Io odio Tywin ma e' mio padre e devo fermare Tyrion che vuole ammazzarlo.
a me non sembra plausibile.
cioè, più che altro: cos'è questa novità dei sentimenti tutti bianchi e tutti neri?
io ODIO mi padre... io AMO mio padre...
il rapporto tra Jaime e Tywin, per quanto poco approfondito, non mi sembra classificabile nè come odio nè come amore.
è un rapporto molto formale, Tywin è il padre-padrone e quindi merita rispetto e obbedienza, ma non ha mai fatto niente contro Jaime, nessun torto/malvagità che Jaime possa rinfacciargli.
Durante la veglia jaime si ripete che "Tyrion può aver scoccato il dardo, ma io ho scoccato Tyrion" - nel senso che avendo dato al fratello il motivo migliore per odiare ed uccidere il padre ne è divenuto (moralmente) corresponsabile. Allo stesso modo, lasciando Tyrion in mano a Tywin e Cersei, sarebbe divenuto loro corresponsabile per non averlo salvato. I Lannister sembrano essere tutti dei kinslayer, magari indirettamente, ma Tywin ne rifiuta la responsabilità, Jaime si prende quella morale tra sé e sé, e Tyrion la porta in pieno....
le situazioni sono completamente diverse.
inizialmente la scelta era: Tywin vivo, Tyrion vivo o morto.
è ovvio che Jaime abbia scelto di liberare Tyrion, al padre non sarebbe derivato alcun danno.
ma tra Tyrion vivo e Tywin morto oppure Tyrion morto e Tywin vivo, Jaime ammette che avrebbe scelto la seconda opzione.
poi che questa scelta dipenda dall'affetto, per rispetto della figura paterna, da entrambi, dal fatto che inconsciamente era fisicamente attratto da padre e sognava una cosa a tre con Cersei... a mio avviso, qualunque interpretazione se ne dia, esclude l'odio per Tywin.
posso accettare (anche se mi sembra comunque forzata: perchè mai Jaime non dovrebbe provare un "minimo sindacabile" di affetto per il padre? Martin non ce lo dice... nemmeno un miserrimo trauma infantile, niente di niente) che Jaime provi un "assenza d'amore" per il padre... ma "odio" (della serie: che bello quel vecchio str***o è morto adesso posso trombarmi in pubblico mia sorella) proprio no...
Ovvio, perché tirando le somme dipende da loro il suo stesso destino: dall'astuzia e dalla capacità negoziativa di Tyrion; dalla potenza militare ancora in piedi e dall'uso che ne farà Tywin; da quanto Cersei faccia o meno la scema e la pretenziosa. E probabilmente si rende conto benissimo che sono solo il padre ed il fratello quelli che possono tirarlo fuori vivo, sempre che non lo abbiano già dato per morto.
se fosse questo che pensa Jaime, avrebbe approfondito la sconfitta di Oxcross, la campagna di Robb nelle terre dei Lannister, se Sansa e Arya erano ancora nelle mani dei Lannister...
non dico che l'aspetto politico e militare non gli interessi: infatti domanda a Cat di Renly e Stannis.
affetto, istinto di autoconservazione, affetto per padre, fratello e sorella, coesistono ed emergono.
qui sta la grandezza di Martin, nel dipingere sempre personaggi complessi e umanamente credibili.
un prigioniero che si informi degli ultimi eventi a scopo esclusivamente politico e militare è credibile? no, come uno che si informa solo dei suoi cari tralasciando ogni domanda riguardante la sua possibile salvezza.
Certamente avrebbe fermato Tyrion e lo avrebbe ucciso.
Se stessimo parlando del Jaime comparso nei primi libri sarei sicuro anche io. Ma non sono altrettanto sicuro del Jaime degli ultimi, che pensa, riflette, e addirittura arriva a farsi dei dubbi e ad ammettere di non essere poi quell'arrogante e smagliante bastardo tutto d'uin pezzo che sembra.
In sostanza, quest'ultimo Jaime mi sembra capacissimo di essere presente nel momento in cui Tyrion minaccia Tywin...paralizzato dall'indecisione tra il fermare il fratello e salvare il padre, o salvare il padre e condannare automaticamente il fratello.