Beh, allora voto Marisa.
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Marisa!
Per l'ultimo match del secondo turno, ecco quella che molti a quanto pare avrebbero considerato una degna finale; reduci entrambi da un primo turno passato senza alcuno sforzo, e con lo stesso - alto - punteggio, si scontrano due personaggi poco accattivanti su carta, ma decisamente popolari tra i lettori.
Roland di Gilead - Severus Piton
Roland di Gilead: La Torre Nera, Stephen King. Discendente da una stirpe di pistoleri, diventa a sua volta membro di tale casta alla giovane età di quattordici anni. Divenuto quindi agente del Dio Bianco inizia una serie di avventure contro il male, fino alla difesa finale della Torre Nera contro il Re Rosso.
Severus Piton Harry Potter, Joanne Rowling. Ex seguace di Voldemort poi pentito, Severus Piton è insegnate di Pozioni ad Hogwarts. Serpeverde dalla difficile infanzia, nutre un odio spropositato per la famiglia Potter ed i loro amici, suoi tormentatori negli anni della scuola. Verso Harry mostra un atteggiamento molto ambiguo, sempre in bilico tra il suo astio personale, la fedeltà per Silente ed il suo ruolo di infiltrato nella comunità dei maghi oscuri.
Chiusura sabato 16 Aprile ore 22:00
Voto con tutto il cuore per Roland Deschain di Gilead, uno dei personaggi migliori che la letteratura fantastica abbia mai partorito (nonché uno dei miei preferiti) ed invito voi tutti a farlo.
Per quale motivo? Beh, le ragioni sono molte.
Potrei citare il fatto che la saga della Torre Nera è uno dei cicli fantastici di maggior peso quantitativo e qualitativo, nella quale si mescolano sapientemente elementi fantasy, scifi, western e horror, in un continuo gioco di rimandi e citazioni che non va mai disgiunto da un’originale trattazione del materiale. Se pensate che una buona fetta delle opere di Stephen King sono in qualche modo legate al ciclo della Torre Nera, capirete come l’autore del Maine abbia creato un’opera notevole.
Non posso poi non menzionare il fatto che Roland è un Protagonista con la P maiuscola. Certamente anche i suoi compagni di viaggio, il suo ka-tet (per usare un termine del suo mondo che significa “uno da molti”), sono molto importanti nell’ambito della storia e coinvolgenti, ma gli eventi fondamentali della loro avventura dipendono in tutto e per tutto da Roland. La prima scena del primo libro è sua, così come l’ultima dell’ultimo volume. Insomma, se c’è qualcuno che merita la definizione di Protagonista, questi è lui.
Che dire poi della sua caratterizzazione? Stephen King ha saputo realizzare un personaggio affascinante, nel quale si fondono tanto il Roland della materia di Francia quanto l’Uomo senza Nome dei film di Sergio Leone, magistralmente interpretato da Clint Eastwood. Roland però non è solamente un pistolero incredibilmente letale e un incrollabile campione del Bianco, ma è un uomo complesso, nel quale si fondono insieme lealtà e tradimento, amore e odio, generosità ed egoismo. Non è il Buono nel classico senso del termine, ma un personaggio ricco di sfumature e che ciononostante si rivela uno dei più implacabili persecutori delle forze del male che abbia mai visto.
Va citata infine l’incredibile capacità che Roland ha di obbligare i suoi compagni di viaggio ma anche i suoi lettori a guardare dentro loro stessi e a prendere coscienza delle loro debolezze, delle scuse che si raccontano per evitare di affrontare la verità, di ciò che va fatto e del prezzo che occorre pagare per farlo, del fatto che il mondo non sempre va come vorremmo. Poche volte mi è capitato d’incontrare personaggi simili, in grado di farmi guardare dentro e di farmi capire di cosa ho paura, che cosa voglio e cosa sono disposto a fare per averlo.
Non saprei come altro proseguire, tanto grande mi sembra questo personaggio e tanto importante si è rivelato per me. Vi invito quindi a dare il vostro voto a Roland Deschain, ma soprattutto vi invito a leggere la sua straordinaria storia.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Severus Piton.
L'altro non lo conosco " />
decisamente Severus Piton!!! non c'è paragone!!!
Sono indeciso