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Romanzo Multiautore: Magia e Religione
S di Starcatcher
creato il 07 marzo 2011

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Starcatcher
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Starcatcher
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Inviato il 07 marzo 2011 22:36 Autore

Visto lo stretto collegamento tra la religione e la magia nel nostro Romanzo, abbiammo deciso di raggruppare queste due sezioni insieme. Qui potrete discutere di tutti gli aspetti riguardanti questi temi: l'organizzazione della classe sacerdotale, dettagli sul tipo di magia praticata dalla nostra società, il modo in cui esse influenzano tutti gli altri aspetti della vita culturale e sociale...

 

Ricapitolo brevemente quanto già definito sui due temi in questione, in modo che possa essere un riassunto e uno spunto da cui iniziare a discutere.

 

Magia: La magia, in questo mondo, è percepita dalla popolazione come qualcosa di misterioso e pericoloso, poco presente. E studiata e praticata da membri delle 5 nobili famiglie. La magia si basa su una seri di equilibri secolari, e dunque è difficile da gestire senza che ci sia perfetta armonia tra chi la pratica. Questo perché la magia è legata al sangue. Il sangue delle 5 famiglie. E’ una magia elementare (che quindi sfrutta gli elementi naturali) tramite rituali. E questa magia che ha permesso di tenere soggiogato il popolino, che ha impedito cambiamenti e che rende la città imprendibile.

 

Religione: La religione è appannaggio delle famiglie nobili; è strettamente legata alla magia, è coinvolta nella vita politica della città. Il Re e il capo della Chiesa si influenzano a vicenda, prendono decisioni politiche insieme, insomma, la Chiesa è solo un’altra faccia della politica. Così è sempre stato. Ma ovviamente all’inizio del romanzo questo equilibrio può essere mutato, o sul punto di mutare…(a discrezione del POV che gestirà questo argomento).

 

Va da sé, se nel corso di questa discussione emergessero elementi che volete assolutamente cambiare di quanto descritto sopra, io e Viserion saremo ben liete di accontentarvi. In caso contrario, direi di attenerci a queste linee generali.



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 14 marzo 2011 9:34

Visto che noi siamo gli autori, definiamo subito la questione principale: esistono le divinità o no?

 

Se sì, si manifestano direttamente? Se no, in che modo lo fanno?

Se non esistono, a cosa è riconducibile la magia?

 

 

Se invece vogliamo ragionare in maniera inversa: quanto vogliamo che sia potente la classe sacerdotale, e che pantheon (in termini di esistenza e di manifestazione) serve per giustificare tale livello di potere?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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betta
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Inviato il 14 marzo 2011 20:14

Vogliamo che la religione influenzi particolarmente? Io la metterei un pò di sfondo, stessa cosa per la magia...o meglio non vera e propria magia, con incantesimi e via discorrendo, solo apparentemente qualcosa di magico che si rivelano poi essere trucchi...

Ok non so se sono riuscita a spiegarmi :unsure:


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Starcatcher
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Starcatcher
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Inviato il 14 marzo 2011 21:48 Autore

Sognatrice, a proposito della magia si era già definito che essa esiste (ed è effettivamente magia, non trucchi o illusioni); è una magia legata al sangue (sangue delle 5 famigle nobili, solo i nobili di sangue posseggono la magia), ed è una sorta di magia della mente, una magia in grado di influenzare i pensieri altrui, di confondere, di spaventare, magari anche di compiere azioni concrete (come evocare spiriti, muovere oggetti), ma è comunque una magia legata al sangue. Sta a voi approfondire questo discorso, decidere se è una mgai che ha bisogno di riti oppure che è spontanea, e magari i riti servono solo a usarla al meglio.

 

Però, ricordate, la magia esiste, ed è a tutti gli effetti magia.

 

;)


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betta
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Inviato il 15 marzo 2011 14:39

oh mannaggia questo devo essermelo perso!

Allora non sarebbe da approfondire la questione riguardante il perchè la magia può essere utilizzata solamente dalle 5 famiglie nobili??


M
myrielle
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Inviato il 17 marzo 2011 20:09

Ok, provo a esporre le mie opinioni. Le divinità esistono , dal momento che abbiamo una religione abbastanza forte, che si influenza a vicenda con la politica.

Una giustificazione logica (se la logica entra nella magia) per l'abilità unica delle 5 famiglie di compiere magie -nonché per il loro predominio in campo religioso e le loro abitudini matrimoniali - sarebbe se le 5 famiglie discendessero da "dei".

Non è necessario che questi dei siano tuttora propensi a manifestarsi, anzi, personalmente preferirei di no, e che i sacerdoti delle 5 famiglie si comportino da interpreti del volere degli dei (modalità da definire). Anche in antica grecia, dopotutto, alcune famiglie sostenevano di discendere da questo o quell'eroe o semidio, e in epoca storica erano magari ricche e potenti, ma Zeus non appariva più.

Questo potrebbe giustificare anche perché una fra le 5 famiglie è sovrana, potrebbe discendere dal dio principale del pantheon. Questo porterebbe ad un pantheon a 5 o 10 (5 coppie) divinità principali.

Sul riti sì/riti no per esercitare la magia, sarei propensa ad avere dei riti per controllare ed indirizzare più accuratamente la magia più che per usarla tout court: vedrei la magia magari come un "carattere sessuale secondario" che si sviluppa alla pubertà, prendendo magari diverse direzioni a seconda della famiglia di appartenenza o di altre variabili.

 

Probabilmente tutto questo è terribilmente cliché e sarà scartato, ma secondo me darebbe un quadro unitario della situazione, con abbastanza spazio per chi scelga il pdv sacerdotale di definire dei, miti, riti, e quant'altro.


Z
zack86sq
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Inviato il 20 marzo 2011 20:37

Provo ad aggiungere qualche considerazione sparsa prendendo spunto anche da quanto detto da myrielle (con cui sono in massima parte d'accordo). Parto da un presupposto però che mi sembra importante: la società che vogliamo descrivere è consapevole della presenza della magia o attualmente è solo una leggenda che si tramanda da padre in figlio ed è stata sfruttata per imporre il dominio della nobiltà sul popolo?

 

Qualche idea:

- la magia che vogliamo descrivere è di "sangue", come detto da Starcatcher, nel senso che si tramanda come un carattere recessivo.

Ma se fosse anche perchè per il suo utilizzo bisogna pagare un prezzo in sangue tanto maggiore quanto più grande è l'effetto che si vuole ottenere? Ciò sarebbe una buona limitazione che eviterebbe di trovarci di fronte a personaggi che utilizzano i propri poteri per rendere più semplice la quotidianità, a meno che non sia questa la vostra intenzione. ^_^

Siccome non tutti possono utilizzare la magia, ci sarà un'istituzione creata dall'oligarchia nobiliare che si preoccupa di istruire/manipolare/plagiare fin dalla più piccola età i bambini con queste capacità, e che cerca di mantenere questi caratteri all'interno di una cerchia piccolissima della popolazione. Le nascite sono controllate, per le famiglie avere un bambino che presenta questi caratteri è segno di nobiltà e i genitori sono orgogliosi se questi vengono presi in cura dall'ordine sacerdotale (?). Per loro rappresenta una scalata sociale e negli anni è stato sviluppato un complesso rituale in cui la famiglia viene festeggiata e i bambini vengono presentati alla società.

 

-questa magia è stata importante nel passato della città e parte essenziale nel raggiungimento dell'indipendenza, le leggende che si tramandano da allora hanno ingigantito sempre di più il potere detenuto da questa casta di "maghi" e da un certo momento in poi nessuno ha osato sfidare apertamente la città? O la magia è presente anche nelle altre città?



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Inviato il 20 marzo 2011 23:40

Brainstorming: se la magia dipende dal sangue, e c'è una correlazione diretta tra potere magico e purezza del sangue, il sovrano è il mago più potente della città? La successione viene regolata con delle prove di magia in modo da trovare sempre la persona con il sangue più puro? Questo renderebbe la nostra città una teocrazia, dove casta sacerdotale e nobiltà sono strettamente legate. Fonte di ispirazione: Stato della Chiesa. Non sarebbe malaccio. La regina straniera potrebbe essere malvista perché corruttrice del sangue puro.

D'altra parte secoli di incroci obbligati sappiamo bene che effetti che fanno...


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zack86sq
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Inviato il 21 marzo 2011 9:49

Brainstorming: se la magia dipende dal sangue, e c'è una correlazione diretta tra potere magico e purezza del sangue, il sovrano è il mago più potente della città? La successione viene regolata con delle prove di magia in modo da trovare sempre la persona con il sangue più puro? Questo renderebbe la nostra città una teocrazia, dove casta sacerdotale e nobiltà sono strettamente legate. Fonte di ispirazione: Stato della Chiesa. Non sarebbe malaccio. La regina straniera potrebbe essere malvista perché corruttrice del sangue puro.

D'altra parte secoli di incroci obbligati sappiamo bene che effetti che fanno...

 

Scenario 1: All'inizio esistono persone in grado di insegnare ad usare la magia al meglio e si conoscono ancora i metodi per trovare chi possiede i caratteri recessivi che danno queste attitudini. La casta sacerdotale si comporta perciò come un primitivo Darwin. In un mondo dove usare la magia costa però non vengono fatte delle prove per capire chi è il mago più potente. Sarebbero troppo gravose. Ci si affida a chi viene scelto magari con un rituale solo apparente dai sacerdoti e in questo rituale il prescelto deve dimostrare di possedere questo dono, ma con magie visivamente d'impatto, ma tutto sommato niente di particolare. Dopo qualche generazione questo processo diventa solo un passaggio di potere ereditario e si perde il senso intimo di questa cerimonia. La casta sacerdotale diventa solo un megafono del potere politico e il suo compito è solo quello di legittimare il "re" di turno. Risultato: la magia si dissolve e rimangono solo i trucchi per accontentare il popolino.

 

Scenario 2: E' la magia a decidere chi guida la città. Le prove sono molto impegnative e il migliore dei maghi diventa "re". In questo scenario molto competitivo però potrebbero essere previsti dei riti attraverso i quali il potere non viene tramandato, ma ogni mago può "sfidare" il "re" se dimostra di averne le possibilità. Le antipatie tra i "maghi" come vengono gestite? I pretendenti alle cariche più alte non minano alla base la stabilità della città e la pace interna?

 

In entrambi gli scenari una presa di posizione del mago che dovrebbe succedere al "re" contro la tradizione, provocherebbe un malcontento e notevoli possibilità narrative.

 

Ps. anche io avevo pensato allo Stato della Chiesa come possibile modello a cui rifarci.


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Ser Lostdream
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Inviato il 21 marzo 2011 22:11

Io sono dell'opinione che la magia dovrebbe restare di contorno. Magari far si che la magia è stata una parte importante nella storia dove dei veri e propri maghi erano in grado di cose straordinarie, ma ora la magia si è ridotta all'inganno. Capacità e conoscenze scientifiche, illusioni utilizzate dalle nobili famiglie per soggiogare il popolo. Al limite affidare queste conoscenze ai sacerdoti della religione che vogliamo presentare.

 

Per quanto riguarda la religione, come la vogliamo fare? un Dio o più Dei? Io opterei per + Dei... magari 5, ognuno dei quali rappresenta una famiglia in particolare con 5 templi in città. Anche in questo caso, le posizioni di rilievo all'interno della classe sacerdotale è affidata ad un discendente di sangue puro (p. es. il primogenito o il secondogenito).


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betta
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Inviato il 23 marzo 2011 22:23

Io sono dell'opinione che la magia dovrebbe restare di contorno

Riguardo alla religione sono d'accordissimo su più divinità, ma 5 forse no, o comunque avevo in mente come modello le divinità greche, con "rapporti di parentela" fra loro...


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zack86sq
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Inviato il 24 marzo 2011 20:23

Io sono dell'opinione che la magia dovrebbe restare di contorno

Riguardo alla religione sono d'accordissimo su più divinità, ma 5 forse no, o comunque avevo in mente come modello le divinità greche, con "rapporti di parentela" fra loro...

 

Se questo fosse funzionale perchè no? Ma appunto è necessario? Ciò che dici presuppone un gran lavoro (che neanche Martin ha fatto tanto per dirne uno) e visto che l'elaborazione di una mitologia potrebbe non essere, a prima vista, così rilevante ai fini narrativi io lascerei quest'ipotesi in un angolino per adesso. Se volessi argomentare meglio l'idea che hai avuto te ne sarei grato così posso capire meglio se alla fine vale la pena compiere questo lavoro aggiuntivo e se, per esempio, l'ambientazione ne guadagna in termini di spessore o di originalità.

 

Io sono dell'opinione che la magia dovrebbe restare di contorno. Magari far si che la magia è stata una parte importante nella storia dove dei veri e propri maghi erano in grado di cose straordinarie, ma ora la magia si è ridotta all'inganno. Capacità e conoscenze scientifiche, illusioni utilizzate dalle nobili famiglie per soggiogare il popolo. Al limite affidare queste conoscenze ai sacerdoti della religione che vogliamo presentare

Quindi saresti d'accordo nel descrivere uno scenario, definiamolo, "decadente"? Con una casta sacerdotale basata tanto sui rituali e l'apparenza, corruttibile e che cerca di espandere i propri privilegi alla sfera politica e che ha perso gran parte delle conoscenze magiche che doveva custodire?

 

Per quanto riguarda la religione, come la vogliamo fare? un Dio o più Dei? Io opterei per + Dei... magari 5, ognuno dei quali rappresenta una famiglia in particolare con 5 templi in città. Anche in questo caso, le posizioni di rilievo all'interno della classe sacerdotale è affidata ad un discendente di sangue puro (p. es. il primogenito o il secondogenito).

Ti dispiace approfondire questo punto?


Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 24 marzo 2011 20:53

Personalmente non cercherei di legare il pantheon alle caratteristiche della nostra città. In ogni città ci sono cinque famiglie che rappresentano le cinque divinità, in una sorta di riproduzione umana dell'ordine divino? In tal caso mi andrebbe bene, ma non credo sia positivo che la nostra città sia la sola e unica sede dei discendenti delle divinità e/o dei loro rappresentanti. Da come stavamo impostando la geografia e la parte socio-culturale, non stiamo parlando di Roma... :unsure:


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Inviato il 24 marzo 2011 21:15

Un momento, forse dobbiamo allora chiarire quanto vogliamo far influenzare la nostra storia dalla religione, così possiamo decidere quanto curare questo punto...


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Inviato il 24 marzo 2011 23:07

Personalmente non cercherei di legare il pantheon alle caratteristiche della nostra città. In ogni città ci sono cinque famiglie che rappresentano le cinque divinità, in una sorta di riproduzione umana dell'ordine divino? In tal caso mi andrebbe bene, ma non credo sia positivo che la nostra città sia la sola e unica sede dei discendenti delle divinità e/o dei loro rappresentanti.

 

Però abbiamo bisogno di legare in qualche modo la magia alla religione e la religione alle famiglie nobili che detengono il potere politico. No? O possiamo farne a meno? Se viene a mancare la diversità religiosa rispetto alle altre città stato vicine, viene a mancare anche il legame con la magia? Oppure basta modellare alcune usanze perchè "naturalmente" assecondino le caratteristiche teocratiche della città? Come riusciamo a far coincidere una religione largamente diffusa su tutto il continente con le peculiarità della nostra città? Il dubbio che avevo era questo. Chiedevo di articolare meglio i discorsi lasciati aperti perchè non sono riuscito a capire bene tutto quello che avete proposto. :unsure:

 

Da come stavamo impostando la geografia e la parte socio-culturale, non stiamo parlando di Roma... :unsure:

Si, è vero. Per questo ritengo che sviluppare una religione in tutti gli aspetti che non sono funzionali alla trama sia un lavoro per adesso secondario, però bisogna comunque sviluppare quelle tematiche che rientrano negli usi e nel costume del popolo.

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