un processo contro Bin Laden. La segreteria di Stato non rispose, in compenso il Pentagono mandò i bombardieri.
Sugli USA centro del mondo, direi che occorrerebbe fare studi di sostenibilità sul lungo periodo del debito pubblico USA. Non vengono fatti e quindi non saprei dire per quanto durerà l'egemonia americana. Certo è che il mondo multicentrico è ciò che piace di meno a Washington: una situazione inedita apparentemente ingestibile.
Sul ruolo europeo. Io credo che sia un gravissimo errore vedere l'Europa come satellite USA. L'Italia e la Germania lo sono state in questi ultimi 60 anni, l'Inghilterra già molto meno, mentre la Francia è entrata nell'alleanza militare NATO solo pochi anni fa e, di fatto, in una posizione di parità con gli Stati Uniti.
Le guerre in Libia e in Mali, creature assolutamente francesi e in cui Obama ha potuto a stento accettare il fatto compiuto, e la politica di potenza in Africa (dove ci sono schierati migliaia di soldati francesi stabili) dimostrano che l'egemonia europea nel mondo non è mai terminata.
@Suocero...
Non sono d'accordo con il tuo discorso.
La corea del nord è uno stato barzelletta e su questo ci siamo, lo dico da qualche settimana che fanno tutto ad uso e consumo interno.
Quello che cambia è la percezione che hanno gli altri paesi. Esempio, qualche anno fa protestarono contro esercitazioni congiunte etc. etc., gli americani se ne sbatterono ed inviarono le portaerei nel mar giallo. Grossa presa di posizione, simile alle portaerei nel golfo di Taiwan. Sono segnali politici, di forza.
Invece ora? Non facciamo il test per non provocare tensioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' un messaggio, fate la voce grossa che ci rintaniamo. E chi lo può cogliere il messaggio? L'iran, tanto per fare un esempio.
L'iran punta a fare da riferimento per i paesi del golfo.
Ma cosa può portare sul piattino?
Ha un'economia in crisi nera. Una classe politica in crisi interna e soggetta a spaccature. Una religione separata da quella di buona parte delle persone della regione. Una grande storia... ma che usano troppo per spiriti di rivalsa...
Insomma, non hanno molto da mettere sul piatto.
Come fare per diventare paese di riferimento? L'atomica?
E qui ci riallacciamo con il punto precedente. Se permettono alla corea del nord di farsi l'atomica "per non alimentare la tensione", perché non permetterl oall'iran, che fa con semplicità la stessa cosa?
A quel punto, con l'atomica iraniana, chi ferma i sauditi dal farsi la propria? Poi? L'egitto? L'iraq? Insomma, è una polveriera. E ficcare la testa nel proprio buco non aiuta.
Capitolo petrolio americano, hai dati vecchi. Del resto con tutte quelle scemenze per partito preso uscite su siti come oilpeack non me ne meraviglio. Dunque, ecco un estratto da un articolo:
"Attorno al 2017, gli Stati Uniti diventeranno il principale produttore di petrolio, superando l’Arabia Saudita – ha sottolineato Fatih Birol, economista dell’agenzia. Le previsioni indicano che nel 2030 gli Stati Uniti produrranno petrolio sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno e ne diventeranno esportatori. A premiare gli sforzi statunitensi sul fronte energetico non contribuiscono solo l’aumento della produzione interna e le tecniche estrattive improntate alla massima efficienza ricavando il metano dalle argille (shale gas) e combinando la perforazione orizzontale con la fratturazione idraulica.[...]"
http://www.analisidi...gas-e-petrolio/
Chiaro? Il petrolio e il gas dei paesi del golfo e degli 'stan servono a noi, non agli USA.
PS situazione interessante quella del regno unito se l'europa arriva (bel sogno) a una vera unione. Resterebbero a fare da spettatori tra america e europa, o decideranno in quale campo stare?
Ho letto tutti i vostri post con i quali in gran parte non si può che concordare. Io dico che se l'Europa finalmente non costruirà una vera unione politica e militare e modificherà profondamente questo pantano di comunità economica che ci sta portando alla rovina non conterà più nulla. UE non ha mai parlato con una voce sola e questo perché le nazioni continuano ad avere interessi se non contrapposti non coincidenti. Anni fa si era pensato alla formazione dell'esercito comune europeo, poi non se ne fece più nulla sia per motivi politici sia per l'aperta ostilità degli americani. E' naturale che quella prospettiva fosse ostacolata dagli USA. Se fosse sorto un vero esercito europeo con forze militari finalmente integrate e in simbiosi tra loro, non saremmo stati più totalmente dipendenti dagli americani pero ogni crisi anche piccola che scoppia nel nostro orticello europeo. Poi se non alla pari l'Europa avrebbe finalmente potuto cmq avere una forza diversa nella NATO dove diciamolo francamente tolta forse la Gran Bretagna gli Stati Uniti decidono tutto loro o quasi.
Tornando al petrolio è vero che gli USA sono sempre meno dipendenti dall'estero, anche perché non solo stanno studiando tecniche nuove di trivellazione ma stanno trovando (come ha fatto anche il Brasile) un surrogato per i carburanti nella lavorazione del mais non per fini alimentari. Questo a mio giudizio è un fatto gravissimo che grandi nazioni possano utilizzare e togliere una materia primaria come il mais all'industria alimentare. Loro negano e dicono che si tratta di un mais diverso che non andrebbe cmq destinato al settore alimentare, ma io non mi fido. Al di là di questo non credo ad un disimpegno americano dalle aree petrolifere principali del mondo come il Medio Oriente o l'Asia Centrale, stando lì loro influenzano e controllano zone vitali per il mondo intero. E' l'Europa che ancora una volta rimane nel mezzo "fregata". Dipendiamo come continente per le fonti energetiche o dalla Russia o dall'Africa Settentrionale e naturalmente dalla penisola Arabica ed anche dai giacimenti del Mare del Nord che sono in mano all'Inghilterra e alla Norvegia. Solo la Francia che ha 50 reattori nucleari riesce ad avere una certa autonomia, ma come italiano sono contento di non vivere in una paese che è un "Emmental" nucleare. Certo se mai dovesse accadere un'incidente in Francia noi ed io per primo da Torinese ci beccheremo tutte le radiazioni ma questa non è cmq una giustificazione al nucleare. O sviluppiamo enormemente le fonti energetiche alternative con costi altissimi inizialmente che non possiamo ora permetterci o continuiamo, come Italia soprattutto, a essere dipendenti dagli stranieri (Russia in primo luogo) e a avere una bolletta energetica altissima. Come si vede le due alternative sono entrambe dolorose per i cittadini.
Gil Galad - Stella di radianza
Già che lo hai accennato, io sarei stato uno di quelli favorevoli al nucleare x fini civili.
La vedo come la fonte di energia del presente e sicuramente del futuro, mi sembra sbagliato decidere che siccome non saremmo in grado di gestirlo, ci rinunciamo e torniamo al carbone e o a mendicare energia dai russi e dai libici
non sarebbe un'atteggiamento più da uomo del XXI secolo, "studiare", "imparare" e infine mettere tutte le potenzialità del nucleare al nostro servizio???
Già che lo hai accennato, io sarei stato uno di quelli favorevoli al nucleare x fini civili.
La vedo come la fonte di energia del presente e sicuramente del futuro, mi sembra sbagliato decidere che siccome non saremmo in grado di gestirlo, ci rinunciamo e torniamo al carbone e o a mendicare energia dai russi e dai libici
non sarebbe un'atteggiamento più da uomo del XXI secolo, "studiare", "imparare" e infine mettere tutte le potenzialità del nucleare al nostro servizio???
Io sono contrario al nucleare per come certamente sarebbe stato fatto in Italia, e cioè senza rispettare le comunità locali. Qui in Piemonte sono oltre 20 anni che si hanno problemi con la centrale dismessa di Saluggia vicino Vercelli per le scorie da trattare. Il problema è proprio questo, che se non si sa bene cosa fare delle scorie come si possono costruire nuove centrali? Poi in un paese ad altissimo rischio sismico e di alluvioni come siamo noi costruire centrali nucleari senza una sicurezza totale sarebbe stato assurdo.
Gil Galad - Stella di radianza
Io sono in candida attesa per il nucleare a fusione. I vantaggi del nucleare a fissione senza i relativi svantaggi.
Per la questione dell'esercito europeo... grazie a dio che a suo tempo non si è fatto. La questione non è la volontà degli americani, ma l'assenza di una politica centralizzata e di una politica estera condivisa. Che razza di esercito è un esercito senza una guida politica?
E' semplicemente una macchina mangia soldi che verrebbe bloccata dai veti incrociati delle varie nazioni.
Esercito unico si, ma dopo l'unione politica (a meno di non volerlo utilizzare per crearla l'unione politica... ma mi saprebbe un tantinello di conflitto paneuropeo).
PS per i biocarburanti si potrebbero sfruttare le alghe... abbiamo parecchi fondali che potrebbero essere usati.
L'Iran è già potenza regionale, soprattutto dopo che gli USA hanno liquidato i Talebani (estremisti sunniti) e Saddam (laico nemici degli sciiti). Ora come ora la politica irachena è dettata da Teheran molto più che da Washington (la stabilità del paese non dipende più dalle truppe americane quanto dall'influenza politica iraniana) e lo si è visto nel corso della crisi siriana, in cui Baghdad ha tenuto una condotta antiturca e pro-Assad.
Aggiungi che gli alleati americani nell'area sono la Turchia (il più potente esercito del MO e del Patto Atlantico, anche più forte - tolta l'atomica - di Israele) che conduce ormai una politica autonoma "neo-ottomana", Israele (che è sempre di più una scheggia impazzita che costringe la Segreteria di stato a fare ore di telefonate per rassicurare i vicini arabi) e l'Arabia Saudita (di cui abbiamo già parlato) e che questi tre paesi sono tutti rivali tra loro e il ruolo USA in MO è ridotto a lumicino.
La bomba atomica l'Iran ha la possibilità di farsela: è solo questione di tempo. Ma, d'altronde, è l'unico paese della regione in grado di farsela (oltre a Israele, che però già ce l'ha da un pezzo!). Sarebbe qualcosa di poco più che simbolico, il segno tangibile del rango di potenza regionale. Per il resto Iraq, Siria, Libano e alcune regioni afgane sono già sfera d'influenza iraniana, mentre i carri armati sauditi che sparano sulle folle del Golfo Persico sono l'unica cosa che tiene in piedi gli emirati sunniti che governano su popolazioni sciite (vedi Bahrein).
Sul Petrolio. Gli USA non hanno le stesse riserve dell'Arabia Saudita e quindi aumentare la produzione ai livelli arabi significa sovrasfruttare i giacimenti con il pessimo risultato di farli diventare non più strategici. Può essere un'ottima scelta economica nel breve periodo, ma è più o meno il sigillo sul fallimento della politica di potenza a lungo termine. Semplicemente si è voluto trasformare il petrolio USA da carta politica a carta economica, cioè si è perso, nel lungo periodo, la possibilità di utilizzare la suddetta carta politica...
E visto che dal 2008 non sono stati scoperti nuovi giacimenti su suolo americano rilevanti (le ex riserve strategiche USA credo siano i giacimenti più mappati e conosciuti del mondo!) i miei dati mi sa che sono aggiornatissimi.
Il Regno Unito è già sulla buona strada di uscire dall'UE: è già fuori da tutte le cooperazioni rafforzate, ma farà il gran passo (pesantissimo dal punto di vista politico ed economico) solo quando Bruxelles chiederà quell'altro passo.
Un eventuale esercito unificato europeo, invece, sarebbe del tutto positivo: non potrebbe essere utilizzato e almeno noi europei contribuiremmo a rendere il mondo un posto un pochino meno nauseabondo.
Sui biocarburanti, il prezzo del mais è già schizzato in alto negli ultimi anni e le rese dei biocarburanti (fatta eccezione di quelli da canna da zucchero) si stanno rivelando vere e proprie fregature. Anche l'uso delle alghe porterebbe rapidamente al collasso dell settore ittico (e anche dell'ecosistema) di tutto il Mediterraneo.
Sul nucleare, ricordo che in Italia non abbiamo riserve di uranio e che semplicemente cambieremmo paesi di dipendenza ad usarlo: dal MO all'Africa centrale (leggi: Francia). Non è un mistero che la guerra in Mali altro non è che una messa in sicurezza dell'approvvigionamento francese di metalli pesanti della vicina Repubblica Centrafricana.
La fusione nucleare, invece, si spera che arrivi per il 2020: il prototipo di reattore è in costruzione in Provenza, a Cadarache (http://it.wikipedia.org/wiki/ITER).
- Iran, come detto non è un punto di riferimento per l'economia, la tecnologia, può esserlo per la religione... ma in contrasto ai sunniti, per cui ci rimetterebbe.
Le resta l'atomica. A quel punto potrebbe fare la voce grossa con i paesi della zona... tenendo in conto che a ovest ha il pakistan che già ha l'atomica e non se le fila proprio. Restano i paesi del golfo, ma nei quali gli sciiti sono una minoranza. C'è l'iraq. L'esempio dell'iraq nella crisi siriana è però sbagliato... perché praticamente nessuno sta appoggiando i ribelli, troppo vicini ad estremisti del tipo talebani. Un appoggio serio viene dalla turchia... ma una turchia in chiave autonoma, non spalleggiata nel caso dagli stati uniti. Insomma, l'iran vuole assurgere a ruolo di potenza di riferimento dell'area. L'atomica le potrebbe far fare il balzo.
Petrolio, come già detto gli stati uniti si stanno rendendo indipendenti, per cui come ho già detto il petrolio serve più a noi europa che agli USA. Dati alla mano.
Biocarburanti: bene e male. Certo, non dico di tappezzare il mediterraneo di alghe, non vedo nemmeno come potrebbero queste alghe invadere il mondo, però avere parte della produzione derivante dalle alghe non mi sembrerebbe una cosa negativa.
Quanto all'esercito europeo senza assenso, finirebbe che non si potrebbe nemmeno usare come forza d'interposizione per crisi israelo-libanesi o simili. Insomma, sarebbe meglio a quel punto liquidarlo.
Be', l'Iran militarmente è fortissimo, strategicamente determinante (Stretto di Ormuz e metà delle forniture di greggio globali...) ed economicamente robusto, visto che l'embrargo l'ha costretto ad essere il primo paese del MO a sviluppare un'economia completa non dipendente dal petrolio ed un mercato interno apprezzabile. Diciamo che uno choc petrolifero prolungato piegherebbe tutti i paesi della regione tranne Iran e Israele.
Fortissimo...
L'iraq era fortissimo al punto da tener testa tranquillamente all'iran... l'hanno piegato in un paio di settimane di bombardamenti. Oggi la forza degli eserciti la fanno i kilobyte, non il numero di carri armati. La lezione la Cina l'ha imparata e sta abbandonando il modello massa.
L'economia robusta... ho amici che se ne sono scappati da lì e quando possono lo fanno pure i genitori (si pagano cauzioni per andare all'estero).
Uno choc petrolifero avanzato... danneggerebbe l'europa in primis, europa che potrebbe decidersi per accettare il "cambio di gestione" in Iran.
L'Iran con un'economia solidissima??? ma se stanno tutti come i morti di fame
E l'esercito fortissimo in che senso? sotto quale punto di vsta? come si fa a dirlo? nel sensoi che non abbiamo dati pratici x sostenere questa tesi
cmq la mia "provocazione" su un esercito dell'europa unita è ovviamente seondaria e conseguente all'unione vera e propria.
In Iran morti di fame? Ma veramente no, come reddito pro-capite è sopra a quasi tutti i paesi dei Balcani, per dire, e anche come qualità della vita il livello più o meno è quello (al netto dell'oppressione politica, ovviamente).
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
In Iran hanno un mercato poco libero, è verissimo, ma possono contare su giacimenti petroliferi, prodotti chimici, gasdotti, e prodotti artigianali famosi in tutto il mondo, che ne so, tappeti persiani, i pistacchi, lo zafferano e caviale del Mar Caspio...
Ciò che ha messo in ginocchio l'economia iraniana sono state l'inadeguatezza della classe politica e, soprattutto, le sanzioni ONU, per il resto, tra le risorse che hanno e le partnership con Cina e Russia, non se la passano proprio malissimo.
Washington conta sui missili guidati; Teheran su 20 milioni di volontari
Cosa accadrebbe se gli americani invadessero l’Iran ?
di Vladimir Ivanov e Viktor Myasnikov
Teheran sostiene che gli americani faranno coincidere la loro invasione dell'Iran con le celebrazioni di Navruz, questa primavera. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto "Siamo alla vigilia di un evento importante, quando la nostra rivoluzione metterà tutta l’umanità sul sentiero giusto".
E’ risaputo che lo Stato Maggiore US ha un piano strategico per la difesa di Israele, chiamato Conplan 4305, che viene aggiornato annualmente. Alcune fonti insinuano che esistano anche piani di attacco all'Iran propriamente delle forze del Pentagono.
Un prominente specialista russo sull’Iran - che ha chiesto di non essere nominato - dice che un'operazione militare americana contro l’Iran a questo punto è molto problematica. In primo luogo, gli americani si sono impantanati in Iraq e in Afghanistan, e chiaramente ci vorrà del tempo, quantomeno, prima che quei paesi evolvano al livello sperato dagli Stati Uniti. Secondo, potrebbe interferire anche il colossale peso delle spese di guerra, rendendo un'invasione americana dell'Iran ancor più difficile.
D'altra parte l'esperto non esclude la possibilità di invasione. Dice che Israele è un fautore particolarmente energico dell'aggressione, preoccupato dalla determinazione di Teheran a portare alla logica conclusione il suo programma nucleare nazionale e considerando ciò una atroce minaccia per se. Inoltre, Tel Aviv è all'interno del raggio dei missili balistici iraniani.
L'esperto crede che gli Stati Uniti possano procedere a colpire all'Iran sotto la pressione di Israele. Alla fine del 2005, un ufficiale superiore dell’intelligence militare israeliana ha affermato che Israele era pronto ad iniziare l’eliminazione delle installazioni nucleari iraniane, aggiungendo che lo avrebbe fatto questa primavera. L'esperto che abbiamo avvicinato per i commenti, non pensa comunque che Israele possa portare a termine tutto ciò da solo, anche se gli americani l'hanno provvisto di molte armi ad alta precisione, progettate per la penetrazione e la distruzione di installazioni sotterranee ben protette.
Lo specialista dice che contro le installazioni nucleari dell'Iran verranno usate armi e missili ad alta precisione (ufficialmente le installazioni sono 14 ma esperti dicono che ce ne devono essere molte di più).
Il secondo gruppo di obiettivi potranno essere le 60 basi missilistiche e dell’Aeronautica militare. Oltre, ovviamente, alle fabbriche del complesso industrial-militare iraniano, coinvolte in programmi missilistici.
L’esperto non esclude nemmeno la possibilità che gli americani possono sbarcare forze mobili sul territorio dell'Iran dalle loro basi militari in Medio Oriente, in primo luogo dall’Iraq e dall’Afghanistan. Sventolando la bandiera della lotta contro il terrorismo e contro la proliferazione di WMD (armi di distruzione di massa), Washington può anche ottenere il permesso di governi sovrani per usare aeroporti in paesi asiatici e caucasici, come fece per la guerra all'Afghanistan.
Constatando che la crescente tensione nella regione gli gioca a favore, perché la resistenza all’America innalza l'immagine dell'Iran agli occhi del mondo musulmano, anche il comando iraniano si prepara al peggio. Al contempo, l’Iran possiede un esercito abbastanza grande e addestrato al combattimento.
Teheran, comunque, sa che il suo esercito non può sperare di resistere ad uno scontro diretto con gli Stati Uniti. È precisamente per questo che il comando iraniano prepara le sue guardie di confine e le unità Basij per la guerra di guerriglia su tutto il territorio dell'Iran. Dato l’alto livello di anti-americanismo in Iran, tutto fa pensare che l’invasione dell’Iran potrebbe dare luogo a problemi anche maggiori per la Casa Bianca, di quelli che stanno procurando l’Iraq e l'Afghanistan.
Alexander Khramchikhin, principale analista dell’Istituto di Analisi Politica e Militare, afferma che da quando gli Stati Uniti invasero l’Iraq, è scattato automaticamente il pensiero che l’Iran sarebbe stato l’obiettivo successivo. Si credette universalmente che la popolazione di questo paese avrebbe dato il benvenuto all’instaurazione di un nuovo regime, come l'Iraq lo aveva dato al rovesciamento di Saddam Hussein. In effetti, gli americani fanno meglio a prepararsi ad incontrare una strenua resistenza. Gli iraniani non si preoccuperanno degli scontri; non temono la morte, perché un guerriero che cade nella jihad va diritto in Paradiso.
Gli Stati Uniti stanno facendo fatica a mantenere il loro contingente di occupazione in Iraq, dove si sono impantanati. Tutto ciò rende le incursioni via aria e i missili guidati l'unico mezzo di offensiva rimasto al Pentagono. In altre parole, gli americani ripeteranno lo scenario della Jugoslavia, dove gli obiettivi dell'aggressione furono compiuti solo con attacchi aerei: il regime di Slobodan Milosevic fu fatto cadere, i serbi sgombrarono il Kossovo ed il potenziale militar-industriale dello stato fu distrutto completamente.
Le difese aeree dell'Iran non sono molto forti, tali da non costituire un fattore serio. Secondo l'esperto, i sistemi difensivi aerei americani resi all’Iran negli anni ‘70 sono inutilizzabili per la mancanza di pezzi di ricambio. I sistemi russi S-200 sono di livello appropriato ma sono praticamente senza difesa contro aerei tattici ad alta maneggevolezza. Gli S-75 cinesi sono sorpassati ed inutili contro gli aerei moderni. L’Iran recentemente ha comprato dalla Russia dei sistemi Tor a corto raggio ma il personale deve ancora imparare ad usarli. Quindi non si può contare sull'Aeronautica militare iraniana, per inscenare una lotta seria.
L’Iran ha alcuni missili tattici Shihab a corto e medio raggio - modificazioni di vecchi Scud sovietici e nord coreani. Gli esperti che abbiamo contattato sostengono che i missili non possono infliggere alcun danno serio agli americani, perché sono notoriamente imprecisi. Per ora, all’Iran mancano le tecnologie per fare armi ad alta precisione.
Senza possibilità di difendere il suo spazio aereo, l’Iran poterebbe ricorrere alla sua sola risposta rimanente: un attacco delle Forze di Terra, ovviamente nella direzione dell'Iraq. Khramchikhin dice che l'Aeronautica militare US annienterebbe le colonne iraniane in avanzata prima che possano raggiungere le truppe americane.
Ma gli ayatollah iraniani possono dispiegare una risposta asimmetrica, incitando una ribellione shiita in Iraq. Questo sarebbe disastroso per gli Stati Uniti. Gli americani non sono neanche stati in grado di schiacciare la resistenza della guerriglia sunnita in sole tre province dell’Iraq... La rivolta in Iran potrebbe cominciare spontaneamente, senza l’approvazione di capi tribali o religiosi.
CHE NE PENSATE? SI TRATTA DI UN'ARTICOLO VECCHIO, DEL 2006 MI PARE E MOLTE NOVITà NON SONO SEGNALATE, MA PER IL RESTO MI SEMBRA ANCORA ATTUALE......