Tyrion, per favore, quantificami la "semplicità" di un saccheggio e dimmi a che grado questo smette di essere "semplice" e diventa...chessò...."grave". A parte le battute...la verità è che Martin non ci riferisce l'entità precisa delle perdite e delle distruzioni: siamo liberi di credere che Harddome ospitasse diecimila Bruti o anche solo cento, e che gli edifici distrutti fossero numerosi in proporzione. Resta il fatto che i racconti divergono sul destino della popolazione spravvissuta: deportati e fatti schiavi o mangiati dagli altri. Nel primo caso un raid degli schiavisti, in grandissimo stile, resta più che palusibile, nel secondo...E una specie di guerra intestina fra bruti oppure un blitz di schiavisti mi sembra abbastanza "banale": perché Martin avrebbe parlato di "inferno" e di "sole che sorge" per un semplice saccheggio?
A questo punto val anche bene l'ipotesi cataclisma magico per una tempesta del caos scatenata dalle forze dell'entropia che contrastano quelle dell'ordine.
Però tutto questo mi fa pensare: noi associamo immediatamente "un qualche inferno" al fuoco ed alla distruzione...ma se fuoco e distruzione fossero stati solamente l'ultimo gradino? Se l'inferno in questione fosse stato un crescendo di follia, una guerra civile con episodi di cannibalismo già presenti, o una pestilenza improvvisa a cui qualcuno pensò di mettere fine bruciando tutto e tutti?
Tyrion, per favore, quantificami la "semplicità" di un saccheggio e dimmi a che grado questo smette di essere "semplice" e diventa...chessò...."grave". A parte le battute...la verità è che Martin non ci riferisce l'entità precisa delle perdite e delle distruzioni: siamo liberi di credere che Harddome ospitasse diecimila Bruti o anche solo cento, e che gli edifici distrutti fossero numerosi in proporzione. Resta il fatto che i racconti divergono sul destino della popolazione spravvissuta: deportati e fatti schiavi o mangiati dagli altri. Nel primo caso un raid degli schiavisti, in grandissimo stile, resta più che palusibile, nel secondo...E una specie di guerra intestina fra bruti oppure un blitz di schiavisti mi sembra abbastanza "banale": perché Martin avrebbe parlato di "inferno" e di "sole che sorge" per un semplice saccheggio?
A questo punto val anche bene l'ipotesi cataclisma magico per una tempesta del caos scatenata dalle forze dell'entropia che contrastano quelle dell'ordine.
Però tutto questo mi fa pensare: noi associamo immediatamente "un qualche inferno" al fuoco ed alla distruzione...ma se fuoco e distruzione fossero stati solamente l'ultimo gradino? Se l'inferno in questione fosse stato un crescendo di follia, una guerra civile con episodi di cannibalismo già presenti, o una pestilenza improvvisa a cui qualcuno pensò di mettere fine bruciando tutto e tutti?
Come ho già detto la mia ipotesi è molto fantosiosa, ergo poco probabile. Non pretendo di avere ragione, nè di convincere altri ad accettarla.
Da un punto di vista di gravità siamo lì, anzi il saccheggio (con furti, stupri e morti ammazzati) è anche più brutale di un draghetto che dall'alto riduce in cenere una città... il mio banale (messo fra virgolette), e il "semplice" che segue, riguarda la rilevenza che questo evento assume nella narrazione...
Sulla questione del fuoco, tutto può essere, ma se vengono usati termini come "hell", "conflagration", "burned" e "hot" in poche righe non è eresia pensare che il fuoco sia la causa e non l'effetto.
ps1: il fatto che ci siano due versioni, trasmesse oralmente, non esclude che ce ne possa essere una terza.
ps2: nel capitolo successivo di Jon, alla battuta sulla possibilità di avere un drago presso la barriera, il banchiere braavosiano dice che c'è poco da scherzare sui draghi e i loro signori...
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